domenica 15 giugno 2025

Prodotti del metabolismo (pdm): declino e referendum

(...ieri sera ero abbastanza usurato, dopo una lunga giornata, iniziata a Venosa, da cui ero risalito fino a Pizzoferrato, per poi scendere ad Ateleta per partecipare a un raduno, per poi risalire, finalmente, nelle mie highlands. Nicola si era maternamente raccomandato di non tenere la finestra aperta, perché di notte rinfresca, e io filialmente l'avevo quindi spalancata, tirando giù la zanzariera, non tanto per difendermi dalle zanzare, che qui non si sa cosa siano - altro motivo per venirsene via da Roma, dove ormai imperversano da marzo a dicembre - quanto per ostacolare l'ingresso a qualche creatura mitologica tutta elitre e aculei, di quelle di cui in città invece s'è persa la memoria - magari perché qualche immigrato clandestino ne ha occupato la nicchia ecologica. Mi sono quindi andato spegnendo lentamente, nella lunga dissolvenza del crepuscolo, immaginando che alle 5:26, come da effemeridi, il Sole mi avrebbe svegliato, essendo io piuttosto insofferente - o se volete reattivo - alla luce, ed essendo la mia finestra esposta a ostro. Fatto sta che siccome la finestra davanti ha un bell'albero, io forse ero più stanco del solito, e la temperatura era ideale, mi sono svegliato solo alle 6:30, e insomma, fra una chiacchiera e un altra col mio ospite, mi son trovato all'imbocco del sentiero  per il Porrara alle 8:45. C'erano già sette macchine, ma era un po' troppo tardi per andare in cerca di solitudine - che comunque non avrei trovato - più avanti, sul Monte Amaro, un monte che non cessa di darci soddisfazioni [qui e qui], dove mi preoccupava non tanto la neve o il ghiaccio, che ancora in quota c'è, quanto il fatto di dover risalire la valle di Fondo di Majella col sole negli occhi [per evitarlo devi partire almeno alle 7:30]. Così, mi sono messo in marcia, e fedele al motto "mai niun davanti", pur con un passo che non è ancora dei miei migliori, mi sono lasciato dietro una dozzina abbondante di escursionisti, riguadagnandomi rapidamente la tanto agognata solitudine. Non è solo spirito agonistico: diciamo che è anche prudenza. Quando vado da solo, preferisco che dietro di me ci sia qualcuno che, se le cose vanno storte, possa raccattarmi da terra. Ma perché lui sia dietro di me, non devo spiegarvi, dopo tanti anni di Goofynomics, che io devo stare davanti a lui! L'unico modo per essere veramente solo in montagna è andare per montagne che nessuno frequenta perché non hanno nome o reputazione, quindi in generale perché non hanno quota: lì la solitudine può essere un problema serio, anche perché lo spazio che l'uomo non riempie, lo riempie Natura matrigna Inc., lo sponsor di Musica Perduta, rappresentata in zona da lupi e soprattutto orsi. Ma in una domenica di giugno un qualsiasi duemila degli Appennini tutto è tranne che un posto solitario, il che ovviamente non ne fa di per sé un posto sicuro - vedi sopra! Alle 8:45 nel lato occidentale della montagna, quello verso il Quarto Santa Chiara e Roccaraso, per capirci, e all'ombra degli alberi, si poteva andare, il caldo ancora si sopportava. E così, mentre salivo col mio passo geriatrico, mi immaginavo i due cicli che si intersecavano al mio andare: quello del carbonio 6CO2 + 6H2O + luce → C6H12O6 + 6O2, e quello di Krebs acetil-CoA + 3 NAD+ GDP + FAD + Pi + 2 H2O → CoA + 3 NADH + 3 H+ + FADH2 + GTP + 2 CO2 [ovviamente non questo Krebs, ma questo Krebs, e altrettanto ovviamente non questo GDP, che se qualcuno capisse veramente cos'è tutti staremmo meglio, ma questo GDP, di cui, confesso, fino a oggi ignoravo l'esistenza: il che non gli ha impedito di fare finora il suo lavoro per me...]. Sotto i miei occhi quello che gli scemi chiamano inquinamento stava diventando glucosio attraverso la fotosintesi, come nelle mie cellule, da qualche parte e in qualche modo per me misterioso, attraverso la beta-ossidazione stavano diventando glucosio - o qualcosa di simile - gli acidi grassi, di cui in questo momento ho oggettiva disponibilità [se mi fate un buon prezzo ve ne posso cedere almeno quattro chili!]. Insomma, il mio metabolismo finalmente andava a un regime tale da garantirmi un minimo di benessere, e in questo stato di beatitudine emettevo tanta CO2, che però non sembrava disturbare i faggi e i tassi sul mio cammino, lieti anzi di assorbirla [naturalmente parliamo di questi tassi, non di questi tassi, che sono anch'essi emettitori, e anch'essi si incontrano da queste parti - ma non alle 9 del mattino: l'ultimo l'ho incontrato alle 23 di una serata dell'agosto scorso scendendo da Rosello]. Così, di sorpasso in sorpasso, su per la cresta, arrivavo in cima, dove trovavo quattro persone, fra cui un poliziotto in congedo, da cui ho imparato tante cose: che alla Rava del ferro la scorsa settimana c'era ancora un metro e mezzo di neve ghiacciata, lui era andato coi ramponi, aveva visto altri in "lieve difficoltà"; che una volta in servizio di polizia stradale era intervenuto sul luogo di un incidente, il responsabile dell'incidente senza alcun segno che potesse lasciar presagire una simile reazione gli aveva sparato al braccio [il buco si vede ancora] e poi l'aveva buttato a terra cercando di finirlo, ma la pistola gli si era inceppata per tre volte, e dopo tutta questa bella storia lui, che non aveva nemmeno fatto in tempo a estrarre l'arma, si era dovuto pagare l'avvocato; e altre varie ed eventuali del territorio e delle sue montagne. Inutile dire che dopo un episodio simile [quello del buco e dell'avvocato] se non sei leghista lo diventi, e infatti abbiamo salutato dalla vetta il comune amico Gianni Tonelli. Ah, il più anziano lassù non ero io: c'era un signore del '46, quasi ottantenne, con un suo amico settantacinquenne. Il loro passo era più geriatrico del mio [alla fine ci avevo messo due ore e cinque minuti rispetto a un tempo tabellare di 2:10], ma chissà se fra vent'anni avrò ancora voglia di andare lassù?

Questione - anche - di metabolismo.

Occupiamoci allora di un prodotto del metabolismo, cioè di un pdm...)


Anonimo Keynesiano ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Storia di un referendum":

L'Italia ha recuperato il livello di Pil del 2007 solo nel 2023. Calcolando i livelli di crescita del PIL nel 2024 e 2025 fanno 18 anni di sostanziale stagnazione economica. Tra il 1990 ed il 2023 i salari sono diminuiti. La produttività continua a non crescere. I neolaureati continuano ad andarsene. A fronte di tutto questo la diminuzione del tasso di disoccupazione dice ben poco sull'andamento complessivo del paese, soprattutto se si considerano le tipologie di posti di lavoro creati (in settori a basso valore aggiunto, con salari di conseguenza mediamente bassi).

