venerdì 11 marzo 2016

Made in Cambodia (ou la mort)

Made in Cambodia: questo è scritto nelle Asics che mi sono comprato ieri sera sulla rive gauche di Rouen, al centro commerciale di St Sever. Mi ero fatto "briffare" da A. (Branacademy, se ci sei batti un colpo, che non vedo l'ora...), il quale, provando a differenza di me diffidenza verso Big Pharma, cura la depressione con la corsa, facendosi una quarantina di chilometri a settimana (due volte dieci più una da venti). Quindi, dopo breve dibattito sul trade-off ammortizzazione/stabilità, la valutazione è caduta sulle Asics che però, cosa che non sapevo, calzano poco (e in effetti chi porta il 43 deve comprare il 45).

È sempre utile e piacevole rivolgersi a un tecnico (tranne che in economia, ma questo lo sapete). L'austerità, la ristrettezza, in caso di scarpe, può essere particolarmente dolorosa (e lo avevo provato con un precedente paio di Asics comprato su consiglio del venditore, e non di un amico: insomma, come chiedere a un CEPRiota se l'euro è buono...).

Così oggi, in chiusura di mattinata (che per me comincia abbastanza presto) ho fatto a titolo di prova questo:


(cioè la metà di quello che fa A.) e mi pare che sia andata bene, anche se qualche doloretto sarà inevitabile, visto che l'ultima volta che ho corso ero a Shanghai, su un tapis roulant (parlasi di una ventina di giorni or sono). Però qui c'era il sole e c'erano le grida dei gabbiani, che portano il respiro dell'Oceano (e l'acqua è marrone, non nera come nello Huangpu).

Naturalmente ora si dovrebbe aprire una discussione sul cambogiano che ha fatto la scarpa (e non credo abbia problemi di colesterolo), e su me che devo ad ogni costo frantumare catene di trigliceridi (ma non so fare scarpe, e non mi va di pagarle molto). Convincendomi ad esserle fedele, una splendida commessa mi ha fatto lo sconto del 40%, il che significa che se va bene ho pagato queste scarpe solo dieci volte più di quelle che sono costate al produttore! (sono sicuro che fra voi c'è anche chi sa le cifre esatte. In cambio avrò delle ulteriori lettere d'amore (interessato) da parte di Go Sport (una specie di Cisalfa locale).

Per quaranta euri una promessa a una donna si può anche fare, tanto lei sa che non verrà mantenuta...

È la globalizzazione, bellezza!

E a questo proposito, circa la manifestazione di due giorni fa contro la loi travail gli organizzatori parlano di 400000 partecipanti, la polizia di 240000. Non sono tantissimi, ma non sono nemmeno pochi e quel che è certo è che oltre a quella prevista per il 31, se ne farà un'altra il 17. I telegiornali usano Agnès Bénassy-Queré per cercare di convincere il popolo bue che licenziando si creano posti di lavoro, ma tutto sommato l'informazione non è troppo squilibrata, non raggiunge i livelli da regime, da Minculpop, ai quali ci hanno abituato i nostri giornalisti (che si ostinano a voler essere un pezzo del problema, non capendo che prima o poi arriverà anche per loro la soluzione - e me ne spiace per i pochi che conosco, e che sicuramente pagheranno al posto degli altri, come accade sempre in queste circostanze).

A titolo di esempio, se qualcuno ha letto i Miserabili, troverà familiare questa foto:


...ma chi non li ha letti non si preoccupi.

Oggi è tutto diverso, oggi c'è la Cina... anzi: la Cambodia!

38 commenti:

  1. tutti sulla barricata piuttosto che nella fogna, anche se ha salvato il nostro eroe JV

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma il problema è che nessuno di questi giovinotti, i cui rappresentanti sono stati ascoltati oggi da Macron, è in grado di capire che se vogliono deflazionarli un motivo c'è, ed è l'Europa. L'unico politico che ha affermato questo ovvio legame indovinate un po' chi è?

      Elimina
    2. La belle Marine ;-) e proprio perché lo dice lei ovvove!!!!

