Carissimi, manca a me come a voi lo scambio pressoché quotidiano che ci ha tenuti uniti per oltre sette anni, ma le circostanze sono cambiate, e i motivi che mi impediscono di mantenere vivo il nostro rapporto sono molteplici.
Forse il primo per importanza, almeno dal mio punto di vista, è che nonostante la nostra relazione potesse apparire come quanto di più esteriore e artificioso fosse dato immaginare, essendo sorta dalla parola pubblicata in rete, cioè sul più rapido, transitorio e superficiale dei media, essa ha sempre avuto una connotazione di estrema libertà, che la rendeva profondamente intima. A questa intimità mi urta, mi offende, mi rivolta che si affacci oggi lo sguardo voyeuristico della journaille, come è inevitabile sia, dato il ruolo che oggi rivesto. Il fatto che gli "yes men" (and women) che fino a ieri hanno ignorato o storpiato tutto quanto qui veniva scritto, incluso il nome dell'autore, oggi possano impadronirsi delle nostre parole per piegarle ai loro sozzi ed effimeri fini propagandistici mi disturba, non tanto per me, che ho un modo molto semplice di evitare che le mie dichiarazioni vengano distorte: non ne rilascio!, quanto per voi, che meritereste rispetto per il semplice fatto di esservi sobbarcati un percorso didattico di non lieve peso, un percorso che sarebbe stato compito di altri, non vostro, affrontare. Lungo questi anni abbiamo costruito in un mutuo travaso di esperienze il nostro lessico e le nostre categorie. Abbandonarle per timore che il guardone di turno le strumentalizzi, come è già accaduto, mi ripugna, come mi ripugna, e ripugnerebbe a voi, parlarvi con un linguaggio non mio, cioè non nostro.
Ma sui metodi di quello che ho chiamato la continuazione del fascismo con gli stessi mezzi (squadrismo e subalternità al capitale) vi intratterrò un'altra volta: è anche giusto che chi lavora male si sottoponga a un civile e continente diritto di critica, e ci sarà tempo per esercitarlo.
Torno ai motivi che mi separano da voi, enunciando il più ovvio: le considerazioni di opportunità. Quello che ha reso così forte il rapporto che ci lega, la cui intensità tanto stupisce i mediocri, è la sua assoluta sincerità. A questa sincerità occorre che io oggi rinunci per dovere di ufficio. Non posso parlarvi di tutto quello di cui vorrei parlarvi: devono parlare i fatti, parleranno le memorie, ma non è opportuno che io vi metta a parte di ogni accadimento (è così divertente vedere i "retroscenisti" brancolare nel buio...), né che io commenti tutto quanto vedete accadere voi. I motivi sono tanti, a partire dal fatto che anche se qui si è sempre fatta politica (anzi: direi che per qualche anno si è fatta politica solo qui, mentre intorno si faceva "tecnica"), ora io appartengo a un partito, a una squadra che mi ha accolto come una famiglia. Per i superficiali guardoni de cujus io ora sono "il leghista Bagnai": avendo così ridotto questo fenomeno (un blog dal quale, per dire, sono nati svariati articoli scientifici, sono cambiati gli orientamenti di alcuni partiti non banali, è sorta una comunità di decine di migliaia di persone assolutamente trasversale sia rispetto alle classi sociali che alle posizioni politiche...), avendo ridotto tutto questo all'angustia delle loro categorie, i nostri cari amici, come è anche comprensibile che sia, tradurrebbero ogni mia frase in posizione del partito, virgoletterebbero (ovviamente previo passaggio per la galleria degli specchi deformanti) la qualunque pur di seminare zizzania, insomma: le cose che abbiamo visto e quotidianamente vediamo.
Preferisco evitare, e so che mi capite.
Certo, un modo di aggirare questo ostacolo ci sarebbe, e farebbe lieti molti di voi: basterebbe parlare un linguaggio che non può essere travisato, anche perché pochi lo capiscono: quello dell'economia e dei dati! Un bel post tecnico, insomma, ogni tanto potremmo anche farlo: i nostri cari amici ne uscirebbero vergini, potrebbero virgolettare ben poco (a voi, ormai, bastano i grafici: il commento lo sapete fare da soli, e le immagini non si virgolettano), e noi ci terremmo al corrente. I grafici hanno una loro certa ferocia: guardate ad esempio cosa sta succedendo oggi al povero Macron, la vittima più illustre - finora - dei saldi settoriali (ancora ricordo la povera ascara dei mercati che a Londra con infinita saccenza, da figlia di una cultura minore, si esaltava di fronte a me per l'efficienza e la capacità di delivery di Macron...)! Non a caso Macron affronta esattamente la situazione che avevamo pronosticato qui (e il meglio deve ancora arrivare). Non è né la prima né l'ultima volta che un pronostico "tecnico" formulato su queste pagine si avvera, d'altra parte, e quindi, in effetti, sì, volendo il modo di non farsi stuprare, e di mantenere un rapporto con voi, forse ci sarebbe.