In sintesi: il paese continua serenamente a declinare e questo governo non ha fatto (e continua a non fare) nulla per invertire il trend (d'altronde non può farlo, non avendo il controllo delle leve fondamentali della politica economica). Siete stati al governo in 5 degli ultimi 7 anni e ci siete in pianta stabile ormai da 3: le battute sono simpatiche, ma a un certo punto dovreste spiegare - e rendere conto - della situazione complessiva del paese.

Ps: 12 milioni di voti contro non sono esattamente pochissimi, e io non sputerei in faccia a chi è andato a votare perché costoro potrebbero ricordarsene. Per ulteriori informazioni, vedasi il "ciaone" di Renzi.

Pubblicato da Anonimo Keynesiano su Goofynomics il giorno 9 giu 2025, 23:51


Alberto Bagnai 10 giugno 2025 alle ore 06:36

Grazie per avermi spiegato le dinamiche macroeconomiche che avevo annunciato ex ante. Così facendo ti sei reso ridicol* e quindi mi sollevi dal compito di risponderti. Coí keynesiani pro-euro ci abbiamo lastricato il nostro percorso, ignoravo che esistessero ancora…


Anonimo Keynesiano 10 giugno 2025 alle ore 09:07

Onorevole, ero contro l'euro da prima che lei "scendesse in campo". E lo sono rimasto mentre lei votava la fiducia a Draghi. Invece che insultare, potrebbe (forse dovrebbe) rispondere nel merito. Ripeto: siete al governo, e dovreste cominciare a rispondere della situazione che - nonostante la diminuzione del tasso di disoccupazione - resta terribile. Cordiali saluti!


Alberto Bagnai 10 giugno 2025 alle ore 10:11

No, guarda, tu non eri niente perché non sei nessuno, sei solo uno che ha paura di metterci la faccia, e devo dirti che in questo solidarizzo con te (ho appena scritto una lettera a un collega per dirgli di stare attento, perché siamo ancora nel regime di Vichy messo su dalla sinistra), ma solidarizzare non significa autorizzarti a venire qui a farmi lezioncine di cui onestamente non c’è bisogno, non ne ho bisogno io, e non ne hanno bisogno gli altri lettori, anche perché le condisci con cose fattualmente false. Tu non hai dovuto votare la fiducia a draghi perché non conti un cazzo. Goditi il tuo non contare un cazzo, ma rivolgiti in un altro modo a chi da tanti anni sta lottando per cambiare le cose, mettendoci la faccia.


Anonimo Keynesiano ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Storia di un referendum":

Di seguito le fonti delle cose “fattualmente false”:

1) Sul recupero a fine 2023 del PIL del 2007:

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/aziende/2024/05/15/istat-pil-reale-a-fine-2023-torna-a-livello-pre-crisi-2007_aa6d6ec6-1608-4435-9234-1f91c5dee780.html#:~:text=Il%20Pil%20reale%20(quello%20in,nel%20Rapporto%20annuale%20dell'Istat.

2) Sulla diminuzione dei salari dal 1990 al 2023, i dati sono tratti dal Rapporto Annuale OCSE sul lavoro e sono stati ripresi abbondantemente dalla stampa negli ultimi mesi, basta usare Google:

https://www.oecd.org/en/topics/employment.html

3) Sul calo della produttività:

https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/01/REPORT_PRODUTTIVITA_2023.pdf

https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/05/Sintesi-Rapporto-Annuale-2025.pdf (pag 6 e 7)

4) Sull’esodo dei laureati (e non solo):

https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/4378/PRESENTATO-AL-CNEL-IL-RAPPORTO-GIOVANI-ALL%E2%80%99ESTERO

5) Sull’inversione del trend del declino italiano:

Credo che dedurla dal grafico sull’andamento del rapporto tra Pil pro-capite ITA/WLD e ITA/EMU contenuto nel post da lei citato sia un filo azzardato. Se guardiamo all’insieme dei dati che abbiamo a disposizione (quelli di cui sopra e altri che si potrebbero aggiungere) quello che emerge chiaramente è che il declino è vivo e lotta insieme a noi.

6) Sui posti di lavoro prodotti:

Confesso che questa era più che altro una deduzione fatta mettendo insieme: a) scarsa crescita del PIL nel post rimbalzo-covid (2023,2024,2025) b) calo della produttività c) diminuzione dei salari d) aumento dell’occupazione over-50.

I dati settoriali non me li sono guardati, ma se mi smentisce dimostrandomi che stiamo producendo posti di lavoro in settori ad alto valore aggiunto sono ben contento.

Con immutata stima,


Dunque...

Intanto sgombriamo il campo da un equivoco, o almeno proviamoci, perché mi sono ormai rassegnato all'evidente impossibilità di riuscirci, per circostanze oggettive che comprenderete.

Tutti qui ci ricordiamo quando e come abbiamo conosciuto Giorgia Meloni: undici anni fa in questa tavola rotonda:

nel convegno intitolato al mio saggio cui venne riconosciuto lo status di best seller (ma insomma, che cosa ne penso lo sapete...), convegno a margine del quale la Meloni rilasciò questa intervista:

Erano, naturalmente, altri tempi.

Avevo conosciuto la Meloni circa un anno prima, grazie a un uomo buono e coraggioso di cui molti parlano ma che credo nessuno conosca, perché penso di essere l'unico, essendo stato lì, avendo respirato quell'aria, avendo ascoltato i deliranti sproloqui degli organizzatori, che sembravano provenire dritti dritti da un ciclostile della militanza armata "comunista" anni '80 (negriani, credo fossero...), penso, dicevo, di essere l'unico a poter valutare e apprezzare il coraggio che Antonio ebbe nel venirmi ad ascoltare qui:

Per me Antonio non è una bandiera o un hashtag (come lo è diventato nella cloaca): è carne della mia carne viva, è la persona che è riuscita, nel 2013, dodici anni fa, col suo coraggio, col suo umorismo, con la sua mitezza, insomma: con la sua umanità, a farmi fare quell'operazione di igiene intellettuale di cui tanto ci sarebbe bisogno in questo Paese, ma che a sinistra temo di aver fatto solo io e vedo preclusa agli altri (il che mi ha reso peraltro indispensabile schierarmi a destra): apprezzare le ragioni dell'avversario politico, ammetterlo come interlocutore su un piano paritario di reciproco rispetto. Tanti sono i ricordi di Antonio, ma uno commovente e doloroso su tutti: quello di una volta che era venuto a trovarmi in Senato, e che per qualche motivo avevamo deciso di andare alla Camera (probabilmente per raggiungere l'infido Borghi). Passiamo i varchi e io mi avvio col passo spedito del parlamentare abituato a rimbalzare freneticamente da un palazzo all'altro, sospinto dalla spasmodica brama di raggiungere la prossima stanza con aria condizionata. Dopo un attimo lui non era più accanto a me, realizzo che era in affanno, lo guardo e mi prega di rallentare, ricordandomi che in fondo era vivo grazie a un intervento, e che non gli avevano dato tantissimo tempo. Me ne aveva parlato, ma me ne ero dimenticato. Lui sapeva di avere un tempo limitato, il che non gli impediva di spendersi.