      Elimina
  2. Stamani a Radio Rai 3 si parlava del "nuovo" Bazooka di Draghi. Gli economisti intervenuti sono riusciti, come al solito, a non pronunciare mai una volta la parola euro. Reperito il nome di uno dei due su twitter, ho appreso che trattavasi di un docente universitario e gli ho quindi chiesto se per lui l'euro non c'entrasse effettivamente nulla con il processo deflattivo in atto. Questi mi ha risposto, in buona sostanza, che la moneta unica era un alibi e che la colpa era nostra (?) che abbiamo vissuto al di sopra delle nostra possibilità. Ho chiuso immediatamente il discorso con un bell' "auguri".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi vergogno per lui, sia se è competente (nel qual caso è disonesto), sia se è incompetente (nel qual caso è ugualmente disonesto, ma in un modo diverso). La disonestà in questo caso ha un'esternalità negativa gravissima. Usurpando il mestieri ai sociologi da bar, certi colleghi non hanno altra scelta che rifugiarsi nell'autorazzismo moralista. Ma alla lunga questo atteggiamento provocherà una violenta reazione identitaria e nazionalista della quale loro porteranno la responsabilità morale e politica.

      Elimina
    2. Se pensi che ieri Repubblica, sul proprio sito, parlava del fallimento delle politiche di austerità nella virtuosa Finlandia e confrontava la situazione finnica con i vicini Svedesi.
      L'articolista si chiedeva come mai così tanta differenza adducendo tra le cause del tracollo della Finlandia: la SFORTUNA.
      La sfortuna !!!
      Sono riusciti nell'impresa di non nominare mai l'euro...

      Elimina
    3. A proposito di iniziative competenti e qualificate per uscire dalla crisi, grazie a un cortese invito pervenutomi in mattinata dal mio ente formativo di riferimento (SNA), condivido con chi può trovarla interessante la mia odierna scoperta che finalmente abbiamo un progetto: How to Revitalize Anaemic Europe (paternità: SNA & Università di Tor Vergata).

      In realtà ho appurato che ce l’abbiamo dal 2013, ma almeno io, preso dalle autoreferenziali discussioni su questo blog, finora non me n’ero accorto.

      Per chi, munito di stomaco forte, fosse interessato a saperne di più, approfittando peraltro dell’occasione per sempre istruttivi incontri ravvicinati (da Mario Monti in giù, c’è l’imbarazzo della scelta), il prossimo appuntamento (18 marzo 2016) è questo.

      L’impressione è senz’altro di una iniziativa seria e meritoria, a cominciare dal fatto che una volta tanto le difficoltà, invece di nasconderle, le prende di petto: «Non abbiamo ancora una risposta adeguata per l’insoddisfacente tasso di crescita dell’economia e per l’irrefrenabile fenomeno migratorio che, messi assieme, costituiscono una sfida difficile da affrontare». Sappiamo bene che abbandonare le facili certezze è un passo fondamentale verso la soluzione dei problemi. Tanto di cappello quindi a chi ha il coraggio di metterle in discussione quando sono ancora… al di sopra di ogni sospetto.

      A proposito di facili certezze, sempre a beneficio di chi fosse stato distratto come me, aggiungo come postilla questa non recentissima ma sempre abbagliante perla , in cui mi sono imbattuto googleando qua e là in cerca di ulteriori notizie (ignoro ergo sum) su alcuni dei partecipanti (nella fattispecie, Giampaolo Galli) all’iniziativa. Sempre roba per stomaci forti, ma anche in questo caso con un pregio: quello di non girare intorno alle cose (citazione autoidentitaria compresa).

      Qualcuno a suo tempo ci aveva dato indirettamente dei ragguagli al riguardo, ma la conoscenza alla fonte non è la stessa cosa (tanto più se la fonte, pur se a una certa distanza, ‘accetta’ il confonto replicando punto su punto).

      Lascio naturalmente al padrone di casa valutare l’opportunità di dare diffusione in questa sede a iniziative e contenuti così insulsamente estremi.

