martedì 4 luglio 2023

La bilancia dei pagamenti italiana: un approfondimento

Rifaccio rapidamente qui per l'Italia le analisi fatte qui per la Germania.

Questo è il saldo delle partite correnti (milioni di euro a prezzi correnti):


e, attenzione: da questi dati emergerebbe che non siamo più in una posizione di surplus strutturale (ma ci sta, perché crescita del reddito implica crescita delle importazioni).


In effetti le esportazioni risultano decisamente al disopra della loro tendenza storica, e così anche le importazioni, ma questo potrebbe dipendere dall'evoluzione dei prezzi: l'inflazione ha gonfiato tutti i valori. Per evitare questa illusione ottica (in realtà, illusione monetaria) prendiamo esportazioni e importazioni di merci e servizi della contabilità nazionale, perché sono disponibili in termini reali (cioè depurati dall'effetto dell'inflazione). I dati trimestrali (quelli alla massima frequenza disponibile) ci danno questo quadro:


e da questo si vede che le nostre esportazioni di merci e servizi in termini reali sono tornate sul loro trend storico, a differenza di quelle tedesche, il cui andamento, come ricorderete, era questo:


Naturalmente questa analisi ha un mero valore descrittivo, e non va dimenticato che i dati di contabilità nazionale, per costruzione, considerano solo i flussi di merci e servizi (che comunque ci informano sullo stato dell'industria), mentre trascurano i flussi di redditi (ad esempio, la remunerazione di capitali o lavoro estero). Diciamo però che una volta depurati i dati dagli effetti dell'inflazione, che come ricordato li gonfiano un po' ovunque, in Germania si vede qualcosa di simile a un break strutturale, mentre in Italia si vede qualcosa di simile al riassorbimento di uno shock transitorio.

Aspetto vostre considerazioni: astenersi tifosi da stadio, feccia razzista, micugginisti, e tutta la corte dei miracoli che "entrando" in politica abbiamo ahinoi attirato in questa oasi di pace...

49 commenti:

  1. Quoto a 1.01 che quando sarà eclatante che siamo la prima economia d'Europa, qualcuno avrà il "coraggio" di dire che è stato merito delle politiche illuminate del professor Dolomiti (il che sarebbe pura ironia della sorte). Domanda: in tutto ciò, dobbiamo ringraziare Cristina o no? proprio per la storia degli shock asimmetrici, non capisco se ci ha fatto più bene o più male. A giudicare da come stanno FRA e GER, direi che sicuramente ha fatto male a un'entità: Leuropa. Dove non arrivano le atomiche, arriva la BCE.

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  2. Ma veramente Prof., hai accompagnato fuori dalla porta una signora indicandole la vicina sede dei cinque stelle?🤣

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    1. Assolutamente sì. Non avrei dovuto?

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    2. Avrei voluto esserci, per ammirare la sua rettitudine.

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    3. Non è questione di rettitudine, è questione di linea politica. Mi stupisce con quanta leggerezza alcuni militanti si appiattiscano sulle posizioni dei 5 Stelle. Non dico leggere Goofynomics, ma almeno ascoltare Molinari!

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  3. Nella sostanza "monetariamente" parlando ( che è poi quello che conta nello "scambio") mi sembra che andiamo male tutti ( e te credo, "sanzionando" il nostro principale fornitore energetico) ma la germania (meritatamente) un po di più ( so soddisfazioni...)

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    1. Dici? Io non la vedo proprio così. La nostra industria tiene. La loro meno (da cui la recessione e la fuga verso le mancette).

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    2. Però c'è da considerare che nell'ultimo trimestre il saldo tedesco comunque tutto sommato è positivo a più 20.000 il nostro è a meno 2000

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    3. Può essere interessante vedere come si scompongono i vari saldi redditi.