Se non avessi imparato da Antonio che anche le ragioni dell'altro hanno pari dignità di esistere e di essere rappresentate, non avrei mai accettato nel 2013 l'idea di incontrare una "fascista" come la Meloni. Antonio non fu quindi soltanto il tramite di quell'incontro, cosa che gli fu possibile grazie al suo ruolo nell'organizzazione di quel partito: ne fu anche e soprattutto l'indispensabile presupposto culturale. Per Claudio parlare con Salvini fu piuttosto facile, nonostante che all'epoca non credo che questi avesse ancora letto Il tramonto dell'euro per i buoni uffici di Lorenzo Fontana: erano entrambi milanesi, erano entrambi conservatori. Il salto che dovetti fare io all'epoca era lievemente più ampio, ma insomma si fece, con la consueta liturgia: "Mi raccomando, sii conciso e concentrato, perché ha pochissimo tempo, potrà ascoltarti solo un quarto d'ora!" E poi l'incontro durò quasi due ore, al palazzo dei gruppi, che ora è casa mia, e che allora mi sembrava il distante, kafkiano e labirintico palazzo del Potere (che ovunque risiede tranne che in quelle stanze logore)...

Vedendo ora la frustrazione del mio assistente quando uno dei tanti postulanti riesce a catturare la mia attenzione e si trattiene più del previsto, mandando all'aria un'agenda fatta di incastri giapponesi, e costringendolo a entrare in modalità disaster recovery annullando e spostando quello che viene dopo, posso solo immaginare l'incazzatura di Arianna (se era lei il capo segreteria) di fronte a un evento simile. Va detto però che quando ci incontriamo mi sorride, quindi non porta rancore (o la mia esondazione non fu disastrosa)...

Era, o sarebbe, stato così con tutti, del resto, da Berlusconi in giù. Evidentemente succede in alto quello che succede in basso: ai primi come ai penultimi piace ascoltare quello che ho da dire. Una discreta soddisfazione personale che però solo in un caso ha avuto un riscontro politico:


(n.b.: tanto per essere chiari, ricordo - e ricorderà chi mi era vicino - che all'epoca questa foto non mi fece assolutamente piacere, perché significava la morte del dialogo con gli interlocutori che cercavo di coinvolgere, che poi sono gli stessi che a partire da qui, per l'igiene del Paese, oggi preferisco estirpare...).

Io continuavo (e continuo) a essere convinto che la battaglia in difesa della teoria delle aree valutarie ottimali sia una battaglia "di sinistra", pro labour, mentre il negazionismo di questa teoria sia evidentemente "di destra", contro il lavoro (per il semplice fatto che è contro il salario)! Tuttavia, è pur vero che bisogna fare il pane con la farina che si ha. La Meloni era piaciuta molto a molti di noi (ad esempio a Marco Basilisco, che pure stingeva anche lui sul negrismo - nel senso di Tony). Nel tempo ci ho mantenuto un rapporto non fittissimo ma cordiale: non ho consigli da darle, non è il mio ruolo e non ce n'è bisogno, come mi pare dimostrino i fatti. Credo che nessuno la ritenga una persona stupida, anche se probabilmente pochi si aspettavano (e molti me lo confessano) quello che invece forse qui ci potevamo aspettare, direi, visto che avevamo conosciuto la persona nella sua verità.

Ma insomma, per farla breve, quello che voglio dire è che avrei più di un pregiudizio positivo nei riguardi della Meloni e naturalmente di Matteo: sono persone che hanno voluto conoscermi quando non ero nessuno (vero è che a quei tempi a consenso forse stavo meglio io...), che hanno manifestato genuino interesse e rispetto per il mio pensiero, che stimo e con cui sono in rapporti cordiali (in un caso direi di amicizia). Poi naturalmente sono anche il premier e il vicepremier di un Governo che sostengo col mio voto (anche perché il vicepremier è il Segretario federale del mio partito). Ma soprattutto sono due bimbi grandi che non hanno bisogno che io li difenda, e per questo mi secca la dialettica idiota di chi viene qui a rompere i coglioni "ar parlamentare da 'a Lega" con atteggiamenti di sterile polemica. Non è questo (cioè la militanza leghista, che è arrivata dopo per me e non vi chiedo di condividere) quello che ci unisce qui. Ma capisco anche che non posso sottrarmi, che oltre a essere impossibile forse non è neanche opportuno (veramente non riesco a valutarlo) che io tenga separati i piani, e quindi all'anonimo keynesi-

ano voglio rispondere, e naturalmente risponderò su base fattuale.  Mi ero tenuto indietro il suo commento perché avendomi lui fornito dei link pensavo che ci fosse da studiare e approfondire. Invece no: come vedrete, il suo compitino da pieiccdì expat in qualche università scandinava di terz'ordine è totalmente inconferente. Sinceramente, credevo meglio: invece è solo diversamente brillante, e come tale lo gestiremo, sempre fedeli alla nostra linea sui prodotti del metabolismo, dettata dal cantore di un altro importante ciclo, quello dell'azoto. Da ogni nostro interlocutore, per quanto azotato sia, e anzi tanto più quanto più azotato è, può nascere il fiore della conoscenza.

Difendo quindi la mia tesi: il vile usurpatore del caro nome di un genio che qui vi ho insegnato ad apprezzare perché ve ne ho riportato i testi, quelli che nessuno conosce, e tanto meno i sedicenti keynesi-

ani (vi ricordate quel soggetto di Iodice? Circola ancora per i tubi del dibattito?) fa affermazioni fattualmente false, diluendole in una serie di affermazioni non originali e inconferenti, perché non sono oggetto di disputa sul blog che le ha anticipate di alcuni lustri.

Prima affermazione fattualmente falsa: semo mijoni!

"12 milioni di voti contro non sono esattamente pochissimi, e io non sputerei in faccia a chi è andato a votare perché costoro potrebbero ricordarsene."

Allora: innanzitutto non vedo dove avrei sputato in faccia a dodici milioni di persone. Non che non voglia o che reputi sbagliato farlo! Semplicemente, non ho sufficiente saliva per farlo. Se chi dimentica come il PD lo ha massacrato ricorda che Bagnai gli ha sputato in faccia è perché se ne vuole ricordare. Potrei anche blandirlo, un poveraccio simile: voterebbe comunque PD. Si chiama sindrome di Stoccolma e non mi interessa: non sono uno psichiatra. Tanto vale quindi dire le cose come stanno.

Fino a qui però siamo nell'ambito delle opinioni. Ma in questa frase del diversamente brillante c'è un dato fattualmente falso: i "dodici mijoni" semplicemente non ci sono! 


I milioni sono nove (il 25% in meno, per capirci), e la fonte è questa. Di quello che ti ha detto tucuggino o la tua pravdetta provinciale a noi qui non ce ne frega un cazzo (perdonami, ma anche qui siamo cultori dell'ermetismo...), per cui, a meno che tu non intenda accusare di brogli il Ministro dell'Interno e sostanziare la tua accusa, forse è meglio che ti dai una regolata. Sul tema vero (il resto era un fumogeno, quello che interessa alla sinistra non sono i diritti dei lavoratori ma il voto degli immigrati) la sconfitta è stata cocente.

