Dunque, da quello che sono riuscito a capire la storia sta andando avanti così: arriva il poliziotto cattivo e dice di voler mettere dazi ritorsivi contro Paesi che da 10 anni il suo Paese denuncia come manipolatori di valuta. Ci sta, verosimilmente una manovra simile è ammessa anche dal WTO, che infatti (non so se ci avete fatto caso) nella disputa che si è sollevata è il grande assente, o quantomeno, se è intervenuto, non ha avuto da parte degli operatori informativi alcun particolare risalto. Strano, perché questa è proprio materia sua! Forse lo sberlone dato dal poliziotto cattivo all’OMS ha insegnato alle fallimentari istituzioni della globalizzazione ad abbassare le penne, o forse mi sono semplicemente distratto…
Partono dotte disquisizioni sulla fine della globalizzazione e sul desiderio del capitalismo di schierarsi dalla parte dei lavoratori (qui abbiamo aggiunto a questa pozione un discreto mestolo di punti interrogativi, ma noi siamo brutte persone…).
Poi arriva il poliziotto buono, che con accenti degni del miglior John Lennon ci dice: “Immagina un mondo senza dazi!”
Last but not least, arriva la causa degli squilibri a dire: “Ci piace un mondo senza dazi! Facciamolo, o altrimenti la nostra vendetta sarà terribile!”
E a questo punto il poliziotto cattivo si fa una risata omerica di fronte alle minacce del minacciato e si frega le mani soddisfatto per aver portato il risultato a casa.
Che ne dite, il ragionamento tiene?
In questo caso, buon Parmesan a tutti!
(… non metto link perché tanto non li leggete, e quando ci servirebbero, fra una decina d’anni, per capire a chi mi sto riferendo - nell’ordine: Trump, Musk, von der Leyen - i link sarebbero inevitabilmente corrotti, impedendoci di ricostruire questo esilarante momento storico caratterizzato, come tutti i momenti storici, dal fatto che a fare più rumore sono quelli con meno argomenti…)
(…a tanta raffinatezza non credo neanche io, ma vedo che in questo periodo si tende a perdere la bussola con una certa facilità. Se si parla di tattica, il nemico del mio nemico è necessariamente un mio amico. Se si parla di strategia, bisogna avere la capacità di guardare qualche mossa avanti. Inutile dire che, pur con tutti i condizionamenti che abbiamo imparato a leggere storicamente in testi come “Sorvegliata speciale“, se il Paese godesse di una maggiore autonomia la situazione sarebbe meno complessa da gestire e soprattutto da interpretare. L’obiettivo strategico è e resta chiaro…)
Io i link li leggo.
RispondiEliminaE si vede. Come si vede subito chi non li legge.
Elimina…anch’io leggo i link, ma non lo si vede perché sono sempre, da dieci anni, “uno di passaggio”😉😆
Elimina…tornando seri: "... a questo punto il poliziotto cattivo si fa una risata omerica di fronte alle minacce del minacciato e si frega le mani soddisfatto per aver portato il risultato a casa.” è, a mio parere, non solo la fine e la morale della “favola” ma anche la considerazione sulla quale i "super stravolti dai dazzzzziiii” dovrebbero riflettere e magari porsi una domanda ma, ovviamente, non lo faranno e chi per un verso e chi per l’altro andranno a sbattere.
LGG
Se non fine della globalizzazione (credo improbabile) forse un tentativo, magari solo meramente elettorale, di riequilibrio tra lavoro e finanza?
RispondiEliminaCerto il polverone sollevato non facilita una retromarcia, anche solo parziale, senza contraccolpi.
Ma io credo che questa sia l'ultima delle preoccupazioni degli attori di questa commedia buffa.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminala domanda da porsi, prima di soccombere ai taiani qualunque, è: perchè trump, che disconosce la UE come "entità unica economica", dovrebbe trattare con questa per un prezzo comune sulle fonti energetiche, ad esempio, quando i rapporti bilaterali sono necessariamente più complessi e sostanzialmente diversi da paese a paese? Suggerirei di mettere a punto il piano B dopo il fallimento delle trattative US/UE
RispondiEliminaPerdonami ma non ho capito.
Eliminami riferivo ad un piano B per il gas e le fonti fossili, Trump vuole un do ut des e la UE non cederà; la guerra commerciale sarà soprattutto una guerra energetica
EliminaUn link salvato su Wayback Machine (in teoria) non si corrompe né è """aggiornabile""": potrebbe essere una soluzione.
