La campagna elettorale si presenta come il luogo d'elezione dei colpi bassi e delle mistificazioni. Ognuno si regola secondo la propria eleganza e secondo l'intelligenza del proprio elettorato. Se tutti gli elettori sapessero leggere fra le righe, i dibattiti sarebbero molto più composti. A differenza di molti musicisti, però, quasi tutti gli elettori leggono meglio sopra le righe (nel regno dei tagli in collo e in testa, dove molti amici musicisti si perdono...). Ne consegue naturaliter uno scadimento della qualità del dibattito che può essere arginato in un unico modo: coi dati, e da un solo tipo di interlocutori: quelli che, essendo in buona fede, non hanno paura dei dati, come chi vi scrive (da dodici anni a questa parte).
I simpatici siparietti in cui si sono prodotti ieri alcuni utenti diversamente onesti intellettualmente del social azzurro cesso ci offrono il destro per esemplificare questo punto di metodo e per chiarire un punto di merito: che cosa abbiamo fatto per portare in Parlamento una parola di buon senso sul trattamento domiciliare del COVID, quella cosa che secondo i virologi a gettone di presenza non si poteva fare, e che invece alcune nostre amministrazioni avevano sperimentato con successo fin dall'inizio della pandemia, in parallelo a, e attingendo a, esperienze che non sarebbero dovute passare inosservate a Roma.
Il fattore scatenante dei summenzionati siparietti è stata la scoperta, non dell'acqua calda, ma quasi: dei FANS. Ieri il Corriere della Sera ci informava che (udite, udite!):
Una cosa che tutti noi sapevamo, inclusi i medici di famiglia meno incompetenti toccati in sorte ad alcuni di noi, e che lo stesso gruppo di lavoro guidato da Remuzzi (vi indico i nomi di questi pericolosi no vax: Fredy Suter, Elena Consolaro, Stefania Pedroni, Chiara Moroni, Elena Pastò, Maria Vittoria Paganini, Grazia Pravettoni, Umberto Cantarelli, Nadia Rubis, Norberto Perico, Annalisa Perna, Tobia Peracchi, Piero Ruggenenti e Giuseppe Remuzzi) aveva già pubblicato in uno studio iniziato a marzo 2021 e pubblicato a giugno 2021:
Lo studio uscito il 25 agosto scorso, due giorni fa, è invece questo:
e il messaggio principale è il solito: i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, in inglese NSAID, non-steroidal anti-inflammatory drugs, e quindi ibuprofene, indometacina, nimesulide, ecc.: non dico i nomi commerciali perché non sono uno scienziato a gettone di presenza...) se assunti tempestivamente abbattono in modo drastico il rischio di ospedalizzazioni. Una semplice verità che la stampa quella seria ha cercato in tutti i modi di nascondere e demonizzare, rendendosi oggettivamente corresponsabile di una lunga serie di eventi incresciosi, ma senza riuscire a sorprenderci più di tanto, essendo noi da lungo tempo abituati alle sue balle.
Questa cosa quindi si sapeva (c'erano evidenze antecedenti allo studio di Remuzzi, ma non entro in questo), tant'è che qui suppongo molti la sapessero e se ne siano giovati (come me), il che apre ovviamente la strada a una vasta serie di considerazioni, riconducibili a una, la principale: perché non se ne è voluto tenere conto a livello nazionale (visto che a livello locale c'erano best practice significative e citate perfino dalla stampa internazionale)?
Sappiamo anche la risposta, ma per il momento la teniamo per noi. Prima bisogna risolvere un problema di rapporti di forza, senza risolvere il quale la veritah rischia di avere lo stesso ruolo e di fare la stessa fine dell'onestah. Sta a voi farvi furbi, e dotarvi di una maggioranza competente e informata in Commissione d'inchiesta COVID.
Ma intanto: è vero che i FANS, la cui efficacia era riconosciuta da diversi studi e dalla pratica clinica di non pochi medici onesti e coraggiosi (oltre che incoraggiata da alcune amministrazioni di centrodestra come quella del Piemonte), non erano consigliati dai protocolli di terapia domiciliare del ministero? E in caso affermativo, come si è riusciti, prima della pubblicazione di quest'ultimo studio, a farceli rientrare?