Quindi abbasserei le penne.

Seconda affermazione fattualmente falsa: "il Paese continua serenamente a declinare"

Il nostro amico diversamente brillante a giugno 2025 ci produce una serie di fonti:

  • https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/aziende/2024/05/15/istat-pil-reale-a-fine-2023-torna-a-livello-pre-crisi-2007_aa6d6ec6-1608-4435-9234-1f91c5dee780.html
  • https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/01/REPORT_PRODUTTIVITA_2023.pdf
  • https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/4378/PRESENTATO-AL-CNEL-IL-RAPPORTO-GIOVANI-ALL%E2%80%99ESTERO

che, basta leggerne l'URL, si fermano al 2023, per dimostrarci che un Governo insediato a fine 2022 non ha arrestato il declino del Paese.

Ora, qui non si sa se sia più la scioccaggine o la malafede (hai altri due anni di dati: perché non li guardi, gioia bella?), ma propenderei per la seconda. Vero è che la scioccaggine e la malafede non si escludono, in particolare perché se sei in malafede devi anche essere molto sciocco ad affacciarti su un blog dove non solo l'autore, ma anche i lettori conoscono i dati! Quello che però mi fa propendere per la seconda è lo scombiccherato discours sur la méthode del nostro amico keynesi-

ano: "credo che dedurla dal grafico sull’andamento del rapporto tra Pil pro-capite ITA/WLD e ITA/EMU contenuto nel post da lei citato sia un filo azzardato. Se guardiamo all’insieme dei dati che abbiamo a disposizione (quelli di cui sopra e altri che si potrebbero aggiungere) quello che emerge chiaramente è che il declino è vivo e lotta insieme a noi."

Ora, premesso che sono io il primo a dire che non sta andando tutto bene, e che ovviamente chiunque in qualsiasi condizione può serenamente e tautologicamente argomentare che sarebbe meglio se le cose andassero meglio (invoco su di me la Grazia di Graziella!), innanzitutto segnalo che nella letteratura sul declino del Paese si considera uniformemente come variabile il Pil, semplicemente perché questa è la variabile riassuntiva dell'andamento economico generale del Paese. Di che cosa pensi uno che non capisce di che cosa parla sinceramente non so quale conto dovremmo tenere! Qui siamo al livello di chi, portando dal medico le analisi del sangue, dica: "Dottore, i livelli di colesterolo non mi interessano, perché ho un'ottima vitamina D!" Ma gioia mia, il rischio cardiovascolare si misura con certi parametri, e la recessione (o la crescita) con altri, e se sono quelli un motivo ci sarà. Se non ti piacciono, prenditi un Nobel per l'economia come Kuznets rifondando la contabilità nazionale e dopo (ma solo dopo) vieni qui a rompere i coglioni. Posto quindi che la variabile da osservare è in primo luogo il Pil, contesto la frase sinceramente stupefacente secondo cui non avrebbe senso valutarne il declino in termini relativi rispetto alla media europea. Questa frase del nostro amico diversamente brillante evidenzia una profonda, profondissima ignoranza della teoria della crescita. Come vi ho spiegato partitamente parlandovi dei cialtroni del declino (a volta ritornano!) è assolutamente fisiologico che il tasso percentuale di crescita di un Paese avanzato esibisca un rallentamento, tant'è che in Europa (ma direi nel mondo) nell'ultimo mezzo secolo questo succede più o meno a tutti (i Paesi avanzati). Di declino all'interno del consesso dei Paesi avanzati si può quindi parlare solo in termini relativi, cioè valutando se il rallentamento della crescita di un Paese (fatto fisiologico dovuto al catch-up) è maggiore o minore di quello dei Paesi consimili. Il senso del grafico della vergogna, quello che ultimamente ha rispolverato Milanovic, e che vi proposi nel 2014, è esattamente questo, e se una cosa che Milanovic trova corretta non piace al primo presuntuoso di passaggio capite bene che posso farmene, e forse anche voi potreste farvene, una ragione.

Ora, tanto per essere chiari, i dati trimestrali dicono questo:


dove il pallino rosso indica l'arrivo del Governo Meloni e nello spazio fra le due rette verticali tratteggiate è stata applicata la clausola di sospensione generale del Patto di Stabilità. Non mi sembra di vedere, dal quarto trimestre del 2022 in avanti, una derapata simile a quella che i dati mostrano dal 2002 al 2018. Voi la vedete? E vi rendete conto del fatto che, piaccia o meno, senza il Superbonus questo Governo non avrebbe un buco di oltre un punto di Pil da tappare ogni anno (dettagli qui)? Anche al nostro interno c'è stato un dibattito su quanto fosse possibile e opportuno adottare una stance più espansiva, ma con un buco da 100 miliardi (l'ordine di grandezza è quello) da tappare in cinque comode rate vedrai che fare più di quello che è stato fatto non è così ovvio.

Mi chiedo anche se ci sia qualcuno di così imbecille da rimproverare al Governo Meloni di non aver fatto una cosa simile:


perché se è questo che viene rimproverato, allora mi arrendo! Per tornare sul tendenziale a fine 2025 saremmo dovuti crescere del 10% l'anno nel triennio 2023-25, ma questo spero si capisca che è impossibile, giusto? E quindi, anche con una vigorosa crescita reale al 2%, al massimo avremmo ottenuto questo:

Tanto è il disastro ereditato dal PD e dai suoi anonimi...

Quanto al fatto che i salari siano diminuiti rispetto al 1990 (?) e che si sia tornati al livello del Pil pre-crisi solo nel 2023, le osservazioni da fare sarebbero due.

Primo, lo vieni a dire a noi? Il tuo primo commento su questo blog è del 2021, per venire a rompermi i coglioni in un momento particolarmente complesso (magari se avanza tempo ne parliamo sotto). Forse dovresti tornare indietro e leggerti qualche post fondamentale sui salari, come questo, per capire che da insegnarci hai veramente poco.

Secondo: ma ti sembra intelligente rimproverare a questo Governo una dinamica insufficiente dei salari quando i dati dicono questo:


Se volessi attaccare il mio Governo, sceglierei qualsiasi fronte tranne quello dei salari! La questione salariale è stata creata dal PD entrando nell'euro, questo è il dato. Che oggi la scopra cercando di addossarla al centrodestra sarebbe già ridicolo di per sé. A fronte di questi dati, credo che chi ha venduto il Paese farebbe meglio a starsene zitto, non trovi?

