Seguendo un modulo narrativo già plurime volte sperimentato, qualcuno ha riesumato un mio vecchio tweet:
uno dei tanti in cui esprimevo un concetto tanto semplice quanto inoppugnabile: un messaggio deviante inevitabilmente attirerà devianti, che altrettanto inevitabilmente screditeranno, con la loro stessa adesione, il messaggio.
Svolgimento: in un Paese tutto sommato provinciale, conformista, come il nostro (non verrete a dirmi che roba come “the opposite of journalism” sia sintomo di vivacità intellettuale, o che il "nuovo cinema paraculo" sia l'espressione di una incontenibile vitalità artistica: siamo, purtroppo, dolorosamente subalterni...), è facile che un messaggio che devia dal piattume mainstream, semplicemente perché ne rifiuta i non sequitur e le teorie sciamaniche (leRiforme, legenerazionifuture, ecc.), appaia, appunto, deviante, anzi: lo sia, per definizione. Ma mentre non c’è nulla di male nel deviare dal conformismo, c’è molto di male nel deviare dalla normalità, o, se non vogliamo definirla così, da un minimo di equilibrio intellettuale ed emotivo. Non sto dicendo nulla di particolarmente eversivo né originale: sto solo dicendo 19 giorni dopo Capezzone quello che lui ha detto 2092 giorni dopo di me al #midtermgoofy: chi si appresta a combattere battaglie difficili deve scegliersi bene i compagni di strada: squilibrati di vario tipo e di varia natura non aiutano a districarsi in un terreno difficile.
Purtroppo il lavoro fatto qui, nel contesto drogato del dibattito nostrano, oltre che divisivo, era condannato a essere polarizzante: sarebbe stato apprezzato con cognizione di causa da un numero ristretto di veri intellettuali (Canfora, Majone, e pochi altri: ve li ho fatti conoscere quasi tutti), e sarebbe per altri versi stato la carta moschicida di uno sterminato sciame di squilibrati, alla ricerca di non si sa bene cosa: riscatto personale, ascensore sociopolitico, anima gemella (più di uno l’ha trovata)...
Naturalmente, nonostante tutto, anche qui resiste una classe media: e i suoi membri più "resistenti" ricorderanno con quanto accanimento ho tenuto, fin dall’inizio, a distanziarmi dagli sciroccati: da quelli più visibilmente tossici, come l’amico Donald, quello che sclerò brandendo platealmente la propria arma impropria (ricordate?), ai meno visibilmente tossici, quelli che, smarriti e tremebondi, mi si accostavano flebili e queruli: “Professore, io non sono nessuno…”, quelli che avevano trovato il guru, il Messia, in uno che poi, alla fine, altro non aveva fatto che spiegare l’ABC della macro. Erano tossiche anche loro, le groupies, per vari motivi, incluso l’inevitabile pulsione isterica (assistita o meno dall'effetto Chapman) che le avrebbe pervase alla scoperta che io ero quello che ero (ego sum qui sum), non quello che loro si fingevano che fossi! Sinceramente, all'epoca mi pagavano, e tutt'ora mi pagano, troppo poco per essere crocifisso o per farmi piantare un palo nell'occhio da "Nessuno". Pur senza sopravvalutare i benefici di una adesione e comprensione intellettuale alle banalità che qui venivano illustrate (la più ovvia: se non puoi svalutare la moneta, svaluti il lavoro), pur distanziandomi progressivamente dall'idea che la Veritah avrebbe convinto e sollevato le masse contro la Menzogna sovvertendo in re ipsa gli equilibri politici (un'idea che comunque aveva viziato, all'inizio, il mio stesso ragionamento politico, e un esempio è qui), e anzi proprio per questo, diffidavo, ed ero progressivamente infastidito, dal consenso sentimentale, uterino, che non avevo cercato e di cui intuivo la sostanziale inutilità a qualsiasi fine. Forse qualcuno lo ha capito, e quindi non c'è bisogno di dirlo, ma lo lascio comunque a verbale: mi stomacava l'ammmmmmoooooreeeeeh che molti di voi mi dimostravano. Ho riflettuto spesso sulle basi di questa mia avversione, di questo viscerale ribrezzo. Forse derivava dal fatto che con tanto ammmooooreeeeh dichiarato in teoria, in una community di parecchie decine di migliaia di persone quelli che in pratica poi mi abbiamo dato una mano si contano, appunto, sulle dita di una mano? Forse derivava dall'opprimente senso di responsabilità con cui mi onerava, questo sentimento tanto totalizzante da togliere la parola (ma anche il discernimento) a chi mi si accostava? Forse derivava dal fatto che per un principe è meglio essere temuto che amato? Fatto sta che preferisco essere odiato, se non posso essere ignorato. L'amore è una merce preziosa: purtroppo non sempre è dato sceglierne il fornitore, ma, come è sufficientemente evidente, io il mio l'ho scelto, e mi fido solo di lui!
