36 Tunc venit Iesus cum illis in praedium, quod dicitur Gethsemani. Et dicit
discipulis: “ Sedete hic, donec vadam illuc et orem ”.
37 Et assumpto Petro
et duobus filiis Zebedaei, coepit contristari et maestus esse.
38 Tunc ait
illis: “ Tristis est anima mea usque ad mortem; sustinete hic et vigilate
mecum ”.
39 Et progressus pusillum, procidit in faciem suam orans et dicens:
“ Pater mi, si possibile est, transeat a me calix iste; verumtamen non sicut
ego volo, sed sicut tu ”.
40 Et venit ad discipulos et invenit eos dormientes;
et dicit Petro: “ Sic non potuistis una hora vigilare mecum?
41 Vigilate et
orate, ut non intretis in tentationem; spiritus quidem promptus est, caro autem
infirma ”.
42 Iterum secundo abiit et oravit dicens: “ Pater mi, si non
potest hoc transire, nisi bibam illud, fiat voluntas tua ”.
43 Et venit iterum
et invenit eos dormientes: erant enim oculi eorum gravati.
44 Et relictis illis,
iterum abiit et oravit tertio, eundem sermonem iterum dicens.
45 Tunc venit ad
discipulos et dicit illis: “ Dormite iam et requiescite; ecce appropinquavit
hora, et Filius hominis traditur in manus peccatorum.
46 Surgite, eamus; ecce
appropinquavit, qui me tradit ”.
Mr. N€URO ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "La spesa pubblica (a futura memoria)":
Ho deciso di parlarvi della mia situazione, non certo per manie di
protagonismo, anzi Dio sa quanto mi costi, ma per fare capire che la
situazione ormai è al limite dello sfascio sociale.
Mio padre,
perito elettrotecnico, è riuscito ad intercettare la coda del boom
economico, mi diceva sempre che una settimana dopo il diploma aveva in
casa 17 offerte di lavoro, in quanto allora le aziende si informavamo
direttamente nelle scuole sui nuovi diplomati e li andavano
letteralmente a cercare a casa.
La sua famiglia era di umilissime
origini e quindi lui che era portato per gli studi umanistici, ha
dovuto dirottare verso più prosaici studi tecnici per essere sicuro di
avere un lavoro con cui mantenersi e magari contribuire al budget
famigliare.
Ha lavorato tutta una vita in condizioni anche
avventurose e pericolose, in Algeria, Tunisia, Libia, Brasile, Svezia,
Belgio, Spagna, solo e sempre per la famiglia e per dare la possibilità
ai suoi figli di non dover fare per tutta la vita un lavoro non gradito.
Nel
1984, finalmente riesce a mettersi in proprio ed apre insieme a due
soci un ufficio tecnico di progettazione, disegnavano macchinari per l'
industria alimentare (biscotti, merendine etc etc, le più grosse
industrie che vi possono venire in mente).
È riuscito, da figlio
di ferroviere (nipote di mezzadro) , a mettere su un ufficio suo,
mantenere due figli ed una moglie casalinga, comprare una casa anche
abbastanza grande, non farci mancare mai niente anche se in casa nostra
si è sempre speso con cognizione e si sono fatti anche sacrifici, ma
sempre mirati a uno scopo.
Nel frattempo mio fratello si ferma al
diploma e decide di seguire le orme paterne ( ha rilevato l' attività
di mio padre), io mi laureo in medicina veterinaria e inizio la solita
trafila di lavori gratis, o sottopagato e sfruttato per "imparare la
professione".
Quando va in pensione, per effetto della sbaraccata
di contributi che ha sempre regolarmente pagato percepisce 3.400.000 al
mese, grandi feste in casa, pensava di fare una vecchiaia serena e
tranquilla, con un bel reddito, con il quale avrebbe potuto aiutare i
figli, se in difficoltà, fare regali ai nipotini etc etc.....il seguito
lo potete facilmente immaginare:
I 3.400.000 £ sono diventati
1.700 € , con il potere d' acquisto di 1.700.000 £, da allora non sono
mai cresciuti (ma l' inflazione sì) ed i figli ? Le pupille dei suoi
occhi ?
Mio fratello, dopo la lenta agonia degli ultimi 4 anni, è
da gennaio che non ha un nuovo ordine, sposato con due figli, 4
stipendi e il mutuo dell' ufficio da pagare tutti mesi.
Io non
sposato, ho da pagare il mutuo della casa, lavoro da libero
professionista in un settore della veterinaria che, dopo la medesima
agonia, ora si è completamente arenato, il mese scorso ho fatturato 350 €
(e non è uno scherzo), sto mandando curricula all'estero, soprattutto
Francia e Inghilterra, per vedere se riesco a salvarmi.
Domani, in
occasione della santa pasqua, la famiglia si riunisce perché mio padre
ha detto che in attesa del piano B della politica lui ci espone il suo: ha già idealmente suddiviso la sua casa, per farci stare tutti quanti,
perché si sa che dividere le spese è sempre meglio, e se alla peggio io e
mio fratello non dovessimo lavorare più, vivremo tutti (7 persone) con
la pensione di mio padre, salvo perdere ufficio e casa per impossibilità
di far fronte e tutto.
Mentre noi due, tutti due superati i 40,
persone attive, che hanno studiato, lavorato si sono dati da fare, ci
sentiamo non solo di aver fallito, ma anche di aver buttato la vita,
visto che quando questo incubo sarà finito, il meglio del nostro
percorso sarà alle spalle.
Scusate se mi sono dilungato, ma ormai
in mezzo alla gggente mi sento un alieno, cerco in tutti i modi di fare
proseliti per accelerare un po' gli eventi (che io ritengo
inevitabili) ma la verità è che vengo qui sul blog quotidianamente per
sentirmi meno solo.
(ecco una lettera che quelle bestie di ieri sera non riceveranno mai, e che forse non avrei voluto ricevere nemmeno io, perché mentre la leggevo - stavo accordando - ho capito che non mi sarebbe più stato possibile tirarmi indietro. Non mi era chiaro, all'inizio, che il mio desiderio di vedere se veramente ero solo si sarebbe trasformato nella pesante responsabilità di soccorrervi e accogliervi nella vostra solitudine. Questo lavoro qualcuno dovrà pur farlo. Tutto sta a mostrarsene degni. Risorgeremo.)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
domenica 31 marzo 2013
sabato 30 marzo 2013
venerdì 29 marzo 2013
La spesa pubblica (a futura memoria)
(dato che stasera sembra mi tocchi incontrare Oscar "statoladro" Giannino, sempre che non se la faccia sotto all'ultimo momento - ma in effetti dopo la storia del master non ha più molto da perdere - volevo postare qui per voi i dati sulla spesa pubblica italiana in confronto con quella degli altri paesi dell'Eurozona. Ne avevamo già parlato al bar dello Sport - l'ambiente adatto per i gianninizzeri - ma forse ora è il caso di parlarne utilizzando i dati del database AMECO. Alcune precisazioni:
1) Il confronto considera l'Eurozona a 12 paesi. Se volete, Cipro o l'Islanda metteteceli voi;
2) Il confronto utilizza i rapporti al Pil utilizzati nella procedura di sorveglianza dei deficit eccessivi. Per ovvi motivi, questo mi sembra il dato più importante e significativo.
3) Il confronto considera due intervalli temporali: 1999-2007, perché è il periodo di preparazione della crisi; 1999-2012 perché coincide con la nostra appartenenza all'Eurozona.
4) Il confronto considera tre definizioni di spesa pubblica: (a) quella totale; (b) quella corrente (esclusi gli investimenti); (c) quella corrente primaria (esclusi anche gli interessi). Sono i tre concetti di spesa più significativi e più ricorrenti nel dibattito).
Seguono i dati, che mi pare si commentino da soli...).
(Per quelli che "io pe' li grafici nun ce so' portato, faccio una breve sintesi. Non è vero che l'Italia abbia una spesa pubblica abnorme rispetto agli altri paesi dell'Eurozona. Il suo livello di spesa totale e corrente è allineato alla media dell'Eurozona ed è superato da quello di paesi "virtuosi" come Francia, Finlandia, Austria e Belgio. La crisi non ha cambiato particolarmente le cose. Notate però che nel periodo di preparazione della crisi l'Italia è stata marginalmente superata anche dalla Germania in termini di spesa corrente - e il perché lo sappiamo: per finanziare le riforme del mercato del lavoro slealmente portate a termine dalla Germania violando il trattato di Maastricht e l'obbligo di coordinamento delle politiche sul mercato del lavoro. Notate infine che se scorporiamo la spesa per interessi, l'Italia passa dalla quinta alla settima posizione per incidenza della spesa pubblica sul Pil, sotto la media europea e preceduta da tutto il blocco dei paesi virtuosi - e seguita dai paesi "viziosi", che, caso strano, sono però quelli nei quali la spesa pubblica risulta più bassa - rispetto al Pil! Questo ovviamente significa che se l'Italia, riacquistando sovranità monetaria, fosse in grado, come gli Usa o il Regno Unito, di finanziare il proprio debito pubblico a un tasso guidato dalle autorità di politica monetaria, anziché ai tassi usurari praticati dai "mercati", il debito pubblico si sgonfierebbe rapidamente - una simulazione è contenuta nel mio libro sul "Tramonto dell'euro". Significa inoltre che in ogni caso il rischio default pubblico, in caso di uscita, è estremamente remoto, visto che precedenti storici e studi indicano che i tassi di interesse diminuirebbero. E ora sentiamo cosa dice l'amico col master...).
1) Il confronto considera l'Eurozona a 12 paesi. Se volete, Cipro o l'Islanda metteteceli voi;
2) Il confronto utilizza i rapporti al Pil utilizzati nella procedura di sorveglianza dei deficit eccessivi. Per ovvi motivi, questo mi sembra il dato più importante e significativo.
3) Il confronto considera due intervalli temporali: 1999-2007, perché è il periodo di preparazione della crisi; 1999-2012 perché coincide con la nostra appartenenza all'Eurozona.
4) Il confronto considera tre definizioni di spesa pubblica: (a) quella totale; (b) quella corrente (esclusi gli investimenti); (c) quella corrente primaria (esclusi anche gli interessi). Sono i tre concetti di spesa più significativi e più ricorrenti nel dibattito).
Seguono i dati, che mi pare si commentino da soli...).
