martedì 12 luglio 2022

Seguiti delle puntate precedenti...

Meglio perdere un nemico che una buona risposta (parte seconda)

(...in attesa del catartico momento Wagner, o del non meno risolutivo voto sull'emendamento salva ecc., visto che la politica è mediazione, sono tornato accompagnato da uno di voi, perché voi avrete tanti difetti - più di quanti io ne potessi inizialmente ipotizzare - ma un pregio ce l'avete, ed è determinante: siete dappertutto, ma proprio dappertutto: in ospedale, nel feudo, e all'osteria...)

[Al termine di un esame che non descrivo perché potrebbe urtare la sensibilità di alcuni di voi (hint: non si fa in sedazione profonda, quindi non è quello che stanno pensando i più maliziosi di voi...), durante il quale ero stato inerte come un gatto di marmo...]

Il professore: "È stato bravissimo!"

Io: "Me lo dicono tutti." Pausa. "Peccato che poi non mi stiano a sentire."

Il professore: "E la cosa più fastidiosa è quando ti dicono: avevi ragione tu!"

Io: "Intuivo che avessimo parecchi punti di contatto".

Tagliacozzo (ecc.): una storia europea (parte seconda: lo spoil system)

(...vi capita mai di apprendere accidentalmente un nome che non avevate mai sentito, sia il nome di una strada, di una persona, di una località, e da quel momento tutti i vostri itinerari, che prima l'avevano ignorata, come per incanto si trovano a passare per quella strada, tutti i vostri amici, che prima non ve ne avevano mai parlato, conoscono quella persona, e tutte le persone che incontrate hanno le loro origini, o passano le loro vacanze, o hanno i loro parenti, in quella località? Ecco: a me è successa una cosa simile con la storia di Carlo d'Angiò, il figlio di Luigi VIII, cioè il fratello di San Luigi, quello dei Francesi, appunto...)

Due giorni dopo aver rievocato i noti eventi del 23 agosto 1268, preceduti nel 1266 dalla distruzione dell'Aquila ad opera di Manfredi (che essendo di Svevia ce l'aveva su col papa, che invece era sostenuto da quelli di Francia), con successiva ricostruzione ad opera di Carlo d'Angiò dopo la sconfitta di Manfredi nella battaglia di Benevento (una specie di battaglia di Azincourt alla rovescia, con gli svevi a cavallo e i francesi armati di archi a frecce), mosso da sincera amicizia mi sono spinto a sud, oltre Benevento, in una città rasa al suolo da Manfredi per la sua fedeltà al papato (tanto per cambiare) e ritirata su da Carlo d'Angiò, appunto dopo la battaglia di Benevento.

È lo spoil system, bellezza!

Ma naturalmente, visto che ormai la storia di Carlo e di Manfredi m'era entrata in testa, la incontravo ad ogni cantone.

Lasciato l'importante (ma soprattutto fresco) centro del mondo (vengono da lì due importanti pezzi di deep state, il mio assistente legislativo, e il consigliere della mia commissione - cui non ho mai chiesto se sia angioino o svevo...), mi sono addentrato a sud verso un altro feudo. Il castello, importante, è chiuso per varie dispute fra provincia, comune, eredi, ecc.


Mi avvicino a un gruppo di persone vagamente ciangottanti in inglese, e chiedo: "Ma si può visitare?" Risponde un autoctono: "Ma lei è...". Io: "Sì, sono Alberto Bagnai". Lui: "E che ci fa qui?" Io: "Sai, sono un musicista, volevo visitare un collega." Lui mi spiega che non c'è niente da fare, ci beviamo un'acqua brillante (esiste ancora!) e poi con tre ore di autostrada torno nel forno...

E Carlo?

Questa parte dell'aneddoto è in quota: siete dappertutto. Siete nelle primarie strutture ospedaliere della capitale, ma siete anche nei feudi del Principato Ultra, e siete anche all'osteria (ma di questo parliamo dopo). Ora viene la parte Carlo d'Angiò. 

