Vabbè, cerchiamo di stare un po' ahead of the curve, che a combattere in retroguardia ci si annoia.
Dunque...
Il discorso di Draghi:
(noi pensavamo che eravamo...), oltre a essere squinternato in nuce (ma non ci torno) omette un dettaglio rilevante: la scelta di usare i salari più bassi come strumento di concorrenza era obbligata perché eravamo (e siamo) in un'unione monetaria, dove variazioni del cambio nominale non sono possibili, e quindi gli aggiustamenti si scaricano sul salario. Nulla vieta, ovviamente, variazioni al rialzo nel Paese che sta bene (quindi all'epoca una rivalutazione del cambio, o aumenti salariali, in Germania), se non la volontà dei capitalisti di comprimere la quota salari, e quindi l'aggiustamento salariale necessariamente è al ribasso nel Paese in crisi. Come vi ho detto, entro tre o quattro anni Draghi ci dirà anche questo pezzo di verità: lo farà per vanità, per sgravarsi la coscienza, per non so quale motivo, ma so che lo farà. Segnatevelo!
Nel frattempo, indipendentemente da cotanta ratifica, l'euro ridiventerà di moda, e con l'euro torneranno di moda le classiche obiezioni da bar che ci hanno allietato per anni. Fra i grandi classici, uno continua a imperversare: "Ma la Spagna ha anche lei l'euro, perché riesce a crescere?"
Ora, miracoli in economia non se ne fanno. Del miracolo spagnolo abbiamo sentito parlare spesso. La prima volta, undici anni fa: gli operatori informativi si sdilinquivano sui risultati mirabolanti della Spagna in termini di produttività del lavoro, e noi dimostrammo che la produttività era aumentata perché era diminuito il denominatore (il numero di occupati), non aumentato il numeratore (il Pil). Poi nove anni fa, quando i soliti noti si stupivano della ripresa spagnola, e noi facemmo (nel senso di fecquimo, va da sé) notare che il risultato si spiegava con un simpatico mix di deindustrializzazione e taglio della quota salari (non così sorprendente, considerando l'aumento della disoccupazione). Forse è il caso di tornarci, visto che ci sentiamo dire sempre le stesse cose. Magari la situazione è cambiata, magari hanno imboccato un ciclo virtuoso, magari c'è da imparare!
Allora, prima di ragionare sul perché cresca la Spagna, vorrei proporvi un'analisi del come cresce la Spagna, utilizzando la scomposizione del tasso di crescita del Pil per componenti della domanda (consumi, investimenti, esportazioni, ecc.) e per componenti dell'offerta (agricoltura, manifattura, commercio, ecc.). Per i nuovi (ma anche per i vecchi) la spiegazione di questa scomposizione e del suo significato è qui.
Il lato della domanda: prevalenza dei consumi
La scomposizione del tasso di crescita per componenti della domanda vede una netta prevalenza dei consumi privati (C) e collettivi (G), con un significativo contributo delle esportazioni e un impercettibile contributo degli investimenti. Le importazioni ovviamente danno un contributo negativo alla crescita: come sapete, sono spese che producono reddito nel Paese di provenienza. Come termine di paragone vi do l'Italia:
dove, ingrandendo molto, potreste vedere che le importazioni invece danno un contributo positivo (e questo non è un gran bel segnale, perché significa che stanno diminuendo, cioè che stiamo andando col freno del reddito tirato), e la Germania, che è in recessione da due anni:
dove, anche senza ingrandire troppo, si vede che quello che tira giù la crescita è il contributo negativo delle esportazioni, che stanno diminuendo (segare il ramo...).