(Per quelli che "io pe' li grafici nun ce so' portato, faccio una breve sintesi. Non è vero che l'Italia abbia una spesa pubblica abnorme rispetto agli altri paesi dell'Eurozona. Il suo livello di spesa totale e corrente è allineato alla media dell'Eurozona ed è superato da quello di paesi "virtuosi" come Francia, Finlandia, Austria e Belgio. La crisi non ha cambiato particolarmente le cose. Notate però che nel periodo di preparazione della crisi l'Italia è stata marginalmente superata anche dalla Germania in termini di spesa corrente - e il perché lo sappiamo: per finanziare le riforme del mercato del lavoro slealmente portate a termine dalla Germania violando il trattato di Maastricht e l'obbligo di coordinamento delle politiche sul mercato del lavoro. Notate infine che se scorporiamo la spesa per interessi, l'Italia passa dalla quinta alla settima posizione per incidenza della spesa pubblica sul Pil, sotto la media europea e preceduta da tutto il blocco dei paesi virtuosi - e seguita dai paesi "viziosi", che, caso strano, sono però quelli nei quali la spesa pubblica risulta più bassa - rispetto al Pil! Questo ovviamente significa che se l'Italia, riacquistando sovranità monetaria, fosse in grado, come gli Usa o il Regno Unito, di finanziare il proprio debito pubblico a un tasso guidato dalle autorità di politica monetaria, anziché ai tassi usurari praticati dai "mercati", il debito pubblico si sgonfierebbe rapidamente - una simulazione è contenuta nel mio libro sul "Tramonto dell'euro". Significa inoltre che in ogni caso il rischio default pubblico, in caso di uscita, è estremamente remoto, visto che precedenti storici e studi indicano che i tassi di interesse diminuirebbero. E ora sentiamo cosa dice l'amico col master...).
mercoledì 27 marzo 2013
Calendario di aprile
Napoli, giovedì 4 aprile ore 16
Genova, sabato 6 aprile ore 16
Livorno, 7 aprile ore 16:30
Al centro congressi dell'Hotel Palazzo, presentazione de "Il tramonto dell'euro" organizzata dal Movimento 5 Stelle di Livorno.Ancona, 10 aprile ore 14:30
Seminario su "L'euro e il declino dell'economia italiana" presso il MOFIR (Money and Finance Research Group), Università Politecnica delle Marche, Piazzale Martelli 8, Ancona. Abbiamo anticipato al 10. Il sito riporta ancora la data dell'11, chiederò di rettificare. L'incontro è aperto al pubblico.Reggio Emilia, 12 aprile ore 17:30
Imola, 13 aprile ore 17:00
Presso la sede della Confartigianato, presentazione de "Il tramonto dell'euro" organizzata dal Movimento 5 Stelle di Imola.Padova, 17 aprile ore 14:30
Padova, 18 aprile ore 20:30
(daje a ride...)Palermo, 22 aprile ore 18:00
Massa e Cozzile, 27 aprile ore 16:30
Ai piddini €peisti...
(ricevo da a a, new entry del blog, e volentieri pubblico)
Prima di tutto vennero a prendere i commercianti
e fui contento, perché evadevano.
Poi vennero a prendere i piccoli imprenditori.
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i dipendenti
e fui sollevato, perché erano fannulloni.
Poi vennero a prendere i pensionati
ed io non dissi niente, perché non ero pensionato.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(così lo capite? No. Perché? Perché sapete di sapere. Va bene, aspettiamo. Ora Bersani si sbriciolerà, e poi si sbriciolerà anche l'euro. In tanta incertezza, una sola cosa è certa: qualcuno vi verrà a prendere di sicuro. Se non sarà la Gestapo, saremo noi).
(dedicato alla cara memoria di quel tal Zanda, ieri sera, a Ballarò, quello che "abbiamo appoggiato Monti perché non c'erano soldi per gli stipendi pubblici...". Nulla resterà impunito, di ogni menzogna si chiederà il conto).
Prima di tutto vennero a prendere i commercianti
e fui contento, perché evadevano.
Poi vennero a prendere i piccoli imprenditori.
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i dipendenti
e fui sollevato, perché erano fannulloni.
Poi vennero a prendere i pensionati
ed io non dissi niente, perché non ero pensionato.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(così lo capite? No. Perché? Perché sapete di sapere. Va bene, aspettiamo. Ora Bersani si sbriciolerà, e poi si sbriciolerà anche l'euro. In tanta incertezza, una sola cosa è certa: qualcuno vi verrà a prendere di sicuro. Se non sarà la Gestapo, saremo noi).
(dedicato alla cara memoria di quel tal Zanda, ieri sera, a Ballarò, quello che "abbiamo appoggiato Monti perché non c'erano soldi per gli stipendi pubblici...". Nulla resterà impunito, di ogni menzogna si chiederà il conto).
Cipro e le "demi vierges"
porter (per Goofynomics)
(scusate, volevo passare ad altro, ma ricevo da porter un commento che vorrei estendere alla vostra attenzione per un motivo molto semplice: fa capire quello che vi ho sempre detto, cioè che il giorno dopo folta sarà la schiera di quelli che ce l'avevano detto... È solo questione di tempo. Siamo noi i più forti, perché siamo dalla parte della verità. Non abbiamo bisogno, come Zanda ieri a Ballarò, di profferire schifose menzogne smentite dai documenti ufficiali. A noi basta aspettare, e aspettare molto poco. Dopo Cipro l'euro è comunque morto. Il medico legale è qui sotto che sta cercando parcheggio, ma arriverà presto.)
Oggi il Volkischer Beobachter salmonato è tutto un fiorire di demi-vierges (come le chiama "horror vacui" sulla Reichs-Rundfunk-Gesellschaft, e nel caso ci dovesse leggere ecco una dritta di olandese per lui, il nome dell'amico Dijsselbloem si pronuncia "iorùn").
Cominciamo da Isabella e l'acqua calda:
"chi chiede aiuto esterno all'Eurozona va soggetto a una condizionalità brutale.
...
in tutti gli schemi adottati finora, per quanto disegnati caso per caso, è visibile e anzi si è via via rafforzato un filo conduttore comune, il sacrificio richiesto al Paese soccorso. Motivo in più per l'Italia di riflettere bene, prima di ricorrere allo scudo anti-spread."
Ma come!? Lo si invocava a gran voce dalle vostre pagine fino a poche settimane fa! E comunque
"secondo il chief economist di Unicredit Erik F. Nielsen, i conti pubblici italiani sono tra i migliori d'Europa... e l'impasse politico è attutito ... perchè «interventi urgenti su conti e riforme non servono»"
Grazie, aspettavamo che ce lo dicesse lui.
(NdC: vi ricordo il Fiscal Sustainability Report della Commissione Europea, ignorato da quello squallido mentitore di Zanda ieri sera a Ballarò. Non è vero che il PD ha dovuto accettare il governo tecnico perché non c'erano più soldi per pagare i dipendenti pubblici. È vero che da trent'anni l'élite "de sinistra" coopera nei fatti al progetto di svendita del nostro paese, al grido di "viva i capitali esteri"!).
"Gli italiani notoriamente parcheggiano grandi liquidità nei conti correnti e nei depositi e sono fedeli acquirenti di obbligazioni bancarie senior: questo canale è una fonte di raccolta a costi contenuti ed è estremamente importante per la tenuta del sistema bancario. Minare questa fiducia, con titoli di Stato non più risk free, è destabilizzante: un effetto perverso che l'Italia può neutralizzare allontanandosi sempre più dalla porta d'ingresso dell'Esm."
Ah, ecco, ora ESM no buono...
Proseguiamo con Carlo e la geopolitica:
"Ma la verità è che dietro quella scelta c'è ancora una volta il prevalere degli interessi nazionali sulle convenienze comuni, le Nazioni prima dell'Europa. C'è la scarsa lungimiranza di chi in Germania, vedendo avvicinarsi le elezioni, vuole dare segnali di intransigenza al proprio elettorato."
Grazie, non ci avevamo proprio pensato (NdC: ah, certo non noi qui su Goofynomics, dove abbiamo sempre parlato delle logiche leghiste della leadership tedesca, e del danno che questa leadership procura all'Eurozona. Ma cosa vuoi che ne sappiano certi espertoni...).
Poi una chicca dell'altro Carlo:
"Da domenica si è deciso che a pagare il conto di banche mal gestite non saranno gli Stati bensì gli azionisti e i depositanti."
Stai parlando della Germania, vero?
Ed infine gli auspici di AQC:
"Sarebbe un vero peccato se la crisi si riacutizzasse proprio adesso che la situazione in Europa si va tranquillizzando."
[Risate]
(ci sarebbe molto da dire sulle castronerie inanellate da questi quattro campioni. Poveracci! Il loro compito diventa sempre più difficile. Io prenoto visite e riordino l'agenda. Divertitevi voi.)
Chiamo (e chiedo) io...
Questo blog presto chiuderà per colpa di uno di voi. Sarà l'ennesima persona che mi scriverà per dirmi: "Ho sentito che vieni qui, ma quando?". Oppure: "Ti serve una stanza?". Oppure: "Dovresti seguire questa dieta." Oppure: "Secondo te quando succede questo." Oppure: "Ma perché l'euro è un problema?". Oppure: "Ma mi ha detto mio cugino che nel 1976...".
E via dicendo (ci sarebbe da ridere, ma non ho voglia di ridere).
A un certo punto sarà troppo. Farò un post con nome, cognome, indirizzo email di quella persona, e sarà l'ultimo post. Gli altri gli scriveranno per ringraziarlo.
Capisco (in parte) e apprezzo (pochissimo) le buone intenzioni, ma datevi come regola questa: chiamo e chiedo io. Se credete in questo progetto, cercate di esserci quando vi chiamo e di rispondere quando vi chiedo, come avete fatto finora e come hanno fatto ieri dei simpaticissimi avvocati che ringrazio e con i quali spero di iniziare una fruttuosa (per loro) collaborazione.
Ogni email inutile in più è una pugnalata.
Se viene da voi è una pugnalata alle spalle.
(ieri alle 19 sono crollato sul letto. Alle 20 mi sveglia un amico al quale avevo detto: "Ti chiamo io domani" per sms. Non sono riuscito a capire quale fosse stato il problema. Ero stato troppo prolisso? C'era qualche parola che non si capiva? Io? Domani? Comunque, fedele al principio di guardare il bicchiere mezzo pieno, ho pensato che grazie all'amico almeno non ho saltato la cena. Lo svantaggio però è stato che mi son guardato Lidia Undiemi in televisione incazzandomi come una bestia per le squallide menzogne profferite da Zanda, alle quali lei, pur brava, non ha potuto reagire. Sono riuscito ad addormentarmi solo all'una con le opportune gocce, e mi son svegliato alle 6:30 marcio di sonno. Sono talmente stanco che non mi faccio le analisi del sangue per paura. Per favore, fate come se non ci fossi o mi costringete a troncare tutti i canali. Tutti.).
(Dai, però una risata ve la faccio fare: fra le tante email ne arriva una di otto cartelle. Titolo: "Roma Quore dell'Europa Mediterranea". Ovvia la reazione: "Le faremo sapere, chiamiamo noi. No, no, non chiami lei, chiamiamo noi, non si disturbi...)
E via dicendo (ci sarebbe da ridere, ma non ho voglia di ridere).
A un certo punto sarà troppo. Farò un post con nome, cognome, indirizzo email di quella persona, e sarà l'ultimo post. Gli altri gli scriveranno per ringraziarlo.
Capisco (in parte) e apprezzo (pochissimo) le buone intenzioni, ma datevi come regola questa: chiamo e chiedo io. Se credete in questo progetto, cercate di esserci quando vi chiamo e di rispondere quando vi chiedo, come avete fatto finora e come hanno fatto ieri dei simpaticissimi avvocati che ringrazio e con i quali spero di iniziare una fruttuosa (per loro) collaborazione.