Questa mattina, dopo aver passato la serata di ieri a difendere la social media manager di se stessa, cioè Alessia, dai turpi attacchi di persone dalla vita troppo arida per poter capire che qui si è raccolta una nuova umanità, ho risposto alla social media manager di Sophie che mi chiedeva di che casa fosse questo stemma:


e la G non è di nessuna casa: è del comune di Gesualdo. Lo scudo della casa è questo:


ed è d'argento al leone di nero accompagnato da cinque gigli di rosso: le armi dei principi di Venosa

Il leone, come ognuno di voi sa, viene dal Guiscardo, duca di Puglia e padre di Ruggero Borsa, cioè nonno di Guglielmo d'Altavilla, ma non questo, bensì questo, cioè il primo signore di Gesualdo, e in quanto tale capostipite di un musicista noto per una sua applicazione piuttosto snella del diritto di famiglia dell'epoca ("uccidete questo vile e questa puttana!"). Si pone il tema di dove venissero i gigli, che la social media manager di Sophie pensava fossero di Firenze, ma non potevano esserlo, perché il giglio di Firenze è bottonato:


mentre in tutta evidenza i gigli che accompagnano il leone dei Gesualdo sono gigli di Francia:


che hanno un'origine meno bucolica e più marziale (pare). Il primo a esibirlo fu Luigi VII, e quindi lo portava anche il suo bisnipote Carlo (d'Angiò):


e c'è da pensare che i Gesualdo il giglio se lo siano meritato quando, dopo che Corrado IV lo svevo aveva restituito a Elia II Gesualdo il feudo, che era finito a dei tedeschi di passaggio, Elia aveva pensato bene di tradire lo imperatore per il papa, causando una certa irritazione nell'imperatore, ma guadagnandosi le simpatie di Carlo d'Angiò (sempre lui), che quindi, dopo la battaglia di Benevento (sempre quella), lo consolidò nelle sue terre e vi aggiunse qualche pezzetto. Ho come l'idea, ma qui mi servite voi, che oltre a essere dappertutto sapete anche tutto, che nello scudo dei Gesualdo i gigli siano rossi per lo stesso motivo per cui sono rosse le palle (dello scudo dei) Medici.

Ecco: diciamo che fra 756 anni dei nostri governi "tecnici" vi sarà meno memoria che di Carlo e Manfredi, nonostante che i primi da soli abbiano fatto quasi più danni dei secondi in due...

All'osteria

...e come Leporello del Don Giovanni la chiudiamo all'osteria.

Centro di Roma: caldo, umidità, e C4H4O2 fuori scala...

Ci alziamo per andare a pagare il conto e "Lei è Bagnai!" Io: "E tu come lo sai?" Il cuoco: "Io seguo le sue dirette, e votavo per voi, prima che sosteneste questo Governo". E io: "Amico caro, se mi segui sai come la penso, visto che lo sanno tutti!"

(...prova:

== Lega apre a Draghi con condizioni, in segreteria 'Proviamoci' =  AGI0977 3 POL 0 R01 /

 == Lega apre a Draghi con condizioni, in segreteria 'Proviamoci' =

 (AGI) - Roma, 4 feb. - Come sempre, l'ultima parola spettera' a Matteo SALVINI ma il 'conclave' della Lega da' una chance all'esecutivo di Mario Draghi. Nella riunione della segreteria politica del partito, durata circa un'ora e mezza, gli interventi piu' scettici sono solo un paio, viene riferito, quello di Alberto Bagnai e quello di Armando Siri. Mentre tutti gli altri dirigenti condividono l'idea di non chiudere alla possibilita' di un sostegno al nuovo governo, seppur con condizioni nette su contenuti, persone e durata. Il primo a intervenire e' Matteo SALVINI che esprime il suo pensiero - sostanzialmente non molto diverso da quello esplicitato in pubblico. E' una scelta "difficile", riconosce il segretario leghista. I suoi dubbi maggiori riguardano la possibilita' che un esecutivo guidato dall'ex governatore della Bce "cancelli quota 100" o sia composto da ministri del precedente governo, "come Luciana Lamorgese", cita, per esempio. Non diciamo ne' si' ne' no, andiamo a sentire cosa ci dice, aggiunge il capo della Lega, che, sabato alle consultazioni intende portare i cinque punti tematici posti gia' nei giorni scorsi: nessun aumento delle tasse, riforma della giustizia, avvio dei cantieri, rottamazione delle cartelle di Equitalia e piano vaccinale "serio". SALVINI ribadisce anche che la Lega vuole le elezioni e che si aspetta garanzie sulla durata dell'esecutivo che dovrebbe formarsi. Poi da' la parola al suo vice, Giancarlo Giorgetti, il quale ribadisce quanto sostenuto da mesi, ovvero che quello di Draghi, nella situazione economica e sociale drammatica in cui versa il Paese, e' un treno che non si puo' certo perdere. Anche Luca Zaia e' tra i piu' favorevoli. "Valutiamo seriamente il sostegno a Draghi in maniera responsabile e discutendo di impegni programmatici", dice il governatore veneto. Seguono diversi interventi, quasi tutti i governatori sono collegati. E non c'e' un 'no', qualche riserva maggiore di Bagnai e Siri. "Sostanzialmente abbiamo detto un 'Proviamoci' con riserva", spiega un 'big', "la ragione che piu' ci convince e' una: sarebbe piu' difficile spiegare un 'si'' che un 'no' ai nostri elettori". (AGI)Fed 041840 FEB 21 NNNN