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    4. Potrebbe aiutare verificare in quale quantità ogni singolo dei 2 stati durante anno x esempio 2022 ha investito nel settore pubblico, è vero che dopo restituisce però in partenza essendo un investito andrebbe nelle voci di debito 🤔

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    5. Sì forse lo stesso concetto di bilancia dei pagamenti fossilizzarsi troppo non aiuta a comprendere la dinamica dello stato di salute di una nazione. Comunque per lo stato aiutare il/i produttore/i in questo caso di vetture a vendere più autoveicoli incentivandolo/li attraverso la domanda interna da una parte è vero che li fa galleggiare, però dall'altra parte aumenta le importazioni di conseguenza poi la domanda interna non è altro che importazioni perché compri i beni che sono nel tuo suolo nazionale non sono esportazioni stessa cosa anche per investimenti nelle opere pubbliche facendo entrare più liquidi nelle tasche dei cittadini creando lavoro aumenterebbero il loro potere di spesa però questo non aiuta nella comprensione la bilancia commerciale che aumentando la domanda interna di conseguenza aumenta il livello di debito quindi delle importazioni non delle esportazioni discorso sarebbe diverso se tutte le altre Nazioni facessero uguale e quindi comprando dall'estero una % di beni si avrebbe un fattore di bilancia di pagamenti più positivo perché avresti maggiori esportazioni

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    6. Caro Daniele io un' idea di come i tedeschi stanno "raddrizzando" la loro "bilancia" me la sono fatta "in corpore vili" semplicemente andando al Lidl che vende ANCHE diverse carabattole elettromeccaniche di marchio tedesco(ovviamente fatte in cina e poi "triangolate"). Hanno abbassati i prezzi all' estero! Un esempio fra tanti: elettrosega Parkside 1600W 59 € uguale a quella che comprai un anno fa a 79 ( ed era già conveniente allora)

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    7. Non hai capito il contesto, perché comunque per quanto basso che sia è sempre import no export è quello il punto.

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  4. Buongiorno! E' il mio primo commento (per quanto abbia seguito il blog dal 2012) e mi arrischio con timore... scopriró di essere un tifoso, un "micugginista", un miracoliano o magari una combinazione dei 3? Comunque la mia domanda é questa: é possibile che, alla luce della nuova situazione, che i dati sembrano suggerire, i nostri amici del PPE tedesco siano indotti a riconsiderare le scelte di politica industriale ed economica che una UE a trazione social-democratica imporrebbe anche a loro? Senza girarci troppo intorno... questi dati economici quanto rendono piú facile cambiare gli equilibri all'interno del Parlamento Europeo? E l'altra cosa che vorrei capire é: anche se cambiasse la maggioranza all'interno del Parlamento Europeo, che effetto avrebbe questo sulla Commissione Europea, che per quel poco che riesco a capire, é il vero motore normativo della UE? Non dovrebbe essere la Commissione il vero obiettivo, se si vuole realmente cambiare il modo in cui la UE opera (possibilmente in un direzione piú razionale)?

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    1. È assolutamente corretto che il cambiamento sarà incisivo se avverrà a livello di Commissione. I Commissari però sono espressione dei governi nazionali. Questo significa, ad esempio, che noi finalmente ci depiddinizzeremo, ma gli altri dipende: sarà il loro ciclo politico nazionale a determinate il risultato. Il sovrapporsi dei due livelli determina una estrema viscosità al cambiamento, o, se vogliamo, una scarsissima rappresentatività delle istituzioni UE. Sul resto: sta già succedendo. Il green è già politicamente morto e i suoi alfieri con lui.

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    2. In altre parole: non ha senso dire che cambiare la Commissione deve essere un “nostro” obiettivo. Può solo essere, pro quota, un obiettivo dei singoli elettorati nazionali.

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  5. c'è una cosa che umilmente non capisco....si è detto che il 4° Reich in prima battuta ha succhiato con le proprie esportazioni tutto il succhiabile dal "sud" quando la domanda estera ancora tirava per lei e poi, esaurito quel bacino si è dovuta rivolgere oltreoceano prendendo però discrete sberle (vedi dieselgate)....se scassi i maroni agli statiuniti non ti puoi aspettare che questi non reagiscano....si è anche detto che tutto questo è avvenuto comprimendo i salari e quindi deprimendo la domanda interna tedesca....ecco quindi che ora sono in difficoltà perchè in estrema sintesi privi di domanda. Ora....visto che questa situazione si deve necessariamente ricomporre attraverso una "riconversione industriale" (mi sembra di aver capito così dalla lettura su questo blog)...la recente "autorizzazione" della UE all'utilizzo del loro carburante sintetico (ed il parziale diniego del nostro italico) non spinge in quella direzione favorendo ed avallando la loro necessita di riconversione? p.s. chiedo scusa se non ho capito un cazzo, ma ho fatto la LUISS che come si sa è piena di zecche.