RispondiEliminaQuanto al merito, mi pare più probabile che sia la fine della coalizione Techno-populista, che già era entrata in fibrillazione a Natale sul tema dei permessi di soggiorno ai truffatori telefonici indiani.
Bene: la beatitudine sia con te! Il mio timore è che rischiamo di non avere neanche la Wayback Machine. La storia degli indiani sinceramente non l'ho capita e non vedo perché dovrebbe essere determinante.
EliminaCosa non ha capito? Di cosa parlo, ossia dello scontro di Musk e Sriram Krishnan con la "base" nativista sui permessi di soggiorno H1B per gli ingegnegnegneri indiani (affettuosamenti chiamati "scammers" per l'alto numero di truffe telefoniche operate dagli abitanti del subcontinente)? O del perché secondo me è importante?
EliminaC'è anche da dire che i vari baroni, duchi e conti, sono andati in pellegrinaggio (alcuni scalzi, del resto c'è la spiaggia lì vicino) a Canossa-Mar-a-Lago dal nuovo regnante. Vorrà dire qualcosa?
RispondiEliminaPoi sulla bolla vedo tanti usoniani che credono al Muschio di poter dire la loro (ovviamente lo fanno in declinazione ortottera...) sulla nuova composizione delle loro camere, limiti d'età eccetera.
I dazi dovremmo metterli anche noi... Altro che libero mercato... La questione dei "bimbi che cuciono le scarpe per dollaro al giorno" era già in voga 20 anni fa, e quando gli organismi umanitari facevano il loro lavoro... Forse riusciremmo a evitare questo sfruttamento da parte dei grandi capitalisti solo con i dazi e che strano dire queste cose su un blog leghista haha
RispondiEliminahaha
EliminaConcordo ancora. Stiamo battendo ogni record. Una bellissima messa in scena per "vendere" come una rivalsa la conquista del peggio per tutti (i dazi e tutto quello che ne consegue in termini di economia del benessere).
RispondiEliminaAllo stesso tempo però, significa l'affermazione dell'Europa come entità.
So che su questo fronte ne vedremo delle belle e visto come è andato finora il processo di integrazione Europea è più facile andare indietro che avanti. Però -dico- fin qui la storia (s minuscola) legittima l'UE
Ma caro Comico, tu, de preciso, di economia del benessere che ne sai? E ti sembra che questa situazione in cui gli Stati del Nord Europa fanno di tutto per fomentare lo scontro (come al solito a nostro danno) significhi "l'affermazione dell'Europa come entità?". Mi piacevi di più come ingegnere, devo dirtelo...
EliminaNon sono un ingegnere, anche se, da laureato in economia, ho poi conseguito un PhD e pubblicato su riviste come EJOR e CEJOR — quindi se mi dai dell’ingegnere mi offendo solo un po’ (anche se, va detto, dare dell’ingegnere a qualcuno è sempre un insulto... provare per credere). Successivamente, per ragioni che immagino ti saranno facilmente intuibili ho lasciato l'Università in cambio di un lavoro che mi desse veramente da mangiare. Mi manca solo certi giorni.
EliminaDetto questo: vengo in pace, e quello che intendevo dire è che, in questo preciso momento storico, se l’interlocutore di Trump è Ursula, significa che il POTUS riconosce l’UE come entità. Il passato, ovviamente, non predice il futuro, e magari domani o dopodomani parleremo di come Ursula sia stata messa in disparte. Ma, ad oggi, Trump non sta smantellando l’UE.
Che poi ci siano forze che puntano allo scontro è un altro discorso: significa che in Europa c’è chi sta cercando di farla crollare.
Comunque, il punto centrale del mio commento era il rapporto tra POTUS e UE, non certo difendere l’UE.
Perdonami, continui a vivere in un mondo tutto tuo, che è quello in cui coi mulini a vento risolviamo il problema dell'energia, e in cui Trump valorizza il ruolo delle istituzioni multilaterali. Tutto ciò è molto quixotic (che non è una parola azteca), ma poco attinente alla realtà. Trump non sta "smantellando" alcunché, ma non sta neanche legittimando la von der Leyen come interlocutrice o riconoscendo l'UE come interlocutore particolarmente valido. Ma forse tu leggi i giornali...
EliminaCaro, vedo che i mulini a vento ti turbano, DAR.
EliminaQuanto più la risposta è piccata, tanto più vuol dire che il commento ha colpito nel segno. Classico meccanismo di difesa: si reagisce con fastidio quando viene smascherata la sovrapposizione tra ideologia e lettura dei fatti. E sì, capisco: quando si parte da un impianto ideologico – perché tanto ci si deve partire, che lo si ammetta o meno – poi è normale che si costruisca sopra un racconto coerente. Peccato che la coerenza interna non coincida sempre con l’aderenza alla realtà.