      Elimina
    4. Sai, a Roma ci conosciamo tutti... Sapevo delle riunioni del gruppo dei 20 da persone che partecipano senza credere alle proprie orecchie. Sono ragazzi che si divertono, lasciali divertire. La Storia va avanti (senza di loro).

      Elimina
    5. "Abbiamo" vissuto sopra le nostre possibiltà.

      Il docente universitario potrebbe farsi avanti con un buon esempio è dimezzarsi il suo salario è cancellarsi la 13°. Mà solo a sè stesso.

      Non so sè il docente si renda conto della stronzate che spara, ma così incita il governo a tagliare le spese, forse proprio quelle del suo settore, l'EDUCAZIONE. Settore molto importante è strategico per un paese. Secondo mè un atteggiamento irresponsabile è stupido perchè potrebbe nuocere anche a sè stesso, che non sarebbe nemmeno grave, ma sopratutto ai suoi colleghi. È così l'intelligenza che non è disposta a lavorare per una mancietta scappa al estero, dove gli intellettuali normalmente li accolgono stendendo il tapeto rosso.

      Elimina
    6. Alessio se l'economista è di "destra"(quelli che non vogliono il mercato dei cambi libero perché disicentivano le riforme cadendo in contraddizione rispetto alla sua presunta fede ortodossa) sappiamo che fa parte di quella categoria di economisti che parlano senza guardare i dati rischiando di fare figure del cavolo anche di fronte a degli studenti senza scomodare i suoi colleghi più seri.Se è di sinistra sappiamo che è un intellettuale in crisi esistenziale dopo la crisi del blocco sovietico (assumendo una posizione più estremista rispetto ad altri furbacchioni moderati di sinistra).

      Elimina
    7. Può essere interessante leggere il ritratto che PierGiorgio Gawronski fa di Giampaolo Galli, un estremista di destra nel PD.

      Elimina
    8. Rileggendo il post (con la sua identita' contabile):

      http://goofynomics.blogspot.it/2015/08/i-keynesiani-per-caso-e-il-tract-on.html

      ci si puo' convincere che non e' necessario nominare l'odiato conio per capire che l'aumento della base monetaria e' oggi inutile (e quindi dannoso).

      Con anche PY ormai in diminuzione (grazie a 30 di compresssione salariale e relativo abnome indebitamento) hai voglia oggi ad aumentare M; non ci sono ca@@i, per forza V diminuira' di piu'.....

      (Per chi ha fretta questo e' il frammento del post del Prof. in cui si definiscono M, V, P ed Y)

      """ Nella loro forma più becera, le due teorie alle quali Keynes si appoggia per sviluppare il proprio ragionamento sono riassunte da due equazioni molto semplici, che ci converrà analizzare anche formalmente, per evitare equivoci. D'altra parte, i post tecnici li volete voi, non so bene perché...

      La teoria quantitativa viene usualmente espressa così:

      MV = PY

      dove M è la quantità di moneta, V la sua velocità di circolazione (il numero di volte che una unità monetaria passa di mano in media durante il periodo di riferimento considerato – ad esempio l’anno), P è il livello medio dei prezzi e Y è il prodotto in termini reali, cioè il volume di beni prodotti."""

      Elimina
    9. @Davide Falchieri

      Gli amici dello Stürmer stanno già pensando ad un cippo commemorativo:

      "Mancò
      la fortuna
      non la valuta

      11-3-2016

      <- Bruxelles 1647"

      (non ve la devo spiegare, vero?)

