venerdì 14 febbraio 2025

QED 105: Le regole! (sipario)

 (...venerdì pomeriggio al sesto piano di San Macuto c'è il deserto. Che meraviglia! Un caffettino al bar - la signora aveva appena pulito la macchina, ma mi ha odiato poco - ed eccoci qui per tornare a una delle consuetudini caratterizzanti di questo blog, il QED, il "quod erat demonstrandum", cioè un post scritto per far notare che una cosa di cui avevamo affermato l'inevitabilità si è finalmente palesata! Non sarà elegante, ma è scientifico: bisognerà pure testare le proprie ipotesi, no? Ultimamente avevamo intermesso questa pratica, ma solo perché la gragnuola di QED era così vivace da impedirci di star dietro a tutti. Bisognerà però che almeno i più importanti continuiamo a verbalizzarli, e quello di oggi è importante, oh, se lo è!...)

Al minuto 13:30: "Per noi era assolutamente chiaro già un anno e mezzo fa che Francia e Germania erano in grosse difficoltà. Questo che cosa determina dal punto di vista delle regole? Determina una cosa molto semplice: che a violarle o a chiederne un allentamento saranno come sempre Francia e Germania. Saranno loro a crearci spazio fiscale." (musica in sottofondo).

153 giorni dopo:


(qui).

Solo una cosa: quale che sia il racconto che vi verrà fatto, sappiate che alla riunione di dicembre 2023 in cui decidemmo di mandare a stendere il MES ci era assolutamente chiaro che dei due no che erano sul tavolo (no al MES, no alle regole) quello da dire era il no al MES, perché interessava solo noi, e quindi se noi non l'avessimo detto non l'avrebbe detto nessun altro, mentre il no alle regole lo avrebbero detto gli altri, perché interessava più a loro che a noi.

Guarda caso, sta andando proprio così.

Questo si chiama pensiero strategico, e comunque tu la pensi, caro lettore, dovresti essere rassicurato dal fatto di sapere che in Italia c'è ancora qualcuno che ne è capace.

E ora divertiamoci: ce n'est qu'un début.

(...e ora faccio la spesa e torno a casa: ho un disco da montare, e spero che vi piacerà...)

25 commenti:

  1. Delle tante occasioni in cui l'ho detto ho scelto questa perché il fatto di essermi espresso su Sky conferisce autorevolezza al mio pensiero, il fatto che ci fossero delle donne rendeva il contesto esclusivo, e il fatto che una fosse bionda e l'altra bruna assicurava la par condicio. Ma l'ho detto tante volte, anche prima di settembre 2024, e sicuramente voi ve ne ricorderete...

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    1. Grazie Onorevole, grazie! E se anche non le importa, lo ripeto, GRAZIE!

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    2. Sulla delicata situazione dei cugini d'oltralpe si era già espresso più volte. Complimenti per la lucidità di visione e analisi. Sono curioso di leggere i commenti a tutto ciò dei nostri giornalai.

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    3. Noto però che la bruna con "sì ma Crosetto addirittura vorrebbe scorporare le spese militari dal patto di stabilità..." non sembra molto sul pezzo. Se non possiamo decidere noi quanto spendere in armamenti, risulta un pochino difficile rimanere entro i parametri e quindi dovremmo ricorrere a ulteriori tagli (o altre tasse). Il loro elettorato non se ne accorge?

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    4. Sinceramente l'ha detto così tante volte che ci ho una costruito una strategia di investimento. Oggi, come in passato, vale il solito discorso: se non ti occupi di economia, sarà l'economia ad occuparsi di te. Un grazie le è sempre dovuto.

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    5. Mandiamo un commosso, abbraccio a quelli che non avevano comprato i BTP perché c’era lo spread (che invece era esattamente il motivo per comprarli) e rinnoviamo il nostro disprezzo verso quelli che hanno accusato di insider trading Claudio per aver detto di averli comprati, e che spero abbiano pagato in tribunale questa loro alzata d’ingegno.

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  2. Ha fatto bene a evidenziare la visione strategica che ha avuto.
    Anzi, dovrebbe farlo molto più spesso, perché è utile a chi deve scegliere i propri rappresentanti.
    Si entra in terra incognita; spero che almeno queste nuove, dure condizioni in cui i governi europei dovranno operare servano a fare "selezione naturale" e gli utili sciocchi che finora hanno avuto voce in capitolo la perdano (per paura, ignominia o intervenuta inutilità).
    Sono in angoscia per quello che attenderà i miei figli e mi farebbe piacere vedere i capaci a guidare la spedizione.

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    1. Voglio essere molto chiaro su una cosa: questa visione strategica era abbastanza condivisa, non ero io l’unico a interpretarla, e in particolare anche alcuni fra quelli che volta a volta vi vengono indicati come nemici del “bobolo” erano perfettamente consapevoli delle dinamiche che tante volte vi avevo descritto. Il monumento equestre me lo farete, se vorrete, dopo che sarò morto, ma non per questa decisione, che è stata una decisione condivisa, senza particolare sforzo di convincimento da parte mia.