Ed è qui che tu – per carità, con l’abilità retorica di chi ha mestiere da vendere – fai il tuo piccolo gioco delle tre carte: un giorno sfoderi un post puntellato di dati Eurostat (chapeau!), il giorno dopo ci regali una riflessione che, al netto dello stile, è puro esercizio ideologico. E poi, nei giorni peggiori, prendi i dati e li fai ballare come marionette al ritmo del tuo impianto teorico, così che il lettore meno smaliziato non distingue più il fatto dall'opinione, l’analisi dalla predica.
A me, guarda, dispiace anche fare il guastafeste. Non è che vengo qui a gettar crociate. Mi approccio con spirito laico, socratico direi, se non suonasse eccessivo: voglio capire, confrontarmi, magari leggere qualcosa di diverso da quello che trovo sulla carta stampata, cioè niente.
Ma se l’unico feedback che ti gratifica è quello degli yes men col fazzoletto al collo e la mano alzata a ogni post, allora, scusami, il blog non è lo strumento adatto. Apriti un OnlyFans delle opinioni: lì, almeno, la moneta di scambio è chiara e nessuno si aspetta la verità.
Ordinai una fondina, molto comoda e leggera, e mi venne quasi il doppio: una gentile signora mi chiamò per chiedermi il codice fiscale relativamente all'ordine e mi diede l'importo per lo sdoganamento. I dazi esistono da un po'.
RispondiEliminaIeri ho visto la prima parte di "Quarta Repubblica" e all'inizio mi son messo a ridere per il quadro descritto da Porro. Un ospite, poi, ha detto che "noi applichiamo dazi alle auto americane, le paghiamo circa sei sette mila euro in più". Subito dopo arrivarono al punto del "zero dazi", di una trattativa per un libero scambio, ma al punto debole dell'agricoltura. Dicevano che "i nostri prodotti agroalimentari sono richiesti nonostante i dazi", quasi a far intendere che la loro qualità li protegge.
Avremo catene di supermercati americani e il Pizza Hut al posto del kebabbaro. Del resto abbiamo il Credit Agricole che fa pubblicità pressante.
Chiederemo prestiti francesi per comprare americano.
Altrove ho letto una interpretazione (forse non in contraddizione con questo suo post) secondo la quale gli USA vogliano ritornare a una specie di Bretton Woods, ma stavolta senza peg con l'oro, per mantenere contemporaneamente la produzione industriale in USA e il dollaro come riserva.
RispondiEliminaI paesi aderenti (di sicuro l'intera anglosfera) avrebbero protezione militare, accesso al mercato USA e a quello comune, ma senza i cambi completamente fluttuanti.
I paesi "neutrali" (dove potrebbe finire l'UE) sarebbero limitati ad accordi bilaterali con dazi maggiori e privi di protezione militare.
Lo scopo ovviamente sarebbe tagliare fuori i paesi "nemici" (Cina e altri paesi ostili) in previsione di una nuova divisione in blocchi, come accadde per URSS e satelliti al tempo di Bretton Woods.
Se così fosse, si imporrebbe una scelta per i singoli Paesi (Europei e dell'Asia-Pacifico) se decidere di far parte del primo o del secondo gruppo...
Aggiunta/correzione: se lo scopo finale degli USA fosse davvero creare una seconda Bretton Woods, suppongo che qualunque paese faccia parte di un'unione monetaria abbia singolarmente zero autonomia decisionale in merito a quale gruppo far parte.
EliminaIn altri termini, l'Eurozona sarà necessariamente o tutta nel primo gruppo o tutta nel secondo.
Mah... se ne sentono dire tante! Ho anche letto che grazie al maggico yuan diggitale i cinesi hanno fatto un sistema di pagamento che m'ha detto micuggino che surclasserà lo SWIFT. Può darsi, non so quanti siano qui gli esperti di RTGS, e se ce ne sono io non sono fra quelli, ma per questo mi rifugio nei fondamentali: sono i rapporti di forza a determinare l'assetto delle istituzioni (incluse quelle monetarie), e non viceversa (il che ovviamente non significa che le istituzioni determinate da certi rapporti di forza non siano poi strumentali al loro mantenimento).
Elimina@ Murmur che scrisse:
Elimina***per mantenere contemporaneamente la produzione industriale in USA e il dollaro come riserva***
Si è proprio così. Sembra(va) che Trump volesse salvare "Main Street" alla faccia di "Wall Street" ( come FDR) ma in realtà (come FDR) vuole salvare soprattutto "Wall Street"e lo potrà fare solo come FDR.
