martedì 11 luglio 2023

La constituency (aka er teritorio)

Perdonate se vi trascuro: voi siete il mio collegio digitale, ma da quando è iniziato il cinema che sapete, e di cui vi avevo avvertito qui, io ho anche un collegio analogico, che come sapete coincide sostanzialmente con l'Abruzzo Citra, una entità amministrativa con 750 anni di vita propria, e quindi, capirete, con una forte identità, non così forte però da cancellare le identità delle tribù preesistenti: Marrucini, Frentani, Pentri (con una spruzzatina di Sanniti, anche se Canosa Sannita in realtà è nella Marrucina, ed è stata fondata nove secoli dopo la dissoluzione dei Sanniti). Diversi, ma uniti dal desiderio di difendersi da Roma, tant'è che in Abruzzo nacque la Lega (che poi andò a finire maluccio, a dimostrazione del fatto qui più volte attestato che "uniti si perde"), e in qualche modo in Abruzzo la Lega rinacque, se pure, come sapete, "a nostra insaputa", cioè attuando un fine che non era parte delle nostre intenzioni dell'epoca.

Insomma, un collegio interessante, dove sono successe e succedono così tante cose che, per averne contezza, per apprezzarne l'insieme, richiedono distanza e prospettiva storica e geografica (quella distanza che non sempre gli autoctoni possono avere o acquisire). Ma poi, per assaporarle, occorre la vicinanza, cui i miei rappresentati non sono avvezzi, a quanto mi pare di capire. A molti di loro sembra strano che un deputato sia presente, partecipi, e in effetti è strano: è tanto strano quanto il fatto che un docente universitario faccia divulgazione, tenga un blog. Ma io sono strano. Né la presenza sul territorio (per un politico), né l'attività di divulgazione (per un accademico) sono funzionali ad una carriera più rapida e fluida, e questo lo so bene. Conoscete le vicende della cosiddetta "abilitazione scientifica", e conoscete anche i miei due assiomi fondamentali sull'emendamento:

Assioma 1: nessun emendamento è a costo zero o "porta gettito", altrimenti l'elettore non lo chiederebbe (atteso che il gettito per lo Stato sono soldi che escono dalle sue tasche).

Assioma 2: nessun emendamento porta un singolo voto (per il semplice motivo che quando le cose vanno bene il cittadino - con un qualche elemento di fondatezza - ritiene che ciò gli sia dovuto).

L'idea che la normalità (una strada senza buche, o un ponte che non crolla, ad esempio) non sia qualcosa che scaturisce spontaneamente dal fluido concatenarsi degli eventi, ma sia il risultato della diuturna guerra di trincea di qualcuno, questa idea, al cittadino, non viene in mente, anche se la sua stessa vita è così, la vita di ognuno di noi è così. Questo dipende un po' anche da come raccontiamo, o meglio non raccontiamo, il nostro lavoro. Condividevo questa riflessione, che poi è una riflessione sui danni dell'antipolitica, con uno dei quattro sindaci che ho visitato nell'ultimo weekend, quello di Paglieta, dove ho assistito al raduno degli alpini, un'occasione per studiare la madre dell'economia, cioè la geografia (niente è tanto pedagogico quanto capire che seccatura sia il crollo di un ponte, ad esempio: e tra le tante lezioni apprese c'è anche quella sull'importanza dei sindaci, sentinelle del territorio, talvolta a costo della vita, come nel tragico ed eroico caso di Donato Iezzi: chiudere un ponte prima che qualcuno ci passi sopra in teoria a qualcuno sembrerà normale, ma in pratica richiede attenzione e sacrificio) e la sua figlia, la storia (una storia passata un po' sotto silenzio, nonostante tanti atti di eroismo, e tanti atti di barbarie).

Mentre voi attendevate il post tecnico io viaggiavo per apprendere, e così da un altro sindaco, quello di Frisa, ho avuto una lezione privata di geologia, la madre della geografia, e quindi la nonna dell'economia e la bisnonna della storia, promossa dalla mia domanda su quanto il suo paese fosse esposto a fenomeni di dissesto (un pochino: alla strada da cui ero arrivato mancava un pezzo, e ho così imparato anche quanto costa rifare dieci metri di strada...). Ho appreso quello che in effetti potevo intuire, cioè che la Maiella una volta era una barriera corallina, come questa qui, e che la stratigrafia geologica risente dell'energia progressivamente più intensa del moto ondoso a mano a mano che il fondale emerge: perché a 500 metri di profondità il moto ondoso si avverte meno che sulla spiaggia, dove la risacca trascina i ciottoli, e da questo deriva, pensate un po', che lo strato più superficiale, cioè l'ultimo a emergere, sia di materiale più incoerente (ghiaia, per capirci), mentre il più profondo di materiale fine che si è deposto in assenza di moto ondoso (argille). Ovviamente noi non possiamo ribaltare la geologia, e quindi costruiamo (da secoli) sull'incoerente: qualche volta va bene, qualche volta meno bene, anche perché le barriere coralline non emergono senza brontolare.