Terza affermazione fattualmente falsa: "questo Governo non ha fatto nulla"

E raschiamolo, il fondo del barile! Qualsiasi deputato di provincia è in grado di vociferare tonitruante in qualche "Tele Provincia Profonda" che "il Governo non ha fatto nulla! Bisogna fare di più!", e via tautologizzando... Perché togliere anche a te questo innocente piacere, gentile amico? Poi però ci sono i fatti, e non te la faccio lunga (se vuoi i dettagli cercati le audizioni alle leggi di bilancio), per cui te ne ricordo solo alcuni:

1) il taglio del "cuneo fiscale" esteso e reso strutturale nel 2025 (spiegazioni qui), con un importo in legge di bilancio pari a 13.214 milioni di euro di indebitamento netto, comprensivi dell'effetto della revisione delle aliquote IRPEF, nella legge di bilancio per il 2025;

2) l'esonero contributivo totale o parziale per le lavoratrici madri (i dettagli sono qui);

3) le deduzioni fino al 130% del costo del lavoro dall'imponibile IRES per le aziende che assumono particolari categorie di dipendenti (giovani under 30, donne disoccupate da oltre sei mesi, eccetera: i dettagli sono qui);

e ovviamente potrei continuare. Questo ci porta al punto successivo...

Quarta affermazione fattualmente falsa: l'occupazione non aumenta e se aumenta è precaria e se non è precaria è nei settori a basso valore aggiunto

Naturalmente raggiunto il fondo del barile si può scavare.

L'occupazione che non aumenta suppongo sia questa qui:


il precariato sono pressoché certo che sia questo qui:


dove si vede che l'incidenza dei contratti a termine sul totale dei contratti di lavoro dipendente è tornata ai valori pre-jobs act (il che contribuisce a spiegare perché coi referendum ve la siete presa nel keynesiano), e la prevalenza di creazione di posti di lavoro in settori a basso valore aggiunto suppongo sia questa qua:

anche se a me sembra di vedere che ICT e ricerca abbiano avuto una dinamica superiore alla media, mentre ce l'abbia avuta inferiore il settore primario, per dire. Ma sarò un po' stanco dopo una lunga escursione...

Concludendo

Non sto difendendo Giorgia o Giancarlo perché sono amici o perché dalla loro tenuta dipende la famosa poltronaaaah!11! (che lascerò volentieri, ora che so quali sono i lavori pagati veramente bene!). Sto semplicemente enunciando i fatti. E attenzione: enunciare i fatti non significa dire che questo Governo sia particolarmente bravo. Nonostante io creda che Giorgetti sia un ottimo ministro, metterei la cosa in altri termini. In fondo, non è questo Governo a essere bravo: è il PD ad aver fatto un disastro, rispetto al quale anche un normodotato avrebbe potuto fare la differenza. O, se volete, potremmo metterla anche in un altro modo: la configurazione particolarmente favorevole dei fondamentali macroeconomici di cui questo Paese gode secondo le metriche di Bruxelles è senz'altro dovuta al diligente lavoro dei volenterosi carnefici del PD, al loro fiscal overkill che ha senz'altro scosso dall'albero le mele marce, alla medicina amara e velenosa che se non ti uccide ti rende più forte!

Oh, gran virtù dei governanti antiqui!

Peccato però che gli elettori siano ingrati. C'è tanta ingiustizia e tanta cattiveria, signora mia... Ma soprattutto c'è, qui, tanta insofferenza verso i saccenti pretini di sinistra tutti presunzione e distintivo che vengono ad elargirci ex cathedra le loro verità pezzotte da analfabeti dell'economia. Ne abbiamo i coglioni pieni di uomini di scarse o pessime letture che si credono il sale della Terra ma ignorano i dati statistici e la logica elementare. Lo dico con ermetismo ma anche con affetto.

Un suggerimento: le tue controdeduzioni tienile per te. Riparliamone nel 2027. Se avrai avuto ragione, a quel punto, sarà impossibile non dartela. Oggi, purtroppo per te, è impossibile dartela, e le ributtanti contorsioni logiche con cui cercheresti di prendertela sinceramente vorremmo che tu ce le risparmiassi.

Con immutata stima (quella che questa analisi dimostra ti meriti).

50 commenti:

  1. 4 - 0 e palla al centro. 👋🏼 ‘notte Onoré❗️

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  2. Risposte
    1. Ogni tanto quello che si fa va anche raccontato, altrimenti gli effetti se li attribuiscono (o li negano) gli altri.

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  3. Buongiorno Prof.
    Sogno di una notte di mezza estate: fosse che fosse come il Pio albergo Trivulzio?

    https://www.ansa.it/toscana/notizie/2025/06/13/indagata-la-sindaca-di-prato-inchiesta-della-dda-per-corruzione_ca99d723-0c35-49c7-aa26-e51968ccdb8b.html

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    1. Sappiamo bene perché non può essere così, vero? Da un lato la magistratura è in maggioranza a copertura di quella parte politica, e dall’altro attaccare la sinistra in questo momento non destabilizzerebbe il paese, dato che la sinistra è all’opposizione. Ci sono almeno due condizioni strutturali, quindi, che dividono questi fatti di cronaca da quelli di inizio anni ‘90.

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    2. Infatti era un sogno di mezza estate -:). Restiamo ben svegli....

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  4. Questa carrellata di fatti è servita anche a me, che di solito sono abbastanza attento ai dati, ma evidentemente non abbastanza. Grazie.

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    1. Gli inarrivabili benefici del ciclo dell’azoto!

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    2. Mi associo. Questo post può essere estremamente utile in qualche discussione con amici piddini.

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    3. Allora ne faccio una versione estesa: ormai di leggi di bilancio ne abbiamo tre e qualcosa c’era scritto!

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    4. I bugiardi anti italiani si combattono coi dati. Grazie Onoré❗️👋🏼

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  5. a proposito dei prodotti del metabolismo e di ciclo dell'azoto, ma...ad esempio la ristorazione è un settore a basso valore aggiunto?

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    1. Eh… dipende se vai dalla sciúra Maria oppure se vai da Cracco. (Poi c’è il marketing come lievito madre neh…) 👋🏼

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  6. Io mi chiedo solo una cosa... Ma tutti questi anni fa dove erano? Ok poi c'è chi dice "eh ma tirate in ballo il passato" però con tutti questi fenomeni della "crescita e occupazione" il piddi avrebbe dovuto essere al 15% diciamo prima di Renzi haha eppure... A me sembra che siano bravi solo a fare opposizione, che è abbastanza facile basta criticare e qualcuno scontento lo trovi sempre

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    1. Io invece mi chiedo dove siano adesso.

      Per quanto il Prof. ci usi la cortesia di aggiornarli e di condirli ogni volta in modo diverso certi andamenti sono ormai arcinoti. In buona parte sono noti da prima ancora che esistessero, dato che sono stati oggetto di previsioni che si sono puntualmente verificate.

      L’unica vera novità è il cambio di tendenza degli ultimi anni, che si è verificato a seguito dell’attuazione di politiche auspicate su questo blog sin dagli albori. Se fino a qualche anno fa, in diretta competizione con l’Uomo Ragno, si poteva ancora sostenere che fossero le teorie di Bagnai, che Keynes fosse roba vecchia, che adesso c’è la Cina, etc, ora c’è la prova provata. C’è il riscontro sperimentale, visto che quelli che criticano di solito sono gli stessi che sostengono di votare la scienza.

      Quindi, perché insistere?