Un mondo senza dazi sarebbe un mondo morto, perchè privo di differenze di potenziale economico.
RispondiEliminaMah... Sei sicuro?
Eliminac'e' sempre la fluttuazione monetaria.
EliminaSembrerebbe una lotta a tre, tra due forme di capitale e il lavoro.
RispondiEliminaDa una parte il capitale finanziario e globalista che tende a subordinare le istituzioni democratiche, dall'altro quello industriale e regionalista che per imporsi vorrebbe utilizzare tatticamente le vie democratiche.
Ma non è una questione morale, credo, non esiste un capitale "bravo" e uno "cattivo": probabilmente per noi entrambe le forme sono "cattive". Dobbiamo semplicemente capire con quale dei due capitali, tatticamente e strategicamente, si può scendere a patti.
Relativamente a Barisoni e al caso della partita doppia incompresa, domando, per quanto riguarda gli Usa: la bilancia commerciale in passivo colpisce negativamente, direi, l'elettorato repubblicano. I flussi di capitale inverso a chi giovano?
Diciamo che una lettura piuttosto comune di quanto accade negli USA è la dialettica fra Wall Street e Main Street (economia finanziaria e economia reale), con i Dem fortemente schierati dal lato di Wall Street e quindi totalmente insensibili alla deindustrializzazione del Paese, se questa significa, come necessariamente significa, vendere al mondo "carta" americana, e i Repubblicani schierati dal lato di Main Street, e quindi favorevoli a misure che contrastino la deindustrializzazione del Paese, anche se questo significa far scendere un po' la borsa. Fin qui la favola. Poi il mondo è verosimilmente più complicato di così.
EliminaSi torna sempre lì: noi la seconda guerra mondiale l’abbiamo persa e a caro prezzo anche in termini di autonomia. Grazie
RispondiEliminaConcordo, con una cinquantina di basi militari americane sul territorio la nostra autonomia è più retorica che realtà, d'altra parte siamo stati noi a dichiarare guerra agli Stati Uniti, non il contrario.
EliminaComunque avrei letto il link, se lo avesse messo. Visto che ci siamo, vorrei fare una nota: quello che emerge è il solito problema di come i sistemi informativi parlano dell’argomento. Quando studiavo filosofia della scienza, la prof ci diceva sempre “ le classi dominanti sono come dei registi: la selezione stessa delle immagini che si vedono a schermo è già un modo per veicolare allo spettatore la visione che si vuole trasmettere” La “telecamera” sui dazi ci fa vedere la fine di un processo iniziato anni prima e già questa è una manomissione . Scelgono un momento preciso dal quale nasce il problema(ad esempio, l’istituzione dei dazi da parte di Trump) così da non dover parlare di ciò che è successo prima, ossia l’atteggiamento mercantilista di gran parte dell’eurozona(con la Germania in primis). La logica non è quella di nascondere il dato, ma di mostrarlo parzialmente, solo le parti coerenti con la propria tesi, tralasciando i dati che cozzano con l’interpretazione unidirezionale che si vuole portare. In questo modo, il piddino di turno pensa di conoscere i dati, di capirli , senza rendersi conto che non conta solo il dato, ma anche il modo in cui lo si incastra nell’argomentazione,quale tra i tanti dati si sceglie di mostrare, il modo in cui lo si interpreta affinché rientri in una visione del mondo che, se il dato fosse interpretato in una maniera diversa, sarebbe valutata come contraddittoria. La filosofia della scienza aiuta molto a capire questi processi
RispondiEliminaTutto molto bello e condivisibile. Aggiungo: quando nell'analisi storica arriviamo ad un punto in cui la narrativa mainstream dà risposte troppo semplicistiche o irrazionali ("Trump è un pazzo che ha messo i dazi, mandando il mondo in rovina") allora vuol dire che c'è un'altra verità, più vera, che non può essere raccontata in quanto scomoda per la classe dominante.
EliminaContinuando il tuo ragionamento:
Trump ha messo i dazi perché l'Europa e la Germania (...). Ma perché l'Europa (e la Germania in primis) hanno attuato politiche mercantiliste?
Ad oggi io una risposta diversa dal "perché sono stupidi, al punto di aver segato il ramo su cui erano seduti" non l'ho trovata, eppure sono sicuro che c'è una risposta migliore in circolo, proprio per il principio espresso ad inizio commento.