Ma poi c'è un terzo vincolo, oggettivo, non soggettivo: il tempo. Con buona pace degli imbecilli che "scaldi la poltronah!" o "volevi la cadregah!" (due frasi che entrano nell'ampio novero di quelle che dicono molto su chi le pronuncia), i ritmi di lavoro sono estenuanti per due ordini di motivi. Il primo è che la quantità di documentazione da esaminare è (volutamente) tremenda, come potreste tranquillamente verificare da voi se ve ne andaste sul sito del Senato, che è una delle istituzioni più aperte e trasparenti che io abbia mai visto (il che rende particolarmente odiosa l'acribia delle varie "anonime trasparenza" che gli grufolano intorno, la cui attività rinvia all'incisivo aforisma del Pedante: "Se non serve a niente, serve a qualcos'altro!"...). Quanta roba ci tocchi assorbire potete facilmente intuirlo partendo dal sito della Commissione, e bisogna starci con la testa, perché è quasi tutta roba che viene dai nostri amici europei, quelli che, come ben sapete, ci consigliano per il nostro bene, cioè per farci (ri)diventare dei loro temibili concorrenti...
E poi c'è il lavoro politico, che non è cosa banale, nemmeno nelle sue articolazioni più tecniche, organizzative, procedurali, come la gestione della Commissione. In questo momento, invece di occuparmi di voi, dovrei sentire i relatori di due pareri che dobbiamo rendere la prossima settimana (quei pareri che a Bruxelles stampano con la stampante della Merkel), per chiedergli a che punto sono, se si sono consultati con il capogruppo dell'altro partito di maggioranza, se i testi sono stati condivisi con i rispettivi uffici legislativi, se hanno trovato lumi nei documenti degli uffici tecnici, ecc. Sembra tutto ovvio, ed è in effetti affare di una mezz'oretta, o un quarto d'ora, se tutto va bene. Solo che non succedono solo due cose in una settimana (anche astraendo dalle settimane di delirio come queste), e poi non sempre tutto è così ovvio e automatico: bisogna approfondire, confrontarsi, e ognuno è preso nel flusso dei suoi impegni di collegio, o di aula, o di partito, per cui anche solo trovare il tempo di incontrarsi a quattr'occhi ogni tanto è un'impresa. Far parlare le persone, provare a capirle, aiutarle a capirti, aiutarle a capirsi fra loro, non è un'attività banale. Le parole vanno scelte con attenzione, quando lavori in un'istituzione dove esse possono diventare legge e quindi in re ipsa produrre fatti giuridici, e quando cerchi di operare una sintesi fra posizioni diverse, sintesi che può essere efficace solo se le diverse posizioni sono rappresentate e quindi intese con assoluta precisione.
La conclusione di questo lungo discorso è che quando alla fine approdo a casa sono totalmente svuotato di ogni e qualsiasi energia interiore. Posso essere soddisfatto o insoddisfatto della giornata, ma comunque non ho la forza di aprire il computer e di raccontarvi com'è andata. Semplicemente, arrivo a fine giornata svuotato, del tutto deprivato di energie spirituali. Non ho più voglia di suonare, non ho più voglia di scrivere, voglio solo dormire e prepararmi a combattere per un'altra giornata, sperando di non dover arretrare troppo, e di poter avanzare un po'.
Questo mi impedisce di frequentarvi quanto vorrei.
Qualcuno di voi, ne sono certo, potrà pensare che io sia cambiato... ma non è esattamente così!
Poche settimane fa un collega dei cinque stelle mi ha fermato in aula dicendomi: "Bagnai, ma lo sai che ho scoperto che tu sei veramente come sei!" Un ego sum qui sum (visto dal mio lato) che mi ha lasciato un po' interdetto (nonostante tutta la stima che io possa avere di me). Il collega, che se n'è accorto, ha aggiunto: "Ti spiego: sto leggendo il tuo libro, e mi rendo conto che tu scrivi come sei, e sei come scrivi". Che poi è il massimo cui un artista possa aspirare. Se chi non mi conosceva mi riconosce nei miei scritti, potete pensare che io non sia cambiato molto.
Potreste però supporre che questo dipenda da una certa sclerosi: a 55 anni (quasi 56) magari cambiare è difficile... Ma qualche sera fa un amico mi ha ricordato un aneddoto di un passato lontano, che avevo del tutto dimenticato, e che condivido con voi perché conferma che ego sum qui fui (e inevitabilmente qui ero). La storia è semplice. Ero sottotenente di complemento in una caserma della steppa romana e per qualche motivo avevo fatto un biglietto di punizione a un VAM (all'epoca non c'erano social su cui bloccare le persone sgradite...). Fatto sta che il VAM de cujus era raccomandato da un generale (nota: nella mia caserma l'ufficiale più alto in grado era un tenente colonnello, se non ricordo male), e quindi mi arrivò una telefonata, che avevo completamente dimenticato. Se la ricorda ancora il mio amico, sottotenente del corso successivo al mio (nonostante per qualche strano motivo si ostini a chiamarmi "paricò"), perché mi entrò in stanza in tempo per sentirne la fine. Con grande cortesia e determinazione pare che io abbia detto: "Vede, generale, io sono solo un sottotenente di complemento, e ho pochi mesi di vita militare, ma in questi pochi mesi una cosa penso di averla capita: la raccomandazione non è una scienza esatta, e quindi io il biglietto di punizione non lo strappo. Arrivederci!"
Naturalmente il mio amico mi prese per un matto, e naturalmente non successe niente (o forse sì, chissà: ma io non me ne accorsi...).