Ogni email inutile in più è una pugnalata.
Se viene da voi è una pugnalata alle spalle.
(ieri alle 19 sono crollato sul letto. Alle 20 mi sveglia un amico al quale avevo detto: "Ti chiamo io domani" per sms. Non sono riuscito a capire quale fosse stato il problema. Ero stato troppo prolisso? C'era qualche parola che non si capiva? Io? Domani? Comunque, fedele al principio di guardare il bicchiere mezzo pieno, ho pensato che grazie all'amico almeno non ho saltato la cena. Lo svantaggio però è stato che mi son guardato Lidia Undiemi in televisione incazzandomi come una bestia per le squallide menzogne profferite da Zanda, alle quali lei, pur brava, non ha potuto reagire. Sono riuscito ad addormentarmi solo all'una con le opportune gocce, e mi son svegliato alle 6:30 marcio di sonno. Sono talmente stanco che non mi faccio le analisi del sangue per paura. Per favore, fate come se non ci fossi o mi costringete a troncare tutti i canali. Tutti.).
(Dai, però una risata ve la faccio fare: fra le tante email ne arriva una di otto cartelle. Titolo: "Roma Quore dell'Europa Mediterranea". Ovvia la reazione: "Le faremo sapere, chiamiamo noi. No, no, non chiami lei, chiamiamo noi, non si disturbi...)
martedì 26 marzo 2013
La morale della favola cipriota
(Alex è stato il primo dei miei lettori, e la prima persona che mi ha fatto capire che non ero solo. Guardatevi qui, in fondo all'intervento di Bertinotti, il suo intervento su quella povera idiota piddina di p.p. - nome omen (scusatemi, oggi mi riesce troppo faticoso nascondere il disprezzo per le persone che disprezzo. Le anime belle mi scuseranno - e del resto disprezzo anche loro). Alex mi ha mandato una lettera che voglio condividere con voi perché esprime la morale della favola. Poi passeremo ad altro.)
(a questo proposito, vi ricordo che uno dei miei avvocati è morto - e Er Palla, sul sagrato di S. Roberto Bellarmino, era l'unico che non riusciva a trattenere le lacrime - mentre l'altro si occupa di diritto del lavoro - e mi ha parato diverse volte le terga, ma questo non è il campo suo. Ora, siccome mi sembra che questi "professionisti" cerchino la rissa perché la mia lettera di rettifica non mi risulta sia stata pubblicata (a voi sì? C'è qualcuno così generoso da dare il proprio obolo a La Stampa?), chiederei agli eventuali competenti in materia, residenti a Roma o a Milano, di darmi un cenno. Ormai io sono esposto, e il livello dei piccoli schiavi del regime è tale che se non oggi, domani l'avvocato servirà. Io pago bene, soprattutto perché a pagare saranno gli altri. E visto che siamo in discorso, se c'è qualcuno che, sempre da avvocato, lavora in ambito editoriale, ci farei volentieri due chiacchiere. Il metaforico sangue è ora che cominci a scorrere, il che poi significa che se qualcuno non sa fare il suo lavoro, noi siamo qui per aiutarlo a capire come si fa. Scrivetemi sulla mia email privata. Grazie.)
Cari tutti
Questo è un commento, certamente molto ingenuo, che ho fatto girare oggi tra i miei conoscenti in merito alle ultime prodezze di Draghi! Molti non le leggeranno nemmeno, molti lo leggeranno e non capiranno, molti inciamperanno in un flash di realtà e poi si rialzeranno scrolandosi la polvere di dosso e andando via come niente fosse: le giro anche a voi così, per frustrazione, e ben conscio del fatto che siete perfettamente in grado di capirle soprattutto perché tutte le cose che ho imparato le ho imparate da voi ed in particolare, non me ne vogliano gli altri, da Alberto! Epperciò non ne avete alcun bisogno, anzi magari ne fareste volentieri a meno e vi rompo solo i coglioni! Abbiate pazienza, è solo un tentativo di sentirsi meno solo! Grazie
Ma che ci vuole altro per capire a chi siamo in mano?
Mi chiedo cosa altro serva ai miei luridi compatrioti per svegliarsi adessonel 2013 prima di svegliarsi domani nel 1750?
Per chi non sa il francese, il riassunto qui!
http://vocidallestero.blogspot.it/2013/03/sapir-su-cipro-draghi-usa-il-blocco.html
L'unica cosa amaramente buona di questa crisi è che ho capito comenascono le dittature, che SI, è proprio vero, più che da una violenza deipadroni derivano dalla tentazione dei servi, dall’ignoranza dalla mediocrità e dall’ignavia della gente (eh, ma io cosa posso farci! Suicidati stronzo, così almeno ti levi dai coglioni!); e a cosa dovrebbe servire la cultura umanistica: ad insegnarti con chi haia che fare affinché tu possa fare/ripetere meno erroripossibili. Infatti è per questo che l'hanno piano piano distrutta sostituendolacon le favole sulle puttane di un vecchio, e disfide tra 22 milionari che danno calci ad un pallone alle dipendenzedi due miliardari in partite truccate come gli incontri di Wrestling!
L'unica cosa amaramente buona di questa crisi è che ho capito comenascono le dittature, che SI, è proprio vero, più che da una violenza deipadroni derivano dalla tentazione dei servi, dall’ignoranza dalla mediocrità e dall’ignavia della gente (eh, ma io cosa posso farci! Suicidati stronzo, così almeno ti levi dai coglioni!); e a cosa dovrebbe servire la cultura umanistica: ad insegnarti con chi haia che fare affinché tu possa fare/ripetere meno erroripossibili. Infatti è per questo che l'hanno piano piano distrutta sostituendolacon le favole sulle puttane di un vecchio, e disfide tra 22 milionari che danno calci ad un pallone alle dipendenzedi due miliardari in partite truccate come gli incontri di Wrestling!
Sulle cause dell’ avidità delle persone
Tito Lucrezio Caro (de RerumNatura, libro III)
(..) Infine l'avidità e la cieca brama di onori,
che forzano i miseri uomini aoltrepassare i confini
del giusto, e talora, come compagni e ministri di delitti,
adoprarsi notte e giorno con soverchiante fatica
per assorgere a somma potenza - queste piaghe della vita,
in gran parte è il timore della morte che le nutre.
Infatti comunemente il vergognoso disprezzo e l'amara
povertà paiono remoti da una vita dolce e stabile,
e quasi già sostare davanti alle porte della morte;
e gli uomini, mentre costretti da fallace terrore vorrebbero
essere già fuggiti lontano da essi e lontano averli scacciati,
col sangue dei concittadini ingrossano le proprie sostanze
e avidi raddoppiano le ricchezze, accumulando strage su strage;
crudeli si rallegrano del triste funerale di un fratello
e per le mense dei consanguinei provano odio e terrore.
In simile maniera, nascendo dallo stesso timore, spesso
li macera l'invidia che alla vista di tutti colui sia potente,
attragga gli sguardi colui che incede con splendido onore,
mentre essi si lamentano di voltolarsi nelle tenebre e nel fango.
Alcuni periscono per brama di statue e di rinomanza;
e spesso a tal segno per paura della morte prende
gli uomini odio della vita e della vista della luce,
che si danno con petto angosciato la morte,
dimenticando che la fonte degli affanni è questo timore,
questo fa strazio del senso d'onore, questo rompe i vincoli
dell'amicizia - e insomma induce a sovvertire la pietà.
Già spesso infatti gli uomini tradirono la patria
e i cari genitori, cercando di evitare le regioni acherontee.
Difatti, come i fanciulli trepidano e tutto temono
nelle cieche tenebre, così noi nella luce talora abbiamo paura
di cose che per nulla son da temere più di quelle che i fanciulli
nelle tenebre paventano e immaginano prossime ad avvenire.
che forzano i miseri uomini aoltrepassare i confini
del giusto, e talora, come compagni e ministri di delitti,
adoprarsi notte e giorno con soverchiante fatica
per assorgere a somma potenza - queste piaghe della vita,
in gran parte è il timore della morte che le nutre.
Infatti comunemente il vergognoso disprezzo e l'amara
povertà paiono remoti da una vita dolce e stabile,
e quasi già sostare davanti alle porte della morte;
e gli uomini, mentre costretti da fallace terrore vorrebbero
essere già fuggiti lontano da essi e lontano averli scacciati,
col sangue dei concittadini ingrossano le proprie sostanze
e avidi raddoppiano le ricchezze, accumulando strage su strage;
crudeli si rallegrano del triste funerale di un fratello
e per le mense dei consanguinei provano odio e terrore.
In simile maniera, nascendo dallo stesso timore, spesso
li macera l'invidia che alla vista di tutti colui sia potente,
attragga gli sguardi colui che incede con splendido onore,
mentre essi si lamentano di voltolarsi nelle tenebre e nel fango.
Alcuni periscono per brama di statue e di rinomanza;
e spesso a tal segno per paura della morte prende
gli uomini odio della vita e della vista della luce,
che si danno con petto angosciato la morte,
dimenticando che la fonte degli affanni è questo timore,
questo fa strazio del senso d'onore, questo rompe i vincoli
dell'amicizia - e insomma induce a sovvertire la pietà.
Già spesso infatti gli uomini tradirono la patria
e i cari genitori, cercando di evitare le regioni acherontee.
Difatti, come i fanciulli trepidano e tutto temono
nelle cieche tenebre, così noi nella luce talora abbiamo paura
di cose che per nulla son da temere più di quelle che i fanciulli
nelle tenebre paventano e immaginano prossime ad avvenire.
Sul metodo tedesco di accumulare denaro
Fedor Dostojevski – (Il Giocatore)
(..) "Ma scusate" gli risposi, "non so davvero che cosa siapiù disgustoso: se la sregolatezza deirussi o il metodo tedesco di accumulare denaro con un onesto lavoro." "Che idea assurda!" esclamò il generale. "Che idea russa!" esclamò il francese. Io ridevo e avevo unavoglia terribile di attaccar lite. "Io preferirei trascorrere tutta la vita in una tenda kirghisa,"esclamai, "piuttosto che inchinarmi all'idolo tedesco." "Qualeidolo?" gridò il generale, incominciando a infuriarsi sul serio.