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    1. Sì, è come dici tu, ma perché ti sembra strano?

      P.s.: il problema non sono le “zecche” (?), ma i piddini, e di quelli ne abbiamo un bel po’ a bordo anche noi. Fosse la LUISS il problema!

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    2. chiedo scusa per lo slang, dalle mie parti "zecca" è il dispregiativo per marxista/leninista....detto questo mi sembra strano perchè: visto che la CEE nasce come la comunità del fottuto carbone ed acciaio e quindi per razionalizzare le risorse....il fatto che la Germania abbia contribuito decisamente alla dipendenza russa della fonte energetica primaria (per loro ovvia convenienza visto che non la pagavano un cazzo)....visto che ha creato tutti ma proprio tutti i disequilibri strategici dell'eurozona ed in più sta sul cazzo anche agli USA che la tengono d'occhio da sempre....visto anche che come si è dimostrato non sono neanche stati mai la "locomotiva europea".....visto tutto questo, quale coperchio stiamo ancora cercando per mettere sopra alla pentola tedesca? (parafrasi del proverbio pop). In altre parole: i vertici apicali della UE vogliono veramente e scientemente portarci al disastro? Io vorrei la Sua opinione su quanto sia veramente importante la prossima elezione europea.

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    3. Parziale o totale diniego verso i biocarburanti? Sono 2 aspetti diversi vero che da qui al 2035 la guerr Ehm la storia è lunga 😅

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    1. Grazie, utilissimo! Avevo cercato all'inizio questi dati, anche presso nostri espertologi, senza riuscire a trovarli. Bisogna far funzionare il Dibattito, è l'unica strada...

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    2. Come se chiamava quello? "Eugenetica di mercato"? Il poraccismo rosso verde applicato all'energia alla fine funziona!
      A parte le facezie, una volta quando ero meno oberato per motivi che conosci, mi divertivo a scovare sta roba che fa capire i paradossi italici e che comunque mi è rimasta nel DNA.

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    3. Gli austri-ani ci deliziavano tanto tempo fa. Pensavo che fossero estinti.

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    4. Comunque parlando di riduzione della CO² pare che non sia una scelta così salutare per l'ambiente https://clintel.org/world-climate-declaration/

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    5. Interessante paper equilibrato e non fatto da esaltati, in parrticolare a proposito dello'effetto della CO2 guardare le curve di Fig. 1, Fig. 3 e Fig. 4

      ESTRAGGO:

      "I dati di CO₂ della fig. 3 hanno diversa origine, [11], [12] e sono stati oggetto di parecchie controversie, non rilevanti, tuttavia, ai fini dell’analisi che segue. Il fattore forzante è funzione del rapporto fra la concentrazione attuale dei gas serra e quella alla data di riferimento, (1975).

      Un semplice confronto visivo fra l’andamento regolare di fig.3, con cui aumenta la CO₂ e l’andamento irregolare con cui aumenta la temperatura della Terra, fig. 1, permette di dedurre immediatamente che non può essere solo la CO₂ la causa del Riscaldamento Globale. Tuttavia, il confronto fra la temperatura e la concentrazione di CO₂ data dalla fig.4 mostra una discreta correlazione lineare fra i due fenomeni, tanto che molti hanno ipersemplificato il problema del Riscaldamento Globale concludendo che è senz’altro l’aumento di CO₂ la causa fondamentale del surriscaldamento della Terra."

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    6. @Alberto49: il documento ha una impostazione condivisibile e una grafica accattivante, e molto correttamente viene specificato che si tratta di un modello matematico per cui "non pretende di essere vero ma di descrivere adeguatamente la realtà, almeno sino all’emergere di fatti sperimentali che non ne contraddicano le previsioni".

      Tuttavia le ipotesi mi sembrano parecchio semplificate, per certi versi ricordano il mitico capitolo sul "Flusso dell'acqua asciutta" del testo delle lezioni di Fisica di Feynman.