Si può non essere brillanti ma essere profondi, si può non essere brillanti ma essere sensibili, insomma: la brillantezza è solo una delle tante possibili qualità. Ho capito da subito che non la avevi ma ho chiarito perché questa valutazione non deve offenderti! Risalta però con immediatezza dal terzo paragrafo del tuo commento: se tutto quello che hai capito da due bestseller e quasi tremila post è quello che hai scritto, allora, beh, no: decisamente non sei brillantissimo!
EliminaLa risposta "migliore", in realtà l'unica logica, è ovviamente qui, dove sono le risposte, e non è che la Germania sia "stupida", ma che i suoi ceti imprenditoriali e la classe politica che ne tutelava gli interessi hanno gestito i rapporti sociali di produzione in modo disfunzionale. Per aumentare la quota di profitto gli imprenditori hanno implementato politiche di deflazione salariale, tenendo in vita i salariati con un po' di sana spesa pubblica (che ha fatto violare alla Germania la regola del 3%), e causando una rapida esplosione delle posizioni creditorie/debitorie estere nette. Il presupposto del "segare il ramo" non è la stupidità ma la lotta di classe e il contesto istituzionale in cui si è svolta.
Ma che te lo dico a fare? Tutto quello che capirai da questa spiegazione è: "Bagnai è comunista!" E tu sei un piazzista di girandole cinesi (ovviamente con un brillante futuro accademico dietro le spalle, ma è evidentemente tuo destino non essere apprezzato per quello che secondo te vali...).
Non capisco il perché di tanta acredine sinceramente. Forse i miei commenti vengono visti come "oppositori" ma a me non pare che lo siano. Su tutta la spiegazione tecnica, sono ben informato: seguo il blog dal 2015 circa, quindi ho seguito post dopo post negli ultimi 10 anni tutte le pieghe del ragionamento.
EliminaQuello che volevo dire è che quella lotta di classe avrebbe potuto realizzarsi in 150 modi diversi (in USA si è realizzata nello stesso modo? Mi pare di no) eppure si è realizzata in quello: perché?
Per il resto: Albè rilassati. Nessuno ti sta togliendo la corona.
Diciamo che è solo una delle tante cose che non capisci. Il problema però è che non le vuoi capire. Per esempio, chi è qui volendo capire, si rende perfettamente conto di alcune differenze strutturali fra Stati Uniti e Germania che rendono un po’ poco pertinente il tuo paragone.
EliminaCaro comico, il motivo per il quale la risposta di Bagnai era piena di acredine è che definire un popolo stupido è un’espressione dal retrogusto razzista. Se vogliamo che le persona si scrollino di dosso l’idea che la lega sia razzista, dobbiamo evitare espressioni che categorizzino un popolo intero in questo modo. Bagnai si è giustamente irritato poiché combatte contro i pregiudizi sulla lega, che dobbiamo evitare di alimentare con commenti di questo tipo. La prossima volta, esprimiti e ragiona senza queste categorie infantili…lo dico per te e per la tua maturità intellettuale
Elimina,,,e poi c'è sempre il "carattere", commistione non definibile per intero di convinzioni storicamente maturate e predisposizioni genetiche che, come per gli individui così per i popoli, porta a scegliere vie preferite e specifiche per le disfatte...
EliminaIl povero Comico, che ricordiamo per la sua sventurata idea di affacciarsi qui come piazzista delle girandole cinesi alla vigilia di una sterminata serie di fallimenti delle aziende di quel settore (il tempismo non gli manca!) ha voluto banalizzare uno dei cardini analitici del ragionamento di questo blog, quello che ci ha consentito di prevedere la crisi del modello tedesco e le conseguenti pulsioni bellicistiche. Questa cosa è di per sé sciocca e fastidiosa, ma non vedo acredine in quello che ho risposto: solo dati di fatto! Sarebbe acredine se dicessi che porta sfiga!
Elimina@Bagnai che scrisse
Elimina***Per aumentare la quota di profitto gli imprenditori hanno implementato politiche di deflazione salariale, ***
E questo non sarebbe un atto di "stupidità" ,quantomeno"strategica" ,visto che tutto questo "plusprofitto" poi lo rimandavano "finanziariamente" negli USA ?
Io penso che ci debba essere "del metodo in questa follia" che non può prescindere dal fatto che in Germania ( come in Italia e in Giappone) ci siano elites "opportunamente selezionate".
@passavo-diqui
EliminaMa assolutamente no. Conscio del fatto che sul lungo periodo saremo tutti morti, l'imprenditore che si arricchisce il più possibile nel breve può essere considerato stupido? La strategia economica di lungo periodo non può essere lasciata agli imprenditori, piuttosto. Questo è il punto!
