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martedì 30 giugno 2015

Grecia: nani, ballerine, e fatti

Come di consueto, quando devo andare a una trasmissione di Paragone cerco di prepararmi.

Una delle ultime volte mi impose niente meno che il dottor Giannino, e io scrissi questo, perché ero certo che nel corso della trasmissione sarebbero state profferite cialtronesche menzogne sulla spesa pubblica, come poi in effetti fu.

Siccome oggi si parlerà di Grecia, e se ne parlerà niente meno che con un partecipante a quella esperienza politica di sicuro successo che è stata Scelta civica (!), considerando anche il ruolo piuttosto evidente che l'amico Gianluigi ha svolto e forse sta svolgendo (quello di screditare qualsiasi tipo di pensiero alternativo al dogma eurista mandando in onda personaggi improbabili come Donald - link vietato ai minori), posso dare per scontato che anche stasera la faranno da padrone le lievi imprecisioni razziste sulla Grecia, quelle con cui i media ci subissano, per convincerci che i greci, in fondo, quello che gli capita se lo sono meritato.

Ricordo, a chi venisse a conoscermi questa sera, che io mi occupo di Grecia da tempo. L'associazione a/simmetrie, che ho fondato insieme con Claudio Borghi Aquilini, e nel cui comitato scientifico siedono economisti come Paolo Savona o Vladimiro Giacché, ha sostenuto il progetto "Il più gran successo dell'euro", che trovate qui. Eh già! Perché l'ex leader del partito di Zanetti (o come si chiama, non ho tempo di googlare) ne era proprio convinto: lui diceva che la Grecia era un gran successo dell'euro perché dimostrava che quest'ultimo obbliga i paesi a fare "le riforme", anche quando sono privi di "cultura della stabilità" come la Grecia. Peccato che quelle riforme col "salvataggio" della Grecia avessero poco a che fare, come del resto avevano poco a che fare col salvataggio dell'Italia le riforme che Monti era stato chiamato a fare qui da noi e delle quali io annunciai il fallimento il giorno stesso in cui Monti prestò giuramento (teoricamente all'Italia, ma in pratica ai creditori esteri, nelle mani del loro rappresentante).

Già guardando i grafici della spesa pubblica preparati per Giannino, caro lettore, se sei un neofita, e non sei un imbecille (non poniamo limiti alla Divina Provvidenza), ti chiederai: "Ma che bisogno c'è di tagliare così forsennatamente la spesa pubblica in un paese che comunque la si misuri, questa spesa, resta sempre sotto la media europea?

Bè, i motivi ovviamente non sono quelli di salvare i conti pubblici: così come Monti li ha fatti peggiorare in Italia (e il perché l'ho spiegato qui e qui), la Troika li ha fatti peggiorare in Grecia. Diciamo prò che Torika batte Monti uno a zero, perché almeno le istituzioni della Troika hanno ammesso di essersi sbagliate, come vi ho spiegato qui. Monti invece manda ancora in giro personaggi come Passera a fare la lezioncina di economia a Krugman (velo pietoso, e non su Krugman).

Insomma, non vi rifaccio tutta la storia. Quelli che sono qui dall'inizio la sanno. Gli altri, se sono curiosi e vogliono salvare la pelle, approfondiranno, cercando di capire perché si insiste con una medicina che lo stesso medico dichiara essere sbagliata. Possibile che sia solo perché è amara? Se volete studiare, bene, altrimenti Darwin farà il suo lavoro (ma poi non chiedeteci di versare lacrime, come fanno certi giornalisti quando tocca a loro: quelle in effetti sono finite, e d'estate la disidratazione, l'assenza di liquidità, non è un rischio solo per la Grecia).

Voglio però ricordarvi tre fact checking sulla Grecia che smentiscono con dati alla mano le favolette razziste dei media (prevenire è meglio che curare):

1) quello di Vladimiro Giacché sul Fatto quotidiano (ora disponibile sul sito di a/simmetrie);

2) il mio su questo blog;

3) last (per ovvi motivi: in Italia siamo avanti) but not least quello di Karl Whelan.

Vedi, lettore?

Oggi è facile documentarsi. Se non lo fai, la colpa è tua. D'altra parte, la democrazia, come il mercato, funziona se si rendono disponibili le informazioni corrette. Il che significa che, a mio modesto avviso, che non ti chiedo di condividere, chi mente sui fatti è non solo un po' approssimativo (visto come sono gentile?), ma soprattutto un nemico della democrazia, insomma, uno di quello che quando ero giovano si chiamavano sbrigativamente fascisti. Se volete, potete chiamarli anche Gennarino. La sostanza non cambia.

Sono certo, comunque, che l'informazione che La7 fornirà questa sera sarà corretta e imparziale.




P.s.: non mi ero sbagliato: non c'è stata disinformazione. E mi concederete che, rispetto a Oscare, Francesca è un progresso. Omnia munda mundi.