      Tengo a precisare che non sono un climatologo, la mia osservazione è basata soltanto sulla scelta delle ipotesi del modello.

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  7. Si può sapere verso quali aree si sono sviluppati IMPORT/EXPORT? DENGHIU.

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    1. Anche io ho la stessa curiosità. Da ignorante, per l'export non saprei rispondere, ma per l'import, guardando i saldi per paese, mi pare che pesi soprattutto la questione materie prime. Ho guardato questi dati qui, correggetemi se sbaglio: https://data.imf.org/regular.aspx?key=61013712

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    2. Puoi consultare il database ATLAS

      https://atlas.cid.harvard.edu/explore?country=111&queryLevel=location&product=undefined&year=2020&productClass=SITC&target=Partner&partner=undefined&startYear=undefined

      Dati fino al 2020.

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  8. Ho provato a mandarlo ad un amico Lemigrato a Monaco: le risposte raffrazzonate in alcuni messaggi sono un misto di autorazzismo e terrore di essersi sbagliato nella scelta di vita. Temo che dovrò continuare a sperare nel ritorno dei Gliemigrati, o almeno in un loro risveglio, come sogno piuttosto che come realtà.

    P.s. Perdoni se insisto qui, ma perché no Substack? Perché come dice l'amico prima comunque non è una soluzione definitiva? Ok, ma comunque meglio di Blogspot che quando gli gira cancella un profilo.
    Scusi di nuovo l'OT, ma se Elonio non ce la fa, mi resta la curiosità.

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    1. Diciamo che non sempre esportiamo il meglio. Altrimenti, dopo tanti anni di emigrazione, staremmo decisamente peggio di come stiamo. Il dibattito sull'euro ci ha aperto un faro su una serie di cervelli che decisamente sarebbe meglio non far rientrare...

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    3. Posso assicurarti che anche tra gli adoranti di Bavaria che emettono CO2 ogni oktoberfest al suo cospetto, stanno abbastanza dimmedda.
      Diciamo che si rischia l'implosione della enorme bolla immobiliare che hanno creato.

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  9. Quindi margine chiuso per un allentamento del bilancio pubblico?

    Nessuno spazio per più disavanzo pubblico, nonostante il calo della produzione industriale che potrebbe segnare l'inizio della nuova recessione in Italia.

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  10. Lemigrato in Nuova Zelanda, presente!

    Qui abbiamo un po' di problemi, comuni peraltro a molta parte dell'anglosfera.
    Il primo problema è che, quando salta la bolla immobiliare, facciamo un botto che ci ritrovano su Marte.
    Il secondo problema è che l'andamento dell'indebitamento estero, post-covid, è terrificante (infatti, il dollaro NZ sta già cedendo). Dato che importiamo beni assolutamente essenziali (e lo facciamo sempre più dato che, sotto gli attuali governi piddini, abbiamo chiuso per ideologia l'unica raffineria sul territorio nazionale e altri impianti industriali assolutamente critici), la spirale svalutazione-inflazione (con l'inflazione già ben oltre il 10% nel comparto alimentare) mi sembra uno scenario possibile.
    La politica locale pensa di risolvere i problemi come ha fatto negli ultimi venti anni, ossia con l'immigrazione massiccia di poveri del mondo per calmierare i salari, ridurre l'inflazione, fare abbassare i tassi e far ripartire la festa sul mercato immobiliare; di professionisti (ad esempio medici) per coprire le posizioni per cui non vi è un bacino di lavoratori locale; e di ultra-ricchi per puntellare il mercato immobiliare. La cosa strepitosa è che lo dicono: hanno un tale candore nello spiegare che "gli immigrati poveri ci servono per moderare i salari, questo è funzionale al far ripartire la bolla immobiliare, perchè una sana bolla immobiliare è alla base del nostro Kiwi way of life"!
    La banca centrale è stretta fra il desiderio di provocare una recessione con rialzi dei tassi aggressivi in modo da moderare i salari che erano ripartiti nel nuovo ambiente a più alta inflazione post-covid (favoriti anche dall'isolamento del Paese e dalla assoluta mancanza di lavoratori, per scelte scellerate nella gestione covid), facendo così pagare l'inflazione ai lavoratori (e, anche questa, è una cosa che non hanno remore a dire esplicitamente, sono meravigliosi); e il desiderio di non turbare la bolla immobiliare, alla quale tra l'altro chiunque sia qualcuno a Wellington lega le proprie fortune personali, e una intera generazione ha affidato i propri investimenti pensionistici, al grido di "You can't go wrong with property, mate! The housing market is a one-way bet!".