@idivev: Alberto combatterà pure contro i pregiudizi sulla lega, ma poi il suo segretario dà la tessera a Vannacci
EliminaChe Alberto valuti se sta facendo la battaglia giusta nel partito giusto col segretario giusto
Eh, caro Alberto, dai vari commenti, tuoi e di altri, vedo che ti sei incastrato sul termine "stupida", e ci sta: è un termine forte.
EliminaMa, se ci pensi bene, forse siamo semplicemente davanti a un problema di lessico più che di sostanza. Perché quando dici che i ceti imprenditoriali e la classe politica tedesca hanno gestito i rapporti sociali di produzione in modo "disfunzionale", stai di fatto dicendo che sono stati incapaci. E se uno è sistematicamente incapace — nel senso etimologico del termine: non in grado — nel perseguire l’interesse collettivo, o peggio ancora nel tutelare il proprio nel medio-lungo termine... allora o è stupido, o è miope, o è prigioniero di logiche ideologiche che lo rendono tale. A te la scelta, ma insomma, la coperta è corta.
Possiamo anche concedere, con un generoso atto di autocritica, che l’uso dell’aggettivo “stupida” abbia peccato di eccessiva sintesi — quella tentazione retorica che a volte ci prende quando cerchiamo di rendere digeribile l’analisi in 280 caratteri o giù di lì, ma resta il fatto che l’esito è quello.
Premesso, per fugare ogni dubbio, che è del tutto evidente che tu qui esisti in quanto io ti do vita, perché se tenessi i tuoi commenti in coda di moderazione, come ho fatto per circa un anno al mero scopo di tutelarti (ma è tutto lì e poi ci facciamo due risate), tu non esisteresti su questo blog, il che dovrebbe farti capire che non mi fai né caldo né freddo, perché se temessi il rigore (😂) dei tuoi argomenti e non fossi una persona onesta mi basterebbe impedirti di delirare su questa pagina, con questa lunga premessa, ti faccio osservare che questa tua ultima osservazione fa capire che tu veramente credi a quello che hai detto, cioè veramente non riesci a capire la spiegazione che qui abbiamo dato per lunghi anni delle dinamiche del capitalismo in un sistema centro-periferia (tema peraltro non originalissimo e su cui esiste ampia letteratura scientifica alla quale il mio contributo è stato tutto sommato residuale). La domanda a questo punto diventa: c’è qualcosa che conosci? Perché ti converrebbe andare a esprimerti e esporti su un blog che tratti di cose di cui conosci. Tutto qui, in totale serenità.
EliminaAh, scusa, ti rispondo anche su Vannacci, che tu evidentemente hai letto sulle pagine di Repubblica. Roberto è una persona di grandi qualità, anche comunicative, e lo dimostra facendo impazzire i poverini benpensanti progressisti. Personalmente, sono molto contento che abbia preso la tessera del partito, anche perché questo disinnesca una serie di scemenze scritte sui giornali che sono il tuo alfa e il tuo omega. Per chi ha una visione più verticale e granulare dei processi politici, ad esempio per chi segue le scadenze amministrative, è sempre stato assolutamente chiaro che Roberto non volesse sabotare il partito e vivesse la sua appartenenza con grande lealtà. A beneficio di chi la conosce, posso citare la situazione di Sulmona. Non vedo in che cosa quello che dico qui sarebbe contraddetto dalla tessera di Roberto.
Elimina@ Enrico Pesce:
EliminaE per quale motivo il singolo imprenditore tedesco dovrebbe ritenere più "vantaggioso" comprimere i salari dei suoi operai per portare in Usa il suddetto "extraprofitto" invece di investirlo in "patria" esattamente come fa da un secolo la "borghesia compradora" sudamericana?
In altre parole :da dove viene una simile "strategia economica" di stampo "coloniale" ?
Non so se le grosse aziende e consorzi dell'agroalimentare italiano hanno contezza dell'eventualità e dei potenziali rischi di essere invasi nel mercato interno (comunitario) di prodotti italian sounding (magari pensano di poter conquistare quello statunitense), ma anche gli altri settori non se la passerebbero bene.
RispondiEliminaIeri mi è capitato di vedere in TV da Paparenzo il signor Mutti che nel mentre andava in onda un servizio sul discorso di Salvini al congresso lui scuoteva la testa e una volta terminato interveniva auspicando azioni muscolari da parte dell'UE: "dobbiamo rispondere uniti come UE!" diceva o una cosa del genere, il succo era quello. Immagino che in merito al TTIP sarà molto fiducioso di poter conquistare il mercato americano... ah ma da dove prende tutto sto pomodoro il signor Mutti? Qui da me, nell'alto Salento, il pomodoro da industria era una coltura estensiva, ora è residuale se non scomparso, è rimasta la capitanata e non se la passa tanto bene. Sarà mica che è uno di quelli che ha avuto grandi benefici dalla glebalizzazione (mi permetto di riprendere questa definizione) andando ad acquistare la materia prima altrove e ora vede il giocattolino sfuggirgli di mano?
