domenica 2 luglio 2023

La bilancia dei pagamenti tedesca: un approfondimento

 (...il cap sui tweet messo da Elonio Muschio ha ammazzato le visualizzazioni del blog, che da un giorno all'altro sono scese di una roba fra il 40% e il 50%, nonostante che il post precedente abbia attirato molto dibattito - del che vi ringrazio: mi è servito a capire molte cose. Questo lo segnalo a beneficio di quelli che si appassionano per le battaglie e soprattutto per le "vittorie" simboliche. Muschio è vivo ma, anche se non è tossico come il Barbetta, non lotta insieme, ma contro di noi, decisamente non è un pezzo della soluzione, ma del problema: meglio che ce ne ricordiamo! Troveremo altri modi di diffondere il nostro messaggio e intanto vi ricordo che esiste un canale Telegram, al quale, se volete restare aggiornati su quanto esce qui, vi consiglio di iscrivervi. Riprendo in dettaglio un tema emerso in un post precedente: perché è nuovamente esploso il surplus tedesco? Il tema è importante perché il surplus tedesco, come sappiamo, è in questa fase storica il motore degli squilibri macroeconomici globali, e quindi della reazione ad essi...)

Molto rapidamente: questo è il saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti tedesca:


(dati mensili, milioni di euro a prezzi correnti) dove si nota moto bene il tuffo del maggio 2020, e poi quello ancora peggiore dell'agosto 2022. Il saldo è la differenza fra esportazioni (soldi che entrano per merci che escono) e importazioni (soldi che escono per merci che entrano), quindi può essere utile combinare questo grafico con quello delle sue due componenti:


da cui desumiamo che il tuffo di maggio 2020 fu dovuto al collasso del commercio mondiale causa lockdown, e che quello di agosto 2022 fu dovuto a un'esplosione delle importazioni causa aumento dei prezzi dei combustibili. Resta da capire come sono stati riguadagnati i livelli di surplus quo ante. La parte terminale del grafico sembra indicare una relativa stagnazione delle esportazioni, unita a un crollo delle importazioni (determinato dal rientro dei prezzi delle materie prime e fonti di energia, e forse anche dalla recessione).

Se facciamo uno zoom sugli ultimi mesi in effetti vediamo questo:


Se però analizziamo la tendenza delle esportazioni nel lungo periodo, estrapolando fino a oggi la tendenza storica dal gennaio 2012 al dicembre 2019, vediamo questo:


Quindi sì, il surplus ultimamente è esploso (o meglio, prima era imploso) perché il costo delle importazioni era aumentato vertiginosamente, ma anche le esportazioni hanno contribuito con una crescita più veloce di quella del loro trend storico. Va però ricordato che i dati di bilancia dei pagamenti sono in valore, e quindi anche lo scostamento delle esportazioni verso l'altro potrebbe essere dovuto a un aumento dei prezzi dei beni esportati.

Come controprova, possiamo utilizzare le statistiche di contabilità nazionale, che ci forniscono le esportazioni e importazioni di beni e servizi (una componente importante del saldo delle partite correnti) in termini reali (in questo caso, dati trimestrali a prezzi 2010):


Messo così (i dati sono trimestrali, non esiste una contabilità nazionale mensile) il fenomeno prende un'altra dimensione. In termini reali, cioè in termini di volumi, di pezzi effettivamente prodotti, dopo il tuffo del 2020 le esportazioni tedesche hanno scalato un paio di marce, e il recupero del saldo negli ultimi due o tre trimestri non sembra dovuto a una dinamica particolarmente vivace delle esportazioni (che quindi nel grafico precedente possiamo supporre dipendesse dall'inflazione) quanto dal calo delle importazioni. Nota bene: se esaminato a prezzi correnti il tuffo del 2020 appare superiore a quello del 2022, e ci sta: nel 2020 si erano bloccate le catene di produzione mondiale, quindi si erano ridotti i volumi di esportazioni e importazioni (le prime più delle seconde), mentre nel 2022 erano semplicemente aumentati i prezzi delle importazioni. In termini reali il lockdown ha avuto riflesso più evidenti e pesanti sul commercio tedesco (e di tanti altri paesi) della crisi energetica.

Questo spiega perché i miei amici di Bruxelles mi raccontano che i loro colleghi tedeschi sono piuttosto preoccupati (eufemismo) dall'incipiente deindustrializzazione del loro Paese. Magari esagerano (perché gli conviene: così possono chiedere trattamenti di favore), però nei dati qualcosa di simile c'è.

Buona notte!

20 commenti:

  1. Saranno un po' incazzati con USA, Ucraina e Polonia per l'"attentatuni" ai North Stream e come ne usciranno, permanendo il grave problema esistenziale?
    Non so se l'unica strada sia quella di chiedere trattamenti di favore in questo momento difficile per tutti o quella di rivedere le posizioni verso la Russia anche perchè incombe anche la Cina e non mi pare che ci sia trippa per gatti con loro.

