domenica 17 novembre 2024

Simmetrie

In un post precedente ho insistito con un minimo sindacale di veemenza sul fatto che la politica, fra l’altro, è responsabilità.

Fedele al mio principio di avere una parola buona per tutti, vorrei rapidamente evidenziarvi una conseguenza di questa affermazione. I nostri amici dei partituncoli e gli altri utili idioti dell’antipolitica concepiscono la relazione fra eletto ed elettore in modo antisimmetrico. Abbiamo appreso dallo zio dell’Uomo ragno che da un grande potere derivano grandi responsabilità. In effetti, da ogni potere, da ogni scelta, derivano delle responsabilità. Non è “colpevolizzare“ l’elettore ricordare che la scelta di esercitare o non esercitare il proprio potere di indirizzo votando comporta delle responsabilità. Certo, è chiaro che se una forza politica raccoglie un consenso circoscritto questo deriva dal fatto che la sua proposta non ha saputo convincere gli elettori o perché palesemente irrealistica o perché smentita, in sostanza o in apparenza, dalla condotta degli eletti. Va benissimo così e nel riconoscere che il popolo è sovrano non ci si può che sottomettere al verdetto delle urne. Tuttavia, il rapporto che c’è fra persone come me e Claudio, da un lato, e voi dall’altro, il modo in cui è nato e si è sviluppato in particolare in questo blog, mi legittima nel farvi notare una cosa: che quello che un politico può fare dipende dal consenso che la forza che ha deciso di coinvolgerlo raccoglie, e che quindi la valutazione sulla coerenza e sull’efficacia dell’azione politica dei singoli non può che essere effettuata condizionatamente al supporto che essi hanno avuto dal popolo sovrano. Questo supporto non può essere misurato dall’importanza che ogni singolo elettore legittimamente dà a se stesso, legittimamente ritenendosi dalla parte del giusto, e legittimamente ponendosi al centro del mondo. Insomma il discorso: “perché non hai fatto le cose che io ti avevo mandato a fare e che io ritengo giuste perché io so la verità!?” non funziona tantissimo. Ci vogliono parecchi “io“ perché in democrazia le cose funzionino, mi sembra sufficientemente ovvio.

Ora, tutte le volte in cui si fa notare che anche chi vota ha una responsabilità, parte la solfa del: “colpevolizzi l’elettore!”.

No, non è così.

Semplicemente, non lo deresponsabilizzo, cioè, se vogliamo, lo adultizzo. Perché quello che succede in democrazia non è responsabilità solo degli eletti: è, per definizione, responsabilità anche degli elettori, e questo dobbiamo dircelo e ricordarcelo, se vogliamo che il patto che qui abbiamo stretto resista all’usura del tempo.

Io non so se seguite, ad esempio, il lavoro che Claudio sta facendo con altri in Europa, raccogliendo il prezioso testimone di Marco Zanni, che è l’uomo senza il quale, posso confermarvelo per tabulas e lo farò quando sarà il momento, nulla di ciò cui assistiamo a livello europeo in questi giorni sarebbe stato possibile. Certe volte penso con amarezza a quanto sia ingiusto che chi tanto ha lottato per costruire, come Marco, chi tanto ha seminato, non possa avere la soddisfazione di raccogliere, e questo perché? Per tanti motivi, uno dei quali, spiace dirlo, ed è antipoliticamente scorretto dirlo, è che ci sono ancora tanti coglioni in giro che si fanno spiegare il mondo dai giornali, da giornali che visibilmente non sono nostri amici, non sono amici di chi li legge, non sono informati, non si pongono lo scopo di informare, non sono competenti, non sanno di che cosa parlano. Perché noi, per spiegarvi come e perché stavano andando le cose, e quello che stavamo cercando di fare per farle andare nel verso giusto, abbiamo dispiegato quotidianamente tempo ed energie, come nessun altro vostro rappresentante ha mai fatto. Nell’esporci a questo dibattito ci siamo presi le nostre palate di guano, e avremmo anche potuto non farlo, soprattutto se le nostre persone fossero state coerenti con la narrazione che veniva utilizzata per attaccarci dalle tante amanti tradite, quella dell’antipolitica anni ‘10 (“sono tutti uguali!” E dove sarebbero gli altri che passano ore sui social a spiegare la situazione? “Fanno opposizione per finta ma sono tutti parte dello stesso complotto!” Un complotto ordito con così tanta perizia che, al mero fine di dissimulare la propria esistenza, ha scelto di affidare come bersaglio al sistema di media solo due o tre persone: Salvini, Borghi, Bagnai… E potrei continuare.).