...de hoc satis).

"Quindi che cosa vuoi che ti dica? Se mi fido io, puoi fidarti anche te: se non ti fidi, va bene lo stesso..."

Segue ampio dibattito sull'effetto controproducente delle sanzioni ecc. (insomma, quei meravigliosi momenti in cui mi spiegate le cose che so meglio di voi).

E così, in epanadiplosi, si chiude il post, partendo da dove eravamo partiti: "La cosa più fastidiosa è quando ti dicono: avevi ragione tu!"

E siccome è più fastidioso per loro (quelli "bravi", quelli "credibili") che per te, in fondo è quasi meglio che non te lo dicano.

La storia va dove deve andare: le scelte sbagliate si pagano, ma non tutti i cambi di casacca sono premiati dagli eventi.

Stretta è la foglia, larga la via, dite la vostra che ho scritto la mia...

29 commenti:

  1. Quando e se dovessi incontrarla mi limiterò a chiedere la dedica su "l'Italia può farcela" (quella su "il tramonto dell'euro" ce l'ho già, raccolta in tempi non sospetti). Per il resto me ne starò muto.

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    1. Ma non è mica necessario! A me fa piacere conoscervi.

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    2. e se dovesse succedere io ti diro' " ciao Albe'"...ormai sei uno di famiglia...

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  2. Prof. Bagnai, c'è un altro Manfredi noto, la cui storia potrebbe esserci utile: Manfredo dei Manfredi, dei Manfredi di Faenza.
    Raccontano le cronache che un suo parente, membro dell'Ordine dei Frati Gaudenti, lo invitò con il figlio Alberghetto ad una cena.
    Pare altresì vi fu una "fruttuosa dialettica", nel senso che arrivati alla frutta il frate, che di nome faceva Alberigo, risolse le dispute con dei pugnali.
    Ecco, io mi domando e chiedo: non è che alla cena di quel 4 febbraio Alberigo da Conegliano (o da Cazzago, secondo altre cronache) vi ha servito la stessa frutta?
    Perché la dote di Francesco fa gola ed è meglio farsela dare dimidiata da Maghinardo che vederla nelle mani di Manfredo.

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    1. Banalmente, il fatto che il contenuto di riunioni riservate venga regolarmente passato ai giornalisti, se da un lato mi fa piacere perché mi legittima a rimarcare, come faccio qui, dei fatti dopo che sono diventati di dominio pubblico, dall'altro mi infastidisce un po' perché gradirei più serietà.

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  3. La politica è mediazione. Ma anche linee rosse (da non confondere coi drappi). Lo statista sa mescolarli sapientemente.

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    1. Sai farmi un esempio di linea rossa, tratto dalla storia recente che avresti voluto leggere? Io vedo molte linee rosa, ma rosse non ne ho viste.

