(...
no, ma che avete capito! Facciamo i conti in senso buono. Nel senso, appunto, che ci facciamo due conti in tasca...)
Carissimi,
finalmente possiamo parlare di
soldi, il che, in un blog di economia, non dovrebbe essere strano. Posso darvi
le cifre della gestione 2013, e il preventivo della 2014, ma prima di annoiarvi
con i dettagli vorrei fare diverse premesse indispensabili per inquadrare
l’arida contabilità nel contesto appropriato.
Premesse
Intanto voglio ringraziare
tutti: quelli che hanno partecipato coi soldi, e anche quelli che hanno
partecipato con una parola di incoraggiamento o di ringraziamento. Per noi è
stato importante sapere che quello che stavamo facendo vi stava aiutando.
È necessaria un’altra premessa.
Sulla parte contabile/amministrativa dell’associazione lavora essenzialmente
Paolo Cianciabella (con il supporto di Vanna per quanto riguarda l’evento per
il quale è stata assunta, cioè il compleanno, e del commercialista per gli
aspetti fiscali). Non è stato un anno semplice per nessuno di noi, ma il suo è
stato più complicato per due motivi, che non vi dico (se vuole ve li dirà lui,
qualcuno già li sa), motivi piuttosto gravi e dolorosi (in vari sensi) che
hanno reso il lavoro che è riuscito a fare qualcosa di più di un lavoro
eccezionale: direi che è stato un lavoro eroico. Paolo ha definito lo statuto,
trovato il notaio, lavorato con Luca Centra per definire schemi di controllo,
rendicontazione e pianificazione delle spese, gestito le piattaforme Eventbrite
e PayPal, aperto il conto dell’associazione, gestito il libro dei verbali, ecc.
Ognuno ha le sue trincee, io ho potuto intuire in quale trincea fosse lui e vi
posso dire che una volta di più ho avuto modo di benedire l’euro, che mi ha
permesso se non altro di conoscere persone come voi e come lui.
Il che non mi renderà
particolarmente triste il giorno in cui saremo riusciti a togliercelo di torno
(l’euro). Rimarranno tante belle asimmetrie da studiare...
Ve lo voglio dire anche perché sappiate
che sono perfettamente cosciente di quanto resta ancora da fare. Ad esempio,
siamo ancora scoperti in alcuni settori, in particolare riferiti alla comunicazione
(ufficio stampa, redazione web, per capirci, ma non chiamate voi, vi facciamo
sapere, chiamiamo noi...), e siamo arenati, per mancanza di tempi tecnici,
sulla questione dell’elaborazione di un regolamento che disciplini le vostre
eventuali iscrizioni all’associazione. Ora abbiamo un paio di urgenze
organizzative da regolare (sostanzialmente riferite al midtermgoofy). Poi spero
di avere modo di regolare anche questo aspetto con Paolo e gli altri soci.
Chiunque sia disposto a fare un centesimo di quello che ha fatto lui sarà bene
accetto (tenendo presente che quanto ho scritto sopra è appunto un centesimo di
quanto lui ha fatto, quindi preparatevi)!
Voglio anche ringraziare tutti
gli altri soci per il loro sostegno e il loro consiglio. I consigli non li
sopporto quando non li chiedo, ma quando mi servono li chiedo, e in Marco
(Bessi), Claudio (Borghi) e Alessandro (Guerani) ne ho sempre trovati di
ottimi. Li ringrazio anche per aver accettato il mio invito a imbarcarsi in
questa avventura.
Un’altra premessa, questa volta
“tecnica”. Noi siamo un’associazione di promozione sociale, quindi non abbiamo
scopo di lucro e infatti siamo poveri. Tuttavia, nel rispetto della legge, una
parte della nostra attività è di tipo “commerciale”, ad esempio quando vi chiediamo
di pagare un biglietto per partecipare a un evento come il compleanno. La legge
esige (giustamente) che proventi e spese delle due attività (quella
istituzionale e quella commerciale) siano messi in evidenza nei rendiconti, per
garantire la prevalenza in termini economici dell’attività istituzionale. Se
così non fosse, ognuno potrebbe aprire una società di servizi senza sottostare
a tutti gli obblighi fiscale ecc. previsti per quel tipo di attività. La morale
della favola è che il conto economico “ufficiale”, redatto a termini di legge,
presenta separatamente costi e ricavi delle due attività, il che ne rende
un po’ ostica la lettura. Il documento ufficiale è
nel sito di a/simmetrie e potete consultarlo cliccando
qui.