Il lato dell'offerta: prevalenza del turismo
Nella scomposizione della crescita del valore aggiunto totale ha grande spazio la categoria di servizi legati al turismo (qui la indico come commercio, ma include i servizi di ristorazione, accoglienza, ecc.), che ha un ruolo discretamente rilevante. Si notano anche i servizi erogati dalla PA (dato che quadra con la componente di domanda legata ai consumi collettivi, che sono appunto gli stipendi dei dipendenti della PA). Per avere un termine di paragone, vi faccio vedere la situazione del nostro Paese:
dove è visibile una sofferenza dell'industria nel 2023 e un contributo negativo della PA nel 2024. Visibile anche un contributo positivo delle costruzioni, soprattutto nel 2021. Peccato che ci sia costato un po' troppo (data la nota opposizione ideologica alla moneta fiscale... e anche quella molto più condivisibile alle truffe!).
Come si finanzia l'economia spagnola?
Facile crescere spingendo sui consumi pubblici, qualcuno dirà, ma l'obiezione è nota: la Spagna non ha un debito pubblico comparabile al nostro. Questo è vero, anche se lo era molto di più all'epoca della grande crisi finanziaria, il che non salvò la Spagna dal ricorso al MES:
Peraltro, la progressione del debito pubblico spagnolo è stata molto più impressionante della nostra. Il problema però è un altro, quello che sapete (altrimenti la Spagna non sarebbe saltata per aria all'inizio degli anni '10): se consideriamo tutto il debito la situazione è questa:
La Spagna oggi sta solo marginalmente meglio di noi dopo essere stata a lungo sostanzialmente peggio. Il motivo è noto: la Spagna, grazie all'euro e ai suoi bassi tassi di interesse che incentivavano il ricorso al debito, ha avuto una vera e propria esplosione del debito privato di famiglie e imprese:
La situazione debitoria privata è meno grave che nel 2010, ma sempre piuttosto rilevante rispetto a quella italiana:
dove il debito privato è comunque sotto al 100% del Pil (e le banche sono state risanate).
Ora, se siete restati qui è perché avete capito quanto sia importante, quando si parla di debito, capire non solo chi siano i debitori (perché quelli privati sono intrinsecamente più fragili del debitore pubblico), ma anche chi e soprattutto dove siano i creditori. L'anomalia spagnola è esattamente in quest'ultimo aspetto, come si vede confrontando la sua posizione finanziaria netta sull'estero con quella degli altri tre grandi Paesi dell'Eurozona:
La situazione non è più tragica come all'inizio degli anni '10, quando il debito estero netto era pari al 100% del Pil. All'epoca ne parlavamo in pochi (diciamo così). Ora l'esposizione si è dimezzata, ma al 50% del Pil resta sempre piuttosto forte, tant'è che gli intenditori apprezzeranno un dettaglio:
Se pure la bilancia delle partite correnti è in surplus per l'esportazione dei servizi (prevalentemente turismo), il saldo dei redditi primari, fra cui i pagamenti degli interessi sul debito, è diventato negativo dal 2023, possiamo immaginare a valle dell'innalzamento dei tassi di interesse che si è verificato in risposta all'esplosione dell'inflazione.
Questo mi riporta all'analisi della situazione italiana che feci a luglio del 2011 su lavoce.info, parlando de Lo spettro del 1992, e soprattutto all'approfondimento motivato dai commenti fuori fuoco di alcuni lettori. Rilette alla luce di quello che è successo le mie parole si rivelano, come al solito, prescienti (perché fondate sui dati).
La domanda che ci dobbiamo porre sul miracolo spagnolo quindi è: la Spagna avrà appreso la lezione italiana? Così come nel caso della Croazia ci siamo detti di monitorare il differenziale di inflazione (e gli sviluppi successivi all'entrata di quel Paese hanno confermato la validità della nostra intuizione), la fragilità della Spagna resta quella di venti anni fa: una fortissima dipendenza dai capitali esteri, che vanno remunerati, e le variabili da monitorare sono quindi la posizione netta sull'estero e il saldo dei redditi primari di bilancia dei pagamenti. Detta stretta: se scoppiasse una crisi finanziaria globale (evento non impossibile) noi saremmo messi molto meglio che nel 2010 e molto meglio di loro, nonostante che qualche progresso lo abbiano fatto (ma non secondo la retorica sciocca delle istituzioni europee, visto che il loro debito pubblico ha superato il 100% del Pil, e anche questo dato, per quanto fondamentalmente irrilevante, potrebbe avere un suo peso nella gestione politica dell'eventuale crisi...).