Ecco: se penso a qualche risposta che mi è capitato di dare ultimamente nelle grandi occasioni, mi rendo conto che in fondo non sono cambiato molto. Un paio di voi lo sanno perché c'erano. Gli altri le leggeranno fra altri trent'anni (qualcuno ha sentito qualcosa in qualche capannello al #goofy7...). Solo per confermarvi che se quando capita mi permetto di riallocare al suo posto chi nell'ordine contingente delle cose è in quel momento meno di me, posso farlo con grande serenità perché so di essermela presa, quando occorreva, e negli stessi termini, anche con chi era o credeva di essere da più di me. Del resto, la stessa esistenza di questo blog, aperto da un associato sotto concorso per cannoneggiare il Gotha della sua disciplina, ne è una prova. Rispetto le gerarchie e i ruoli, ma non la prevaricazione. Nel frattempo, e (anche) per questo motivo, ogni giorno la storia va avanti: la lotta per la nostra autodeterminazione è incominciata e possiamo vincerla solo confidando nella forza dei nostri avversari, che poi significa che chi ha voluto il fine, deve ora godersi i mezzi per realizzarlo, come sta accadendo nel grande a Macron, e nel piccolo a... tanti altri!
Lasciare che ognuno abbia ciò che vuole, o almeno dice di volere: non sarà un fine altissimo, ma è almeno un buon principio d'opera, non vi pare?
E così voi stasera avete avuto qualche parola in italiano, e io ho avuto l'essere me stesso in vostra compagnia.
Domani si ricomincia.
Tenete duro.
(...ah, naturalmente se non siete contenti potete sempre votare PD: all'opposizione si lavora di meno. Ma qualcosa mi dice che siete più furbi di così, e preferite che io continui a lavorare per noi...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
domenica 25 novembre 2018
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Questo post è commovente, Prof.
RispondiEliminaGRAZIE.
Hai pienamente ragione, Piero. Grazie
EliminaGrazie Prof, le voglio bene, siamo nelle vostre mani.💚
EliminaGrazie Prof, le voglio bene, siamo nelle vostre mani.💚
EliminaSiamo esclusivamente nelle Nostre Braccia (per coloro che hanno perso l' Uso delle Gambe).
EliminaLa Cricetologia invece è una scienza esatta. (c).
Certo che teniamo duro. Ma ci auguriamo soprattutto che teniate duro voi. Non oso nemmeno pensare alle alternative possibili a questo governo.
RispondiEliminaIn perfetta solidarietà umana e culturale!
RispondiEliminaGrazie Prof.
RispondiEliminaGrazie Alberto
RispondiEliminagrazie per quello che stai facendo.
Grazie
RispondiEliminaIn piedi sul banco, bisbiglio: "capitano o mio capitano"...
RispondiEliminaGrande Davide, fai un pò di spazio sul banco ....
EliminaGrande...
EliminaDalla Svizzera mille volte grazie di cuore !
RispondiEliminaMario Cherchi
Grazie ❤
RispondiEliminaCiao Alberto, ci provo, se sei stanco per scrivere sarà peggio per moderare...
RispondiEliminaGrazie per questo post, che a me forse non serviva ma magari a qualcun altro si, e comunque è ancora bel passatempo leggerti.
Scriverai meno spesso qui, ma abbiamo occasione di ascoltare i tuoi interventi in Senato e nelle varie ospitate, nei quali oggi non manca mai quel sottile sarcasmo che ha reso l'economia(e)politica così avvincenti su questi pixel, ce lo faremo bastare.
So, immagino, che tu e Claudio avete una montagna di lavoro da svolgere e il fatto di essere persone serie e rigorose molto probabilmente aggrava l'incombenza.
Claudio ha un altro modo di esprimere questa spossatezza, ma è ugualmente evidente nei suoi twit.
Vado al sodo, oltre che per tutto il resto, immenso, colgo l'occasione per ringraziarti degli splendidi momenti vissuti al Goofy7, per me è stato un onore e un premio esserci, una festa, una famiglia (per lo meno politica, che non ho mai avuto), un grande affetto attorno a te e Claudio e perché no, giusto dirlo, tra tutti noi community: bello, coinvolgente, divertente, liberatorio, grande.
Mi è spiaciuto un po' non poterti stringere la mano di nuovo, ma ogni volta che ti ho incrociato eri impegnato con altre persone o nel raggio d'azione della tua famiglia e la famiglia, si sa, ha sempre la precedenza su tutti, quindi mi sono limitato a sorriderti e passare oltre, tanto, come dice il mio socio della cellula genovese, affettivamente stiamo già tutti a posto!
Buon lavoro e arrivederci alla prossima occasione, se ci sarà, se no come se fosse.
Cordiali saluti
Paolo.
Siamo ancora qua.
RispondiEliminaBuon lavoro.
Daje, prof
RispondiEliminaGrazie Guru. Alla fine è vero che un po' i grafici cominciamo a capirli da soli. Non c'è lo stesso divertimento, ma almeno c'è molta più speranza, perché si è coscienti che c'è qualcuno a Roma che li capisce molto meglio e, soprattutto, perché sta dove serve che stia. Non è poco. Grazie ancora per il goofy, è una cosa magnifica, anche perché è un posto dove anche un cittadino comune si sente al centro di qualcosa di davvero importante.
RispondiEliminaNamastè. "Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno le fattezze di giganti"
RispondiEliminaPicchiate duro come fabbri, picchiate duro per tutti noi.
Namasté.
EliminaGrazie.
RispondiEliminaLa limpidezza d'animo e di intenti non è solo una caratteristica da artisti, ma anche da leader. Così come sul blog, non metto in dubbio che le sue parole raggiungano persone con responsabilità pubbliche più importanti delle nostre.
RispondiEliminaLa voce limpida che squarcia il frastuono di mille voci, questa sì che è una vittoria!
Mi rendo conto che sia difficile farle arrivare questo mio messaggio, perché la parola anche se mezzo potentissimo risulta alle volte insufficiente a penetrare la stanchezza.