Io però, col vostro permesso, e
per facilitarvi la lettura, dopo avervi fatto vedere che abbiamo fatto tutto a
regola d’arte, volevo presentarvi i conti riclassificati in modo che voi
poteste avere una visione di quanto grazie a voi abbiamo fatto che fosse più sintetica, e
più facilmente “raccordabile” al budget di previsione per il 2014. In questo
senso ho pensato, su suggerimento di Paolo, di suddividere le spese in spese di
avvio (start-up), spese di
funzionamento, e spese di progetto, legate a eventi o progetti specifici.
Questa distinzione ci servirà a misurare meglio la distanza fra alcuni
obiettivi che vorrei sottoporvi, e i mezzi che abbiamo per raggiungerli.
Il 2013
Ci siamo costituiti a luglio e da
agosto abbiamo partecipato, come organizzatori, o come consulenti scientifici,
a
quattro eventi,
due dei quali internazionali, pienamente in sintonia con lo spirito di apertura
al dialogo che caratterizza il nostro statuto. Abbiamo invitato in Italia,
direttamente o in cooperazione con altre associazioni, economisti coinvolti con
un ruolo di spicco nel dibattito pubblico dei rispettivi paesi, come
Joao Martins Ferreira do
Amaral,
Alberto
Montero Soler,
Jacques
Sapir,
Gennaro Zezza,
e altri meno esposti mediaticamente, ma ugualmente qualificati
scientificamente, come Brigitte Granville o
Cesare Pozzi (ovviamente
non ho messo in lista
Claudio
Borghi, perché è socio, quindi rientra nell’“abbiamo”, e non nella
lista...).
Abbiamo allargato il dibattito a
altri campi disciplinari, invitando a confrontarsi giuristi come
Luciano Barra Caracciolo,
filosofi come
Diego Fusaro,
storici e antropologi come Panagiotis Grigoriou, mettendo le loro testimonianze
a disposizione via streaming e attraverso il nostro sito.
Abbiamo riunito e fatto dialogare
politici di orientamenti disparati, da Gianni Alemanno a Stefano Fassina, e ci
siamo messi a disposizione, per fornire consulenza scientifica sui temi
dell’euro, a chiunque ce l’abbia chiesto,
dall’IDV di Ignazio Messina
alla
Lega Nord di Matteo
Salvini. Salvo errori, solo Scelta Civica e qualche partito comunista non
hanno mostrato interesse per la nostra attività.
Ne siamo tanto addolorati
quanto sorpresi. Perfino esponenti del Partito Democratico, pur consapevoli dei
costi politici che questo oggi comporta, hanno manifestato interesse e volontà
di dialogo e di coinvolgimento.
Non credo ci sia altro da
aggiungere, se non che questo è stato fatto in cinque mesi. Va da sé che chi
vuole fare il gesto eclatante può accomodarsi. Non do suggerimenti perché
sarebbe reato. Chi non capisce quanto sia eclatante quanto è stato fatto qui è
persona fondamentalmente inutile, quindi, come dire...
Quanto ci è costata tutta questa
attività?
I documenti ufficiali li trovate
dove vi ho detto. Come potete vedere, le donazioni (entrate istituzionali) sono
state pari a 41250 euro. Grazie.
Le entrate “commerciali”, derivanti
essenzialmente dai biglietti per il compleanno di Pescara sono state pari a
11624 euro (sfasamenti contabili con il rendiconto dell’evento presentato
qui
sono dovute all’imputazione degli oneri di riscossione PayPal e delle spese
bancarie – minime). Dal lato delle entrate la parte istituzionale è nettamente
prevalente, e infatti, come ricordate dal consuntivo del compleanno, per
finanziare quell’evento è stato necessario utilizzare una parte delle
donazioni. Abbiamo ricambiato lo sforzo di chi ci ha sostenuto a distanza
rendendo disponibili a distanza, attraverso il nostro sito, le relazioni
presentate in quella sede. Non vi parlo dello streaming se non per ringraziare
Simone Curini, che non c’è stato modo di pagare.