    Tutto sommato, non mi sembra così lontano il momento in cui saluterò l'Isola che Non C'E'. Sospetto che, scoppiata la bolla immobiliare, senza medici (stranieri) e con il cibo sempre meno accessibile questo potrebbe rivelarsi come un posto terrificante dove stare.

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    1. Era un po’ che non ti leggevo! Torna quando vuoi, in Abruzzo c’è posto!

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    2. Grazie dell'invito, Professore, l'Abruzzo è meraviglioso, ci farei un serio pensiero.

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    3. Ah, però! Per la serie : tutto mondo è paese. Solo che da molte parti sono “più paese” di noi.

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  11. Quello che sembra sia cambiato nella nostra bilancia dei pagamenti é stato il dimezzamento del surplus dei redditi primari passati da 30 mld circa un anno fa a 15 mld di oggi a causa dell’aumento delle passività (le attività sono rimaste stabili).
    A causa di questo anno di deficit commerciale si é anche dimezzata la nostra PNE.
    Probabile che una volta tornati ad essere esportatori netti sia i redditi primari (tassi permettendo) che la PNE torneranno ai loro valori di picco registrati durante la pandemia.
    Ad ogni modo, sotto il profilo dei conti con l’estero sono ormai almeno sette anni che non siamo più tra i malati d'Europa; i nostri problemi li conosciamo bene e originano anche e soprattutto dal rientro operato lo scorso decennio.
    Piccola nota a margine: difendere l’italianità delle aziende e delle banche non é solo una questione di orgoglio nazionale ma contribuisce fattivamente al rafforzamento dei flussi dei redditi primari di bilancia dei pagamenti e su questo tema vedo una sensibilità maggiore in questa maggioranza.
    Speriamo possa essere la volta buona dato che gli stranieri sono pronti a tornare all’assalto…

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  12. "crescita del reddito implica crescita delle importazioni", quindi la convessita' della curva italiana dell' import 2012-2013 indica la distruzione di domanda interna ( e quindi redditi ) di montiana opera, durata per diversi anni. E meno male che le sirene cantavano le lodi del governo : https://www.corriere.it/economia/12_marzo_31/visco-recessione-bankitalia_5fcf47b2-7b23-11e1-b4e4-2936cade5253.shtml
    Poi lentamente ci si avvicina al livello precrisi 2012. Infatti nel 2018 i clienti sostenevano che si stava "tornando alla normalita" ( cioe' si cominciava ad avere un po' piu' di visone a medio termine, non piu' settimana per settimana ). Quindi, giustamente!, arriva il Covid. Poi fino ai giorni nostri dove l' import si avvicina molto all' export e per un breve periodo addirittura lo supera ( quindi bene per i redditi e il PIL, 'nfatti... ). Impressiona invece la regolarita' ( direi quasi parallelismo ) e l' ampiezza della divergenza delle due curve tedesche ( almeno paragonate a quelle italiane ). E l' andamento era tale gia' da prima del 2012. Mentre si evince, da come entra a sx nel grafico, che la curva dell' import italiano era gia' decrescente ( quindi prima era piu' vicina alla curva dell' export, come sta avvenendo adesso ). Si vede che la riforma Hartz IV ( e non solo ), in Germania, ha fatto il suo. Quindi sbaglio se dico che i tedeschi, in termini reali, sono sempre ( o quasi ) stati piu' poveri di noi? Solo che prima le industrie tedesche producevano a mille e quindi non si vedeva ( o non si poteva dire ) mentre adesso so caz...( in rif a quanto ha detto nei post precedenti riguardo la deindustrializzazione tedesca ). Anche il picco Covid e' diverso. Infatti in Italia le importazioni in quell' occasione hanno superato le esportazioni ( immagino dovuto ai lockdown con tanto di coprifuoco, industrie chiuse ) andando addirittura in negativo. Mentre in Germania le curve, nel picco Covid, quasi non si toccano. E sono entrambe lontane dallo zero ( in positivo ). Forse grazie ad un lockdown piu' effimero e ad aiuti statali maggiori ma soprattutto piu' rapidi. Se queste curve se le studiassero i sindacati capirebbero quanto inutili sono stati prima e quanto rompiscatole ( volevo scrivere rompicoglioni ma pareva brutto ) sono oggi. In buona sostanza un governo si dimostra capace se fa crescere in equilibrio le due curve ( prima e dopo il decennio sinistro ) e non una a discapito dell' altra ( v. mm, monti&merkel ).