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    2. D'accordo, decisione condivisa e visione condivisa. Tuttavia c'é uno storico di anni ( diciamo tredici ) durante i quali abbiamo avuto modo di rilevare che la capacità di analisi che emergeva da questo blog non trovava contrappunto in molti ( forse troppi ) di coloro che oggi questa decisione e questa visione l'hanno condivisa. Insomma : mi piace pensare che la qualità e la caratura dei suoi interventi ( suoi nel senso : di Bagnai ) abbiano attecchito ed abbiano oggi la capacità di orientare il pensiero di molti componenti dell'attuale maggioranza.

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  3. Ricordo benissimo, anche la spiegazione della legge di bilancio di dicembre 2024, non l' ideale, ma probabilmente l' ultima a dover sottostare a certe regole "del menga".
    Avanti così!!! Grazie.

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  4. Dati l’evoluzione del contesto internazionale, gli orizzonti economici sempre più neri, l’instabilità politica ormai cronica di Francia e Germania è plausibile che il titanic europeo stia già affondando. Ma tanto l’accompagnamento musicale sarà sempre la stesso, almeno fino a quando l’orchestra non sentirà l’acqua gelida ai piedi.

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    1. Questa osservazione non fa venire una curiosità: chissà se esistono studi sociologici o antropologici che analizzano i messaggi dei media nel periodo fra la Belle Époque e il primo dopoguerra alla luce di categorie analoghe a quella oggi tanto in voga di “narrazione”? Anche lì ci sarà stato un certo scarto, ad esempio tra la descrizione delle magnifiche sorti e progressive degli imperi centrali e la gestione del successivo disastro. Anche lì i protagonisti della “narrazione“ saranno stati più o meno gli stessi prima e dopo (anche se ovviamente la guerra un certo ricambio lo avrà necessariamente assicurato). Questo aspetto della storia, cioè le motivazioni, le dinamiche, le tecniche di chi si trova a raccontarla come cronaca perché la sta vivendo, è sempre tenuto troppo all’oscuro nei resoconti degli storici. Quello che voglio dire è che se invece di provare a studiare i fatti provassimo a studiare come venivano e vengono raccontati ai loro contemporanei probabilmente la storia ci apparirebbe ancora di più una eterna ripetizione dell’uguale.

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    2. Era “mi”, non “non”. Mi fa venire una curiosità

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  5. Che onore vivere questi tempi e che fortuna poterlo fare con la lettura di persone come lei, CBA ed altri. Grazie.

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  6. Egregio Onorevole,

    agevolo il link ad un articolo di fine 2003, dal titolo "France and Germany evade deficit fines":
    https://www.theguardian.com/business/2003/nov/25/theeuro.politics

    Dopo più di venti anni, siamo alle solite: le regole NON sono uguali per tutti!
    Ma questa volta, dubito che la strategia tedesca e quella francese possano funzionare.
    La Germania tenterà nuovamente la strada della svalutazione salariale, condita con un "pizzico" di aiuti di stato alle imprese.
    La Francia proseguirà sulla strada dei deficit gemelli.
    Peccato, però, che entrambe, in 20 anni, hanno accumulato uno squilibrio della posizione finanziaria con l'estero ragguardevole (chi in positivo, chi in negativo).
    Aggiungiamoci, inoltre, che Cina e USA sono un "tantino" più prese dalla bilancia commerciale, rispetto a 20 anni fa.

    Detto ciò, preoccupa l'inviluppo della nostra manifattura, trascinata al ribasso da quella tedesca, in primis, e dalla competizione sui costi, a livello internazionale.
    Fino a quando i servizi riusciranno a compensare ciò?

    Godiamoci questa "vittoria", ma gioiamo il giusto delle "disgrazie" altrui. Così come la Germania pensava, a torto, di risorgere sulle ceneri dei PIGS (vedi segare il ramo su cui era seduta), evitiamo ora noi di cercare vendetta, sperando di abbattere il 40% del PIL dell'UE.
    Sempre che ciò non sia propedeutico ad indurre l'elettorato tedesco e francese ad abbandonare la "sinistra" e/o far implodere la UE, magari a causa di una Frexit o di una Dexit. Se la strategia fosse questa, dubito che gran parte dell'opinione pubblica italiana ne sia a conoscenza.

    Un saluto,
    Fabio

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    1. Se l'opinione pubblica italiana fosse consapevole il partito in cui militiamo io e Claudio sarebbe al 70%, quindi non porrei la cosa in questi termini, e non la sto ponendo in termini di Schadenfreude (motivo per cui non capisco perché mi esorti a non farlo...).