Il consuntivo economico
riclassificato è una cosa di questo tipo:
Un applauso per le spese di
design, piuttosto contenute data la qualità grafica di a/simmetrie, grazie alla
generosità di Massimo Porcedda, che ha praticamente lavorato aggratise (in rapporto alla qualità e all'impegno, si intende, altrimenti vedreste un bello zero), salvo
ogni tanto essere saldato da qualche
cazziatone
allucinante (incolpevole parafulmine del mio stress, ma anche a Paolo non è
andata sempre bene).
Nelle spese di funzionamento
entra di tutto: dai canoni per l’hosting del sito, alla parcella del
commercialista, alle provvigioni PayPal (che stiamo cercando di capire come
ridurre), alla predisposizione di materiale pubblicitario.
Questo per quanto riguarda il
2013.
Il 2014
Il 2014 sarà un anno impegnativo
per un motivo tecnico. Abbiamo bisogno di alzare il livello qualitativo e
quantitativo del nostro impegno, ma le risorse sono quelle che sono (poi ne
parliamo) e l’interesse eventuale di “grandi” sponsor, attraverso la
deducibilità fiscale delle donazioni, come pure la possibilità di beneficiare
del 5 per mille, sono inibiti dal fatto che dobbiamo avere almeno un anno di
attività per poter essere riconosciuti come “associazione di promozione
sociale”. Quindi dobbiamo farcela da noi.
Anche nel 2014 organizzeremo
eventi. Ad oggi ne abbiamo in programma tre:
1.
Il “mid-term Goofy”, cioè il mezzo compleanno,
che festeggeremo il 12 aprile a Roma, dove presenteremo i risultati di analisi
di scenario condotte con i colleghi del Manifesto di solidarietà europea, ma
anche l’anteprima del documentario Il successo greco, e inviteremo Panagiotis a
raccontarci come stanno andando le cose lì.
2.
Il convegno scientifico dell’INFER, dal 28 al 31
maggio, per il quale forniremo soprattutto un supporto organizzativo e
scientifico (essendo finanziato per lo più di fondi di ricerca e dalle quote
dei partecipanti), e che comunque toccherà anche i temi che vi sono cari
(cercheremo delle modalità per coinvolgervi, tenendo presente però che i lavori
saranno svolti in inglese e non potremo permetterci di assicurare un servizio
di traduzione). Sono previste relazioni invitate di economisti come Dominick
Salvatore (al quale vorrei chiedere di parlarci della crisi dell’Eurozona, se
non ne ha abbastanza, visto che, come sapete, ne parla fin dal 1997!), Joe
Brada (al quale vorrei di parlarci dei suoi ultimi lavori sulla
distribuzione
del reddito), Gianni De Fraia (al quale chiederò di condividere con noi la
sua
analisi
economica del sistema universitario), Mathias Thoenig (che ci parlerà della
sua
analisi
economica delle guerre civili), e Gary Jefferson (al quale vorrei chiedere
di parlarci della Cina, e in particolare di come ha gestito gli
investimenti diretti
esteri). Per il resto, sono arrivate già 120 comunicazioni spontanee, che
il comitato scientifico sta valutando, mi sembra con soddisfazione. Ci sarà una
sessione speciale sulla moneta comune, coordinata da Gennaro Zezza, e per la
quale Luca Fantacci ci ha già inviato un lavoro, una sulle asimmetrie
nell’Eurozona, alla quale parteciperà Andrea Boltho con un’analisi comparata
dell’unificazione italiana e di quella tedesca, ecc.
3.
E poi, naturalmente, il compleanno, al quale
quest’anno cominceremo a pensare in tempo, cioè, sostanzialmente, fra un paio
di settimane.
Stiamo valutando l’opportunità di
cooperare ad altri eventi, ma questi credo possano bastare, considerando che di
lavoro ne daranno parecchio, e speriamo diano anche buona visibilità.
Il fatto è che comunque
quest’anno dobbiamo fare uno sforzo diventare più propositivi e visibili. La
diagnosi ormai è chiara, bisogna passare alla terapia (con tutto il rispetto
per chi la diagnosi ancora non l’ha capita, va da sé).