Nell' attesa della fine pacifica (?) della glebalizzazione si continua a raccogliere miserie e a resistere eroicamente alla concorrenza dei colleghi produttori agricoli delle altre sponde del Mediterraneo e non solo! Se sarà il TTIP a metterci la pietra tombale non so, ma resto moderatamente fiducioso in un cambio di rotta.
Non so chi siano i fornitori di Mutti (che credo politicamente si identifichi con l'area forzista), ma so che in Italia molto pomodoro viene dalla Cina, quindi certamente l'AD di quella azienda vedrebbe molto male dazi verso l'Estremo Oriente, come ad esempio i produttori di manufatti in alluminio vedono male i dazi verso le importazioni di alluminio, con la differenza però che noi l'alluminio non lo produciamo più (perché inkuina), mentre i pomodori li produciamo ancora (ma per produrli a due lire sfruttiamo in modo turpe gli immigrati clandestini, con i noti fatti di cronaca su cui il PD sparge ipocrite lacrime). In un sistema che gioca al ribasso nessuno può permettersi una conserva di pomodoro integralmente italiano (cioè prodotto in Italia e raccolto da italiani). Il PD ha voluto il fine (l'unione deflazionistica) ma poi depreca i mezzi per realizzarlo (lo sfruttamento del lavoro a basso costo importato o delocalizzato). Questa è la sua contraddizione principale.
EliminaIl sig. Mutti economista è assolutamente contrario ai dazi, perchè danneggia l'export in america, ma sarebbe a favore di una "tax" sulle merci importate: a dicembre, a riguardo dello scandalo del pomodoro cinese importato, dichiarava al financial times :
Elimina“We should stop the import of tomato paste from China or add a 60 per cent tax on it so that its cost will not be so different from Italian [products],”
( https://www.ft.com/content/05962eba-b833-4e97-97de-dcf4b1ffa847 )
I dazi sono brutti, invece le tasse sull'import di prodotti simili ai miei sono belle? neolingua o ignoranza?
Il Sig. Mutti industriale nel 2022 comunque si lamentava che elettricità e gas (e vetro e alluminio per i contenitori) erano aumentati troppo.
Chissà dove si informa...
Ma se c'e' riuscito Giuseppi volete che non ci riesca la Meloni ?
RispondiEliminaPer chi non avesse voglia o tempo di leggerlo, puo' saltare direttamente all' ultimo capoverso.
https://www.ilpost.it/2024/11/08/dazi-trump-italia-commercio-parmigiano/
Certo che se per togliere i dazi gli USA "chiedono" di tornare ad un EUR/USD in area 1,30 ( se basta ), la Francia economicamente va ancora piu' nella melma. E diventera' un problema anche nostro...
RispondiEliminaOh! Finalmente qualche commento con un grano di sale economico. Uno dei tanti motivi per i quali i dazi sono una strategia per noi preferibile è appunto questo. Ma immagino le obiezioni. Dai, Comico: facce ride!
Eliminase l'euro sale a 1.30, il dollaro non verrà più considerato (giocoforza) esclusivista di riferimento per le transazioni UE/estero e regala l'export UE ai cinesi. O forse mi sfugge qualcosa
Elimina@ anonimo
EliminaL'idea americana è appunto un "Plaza 2", cioè "botte piena" ( disavanzo commerciale) e "moglie ubriaca" ( dollaro moneta di riserva).
Allora, contro il solo Giappone, fu facile; oggi, contro l' intero mondo, penso sarà più difficile senza "qualcosa di mondiale"😟
@passavodiqui: se trump vuole rafforzare il dollaro penso che le oscillazioni nei rapporti con le valute principali debbano essere contenute, per una certa qual stabilità dello standard monetario internazionale e del mercato delle commodities soprattutto; Triffin probabilmente non sarebbe d'accordo ma io penso che l'unico strumento in mano a Trump per colmare il deficit commerciale su estero, causato anche dal dollaro riserva, siano principalmente i dazi ed il ritorno ad una sorta di protezionismo che riduca l'importazione sfrenata. A parte un cryptodollaro virtuale, non vedo altre strade
Elimina@anonimo: certo, ma non salverebbe il ruolo del dollaro come "moneta di riserva" ... a meno di renderne "obbligatorio" l'uso con metodi "coercitivi" ( vedi Irak , libia , nord stream ect ...)