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    1. @Alberto49: probabilmente sono io che non ho capito, ma non è questo ciò di cui stiamo parlando nelle ultime settimane? Si tratta di progettare e/o "riformare" strumenti a livello UE che consentano di drenare risorse da un paese (i.e. IT) per trasferirle ad un altro (i.e. DE), possibilmente con il benestare degli USA. Altrimenti non riuscirei a spiegarmi, come giustamente è scritto all'inizio dell'intervento, come sia possibile sopportare una "incazzatura" del genere. C'è una guerra in corso, i paesi che volenti o nolenti si ritrovano dalla stessa parte della barricata non possono illudersi di essere indenni dalle conseguenze del conflitto e che saranno solo gli "alleati" a pagar pegno. Se non sarà il MES, si troverà qualche altra maniera per raggiungere l'obiettivo

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    2. Scusate la domanda, ma la Germania, che è tossica, è con le spalle al muro in prospettiva?

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    3. Paolo ne ho gia scritto giorni fa su questo blog. Io ritengo necessari un piano B per i rapporti con la Russia anzi con Russia e Cina, soprattutto da parte europea viste le condizioni energetiche e di interesse fortemente divergenti rispetto ad USA.
      Chi la perderebbe questa guerra? Siamo sicuri che la perdono loro? Io penso di no.

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    4. Erik la Germania non è tossica è tossico l'euro per l'eurozona da l 1997, la crucchia usa abbondanti dosi di droga e quindi si sta intossicando anche lei.

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    5. Ricordare “segare il ramo”? Su chi vincerà la guerra suggerirei di lasciar parlare la Storia. È un argomento troppo triste per allietarlo con le goliardiche logiche del tifo da stadio.

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    6. Sì Alberto49, intendevo proprio il fare uso di droga, cambio bloccato e influenza dominante nella governance EU.
      Amo i pochi (purtroppo) autori tedeschi con i quali ho avuto modo di entrare in contatto.
      Mi spaventa però la storia di questo paese da Sedan in poi, come mi spaventano le reazioni umilianti e sconsiderate dei paesi che di volta in volta lo sconfiggono, inducendolo a passare dall' esaltazione della vittoria schiacciante alle umiliazioni che tali reazioni le riservano.
      Il mio commento non aveva l' intenzione di essere goliardico, né tifoseria da stadio (che rispetto, pur essendone estraneo). È viva in me, invece, una forte preoccupazione, anche per la responsabilità di saper trovare soluzioni condivise dopo decenni di menzogne dei politici e degli organi di informazione ai rispettivi elettorali, come abbiamo imparato su questo blog (che non esiste).
      Spero di aver chiarito.
      Grazie.

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    7. Una guerra come questa la perdono tutti quelli che partecipano, da una parte e dall’altra.

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  2. 🤔 me lo devo leggere con molta calmahh qualcosa non mi torna ( ci penso sopra 💤 )

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    1. Però è strano che un semestre a luglio del 2022 sia risultato essere anche peggio durante il periodo covid. ( lei ha gia' spiegato ll motivo) però mi domando , può essere che reintroducendo le famose regole europee che erano delle balle e archiviate durante periodo pandemia vedendo anche l'andamento dell'ultimo semestre 2023 di questo aprile sembra quasi che come gli ammortizzatori sociali che erano stati adoperati durante il covid abbiano sostenuto quasi meglio l'economia durante il 2020 che non a toglierli? Vero riattivando la produzione rispetto a quando era ferma è un altra cosa pero essendo anche il trend del debito abbastanza elevato schizzando mooolto rispetto a periodi precedenti porta a livelli molto bassi la bilancia dei pagamenti 🤔 che durante era covid era sostenuta dall ente statale, adesso che si è per esempio al famoso 3% è come se non ci fosse più quella equidistanza come si vede negli anni precedenti al 2020 fra il credito il debito sembra quasi essere entrati in una nuova fase totalmente diversa e indefinita.

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  3. Perche' sono preoccupati ? Si rivolgano a De Grauwe no ? 😉

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  4. Purtroppo la risposta tedesca alla sua “crisi” sembra stia ricalcando almeno in parte quella che fu adottata 20 anni fa…una marea di denaro pubblico.
    Andando a memoria ricordo che il 53% degli aiuti di Stato nell’Ue sono stati erogati dalla Germania (e un altro 24% dalla Francia); praticamente, come oramai ammettono tutti (perfino alla Commissione per bocca di Buti) il mercato unico é in via di “frammentazione”.
    E per fortuna non stanno deflazionando, anzi….
    Noi non possiamo reagire adeguatamente dato che la Bce non monetizza più, le regole di bilancio sono pronte a tornare in vigore (dopo che Parigi e Berlino hanno fatto il debito che serviva per le loro aziende) e lo strumento naturale di difesa, il cambio, é disattivato (si spera ancora per poco).
    Certamente le nostre imprese hanno mostrato reattività dopo la pandemia ma la crisi energetica prima (che ci ha piegato, specie per gli energivori) e gli aiuti pubblici dei concorrenti poi rischiano di farci nuovamente deragliare.
    Io sono preoccupato se penso anche alle insidie della doppia transizione (retta da un coacervo di fanatismo e interessi apparentemente inarrestabili).
    Forse ci stiamo distraendo troppo (come Paese, non come dibattito nostro) su cose (se pur importanti) come Mes e PSC invece di guardare a questo enorme atto ostile verso la nostra impresa.