Auguriamo tutto il bene ai nostri fratelli spagnoli, e sorvegliamo con sollecitudine l'evoluzione di questo modello di sviluppo così diverso dal nostro, che se da un lato porta crescita, dall'altro sembra non porti molto lavoro (la disoccupazione è ancora a due cifre) ed è sicuramente caratterizzato da evidenti fragilità...
(..."Ma la Spagna ha anche lei l'euro, perché riesce a crescere?" "Perché grazie all'euro riesce a ottenere dalle banche estere dei finanziamenti ingenti - o magari lauti! - che in condizioni normali non le verrebbero accordati perché si terrebbe conto del rischio Paese, ma che alla lunga rischiano di rivelarsi comunque insostenibili, come già fu quindici anni fa." Il piddino di turno farà spallucce, non avendo gli strumenti culturali e intellettuali per capire quello che gli state dicendo, fino a quando i fatti non lo metteranno di fronte all'amara verità, che lui si racconterà in qualche altro modo, magari dando la colpa all'altrettanto inevitabile avvento dei fasheestee...)
Ho apprezzato il riassunto finale per i parenti piddini (sì, purtroppo ai pranzi pasquali si parla anche di questo, visto che io sono il parente che vota SALVEEEEEENEEEE).
RispondiEliminaE tu digli che vuoi agli Spagnoli tutto il bene del mondo, ma che se entro due anni fanno il botto per i motivi che sono esposti in questo post, al prossimo giro Salveenee lo voteranno anche loro (e li fai firmare col loro sangue).
Elimina🤣
EliminaOltre al valore dell'importo, si può dire che non tutte le componenti del PIL hanno la stessa levatura?
RispondiEliminaPer esempio, molti paesi nel mondo incentrano buona parte del PIL sul meretricio.
A me viene da pensare che il turismo (specie quello di massa, della gente che arriva perchè da noi i superalcolici costano meno), abbia levatura inferiore rispetto all'industria dei semiconduttori, per esempio.
Non so se questo ragionamento ha un senso economico, ma sicuramente lo ha dal punto di vista culturale e dell'orgoglio nazionale.
Divagando un po’, mi pare secondario. Certo converrebbe avere 1000 pacifici turisti che vengono in bici e lasciano 1000 euro a testa, e magari si portano via la loro immondizia, piuttosto che 1milione di buzzurri che tirano un euro nella fontana di Trevi e lasciano la loro monnezza dell’imballo dei souvenir cinesi per terra … però gestire un milione di turisti richiede comunque infrastrutture e una gestione qualificata (o almeno complicata), così come le richiede una fabbrica di semiconduttori.
EliminaSe la gestione, ovvero la sede fiscale, di chi gestisce i turisti si trova in Olanda e di chi gestisce i semiconduttori é in Irlanda, allo stato italiano rimangono gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, le rogne e un po‘ di stipendi (come sono umani e munifici questi mega CEO generali) … la ricchezza vera invece mette le euroali :)
l'accesso al credito facile e il tasso di disoccupazione elevato sono in una contrapposizione difficilmente spiegabile con i meri dati economici del debito o del turismo su Pil; inoltre l'esposizione verso l'estero dovrebbe ulteriormente contrarre l'offerta creditizia/finanziaria. Per me resta un fenomeno inspiegabile che ho sempre notato: in Spagna le banche danno fiducia, in Italia molto meno, forse perchè lì il sistema bancario endogeno è molto forte
RispondiEliminaSai che non capisco perché l’importazione di capitali esteri dovrebbe portare a una contrazione del credito? Cioè: più soldi arrivano e meno ne eroghi? Perché?