      Elimina
    10. Beh almeno discutere con un economista se l'€uro sia o meno il.problema e' meno frustrante del farlo con.professionisti e laureati a cena.
      Esempio.recente, due sere fa presenti 1) Quadro medio/alto Private Mps 2) commercialista 3) capo Piloti del Porto 4) dirigente Agenzia Entrate ufficio Dogana del Porto 5) per.interposta persona essendo molto amico dell'ultimo Direttore importante Coop locale ( 1 Billion Euros)6) tecnico comm/le grosse azienda software che fornisce servizi prevalentemente nel sistema bancario (36 milioni euro).
      Bene, pur consapevole della difficoltà mi faccio trascinare nella discussione anti€uro isolato da tutti..
      Quando mi chiede quello .di Mps, ma tu cosa fai di concreto per uscire, Io quasi l'attacco al muro..Tutto inutile, anche spiegargli che l'Euro si e' indebolito rispetto.a Us Dollar e pertanto quando compro.trapani.americani? De Walt ora mi costano di piu'..Non ce l possono fare...

      Elimina
    11. Mantieni la serenità. Al fesso di Mps ci penserà prestissimo il mercato. Non capirà, perché ne ho già visti di segati che non capiscono. Passerà a parlare di matrimoni gay e di stepchild adoption (temi di per sé seri), pur di non capire che non ha capito. Ci scommetto 100 euro subito: se lo licenziano (e lo licenzieranno) la prossima volta parlerete di diritti civili! Mi dirai che non è una grande vittoria politica. Sono d'accordo, ma ricordate due cose: noi (e i nostri morti) giustizia non l'avremo, quindi dobbiamo accontentarci di quello che c'è (la vendetta del mercato, che odia gli imbecilli); dal punto di vista politico, chi è così inconsistente intellettualmente da non aver capito oggi, sarà comunque dalla nostra parte quando la televisione gli dirà di esserlo, quindi convincerlo non è solo impossibile: è anche inutile, nel senso che è superfluo. Sono i moderati per i quali il Pedante prova disprezzo, da me condiviso. Ma mettiamola così: questa gente è il letame col quale concimiamo la delicata pianticella della democrazia...

      Elimina
    12. Quanto pesa il "a me non succede perche' sono bravo, lavoro moltissimo e l'Azienda ha bisogno di me?". Tale convinzione e' cosi' radicata che, once fired, reagiranno come di fronte ad una calamita' naturale, un terremoto, o la Cina. Noi persone mediamente per bene, nei fatti un po' "moderati" (sic!), fatichiamo a capire l'enorme lavoro h24 dei licenziatori per rimanere tali.

      Elimina
    13. A questa gente mancano le basi. Non hanno mica visto "La crisi" di Coline Serreau.

      Elimina
  3. "Mi ero fatto "briffare" da A. (Branacademy, se ci sei batti un colpo, che non vedo l'ora...), il quale, provando a differenza di me diffidenza verso Big Pharma, cura la depressione con la corsa"

    Be', anch'io provo diffidenza verso Big Pharma, ma grazie anche al mio amico-medico-consulente ho imparato a convivere con i suoi prodotti.
    La corsa mi piace, sì, vederla fare agli altri. Anche perché corro tutti i giorni, forzatamente, essendo inseguito dall'immancabile riavvicinamento della durezza del vivere.
    Insomma, vado in palestra e mi impasticco moderatamente :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bisogna trovare il proprio equilibrio...

      Elimina
    2. Corro da 14 anni, maratone trail ecc. e posso affermare che la corsa prolungata e' una droga come tutte le altre, scimmia, assuefazione, effetti collaterali inclusi. Anziche' mantenere dietologi mantieni ortopedici. L'equilibrio sa di non umano.

      Elimina
    3. Lorenzo sei come quel tizio che intervenendo in una trasmissione radiofonica in cui si parlava dell'importanza di fare attivita' fisica chiese al medico presente in studio: Dottore fare equitazione fa bene? Caro ascoltatore certo che fa bene... al cavallo pero'

      Elimina
    4. @a perfect world
      Conosco indirettamente cultori della corsa (assai fine a se stessa, e questo è il punto focale) che confermano la tua diagnosi, a cui aggiungerei il narcisismo più grottesco. Praticando karate da più di 30 anni, posso dire con rammarico la medesima cosa di molti "artisti" marziali, i quali tuttavia citano Hagakure e Musashi come se fossero Prada o Armani. Ma il problema si ripresenterebbe pure in un monastero zen che abbia perduto di vista i fondamentali (per gli entusiasti della globalizzazione sarebbe invece un autentico successo del progresso). E' vero che l'equilibrio non sia umano; molti anzi lo considerano disumano: è invece semplicemente sovra-umano e da quelle parti non si chiama più nemmeno equilibrio.