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    1. È esattamente così: il MES, come dimostra il post precedente, è anche una gigantesca arma di distrazione di massa (quello che c’è da fare si sa, non c’è tanto da discuterne, a me premeva più che altro smorzare la cazzo di retorica da “linea del Piave” e “scontro finale” che vi rende meno intelligenti - diciamo così! - del solito: e infatti sono apparse legioni di procombenti…), e questo è tanto meno ammissibile qui perché qui, come al solito, vi è già stato detto tutto prima!! Il dossier tossico ora è quello sugli aiuti di Stato, e quello sulla CRMA.

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    2. Concordo, oltretutto quella sugli aiuti di Stato é una battaglia europeista!
      Insomma l’accusa di sovranismo con annessa denuncia di violare le regole comuni che ci siamo dati é, su questo dossier, a parti invertite.
      Da Gentiloni all’ultimo dei giornalsiti euristi non potrebbero far altro che constatare la correttezza della denuncia…
      Insomma, un tema necessario per la sua gravità ma anche una mano gratuita in cui andare all’attacco (anziché in difesa come sul Mes).

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  5. ad adiuvandum (mi sembra una lettura interessante che di certo non sarà sfuggita ai più): https://www.nicolaporro.it/il-pacchetto-di-meloni-e-quello-del-fmi-ma-berlino-rispondera-sempre-nein/

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    1. Con tutto il rispetto, l’unica cosa interessante di questa segnalazione è che se si è ridotto a pubblicare Musso, uno che le ha sempre toppate tutte, il simpatico ortaggio europeista (non dimentichiamo che lui, Giletti e Del Debbio furono gli unici a non prestare attenzione al nostro lavoro, per manifesta ostilità ideologica) sta evidentemente alla frutta. Similia similibus. La “logiga di baggheddo” so io com’è nata, perché ero io nella stanza in cui fu concepita, ed era un modo per prenderci in giro (purtroppo non riuscimmo a fargliela pagare subito), la logica di pacchetto (cioè, sostanzialmente, i veti incrociati) è quella che usa qualsiasi Paese civile in UE, e da oggi anche l’Italia, vivaddio! Musso è figlio del suo iperrazionalismo allegorico e allucinato, che non lo porta da nessuna parte perché regolarmente lo conduce a confondere i fatti con le intenzioni. Lo compatisco, poverino: quando ero un outsider soggiacevo alla stessa tentazione, ma non mi abbandonavo ad essa. Fa parte della corte dei miracoli che tifa PD per poter dimostrare ai quattro cojoni che gli vanno dietro di aver avuto ragione: un blog europeista è il suo approdo naturale. La mela non cade mai lontano dall’albero, ma anche l’albero non si innalza lontano dalle proprie radici…

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    2. E di che!? Non hai mica fatto niente di male. Tutto è utile: pensa al classico orologio rotto! Ovviamente alcune chiavi di lettura aiutano a estrarre l’informazione in modo più efficiente. Esempio: per me il fatto che uno che tifa “moriremo tuttiiiih!” finisca a scrivere sul blog di uno che “spesapubblicaimproduttivaaah!” in qualche modo è un QED, ma questa considerazione prescinde dal contenuto specifico del post che segnali.

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  6. Egregio Onorevole,

    se io fossi nei panni dei suoi amici tedeschi, mi preoccuperei anche dei seguenti due fatti:

    1) La produttività oraria dei settori estrattivo e manifatturiero è ferma dalla GFC (vedasi https://www.bundesbank.de/dynamic/action/en/statistics/time-series-databases/time-series-databases/745582/745582?tsId=BBDE1.M.DE.Y.BA10.A2P200000.F.C.I15.A&listId=www_ssb_b4_ib&tsTab=1&id=0&startDate=1990&endDate=&startVintage=&endVintage=);

    2) Il commercio con l'estero tedesco è pari al 99% del PIL (vedasi https://data.worldbank.org/indicator/NE.TRD.GNFS.ZS?locations=DE).

    Ciò dimostra che la competitività della manifattura tedesca è in realtà legata più a fattori macroeconomici che microeconomici. Inoltre, l'elevata dipendenza dall'estero rende vulnerabile l'economia della Germania da fattori esogeni.
    Si potrebbe dire che, se non fosse stato per la svalutazione messa in atto nel 1995 e ripresa poi nel 2010 (vedasi https://fred.stlouisfed.org/series/RBDEBIS), tante cose sarebbero andate diversamente.

    Un saluto,
    Fabio

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