Eliminaintanto i tedeschi cercano la sponda della Meloni in partenza per gli steitz, la vicenda si fa interessante; spero che la biondina abbia fatto bene i compitini
EliminaPer inciso la biondina è un'amica del padrone di casa anche perché è una di quelle poche persone che lo ascoltò quando non era nessuno, quindi il padrone di casa potrebbe anche mandarti a fanculo per questi toni, ma non lo farà perché contrariamente a quanto ne dicono certe malelingue è una persona gentile, lui...
Eliminamessaggio ricevuto :)
EliminaIo penso da un po' di tempo che gli Stati Uniti, con Trump in modo particolarmente brutale (e forse più rischioso), intendano non abolire ma "rimodulare" la globalizzazione per blocchi, con una grande zona di libero scambio (sul modello ttip) fra occidentali, includendo magari Israele, Giappone, Messico, Canada e Oceania e tagliando fuori il più possibile l'Asia sotto influenza cinese, lasciando ai russi una sorta di conveniente equidistanza.
RispondiEliminaTutto questo, se fosse veramente così, potrebbe in molte cose tornare a vantaggio dei lavoratori e della classe media occidentali, ma non certo perché siano la prima preoccupazione di chi decide questa manovra.
Se per ottenere questo dovrà smontare l'Unione lo farà.
Buon lavoro.
Paolo.
Sinceramente il nesso fra liberoscambismo "regionale" e benessere della classe media non lo vedo, ma forse possiamo chiedere al Comico, lui magari può illuminarci...
EliminaAh certo, un grande classico: arriva uno che dice una fesseria in piena autonomia – tipo “liberoscambismo regionale fa bene alla classe media” – e chi è che viene tirato in ballo? Il Comico, ovviamente! Perché quando c'è da rispondere a castronerie scritte da altri, mica si può interpellare l’autore, no! Meglio evocare me, così almeno se non capisci una roba puoi sempre dire che è colpa di un cabarettista.
EliminaDai Alberto, ma che ti ho fatto? Già mi tocca tradurre i tuoi thread per renderli comprensibili, ora pure devo spiegarti cosa pensano gli altri nei tuoi commenti. Guarda, se vuoi mi metto anche il camice bianco, così faccio il comico, l’economista e l’interprete psicoanalitico dei tuoi follower, tutto in uno. Ma poi dividiamo il cachet, eh.
Il senso era: se ci dobbiamo reindustrializzare per sostituire una parte di forniture da Cina e sud-est asiatico potrebbe farci bene, l'osservazione del Prof sulla lieve imprecisione "liberoscambismo regionale = bene della classe media" è ben accetta, non ci avevo pensato e mi sono corretto nella risposta successiva.
EliminaIo lavoro nel settore del commercio estero e quindi sono molto interessato agli eventi (direi quasi sovreccitato), ma non un economista.
Paolo
Ma il comico è uno che fa ridere, o uno che parla a vanvera per sentirsi figo?
EliminaChi?
EliminaPenso che competere tra simili possa essere più vantaggioso che contro paesi dal costo della produzione molto ridotto, ma è più una speranza che una certezza, visto che l'esperienza dell'euro ha dimostrato effettivamente il contrario.
RispondiEliminaPaolo
Un piccolo contributo: il WTO si e' poi espresso in maniera molto wishy-washy, per dirla come dicono loro, o "ma anche" per dirla come diremmo noi. Almeno, io mi sono letto l'articolo e mi sembra che si dica un po' tutto e il contrario di tutto, notando gli esempi fatti "a caso" (poniamo un dazio del 10%, imposta da un economia importante, ecc.).
RispondiEliminahttps://www.wto.org/english/blogs_e/ce_ralph_ossa_e/blog_ro_11apr25_e.htm
Link per chi volesse andare direttamente alla fonte.
Un saluto da Singapore, dove i dazi sono stati accolti con sorpresa, vista anche la posizione di surplus che gli US hanno con il Paese (e direi "infatti" e' stata applicata l'aliquota del 10%).
https://www.straitstimes.com/world/united-states/trumps-kind-tariffs-harshest-burden-falls-on-asia
Finalmente risolto il mistero dei contatti da Singapore! Grazie per i link, molto utili. Il WTO, come tutte le istituzioni sorpassate dai tempi (penso qui da noi alle banche centrali nazionali) si dedica alla pedagogia.
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