Il momento che stiamo vivendo è realmente storico e non lo è per caso: lo è perché lo abbiamo costruito in lunghi anni di lavoro. Chi è qui da un po’ credo che abbia non solo gli strumenti, ma anche, cosa più importante, la volontà di rendersene conto. Sostenere il fronte dei patrioti (lo scrivo con la minuscola per conservare a questo termine la sua accezione più vera e più profonda, senza nulla togliere alla sua accezione più recente e politica) in un momento come questo è determinante, e lo è nel grande, come nel piccolo, come nel piccolissimo. Ogni elezione conta, ogni occasione di esprimere il proprio dissenso e di rafforzare chi vi ha aiutato a maturare la coscienza della sua fondatezza, di chi vi ha dato argomenti, fatti, statistiche, per comprendere che il sistema che vi veniva proposto come unica alternativa era, ed è, un sistema intrinsecamente fragile, va colta.

Fermo restando che il mondo andrà nella direzione in cui deve andare, e che qui abbiamo indicato tanto tempo addietro, abbreviare il nostro travaglio sta a noi, e quello che succederà domani non sarà solo responsabilità di chi vi scrive, o dei suoi colleghi, ma sarà anche responsabilità di chi avrà voluto, o non voluto, cogliere questa occasione per motivi più o meno fondati.

Noi siamo responsabili rispetto a voi, ma anche voi siete responsabili rispetto a noi.

Questo, i piddini, lo sanno.

Quando lo imparerete sarà sempre troppo tardi.



32 commenti:

  1. Parafrasi della penultima frase: i piddini votano fedelmente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. …mentre noi ci dobbiamo anche subire la paternale di quelli che a causa del loro narcisismo e del loro grillismo ci condannano non direi all’impotenza, perché Claudio vi ha spiegato che le cose vanno avanti, ma senz’altro a tanto lavoro non necessario.

      Elimina
  2. Il lavoro di Zanni è stato notevole e di sicuro manca alla attuale €urosquadra. Il problema è che Zanni è uno "sherpa" e non un "Hillary". Senza Tienzing Hillary non sarebbe mai arrivato in cima e Tienzing poteva arrivarci anche prima e da solo ( ma non lo avrebbe saputo nessuno)
    In politica non basta essere bravi e laddove esistono "le preferenze" ( grazieaddio) bisogna saper conquistare l' attenzione di tutti ( anche degli sciocchi, purtroppo).
    Certo che in un partito "leninista" ( come la lega dovrebbe essere) il segretario dovrebbe ( se potesse) trovare il modo di garantirsi comunque l' apporto di "quelli bravi" , ma ( e lo so che non è facile ) anche "quelli bravi" dovrebbero disperatamente sforzarsi di apparire "bravi" anche agli sciocchi.
    Quindi mi dispiace molto per Zanni , ma politica è stare "in vetrina", ed è giusto che l' elettore diffidi di quelli che la praticano solo " nel retrobottega".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi la sintesi è “vulgus vult decipi, ergo decipiatur”. Complimenti! Invece una riflessione sul perché solo l’Italia ha una legge elettorale per le europee a misura di cacicco e su quanto questo ci svantaggi in Europa vogliamo farla? La Germania ha il listino unico nazionale, che, se trasposto al caso italiano, avrebbe visto il capogruppo come capolista.

      Elimina
    2. Passava proprio per caso… 🤦🏻‍♂️

      Elimina
  3. le credo, sinceramente... poi penso a quel pastafrolla di Giorgetti, ai poco italici patrioti di Fedriga e Zaia (e potrei continuare), e mi sorge il sospetto che mi sfugga qualcosa. Tiremm inanz, come direbbero a Milano ma anche in Abruzzo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso confermarti che ti sfugge qualcosa. Solo che non è quello che pensi che non ti sfugga.