EliminaAnche la contraddizione fra accesso al credito e disoccupazione non c’è. Qui sappiamo bene che nei sistemi in cui l’aggiustamento macroeconomico è affidato al tasso di disoccupazione, cioè nelle unioni monetarie, la sopravvivenza dei lavoratori è affidata alla loro possibilità di indebitarsi. Un pezzo di quel credito facile infatti è debito delle famiglie. Non guadagni, non consumi, muori, oppure ti indebiti e fai indebitare(e muori un po’ dopo. Funziona così, non è mica una grande novità!
è un problema di rating e di maggiori o minori accantonamenti da parte degli istituti bancari, vincolati agli accordi di basilea, che tengono conto anche della affidabilità creditizia e del volume totale di esposizioni per ogni singolo paese. Evidentemente la spagna gode di un apertura di credito che oserei definire preoccupante (grecia docet). Medesimo discorso per l'accesso al credito che, come giustamente rilevato, è un giochetto che utilizza un capestro e che non inizia con una stretta di mano
EliminaIl tormentone Spagna e' un tormentone vero, anche i miei conoscenti tirano fuori dal cilindro gli Iberici.
RispondiEliminaMa ancor piu' spesso tirano fuori l' Irlanda.
Beh, con tutto quello che vi ho spiegato lungo gli anni dell’Irlanda, va detto che, con tutto il rispetto, per prenderla a modello bisogna essere proprio rimbecilliti!
EliminaUna domanda per curiosità: nel caso di "trader" che investono in debiti esteri di altri paesi, cosa accade nel caso il paese in cui hanno investito non è più in grado di ripagare l'investimento ricevuto? È corretto immaginare che chi ha investito non riceverà nulla🤔? È solo una mia curiosità! 😇
RispondiEliminaLa cosa che adoro di questo blog è che ci sono argomentazioni e non slogan elettorali.Ho solo una domanda: ammettiamo che il governo spagnolo si accorga ora delle problematiche citate in questo articolo, cosa potrebbe fare per evitare che, durante la prossima crisi, il paese non sia così vulnerabile? Austerità? Mi scuso per la domanda però mi interessa tanto l’argomento e non c’è nulla di male nell’essere curiosi. Siate gentili ed educati nelle risposte!
RispondiEliminaMamma mia, quanto sei sensibile! Forse bisognerebbe veramente rimettere il servizio di leva… Comunque, rispetto a 15 anni fa una certa consapevolezza se non nei governi almeno nella governance dell’eurozona è maturata. Con questo voglio dire che i miei colleghi politici, per mancanza di tempo, sono sempre subalterni alla rassegna stampa del mattino, che ovunque è scritta da personaggi magari meno coloriti, ma comunque non più competenti, del nostro epico Oscar Giannino. Le regole europee, però sono cambiate con l’adozione della procedura per gli squilibri macroeconomici, per cui un’attenzione sulle variabili importanti, seppure non vincolante Per la definizione delle politiche, viene comunque posta. Il governo, quindi, potrebbe effettivamente accorgersi che un problemino c’è. Su cosa fare, direi più o meno quello che sta facendo, cioè rientrare dal debito estero. Il 50% di debito estero netto è sempre molto, anche se è la metà di 100. In una zona intorno a 20% la situazione sarebbe sicuramente più gestibile. Questo rientro implica che si continui a sostenere la crescita e un paese che ha un tasso di disoccupazione a due cifre in teoria dovrebbe poterlo fare senza creare tensioni inflattive.
Elimina"Questo rientro implica che si continui a sostenere la crescita e un paese che ha un tasso di disoccupazione a due cifre in teoria dovrebbe poterlo fare senza creare tensioni inflattive".
EliminaMa crescita e rientro dal debito estero non dovrebbero essere obiettivi contrapposti? Voglio dire, noi siamo rientrati con l'austerità mica con la crescita. Il fatto che la Spagna (e l'Irlanda) stiano rientrando dal debito estero aumentando i reedditi mi sembra una cosa molto positiva.