Gli sciroccati, quindi, andavano cauterizzati, perché direttamente o indirettamente avrebbero screditato il lavoro che qui si stava facendo. Anche nel raggiungere questa conclusione, peraltro, non ero stato particolarmente originale: mi ero limitato a raccogliere le esperienze di colleghi.
Ora, chi ha rituittato quel vecchio tweet lo ha fatto, ovviamente, per "danneggiarmi", per avvalorare l'idea che "Bagnai ha traditoooh perché si è venduto a Gioggetti per conservare la cadrega e il lauto stipendio" (il grillinometro nel frattempo è esploso), ma siccome è un bischero ha ottenuto l'effetto contrario, dimostrando in realtà solo due cose: che il consenso non l'ho mai cercato (non lo cercavo da intellettuale e non lo cerco da politico), e che ero seccato dagli sciroccati (anche, ma non solo, perché intuivo la loro metamorfosi in coloncardici), da ben prima di entrare in un partito, di scegliere di barattare un po' di libertà di espressione (la libertà di non essere ascoltato da nessuno) in cambio di un po' di efficacia (quella che mi ha permesso di ostacolare diversi attacchi).
E quindi sì: come quello che non avrebbe mai voluto essere membro di un club che avesse accolto fra i suoi soci uno come lui, Bagnai non avrebbe mai voluto avere una community composta da persone come quelle che leggono il suo blog, e se n'è accorto abbastanza presto, e non ve lo ha mai nascosto!
Ringrazio quindi il bischero de quo per averlo ricordato: fra le tante cose che non sono cambiate nel corso di questi anni. c'è anche quella che in fondo vi odio, anche e soprattutto perché non riuscite a ricambiarmi. I poteri forti c'entrano poco: il pensiero debole molto di più.
Ricordatevene, quando mi incontrate!
(...in aula va avanti la liturgia degli odg: l'opposizione cerca di convincermi che sono una brutta persona, ma anche in questo si dimostra inefficace: come questo post dimostra, ci riesco meglio io...)
Brutto ma simpatico...
RispondiEliminaquanto un gatto appeso agli zebedei...
ma la racconta giusta...
mentre Montezzucchero ci smena duro con la realtà virtuale perché i media lo hanno doppiato diversi giri fa.
Grazie.
Buon divertimento in Aula. Ho appena sentito un ricciolino +Qualcosa affermare convinto che è l'immigrazione il nostro asset migliore per affrontare il futuro e il Governo, incosciente, non lo capisce (pur avendolo scritto nel DEF, sottolinea). Magari avessimo qui il monopolio degli sciroccati!
RispondiEliminaDiciamo che anche al MEF qualcuno ce n'è...
Eliminasembri uno di quei rocker che non regge la pressione del successo :).
RispondiEliminaTanto odio anche a te.
Questo è lo spirito giusto! Solo una correzione: mi stavate sulle palle anche quando non ero nessuno...
EliminaRicambio. Senza affetto.
EliminaCattivo e, PERTANTO, adorabile 🤣😎
RispondiEliminaQuesta è una mossa sleale. Posso diventare mellifluo, all'occorrenza.
EliminaCrotalo sufficit.
Eliminaè molto bello - un'esternalità positiva? - che più di uno abbia trovato l'anima gemella. Galeotto fu il Goofy e chi lo scrisse
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=6EWqTym2cQU
RispondiEliminaMi pare che calzi a pennello!