Tenga duro, cerchi di addormentarsi col sorriso sulle labbra e si ritagli delle occasioni per poter dire "è stata una bella giornata". Certo uno spirito di abnegazione particolarmente feroce la spinge a far sì che questa frase, cambiando insieme il paese, possano dirla tutti gli altri (tranne lei?) ma io sono convinto che negarsi una cosa del genere sia ingiusto e controproducente.
Magari non è così, e fortunatamente arriva a fine giornata col sorriso, lo spero proprio.
Le piccole cose, i piccoli momenti anche se imperfetti possono avere un valore inestimabile. Glielo dice uno di quei brutti individui dilettanti che trova piacere anche nel suonare male, ma magari migliorando (questa cosa della musica e dei dilettanti me la scrisse una volta, citazione di un suo illustre collega musicista).
Spero di averle strappato un sorriso con queste righe un po'sconclusionate e sghembe...ma vede se per la seconda volta in 30 anni di vita ho scansato un bel colpo di falce sono convinto che sia stato anche merito suo, che mi ha fornito una prospettiva per lottare.
Grazie.
Paolo M
1. A Lei, prof. e sen.: grazie, sempre.
RispondiEliminaPerò... non usi troppo spesso l'espressione "de cuius", altrimenti chi non conosce il latino (al contrario di Lei), ma solo le formulette da azzeccagarbugli (vedi https://it.wikipedia.org/wiki/De_cuius), potrebbe pensare che Lei gli stia augurando di lasciare presto l'eredità ai parenti e se la pigli a male. Già è successo, con un irrilevante (politicamente parlando) professore di stanza negli States, e Lei non capiva bene il perché. Ecco.
2. A quelli che berciano, non tanto qui quanto sul tuìtter, cose del genere "perché non avete ancora fatto questa cosa e quella e quest'altra che uuuurgono": mi pregio ricordarvi che Roma non è stata costruita in una notte e che per abbattere Cartagine ci vollero 3 guerre, mi sembra; dopodiché vi consiglio di cercare su gùgol la "matrice di Eisenhower", e se ancora non ci arrivate vi suggerisco di andare a fare la cacca.
3. Ai giornalisti che dovessero capitare costì in cerca di materiale con cui imbastire polemiche (cosa di cui comunque dubito, perché sarebbe giocoforza riferire al volgo che esiste un blog della cui esistenza è bene non si sappia troppo in giro che se no la gggente si informano; altrimenti perché storpiare per mesi il nome dell'autore?), pongo il seguente quesito:
un giovine che è vicepres. del Cons. d. Min. qualche tempo fa ha detto (testuale): "Ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali, e si stanno vaccinando tanti altri cittadini. Tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali, tra cui quelli del gruppo l’espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esubero al loro interno perché nessuno li legge più in quanto ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontarla."
Secondo voi, cari amici giornalisti, quella sopra riportata è una analisi (del genere "i giornali stanno morendo perché non li compra più nessuno per questo e quest'altro motivo")?
Oppure è un augurio di morte ai giornali (del genere "i giornali devono morire perché parlano male di me, questi bastardi")?
Chi ha il diploma di terza media, e non capisce che trattasi di analisi, o ha grossi problemi di comprensione del testo e dovrebbe rifare la scuola a partire dalle medie inferiori almeno, oppure è un esemplare della famosa iena dattilografa (cit.) che si dice viva nelle redazioni. Nel caso, eccovi un bel titolo per un pezzo di colore (marroncino): "E nel blog di Bagnai si sosteneva Di Maio. Contro i giornalisti e la libertà di stampa". (Si noti l'inizio con "E" come di prammatica, e l'uso dell'imperfetto di ordinanza). Certo, come titolo non va molto bene, meglio sarebbe insinuare una bella polemica e la rottura totale tra i partiti di governo, magari le future dimissioni di questo o quel ministro, ma tant'è. Accontentatevi.
A me invece non dispiace affatto.
EliminaSono addolorato per i loro figli, esistenti o meno.
EliminaDimenticavo.
RispondiEliminaPer la serie: "Non possiamo continuare a vederci così":
http://www.neomag.it/wp-content/uploads/2017/01/prima-striscia-lupo-alberto.jpg
Grazie Bagnai, Dio ti/vi benedica. Ci fidiano di te ,come di Borghi, anche non scrivete, forse ancora di più. Ogni giorno prego che coloro che morirono per la nostra Patria,e che non posso dimenticare,ci diano una mano per ritornare liberi.
RispondiEliminaGrazie senatore.
RispondiEliminaE come diceva il mio vecchio allenatore di ciclismo: "Quando arriva la salita, testa bassa e pedalare. Poi arriva la discesa e il traguardo".
Non Siamo in bici però.
EliminaGrazie prof. State uniti.
RispondiEliminaHo fiducia completa nel suo lavoro, nella sua onesta intellettuale e nella sua forza morale. Tutta la mia gratitudine.
RispondiEliminaGrazie e fiducia.
RispondiElimina"Vede, generale, io sono solo un sottotenente di complemento, e ho pochi mesi di vita militare, ma in questi pochi mesi una cosa penso di averla capita: la raccomandazione non è una scienza esatta, e quindi io il biglietto di punizione non lo strappo. Arrivederci!"
RispondiEliminaLa sottile differenza che passa tra gli uomini ed i caporali: grande Prof!
Grazie, prof.
RispondiEliminaSiamo saldi e determinati. Grazie a te. Magari un giorno riuscirò a venire a salutarti con cravatta e giacca. Buon lavoro.