      Elimina
  4. http://www.lintraprendente.it/2016/03/la-droga-di-draghi-a-uneuropa-in-overdose/ qui c'è giannino se qualcuno volesse controllare

    RispondiElimina
  5. È sempre utile e piacevole rivolgersi a un tecnico (tranne che in economia, ma questo lo sapete).

    E no caro Alberto ai tecnici ci si e' rivolti, ma o erano diversamente onesti o diversamente competenti.

    Il problema e' che dopo aver commissionato la progettazione di un ponte ad un ingegnere e averlo visto crollare, si e' reiterata la scelta ottenendo il medesimo risultato.

    Il che e' un grosso problema politico.

    RispondiElimina
  6. Caro Prof. se capita in zona Delta del Po si porti le scarpe che andiamo a farci una corsetta sull'argine del grande fiume!...che chiacchierata ragazzi!! Un saluto!

    RispondiElimina
  7. @Alessio

    Per favore, ti supplico, pubblica il nome di quell'in-docente! Pubblicalo, lo reputo un tuo dovere. Operazione verità, come nel Sudafrica post apartheid: non mi interessa la vendetta, ma poter collegare ogni rutto all'orifizio da cui emana è vitale - e alla bella faccia che vi sta intorno.
    Al di sopra delle mie possibilità... Quali, di grazia? Rispetto a cosa, non vivendo io su un asteroide (che poi, anche lì...). Ha ragione il Prof.: basterebbe la logica.
    Diccene il nome, Alessio: che sia la sua identità pubblica a fargli perdere faccia e annesso orifizio cacoloquente!

    RispondiElimina
  8. Brutta bestia sentirsi depressi, sia per cause endogene (no comment, ognuno ha le sue dismaturità - cfr. Dott. Mariano Loiacono - più o meno intellegibili), che esogene (vedi alla voce "ci stanno deflazionando" e "immancabile riavvicinamento alla durezza del vivere" (Es. la banca non rinegozia la rata del mutuo senza garanzie quindi: io: "allora potete registrare il tutto come sofferenza perchè chiudo", vi terrò aggiornati sull' esito della trattativa), per quanto mi riguarda in questo momento e sono particolarmente felice che sia "solo questo" e non altro. Sapete ormai come la penso su Big Pharma & co e sugli spacciatori in camice bianco. Qui volevo solo segnalare una recente scoperta, dopo tante estenuanti ricerche: da qualche mese pratico yoga metodo Iyengar (lo stile più statico). Da non credere: la sintonia che si genera tra cervello-mente e corpo dona una forza psicologica che non credevo di possedere, inoltre non sembra, ma è molto faticoso e il corpo si tonifica come se lavorasse esclusivamente sul potenziamento muscolare. Una frase classica che ripeto ai miei interlocutori è: "ho imparato di più sul blog di Bagnai in qualche mese che sostenendo 20 esami a scienze politiche a Bologna con ottimi voti". Ora mi sento di poter affermare: ho avuto più benefici sia fisici che mentali in 1 mese di yoga Iyengar che in 10 anni di attività agonistica in una delle migliori palestre di karate d' Italia. Sono entusiasta di questa scoperta e ho colto l' occasione per condividerla. Non capisco perchè nelle scuole ci stracciano il cazzo col calcetto, la pallavolo (con tutto il rispetto) e il basket, e le bbbbasi...? Per completezza: questo blog non solo fornisce competenze, consapevolezza e lucidità, nutre il cuore. Bagnai antidepressivoooooooooooooooooooooooooooo!