      Tra l’altro, devo essere sincero, su questi risultati ad inizio legislatura non ci avrei scommesso una pizza. La situazione internazionale, l’incertezza delle elezioni americane, l’Euro saldamente ancorato alle nostre caviglie, i continui richiami alla legislatura in difesa di Borghi mi portavano a pensare che preservare il preservabile ed evitare di peggiorare ulteriormente la situazione fossero il massimo risultato a cui aspirare. Mai smentita fu più gradita.

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  7. Sono sempre stato di destra, eppure frequento il blog dal 2012 (o forse anche 11, non ricordo) quando ancora lei era di sinistra. Ma sapevo, ero sicuro che avrebbe cambiato idea...

    Non dimentichiamo che l'uscita dall'euro era già stata paventata da Berlusconi nel 2008, anche se fu subito messo a tacere

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  8. Bagnai versione finanziere internazionale era un esito che si sarebbe potuto prevedere. Se non puoi batterli unisciti a loro. Basta che poi una buona parola per un tirocinio a scopo assunzione venga messa.



    Un futuro servo dei poteri forti.

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    1. Veramente sono già servo dei poteri forti! Non hai visto cosa dico di Giancarlo? Io ho traditooooh1!!1! e tu ti sei distratto…

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    2. Era la mia firma, non ho il disonore dell anonimato, pur essendo keynesiano.
      Chiaramente lei professore è già servoh, però è anche il nostro guru, e come tale va seguito (un sentito saluto all epoca dei lumi). Fedele Bagnaiano dai 16 anni, quest anno conto di apparire nell'annuale evento liturgico della nostra [il più infame dei pronomi possessivi] setta, che, ça va sans dire, non esiste.

      Marco Bulgarelli
      Futuro servo dei poteri forti
      Presente Bagnaiano

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    3. "Futuro servo dei poteri forti". Prossimo al matrimonio?

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  9. Standing ovation (una delle piallate più goduriose che ricordi 😂).

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    1. Detesto questo clericume sinistroide. Vadano affanculo loro, i loro pregiudizi, i loro tradimenti e le loro menzogne!

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  10. Con i QE del 2020 e seguenti abbiamo perso un'occasione per ridurre il debito e far crescere l'economia ancora di più. Il bonus efficientamento energetico doveva essere 90% al massimo per i redditi più bassi (con cessione del credito) e senza particolari vincoli. Controlli più rafforzati per evitare truffe. Aggiungerei anche qualche banco a rotelle made in China e qualche mascherina farlocca/fantasma in meno. Meno lockdown e incentivi economici più mirati anziché distribuzioni a pioggia. Occasione persa, anche con il "Governo dei migliori", molto peggio degli altri e forse favorito anche da un certo gradimento UE: avrà influito sul soprassedere su certi sprechi continuando a acquistare titoli di Stato senza rompere con il "Patto di stabilità"?.

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  11. Premesso che:
    - PD delendum est e la CGIL con esso,
    - che non mi interessa né mi sembra necessario contestare la macroeconomia qui esposta,
    - che il PD ha accettato e fatto di tutto per andare al governo e ciò ha comportato volere entrare e soprattutto voler restare nell'euro quando avrebbe potuto liberarsene e liberarcene,
    la questione salariale non è stata causata dal PD nel 2011 e neanche nel 1997.

    Essa è nettamente precedente e i suoi artefici sono anzitutto il PSI e la DC. Il PD, partito assai composito, la eredita e la incrementa disastrosamente pur di andare al governo al posto dei suoi rivali.

    Senza richiamare il divorzio, nel 1985 il governo Craxi I, pentapartito, riduce il punto di contingenza, la scala mobile. Ministro del lavoro è Gianni de Michelis, socialista veneto; finanze, bilancio le politiche comunitarie sono spartite tra PSDI e PSI (Forte, Fortuna, Longo, Craxi, Romita, Visentini). Il centrosinistra di Nenni è scomparso, altro che nazionalizzare. L'allora PSI veneto Renato Brunetta è già consigliere economico: lo sarà ancora nel'92.

    Il referendum tsipriota dell'epoca viene lanciato ma di fatto non sostenuto dall'allora PCI e dal sindacato PCI-PSI, sempre CGIL.
    Nel 1992 la scala mobile è abolita definitivamente dal governo Amato I. Ministro del lavoro è il cattolicissimo andreottiano ferrarese Nino Cristofori, direttore Coldiretti, quindi non CGIL, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dal 1989 al 1992 nei governi Andreotti e ministro di Amato nei mesi cruciali dell'abolizione. Fonderà poi un partito dal nome di Democrazia europea che confluisce nella, cattolicissima per carità!, UDC. Bilancio, Finanze, Tesoro vedono alternarsi il socialista Reviglio (privatizzatore di ENI), Andreatta, Goria, lo stesso Amato, il DC Barucci, mentre il cosiddetto indipendente ingengnere Baratta "riordina" le partecipazioni statali.
    Sempre del '92 è la legge delega per la privatizzazione attuata nel 1993 dei lavoratori della PA https://www.corteconti.it/Download?id=2dbf2816-43f6-41f0-9f26-143ee2392222 : quelli vili meccanici s'intende, certo non forze dell'ordine, docenti universitari, magistrati. Il che contribuisce a staccare la percezione da parte di costoro dei mancati aumenti e scatti di carriera di tutti gli altri, cosa assai utile a un disegno di impoverimento sistematico e discreto attuato a partire dal basso.

    L'abolizione dell'art. 18 era nelle intenzioni del Berlusconi I, nel 1994, così come del resto il cambiamento del coefficiente pensionistico, introdotto poi nel 1995 dal governo Dini. Il ministro del lavoro e della previdenza sociale opportunamente riuniti è un altro socialista veneto, come Brunetta: Tiziano Treu.
    Stavolta sì che vediamo la partecipazione attiva del PD o come si chiamava all'epoca poco importa, che sostiene quel governo. Una volta cooptato - e inglobata la DC degli ulivi - il PD e annessi a-sx non si fermeranno più: il nome di Treu è quello che più palesemente incarna la continuità.
    I cococo sono del 1997. Da allora dx e a-sx ingaggiano una gara a incrementare la "questione salariale": la dx con la Biagi e i decreti Brunetta, la sx col JA e la riforma cosiddetta Madia. Nonché con i tagli alla spesa corrente, anch'essi bipartisan.

    (segue)

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  12. (Seguito e fine) Scrivo questo perché a mio parere è importante un allargamento della cronologia che si tende a prendere in esame su questo tema. Gli anni '90 non sono stati per tutti quel paradiso dove bastava "credere un po' a sé stessi" per poter lasciare un posto a via Nazionale per un dottorato all'università.

    Al contrario rileggere gli avvenimenti da questa prospettiva premette di vedere che gli attacchi normativi concertati a tutti i redditi da lavoro, PA inclusa, precedono sempre di poco le tappe dell'unificazione forzata UE. L' Atto unico è del 1986, Maastricht viene firmato poco dopo l'abolizione definitiva della scala mobile e la privatizzazione dei lavoratori della PA. I cococo pre-euro del '97 si innestano su questa tradizione: il PD ha preso il posto del PSI craxiano di cui svolge ormai il ruolo di macellaio col grembiule rosso. Da allora disputerà a FI il ruolo di liberalizzatore del fu PSI. Ma il prezzo lo pagheranno per dieci anni i ceti inferiori. Al '92 come data cruciale accennava Stirati in una battuta brevissima nel Goofy 2019 o 2020.