RispondiEliminaOoh, ed io che ti pensavo preoccupato ALBERTO49.
EliminaCome va?
Da giovane sostenevo le lotte di popolo di lunga durata. Cinquant'anni dopo partecipo a una lotta di popolo di lunga durata. Grazie professore.
RispondiEliminaI post mi mancano.. ma come unknown, anch'io penso a Fiducia, Onesta intellettuale e Forza morale. Aggiungo, speranza che possiate davvero contribuire al cambiamento.
RispondiEliminaPOSSIAMO.
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EliminaGrazie Prof!!
RispondiEliminaChe lo spirito di Keynes sia con lei, professor Bagnai.
RispondiEliminaGrazie e buon lavoro.
Con Noi. (Repetita iuvant mi sa che funziona così così..magari tra poco..).
EliminaP.S.: E’ appena il caso di dire che la parte più inquietante dell’articolo dell’Ipsoa è quella in fondo, dove si dice chiaramente che le banche potranno monitorare in tempo reale le attività dei loro clienti.
RispondiEliminaQuelli che hanno escogitato questo sistema sono menti finissime che sanno guardare decisamente lontano: non a caso la fattura elettronica ce la chiede l’Europa, trattandosi dell’attuazione di una direttiva UE (e, ovviamente, l’Italia fa sempre da cavia, come per i vaccini).
Stavo pensando la stessa cosa ..
EliminaIl problema è che pochi hanno capito la vera natura dell’obbligo di fatturazione elettronica: un gesto di inusitata violenza, contro le persone ed il sistema.
EliminaCondivido in pieno, epperò la fattura elettronica porterà maggiori entrate per 2 miliardi di euro (così dicono) quindi non si tocca.
EliminaIn verità azzopperà l'economia, secondo me, ma qui siamo di fronte a un perfetto esempio di propaganda mainstream che pare aver fatto presa anche sull'attuale maggioranza di governo.
Commovente Alberto. Scusa per il TU secco e diretto, ma i tanti titoli non faranno mai l'uomo Alberto. Mi sono imbattuto qui per caso qualche mese prima del "4 marzo", e pur non capendo molto di tecnica, grafici e men che meno di musica, ho avvertito una risonanza forte e profonda con il tuo Essere. Poi è successo che ho visto Tue immagini, interviste e discorso e la mia impressione è stata confermata e fortificata. Tanta gratitudine per tutto quello che ho imparato qui e tanta forza e bene per Te e chi Ti è vicino e Ti sostiene. Un abbraccio forte da Palermo (ci tengo a scriverlo). Buona strada. Namastè
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaBuongiorno Professore, grazie di tutto.
RispondiEliminaComprendo il notevole e gravoso impegno che comporta la presidenza della Commissione Finanze del Senato, attuata
da Lei con grande serietà, per il resto siamo in molti "vaccinati".
Con affetto, buon lavoro.
Certo che manca il post più o meno quotidiano...ma sono cambiate le precondizioni ma sono sicuro che da parte di tutta la comunità c'è la massima fiducia che onestà intellettuale, volontà, energia e competenze sono messe a disposizione per una causa maggiore.
RispondiEliminaE sicuramente un Gasparri (uno a caso...) non torna a casa svuotato, anche perchè nella testa c'è poco da vuotare.
Mi auguro con tutto il cuore che questa legislatura termini in via naturale perchè ho l'impressione che dal prossimo anno in poi ne vedremo delle belle.
È quasi incredibile dover ribadire l'ovvio (che in questa epoca sembra un qualcosa di rivoluzionario), soprattutto a chi segue il blog da anni, ma se può essere utile ben venga.
RispondiEliminaDetto questo, non ho avuto occasione di salutarti e farti i complimenti per il #Goofy7, come sempre molto interessante e lungimirante, anche se quest'anno gli intervento che ho preferito non sono stati quelli economici (seppur di grande valore), ma quelli sull'informazione, di Maria Giovanna Maglie e di Daniele Capezzone, e soprattutto la presentazione del libro di Riccardo Ruggeri.
CANCRO è veramente bello, forse perché è fuori dagli schemi, o semplicemente perché racconta la vita di un uomo.
A me basta un suo scritto all'anno.
RispondiEliminaGrazie di tutto professore.
Grazie prof! È bello far parte di questa famiglia!
RispondiEliminaBuon lavoro.
Grazie del post e di tutto.
RispondiEliminaSentivamo la sua mancanza.
Sappiamo che sta svolgendo un lavoro immane, ma se Lei non pubblica e come non avere un punto di riferimento.
P.S.2: quale investitore si prenderà ancora la briga di venire ad investire il Italia, sapendo di finire in questa ambigua palude chiamata fattura elettronica? E poi qualcuno pontifica ancora sulla competitività del sistema Italia…
RispondiEliminaProfessore, Lei con Goofynomics ha scritto e previsto la Storia. Ora in Senato sta contribuendo a farla.
RispondiEliminaQuesto salto non può non rendere lieti tutti coloro che a questa comunità hanno aderito con spirito di libertà intellettuale, e che vogliono queste idee realizzate e non semplicemente dibattute in uno spazio virtuale.
Goofynomics ci manca, ma mancherebbe di più a tutti noi lei in Senato, impegnato a costruire un paese migliore e più giusto.
Le esprimo il profondo apprezzamento per il lavoro che sta compiendo, e personalmente, per la prima volta, sento di essere veramente rappresentato da lei e dal partito a cui ha aderito.
Vada avanti.