      Elimina
    2. “Ti sfugge qualcosa” è un nuovo addendum al dizionario? 🤣🤣 sta per “non ci hai capito un cazzo” per caso ?

      Elimina
    3. Ma banalmente se potessi raccontarvi la storia dell’emendamento sulle multe sarebbero proprio i più assatanati, cioè i punturini, a cambiare idea rivedendo alcune loro leggende nere.

      Elimina
    4. "mi sorge il sospetto che mi sfugga qualcosa" sta per "continuate a procedere convintamente verso la fine del tunnel che però non finisce mai"

      Elimina
    5. Se posso, aggiungo due cose che ti sfuggono: Draghi presidente della repubblica, il MES approvato con conseguente attacco speculativo sui BTP.

      Elimina
    6. sono felice di apprendere che Giorgetti non voterebbe Draghi PDR e che Zaia e Fedriga non approverebbero il nuovo Mes. In politica come lei avrà capito i nemici più duri da sconfiggere sono intra moenia

      Elimina
    7. Amico caro, vedo che maliziosamente vuoi girarci intorno, ma la cosa mi diverte e te ne sono grato (mentre ascolto uno dei vostri eroi in Commissione COVID). A me pare che tu ti stia incartando, perché siccome le cose sono andate come tutti sanno, qui i casi sono due: o non sai tutto quello che credi di sapere delle persone che menzioni, oppure esse sono meno rilevanti di altre nel determinare la linea del partito. Ed ecco che, all’apparire di Aristotele, la tua leggenda nera disfattista si sgretola…

      E qui un “con immutata stima” da parte mia ci sta, come da parte tua ci starebbe un “grazie” (ma non te lo chiedo)!

      Elimina
    8. Ah, e grazie per la lezzioncina di politica! I fatti evidenziano che la sua utilità è pari a quella delle infinite altre che l’hanno preceduta…

      Elimina
    9. ..oppure la corrente Bagnai/Borghi/Zanni (a proposito, ma che fine ha fatto?) è minoritaria ma non lo sa o non vuole crederci, per un fin troppo evidente bias cognitivo. Stima immutata, confermo, ma illusioni poche perchè, da passeggiatore di montagna a tempo perso, lei ben sa che solo da lontano, mai da vicino, si ha una visione generale più ampia e oggettiva di ciò che ci circonda

      Elimina
    10. Guarda, Marco è qui con me e Claudio a San Macuto ora, se passi e chiedi di me te lo presento. Di persone di coccio in quattordici anni (o, se vuoi, in trenta di insegnamento) ne ho viste, ma tu sei oggettivamente outstanding! Certo che siamo minoritari: eppure, stranamente, le cose vanno come vogliamo noi. Tu come te la spieghi, passeggiatore di montagna!? La narrazione sul MES e su Draghi te la ricordi? Te la sei bevuta come acqua fresca, e poi è andata in un altro modo…

      Elimina
    11. quindi le cose vanno come volete voi? qua ci vuole la sora lella e la sua frase romanesca più celebre. Io non ho mai parlato di mes e draghi perchè sono false flags, due spauracchi come tanti.. forse ho parlato a suo tempo del duo Monti e Napolitano, e prima ancora dell'elefante Germania e di Italia messa in mezzo...Mi scambia per un imperbe boccalone. Stima immutata, ma vediamo bicchieri diversi; il mio, oltre ad essere mezzo vuoto, ha un vino Riserva

      Elimina
    12. Ah, capisco! Mi pareva di essermene accorto: tu non sei un boccalone, tu fai solo rima con boccalone, sei un fuuuuuurbo! Allora scusami: non ti disturberò più a lungo con cose bagatellari cone la riforma del MES. Salutami er sor Perepé! 😘