If You Want Blood (You've Got It)
(Brano di AC/DC)
È criminale
It's criminal
Ci dovrebbe essere una legge
There ought to be a law
Penale
Criminal
Dovrebbe esserci molto di più
There ought to be a whole lot more
Non ottieni niente per niente
You get nothin' for nothin'
Dimmi di chi ti puoi fidare
Tell me who can you trust
abbiamo quello che vuoi
We got what you want
E tu hai la lussuria
And you got the lust
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Sangue per le strade
Blood on the streets
Sangue sulle rocce
Blood on the rocks
Sangue nella grondaia
Blood in the gutter
Fino all'ultima goccia
Every last drop
Vuoi il sangue
You want blood
Avete capito bene
You got it
Sì tu hai
Yes you have
È animale
It's animal
Vivere nello zoo umano
Livin' in the human zoo
Animale
Animal
La merda che ti lanciano
The shit that they toss to you
Mi sento come un cristiano
Feelin' like a christian
Chiuso in una gabbia
Locked in a cage
Gettato ai leoni
Thrown to the lions
Nella seconda pagina
On the second page
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Sangue per strada
Blood on the street
Sangue sulle rocce
Blood on the rocks
Sangue nella grondaia
Blood in the gutter
Fino all'ultima goccia
Every last drop
Vuoi il sangue
You want blood
Avete capito bene
You got it
O positivo
O positive
Sangue sulle rocce
Blood on the rocks
Sangue per le strade
Blood on the streets
Sangue nel cielo
Blood in the sky
Sangue sulle lenzuola
Blood on the sheets
Se vuoi il sangue
If you want blood
Avete capito bene
You got it
Voglio che tu sanguini per me
I want you to bleed for me
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
Se vuoi il sangue, ce l'hai
If you want blood, you got it
ti odio tantissimo perché con la tua pazienza ci spieghi le stesse cose centomila volte #grazie 🤗
RispondiEliminaIo ti amo, poi ti odio, poi ti amo, poi ti odio, poi ti apprezzo!
RispondiEliminaP.S.
Tra un po', con i miei amici zerovirgolisti,
ingeriremo pastiglie per giungere freschi
alle elezioni.
In sinto. Mi sento felice,
ma è una percentuale irrisoria
che poi col tempo svanisce.
Che storia!
Odiatissimo professore, a me il metodo risulta congeniale e c'è molto potenziale nella sua applicazione.
RispondiEliminaLo scorporare il messaggio nella sua tecnica scientifica dalla dimensione umana non funzionerà. Secondo me, di sciroccati ne arriveranno in egual misura di prima, in fondo, è la natura umana.
Con aumentato odio.
sentimento nobile l'odio: fa compagnia, non finisce mai, ti pone a capo di te stesso, ti fa sentire dalla parte giusta, crea sano disgusto e fisiologica affettazione...però attenzione! Attenzione perchè a volte un odio profondo, genuino e viscerale può portare a tutta una serie di eventi sintomatologici che a mio avviso possono essere prodromici ad una deriva mentale involutiva, chessò...cantare con ossessione certe canzoncine legate a periodi storici o anche introdurre elementi esogeni alla dieta abituale oppure scoprire un quasi inspiegabile interesse a pubblicazioni scientifiche riguardanti antropizzazioni climatiche financo esplodere di livore rancoroso nei confronti di qualsiasi minimizzatore dell'importanza del debito pvbblico, infine ultimo ma non ultimo per importanza scoprirsi assolutamente incapaci di citare correttamente acronimi di qualsiasi natura....
RispondiEliminain tutti questi casi le benzodiazepine possono essere d'aiuto...
EliminaScritto il giorno dopo lo sclero di una gretina.
RispondiEliminaQuale dei tanti e delle tante?
EliminaCostì.
EliminaProvo a stimolare una sistematizzazione terminologica, avente sempre chiara la maggior disputa filosofica di goofynomics: il narcisismo.
RispondiElimina1- Gramsci usava anche o solo (non mi sono documentato in biblioteca nell' indice analitico di Lettere dal carcere) un' accezione positiva di conformismo (fonte indiretta, Alberto Burgio, in aula, 2019): senza conformismo non potremmo neppure sostare in aula.
2- Devianza: azzardo, forse tentativo frustrato di integrazione con conseguente sdegno in caso di fallimento ("sapersi collocare" cit. Bagnai), o a causa di insufficiente conformismo, doti o apparati concettuali inconciliabili (in apparenza o meno - chiedere a Immanuel Kant, per il poco che conosco).
3- "Normalità" o "equilibrio intellettuale" o "equilibrio emotivo".
Seguendo Adam Smith tutto si gioca sulla proporzionalità che uno spettatore imparziale e ben informato empatizzi con la situazione e l' intenzione dell' agente. Il discorso è molto articolato e considera anche gli obiettivi prefissati dall' agente.
Desidero dirimere tutta questa complessità.