    A causa degli squilibri indotti dall'euro e della crisi ottusamente affrontata a livello UE, come spiegato da Goofynomics per quindici anni, nel 2011 diventa necessario trattare anche il vero ceto medio, quello che oggi comincia intorno ai 40.000 annui, come erano stati trattati i ceti bassi nei vent'anni precedenti, peraltro a profitto, spesso, di quello stesso ceto. È questo, non un generico odio per la piccola impresa derivante da una tradizione gramsciana ormai oblìata, a spiegare gli anni'10. Nel decennio precedente il PD aveva esaltato e praticato, come gli altri, la retorica della piccola impresa, ottima tra l'altro per elargire esternalizzazioni a sfruttatori fioriti a partire dal nuovo millennio e tuttora in ottima salute, grazie a un precariato colpevolizzato per il suo desiderio del posto fisso (con la 104 anzi due come ci ha spiegato qualcuno dalle piste da sci).

    Anche calcolando il '97 prodiano e pro-euro, il 2011 o 2014 è un punto di arrivo della questione salariale, non di partenza.
    Il PD obbedisce al cambio fisso, pur di tornare al governo, la CGIL sghignazza e fedelizza (ma è tanto simpatica!) e con ciò segnano entrambi, si spera, la propria rovina.

    A quando la reintroduzione della scala mobile e di pensioni e servizi PUBBLICI degni di questo nome?

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    1. Ma tu da quanto sei con noi, carissima? Di queste cose abbiamo parlato tredici anni fa, e se c’eri dovresti sapere come la penso su ciò che si dovrebbe fare e su perché non si può fare. Nel frattempo avete massicciamente votato 5 Stelle.

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    2. Ad esempio qua: https://goofynomics.blogspot.com/2012/07/la-svolta-di-draghi-e-comunque-inutile.html
      Correva giusto l’anno 2012. 👋🏼

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    3. Non sono d'accordo: nel 2011 ci hanno dichiarato guerra e il PD si è schierato con il nemico. Gli antefatti, certe scelte antecedenti, per quanto dannosissime, non è mai corretto valutarle con il senno di poi. Altrimenti è anche colpa di Giulio Cesare ...

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    4. Appunto. Che la scala mobile sia stata smantellata dall'inizio degli anni '80 fino al 1992 lo sappiamo. Volendo, anche quello fra Caino e Abele fu un conflitto distributivo. I protagonisti di questi episodi però sono praticamente tutti morti. Quelli dell'aggressione e del tradimento del 2011 invece sono vivi, godono di ottima salute e pontificano. PD delendum est. Peraltro, l'unica proposta di ripristino dell'indicizzazione salariale è della Lega, salvo errore, quindi non capisco bene di cosa si vada in cerca (ma sono disposto a fare uno sforzo per capirlo, se mi viene spiegato meglio).

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  13. Scusi Bagnai ma si parla di cellulari vietati a scuola.. ricordo che una decina di anni fa era già così... Se ti beccavano con il Cell veniva addirittura ritirato... Cosa è successo nel frattempo? Direi che appunto è una misura giusta, ma come era la situazione? Davvero qualcuno prima del governo Meloni ha detto "usatelo pure"?

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  14. La scadenza più importante del 2025 è per la disdetta dell'affidamento senza gara pubblica dei servizi di Tesoreria dello Stato (dal 1894!) alla (privata) Banca d'Italia, che si rinnova automaticamente ogni vent'anni se non disdetto cinque anni prima. Se non si disdice quest'anno andrà avanti fino al 2050. Ricordo che le gare si fanno anche solo per l'affidamento dei servizi di una Tesoreria comunale... In un dialogo con (omissis) è venuto fuori che per raggiungere il Qatar, per esempio, che non ha bisogno di (tar)tassare i cittadini (come già nell'antica Roma), occorre tra le altre una Tesoreria di Stato pubblica. Per chi fosse curioso, la timeline delle misure sarebbe questa:
    1. Riforma del sistema monetario (bilanciamento quantitativo)
    2. Rinegoziazione dei trattati europei (se non funziona si esce e si aderisce all'EFTA dove troviamo già Svizzera, Norvegia, Islanda...)
    3. Istituzione di un fondo sovrano pubblico (col signoraggio recuperato attraverso il bilanciamento quantitativo, per realizzare i punti successivi)
    4. Rinazionalizzazione (riacquisto) di settori chiave
    5. Recupero del controllo su risorse critiche e minerarie
    6. Sovranità tecnologica e controllo delle filiere.

    Il punto sei naturalmente parte dall'epoca del punto uno e si accompagna alle fasi seguenti. Ovviamente la domanda è: come s'innesca questa "passeggiata" ? Pensate, in solo tre-quattro mesi di tempi tecnici per la firma presidenziale cambiando l'art. 1834 del codice civile, un vecchio articolo del 1942...
    Qui per i tecnici il disegno del decreto legislativo: https://centralerischibanche.blogspot.com/2025/02/decreto-legislativo-per-la-modifica.html
    Con questa rettifica legislativa si mettono in sicurezza, segregandoli, i depositi nelle banche. Infatti la modifica impone una rettifica contabile che finalmente riconosce la moneta bancaria come credito da signoraggio della Tesoreria di Stato (ecco perché occorrerebbe che la Tesoreria fosse gestita dallo Stato...). Per le banche i vantaggi sono evidenti: niente più pagamenti al FIDT per assicurare parzialmente i depositi; niente più vincoli di Basilea 3 perché spariscono le passività dei depositi. Per lo Stato, il giorno dopo la modifica dell'art.1834, entrano crediti per duemila miliardi (M2) ridando spazio di manovra per i passi successivi. A buon intenditore poche parole...

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    1. Vorrei tanto poter per una volta pensare che la solita tiritera a base di "bisogna assolutamente fare [minchiata a piacere] entro [data perentoria perentorissima] non sia una assoluta scemenza, ma purtroppo non mi dai grandi elementi di speranza in questo senso. Vieni qui a fare pubblicità al tuo blog che nessuno legge e sai perché te la lascio fare?

      Non lo sai?

      Prova a indovinare...

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  15. Impallidisce di fronte all’odierna supercazzola di Christine Lagarde su FT: secondo lei la crisi geopolitica è l’occasione giusta per l’euro di rivaleggiare con il dollaro USA quale valutah di riservah mondiale.
    “This is Europe’s ‘global Euro’ moment”, scrive Lagaffe.

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    1. Questa in realtà è una narrazione molto pericolosa. Non la prendere sottogamba.

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    2. Forse la grigina non ammette che non c’è solo il dollaro davanti all’euro. Ne scrivono qua 👇🏼
      https://www.wallstreetitalia.com/oro-secondo-la-bce-e-la-seconda-riserva-globale-dopo-il-dollaro/

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    3. Condivido la domanda di Charlie. Inoltre, rispetto a questa lieta notizia https://goofynomics.blogspot.com/2025/06/ancora-sul-ruolo-internazionale-delleuro.html?m=1 come va letta la dichiarazione della Sig.ra Lallouette in Lagarde ?