Ma prima ero stato da un altro sindaco, quello di Rapino, a tagliare un nastro: anche nel collegio reale, come in quello virtuale, ci sono momenti di festa ai quali fa piacere partecipare (e un altro di questi momenti di gioia mi è stato partecipato da uno di voi a Torino di Sangro, nella lecceta).

E prima ancora da un altro sindaco, quello di Silvi, reduce da una bella riconferma, per sapere come stava, e in che modo potessi aiutarlo (e anche per stare tre ore in spiaggia all'ombra a messaggiare con Matteo: il sole l'ho preso a Paglieta insieme agli alpini).

E poi a Francavilla al Mare, dove per tanti anni ho vissuto durante l'insegnamento, a incontrare il responsabile dei giovani del mio partito, assente giustificato dalla storia di questo blog, cui però tanti suoi coetanei hanno partecipato.

Ecco, funziona anche così. Si viaggia per apprendere, ma anche per far sapere che cosa è stato fatto, e che cosa si può fare ora, a Roma. Perché qualche progresso, rispetto a dodici anni fa, lo abbiamo fatto, nella conoscenza, nella comprensione, e nell'indirizzo della macchina. Non tanto quanto potremmo desiderare, ma molto di più di quanto potessimo ragionevolmente aspettarci.

E ora che ho approfittato di un provvidenziale rinvio della convocazione vi lascio e torno al mio lavoro, non avendovi detto nemmeno un quarto di quanto ho imparato in quattro giorni di "territorio".

Fate i bravi, risponderò quando potrò.

19 commenti:

  1. "L'idea che la normalità (una strada senza buche, o un ponte che non crolla, ad esempio) non sia qualcosa che scaturisce spontaneamente dal fluido concatenarsi degli eventi, ma sia il risultato della diuturna guerra di trincea di qualcuno, questa idea, al cittadino, non viene in mente, anche se la sua stessa vita è così, la vita di ognuno di noi è così."

    Buongiorno Prof.!
    Ritengo che questo suo pensiero faccia emergere un punto fondamentale: non solo da un punto di vista strettamente politico, ma anche umano.
    Dopo che la vita mi ha regalato (e mi regala tuttora) parecchie batoste, sono riuscito a recuperare un certo grado di serenità (e, credo, di obbiettività) quanto ho iniziato a rendermi conto l'immenso valore di poter abitare in una piccola abitazione pulita, di disporre di acqua corrente e servizi igienici e di possedere la salute che mi permette di alzarmi la mattina presto per fare una corsetta all'alba. Da quanto ho iniziato a pensare "che figata!" ogni volta che apro il rubinetto e vien fuori acqua potabile la mia vita è decisamente cambiata in meglio.
    Con questo non vogli inneggiare al pauperismo, ma solo consigliare a tutti un simile cambio di prospettiva. Aiuta a vivere meglio!

    Mi scusi se sono andato un po' fuori dal seminato, un cordiale saluto e buon lavoro!

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    1. Siamo qui anche per condividere la nostra filosofia di vita e gli avvenimenti della nostra esistenza. Da tutto si impara.

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  2. bellissimo pensiero sulla "normalità" ed anche sulla ipocrisia che sottende ad essa in ciascuno di noi, inconsapevolmente pregni di autovittimistico compiacimento, ma scevri di ogni pietas nei confronti di chi poi....la crea o la cerca di creare....questa normalità. Ora le chiedo: "hai ordinato tu il codice rosso?!" Le chiedo questo perchè ci sarà sempre un Tom Cruise che la inchioderà alle sue responsabilità....quelle che Lei...si proprio Lei ha ritenuto FONDAMENTALI perchè ci crede, perchè gli chiediamo di crederci e perchè qualcuno prima o poi la aggredirà e non saranno solo gli "operatori informativi" da 2 euro! Ma io ho sempre amato Jack Nicholson....persino in Shining quando era il cattivo, proprio perchè lo era.

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  3. Ma è una mia impressione o Ortona è un covo di grillini e per questo di tiene alla larga? Perché è una città che avrebbe tanto bisogno di un Rappresentante (R maiuscola) ma visto che hanno riconfermato un forzista alleato col PD mi pare di capire che abbiano mancato il memo - cosa che le grilleggiate di mio suocero mi aveva fatto capire.

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    1. Tenersi alla larga da un covo di grullini? E quando mai si ė visto il prof rinunciare al piacere di aprire la porta di un recinto, indicando l'uscita, e osservare divertito il misero gregge continuare a sbattere le corna sulla staccionata? 🙂

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    2. A parte il fatto che non capisco che cosa voglia dire "di tiene", sarebbe intanto utile specificare che tutta l'Italia, Lega compresa, Dibattito compreso, è un covo di grillini. Non potete pensare, amici cari, di aver vissuto in questo Paese bevendo l'acqua di altri acquedotti: e il veleno vi è stato propinato senza che voi ve ne accorgeste, senza che voi poteste ammetterlo, senza darvi alcuna possibilità di strutturare una reazione. Io ormai rinuncio a farvelo notare.