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    2. Sono due anni di linee rosse.
      Serrata e coprifuoco istituzionalizzati.
      Lo sdoganamento dello scientismo.
      Lo scudo penale per i medici vaccinatori.
      Gli obblighi vaccinali - conditi dai segreti e, prossimamente sui nostri schermi - le approvazioni farmaceutiche in autoqualifica.
      Il green pass.
      Il MES (aka PNRR).
      La Commissione Orwell - che ha portato al clima di odio, la cui ultima vittima, presto, purtroppo, spodestata, è la povera Alessia.
      Le armi e i soldi all'Ucraina.
      I "rifugiati" ucraini che "sorpassano" la coda per permessi di soggiorno e cittadinanze. Senza controllo dei precedenti penali: cosa può mai andare storto?
      L'acqua non è un diritto.
      Forse sembrano rosa in segreteria perché soddisfano le aspettative delle associazioni di categoria che tanto piacciono alle persone che piacciono. Un conto è dire che non si sono viste arrivare in tempo o che le forze erano soverchianti e si è stati travolti. Ma affermare che non ci siano state è proprio grossa, suvvia...

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  4. Sto seguendo il suo intervento a #Coffeebreak su La7 e ricevo immediatamente molte risposte alla domanda "perché pensi di votare ancora Lega, dopo che hanno tradito?", che molti conoscenti e amici mi rivolgono. Avremmo bisogno di poter disporre di molti parlamentari come Lei, dotati della capacità di approfondire e ampliare l'analisi critica della situazione contingente (la pandemia, l'UE, il PNRR, la geopolitica, la guerra, l'inflazione, l'energia...), ma occorre anche riconoscere che, purtroppo, così non è. La verità è che Lei al momento è, ahimè, minoranza nel Partito che l'ha meritoriamente portato in Parlamento (e per questo merita il mio riconoscimento), Partito che a sua volta è minoranza all'interno del Governo e della maggioranza. Peraltro, la dialettica interna di un Partito come la Lega (unico rimasto tra i Partiti della cosiddetta prima repubblica) è cosa nota anche a chi è digiuno di politica e credo vada rispettata. Resta sullo sfondo, pesante come un macigno, la constatazione della distanza enorme esistente oggi tra i bisogni urgenti dell'Italia e necessari ad affrontare la grave crisi economica e finanziaria in arrivo e gli strumenti che vengono attualmente messi in campo dal Governo e dal centrodestra nel suo insieme. Il rischio è ovvio, ossia che la Lega finisca per pagare il conto salatissimo di questa divaricazione tra aspettative molto alte fino a qualche mese fa e la realtà politica attuale che appiattisce tutti gli obiettivi programmatici che portarono la Lega al Governo (seppur con un modesto 17%).
    Mi rendo conto di elencare considerazioni ovvie, che Lei conosce molto bene, ma penso che riflettere tra noi su questa contraddizione sia doveroso e necessario per tutti coloro che continuano a individuare nella Lega l'unico Partito capace di raccogliere e rappresentare le istanze decisive per la difesa dell'interesse nazionale.

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    1. Ma tradito cosa, poi? Ma di che cazzo parla la gente? Di quello che sa, cioè di molto poco, e non glie ne posso fare una colpa perché gli ultimi trent'anni di gestione dei media sono stati orientati a sovvertire le categorie più elementari del ragionamento politico. Forse andar meno dietro alle ricostruzioni di chi ha come preciso mandato quello di sottrarre sovranità agli elettori potrebbe aiutare. Ma solo forse, eh!

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    2. Credo che siano davvero poche le persone che sono in grado di seguire le vicende della politica e sviluppare un'analisi critica e consapevole del racconto spesso fuorviante e distorto che viene quotidianamente fornito dai media. A volte mi sorprendo per la superficialità delle considerazioni e dei giudizi che molti utilizzano nei commenti ai fatti che riguardano la vita di ognuno, ma il livello purtroppo è questo.

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  5. Quindi da Gennaio 2021 la linea politica la decidono Giorgietti e i Presidenti di Regione. A questo punto allora è giusto avere dubbi a votarvi perchè la Lega di Giorgetti non è la Lega di Salvini. E se Salvini non è stato così intelligente da capire che questa mossa avrebbe indebolito lui è anche sintomo che è buono per la battaglia ma a Strategia lascia alquanto a desiderare.

