giovedì 25 agosto 2022

Come non usare l'email di un parlamentare (poi fate voi...)

Fra le prime cose che spiego a chi prendo in staff ci sono le tre regole fondamentali per la gestione dell'email. Ve le riporto brevemente qui, prima di passare a cose più serie, perché prevenire è meglio che curare, anche se curare è facilissimo: basta ignorare. Le due regole fondamentali derivano dal principio "tutti uguale nessuno".

Regola numero uno: da tutti uguale da nessuno

Caro esponente di categoria che si sente ingiustamente vessata per motivi reali o presunti, ti segnalo che "er meilbombing" è un modo particolarmente stupido e controproducente di portare avanti una battaglia. Il motivo è molto semplice: la lavorazione degli emendamenti avviene in Commissione. Far inviare a tutti i parlamentari (inclusi quelli delle altre Commissioni) la stessa lettera su un tema specifico non sposta in nulla i termini politici del problema, e carica di un lavoro inutile solo i loro assistenti: quello di cancellare, senza leggerle, le lettere che arrivano. Qui la regola è che dopo la seconda lettera che arriva con lo stesso oggetto le prime due e tutte le successive vengono cancellate senza nemmeno essere aperte. La probabilità che un mailbombing abbia per oggetto un argomento sul quale non si hanno reali possibilità di interlocuzione è in effetti molto alta, come è alta la possibilità che lasciando queste email sul server si perdano di vista quelle effettivamente importanti per il proprio lavoro. Quindi la cancellazione ad nutum è una strategia evoluzionisticamente superiore.

Suggerisco (non è difficile e ho spiegato come si fa) di andare a vedere sui siti istituzionali chi si sta occupando del tema che per voi è cruciale (e quindi chi è il relatore, chi è il presidente di Commissione, chi è il capogruppo della forza politica cui volete rivolgervi in quella Commissione) e di scrivere a lui.

Per capirci meglio: se faceste un mailbombing per sollecitare il raddoppio di quelli che voi chiamate i "lauti emolumenti" dei parlamentari, prima cancellerei tutte le vostre email e poi voterei contro.

Perché il metodo viene prima, e chi sta qui da un po' lo sa e sa perché.

Regola numero due: a tutti uguale a nessuno

Anche in assenza di mailbombing, le email inviate a tutti i parlamentari, o, in alternativa, a una lunga lista di destinatari fra cui il Papa, il Presidente della Repubblica, il primo ministro, i Presidenti delle Camere, i leader politici, e qualche parlamentare eminente o presunto tale, hanno probabilità zero di essere lette. La mia precedente capo segreteria le chiamava "pesca a strascico" e nemmeno me le faceva aprire. Qui il problema è molto più semplice: nel caso delle email scritte a tutti, si crea un evidente problema di moral hazard, dato che ognuno può presumere che l'email sia stata letta da un altro e che quindi del problema se ne stia occupando quell'altro, e un altrettanto chiaro problema di tragedy of commons, dal momento che il costo del biasimo per non essersi occupati del problema importantissimo di cui volete farci partecipi viene socializzato, cioè diviso fra tutti, e questo per il semplice fatto che voi avete deciso di rivolgervi a tutti (decisione che quindi non è una buona idea...). Chi invece decide di rivolgersi simultaneamente a PdR, PdCM, e via giù per li rami fino al sottoscritto, dimostra di non aver ben chiaro come funzionano le cose, e si autoseleziona nella categoria del matto o dell'umarèll: qui il problema, lo avrete capito, è l'adverse selection, con la connessa scomparsa di una possibile transazione. Rivolgersi a persone che certamente non risponderanno (e che di frequente esprimono linee politiche non del tutto condivisibili dagli altri destinatari) non è il modo migliore per invogliare gli altri destinatari a rispondere.

Regola numero tre: molto uguale niente

Spiace, ma il tempo è poco. Oltre la decima riga non riesco proprio ad andare. I toni "indinniati" mi provocano uno spiacevole effetto lassativo. La punteggiatura espressionistica "è uno scandalo!!!!!!!!!!!!!!!!" mi fa sbadigliare. Non c'è nulla che scriviate in cento righe che non possa essere scritto in dieci, e comunque se fra le prime dieci righe non spunta il germe della follia o del grillismo (periodo ipotetico dell'irrealtà) sarete ricontattati per avere le altre novanta. Ma se partite con cento, finite nel cestino con probabilità uno.

Considerazione e sintesi

Per motivi a me ignoti, queste strategie evidentemente autolesionistiche vengono adottate prevalentemente da mondi colti o semicolti come quello dei miei ex colleghi o della scuola. Non mi è dato capire perché e trovo questo risultato particolarmente controintuitivo: chi dovrebbe avere maggiore capacità di mediazione culturale dimostra di esserne drasticamente sprovvisto. Poveri figli nostri, verrebbe da dire!

Ma insomma: io vi ho detto come funziona, obbedendo a quel principio di trasparenza e lealtà nei vostri riguardi che ho sempre adottato, fin da prima della mia esperienza parlamentare.

Poi, fate voi...

23 commenti:

  1. che poi basterebbe inseire l'indirizzo in CCN e chi lo riceve non saprebbe se è stato mandato ad altri 1000 :)

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    1. Ma quando non sono in indirizzo metto direttamente nel cestino. Quindi non ci sono soluzioni facili.