"Il metodo tedesco diammucchiare ricchezze. Nonsono qui da molto tempo, però quello che ho già avuto modo di vedere e dicostatare, rivolta il mio sangue tartaro. Giuro che non voglio virtù comequeste! Ieri sono riuscito a fare nei dintorni un giro di forse dieci miglia.Ebbene, è precisamente come si legge nei libriccini moralisti tedeschiillustrati; ovunque, in ogni casa, c'è il suo 'Vater' (1), straordinariamentevirtuoso ed eccezionalmente onesto. Così onesto che fa paura avvicinarglisi. Ionon posso soffrire gli uomini onesti che fa paura avvicinare. Ognuno di questi'Vater' ha la propria famiglia, e la sera leggono tutti ad alta voce dei libriistruttivi. Sopra la casetta stormiscono olmi e castagni. Il sole tramonta, c'èla cicogna sul tetto e tutto è insolitamente poetico e commovente... Voi,generale, non irritatevi, ma permettetemi di raccontare le cose in maniera unpo' patetica... Io stesso mi ricordo che mio padre buon'anima, sotto i tiglidel giardinetto, leggeva anche lui alla sera, a me e a mia madre, libri di quelgenere... Posso quindi giudicare di queste cose con cognizione di causa. Ebbene,ognuna di queste famiglie, qui, è completamente sottomessa e schiava del padre.
Tutti lavorano come bestie, e tutti ammucchiano denaro come giudei.Mettiamo che il 'Vater' abbia già messo da parte una certa quantità di 'gulden'e punti sul figlio maggiore per trasmettergli il mestiere o il campicello; perquesto non danno dote alla figlia, e lei resta zitella. Sempre per questo vendonoil figlio minore come servo o lo mandano a fare il soldato, e aggiungono questodenaro al capitale di famiglia. Davvero, qui si fa così: mi sono informato.Tutto questo si fa unicamente per onestà, per un sentimento eccessivo dionestà, al punto che anche il figlio minore, venduto, crede di non essere statovenduto se non per onestà; e questo è proprio l'ideale, quando la vittimastessa è contenta di essere portata al sacrificio. E poi? Poi succede cheneppure per il figlio maggiore le cose vanno bene: lui ha una certa Amalchenalla quale è unito con il cuore, ma che non può sposare perché non sono ancorastati ammucchiati 'gulden' sufficienti. E allora pure loro aspettanoonestamente e si avviano anch'essi al sacrificio con il sorriso sulle labbra. Eintanto le guance di Amalchen si sono incavate e sono avvizzite. Finalmente,dopo quasi vent'anni, il patrimonio si è accresciuto e i 'gulden' sono statiammucchiati in modo leale e onesto. Il 'Vater' benedice l'ormai quarantennefiglio maggiore e la trentacinquenne Amalchen dal seno flaccido e dal nasorosso... E allora il 'Vater' piange, fa la morale e passa a miglior vita. Ilfiglio maggiore si trasforma a sua volta in un virtuoso 'Vater' e ricomincia lastessa storia. Dopo una cinquantina o una sessantina di anni, il nipote delprimo 'Vater' realizza effettivamente un notevole capitale e lo trasmette alproprio figlio, questo al suo, quest'altro al suo e, dopo cinque o seigenerazioni, viene fuori il barone Rotschild in persona oppure Hoppe e Co. o ildiavolo sa chi. Ebbene, signori, non è forse uno spettacolo meraviglioso? Lafatica di un secolo o di due secoli, di generazione in generazione: pazienza,ingegno, onestà, dirittura morale, carattere, fermezza, calcolo, cicogna sultetto! Che volete di più? Niente è più sublime di questo, ed è proprio da questo punto di vista che costoro iniziano a giudicareil mondo intero e a condannare a morte i colpevoli, cioè quelli che appenaappena non somigliano a loro. Ebbene, signori, ecco dunque di che sitratta: io preferisco debosciarmi alla russa o arricchirmi alla roulette.
Non voglio essere Hoppe e Co. tra cinque generazioni. A me il denaro è necessario per me stesso, e non considero me stessocome un indispensabile accessorio al capitale. So di aver detto un mucchiodi spropositi, ma è così. Queste sono le mie convinzioni."
"Non so se ci sia molto di vero in quello che avete detto,"osservò pensieroso il generale, "ma so con certezza che cominciate a farelo spiritoso in maniera insopportabile, non appena vi si permette di uscire unpochino dai limiti..." Ma, come sempre, non completò la frase. Se ilnostro generale cominciava a parlare di qualche cosa che fosse un tantino piùserio dei soliti discorsi di ogni giorno non finiva mai di dire il suopensiero. Il francese ascoltava con noncuranza, con gli occhi spalancati. Nonaveva capito quasi niente di ciò che avevo detto.
Polina mi guardava con supremaindifferenza. Sembrava che,non soltanto non avesse sentito me, ma neppure una parola di quanto si eradetto a tavola.
Bertold Brecht
Sull'ignavia dellagente
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.(a questo proposito, vi ricordo che uno dei miei avvocati è morto - e Er Palla, sul sagrato di S. Roberto Bellarmino, era l'unico che non riusciva a trattenere le lacrime - mentre l'altro si occupa di diritto del lavoro - e mi ha parato diverse volte le terga, ma questo non è il campo suo. Ora, siccome mi sembra che questi "professionisti" cerchino la rissa perché la mia lettera di rettifica non mi risulta sia stata pubblicata (a voi sì? C'è qualcuno così generoso da dare il proprio obolo a La Stampa?), chiederei agli eventuali competenti in materia, residenti a Roma o a Milano, di darmi un cenno. Ormai io sono esposto, e il livello dei piccoli schiavi del regime è tale che se non oggi, domani l'avvocato servirà. Io pago bene, soprattutto perché a pagare saranno gli altri. E visto che siamo in discorso, se c'è qualcuno che, sempre da avvocato, lavora in ambito editoriale, ci farei volentieri due chiacchiere. Il metaforico sangue è ora che cominci a scorrere, il che poi significa che se qualcuno non sa fare il suo lavoro, noi siamo qui per aiutarlo a capire come si fa. Scrivetemi sulla mia email privata. Grazie.)
lunedì 25 marzo 2013
(Pen)ultime su Cipro
(preparando una simpatica comparsata a SkyTg24, oggi 25 marzo alle 18 e qualche...)
Ieri su Twitter il sagace "Torny" Guerani ha fatto una bella rassegna stampa che merita di essere consegnata all'eternità digitale su un supporto meno effimero. Diciamo che non sono proprio le ultime notizie su Cipro, sono le penultime, ma il tempo passa in fretta, e proprio per questo ogni tanto conviene guardarsi alle spalle.
(Un grazie a Alessandro per la sua infaticabile opera di ricerca. Speriamo che la crisi non finisca, altrimenti tornerebbe a fare il suo lavoro, che gli riesce peggio del mio...).
Ieri su Twitter il sagace "Torny" Guerani ha fatto una bella rassegna stampa che merita di essere consegnata all'eternità digitale su un supporto meno effimero. Diciamo che non sono proprio le ultime notizie su Cipro, sono le penultime, ma il tempo passa in fretta, e proprio per questo ogni tanto conviene guardarsi alle spalle.
16 luglio 2004: un'isola da conquistare
Consigli per gli acquisti agli oligarchi... de noantri!5 dicembre 2007: l'euro non fa paura al fisco
"L'offshore non tramonta e salgono i profitti..." (quindi va tutto bene, no? Un modello vincente, giusto?)Adesione di Malta e Cipro all'euro
Che speranze, che cori, o Cipro mia...- Cipro e Malta soddisfano i requisiti stabiliti dai criteri di convergenza: la stabilità dei prezzi, la situazione delle finanze pubbliche, la partecipazione al meccanismo di cambio del sistema monetario europeo, l’esistenza di un tasso d’interesse a lungo termine soddisfacente;
- Cipro e Malta dispongono di una legislazione nazionale compatibile con l’introduzione dell’euro.
1° gennaio 2008: Cipro e Malta adottano l'euro
Bonino "Si rafforza la fiducia verso la moneta unica" (ecco, brava...)22 giugno 2009: gli ultimi arrivati sono un esempio da seguire
Ma guarda un po'! Cipro, la Bulgaria e l'Irlanda hanno la tassazione più favorevole sui redditi da capitali. (che bell'ambiente business friendly... Poi c'è quel dettaglio che le banche saltano per aria, ma finché dura fa verdura, come dicono a Roma...)(Un grazie a Alessandro per la sua infaticabile opera di ricerca. Speriamo che la crisi non finisca, altrimenti tornerebbe a fare il suo lavoro, che gli riesce peggio del mio...).
sabato 23 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
Dio c'è! (2)
(visto che si stava parlando di giornalisti che fanno i furbetti, condivido al volo con voi una cosa assolutamente "on topic". Per chi se la fosse dimenticata, la prima puntata era qui. Sono indietro su tutto, commentate quanto vi pare ma io non sarò in grado di tenerne conto prima di lunedì.)
Sottotitolo: Dispersit piddinos...
Gent.mo Professore,
lungi da me "dirle" di fare o pubblicare qualcosa, volevo solo
segnalarle una situazione che, se non facesse piangere, farebbe davvero
ridere.
Ha presente quel quotidiano italiano Della Sera, ad ampia
diffusione, che sostiene la linea degli ultimi giapponesi nella foresta,
quella secondo cui il problema è il debitopubblicobrutto e, quindi, dei
tagli alla spesa?
Ora, chi segue Goofy sa bene che, tutt'al più, il
debitopubblicobrutto se ne stava bello stabile finchè il debito
privato virtuoso non l'ha messo nei guai, scaricandogli addosso le
proprie magagne.
Ma cosa succede al nostro quotidiano Della Sera che sostiene di avere i conti in attivo?
La finanza privata (gruppo RCS), quella buona, che si autoregola e
segue sempre i migliori rendimenti, ha fatto un'operazione azzardata, ha
aquisito il gruppo Recoletos e ha accollato al gruppo del nostro buon
quotidiano un bel malloppo di debiti.
Applicando la stessa logica che applica al debitopubblico brutto,
il gruppo RCS ha quindi deciso di tagliare selvaggiamente l'organico del quotidiano Della Sera.
Non trova che il tutto si configuri come una quasi poetica legge del contrappasso?
Con stima e riconoscenza
Malachia Paperoga
(ma io infatti rispetto all'amico Malaguti ancora non ho deciso bene cosa fare: mando lettera di smentita, o semplicemente sto seduto alla mia scrivania in riva al fiume? Si accettano suggerimenti).
giovedì 21 marzo 2013
So tutto
Ragazzi, siete voi a non essere su Twitter, non io. Quindi per favore smettete di assillarmi con la superficiale disinformazione de La Stampa o con l'ironia a buon mercato dell'on. Ghiozzi. Stiamo provvedendo.
Come regola generale, se mi volete bene, evitate di avvicinare questi miasmi alle mie auguste narici. Ho fin troppi insider che mi tengono al corrente e ricevo fin troppe email inutili.
Grazie.
Come regola generale, se mi volete bene, evitate di avvicinare questi miasmi alle mie auguste narici. Ho fin troppi insider che mi tengono al corrente e ricevo fin troppe email inutili.
Grazie.
mercoledì 20 marzo 2013
La dignità
Mi ha ricordato una cosa, banale e meno drammatica della signora in lacrime, ma mi va di riferirla:
mio figlio (24 anni, commesso part time di una nota catena videogiochi) ospita spesso amici a casa, complici Xbox e PS3 e il costo del mondo fuori dall'uscio.