      Elimina
    13. non c'è bisogno di sarcasmo e della battutina finale d'obbligo..non ce l'ho con te Bagnai, e non ti dispiacere con te stesso per non aver fatto quello che pensavi di poter fare; la guerra è su altri livelli, non necessariamente fisici ed evidenti, dove l'intelligenza e la cultura possono fare poco. Per queste guerre ci sono altre persone deputate, persone ai margini, poco fortunate nella vita come te ma spinte ad andare avanti dalla fede. Che tu ci creda o no ognuno di noi ha bisogno delle capacità o delle azioni dell'altro, in guerra tutti i soldati sono importanti

      Elimina
    14. Perdonami, non so se tu ti capisci, ma io non ti capisco. In particolare non capisco perché dovrei dispiacermi mi di non aver fatto cosa? Il Mes l’ho fermato, quel pulsante l’ho schiacciato io, anche se il merito è tutt’altro che esclusivamente mio, va diviso con Lidia Undiemi, Claudio Borghi, Marco Zanni, e pochi altri. Se invece siamo allo “gnegnegnè siamo ancora nell’euro!” come un “cretin” qualsiasi, allora permettimi di ricordarti quello che sa chi è qui da un po’: fin dall’inizio ho sempre detto che non saremmo usciti noi dall’euro, sarebbe uscito l’euro da noi. Suggerimento costruttivo: guarda un po’ quello che sta succedendo in Francia e Germania. Dopodiché, ho recentemente ammesso che anche lo scenario su cui tanto tempo fa rifletteva Bellofiore alla prova dei fatti una sua consistenza ce l’ha: può benissimo darsi che l’Europa soffochi lentamente, garrotata dalla sua valuta unica. Non sono in condizioni di escluderlo. Ma ti assicuro che di quello che ho fatto sono piuttosto soddisfatto, e quando ho dei dubbi mi basta girarmi intorno e godermi l’invidia di quelli che vorrebbero essere al posto mio. Su una cosa non sono mai stato d’accordo, invece: che tutti i soldati siano importanti. Semplicemente, non è così.

      Elimina
    15. non aver firmato il mes non ci ha portato molta fortuna, anzi, ha dato modo ai rigoristi dell'euro di compattarsi contro gli italiani capricciosi apertamente e anelasticamente; siamo dal 2012 in una perenne forca caudina da cui nessuno riesce a sottrarci, e ad ogni giro di giostra il giogo è sempre più stretto. Quando ribadisci che "l'euro sarebbe uscito da noi", pronunciando questo atemporale quanto privo di significato vaticinio, non ti sembra di aver concluso il loop ed essere tornato in quel tunnel di cui non si vede mai la fine? Sorvolo sull'invidia perchè è una palla troppo facile, ma sui soldati che non sono tutti uguali sei tu che ti sbagli..anche i portatori d'acqua sono importanti; se non lo sono, i superiori li mandano in congedo illimitato perchè inetti o inadatti. Non c'è posto per loro in guerra

      Elimina
    16. Lascio agli altri il commento di queste tue fantasiose opinioni. Secondo te quindi avremmo dovuto piegarci per non compattare il fronte avversario, che però agli addetti ai lavori non è mai sembrato così debole! Ma ti leggi quando scrivi? Ormai il vostro giocherellino di gatekeeper è veramente troppo scoperto!

      Elimina
    17. io sono un addetto ai lavori e ti comunico che la supposta destra non è mai stata risibile come ora..voi prendete i voti loro decidono, lasciando a voi il (de)merito; quanto ai gatekeeper guardati attorno, potresti trovarli più vicino di quanto immagini, se te ne accorgi

      Elimina
    18. Tu sei solo un poraccio e si vede da come usi la punteggiatura. Tutto il resto, inclusa la logica e la filosofia politica che credi di applicare, sono un “of which” di questo visibile deficit culturale. Perdonami, ma con l’idea che in UE piegandosi si ottenga qualcosa hai gettato la maschera e ora puoi cortesemente accomodarti alla porta.