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    4. La Lagarde sta mandando un pizzino a Trump per conto di Wall Street.

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    5. Buongiorno! Caffè? Che cosa vuole Leuropa?

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    6. Alla luce del fatto che vede l'oro superare l'euro come bene riserva, l'aspirazione della presidente BCE appare un po' velleitaria. Da qui la sottovalutazione del suo discorso.

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    7. Tesi: Una massiccia emissione di Eurobond destinati ad investitori extra UE, i quali dovrebbero essere attirati da tassi elevati , apprezzerebbe l'euro compromettendo il surplus tedesco ed imponendo ulteriore austerity in Europa per compensare l'apprezzamento valutario (ed il crescente costo per interessi esteri) con un ulteriore calo del costo del lavoro. La domanda interna indotta si inaridirebbe e le tensioni sociali aumenterebbero. Si potrebbe finanziare un massiccio piano degli investimenti pubblici (non privati causa la non monetization rule a meno di usare società schermo coma la KfW ormai smascherata quanto ad elusione dei parametri di finanza pubblica) i cui prodotti però non troverebbero sbocchi nella domanda interna ma dovrebbero dipendere dalla domanda estera, il tutto con un euro sempre meno competitivo. Si potrebbe pensare di finanziare la guerra contro qualcuno (chi?) il che farebbe crollare i corsi dell'eurobond (e schiozzare il costo del servizio del debito estero) in quanto nessuno si fiderebbe di bombe e cannoni co-gestiti da francesi e tedeschi. L'eurozona si sudamercanizzerebbe e la speculazione avrebbe un comodo asset da shortare, facendo peraltro esplodere la BCE già con la bomba Target 2 in pancia e evirando la commissione che non saprebbe più gestire la crisi sociale. Ciò senza contare l'inevitabile frammentazione per le diverse tenute degli stati dell'unione.
      Tutto ovviamente teorico in quanto, come hai spiegato, il fine astrattamente realizzabile è un super PNNR (comprando l'Italia con un piatto di euro-lenticchie) e non il global euro.

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    8. Grazie Professore. Risposta recapita con semina mattutina del 17.06.

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  16. Più che altro, a me fanno ridere, sui social, gli europeisti e gli elettori di sinistra che vogliono spiegare agli altri come gestire l’economia. Mi chiedo: generalmente si insegna a patto di avere un ideale di riferimento che abbia precedentemente funzionato; o meglio, che senso ha fare le lezioncine a chi è scettico verso l’euro se, quando l’Europa poteva agire indiscriminatamente per rimettere in sesto l’economia europea, l’ha invece affossata? Invece, più l’Unione europea sbaglia, più si dimostra un progetto fallimentare, più questa gente si erge a giudice. Ma se il continente europeo e l’eurozona non riescono neanche a raggiungere l’1% di crescita del Pil in un anno! Io, prima di attaccare gli scettici, fossi europeista, mi assicurerei che l’eurozona primariamente funzioni a dovere, altrimenti è una morale inutile e ipocrita quella di criticare gli altri a fronte di risultati deludenti da parte di ciò che si esalta.

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  17. Ringrazio per la risposta e per l'attenzione, entrambe largamente immeritate.
    Non intendo controbattere punto per punto perché servirebbe a poco, mi limito a qualche osservazione, solo per il piacere del confronto.
    1) una risposta così articolata - ed alcuni passaggi della stessa - dimostrano a mio avviso che tutto sommato i rilievi fatti nel commento iniziale...non erano totalmente infondati.
    2) Se si prendono come riferimento i quesiti sul lavoro i milioni sono più di 12 in Italia e più di 13 estero compreso.
    I dati sono qui: https://elezioni.interno.gov.it/risultati/20250608/referendum/scrutini/incomplesso/incomplesso.
    Considerando i voti all'estero (non si capisce perché non si dovrebbe) i quesiti sul lavoro hanno preso più SI di quanti voti abbia preso il centrodestra alle ultime politiche. Non sarà una vittoria, ma a mio avviso è un dato politico rilevante. Utilizzare come riferimento il quesito sulla cittadinanza è (per una valanga di ragioni di metodo e di merito) una forzatura clamorosa e credo lo sappia benissimo anche lei.
    3) Non sono un piddino, non sono europeista e non faccio assolutamente parte del "clericume sinistroide". Anzi, l’accusa fa male due volte dato che ho anche pagato qualche prezzo personale per essermi opposto allo stesso in vari ambiti. Questo perché – come lei sa meglio di me – opporvisi da sinistra implica l’accusa di tradimento e la relativa scomunica.
    4) Visto che andiamo sul personale, a proposito di “pregiudizi”, “tradimenti” e “menzogne”: sono giunto a determinate conclusioni su UE ed euro da solo (e da adolescente) ben prima che lei “scendesse in campo”. E non credo siano tantissimi in Italia, gliene do atto, a far parte di questa categoria. Mi sono avvicinato - libero di non crederci - a questo blog nel 2012 su indicazione di un amico che mi segnalava che ci fosse un professore che cominciava a dire le cose che pensavamo noi. Ribadisco che nel commento non c’era ovviamente nessuna saccenza o volontà di dare lezioncine, e confesso che l’essere stato inquadrato erroneamente sul piano antropologico mi spiace.
    Continuerò a seguirla con piacere e non essendo espatriato “in università scandinave di terz’ordine” spero che nel 2027 avrà ragione lei (anche se credo che avrò ragione io!).
    Con immutata stima,

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    1. Se non volevi una risposta potevi non fare una domanda. Io qui rispondo a tutti. La risposta è articolata perché qui siamo tecnici. Se veramente hai fatto un percorso analogo al mio, cosa plausibilissima, non puoi non vedere che lo scopo era il diritto a immigrare, non quello a lavorare. Sono due cose diverse e, ribadisco, alla sinistra una delle due non interessa.

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    2. Poiché so resistere a tutto tranne che alle tentazioni, mi consenta due brevi punti. 1) Non credo esista "la sinistra", un po' come negli anni ruggenti del dibattito non esisteva "la Germagna". C'è una base e ci sono dei vertici (politici e sindacali). I numeri del referendum provano quello che era chiaro a qualunque persona di buon senso, e cioè che il distacco tra base e vertice è enorme e che il tema lavoro tira enormemente di più della questione cittadinanza/immigrazione. 2) Il percorso è stato analogo al suo, con una differenza: mi sono fermato al punto in cui si trattava di passare “a destra”. Non per un senso di purezza e/o superiorità, ma perché ero davvero convinto che quella non sarebbe stata la soluzione (confortato in questo dall’aver seguito da vicino il caso - per molti versi simile al suo ma con alcuni anni di anticipo - Philippot/FN). Mi verrebbe da chiudere aggiungendo che – ad oggi – i fatti mi hanno dato ragione, ma dopo la valanga di accuse ed insulti di cui sopra…mi astengo dal farlo!
      Ps: io mi astengo, ma tutto sommato nel video uscito su Youtube stamattina (19/06) finisce per ammetterlo anche lei…

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