Una sera gli faccio "Abbiamo un sacco di lasagne, prendine anche per te e per il tuo amico." Lui risponde "No, XX viene sempre 'già mangiato' perché non ha soldi e quando ordiniamo la pizza lui non se la può permettere ed è troppo orgoglioso per farsela offrire."
Ecco, le sottigliezze e i sofismi da politico di prima serata e, pare anche, da prima mattinata non rispondono all'ovvia domanda...
Scusate l'aneddoto.
Franco
(e questa la mandiamo subito all'autore di quel bel capolavoro...)
mio figlio (24 anni, commesso part time di una nota catena videogiochi) ospita spesso amici a casa, complici Xbox e PS3 e il costo del mondo fuori dall'uscio.
Una sera gli faccio "Abbiamo un sacco di lasagne, prendine anche per te e per il tuo amico." Lui risponde "No, XX viene sempre 'già mangiato' perché non ha soldi e quando ordiniamo la pizza lui non se la può permettere ed è troppo orgoglioso per farsela offrire."
Ecco, le sottigliezze e i sofismi da politico di prima serata e, pare anche, da prima mattinata non rispondono all'ovvia domanda...
Scusate l'aneddoto.
Franco
(e questa la mandiamo subito all'autore di quel bel capolavoro...)
La saggezza
Io: "Non riesco a star dietro a tutto".
Rockapasso: "Stai dietro a metà".
(sto lavorando sulla mia agenda. Ricordatevi nell'immediato Rimini il 23. Segue lista appuntamenti di aprile presto. Poi ci occupiamo di Zonin, di "call me Loretta", di Cipro, di tutto quello che vi pare. Finché la mia cazzo di agenda non è in ordine, e i volenterosi non mi hanno detto dove mangio e dove dormo, non contate su di me...).
Rockapasso: "Stai dietro a metà".
(sto lavorando sulla mia agenda. Ricordatevi nell'immediato Rimini il 23. Segue lista appuntamenti di aprile presto. Poi ci occupiamo di Zonin, di "call me Loretta", di Cipro, di tutto quello che vi pare. Finché la mia cazzo di agenda non è in ordine, e i volenterosi non mi hanno detto dove mangio e dove dormo, non contate su di me...).
martedì 19 marzo 2013
La violenza
My uncle Toby was a man patient of injuries; -not from want of courage, - I have told you in the fifth chapter of this second book, "That he was man of courage:" - And will add here, that where just occasion presented, or called it forth, --- I know no man under whose arm I would sooner have taken shelter; nor did this arise from any insensibility or obtuseness of his intellectual parts; --but he was of a peaceful, placid nature, - no jarring element in it, -all was mix'd up so kindly within him; my uncle Toby had scarce a heart to retalliate upon a fly.
- Go, ---says he, one day at dinner, to an over-grown one which had buzz'd about his nose, and tormented him cruelly all dinner-time, - and which, after infinite attempts, he had caught at last, as it flew by him;---I'll not hurt thee, says my uncle Toby, rising from his chair, and going a-cross the room, with the fly in his hand, ---I'll not hurt a hair of thy head:---Go, says he, lifting up the sash, and opening his hand as he spoke, to let it escape; -go poor Devil, get thee gone, why should I hurt thee?--- This world surely is wide enough to hold both thee and me.
I was but ten years old when this happened...
(voi sarete un po' più grandicelli, I suppose, ma non è mai troppo tardi. Così ora sapete chi mi ha insegnato a scrivere, e chi mi ha insegnato a lottare. Il mondo è abbastanza grande per me e per Gerardo, o chi per lui! E non venitemi a dire che oggi c'è la Ciiiiiiiiiiiiiiiina, per favore. Questo è scritto in risposta a un commento che non pubblicherò, e col quale sono totalmente in sintonia, se non fosse che this world is surely wide enough to hold both me and him...)
Aggiunge Laurence:
This is to serve for parents and governors instead of a whole volume upon the subject.
(e così spero che potremo evitare di tornare a parlarne. Grazie.)
- Go, ---says he, one day at dinner, to an over-grown one which had buzz'd about his nose, and tormented him cruelly all dinner-time, - and which, after infinite attempts, he had caught at last, as it flew by him;---I'll not hurt thee, says my uncle Toby, rising from his chair, and going a-cross the room, with the fly in his hand, ---I'll not hurt a hair of thy head:---Go, says he, lifting up the sash, and opening his hand as he spoke, to let it escape; -go poor Devil, get thee gone, why should I hurt thee?--- This world surely is wide enough to hold both thee and me.
I was but ten years old when this happened...
(voi sarete un po' più grandicelli, I suppose, ma non è mai troppo tardi. Così ora sapete chi mi ha insegnato a scrivere, e chi mi ha insegnato a lottare. Il mondo è abbastanza grande per me e per Gerardo, o chi per lui! E non venitemi a dire che oggi c'è la Ciiiiiiiiiiiiiiiina, per favore. Questo è scritto in risposta a un commento che non pubblicherò, e col quale sono totalmente in sintonia, se non fosse che this world is surely wide enough to hold both me and him...)
Aggiunge Laurence:
This is to serve for parents and governors instead of a whole volume upon the subject.
(e così spero che potremo evitare di tornare a parlarne. Grazie.)
Tre copie
La prima l'ho data, entrando, a Giancarlo Galan. "Buon giorno governatore!" E lui: "Non son più governatore." E io: "Sì, ma a me piace ricordarla così. Mi permette di regalarle una copia del mio libro? Non sia mai poi litighiamo." E lui: "Non litigheremo." E io: "Ne sono sicuro. Io ormai litigo solo con quelli 'de sinistra'." E lui: "Anch'io i problemi più grossi li ho dalla parte mia." E io: "Ero sicuro che mi avrebbe capito."
La seconda l'ho data, uscendo, a Maria Teresa Meli. "Dottoressa, mi creda: io sono una persona estremamente laica. Ma lo sa anche lei che oggi le priorità dovrebbero essere quelle economiche." E lei: "Sì, ma i diritti civili sono quello che fa appunto la civiltà di un paese". E io: "Lo so. Ma la povertà non porta con sé la civiltà." Poi son riuscito a scriverle due righe: "Con stima, Alberto, P.s.: non sono omofobo." Da fuori mi stava meno simpatica (guardiamo il bicchiere mezzo pieno). Mi sono ricreduto.
La terza l'ho data, tornando, al tassista. "Guardi, l'avevo portata per la redazione ma sono talmente incazzato... Mi permette di darla a lei? In fondo potrebbe interessarle. È anche scritto in romanesco!" E lui: "Ma perché, lei dice che usciremo dall'euro?" E io: "Guardi, non lo so, ma si renderà pure conto lei che la situazione così non può andare avanti. E invece lì un'ora a parlare di un governo del quale tutti sappiamo che durerà poco." E lui: "Ma ora c'è Grillo..." E io: "Ma lei lo ha capito cosa vuole fare?" E lui: "No." E io: "Neanch'io. Ma guardi, non si senta in difetto. Semplicemente, non l'ha capito nessuno. Ce sta a prova'. Io vorrei tanto un partito di sinistra, lei magari no...". E lui: "Ma la sinistra in vent'anni ha fatto disastri." E io: "Sono d'accordo, ma scusi: a lei sembra che tutto questo liberismo, privatizziamo, liberalizziamo, massacriamo i piccoli imprenditori, impoveriamo i dipendenti pubblici, sia di sinistra? Ma scusi, lei lavora nei servizi: se l'economia non gira lei non lavora, lo sa? E lo vede, no, come stiamo messi. Guardi, le spiego una cosa: sa cos'è successo a Cipro?"
E lui me lo ha fatto dire e lo ha capito.
Il buon Gerardo non me l'ha fatto dire perché sapeva che la gente avrebbe capito.
Ve l'avevo detto che era meglio Vianello. Preferisco un avversario che mi ostacola anche in modo esplicito, ma col quale riesco ad avere un minimo di contatto umano. A me Vianello sta simpatico (anche quando cerca di mettermi in ridicolo). Questo no. Niente di personale. Meglio uno scontro aspro, anche sleale, con una persona che un civile dialogo con una cernia, per dire. Preferisco ancora gli animali a sangue caldo. Quelli a sangue freddo, si sa, non godono di buona stampa, fin dalla Genesi (Dixit autem serpens ad mulierem...).
Come ho detto su Twitter, dopo che mi avevano fatto parlare sì e no sei minuti in una trasmissione di un'ora e mezza: "Vi ringrazio di avermi chiamato per la mia bellezza. Non credo di essere abbastanza vanitoso per tornare".
(qualcuno mi trova i filmati su Youtube, se hanno il coraggio di metterli, così poi facciamo il moviolone, vi va? E stavolta daje a ride... Con un sacchetto di carta e due pasticche di Xamamina riuscite a cronometrare quanto tempo mi hanno dato? Così, è una curiosità mia, sapete, io sono quantitativo...)
(e quella poveraccia che piangeva perché non ha di che mangiare? Ma ne vogliamo parlare, o vogliamo preoccuparci di chi sarà a tenere ferma la barra contro l'iceberg dell'euro? E in Francia è la stessa cosa: un'ora di servizio su "les Restos du coeur", frequentati ormai non da barboni, ma da piccoli pensionati, ex commercianti, ex impiegati, gente che ha lavorato una vita e che a 65 anni scopre di dover chiedere l'elemosina. In maggioranza, va da sé, donne. Non ve ne fotte niente che una giovane madre italiana - sì, italiana, perdio! - sia umiliata fino a questo punto? Va bene, avete fatto bene a farcelo capire, così sapremo come regolarci. Ma state attenti, ricordatevi quello che vi ho detto: non ci sono le giovani madri italiane a restare senza lavoro e senza cibo: ci sono anche tanti lavoratori tedeschi e francesi. E allora, cari piddini alla Zoggia, voi che difendete il bidone dell'euro come l'ultimo giapponese nella foresta, state attenti: perché potrebbe succedere che vi giriate, e il bidone che state difendendo sia scomparso, perché sarà stata la Germania a farlo scomparire. E allora a chi le darete le vostre lezzzioncine di stile? Agli oranghi? Ai babirussa? Agli alligatori? Tutte persone che di stile ne hanno certamente più di me, ma solo perché io non ho una folta pelliccia sullo stomaco...)
La seconda l'ho data, uscendo, a Maria Teresa Meli. "Dottoressa, mi creda: io sono una persona estremamente laica. Ma lo sa anche lei che oggi le priorità dovrebbero essere quelle economiche." E lei: "Sì, ma i diritti civili sono quello che fa appunto la civiltà di un paese". E io: "Lo so. Ma la povertà non porta con sé la civiltà." Poi son riuscito a scriverle due righe: "Con stima, Alberto, P.s.: non sono omofobo." Da fuori mi stava meno simpatica (guardiamo il bicchiere mezzo pieno). Mi sono ricreduto.