    RispondiElimina
  9. Avendo letto la citazione di Engels sul suo account Twitter, non posso non riportare quanto dice l'Institut der deutschen Wirtschaft Köln (IW): "Uno studio dell’Institut der deutschen Wirtschaft Köln (Iw), istituto per la ricerca economica di Colonia, quantifica in 74.100 posti nell’industria e 19.300 nelle professioni sanitarie il gap di “manodopera” che la Germania vivrebbe oggi se non ci fosse stata una crescita notevole degli occupati stranieri.
    Tra la fine del 2012 e metà 2015, infatti, l’occupazione di specializzati e professionisti (con laurea) stranieri è aumentata del 16 per cento mentre l’impiego di tedeschi con le stesse qualifiche è sceso dello 0,1 per cento. Molto elevata tra gli stranieri, inoltre, è stata la dinamica di aumento generale nelle occupazioni legate al settore industriale dove il tasso di crescita è stato del 27%, il triplo dei tedeschi...".

    RispondiElimina
  10. Nessuno ha sentito RadioTre stamattina, Tutta la Città ne parla? E’ stato invitato un economista che deve avere imparato la lezione di McCarthy il quale, per lanciare la caccia alle streghe, riunì i più importanti giornalisti dell’epoca e annunciò che l'amministrazione pubblica americana era infiltrata dai comunisti. Quanti esattamente? Non ricordo la percentuale indicata da McCarthy, ma ricordo che era davvero esorbitante. "Ma Senatore, - obiettarono i giornalisti - non può essere una percentuale così alta come quella che ha indicato lei!" E così, discettando su quale fosse la percentuale esatta, il concetto che i comunisti si infiltravano nell'amministrazione pubblica americana passò senza colpo ferire. Il tema di stamattina era la corruzione e la tesi di questo personaggio (ottenuta tramite sofisticate procedure econometriche, ha tenuto a precisare) era che con una corruzione ridotta ai limiti fisiologici, l’Italia avrebbe 600 miliardi in più di Pil, più o meno un terzo in più, e sopravanzerebbe tranquillamente la Germania. Che lavora potrebbe contare su 11.000 euro in più all’anno. Non sono pazzo. Scaricate il podcast e sentirete che non mi sono inventato nulla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho già spiegato perché non rispondo a quella redazione.

      Elimina
  11. OT.
    Nel frattempo sembra che VW stia per suonare "ritirata" dal mercato USA.
    Perlomeno dal mercato di bassa fascia e si concentrerebbe solo sui SUV che hanno piu' margini. Questo significherebbe vendere meno auto che pero' producano maggiori profitti e significherebbe dare l'addio al piano 2018 di cui scrissi qui
    Semplicemente, adesso VW non ha piu' la carta dell'eco-Diesel da giocare, anzi lo scandalo emissioni ha rovinato la reputazione del marchio. I loro motori benzina sono sicuramente buoni ma non migliori della concorrenza (sia asiatica, sia americana, sia italiana che puo' vantare la tecnologia MultiAir), quindi non hanno piu' l'asso nella manica dal punto di vista del marketing. Certo le concessionarie americane non sono proprio contentissime, anzi, sarebbero quasi sul punto di fare causa; loro hanno investito seguendo il piano 2018, e invece si ritroverebbero un marchio che vuol vendere poche unita' ad una clientela facoltosa, un piano ben diverso da quello prospettato nel 2010.

    RispondiElimina
  12. Ciò che non capisco è: come fanno a costare così poco le merci quando c'è una domanda così bassa. Forse perchè la domanda è bassa e l'offerta è alta. MA allora è in corso in Italia, e negli altri paesi in crisi una sovraproduzione enorme! Io sono uno fra i tanti o pochi (a seconda di come state voi) che recupera la "merce" che viene scartata dai grandi supermercati. Trovo qualsiasi cosa perchè ormai conosco i posti dove recuperare il bottino Ci sono conteiner di merce in ottimo stato che vengono buttati via ogni giorno per far posto a nuovo materiale di consumo. Dal cibo ai vestiti, dalle scarpe alle tende... L'offerta di merce mi sembra alta, quella di denaro un bel po' meno alta. Ma allora come facciamo a dire di essere poveri, di essere in una crisi? In realtà siamo poveri di denaro, ma la quantità di beni di cui disponiamo( a livello macro-economico) è enorme,.. Non so non capisco!