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  2. "Per motivi a me ignoti, queste strategie evidentemente autolesionistiche vengono adottate prevalentemente da mondi colti o semicolti come quello dei miei ex colleghi o della scuola." >> eh, purtroppo tra i loro tanti pregi, sicuramente non figura il dono della sintesi :)

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    1. Quando ne va veramente delle tue terga impari anche a sintetizzare, credimi. Lo avete visto con me...

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    2. E pensare che larga parte del nostro successo (sia individuale che come specie) è dato dalla nostra abilità comunicativa. E lo dico da uomo di numeri.

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    3. Direi che questo blog lo dimostra.

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  3. Post istruttivo, ammetto di averle scritto una volta e di aver infranto la regola 3.
    Ad ogni modo concordo: la sintesi è fondamentale. Purtroppo fin troppo spesso non ci rendiamo conto di "andare lunghi".

    Arrivederla al Goofy Professore, buona campagna elettorale!

    Andrea Puggelli

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Ma vedi, Scazzulli, quello che non vuoi o puoi capire è che tu non sembri e verosimilmente non sei un elettore britannico, né anagraficamente né culturalmente. Probabilmente non sei nemmeno livornese, perché a Livorno scrivono "boia dé". Direi che non sei niente, e quindi tranquillo: non ti ho sputato in testa!

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  5. Prof amatissimo, tu ti rivolgi ai tuoi sorcini in modo molto poco sintetico, ma molto provocatorio. Poi qualcuno reagisce. E tu lo devasti. Qualcuno non capisce. E tu lo asfalti. Qualcuno non è d'accordo, e tu lo sbeffeggi. Qualcuno ti pone una domanda. E tu lo aggredisci. Volevo solo dirti (e non mi importa di essere pubblicata, basta che mi legga tu) che non è bellissimo.

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    1. Carissima, non ho alcuna difficoltà a far sapere ai miei sorcini che tu li consideri tali. Questo è un club relativamente esclusivo, c'è qualche barriera all'ingresso: non ho mai voluto il consenso dei miei lettori e non mi interessa piacere a tutti. Quello che suppongo sia apprezzato è la sincerità. Ma naturalmente bisogna capirla e meritarsela.

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    2. Signora, la sua definizione di "sorcino" mi commuove fino nei maltrattati precordi. La terrò come un piccolo tesoro accanto a quella di "groupie decerebrata".
      Le è mai capitato di entrare per sbaglio in un seminario? (A me sì, con un giovanissimo Vattimo, migliia di anni fa) Lei parte bene perché capisce che il Prof. È un prof. Poco sorprendentemente sta insegnando e dunque è "molto poco sintetico" per farsi capire, "molto provocatorio" per tenere desta l'attenzione, disposto a "devastare e asfaltare" per bonificare il discorso dagli svarioni più marchiani.
      Accesso libero, si paga (quel tanto di attenzione) per imparare.

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  6. P. S. a meno di non essere certissumi della falsità e malafede dell'interlocutore, come si fa a dire a qualcuno "tu non sei niente", essendo tu senatore?

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    1. Ehm... l'amico mi ha dato del ciarlatano, come forse non hai notato. Il deficit di attenzione qui non è un elisir di lunga vita, io te lo dico...

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    2. L'amico ti ha dato del ciarlatano (lett. "questi ciarlatano", poteva pure essere letto come un plurale... ) perché reagiva al tuo tono provocatorio. La mia risposta a te non era invece provocatoria. Era sincera. Era come appari spesso negli ultimi tempi. Ti seguo da dieci anni, e te lo voglio dire.

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    3. Di persone che "mi seguono da dieci anni" e hanno il senso dell'ironia di una opuntia sinceramente non so molto che cosa farmene. Il tipo di passaggio è un piddino qualunque, questo non è il suo posto, soprattutto non ora.

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  7. Sorcini è un modo affettuoso con cui un cantante, non ricordo quale, si rivolge ai suoi fan. No offence intended

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    1. Questo è un blog tecnico, non usiamo parole che non capiamo. Il cantante è Renato Zero.

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  8. Le regole di netiquette imporrebbero che chi atterra su un sito come questo, un blog, si astenesse dal commentare per almeno qualche mese, il tempo necessario per capire che aria tira.

    Soprattutto quando si tratta di un blog che ormai esiste da più di 10 anni, che conta diverse decine di milioni di visualizzazioni, dove vengono postati dei contenuti di altissimo valore tecnico, scientifico e culturale.

    Pertanto, inviterei chi fa commenti al vetriolo sull'aggettivo usato, o sul tono, ad una maggiore prudenza, soprattutto quando il padrone di casa ha fatto della sincerità e della schiettezza una bandiera.

    Non ho mai visto sbeffeggiare, asfaltare o devastare nessuno qui, a meno che non avesse pisciato fuori dal vaso lui/lei per primo.
    Eppure leggo questo blog quasi giornalmente da più di 10 anni ormai, e non mi ritengo affatto un "sorcino".

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  9. Personalmente ho sempre cercato di rispettare queste semplici regole, senza conoscerle, usando solo il buon senso. Con tutti ed in particolare con lei. Devo dire che mi sono trovato bene ed ho avuto i miei risultati.

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  10. Esilaranti le flatulenze di peppiniello e della depensante lapidieffe...

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