La terza l'ho data, tornando, al tassista. "Guardi, l'avevo portata per la redazione ma sono talmente incazzato... Mi permette di darla a lei? In fondo potrebbe interessarle. È anche scritto in romanesco!" E lui: "Ma perché, lei dice che usciremo dall'euro?" E io: "Guardi, non lo so, ma si renderà pure conto lei che la situazione così non può andare avanti. E invece lì un'ora a parlare di un governo del quale tutti sappiamo che durerà poco." E lui: "Ma ora c'è Grillo..." E io: "Ma lei lo ha capito cosa vuole fare?" E lui: "No." E io: "Neanch'io. Ma guardi, non si senta in difetto. Semplicemente, non l'ha capito nessuno. Ce sta a prova'. Io vorrei tanto un partito di sinistra, lei magari no...". E lui: "Ma la sinistra in vent'anni ha fatto disastri." E io: "Sono d'accordo, ma scusi: a lei sembra che tutto questo liberismo, privatizziamo, liberalizziamo, massacriamo i piccoli imprenditori, impoveriamo i dipendenti pubblici, sia di sinistra? Ma scusi, lei lavora nei servizi: se l'economia non gira lei non lavora, lo sa? E lo vede, no, come stiamo messi. Guardi, le spiego una cosa: sa cos'è successo a Cipro?"
E lui me lo ha fatto dire e lo ha capito.
Il buon Gerardo non me l'ha fatto dire perché sapeva che la gente avrebbe capito.
Ve l'avevo detto che era meglio Vianello. Preferisco un avversario che mi ostacola anche in modo esplicito, ma col quale riesco ad avere un minimo di contatto umano. A me Vianello sta simpatico (anche quando cerca di mettermi in ridicolo). Questo no. Niente di personale. Meglio uno scontro aspro, anche sleale, con una persona che un civile dialogo con una cernia, per dire. Preferisco ancora gli animali a sangue caldo. Quelli a sangue freddo, si sa, non godono di buona stampa, fin dalla Genesi (Dixit autem serpens ad mulierem...).
Come ho detto su Twitter, dopo che mi avevano fatto parlare sì e no sei minuti in una trasmissione di un'ora e mezza: "Vi ringrazio di avermi chiamato per la mia bellezza. Non credo di essere abbastanza vanitoso per tornare".
(qualcuno mi trova i filmati su Youtube, se hanno il coraggio di metterli, così poi facciamo il moviolone, vi va? E stavolta daje a ride... Con un sacchetto di carta e due pasticche di Xamamina riuscite a cronometrare quanto tempo mi hanno dato? Così, è una curiosità mia, sapete, io sono quantitativo...)
(e quella poveraccia che piangeva perché non ha di che mangiare? Ma ne vogliamo parlare, o vogliamo preoccuparci di chi sarà a tenere ferma la barra contro l'iceberg dell'euro? E in Francia è la stessa cosa: un'ora di servizio su "les Restos du coeur", frequentati ormai non da barboni, ma da piccoli pensionati, ex commercianti, ex impiegati, gente che ha lavorato una vita e che a 65 anni scopre di dover chiedere l'elemosina. In maggioranza, va da sé, donne. Non ve ne fotte niente che una giovane madre italiana - sì, italiana, perdio! - sia umiliata fino a questo punto? Va bene, avete fatto bene a farcelo capire, così sapremo come regolarci. Ma state attenti, ricordatevi quello che vi ho detto: non ci sono le giovani madri italiane a restare senza lavoro e senza cibo: ci sono anche tanti lavoratori tedeschi e francesi. E allora, cari piddini alla Zoggia, voi che difendete il bidone dell'euro come l'ultimo giapponese nella foresta, state attenti: perché potrebbe succedere che vi giriate, e il bidone che state difendendo sia scomparso, perché sarà stata la Germania a farlo scomparire. E allora a chi le darete le vostre lezzzioncine di stile? Agli oranghi? Ai babirussa? Agli alligatori? Tutte persone che di stile ne hanno certamente più di me, ma solo perché io non ho una folta pelliccia sullo stomaco...)
lunedì 18 marzo 2013
CSI - Cyprus: Saving and Investment
(dopo il punto di vista del cinico ragioniere, voliamo alto con la macroeconomia... per poi precipitare nel baratro del debito estero!)
È arrivato... "L'arrotino?" chiederete voi. No, il coroner.
Andiamo a vedere cos'è successo a Cipro. Perché capirete, il piddino, sapendo di sapere, è anche un espertone, e per ogni problema che rischia di incrinare il suo sogno, quel sogno che lui vuole tanto lasciare a suo figlio (non potendo lasciargli un esempio), per ogni problema, dicevo, lui ha una spiegazione, sempre diversa. Si sa, il piddino è fatto così. Gli fai vedere un albero e gli chiedi: "Scusa, ma è un faggio o una quercia?". E lui, diligente, si munisce di lente d'ingrandimento e comincia a contare le nervature di ogni foglia.
Nel disperato tentativo di non ammettere che il problema è l'euro, la spiegazione che il piddino dà del caso cipriota è veramente esilarante! Il problema, dice il piddino, sarebbe che i capitali che arrivavano a Cipro appartenevano ai perfidi oligarchi russi, e quindi, insomma, erano capitali dubbi. Quale sia il nesso che lega l'origine dubbia di alcuni capitali alla sòla che hanno preso tutti i depositanti (nel meraviglioso mondo dell'euro che tutela i risparmi) a me sinceramente sfugge. Come sfugge (sapientemente nascosto nelle pieghe di un'informazione virtualmente inesistente) chi staremmo salvando a Cipro.
Vi faccio un esempio, spero benaugurante. Ma scusate tanto: se voi, domattina, uscendo per strada, trovaste in terra un bel biglietto da 500 euro, cosa fareste? Vi chiedereste se è caduto di tasca a Jack the Ripper o a Cappuccetto Rosso? Non penso. Credo che vi chinereste con molta dignità, ostentando indifferenza, e ve lo mettereste rapidamente in tasca. E avreste (avrete) tutta la mia paterna benedizione. Perché pecunia non olet.
Fuor di metafora: ci hanno fatto una capa tanta col fatto che abbiamo bisogno di capitali esteri, il nostro presidente del consiglio andava in giro per il mondo col cappello in mano a invocare "portate soldi in Italia, compratevi le nostre aziende...". Perché quello che è un bene per noi dovrebbe essere un male per Cipro? Se ti servono soldi, che te ne importa di chi te li dà? Perché i soldi degli "oligarchi" dovrebbero essere meno buoni di quelli degli "sceicchi"? Alla fine, c'è grande probabilità che siano stati fatti nello stesso modo: col petrolio. Il problema dei soldi non è tanto da dove provengono. Se uno te li dà li prendi, no? Il problema è a chi vanno, cioè cosa ci fai. E qui, appunto, casca l'asino. Perché, come abbiamo più volte constatato studiando il romanzo di centro e periferia (aka ciclo di Frenkel), il problema, nel ciclo minskyano centro-periferia, è che a un certo punto in periferia di capitali ne arrivano troppi, così tanti che farci qualcosa di remunerativo diventa impossibile. La periferia crolla così sotto il peso dei capitali che non riesce né a restituire né a remunerare, e che normalmente sono stati presi in prestito da privati: sono debito privato estero.
È successo qualcosa di diverso a Cipro?
Naturalmente no.
Ed è una sorpresa quello che sta succedendo?
Naturalmente no: sevedeva (per usare il tormentone di Claudio Borghi), e sevedeva benissimo.
Siccome la storia l'ho raccontata diverse volte (l'ultima qui, a proposito della Slovenia), possiamo andare rapidi.
I saldi settoriali (per i dilettanti, bilanci settoriali) di Cipro sono qui e ci raccontano la solita storia di sempre (chi non sa cosa siano può vedersi la spiegazione riferita alla Grecia qui e qui):
Le due rette tratteggiate verticali corrispondono all'entrata nell'ERM II (nel 2005) e nell'Eurozona (nel 2008), cioè a quando Cipro ha "fissato" il proprio cambio all'euro, e a quando poi ci è definitivamente entrato, con una scelta spectacularly ill-timed (per dirla con Krugman).
Il vero cambiamento strutturale è il primo, la fissazione del cambio. Come vedete, ha i tre effetti previsti dal ciclo di Frenkel:
1) arrivano capitali a manetta (la spezzata verde, che descrive gli afflussi - se positiva - o deflussi - se negativa - di capitali esteri, decolla verso l'alto);
2) questi capitali vanno a finanziare fondamentalmente il settore privato, che diventa debitore netto (la spezzata rossa, che descrive il saldo finanziario privato, sprofonda rapidamente verso un deficit di -15 punti di Pil, partendo da un +5 due anni prima della fissazione del cambio!);
3) il settore pubblico consolida la propria posizione e quindi i beoti di Bruxelles sono contenti (la spezzata blu, che descrive il saldo del bilancio pubblico, partendo da un discreto deficit passa rapidamente in surplus).
Quindi, come vedete, le traiettorie sono le solite: forte indebitamento dei privati con capitali esteri mentre il settore pubblico consolida la propria situazione. Poi arriva uno shock, il panico, i privati devono "rientrare" (la spezzata rossa torna su da -15 a -5), lo Stato interviene per sostenere i redditi e gli istituti in crisi (la spezzata blu passa rapidamente in deficit) e i capitali esteri si arrestano... ma nel caso di Cipro non tanto, e non subito, e sotto vediamo perché: fino al 2011 gli afflussi di capitali esteri viaggiano attorno al 10% del Pil, che è moltissimo.
Per darvi un'idea, la procedura per gli squilibri macroeconomici della Commissione Europea (tempestivamente adottata dopo aver sbriciolato e deglutito quasi tutti i paesi della periferia), prevede che ci sia un early warning quando la media mobile a tre anni degli afflussi di capitali superi il 4% del Pil. Vedete anche a occhio che da quando Cipro è entrato nell'ERM II questo indicatore ha sempre superato la soglia di attenzione. Quindi sevedeva, sestravedeva.
Per inciso: impara l'arte e mettila da parte. I dati sono qui, andate a vedere qual è il prossimo palloncino che scoppierà...
E cosa faceva il nemico pubblico numero uno (a pari merito con inflazzzzione e doppie punte)? Quello che vedete in questo grafico:
Formati ai divini insegnamenti televisivi direte: aumentava! Sbajato... Prima della crisi del 2008 anche a Cipro, come ovunque altrove, il debito pubblico stava diminuendo, e abbastanza rapidamente. Era intorno al 50%, ben al di sotto della soglia di attenzione di Maastricht (60%), della quale ormai dovreste aver capito che non significa nulla. Ovviamente questo dato di stock è compatibile col dato di flusso relativo al saldo del bilancio pubblico (vedi sopra).
E così, se qualcuno vi dice che la crisi di Cipro (o qualsiasi altra crisi, di fatto) è colpa del debito pubblico, sapere che avete a che fare con una persona in malafede o disinformata (l'una cosa non esclude l'altra).
Punto.
Si poteva intuire, intorno al 2007, che c'era qualcosa che stava precipitando, no? Afflusso di capitali significa debito. Sì, lo so, Scacciavillani non lo capisce, ma lui fa parte di "FARE per fermare la contabilità nazionale".