In effetti mi stupiva il fatto che la Spagna avesse salari medi più alti rispetto a quelli italiani (5% in più secondo OCSE) contrariamente a un PIL p/c inferiore rispetto all’Italia (€ 22.350 vs. € 24.890) 🤔
RispondiEliminaAnche questo tipo di verifica possiamo farlo, ma preferibilmente lo farei con dati di contabilità nazionale uniformi, cioè provenienti da un’unica fonte, e probabilmente utilizzerei la contabilità nazionale di Eurostat.
EliminaGrazie, mi metto all’opera Onoré. A presto 👋🏼
EliminaAllora, salvo errori, il 1° trovato è questo: https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/sdg_08_10/default/table?lang=en
EliminaOra vedo di trovare anche i salari (possibilmente PPA).
Qui è quanto ho trovato in relazione agli stipendi medi.
Eliminahttps://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/nama_10_fte/default/table?lang=en
A rettifica di quanto scritto in origine, in entrambi i casi abbiamo la stessa valuta (l'€uro), mentre i primi dati OCSE erano in US$. La cosa che più mi colpisce è vedere come i valori degli stipendi in Italia, ante COVID 2018, fossero l'8,6% più alti di quelli in Spagna; invece nel 2023 il gap è stato praticamente annullato a favore della Spagna.
Spero di aver azzeccato i parametri corretti. Buona giornata Onoré.
Tifano per la Spagna solo perché c'è un signore di sx o quantomeno non di cdx e allora tifano, quasi per dire vedete qui c'è la sx e guarda come crescono!!! Quasi scordandosi di 10 anni di PD qui haha e anche in EU direi perché ci si dimentica sempre di dare responsabilità politiche...
RispondiEliminaPoi gli fai vedere nazioni di dx che crescono però non valgono perché la Spagna è "simile all Italia" (forse la lingua e il mojito a agosto?) mentre tutti gli altri esempi no Nun gld piaccene
Le banche di quali Paesi sono maggiormente esposte con gli amici spagnoli?
RispondiEliminaCerto il sistema dei Paradores de turismo lo trovo interesante, magari qualcosa da mutuare da loro ci potrebbe essere in un Paese come il nostro pieno di immobili e residenze storiche abbandonate.
In sostanza possiamo dire che la Spagna attua il modello Zingales, solo turismo e distintivo.
E' comunque indubbio che l' industria turistica spagnola sia molto più efficiente della nostra e che (mi pare) "ci" rubi sempre più "quote di mercato".
EliminaIl problema però è un' altro: poggiare la propria economia sul turismo è aleatorio in un "mondo in crisi". La "quota turismo" in europa già cala per la continua compressione dei redditi delle classi media e bassa e il costante aumento dei costi dei consumi primari, e lo "stato di guerra" che viene pompato in tutto il mondo ne sarà un colpo mortale.
Di fatti la "ricetta Zingales" era strampalata.
EliminaSciocchezze: il loro paese sono gli United States (of Europe). “ Rule Europa, Europa rule Target2 “.
RispondiEliminaAvanti di questo passo tutta l' UE diventera' Grecia. Mi sa che gli 800 mijjiardi, ammesso che ci siano, diventeranno pochi. Bisognera' passare ai trilioni, che cosi fa anche rima ( cit. ).
RispondiEliminaPenso che molto dipenda anche dalle Canarie che hanno avuto un vero e proprio boom turistico dopo il Covid.
RispondiEliminaE ci stanno 2 milioni e passa di persone (in crescita) in 7 isolette...
Ci si è trasferito un mio caro amico, che non sento da un po’. Era il mio fisioterapista. È andato a Tenerife a rimettere in piedi una sterminata coorte di pensionati tedeschi, lavorando per alberghi. Questo spiega anche certi flussi della bilancia dei pagamenti.
EliminaAdoro questi post tecnici, sono delle perle per completezza e chiarezza espositiva. Il mio pallino attuale è la Croazia e userò questo criterio di analisi nel suo caso, assieme al monitoraggio dei dati sull'inflazione. Manca mai che riesco a farci qualche soldino così magari Le potrò offrire una cena dallo stellato di Castel di Sangro.