      Elimina
  4. Che ci sia la responsabilità dietro al grande potere, dovrebbe essere logico. Ma viviamo in un'epoca in cui si crede che tutto sia a partita singola, tranne il debitopubblicocattivo che, si sa, è un debito verso nessuno che non può essere mai ripagato perché appunto, cattivo.
    Quello che mi lascia perplesso, è che si sta giocando una grande partita politica e una grande massa di elettorato non partecipa (i motivi sono vari, già detti sulla bolla, quello che pensa che si delegittima la politica, quello che tantosonotuttiuguali...), ma lascia che sia la minoranza a determinare le scelte su un lavoro incredibilmente importante.
    Se provassi anche solo a spiegare che ruolo ha giocato Zanni in questo contesto e come abbiamo rischiato le terga, mi risponderebbero "Zanni chi?".
    O forse siamo noi partecipanti al blog che non esiste ad avere troppe conoscenze specialistiche della situazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti avere un parlamentare cui tutta l’industria bancaria italiana (e non solo) è grata per averla salvata dalle pulsioni suicidarie germaniche, e che quindi viene osannato in privato da quelli che contano, mentre è totalmente ignoto nel dibattito pubblico a quelli di cui ha salvato i risparmi (cioè a quelli che votano) non è il massimo! Questo risultato è la conseguenza di condizioni oggettive (la legge elettorale) ma anche soggettive. Te ne dico due: (1) se “laggente non sanno” molto dipende anche dal fatto che questo progetto divulgativo con il mio ingresso in Parlamento si è depotenziato tre volte: (a) perché si è prestato a una ovvia delegittimazione in quanto “di parte”; (b) perché ho avuto meno tempo da dedicargli; (c) perché ho dovuto assoggettare la mia comunicazione alla disciplina di partito. Inoltre (2) è difficile che gli elettori sappiano che uno esiste se l’ufficio stampa non lo manda in TV, e magari certi percorsi vanno costruiti nel tempo. Capisco che “Vittoria Lega! Introdotto lo SME supporting factor!” possa non apparire uno slogan sufficientemente sexy (perché non lo è, come non lo sarebbe stato “Vittoria Lega! Introdotto nel TUF l’IPS!” - è solo stata la più grande sconfitta di Banca d’Italia negli ultimi trent’anni!), ma bisognerebbe anche considerare che qualche volta si può comunicare senza slogan, che è quello che abbiamo fatto qui, e che “laggente” capiscono la competenza più di quanto i comunicatori non credano (il famoso mitologema della “sciura Maria” qui più volte deprecato).

      E potrei continuare…

      Elimina
  5. Caro Bagnai, come giusto oggi avrà potuto vedere , i i voti bisogna prenderli e con l'elettore "de destra" a poco serve farsi nominare dalle "Segreterie".
    E se nelle preferenze "uno bravo " non non riesce a competere con i i "cacicchi " i casi sono due : o la Segreteria è incapace di "gestire" i cacicchi o è un problema di "quello bravo".
    E anche il "plebiscito " del generale dovrebbe indurla a riflessioni meno superficiali : senza quelle "preferenze" ci sarebbero ancor meno leghisti eletti a bruxelles

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami ma continuo a trovare i tuoi commenti superficiali e quindi inutili. Capivo (poco) le lezzioncine di politica dodici anni fa, quando potevate non aver capito che qui si faceva politica, e chi la stava facendo, ma oggi sinceramente li capisco poco!

      Al rischio di far morire gli altri dal ridere, ti segnalo che tu stai dicendo (credo) a me che la Lega dovrebbe dare un messaggio più deciso e radicale se volesse raccogliere consenso, cioè che i voti non si raccolgono con le rotatorie o le fioriere ma con una diversa visione del mondo. E lo stai dicendo a un ideologo del “Basta euro tour!” A questo punto ti consiglio di cercare l’autore del “Tramonto dell’euro” per spiegargli che la crisi del 2010 non era una crisi di debito pubblico e avrai dato un compiuto nonsenso alla tua esistenza!

      Un punto corretto lo sfiori: se si propone un discorso che sembra poco credibile (perché lecitamente gli elettori non vedono il controfattuale, che, vi ricordo, era Draghi Presidente della Repubblica, cioè perché gli elettori sono tuttora convinti che abbiamo appoggiato uno che invece abbiamo affondato), allora anche il listino bloccato miracoli non può farne. Resta il fatto che in termini astratti mandare allo sportello unico del lobbista (l’UE) un solo funzionario invece di quattro “cacicchi” (termine riduttivo: mi riferisco alla necessità che gli eletti italiani in UE oggettivamente hanno di passare più tempo in Italia che a Bruxelles) sarebbe in ogni caso un miglioramento, e che la superiorità tattica della Germania in quelle sedi dipende molto da questa sua scelta.