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    1. Caspita! Hai qualche pelo rosso fra i denti! Non avrai mica esagerato con pane e volpe?

      Ti sei accorto ora, a luglio 2022, di quello che tutti i giornali hanno strombazzato a febbraio 2021, cioè che la scelta della Lega di entrare nel Governo Draghi è stata fortemente voluta dall'on. Giorgetti! Beh, se la tua intelligenza ti consente di arrivare così rapidamente al punto, allora ti consiglio (ma lo consiglio solo in questo caso) di leggere il giornale.

      Sì, in quella segreteria politica io sono stato sconfitto. Spiace, ma capita. Che cosa avrei dovuto fare? Prendere e andarmene? Chi avrei aiutato così, a parte me stesso? Invece ho preso atto della volontà della maggioranza e mi sono messo a lavorare. Ovviamente non avrei nemmeno sbandierato la mia sconfitta ai quattro venti, non perché me ne vergognassi, ma per tutelare l'immagine del partito. Per fortuna altri non hanno avuto questo scrupolo e così ora anche un simpatico abitante della Beozia come te, che di questo blog e di chi lo scrive non sa nulla, ha imparato che quello che io dico succede. Io dissi che avremmo perso consenso, venni preso per scemo, e aspettai. Io avevo ragione e gli altri torto. Capita anche questo, e piuttosto spesso. Aggiungo subito che in politica avere ragione aiuta, ma non basta.

      Quanto alla strategia, fra due anni ti dirò una cosa che era sui giornali all'inizio di quest'anno, così cadrai dalle nuvole e ti chiederai: "Ma come avevo fatto a non accorgermene?"...

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    2. Personalmente la cosa è chiara, ma mi permetto di rispondere (qui perché il collega ha forse meglio centrato il punto): posto che l'on. Giorgetti le (ci) ha servito la frutta e che lei ha detto all'inizio di quest'anno che "la Lega 3% ha perso", possiamo sperare di servire la frutta anche noi o dovremo limitarci a raccontarli tutti nella Caina, facendo giustizia con l'essere villani?

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    3. @Alberto, però quando te lo facevano notare sei partito con la solita solfa "i giornali[sti] mentono". Quanto, poi, alla accountability (o alla mancanza della stessa, giustamente criticata in Pd e parastato), come premio per aver polverizzato il consenso, Salvini lo coopta per una gestione più collegiale.

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    4. @Valerio: mi sembra abbastanza ovvio (ma evidentemente non lo è) che i giornalisti giocano a spaccarci e che anche un individualista come me, se gioca in una squadra, deve evitare di indebolirla (anche per resistere a quelli cui, all'interno della squadra, farebbe comodo una squadra più debole). Scusate, chi è qui dall'inizio suppongo possa capire come vivo lo scenario attuale, no? Del resto, non è che mi nasconda dietro un dito: il PNRR è un memorandum e se non eravate a judo me lo avete sentito dire. Se non siete qui da ieri sapete che abbiamo conosciuto e ascoltato economisti greci che si sono trovati in Parlamento a gestire il memorandum. Posso imparare dai loro errori o devo necessariamente immolarmi sull'altare del vostro narcisismo? La seconda parte (quella che segue "accountability") non l'ho capita, sinceramente, e se puoi essere più esplicito mi aiuti.

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    5. @Paolo, non so che cosa dirti, se non i due cardini di questo blog: (1) se mi seguite, seguitemi, e (2) voi non siete me (e viceversa). Passo ore a decriptare messaggi scritti in prosa elegantemente allusiva. Se mi dici con soggetto-predicato-complemento quello che mi vuoi dire magari lo capisco e magari ti rispondo. Qui la sperimentazione verbale la lasciamo al padrone di casa, così perdiamo meno tempo.

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    6. Lo è Giorgetti (sineddoche per coloro che i giornalisti chiamano governisti), citato nel commento iniziale.
      Il discorso dell'accountability: nel mondo normale, se qualcuno consiglia il capo e succede un disastro va in panchina un giro - quando non viene accompagnato alla porta, secondo le regole del mercato - non lo si premia con la condivisione del potere decisionale perché mugugna.
      Se nella squadra c'è qualcuno che vuole indebolirla, la spaccatura rafforza e non fiacca.