Mi dispiace (per lui).
Diceva Satie che "Si la musique ne plaît pas aux sourds, même s'ils sont muets, ce n'est pas une raison pour la méconnaître". Ecco, magari l'amico degli sceicchi un difetto ce l'ha: non è muto, ricordate? Ma sicuramente questa non è una ragione per sottovalutare la contabilità. Contabilità la quale ci dice che lo sprofondamento del debito estero netto di Cipro è l'ovvia contropartita di tanti begli "afflussi di capitali".
Io un'idea ce l'avrei. È la solita storia dell'Irlanda: tu attiri capitali, magari con dumping fiscale di vario tipo (basse aliquote sui redditi da capitale/impresa, ad esempio), ma poi questi capitali devi remunerarli. Guardatevi questa figura:
Il saldo delle partite correnti corrisponde agli afflussi di capitale, cambiati di segno (se le partite correnti sono negative, stanno arrivando capitali). Le sue due componenti sono il saldo commerciale e il saldo redditi, che in buona sostanza ti spiegano se ti stai indebitando con l'estero per pagare merci estere o per corrispondere all'estero interessi.
Quando arriva la botta della crisi nel 2008, il reddito a Cipro diminuisce (il tonfo è stato del -1.9%, quasi nulla in confronto a noi), e quindi c'è un'immediata correzione al rialzo del saldo commerciale (spezzata rossa), perché meno reddito = meno importazioni (come ci ha spiegato il ragioniere fotografo). Ma ovviamente la correzione dell'indebitamento (spezzata blu) è molto meno rapida, e perché? Perché bisogna pagare gli interessi sui debiti pregressi, e farlo in condizioni di spread crescente. Quindi nel 2009 la spezzata verde continua a scendere. Ancora nel 2010 Cipro pagava un 4% di Pil di interessi netti all'estero. Il dato 2011 indica un azzeramento degli interessi netti, ma è provvisorio. Scommettiamo che fra un paio di anni si scoprirà che nel 2011 il dato era più vicino a -4 che a zero?
Benvenuti nel fantastico mondo dell'euro che facilità la mobilità internazionale dei capitali. Peccato che ogni tanto questi capitali siano di oligarchi cattivi. Eh, già, il problema poi è sempre quello: quanta cattiveria, signora mia, a quesso monno, e soprattutto quanta invidia! Eh, quest'euro che ci protegge gli americani ce l'invidiano proprio tanto...
Sarà per quello che ci avevano detto che sarebbe stato meglio di no! Loro volevano fuorviarci, ma noi siamo stati fuuuuuuuuuuuuuurbi...
(fonti: per i primi due grafici il WEO, per i secondi due l'edizione CD-ROM delle IFS. Tutta robba bbona, che viene da Washington).
È arrivato... "L'arrotino?" chiederete voi. No, il coroner.
Andiamo a vedere cos'è successo a Cipro. Perché capirete, il piddino, sapendo di sapere, è anche un espertone, e per ogni problema che rischia di incrinare il suo sogno, quel sogno che lui vuole tanto lasciare a suo figlio (non potendo lasciargli un esempio), per ogni problema, dicevo, lui ha una spiegazione, sempre diversa. Si sa, il piddino è fatto così. Gli fai vedere un albero e gli chiedi: "Scusa, ma è un faggio o una quercia?". E lui, diligente, si munisce di lente d'ingrandimento e comincia a contare le nervature di ogni foglia.
Nel disperato tentativo di non ammettere che il problema è l'euro, la spiegazione che il piddino dà del caso cipriota è veramente esilarante! Il problema, dice il piddino, sarebbe che i capitali che arrivavano a Cipro appartenevano ai perfidi oligarchi russi, e quindi, insomma, erano capitali dubbi. Quale sia il nesso che lega l'origine dubbia di alcuni capitali alla sòla che hanno preso tutti i depositanti (nel meraviglioso mondo dell'euro che tutela i risparmi) a me sinceramente sfugge. Come sfugge (sapientemente nascosto nelle pieghe di un'informazione virtualmente inesistente) chi staremmo salvando a Cipro.
Vi faccio un esempio, spero benaugurante. Ma scusate tanto: se voi, domattina, uscendo per strada, trovaste in terra un bel biglietto da 500 euro, cosa fareste? Vi chiedereste se è caduto di tasca a Jack the Ripper o a Cappuccetto Rosso? Non penso. Credo che vi chinereste con molta dignità, ostentando indifferenza, e ve lo mettereste rapidamente in tasca. E avreste (avrete) tutta la mia paterna benedizione. Perché pecunia non olet.
Fuor di metafora: ci hanno fatto una capa tanta col fatto che abbiamo bisogno di capitali esteri, il nostro presidente del consiglio andava in giro per il mondo col cappello in mano a invocare "portate soldi in Italia, compratevi le nostre aziende...". Perché quello che è un bene per noi dovrebbe essere un male per Cipro? Se ti servono soldi, che te ne importa di chi te li dà? Perché i soldi degli "oligarchi" dovrebbero essere meno buoni di quelli degli "sceicchi"? Alla fine, c'è grande probabilità che siano stati fatti nello stesso modo: col petrolio. Il problema dei soldi non è tanto da dove provengono. Se uno te li dà li prendi, no? Il problema è a chi vanno, cioè cosa ci fai. E qui, appunto, casca l'asino. Perché, come abbiamo più volte constatato studiando il romanzo di centro e periferia (aka ciclo di Frenkel), il problema, nel ciclo minskyano centro-periferia, è che a un certo punto in periferia di capitali ne arrivano troppi, così tanti che farci qualcosa di remunerativo diventa impossibile. La periferia crolla così sotto il peso dei capitali che non riesce né a restituire né a remunerare, e che normalmente sono stati presi in prestito da privati: sono debito privato estero.
È successo qualcosa di diverso a Cipro?
Naturalmente no.
Ed è una sorpresa quello che sta succedendo?
Naturalmente no: sevedeva (per usare il tormentone di Claudio Borghi), e sevedeva benissimo.
Siccome la storia l'ho raccontata diverse volte (l'ultima qui, a proposito della Slovenia), possiamo andare rapidi.
I saldi settoriali
I saldi settoriali (per i dilettanti, bilanci settoriali) di Cipro sono qui e ci raccontano la solita storia di sempre (chi non sa cosa siano può vedersi la spiegazione riferita alla Grecia qui e qui):
Le due rette tratteggiate verticali corrispondono all'entrata nell'ERM II (nel 2005) e nell'Eurozona (nel 2008), cioè a quando Cipro ha "fissato" il proprio cambio all'euro, e a quando poi ci è definitivamente entrato, con una scelta spectacularly ill-timed (per dirla con Krugman).
Il vero cambiamento strutturale è il primo, la fissazione del cambio. Come vedete, ha i tre effetti previsti dal ciclo di Frenkel:
1) arrivano capitali a manetta (la spezzata verde, che descrive gli afflussi - se positiva - o deflussi - se negativa - di capitali esteri, decolla verso l'alto);
2) questi capitali vanno a finanziare fondamentalmente il settore privato, che diventa debitore netto (la spezzata rossa, che descrive il saldo finanziario privato, sprofonda rapidamente verso un deficit di -15 punti di Pil, partendo da un +5 due anni prima della fissazione del cambio!);
3) il settore pubblico consolida la propria posizione e quindi i beoti di Bruxelles sono contenti (la spezzata blu, che descrive il saldo del bilancio pubblico, partendo da un discreto deficit passa rapidamente in surplus).
Quindi, come vedete, le traiettorie sono le solite: forte indebitamento dei privati con capitali esteri mentre il settore pubblico consolida la propria situazione. Poi arriva uno shock, il panico, i privati devono "rientrare" (la spezzata rossa torna su da -15 a -5), lo Stato interviene per sostenere i redditi e gli istituti in crisi (la spezzata blu passa rapidamente in deficit) e i capitali esteri si arrestano... ma nel caso di Cipro non tanto, e non subito, e sotto vediamo perché: fino al 2011 gli afflussi di capitali esteri viaggiano attorno al 10% del Pil, che è moltissimo.
Per darvi un'idea, la procedura per gli squilibri macroeconomici della Commissione Europea (tempestivamente adottata dopo aver sbriciolato e deglutito quasi tutti i paesi della periferia), prevede che ci sia un early warning quando la media mobile a tre anni degli afflussi di capitali superi il 4% del Pil. Vedete anche a occhio che da quando Cipro è entrato nell'ERM II questo indicatore ha sempre superato la soglia di attenzione. Quindi sevedeva, sestravedeva.
Per inciso: impara l'arte e mettila da parte. I dati sono qui, andate a vedere qual è il prossimo palloncino che scoppierà...
Il debitopubblicocastacriccacoruzzionebruttomaoraarrivainparlamentolabasecheècompostadapersonepuliteetuttiiproblemiandrannosubitoaposto
(per gli amici: debito pubblico).E cosa faceva il nemico pubblico numero uno (a pari merito con inflazzzzione e doppie punte)? Quello che vedete in questo grafico:
Formati ai divini insegnamenti televisivi direte: aumentava! Sbajato... Prima della crisi del 2008 anche a Cipro, come ovunque altrove, il debito pubblico stava diminuendo, e abbastanza rapidamente. Era intorno al 50%, ben al di sotto della soglia di attenzione di Maastricht (60%), della quale ormai dovreste aver capito che non significa nulla. Ovviamente questo dato di stock è compatibile col dato di flusso relativo al saldo del bilancio pubblico (vedi sopra).
E così, se qualcuno vi dice che la crisi di Cipro (o qualsiasi altra crisi, di fatto) è colpa del debito pubblico, sapere che avete a che fare con una persona in malafede o disinformata (l'una cosa non esclude l'altra).
Punto.
Il debito estero
Parliamo invece del debito vero, quello estero, cioè, più esattamente, della posizione finanziaria netta sull'estero di Cipro. E anche qui gli stock ci raccontano una storia compatibile con quella dei flussi. Abbiamo detto che arrivavano capitali dall'estero, e quindi è ovvio che sia aumentato il debito estero netto, cioè sprofondata verso il negativo la posizione estera netta. Lo volete vedere? Eccolo qua:Si poteva intuire, intorno al 2007, che c'era qualcosa che stava precipitando, no? Afflusso di capitali significa debito. Sì, lo so, Scacciavillani non lo capisce, ma lui fa parte di "FARE per fermare la contabilità nazionale".
Mi dispiace (per lui).
Diceva Satie che "Si la musique ne plaît pas aux sourds, même s'ils sont muets, ce n'est pas une raison pour la méconnaître". Ecco, magari l'amico degli sceicchi un difetto ce l'ha: non è muto, ricordate? Ma sicuramente questa non è una ragione per sottovalutare la contabilità. Contabilità la quale ci dice che lo sprofondamento del debito estero netto di Cipro è l'ovvia contropartita di tanti begli "afflussi di capitali".