Vi sono unioni e Unioni, questa nostra è plurale e non ha più bisogno di molte parole e i grafici, se ci saranno, saranno accettati per la loro bellezza e apprezzati come simboli.
RispondiEliminaCi sono altre unioni, invece, che sono singolari nella vigilanza e nella risoluzione ma hanno bisogno di una babele di parole per non dire la verità, cioè che la garanzia reciproca non c'è.
La nostra Unione, in questi 7 anni, ha pensato e immaginato un futuro e il nostro futuro si vedrà negli atti ed è bellissimo.
Forza e coraggio Senatore e ricorda, soprattutto nei momenti più duri e più impegnativi, che ti siamo vicini.
Grande prof e Senatore, ci mancherà e ne accetteremo la ragione. Anche LBC ha fatto la stessa cosa. A Lei mancheremo noi come immagino Le mancheranno anche gli studenti di Pescara. Sono sicuro che non è cambiato, ovvero cambia come cambia l'acqua nel fiume. Forza e coraggio e grazie.
RispondiEliminaContinui così Professore. Prima che possa dedicarsi alle sue memorie deve ancora farne molte di cose!
RispondiEliminaGrazie Prof.Bagnai
RispondiEliminaGrazie Prof. grazie per tutto e non dubiti, abbiamo capito.Siamo calmi e fiduciosi,leggiamo fra le righe e attendiamo in silenzio...avete la nostra gratitudine e grazie ancora per il Goofy!
RispondiEliminaGrazie professore. Quello che sta facendo oggi è altrettanto, se non più (in prospettiva) importante di ciò che ha fatto aprendo questo blog. Lei stesso ci aveva avvertito che sarebbe stata una dura guerra di logoramento.
RispondiEliminaSiamo con lei.
Intervengo solo per ringraziarla di cuore per aver deciso di dedicare la sua competenza professionale alla salvaguardia dell'interesse comune di tutti gli italiani. Davvero grazie per il suo grande lavoro è davvero un piacere pagare le tasse quando si sa che una minima parte di esse servono anche per finanziare il suo stipendio
RispondiEliminaGrazie professore
RispondiEliminaCaro Prof., il dispiacere per l'assottigliarsi della sua presenza sul blog non è nulla in confronto al conforto che provo sapendo che ora Lei è al centro delle istituzioni a combattere per tutti noi.
RispondiEliminaA volte penso al senso di impotenza provato quando i degni eredi di Quisling smontavano il nostro paese pezzo per pezzo e (per colpa sua!) capivo il danno irreparabile che stavano facendo.
Oggi mi sveglio la mattina e so che i problemi di ieri rimangono e la luce in fondo al tunnel è ancora lontana.
Ma, cavoli, il pensiero che Lei, Claudio Borghi e Quarantotto potete incidere sulle decisioni del governo mi riempie di speranza.
Non passa giorno che io non pensi a Lei e alla fortuna che ho avuto ad "incontrarla"; mi duole il pensiero dello stress che si sta sobbarcando: forza Alberto!
Anche basta. "Non sta combattendo per tutti noi".
EliminaNoi combattiamo per lui.
Alla prossima faticherò a moderare il mio profondo rancore nei confronti di molti di voi.
La distanza fa più cara l'amicizia e l'assenza la fa più dolce.... Buon lavoro prof.j
RispondiEliminaGrazie Professore, sappiamo aspettare e quando torna a casa la sera stanco e svuotato pensi a tutti noi che la abbracciamo, le saremo sempre grati e le vogliamo bene.
RispondiEliminaC’eravamo tanto amati ... grazie prof! Aspetteremo qui, inamovibili e fiduciosi come abbiamo fatto in tutti questi 7 anni. Hasta la victoria, siempre.
RispondiEliminaDal 2012 seguo Goofynomics come semplice lettore, come colui che ha sete e si abbevera alla sorgente di acqua cristallina.
RispondiEliminaQuasi quotidianamente mi sono dissetato a questa fonte che , per la sua innata purezza,ha contribuito alla crescita di una cosapevolezza e di una capacità di comprensione degli avvenimenti mai avuti prima. La mia gratitudine per ciò che hai fatto,fai e farai per questo Paese ed anche se potremo attingere più raramente a questa dolce acqua non mancherò mai di passare dissetarmi.
Antonio
Infatti mi pareva di vederla stanco, allora non era una mia impressione.
RispondiEliminaPer la cronaca, sono quel rompiscatole di giovedi 21 al ristorante del senato che s'è fermato solo per dirle: "La volevo solo salutare".
Penso che questo mese in particolare sia veramente pesante per voi (Lei, Borghi e chiunque si occupi di economia e finanza).
FORZA prof!
Caro Alberto
RispondiEliminaCondividere significa anche e soprattutto comprendere. Sarò forse intuitivo, ma avevo immaginato questo decorso del blog il giorno stesso della tua candidatura (il risultato era scontato). Esattamente per le ragioni che hai esposto. Dunque, per quanto mi riguarda, non c'è nulla da aggiungere. Parlerai con i fatti, dopo che noi abbiamo parlato nelle urne! Barra al centro e alla via così
Massimo
Chi è qui già da tempi non sospetti non aveva molti dubbi. Grazie comunque per aver trovato il tempo di scrivere il post onorandoci del suo scarso tempo. Le auguro ogni bene ovviono?
RispondiEliminaIl percorso didattico che ho incominciato su questo blog mi ha aperto un mondo di letture suggerite in gran parte da lei, ma anche da altri utenti. La ringrazio per quanto fatto fino ad ora e, in attesa di leggere altri suoi post, continuerò sulla stessa strada da solo.