I punti da affrontare, a grandi
linee, sono questi:
1.
all’attività di promozione di incontri, dobbiamo
associare quella di produzione di ricerche e proposte indipendenti, sui temi
che ci interessano.
2.
L’attività di divulgazione va potenziata,
producendo materiale di più facile assimilazione e ristrutturando completamente
questo sito.
3.
L’attività di comunicazione va strutturata,
prevedendo risorse per un addetto stampa e una redazione web.
In previsione, questo dovrebbe
alzare le spese di funzionamento, via via che il personale che ci occorre viene
individuato e strutturato (chiamiamo noi).
Allo stato attuale la situazione
è questa.
Per quanto riguarda l’attività di
ricerca, l’associazione ha assunto con un contratto di collaborazione a
progetto un ricercatore che è stato mio studente di dottorato e coautore,
Christian Alexander Mongeau Ospina. Dopo un periodo al
CER e a Roma
III, quest’anno era disponibile e gli ho proposto di
venire a lavorare con noi. Ha accettato, e da
febbraio sta aggiornando il modello dell’economia italiana che avevo usato
in
questo lavoro. Lo stiamo adattando per effettuare analisi di scenario
riferite all’impatto sull’Italia di cambiamenti delle regole europee, a vario
titolo (inclusa la fattibilità di percorsi dentro l’euro, sulla quale sapete
come la penso, ma che va comunque considerata in termini scientifici e non di
sogno, e a questo proposito mi sto confrontando ad esempio con Piergiorgio
Gawronski e con Giorgio La Malfa). Christian è una spada di fuoco, sta
aggiornando il database del modello, creando macro che consentono di
automatizzare l’estrazione dei dati dalle basi dati pubbliche e di aggiornare i
parametri in automatico, ecc. Fra circa un mese potremmo essere in grado di
fare le prime analisi di scenario, che mi farebbe molto piacere presentarvi al
“mid term goofy” (ma non so se ce la faremo, eventualmente organizzeremo un
evento
ad hoc). Nel frattempo farò col piede sinistro
una cosa tipo questa (ottima e abbondante per la truppa), ma noi possiamo e dobbiamo fare di più, mantenendo i nostri standard di penetrazione nel dibattito pubblico e
nella letteratura scientifica.
Per quanto riguarda l’attività di
divulgazione, è chiaro che intanto va ristrutturato questo sito. Bisogna
inserire una sezione “didattica”, le FAQ, la videoteca, percorsi di lettura, e
naturalmente mantenere il mio spazio di libertà. Vorrei migrare su piattaforma
Wordpress, ecc. Ho già qualche idea in testa, e anche qualche preventivo. Poi
dovremo preparare del materiale divulgativo semplice, di facile distribuzione,
ma di qualità: spero di potervelo presentare già al “mid-term”, ma anche questo
è da vedersi.
Infine, questa storia di farsi un
mazzo così perché poi non ne parli nessuno deve finire. Mi sto attrezzando per affiancare
ai nostri eventi un ufficio stampa, in modo che i simpatici giornalisti vengano
informati di quanto facciamo, e quindi escano definitivamente dalla categoria
di quelli che “noi non sapevamo”, magari per entrare nella categoria di quelli
che “abbiamo eseguito gli ordini”. Ma di non aver saputo non potranno più
dirlo. Voglio essere molto chiaro su questo punto, perché è un punto importante, che non deve essere letto né in chiave polemica, né in chiave di chiusura. Quella che segue è una breve lista di giornalisti con i quali ho avuto e intrattengo nei limiti del possibile dei rapporti cordiali (in no particular order):
Vittorio Feltri
Marcello Foa
Giorgio Dell'Arti
Mario Giordano
Massimo Rocca
Francesco De Dominicis
Stefano Feltri
Marco Palombi
ecc.
