Lo spread per antonomasia è lo scarto fra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani (BTP) e quello dei corrispondenti decennali tedeschi (Bund). Lo trovate in tanti posti, ad esempio qui, e oggi si presenta così (i mercati sono chiusi, quindi i dati arrivano a l'altrieri):
Senza negare l'importanza di questo indicatore, vorrei però segnalarvi un altro scarto, cioè spread: quello fra la crescita della Germania e la nostra. Qui metto prima la Germania, e sottraggo l'Italia, per avere omogeneità di lettura: così come è negativo che il rendimento del titoli italiani sia di molto superiore a quello dei corrispettivi titoli tedeschi (perché questo significa che i mercati finanziari percepiscono il debito italiano come più rischioso), altrettanto sarebbe negativo se la Germania crescesse molto più rapidamente dell'Italia, quindi costruendo così lo spread "reale" (quello fra i due tassi di crescita) possiamo leggerlo come lo spread "finanziario" (quello fra i due tassi di interesse).
Naturalmente il Pil non si misura ogni giorno, quindi lo spread "reale" può essere misurato solo a cadenza annuale o trimestrale.
Quello annuale è qui:
e ci vedete quello che sapete (la Germania è cresciuta più dell'Italia solo quando ha fatto dumping salariale a partire dal 2003 e quando ci ha imposto via sorrisetti la funesta austerità a partire dal 2012), mentre quello trimestrale ve lo fornisco per gli ultimi tre anni ed è qui:
Da quando ci sono i fascisti questo spread è nullo o negativo (insomma: quando le va bene la Germania cresce come noi, altrimenti di meno), e questo per gli antifascisti è un bel problema, perché se osserviamo la serie su un periodo più lungo:
magari isolando il periodo pre-pandemico, per evitare che i picchi della pandemia schiaccino troppo il profilo dei dati:Questo lo dedichiamo a quelli che "ma la produzzzzione industriale sta diminuendo!"
E grazie... tante! Con Germania e Francia in recessione da un paio d'anni (e in calo di produzione industriale da quasi dieci, nel caso tedesco) che cosa volete che succeda al nostro Paese, dopo che voi gli avete legato il macigno europeo al collo?
Fra l'autunno 2022 e oggi abbiamo fatto quasi tre punti di crescita cumulata in più rispetto alla Germania: se per i tassi di interesse si usa la Germania come benchmark, usiamolo anche per la crescita reale, altrimenti il discorso è falsato! Dire che nel 2024 siamo cresciuti poco perché abbiamo fatto solo 0.7 sarebbe come dire che oggi i tassi di interesse sono bassi perché sono al 3% o negli anni '80 alti perché erano al 15%. Alti o bassi rispetto a cosa?
Il fatto è che nel 2024 la Germania ha fatto -0.2, quindi noi eravamo sopra di 0.9 (aiutatevi con la calcolatrice). Questa è la valutazione da fare, la variabile da controllare, e quella su cui riflettere. La affido quindi alla vostra riflessione.
Ed a ulteriore vanto, qualora si articolasse il PIL nelle sue componenti, scommetto che si scoprirebbe che nel periodo post-COVID i consumi (dei lavoratori) italiani sono progrediti di più di quelli tedeschi. Il che spiegherebbe perché si stanno con ritardo rivolgendo alla destra ("rispetto a cosa"?) politica. Piergiorgio Rosso
RispondiEliminaAbbiamo almeno quarant'anni di narraffione da correggere, purtroppo ancora troppo spesso si sente parlare di "locomotiva tedesca".
RispondiEliminaSoros è in pensione e ora c'è l'euro (ci fossero le valute nazionali ci sarebbe da divertirsi), il capitale comunque azzanna i deboli (cerca occasioni di profitto), in questo caso la Francia via spread. Continuiamo a votare a dx e a fare incrementi di PIL per quel che si può, ad aumentare insomma lo spread reale a ns favore. E alla fine si contano le pecore.
RispondiEliminaLa Francia aspettano a spolparla quando governerà la destra.
EliminaInteressante sarebbe calcolare anche lo spread reale, ovvero tenendo conto anche della eventuale differenza di inflazione, considerando la tendenziale annua. Significative differenze ci sono state durante il Covid (ciò ha aiutato Draghi a ridurre il deficit, lasciando poi il problema al governo successivo che aveva diminuito l'inflazione in maniera più rapida rispetto al resto d'Europa). Differenze enormi invece ci sono state durante il periodo SME, e soprattutto quello precedente, quello che gli economisti pro Euro si ostinano a non considerare (non ho capito se per pura ignoranza o malafede, anche se sarei propenso per quest'ultima).