      Nel merito: io vado spessissimo a Ortona (se "di tiene" voleva dire "si tiene"), c'ero per la festa di San Tommaso, di fronte alle qui reliquie ho iniziato la mia campagna elettorale, come vi ho detto ma evidentemente non avete capito, ci vado spesso e ogni volta imparo qualcosa (ad esempio, che quando Santa Brigida venne mandata dal papa a fare una ricognizione canonica delle reliquie di San Tommaso, gli ortonesi per non sbagliare la tennero fuori della porta per qualche settimana, temendo che la non ancora santa volesse portare le reliquie con sé a Roma, come pure che la diocesi di Lanciano-Ortona divide in due l'arcidiocesi di Chieti-Vasto da quando nel medioevo alcuni ortonesi scontenti del carico fiscale divisero in due un vescovo - poi dice che le riforme fiscali non sono importanti...).

      Il rappresentante "forzista alleato col PD" non so chi sia e sinceramente non mi interessa. Queste dinamiche territoriali, se di quello stai parlando, le segue ottimamente il segretario regionale. Io sono il rappresentante del territorio, io sono stato eletto da quei cittadini, e rappresento anche quelli che non mi hanno eletto, e la mia "R" maiuscola me la merito partendo dal presupposto che i sindaci non hanno un colore: ne hanno tre, quelli della loro fascia, e su quei colori io ho giurato. Punto. Per me il sindaco di Ortona o quello di Lanciano sono prima di tutto sindaci e se hanno un problema amministrativo da risolvere io, nell'ambito delle competenze, devo farmene carico.

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    3. Il suo ultimo passaggio ufficiale lo ricordo bene (https://goofynomics.blogspot.com/2022/08/i-non-trastatori.html?showComment=1661126297427&m=1#c3827345613067184471) anzi penultimo perché ci fu un gazebo successivo, non sapevo fosse passato ancora e me ne compiaccio.
      Mi scuso altresì per i refusi.
      Mi spiace, però, di non poter concordare sul colore dei sindaci: ho sempre pensato che i piddini siano hostes (non adversarii) e che dovrebbero essere trattati come tali (clandestini solo nei comuni piddini, soldi solo alle regioni di destra ecc...). Sarà un avvelenamento cronico di grullismo, mi spiace.

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    4. No, guarda, il mio ultimo passaggio ufficiale te lo sei proprio perso, e ci devi aver messo del tuo (è durato quasi quattro ore)!

      QUIA VIDISTI ME THOMA CREDIDISTI BEATI QUI NON VIDERUNT ET CREDIDERUNT

      Tutto il resto, effettivamente, è grillismo!

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    5. Il link non funziona e mi dispiace, perché me lo sono perso alla grande: pur avendo la città nel cuore, ammetto che non vivendoci è dura seguire tutto.
      Spero ripartano presto le Politiche per un Mondo Nuovo, così potrò rimediare.

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    6. Qui: https://m.youtube.com/watch?v=cZWxUCM_jls.

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  4. Storia, geografia, geologia...a dispetto della crescente specializzazione dei mestieri, avere una cultura generale piuttosto ampia è fondamentale per poter dare il proprio contributo costruttivo al miglioramento della società. Talvolta basterebbe anche solo ascoltare un po' gli altri, più informati di noi, per capire che la realtà non è quella che crediamo, o che si discosta dai nostri sogni per dei fondati e razionali motivi e non perché il nostro prossimo è più stupido, o furbo, di noi. Vedo molta rabbia in giro, fomentata dai soliti media (e dai loro testimonial) contro la categoria di turno. Tanti amici che hanno la presunzione di aver capito tutto e di avere la soluzione. Chissà, forse l'umiltà è come il coraggio: chi non ce l'ha non se la può dare.

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  5. Questo era il passaggio che tenevo a rileggere:

    "costruiamo (da secoli) sull'incoerente: qualche volta va bene, qualche volta meno bene, anche perché le barriere coralline non emergono senza brontolare".

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  6. Grazie per questa lezione di umiltà e di dedizione a ciò che si fa ed anche a quel che si è

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  7. Geografia e Geologia madre e nonna dell'economia, molto interessante. La funzione della geografia e dei confini mi sono abbastanza comprensibili sia per lo scambio sia per tendenza ad ampliare i confini o difenderli, la Geologia delle terre racchiuse all'interno di confini un po' meno, nel senso che si affianca alla geografia, magari la vedo come la zia a volte matrigna e a volte benigna; con noi abbastanza matrigna e determina direttamente l'economia o sbaglio?

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    1. Amico caro, scusami tanto, ma le montagne e i fiumi che delimitano i confini geografici da quali forze sono stati prodotti: forze economiche, forze sociali, o forze geologiche? Se la Maiella non fosse emersa l'Abruzzo con i suoi terremoti non ci sarebbe e io sarei stato eletto dai merluzzi dell'Adriatico, di cui, temo, non sarei stato un ottimo rappresentante.

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  8. ottimo esempio di politica come si deve, grazie

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