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    7. Mi spiace, mi richiamavo all' aneddoto dei Manfredi di Forlì che avevo citato sopra.
      Comunque sia, ripeto quello che dice Valerio: Giorgetti/Zaia/"la Lega 3% che aveva scommesso su Draghi" ha portato tutta la Lega al disastro elettorale, magari perché sono "quelli cui, all'interno della squadra, farebbe comodo una squadra più debole" - scusi se la cito ma voglio provare a farmi capire.
      Questo lo sappiamo, è l'alternativa che Vespa ha attribuito a Giorgetti nel suo ultimo "libro" e che Giorgetti non ha mai smentito: stare fuori, vincere e governare le macerie oppure entrare nel Governo e fare qualcosa costi quel che costi.
      Come già accaduto a Chamberlain, siamo entrati nel governo e governiamo le macerie - senza neppure vincere!
      A questo punto, uno si aspetterebbe una purga staliniana di Giorgetti/Zaia/"la Lega 3%" e invece lei pubblica su Telegram la notizia che il Segretario Salvini ha proposto a Giorgetti/Zaia/"la Lega al 3%" una gestione collegiale.
      Come mi disse a Goofy1, la domanda è quella cosa che somiglia al pastorale ma non autorizza a fare una predica, per cui chiedo: lei ha avuto ragione e la ascoltano o siamo in modalità Cassandra?
      Lo chiedo perché purtroppo ho l'orecchio troppo vicino ai gegni della Lega Veneta e a sentire loro abbiamo perso voti a vantaggio GIORGIA MELONI perché non parliamo di autonomia - con la quale ci pagano le bollette, immagino.

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    8. Oh cazzo! Devo aver dimenticato di puntare la sveglia! Se c'è stato un disastro elettorale devono esserci state le elezioni, e non me ne sono accorto...

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  6. Caspita come ti brucia!
    Se sapevo che soffrivi ancora così evitavo. Povero cucciolo. Deve essere stat dura sapere di avere ragione ma non contare nulla. Mi fai tenerezza. Auguri per le prossime previsioni. E forza Giorgetti!

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    1. Carissimo, sei lieto di fare il tifo per chi ti somiglia di più! Le sconfitte non fanno piacere, qui, come sapresti se non fossi arrivato ieri da qualche remota landa dove da secoli ci si accoppia fra cugini, ne abbiamo subite parecchie (le europee del 2014 non furono una vittoria, la Grecia non fu una vittoria, ecc.), ma la cosa importante è che siano chiare le posizioni. A me basta aver detto la cosa giusta. Aggiungo un dettaglio che ti sfugge: qualcuno aveva scommesso su Draghi presidente, e ha perso. Quel qualcuno non sono io, esattamente come tu non sei una volpe...

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    2. però nella Lega comanda ancora. :)

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    3. Ma certo, certo... Va bene così. Torno a dire: i giornali dovresti leggerli meglio, ma non posso aspettarmi tanto da te...

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  7. Non ti preoccupare per me, quando capisco e se capisco. Preoccupati di vincere qualche battaglia. Perchè di gente che aveva ragione e ha perso ne sono piene le fosse.

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    1. Perfetto. Tu invece perderai avendo torto. Per il resto, ti ringrazio per il prezioso contributo.

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  8. @Valerio, no , è partito con la solita tattica di offendere e bloccare chi glielo faceva notare. Tattica politicamente vincente...

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    1. Oh, mi piace questo vittimismo piagnucoloso e perdente! Se ne respirava tanto qui all'inizio: "Maestraaaaa! Bagnai censura!" Ecco: non ti ho censurato. Indovina un po' perché?

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  9. sapete che vi dico?? che bagnai sta lottando come leone insieme con la lega nella fossa dei leoni e invece di dargli una mano a lui e hai leghisti difendendoli e sostenendoli gli state rompendo le scatole li state attaccando ma chiedo a quelli che li attaccano: li state aiutando con una critica costruttiva o e una critica distruttiva?? perché se volete portare le critiche pretestuose e distruttive non aiutate nessuno: anzi l'unico che aiutate è il pd, poi fate come cazzo vi pare come sempre

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