      Il generale sta trasformando il suo movimento culturale in un movimento politico, quindi presto vedremo se quanto qui abbiamo sempre detto del “famoerpartitismo” sia fondato o meno. È indubbio che la Lega gli debba buona parte della sua tenuta alle ultime europee (ma la cosa ovviamente non stupisce chi nel periodo 2012-2018 ha giocato un ruolo analogo al suo!), vediamo ora se gli converrà capire o ignorare che il verbo candidare non è riflessivo ma transitivo. Io lo conosco come una persona intelligente. Ti segnalo che proprio in questi giorni sta attraversando una crisi esistenziale profonda un Movimento costruito con ben altro dispendio di mezzi, e che qui abbiamo un metro abbastanza efficace di valutazione della consistenza “rivoluzionaria” di una proposta: la dicotomia PUDE/non PUDE. Pensaci.

      Elimina
    2. Io sto dicendo solo quello che ho scritto e che è una banalità: in politica i voti "vanno presi" e un politico "bravo" i voti li deve saper prendere , altrimenti può fare solo lo "sherpa" di un politico ( o il Grande Funzionario del Kapitale)

      Elimina
    3. Nel 2018 i voti li ha presi Matteo Salvini perché era portatore di un messaggio rivoluzionario. Se quel fuoco è stato di paglia non dipende solo dal fiammifero: dipende anche dalla paglia. Tu i voti oggi come li prenderesti? Zanni è un politico gigantesco: senza di lui non esisterebbero i Patrioti. Tutto qua.

      Elimina
    4. Non discuto la capacità politiche di Zanni ( tuttaltro) discuto solo la sua capacità di farsi votare dalla "paglia".
      Certo spesso interloquire con "la paglia" è difficile , ma Borghi dopo il 2014 , anche lui allora "eurotrombato" e lasciato "in partibus infidelibus", ha poi dimostrato che si può fare .
      Ma se questo aldilà delle indubbie capacità di Zanni fosse un suo irrimediabile "limite" , allora a metterlo "al riparo dal processo elettorale " doveva provvedere la Segreteria ( se la lega fosse il "partito leninista" che DOVREBBE essere)

      Elimina
    5. Perdonami, l’esempio non è esattamente calzante. Nel caso di Claudio, che è stato eroico, fra la eurotrombatura e il seggio nel parlamento nazionale, c’è stato sì tanto lavoro sul territorio, ma c’è soprattutto stata la crescita di un movimento ideologico contrario all’europeismo, o, più esattamente, la crescente identificazione della Lega con il partito che dava voce a queste aspirazioni, che, di per sé, sono ancora presenti nel corpo elettorale, non credo in misura minore che nel 2018. Viceversa, fra la euroelezione e la eurotrombatura di Zanni c’è il passaggio Draghi, che è figlio non solo del discorso di Pescara, quello che i cretini chiamano Papeete, ma anche e soprattutto del COVID e del rischio che rappresentava Conte in quello scenario. Quello che sto cercando di dirti sulla base della mia esperienza, che è l’esperienza di una persona che da questa mattina si è occupata di un problema di dissesto idrogeologico a Pollutri, di un problema con la linea telefonica a Filetto, di un problema con le gallerie della A24, di far venire il presidente della Camera a Pietransieri per la commemorazione di un eccidio nazista, e di altre cosucce che ti risparmio, e che quindi sul territorio ci sta, e il lavoro del mitologico parlamentare inglese che risponde al collegio lo sta facendo, è che tutto questo, comunque, io lo faccio perché il mio dovere farlo, ma dal punto di vista del consenso conta zero. Quello che conta non è risolvere problemi, perché per L’elettore è normale che i problemi non ci siano. Quello che conta è dare una visione alternativa del mondo, e questo è il lavoro che stiamo facendo qui da 13 anni.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.