Possono piacere o non piacere, piacersi o non piacersi, ma non credo che nessuno possa dire che non sono dei professionisti, no? Bene. Allora se poi succedono cose
tipo queste, o se, come mi scriveva questa mattina Claudio, “Comunque è fantastico: mille persone che si picchiavano
sabato per entrare a Milano e il silenzio totale sulla stampa...”, è evidente che un problema c'è, ed è un problema di democrazia, è
il problema. Il mio punto di vista è molto obiettivo e molto sereno, e ve lo dico come l'ho detto ai soci: "Faccio notare due cose. La prima è che non serve a un
cazzo avere giornalisti amici se poi non hai il tempo materiale di fargli
una telefonata per avvertirli degli eventi. L'addetto stampa a questo
serve. La seconda è che non serve a un
cazzo avvertire amici e nemici se poi la 'linea editoriale' è
che di te non si deve parlare. Quindi l'addetto stampa potrebbe essere inutile. Quando DOVRANNO parlare di noi lo
faranno E BASTA."
Questo è quanto ci ha spiegato mille volte su queste pagine Massimo Rocca e non vedo alcuno scandalo nel ripeterlo in questa sede. Semplicemente, a me piace giocare a carte scoperte. Sappiate che sappiamo. Sono le regole del gioco, non le giudichiamo e non ci scandalizzano (o comunque questo non è un posto dove ci si stracciano le vesti, ma un posto dove ci si rimboccano le mani, ma sul serio, non come la 'zdora).
La sintesi è semplicemente che dobbiamo arrivare preparati (e quindi anche con una comunicazione strutturata professionalmente) al momento in cui si potrà parlare di noi.
Bisogna anche che intervenga prima o poi una redazione web a liberarmi
dal peso della gestione di questi siti, che per ora condivido da solo con
Massimo, e anche della gestione di altri social. Dei simpatici troll non potrò
occuparmi più io (con mio grande dispiacere, caro Peter): se ne occuperà un
mastino.
Infine, bisognerà anche
strutturare un minimo di supporto amministrativo, dotarsi di una sede operativa
(oltre a quella legale), e di qualche attrezzatura minima.
Questo è.
Quanto costa? Più dell’anno
scorso. Vi do un’idea così, a spanna, di quanto ho potuto capire grazie al
lavoro di Paolo e Luca. Sono cifre indicative, ma in alcuni casi abbastanza
fedeli, perché almeno i budget dei due primi eventi, il contratto con
Christian, e quello per l’affitto della sede operativa li abbiamo “chiusi”.
Qualche commento rapido. Le stime
sono piuttosto prudenziali.
Comincio dalle uscite. Le spese
di funzionamento, come vi dicevo, aumentano abbastanza: diciamo, da poco più di
700 euro al mese dello scorso anno (considerato che abbiamo “funzionato” solo 5
mesi), a circa 2200 euro al mese. La differenza la fanno le spese messe in
conto per sede, personale di comunicazione e personale amministrativo. Fra le
spese di progetto c’è il contratto di Christian (che è partito a febbraio), poi
gli eventi di cui sapete. Il costo di INFER2014 in realtà è prudenziale, perché
ho ragionevoli aspettative di coprire questa parte con ulteriori sponsorizzazioni.
Lato entrate, le stime relative
alle iscrizioni a eventi sono piuttosto attendibili (si basano sull’esperienza
dello scorso compleanno). Per quanto riguarda le donazioni, so che la crisi sta
mordendo tutti, ma siamo sempre di più, e spero che a mano a mano che i
risultati di quello che facciamo diventeranno sempre più visibili, potrò
contare sulla generosità non solo vostra, ma soprattutto della famosa piccola e
media impresa, che forse, magari, comincerà a capire che quello che stiamo
facendo è qualcosa di concreto e di utile anche per lei. Stanno arrivando rari
segnali. Dopo il salasso del team Padoan-Weidmann sono sicuro che i segnali si
moltiplicheranno. Anche le elezioni faranno la loro parte. Aspetteranno
(purtroppo per loro) di avere pochi soldi per darceli... ma poi ce li daranno!
(...so che sembra paradossale, ma accetto scommesse, e finora non ne ho perse molte...)
In ogni caso, ho previsto di
ricevere in dodici mesi meno del doppio di quello che quest’anno abbiamo
ricevuto in cinque mesi. Penso sia una stima prudenziale.
Ho previsto anche l’incasso di un
certo numero di quote associative. Va da sé che prima di metterci a gestire le
iscrizioni (pagamenti, registrazioni, ecc.) dobbiamo avere un minimo di
struttura amministrativa: non posso fare la segretaria. Ecco, forse una voce
sottostimata riguarda il costo del personale amministrativo. Su quello non sono
ancora in grado di capire come regolarmi, ma presto sarò costretto a prendere
una decisione.