RispondiEliminaGrazie e buon lavoro.
RispondiEliminaIo sono con Lei.
Grazie ancora e grazie anche per aver organizzato il Goofy quest'anno.
RispondiEliminaMi piacerebbe anche sapere se l'attivita' di Asimmetrie cosi come l'abbiamo conosciuta e sostenuta continua .
Ci manca Prof., ma preferisco soffrire la mancanza di leggerla tutte le sere, piuttosto che sapere altri seduti sulla sua 'poltrona'....
RispondiEliminaMi unisco al coro di quelli che non si stancano di ringraziarla e capiscono, anzi avevano giá capito da soli, le giuste benché dolorose ragioni che avevano fatto il blog
RispondiEliminanegletto e diserto.
Mi dispiace pure che non abbia il tempo e la voglia di suonare:
che sono un suo fan anche come clavicembalista.
Grazie Professore ! Grazie per quello che sta e state facendo.
RispondiEliminaQuando le tornerà voglia di sfogarsi ...
scriva di nuovo ! :-)
Grazie professore per tutto quello che ha fatto per noi tutti e sono sicuro che molto di più potrà fare nella sua nuova attività.
RispondiEliminaUna preghiera ci sono speranze per le registrazioni del goofy7 ? (avevo il biglietto come gli anni precedenti ma non son potuto venire).
Ancora grazie
Non ho riposto dubbi in tè, grazie prof.
RispondiEliminaGrazie per la condivisione. Mi aspettavo questo post, proprio per la sua coerenza.
RispondiEliminaCaro Alberto, questo post ancora una volta indica, per chi vuol capire, il perché del successo di questa comunità. Enorme competenza resa accessibile a tutti, presentazione nuda di sé, apertura al dialogo costruittivo, rigore scientifico nel trattamento delle questioni tecniche, continuo esercizio di pensiero critico. Ed il tutto pervaso di quella humanitas e pietas che tutti sono stati in grado di sentire. Offerto in prima persona e quindi preteso dai lettori. Che hanno compreso e ricambiato, facendo di questa comunità il vero (forse unico) laboratorio culturale e politico a partire dal quale si sta provando a rilanciare il nostro Paese.
RispondiEliminaGrazie, sappiamo che stai continuando a perseguire la stessa meta con altri mezzi e capiamo il perché di questa scelta.
Un abbraccio di cuore!
Il Prof. c'è e lotta insieme a noi. Grazie Prof.
RispondiEliminaSappiamo che ci sei.
RispondiEliminaGrazie ancora del sostegno spirituale e didattico che ci dai.
RispondiEliminaTi auguro un mondo di bene
grazie di tutto.... si legge tra le righe.. si intuisce.. si comprende.. mancano gli scritti ma la soddisfazione per noi è sapere che ci sentiamo protetti da un nocchiero che sa dove condurre la barca.. e grazie ancora per il goofy
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaForza Professore. Grazie per il Suo impegno,ma non perda la voglia di suonare, e' molto importante.
RispondiEliminaComprensibilissimo Prof. Tieni duro!
RispondiEliminaGentile Professor Bagnai,
RispondiEliminasono trascorsi ormai più di sette anni dal Suo articolo dell'agosto 2011. Non finirò mai di ringraziarLa abbastanza per quel che ha fatto e continua a fare. Seppur sia un po' triste per non poter più leggere i Suoi post sul blog, sono di converso lieto che Lei possa quotidianamente svolgere la Sua attività istituzionale. Per quanto poco possa valere, ha la mia ammirazione da parigrado di complemento (perso anch'io in una landa dimenticata del Lazio).
Le formulo i miei migliori auguri per il Suo incarico e per ogni ambito della Sua vita.
Vai avanti Alberto . Non mollare tu e non molleremo noi.é una battaglia per i nostri figli.
RispondiEliminadopo il goofy ho twittato un pensiero che riporto qui perché per me è significativo di come, grazie al tuo incessante lavoro, qualcosa di importante stia accadendo:
"#goofy7 mio primo goofy.pianto di sfogo ripensando alla discussione della mia tesi di laurea nel 2014 sulle colpe dell' euro.sguardi di sufficienza della commissione "chi è questo Bagnai?".lo facevo per le mie figlie e qualcosa è successo. Andremo oltre. Grazie
@AlbertoBagnai"
L'unico inevitabile effetto collaterale della tua forzata latitanza, è il netto calo del livello del dibbbattito in rete. E vero che noi ora parliamo "dal governo" e dunque abbiamo vasta eco, ma i topi sono usciti dalle fogne ed ora infestano i social: adesso gli arrabbiati sono loro e squittiscono più forte! Una raccomandazione quindi a tutti i fratelli: non smettere di combattere casa per casa, conoscente per conoscente, cugino per cugino, al fine di sostenere con forza immutata le nostre ragioni: abbiamo vinto alcune battaglie ma la guerra non è ancora finita!
RispondiEliminaSeguo da anni ed è un indubbio dolore vedere la quantità di post diradarsi, MA è anche una indubbia goduria vedere le cose prima discusse solo su queste pagine andare in prima serata, a dare legnate sui denti a chi prima pontificava senza contraddittorio.
RispondiEliminaBisogna accettare l'evoluzione della specie con i suoi pro e i suoi contro, e nel mentre mantenere goofynomics nel feedreader *SEMPRE*.
Buon lavoro, prof. Nei momenti di fatica e debolezza non manchi di apprezzare quanto tutto questo faccia anche sorridere (e rosicare: una discesa vista dal basso sembra pur sempre una salita, no? :D)
Suoni Prof...
