lunedì 11 novembre 2024

Il più lurido dei pronomi

E di nuovo si lasciava prendere da un'idea, e levò la voce, rabbiosamente: "Ah! il mondo delle idee! che bel mondo!... ah! l'io, io, tra i mandorli in fiore... poi tra le pere, e le Battistine, e il Giuseppe!... l'io, l'io!... Il più lurido di tutti i pronomi!..."


Tante volte, nel corso di questa nostra lunga avventura, mi è capitato di citarvi queste parole del Gaddus nella Cognizione del dolore (la prima forse qui). Anche da ultimo, un paio d'anni fa, mi sono intrattenuto con voi sui danni di una particolare forma di narcisismo:


e il presupposto del narcisismo è appunto l'io, il più lurido di tutti i pronomi.

Tuttavia, when the facts change, I change my mind, e dopo questo tweet:


non me ne voglia il capitano in congedo, ho rivisto la mia personale classifica: in questo tornante storico, il più lurido dei pronomi non è l'io, ma il noi, per il duplice uso infame e lurido che se ne fa.

C'è il "noi" spersonalizzante, quello in cui i perdenti cercano di diluire la responsabilità delle loro scelte criminali o semplicemente errate, e su questo ci siamo intrattenuti nel post precedente.

Ma c'è anche un "noi" opportunista, quello con cui chi, per narcisismo, non ha mangiato il cucchiaino di merda quotidiano, vuole appropriarsi dei risultati di chi invece si è sottoposto a questa ingrata pratica.

A entrambe le categorie do una triste notizia: circondato dall'affetto dei suoi cari, dopo una lunga carriera al servizio della disinformazione, la prima persona plurale ci ha lasciato.

Noi è morto.

Non c'è nessun noi.

Non c'è mai stato.

Non ci sarà mai.

C'è un io.

Può darsi che ce ne sia più di uno, ma io uno ne conosco. Quello che da una dozzina d'anni qui parla di "fondo salvastati" (qualche volta con esiti paradossali...). E non lo fa perché sia particolarmente bravo, ma per un altro motivo, che dovreste conoscere, visto che io ve ne ho parlato tante volte, e cioè perché:

c'è una lei.

Lidia Undiemi, che in un video che non riesco a trovare, dopo che i fascisti lo hanno tirato giù da YouTube, aveva descritto il problema e che, allarmata, non aveva sentito il bisogno di telefonare a "noi", che forse non è morto perché non era mai nato, ma a io (cioè a me), perché io, cioè Goofynomics, esisteva, ed era la trincea in cui chi voleva resistere sapeva di potersi asserragliare. Del resto, alle vedove inconsolabili del noi ricordo anche che non c'è un noi:

c'è un lui.

Claudio Borghi, che dodici anni fa, dopo che un video altrettanto efficace e coinvolgente lo aveva portato all'attenzione di molti di noi, scrisse non a "noi", ma a io (cioè a me) e lo fece con quello spirito che ancora oggi tutti possiamo apprezzare, uno spirito di coinvolgimento, di abolizione di qualsiasi narcisismo in vista del perseguimento di un obiettivo comune, avendo in mente solo una cosa: l'efficacia dello sforzo intrapreso. E infatti mi scriveva per dirmi che aveva provato a darmi diritto di tribuna, quel diritto di tribuna che naturalmente gli operatori informativi non mi diedero, ma che poi mi presi.

Io.

(...lo stesso Claudio che poco fa mi ha scritto per ricordarmi il consueto emendamento sulle multe ai vaccinati: e sì, lo avevo depositato... ma, ve lo confesso: solo perché me lo aveva già ricordato lui!...)

Quindi, se posso sintetizzare: "noi" un cazzo!

La responsabilità politica è come quella penale: è individuale.

E non nascondiamoci dietro "beh, ma noi volevamo dire che il Paese è andato...".

Il Paese non esiste. Il Paese è dilaniato da una guerra civile che si chiama euro, come abbiamo spiegato più e più volte (e anche qui: non perché siamo fregni noi - cioè io - ma perché abbiamo - cioè ho - letto Keynes), e la parte del Paese che sta faticosamente conquistandosi il sopravvento non l'ha fatto per le virtù di un astratto "noi", ma per il mazzo che ci siamo fatti io, lei, lui, e pochi altri, principalmente avvalendoci di questa infrastruttura.

E tanto per essere chiarissimi: se Matteo Salvini non fosse stato la persona acuta e lungimirante che è (e me ne catafotto di quello che gli operatori informativi vi hanno indotto a pensare di lui), io (non "noi": io!), che me lo meritavo per essermi fatto il culo per dodici anni, sacrificando ogne cosa diletta più caramente, mai e poi mai avrei avuto la meritatissima soddisfazione di schiacciare il tasto rosso sul muso del MES dopo questa dichiarazione di voto:


Matteo Salvini, cioè lui, non "noi".

Perché c'è anche questo strano paradosso, che non so se avete notato: gli adepti (da oggi i vedovi) del "noi" sono anche, spesso e volentieri, i più refrattari e insofferenti alla disciplina di partito.