Ieri, sui social, sentendo la malaparata (cioè l'avvicinarsi di quella che ho chiamato scherzosamente Vaccinopoli), una quantità di sozzi troll piddini negava che il protocollo per le terapie domiciliari proposto dal ministero fosse la famigerata coppia "tachipirina e vigile attesa". I FANS sarebbero stati consigliati fin da novembre 2020, si dice, e quindi da prima del primo studio di Remuzzi, e di altri passaggi su cui vi riferirò. Vediamo allora se è così. Carta canta, villan dorme, e troll crepa.
Intanto, qui trovate la circolare ministeriale 0024970 del 30 novembre 2020, quella della "tachipirina e vigile attesa", che in realtà è: "vigile attesa e paracetamolo":
Ho evidenziato i tre punti salienti, a pagina 10 della circolare, per mettere in evidenza che quando si parla del famigerato protocollo (che ha causato numerosi lutti, come ormai temo sia difficile nascondere, ma apprezzo lo sforzo di chi ci sta provando) ci si riferisce specificamente al trattamento domiciliare dei pazienti asintomatici o paucisintomatici. A questi pazienti i FANS non venivano consigliati. Questo è fattuale. Il fatto che a pagina 12 della stessa circolare ci sia scritto questo:
non rileva, perché la menzione dei FANS è isolata dal contesto del trattamento domiciliare. Certo, se uno ha male alle articolazioni l'ibuprofene tendenzialmente se lo prende e l'AIFA non lo sconsigliava, che è altro da dire che l'ibuprofene venisse consigliato per il trattamento domiciliare precoce del COVID. A novembre 2020 sia il ministero che i suoi esperti a gettone di presenza non consigliavano i FANS per il trattamento domiciliare precoce di pazienti paucisintomatici (di cui alcuni, se non trattati, rischiavano di diventare sintomatici, e di questi alcuni, se la vigile attesa si fosse prolungata troppo, rischiavano di lasciarci le penne).
Giusto per chiarirci le idee: volete vedere come è fatta, invece, una circolare ministeriale che suggerisce l'uso di FANS in queste circostanze (e che quindi recepisci quello che a molti di noi era chiaro e che lo studio di Remuzzi ci ricorda)? Semplice: è fatta come la circolare 017498 del 26 aprile 2021:
(...scusate, devo dire una cosa a un amico, il troll che ieri diceva che i FANS erano consigliati per il trattamento domiciliare fin da novembre 2020: la vedi la differenza, gigantesco pezzo di me…ntitore?...)
E adesso, premesso che grazie alla simpatica campagna giornalistica che vi ho documentato sopra, e grazie agli sforzi profusi dai virologi a gettone di presenza, una percentuale se non maggioritaria molto significativa di MMG questa cosa ancora non la sa, ci sarebbe da ragionare su che cosa fosse successo fra il 30 novembre 2020 e il 26 aprile 2021 per convincere il generale Speranza ad arrendersi all'evidenza.
Due cose:
1) la presentazione di questo documento in questa conferenza stampa (video qui);
2) l'approvazione di questo ordine del giorno.
Inutile chi vi dica chi ci ha lavorato, a queste cose (che sono solo una parte di quanto è stato fatto).
Sicceravate voi, ci avreste sicuramente lavorato voi (e vi sareste fatti impallinare del primo amico dell'uomo che si vuole informare che fosse passato là davanti: peraltro, anch'io la mia parte di merda me la sono presa, ma stranamente la palma del martirio la reca chi non ha fatto un beneamato cazzo perché non era in condizione di farlo...). Siccerano loro, i veritierih (degni eredi degli onestih), avrebbero sicuramente fatto meglio, come le vicende delle loro aggregazioni politiche dimostrano.
Ma c'ero io.
E così ora sapete anche un'altra cosa: io il fascicolo per la Commissione d'inchiesta COVID ce l'ho già pronto. Eccolo qui:
Tanto vi dovevo. E ora, se volete continuare a ragliare cazzate in utroque, sentitevi liberi di farlo: s'ode a destra un "hai tradotoooh", a sinistra risponde un "Speranza ha sempre consigliato i FANS"...
Divertitevi così, se vi diverte. Io ho da lavorare: vado a Tortoreto alla presentazione della candidatura di un amico e di una brava persona, come sono tutti i miei colleghi: Antonio Zennaro.