La bilancia dei pagamenti
Ma perché quando nel 2008 è scoppiata la crisi non c'è stato un sudden stop, un arresto improvviso dei finanziamenti esteri? Perché Cipro ha continuato a prendere soldi in prestito al ritmo di 10 punti di Pil all'anno? Perché la spezzata verde del primo grafico non è andata a zero?Io un'idea ce l'avrei. È la solita storia dell'Irlanda: tu attiri capitali, magari con dumping fiscale di vario tipo (basse aliquote sui redditi da capitale/impresa, ad esempio), ma poi questi capitali devi remunerarli. Guardatevi questa figura:
Il saldo delle partite correnti corrisponde agli afflussi di capitale, cambiati di segno (se le partite correnti sono negative, stanno arrivando capitali). Le sue due componenti sono il saldo commerciale e il saldo redditi, che in buona sostanza ti spiegano se ti stai indebitando con l'estero per pagare merci estere o per corrispondere all'estero interessi.
Quando arriva la botta della crisi nel 2008, il reddito a Cipro diminuisce (il tonfo è stato del -1.9%, quasi nulla in confronto a noi), e quindi c'è un'immediata correzione al rialzo del saldo commerciale (spezzata rossa), perché meno reddito = meno importazioni (come ci ha spiegato il ragioniere fotografo). Ma ovviamente la correzione dell'indebitamento (spezzata blu) è molto meno rapida, e perché? Perché bisogna pagare gli interessi sui debiti pregressi, e farlo in condizioni di spread crescente. Quindi nel 2009 la spezzata verde continua a scendere. Ancora nel 2010 Cipro pagava un 4% di Pil di interessi netti all'estero. Il dato 2011 indica un azzeramento degli interessi netti, ma è provvisorio. Scommettiamo che fra un paio di anni si scoprirà che nel 2011 il dato era più vicino a -4 che a zero?
Benvenuti nel fantastico mondo dell'euro che facilità la mobilità internazionale dei capitali. Peccato che ogni tanto questi capitali siano di oligarchi cattivi. Eh, già, il problema poi è sempre quello: quanta cattiveria, signora mia, a quesso monno, e soprattutto quanta invidia! Eh, quest'euro che ci protegge gli americani ce l'invidiano proprio tanto...
Sarà per quello che ci avevano detto che sarebbe stato meglio di no! Loro volevano fuorviarci, ma noi siamo stati fuuuuuuuuuuuuuurbi...
(fonti: per i primi due grafici il WEO, per i secondi due l'edizione CD-ROM delle IFS. Tutta robba bbona, che viene da Washington).
domenica 17 marzo 2013
Zefiri e Peerle
(da Alessandro Guerani ricevo e volentieri pubblico. Scusate, ho gente a cena, vado per uno, più tardi vorrei aggiungere qualche figurina. Mi scuso anche con me e con istwine: i nostri due post rimangono indietro, ma l'attualità ahimè va seguita, soprattutto quando, come Alessandro ci insegna, contiene alcune morali interessanti, che confermano del resto quanto avete imparato qui e ne "Il tramonto dell'euro". Guardate il bicchiere mezzo pieno: adesso incontrare i colleghi "de sinistra" che difendono le magnifiche sorti e progressive dell'euro diventerà 'na passeggiata... Pori fessi!)
« Una donna non con uman volto
Da' Zefiri lascivi spinta a proda
Gir sopra un nicchio; e par che 'l ciel ne goda
Vera la schiuma e vero il mar diresti,
E vero il nicchio e ver soffiar di venti:
La dea negli occhi folgorar vedresti,
E 'l ciel ridergli a torno e gli elementi
L'Ore premer l'arena in bianche vesti,
L'aura incresparle e'crin distesi e lenti:
Non una, non diversa esser lor faccia,
Come pare che a sorelle ben confaccia »
(Poliziano, Le Stanze per la Giostra)
Spinto da lascivi Zefiri è sbarcato sabato sull'amena isola
di Cipro, non la Dea Venere, bensì l'ultimo atto di quella commedia degli
equivoci (sia con accezione sostantiva che attributiva) che è la crisi della
Zona Euro.
Come voi sicuramente saprete, avendolo letto in qualche
trafiletto nascosto nelle pagine dei nostri quotidiani, mentre campeggiava
sulla prima di quei fogliacci della disinformatia mondiale quali il Financial
Times, The Times, The Guardian, El Pais, Le Monde, eccetera, i Ministri delle
Finanze dell'Eurogruppo hanno trovato la soluzione per risolvere il problema di
liquidità delle banche cipriote, gravemente colpite dalla crisi della Grecia,
paese dove avevano investito parecchi soldi.
In cambio dell'assenso da parte della BCE di finanziare con
nuova liquidità le banche, salvandole da sicuro fallimento, il governo cipriota
si è visto costretto ad adottare, oltre alle oramai “normali misure di austerità” (aumento tasse sulle aziende, taglio dipendenti pubblici, ecc),
anche un inedito bail-in dei depositanti delle banche stesse, nella misura del
6,75% per i depositi sotto i 100k euro e del 9,9% oltre. Ai depositanti
residenti verrà dato in cambio un controvalore (dal valore odierno praticamente
nullo) di azioni delle banche stesse.
Per le conseguenze sistemiche che questo potrà avere sulla
situazione finanziaria su una Eurozona che fa di tutto per essere “investor
friendly” lascio il commento a chi
ha più esperienza di me nel settore, ma dalla vicenda è importante far
risaltare alcune, oramai ovvie, considerazioni.
La BCE è una Banca Centrale Indipendente?
La prima è l'evidenza solare che l'euro è una moneta estera
per i paesi dell'Eurozona, come De Grauwe appunto diceva, e la stessa BCE è una
BC straniera. Ancora qualche giorno fa diversi commentatori continuavano a
ripetere che il sistema Target2 compensava automaticamente gli squilibri
finanziari dentro l'Eurozona ed io continuavo a ripetere: "Guardate che non è
così, è automatico se hai collaterali accettati dalla BCE da dare come
contropartita, ma se hai problemi di liquidità la BCE non è la Bankitalia di
una volta, che commissariava (nell'ambito della sua funzione di vigilanza) e
copriva lei la liquidità (potendo allora stampare Lire) garantendo altresì con
il Fondo Interbancario di Garanzia le eventuali perdite".
Le banche di Cipro l'unico collaterale che avevano erano dei
titoli di stato greci o dei crediti verso soggetti greci, che erano stati
pesantemente colpiti dagli haircut decisi dall'Eurozona, e che quindi avevano un
valore praticamente azzerato. L'unica opzione a quel punto era una operazione
ELA (Emergency Liquidity Assistance), tramite la quale la BCE finanzia in cambio
di “impegni” (tipo bond emessi dalle banche stesse) che non accetterebbe di
norma (in pratica come se uno si facesse scontare dalla banca le cambiali da
lui stesso firmate).
Ma per far questo ci deve essere il voto favorevole della maggioranza qualificata del board della BCE stessa.
Ma per far questo ci deve essere il voto favorevole della maggioranza qualificata del board della BCE stessa.
E nel caso di Cipro il voto del board è stato subordinato
all'accettazione da parte del governo di Cipro delle condizioni espresse
dall'Eurogruppo:
“It is obvious from the statements made that Anastasiades was blackmailed
into accepting this euphemistically called ‘solidarity levy’. If he did not
accept it, the European Central Bank would not provide Emergency Liquidity
Assistance to the Cypriot banks, after the March 21 deadline (it had been
extended by two months in January) and the banks would have collapsed on the
same day, with people losing much bigger parts of their deposits than the seven
to 10 per cent that would be taken now.” Our
View: The ‘rescue package’ designed to destroy the economy – Cyprus Mail
Qui anche il mito della Banca Centrale Indipendente è messo
seriamente in questione. Indipendente da chi? Dal governo cipriota di certo.
Dai cittadini e risparmiatori ciprioti altrettanto sicuramente. Dai Ministri
Finanziari dell'Eurogruppo molto meno sembra. Ed il mandato di difendere la
stabilità del sistema finanziario e della moneta unica? Dove sono finiti? Mah.
Il “whatever it takes” di Draghi sembra già stato pericolosamente messo in soffitta
al primo stormir di fronda: il taglio dei depositi, 6 miliardi di euro, è pari
all'1 per mille (per mille, per mille, per mille) del PIL dell'Eurozona.
La fuga dei capitali nell'era di internette
Arriviamo ora alla parte francamente ridicola della vicenda.
Vi ricordate tutti quegli austeri e credibili commentatori che da giornali, TV
e blog vi ammonivano “ma se usciamo dall'euro ci sarà la svalutazione! E quindi
la fuga dei capitali! Mica si può fare adesso che c'è internet e che tutti
sanno tutto subito! E poi il parlamento deve votare prima! Ci saranno banche in
fiamme, morte et pestilentia!”
Ecco, bravi, mo ve lo fa vede' Olli come se fa. Si sceglie una data dove c'è un bel weekend lungo (in Cipro c'è festa fino a martedì). Si aspetta che i mercati chiudano. Si fa l'annuncio. Si fa un bel decreto del governo di Cipro. Si bloccano tutti i trasferimenti elettronici e si spengono i bancomat. E poi si convoca il parlamento per il voto con l'alternativa del disastro completo in caso di rifiuto e se nicchiano si allunga il bank holiday. Et voilà signori, visto che se poteva fa'? “Sevedeva” che si poteva fare. Si è sempre fatto così.
Ecco, bravi, mo ve lo fa vede' Olli come se fa. Si sceglie una data dove c'è un bel weekend lungo (in Cipro c'è festa fino a martedì). Si aspetta che i mercati chiudano. Si fa l'annuncio. Si fa un bel decreto del governo di Cipro. Si bloccano tutti i trasferimenti elettronici e si spengono i bancomat. E poi si convoca il parlamento per il voto con l'alternativa del disastro completo in caso di rifiuto e se nicchiano si allunga il bank holiday. Et voilà signori, visto che se poteva fa'? “Sevedeva” che si poteva fare. Si è sempre fatto così.
Funds to pay the levy were frozen in accounts
immediately, ECB Executive Board Member Joerg Asmussen said. The levy will be
assessed before Cypriot banks reopen on March 19 after a March 18 national
holiday. Sarris said electronic transfers will also be limited until then. - Washington
Post
The Cypriot cabinet has declared Tuesday a bank holiday,
for fear of capital flight, and this may even be stretched to Wednesday, as
depositors are certain to withdraw huge sums from the Cypriot banks after the
haircut imposed. - Ekathimerini
Per le prefiche dell'euro è un brutto giorno proprio da
tutti i punti di vista. E adesso dove trovano un altro argomento del cavolo per
fare terrorismo? Olli, non si fa così! Uno lavora e trolleggia per mesi e mesi
e poi arrivi tu e disfai tutto pe' ddu' euro dei ciprioti? Mannaggia a te
mannaggia, chettepossino!
Ma ovviamente essendo che questo si è fatto per restare
dentro l'Euro, e non per uscirne, vedrete che verrà tutto descritto con parole
di velluto e porpora, anzi, meglio non parlarne affatto, che magari qualcuno
capisce.
(parole sante)
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