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  7. https://www.ft.com/content/13a830ce-071a-477f-864c-e499ce9e6065

    Qui Mario Draghi sta confermando che l'austerità è diventata un problema per Francia e Germania, di fatto. Sono un po' sorpreso per tutta la parte sulle difficoltà interne nel commercio UE: mi pare un'ammissione abbastanza esplicita che l'Euro abbia fallito in quel che doveva essere il suo scopo principale (favorire il commercio intra-UE eliminando rischi legati a tassi di cambio). Sto leggendo in quell'articolo cose che non ci sono?

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    1. No, hai ragione perfettamente. Il discorso sulla moneta unica soluzione di tutti i problemi è stato di un semplicismo, di un populismo devastante. Quello che ce l’hanno fatto ora vengono a confessarcene la fallacia. È tutto bellissimo!

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  8. Personalmente, ma la mia è la visione del passante, non vedo quale sia il vantaggio (e di conseguenza lo svantaggio se si palesasse la posizione dell'Italia) a far sì che sia Macron a sollevare il problema. Se ho visto bene Macron sostiene che bisognerebbe sforare per difesa, AI e green, mentre Sholtz (ieri) per difesa. Mi domando se, a queste condizioni, non sia "meglio" che le regole continuino a rimanere.

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    1. Caro Massimo, parto dalla fine: dimenticati una soluzione pacifica dei problemi in cui siamo. La lezione della storia è che il capitalismo sopravvive a se stesso e alle proprie crisi sempre nello stesso modo: organizzando una massiccia distruzione di capitale fisico e umano. Aggiungo un corollario a noi ben noto: non si può andare contro la teoria delle aree valutarie ottimali. Tutte le unioni monetarie irrazionali prima o poi saltano, e il mezzo che la storia ha per realizzare questo fine è sempre un conflitto armato. Così ti metti, ci mettiamo, l’animo in pace, i lettori più attenti lo hanno fatto tempo fa e ora ci fanno ciao con la manina dall’Australia, i più distratti o i più subalterni alla propaganda o i più incoscienti non l’hanno fatto, non l’hanno voluto ho potuto fare e ora stanno qui aspettando il botto, se sono intelligenti, o non aspettandolo, se sono meno avveduti.

      Ora capisci che rispetto a questo, che ovviamente come tutti gli scenari è uno scenario probabilistico, ma con probabilità in quello che gli studiati chiamerebbero “high two-digit range” (dall’ 80% in su), e che probabilmente farebbe inorridire per la sua rozzezza un raffinato filosofo della storia o paludato esperto di geopolitica (l’ultimo rifugio degli ignoranti di economia) la tua preoccupazione su chi debba intestarsi il keynesismo bellico e su quanto le regole possano arginarlo è abbastanza futile. Se proprio volessimo provare a portare un po’ di razionalità in questo discorso, dovremmo infatti riconoscere che sarebbe il mantenimento delle regole ad accelerare certe dinamiche. Il fatto che, in una lecita aspirazione a riequilibrare i loro conti con l’estero, gli Stati Uniti per bocca di uno dei loro agenti, ci chiedono di importare un po’ di loro armi indebitandoci con i loro fondi (o magari “canalizzando” i nostri risparmi su quegli acquisti via unione del mercato dei capitali), è tutto sommato una tessera minore del mosaico, tant’è che nonostante qui ne parliamo da quasi 10 anni nessuno mette in evidenza questo aspetto. Viceversa, il fatto che si invochi uno stato di eccezione a vanvera ha una discreta rilevanza nel far capire a tutti quale sia l’effettiva tenuta e consistenza delle regole: come qui sapete, ma fuori non sanno (neanche nei palazzi più importanti), Queste regole infatti non hanno alcuna legittimazione scientifica, ma sono solo uno strumento arbitrario di ricatto. Secondo me, fermo restando che tante cose andranno a finire come devono andare a finire, il fatto che questa triste verità venga messa in evidenza è positivo. Non si vede perché sarebbe meglio che a denunciare nel pubblico discorso le regole fossero quelli che nel pubblico discorso si ritiene ne siano danneggiati, cioè noi. Molto meglio che lo facciano quelli che nel pubblico discorso si ritiene ne siano avvantaggiati. O no? Dopodiché, l’esito dell’euro è una guerra civile europea. Questo l’ho sempre detto e non vedo perché dovrei smettere di dirlo adesso. Ma rispetto a questo, nessuno può farci niente: né io, né tu, né Macron, né Trump.

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    2. Insomma, sono in buona compagnia (quanto a non poterci fare niente).
      Senza avere le cognizioni economiche che mi consentano di trarre queste conclusioni, anche io sono molto pessimista. Vedo ogni giorno la razionalità (costruire, il legame con gli altri aka Pulsione di vita/Eros) perdere terreno mentre la follia, l'aggressività, l'autodistruzione (thanatos) prendere il sopravvento. Mi sembra di essere Simon che sente parlare la testa di maiale.

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    3. mi sembra quindi il caso di aumentare le spese per la difesa e non viceversa.

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  9. Triste conclusione. Ma ci dovrà pur essere una via di uscita meno dolorosa.

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