Voglio farvi un discorso molto
“spicciolo” (in diversi sensi). Se ognuno dei 2592 lettori fissi del blog desse
5 euro al mese (cinque), cioè 60 all’anno, avremmo coperto le spese senza
chiedere niente a nessuno. Sono spiccioli, appunto, però c’è un problema, anzi,
ce ne sono due.
Il primo è che purtroppo per
molti di voi questi probabilmente non sono spiccioli, e allora preferisco che
ve li teniate da parte. Il secondo è che, quando anche lo fossero, non è giusto
che a pagare siate sempre e soltanto voi.
NON È GIUSTO.
Questi problemi hanno svariate
soluzioni. La prima, come vi ho detto, è quella di coinvolgere chi ha più da
dare perché ha più da perdere. A questo scopo però è essenziale presentarsi con
studi e risposte concrete (vedi alla voce Christian), e con una visibilità di
un certo profilo. Ci stiamo attrezzando. Come vi ho già detto, avere i vari
benefici fiscali ci aiuterà, ma solo dal 2015: per ora dobbiamo tirare avanti.
La seconda è quella di coinvolgere le istituzioni del territorio, perché se io
porto in Abruzzo economisti da 23 paesi del mondo, vorrei che l’Abruzzo e chi
ci lavora manifestassero un minimo di attenzione per questo lavoro di promozione
dell’immagine regionale (e confido che lo faranno).
Sponsor di questo tipo, però, si
possono coinvolgere su un progetto. Alle spese di funzionamento dobbiamo
pensare noi. Una cosa che ci tranquillizzerebbe molto sarebbe poter contare su
un flusso di donazioni piccole, ma regolari. Su PayPal potete già da adesso
decidere di
attivare una
donazione mensile.
Considerando che, per problemi economici o di free riding, non è detto che tutti
possano o siano disposti a dare 5 euro al mese, se ce ne fosse, che so, un
decimo di voi disposto a darne poniamo 15 già staremmo più tranquilli
(soprattutto Paolo)! Vi faccio presente che l’abbonamento a Repubblica costa
23.25 euro al mese. Voi direte: “Ma quelli se lo meritano di pagare così tanto!
Sono piddini!”
Ma io vi sto chiedendo di pagare
molto di meno...
Tenete presente che il progetto è
prudenziale dal lato delle entrate, perché è prudenziale dal lato delle uscite.
Già se prevedessimo un amministrativo full-time
(e prima o poi bisognerà pensare a farlo, perché non avete idea di cosa
significhi organizzare un evento, soprattutto a Roma), e un addetto alla
comunicazione con un part-time decente, staremmo ampiamente fuori. Considerate
anche che per fare le cose per bene di addetti alla comunicazione ce ne servono
due: uno ggiovane, da spendere sul fronte social,
e uno più navigato, da spendere sul fronte mainstream.
Tanto per dire.
Io non ho idea di se e quanto
spenda un ortottero, per fare un esempio, per farsi dire che uno vale uno, e
poi non contare un cazzo. Mi hanno detto però quanto si guadagna mettendo
pubblicità sul sito (e da lì glie ne arrivano di bei soldi).
Io questo non
voglio farlo, perché parto da un altro principio: qui non c'è uno che vale uno, ce ne sono molti che
valgono molti, e almeno uno ve lo ha dimostrato coi fatti, perché è arrivato,
prima di cominciare a chiedervi qualcosa, dove voi mai avreste immaginato che
sarebbe arrivato da solo. Pensateci un po’ su, e datevi una regolata.
So che lo farete
come lo avete fatto finora, e se c’è una cosa che non mi preoccupa per il 2014
sono i soldi. Comincio invece a sentire il peso di dover essere all’altezza
delle vostre aspettative, perché se chiedo devo anche dare. Ma questo riguarda
me. So di poterlo sostenere, anche perché non sono solo: ci sono Claudio,
Alessandro, Paolo, e Marco, e poi ci siete tutti voi, fuori o (presto) dentro
l’associazione.
Dobbiamo resistere, e
resisteremo.
Grazie e en avant!
(...seguono informazioni sul mid-term Goofy...)