Tanto, alla fine, se va bene siamo stati "noi", e se va male è perché "la Lega (in subordine: Bagnai) ha tradito!"

Eh, amici cari, sarebbe bello (cioè turpe, infame, inverecondo) se funzionasse così.

Ma non funziona così: fidatevi!

Ve lo dico io.

(...con immutata stima...)

10 commenti:

  1. La guerra civile allora è irreversibile 😅

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    1. Fino a che gli altri non la perderanno.

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    2. Se all'esterno dessero un'aiutino ma leggendo certi commenti mi commuovo sarà una guerra luuuuunga 😭 :" supply and demand is a theory today - everyone tries to squeeze out as much as possible, we are in late state capitalism.
      Clohts are produced for 5cents and sold for 20$ - they could easy sell them for 5 bucks - same for medicine and a lot of other branches.
      Exchange rate plays a role but it doesnt affect the business in most cases. At least not with these margins - mainly stuff for end customers is this much overpriced - products for the industries have lower margins.
      Exchange rate also gets manipulated by the countries - for example switzerland bought a lot of foreign currencies to lower its money value - this has some importance when dealing with goods between rich countries.

      Sono esausto chissà al parlamento europeo che tragedia deve essere mettere nello stesso gruppo parlamentari con idee così diverse 😰

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  2. La stessa teoria che ho elaborato per i rapporti con un mio parente stretto: facciamo le cose insieme perché siamo parenti. Poi, se va bene è merito suo, se va male è colpa mia. Da un anno ho deciso di abolire "noi": ciascuno si prenda le proprie responsabilità. Senza rancori. Poi ci si può anche aiutare, dato che siamo parenti. Ma con le giuste premesse. Che effetto vederlo scritto in questo blog.

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  3. Devo dire che la tua avversione nei confronti del pronome "io" non l'ho mai condivisa, anche se probabilmente intendevi "l'io" autoreferenziale e narcisistico. Personalmente vedo nel pronome "io" più una assunzione di responsabilità (più o meno consapevole), detto questo, IO, da quando tu e Claudio siete in squadra con Matteo, ho sempre votato per VOI della Lega, anche dopo la dolorosa esperienza di appoggio al governo di LVI.

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  4. Grazie per questo post, è anche per chi nel suo piccolo, come me, si è ingoiato la sua goccina quotidiana di non cioccolata per anni, somministrata dalle tweetstarlette narcisiste ben più che dai piddini.
    Buon lavoro.
    Paolo.

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  5. Probabilmente, "lui", dando ascolto e fiducia a l'altro "lui" e poi ad "io", sta cambiando la rotta politico-economica del nostro Paese. Ricordiamocelo. Sempre.

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  6. Io ho solo avuto la fortuna di incrociare il suo blog sul FQ, ma solo lei ha il merito di avermi convinto (con l'annuncio della sua candidatura) a votare Lega e di conseguenza Salvini per averla cercata. Solo ponderando quel voto mi sono reso conto di non aver mai ascoltato le parole di Matteo dalla sua stessa bocca, ma sempre e soltanto per la bocca o la penna di qualcun'altro... e cavolo! Non sapevo che ci fossero politici che ad ogni singolo intervento parlassero di lavoro... voto più soddisfacente della mia vita!

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  7. Egregio Onorevole,

    senza voler togliere nulla, ci mancherebbe, a lei, a Borghi e a Salvini, mi chiedo come sarebbe andata senza di "loro": il PD e l'Euro.

    Sarebbero mai nati Goofynomics e A/simmetrie?

    Forse, se non ci fossero stati "loro", non ci sarebbero nemmeno "io" (cioè lei, inteso come personaggio politico) e "noi".
    Verrebbe da dire che non tutti i mali (ovvero "loro"), vengono per nuocere.

    Devo dire, però, che "io" (cioè lei), pur mantenendo alto il focus su "loro", ha chiaramente allargato il contesto ed il fine del Dibattito.
    E questo è fondamentale affinché esso continui anche quando "loro" saranno sconfitti.

    Un saluto,
    Fabio

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    1. L’osservazione ricade parzialmente nella fenomenologia del controfattuale fantastico ma è senz’altro fondata. In realtà, come vi ho sempre detto, se il blog della Bocconi, lavoce.info, avesse saggiamente deciso di pubblicare “i salvataggi che non ci salveranno“ (che credo avesse nell’originale un titolo diverso), questo blog non sarebbe verosimilmente mai nato. Mi sarei accontentato di precostituire un gigantesco “ve lo avevo detto” in una sede percepita come autorevole, seppure infinitamente meno frequentata di quanto poi sarebbe stato il blog, e mi sarei messo a rifare le mie ricerche sui fallimenti degli altri paesi del terzo mondo, aspettando serenamente lo svolgersi degli eventi. I bocconiani hanno scelto male il loro avversario, ma non per questo hanno ancora perso. La presenza di Giavazzi a Palazzo Chigi è stata significativa e ha lasciato tracce persistenti, per fare solo un esempio.

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