RispondiEliminaAnche solo fottute 3 note... 2 accordi... Quello che vuole... Un bel do minore magari con un organo... Je lo consija un mezzo musicista (è l altra metà che non ho capito cos è, agagahagaggaag)
Un saluto...e un grazie!!
RispondiEliminaIncisivo come sempre. Grazie Prof. Buon lavoro e si conservi in salute, la battaglia è ancora lunga.
RispondiEliminaLe cose andranno come dovranno andare,sapevamo in anticipo tutti che si sarebbe innescato un conflitto geoeconomico tra USA e Germania così come sappiamo che quest'ultima combatterà sino alla sconfitta(Il tramonto dell'euro), ci vorrà tempo, tranne nel caso che l'UE e i suoi padroni accelerino il corso della storia innescando un conflitto con la Russia.
RispondiEliminaD'altronde tutti i regimi europei (Napoleone,Mussolini e Hitler) fecero la stessa pazzia e vedendo gli ultimi sviluppi dello scontro tra Kiev e Mosca non è, secondo me, un finale del tutto remoto(e anche molto preoccupante!)
Grazie...
RispondiEliminaAccipicchia Senatore, capito per inerzia sul blog e vedo con gioia due post che mi affretto a leggere. I commenti li leggerò domani, intanto mi associo a quello che mi precede e a mia volta ringrazio. Fatico a comprendere come qualcuno possa dubitare nel senso sopra indicato sulla tua persona. Io purtroppo ho qualche dubbio che i tempi dell'azione politica possano rivelarsi cosi veloci come inaspettatamente mi erano parsi. Ho cioè paura che tutto sia ormai irrimediabilmente perduto. Se anche così fosse comunque continuerei la lotta, che nella fattispecie che mi riguarda - scarsa intelligenza, mediocre preparazione e altri difetti maggiori a piacimento - implica la croce sul nome e sul simbolo anche in futuro e l'appoggio ad Asimmetrie a mezzo 730. No al globalismo, no alle frontiere aperte alla indiscriminata immigrazione specie se illegale, no alla Leuropa, no all'euro, no alla finanza internazionale, sì al lavoro e alla Costituzione.
RispondiEliminaAvanti professore, dritti alla meta.
Grazie
RispondiEliminaCaro Senatore, oggi ho visto Bersani da Floris ancora con 'sta storia del "condominio" e che dobbiamo pagare.... ma a questo (come agli altri) gli hanno fatto il lavaggio del cervello per bene....
RispondiEliminaMa lo vogliono capire che uno Stato non è un condominio o un'azienda privata...ma è Stato in quanto dotato di possibilità di emettere moneta dal nulla o di imporre la riscossione delle tasse ?
Questa autorità dovrebbe esercitarla in nome e per conto del Popolo Italiano, cosa che non avviene più dalla fine degli anni '70 perché si sono perse una serie di battaglie (vedi omicidio Moro, divorzio Tesoro-B.Italia, n€uro ecc....) che hanno spostato tale potere in mano al capitale (italiano e internazionale).
Tutte cose ovvie, che qui sappiamo ormai tutti bene, ma che gente che si vanta di "averci traghettato nel condominio" (purtroppo in un piano interrato!!!!) ancora non capisce.
A maggio ci sarà la quarta battaglia vinta (dopo Brexit, Trump, Elezioni Italiane). Tutto va nella giusta direzione.... non mollate proprio ora che c'è da percorrere l'ultimo tratto decisivo!
Le esprimo tutta la mia gratitudine.
RispondiEliminaHo letto con piacere in questo post quello che, avendo imparato a conoscerla e a stimarla in questi anni, già sapevo.
Siamo tutti con lei.
Grazie per il suo lavoro e sacrificio. Che belli erano i suoi post letterari e storici! La journaille rimane a pancia vuota, i seguaci apprendono e giubilano!
RispondiElimina"..Rispetto le gerarchie e i ruoli, ma non la prevaricazione." A.
RispondiEliminaNon ti offendere
EliminaQuando mi offendo piango(c).
Ci sono 100 commenti. Sarò come al solito one-o-one.
RispondiEliminaSei da "early 2013" alla stregua di un familiare (senza G). Posso non sentirti per vent'anni, ma quando c'è la reunion, il primo che saluto sei tu.
Se ancora sono al mondo, e non ho scelto la porta di servizio stoica, probabilmente è anche grazie a te. Sono uno Zelota, un Fedayn?
Non so. So che di di te ho imparato a fidarmi, a colpi di numeri.
Se oggi in Italia ci sono diecimila one-o-one di Economia, è solo grazie all'impegno che hai profuso. Sparisci sereno.
Occupati del Paese.
Grazie per le parole e, soprattutto, per il suo straordinario impegno! Sono convinto che chi ha l'onore di seguirla da tempo sia perfettamente consapevole che la sua assenza sul blog significa presenza dove, in questa delicata fase del percorso, conta di più. La Storia prosegue imperturbabile il proprio cammino e,inevitabilmente, arriveranno altre fasi.
RispondiEliminaSiamo con lei!
Buonasera mi approccio al Suo Blog, avendo letto "la fine dell'Euro del 2012, solo per farLe i complimenti per la chiarezza: imparero' molte cose, da ex imprenditore con l'impresa andata giu'dal lavandino per la concorrenza cinese (sembrava),e che ora attende la Quota 100 da disoccupato. Le auguro un Buon (Gran) Lavoro.
RispondiEliminaGrazie di tutto