    RispondiElimina
  13. So di non aggiungere nulla di già detto e ridetto, ma la pagina di "Economisti per caso" che sto leggendo mi sembra in tema.

    "Ma benché l'integrazione economica globale stia crescendo, questa crescita è stata di gran lunga superata dalla retorica dell' «economia globale». [...]
    Questi discorsi sono diventati così pervasivi che molti osservatori sembrano determinati a incolpare i mercati globali di una quantità di mali sociali ed economici di cui soffrono i loro paesi, perfino quando i fatti rimandano inequivocabilmente a cause interne, di solito di natura politica.
    Per esempio i critici della globalizzazione citano spesso la Francia, la cui classe politica non ha intrapreso alcuna azione per ridurre un tasso di disoccupazione a due cifre. [...]
    La politica francese è effettivamente paralizzata, ma non da impersonali forze di mercato, bensì dall'orgogliosa determinazione dei politici a non svalutare il franco nei confronti del marco. [...]
    È vero che questo paese deve soddisfare le condizioni imposte da trattato di Maastricht per giungere alla moneta unica. Ma la creazione di tale moneta è un progetto più politico che economico e molti economisti sono convinti che i costi di tale progetto saranno inferiori ai benefici."

    (Paul Krugman "Non siamo il mondo" pubblicato dal New York Times 13/02/1997)

    ps
    La stampa francese sarà anche meno peggio di quella italiana, ma grazie a lei, penso che qui il discorso contro l'euro sia più svincolato dalla destra (anche se qualche fesso le dà del leghista o del fascista).
    La arrogante illusione francese di "grandeur" per cui l'EU, OVVIAMENTE, non poteva essere se non sotto la loro leadership - è per certi versi speculare al nostro vincolismo esterno.
    Loro ne escono peggio: dopo essere stati messi da parte, dopo tanto (complice) scodinzolare (a petto in fuori però!) ai piedi della Merkel, per i tronfi cugino d'Oltralpe la già misera mancetta è stata abolita.
    Bisogna ammettere che i tedeschi in fase di conquista hanno una marcia in più. La loro rovina è che non si accontentano di vincere (ma intanto quanto dobbiamo soffrire!)

    RispondiElimina
  14. Sull'euro la stampa francese è ahimé capace di alate visioni. Le Monde, Libération sono al di là della mia capacità di accettazione dell'irreale. E detto da una francofila assoluta! Al massimo pubblicano qualche intervista eterodossa. Nelle manifestazioni dei giorni scorsi si è detto di tutto sulle politiche UE senza esplicitare la vera causa della loi travail-Khomri, cioè la deflazione salariale imposta dall'euro. Ci sono gruppi di sinistra che ne sono consapevoli, ma sono assolutamente minoritari. Peraltro è qui che personalmente sono venuta a conoscenza del problema posto dalla moneta unica, cominciando a documentarmi. Sapir che ora ha anche un programma radiofonico su internet (Radiosputnik) non viene da destra, cosa che i media e finanziatori sedicenti progressisti non gli hanno perdonato, trattandolo in modo inqualificabile. Non di destra sono anche altri, scettici sulla UE da diversi decenni ma in generale non molto ben visti.

    RispondiElimina
  15. Come è poco multiculturale la foto, tutti bianchi e tanti occhi chiari.. li accuseranno di razzismo populista?

    RispondiElimina
  16. A proposito, prof. Se decidi di darti alla corsa, usa una app tipo runtastic o endomondo: visualizzare i percorsi fatti con GPS, vedere il calcolo delle calorie bruciate cumulative et similia incentivano a tener duro (vale anche se uno fa ciclismo, trekking o altro... io ogni tanto mi vado a rivedere i percorsi fatti sul Cammino di Santiago e mi fa venire voglia di farmi un giro anche quando le terga pesano...).

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.