RispondiEliminaAspetta: facciamo anche il contrario però, cioè applichiamo alla Spagna il quadro descrittivo e analitico che abbiamo applicato alla Croazia! Lo faccio al volo più tardi dopo l’audizione di COVIP. Preciso anche che non possiamo ogni volta e in ogni post applicare a ogni Paese tutta la panoplia di strumenti analitici che nel tempo vi ho proposto, altrimenti passeremmo le nostre giornate a scrivere e leggere… e abbiamo anche una vita da vivere! Però sono molto utili queste richieste di approfondimento. La lego a quella di idivev qua sopra: “se il Governo si accorgesse…”. Andiamo a vedere come evolvono i parametri della MIP…
EliminaOff topic
RispondiEliminaQuanto è possibile in questo contesto che negli USA si riscopra la dipendenza della Banca Centrale dal governo.
Se ci accodiamo alla chiave di lettura, che ha in effetti molto senso stante quello che ci racconta rispetto alla pervasività dei fondi e delle grandi banche nelle decisioni politiche, per la quale Trump avrebbe stoppato momentaneamente l entrata in vigore dei dati rafforzati unicamente per piazzare i titoli ad un tasso di interesse non eccessivamente alto dopo le minacce da parte delle suddette istituzioni finanziarie, mi chiedo quanto sia probabile che in questa lotta stato profondo + elite finanziarie e Amministrazione (rivoluzionaria?) Trump si riscopra ad esempio il finanziamento del deficit tramite monetizzazione dello stesso?
Insomma qualche pallottola l ha già presa, il signore una certa età ce l ha e la sua vita mi pare se la sia sempre goduta, potrebbe tentare l eversione di un paradigma che è forse quello più forte e più permeante del sistema in cui siamo immersi?
Non sei il solo a porti questa domanda.
Eliminala Fed che non sembra intervenire, nonostante il dollaro precipiti, perplime anche me..certo, il dollaro debole favorisce l'export per la gioia di Trump, ma il rischio che si scateni un attacco al dollaro è fin troppo verosimile
EliminaAttaccalo tu, che a me viene da ridere! A proposito: ma perché affrontate questo tema qui, che ci sono altri due post successivi sull’argomento? Non vi arrivano le notifiche dei nuovi post? Non è polemica, voglio solo sapere se il blog funziona.
Eliminascusatemi, sono costretto ad intervenire di getto e a singhiozzo tra i ritagli di tempo, e qualche post può sfuggirmi..comunque il mio dubbio è inerente il feedback tra Fed e DT, non ho ancora compreso se perseguono le medesime finalità
EliminaLe canarie in effetti sono una piccola miniera con i minatori italiani, una volta andavano in Belgio ora alle Canarie , la spagna vista dalla spagna è simile all Italia vista dall' Italia , diciamo che stanno correndo verso regole UE a passi lunghi, di buono è che hanno le mani meno legate di quelle italiane,l Italia ha almeno 2 o 3 padroni a cui dare conto per cui rialzarla ha molto del miracoloso, la spagna ha più le mani libere e salvo grandi idiozie può farcela,ma le idiozie sono sempre benvenute, per l Italia spero che non si scriva " la cura ha funzionato benissimo il paziente è morto"
RispondiElimina@Tino, ma anche altri. Troppo pessimismo, l'italia ha forse la milgiore economia in questo momento, in europa. 1 milione di posti di lavoro in piu', quarto paese esportatore, all'avanguardia tecnologicamente. Primo risparmio al mondo, e 483 miliardi di infrastrutture in esecuzione. Le compagnie navali portacontainer che stanno convergendo nel mediterraneo.
EliminaLa fuga di giovani e meno giovani nn dice la situazione che descrivi però. Uno stato che per legge non può avere una politica estera sua e da 80 anni per legge e' un protettorato tutto quello che ha fatto ha del miracoloso ma se non si levano questi vincoli non vedo grandi possibilità . Il vincolo esterno in Spagna sta trasformando la società piano piano e non ci fanno molto caso non avendolo mai subito, in Italia, avendolo subito troppo ci si è abituati e lo si sopporta
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