RispondiEliminaNel frattempo da Francia e Germania
RispondiEliminanon arrivano notizie propriamente rassicuranti
Sapevamo che il PD è il peggio assoluto e che quindi stiamo certamente "meno peggio" di quanti saremmo stati restando il PD al potere.
RispondiEliminaMa da li a dire che ora " stiamo meglio"...
Perché governare non può essere solo una "rendita di posizione"
e certo " trionfalismo" che sento sempre in bocca ai "fratellini" in TV a me ricorda solo l' irritante propaganda piddina che ci ha ammorbato in questi 30 anni di continua decadenza.
La prima riflessione che mi sovviene è che con anni di saldo primario positivo gli italiani sono degli eroi.
RispondiEliminaSecondo me servirebbero dazi verso i paesi dove certe case automobile vogliono spostare produzione extra EU addirittura africa...
RispondiEliminaLeggo il post dopo aver aperto il quotidiano che dedica due pagine alla crisi della VM di Ferrara.
RispondiEliminaNel fine settimana ho letto della crisi di Maserati (crollo delle vendite dopo aver messo fuori produzione i modelli più venduti, senza sostituirli).
E penso a chi ha tifato e tifa spread, quello del tasso di interesse, gli stessi che si inchinano al cannibalismo del "green new deal", che vanno a braccetto con il sindacato che mortifica i lavoratori e fa politica, che hanno come testata giornalistica di riferimento, e come cassa di risonanza, quella che ha come proprietario l'autore della distruzione dell'automotive in Italia.
E fanno anche i moralisti, queste .....
Egregio Onorevole,
RispondiEliminaoltre allo spread sui tassi d'interesse e quello sulla crescita del PIL reale, suggerisco di considerare anche quello sul tasso di occupazione. Quest'ultimo, inteso come il differenziale tra la variazione del tasso di occupazione Italiano e quello tedesco.
Al seguente link trovata la serie trimestrale via Fred:
https://fred.stlouisfed.org/graph/?g=1M9sP
Le considerazioni che si possono fare sono molto simili a quelle relative allo spread sul PIL.
Un saluto,
Fabio
Direi che la comunicazione è carente , in questo settore, e andrebbe evidenziato da tutti i "fascisti" che stiamo andando meglio della germania da quando ci opponiamo alle politiche UE e che abbiamo ampio margine di crescita se ci ristrutturiamo in modo piu "sovranista" e ci sleghiamo dalla sudditanza alla germania . Così anche i polli potranno capire che la UE non fa guerre a parte quelle economiche interne allo scopo di cannibalizzare i paesi meno autonomi e piu deboli.
RispondiEliminaMA poi io ci credo poco alla crescita 0,7%, quando il ns paese ha 100000 imprese artigiane in ecommerce con 500000 dipendenti solo loro...sappiamo i trucchi per evadere, anche e soprattutto dei cinesi e amazon multata...un artigianato totale nettamente superiore al tedesco ed al francese...quando il traffico pesante autostradale, e' aumentato del 10% dal 2019 al 2024 e pare sta' crescendo nel 2025 di un altro 5%.. i pacchi consegnati dai corrieri idem...ed a proposito del 2025, com'e' che le entrate fiscali e dell'inps stanno crescendo quasi del 8%? Ma possibile che istat non vede mai un tubo?
RispondiEliminadirei che c'è poco da riflettere e molto da fare, considerando che da anni siamo al traino della germania: un bilaterale per unire le forze e mettere a terra comuni obiettivi; purtroppo la sudditanza di molte figure di sinistra ai poteri anglofrancesi non permetterà mai questa comunione di intenti. E da soli gna' potemo fà
RispondiEliminaPer chi segue questo blog da anni il commento sullo spread Reale non è una novità. I dati c’erano tutti e da tempo, il risultato non è altro che la conseguenza. Chi irride chi come me da il suo voto a chi queste cose le ha viste con largo anticipo scoprirà suo malgrado che riempirsi la bocca di Leuropa e di subordine alla nazione che ha tagliato il ramo su cui era seduta, trascinando con sé gli altri paesi, Italia inclusa, porta al degrado. Il declino è un altra cosa. Io continuo a crederci ed a votare.
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