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  13. Professore, come sempre leggo attentamente, capisco quel che posso con il mio diplomino di media superiore e mi azzardo a fare una domanda (la prima) che certamente le risulterà banale, abbia pietà per la mia scarsità in materia. Lei ritiene che ci siano i presupposti perché la ripresa che si nota dai grafici possa continuare? Vado a motivare, la mia attività produce automazioni per macchinari industriali (volgarmente detti "quadri elettrici"), i miei clienti sono tutti esportatori abituali e, chi più chi meno, sono tutti rallentati da due-tre mesi a questa parte, due sono pure in integrazione. In sostanza abbiamo pochi ordinativi per il dopo ferie e la cosa mi preoccupa non poco. Vedere che le esportazioni vanno bene mi conforta ma se non continueranno nel trend ho l'impressione che non ne godremo. Ai posteri l'ardua sentenza, ma un suo autorevole parere mi farebbe piacere. Un saluto. Roberto.

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    1. Roberto caro, i dati si fermano a quasi quattro mesi fa. Lo so che ora le cose stanno andando peggio. Purtroppo le preoccupazioni ci sono. Quando dicevo che la Germania stava segando il ramo su cui è seduta davo per scontato che fosse chiaro che sul ramo di sotto ci siamo noi. La profonda ingiustizia del sistema UE è che l'irrazionalità voluta dai forti per colpire i deboli travolge questi ultimi anche quando si ritorce contro i forti!

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  14. A proposito di rami, fra l'altro noto, e ho fatto notare anche all'on. Tovaglieri che si occupa perlomeno di pubblicizzarli, come dall'Europa arrivino in Italia fondi per investimenti in ambiti avulsi dalla realtà lavorativa, almeno per quanto ci riguarda. Di tutti i bandi pubblicati nessuno ha finalità attinenti ad una piccola realtà come la nostra, sono riservati a innovescion, digitalizescion, esportescion, ma nulla, dico nulla, per aiutare ad acquistare un macchinario o un semplice furgone, o magari realizzare un impianto fotovoltaico (vabbè, questo è un po' gretino, ma viste le bollette..). Posso capire che si debba essere più all'avanguardia possibile, ma chi lavora veramente in questo paese deve guardarsi bene da tutti i rami che possono entrare nelle ruote, oltre a quelli che cadono dall'alto. Ormai sono alla soglia della pensione e ho inserito in azienda dei giovani che spero la facciano progredire ma temo che gli ostacoli che dovranno superare siano molti più alti adesso rispetto a quando ho iniziato il percorso imprenditoriale, era l'anno 1999. Vabbè, come dice lei, siamo sempre qui!! Grazie.

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  15. Luciano Barra Caracciolo perché vorrei se, si riesce, ad accompagnare il MES al riposo eterno. Poi mi piacerebbe un duello Bagnai, Borghi Marttin e Zingales sul patto di stabilità...sarebbe rusticano mi piace questa idea ... Su altre tematiche mi piacerebbe fosse presente Silvana De Mari che per alleviare i temi, oltre che a parlare di sanità raccontasse dei suoi libri che hanno avuto un buon successo. Poi una riflessione su quello che accade in Francia fatta da Alain de Benoist, Adriano Segatori e Kenny Green Hill.

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    1. Zingales anche no.! Abbiamo già avuto modo di apprezzare i suoi argomenti...

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