mercoledì 18 ottobre 2017

L'affaire Visco: chi è senza Maastricht scagli la prima pietra.

(...da Charlie Brown, che... ve lo ricordate? Sicuri? Posso evitare di specificarlo? Dai, facciamo finta che sia possibile evitare di dire l'ovvio... anzi, no: per sicurezza, almeno una volta diciamolo: da Charlie Brown, che non sono io - ma è l'autore della seconda miglior rassegna stampa su Twitter dopo quella di Giuse - ricevo un contributo sul tema della crisi bancaria che mi affretto a condividere con voi. Mai come in queste circostanze è opportuno che le foglie non nascondano l'albero...)




La messa alla berlina del governatore Visco ad opera della maggioranza piddina rappresenta un patetico scaricabarile politico.

Ma tale modus paraculandi può forse dar spunto ad una riflessione più strutturale.

Bankitalia non vigilava adeguatamente? Consob neppure? Chi, onestamente, può dire il contrario? Le carte cantano! (E grazie ad una commissione d'inchiesta così "imparziale" le carte canteranno ancor di più, benché intonando sempre la stessa melodia.)

Ma pensiamo davvero che Visco e Fazio fossero degli incompetenti, dei dilettanti? Se così fosse, la loro nomina ad opera della classe dirigente che ancora oggi si ripropone come insostituibile oligarchia dovrebbe suscitare alcune domande anche nell'elettore più superficiale.

Forse la causa di tante "sviste" ad opera degli organismi di controllo esterni ed interni alle banche italiane era imputabile non all'umana pochezza ma ad un’altra causa: ad un vincolo esterno. Più precisamente a un chiaro ed inequivocabile ordine di scuderia emanato da Leuropa. Un ordine al quale tutti, ma proprio tutti, dai vertici BCE fin al più passivo sindaco e revisore della più piccola banca territoriale de Laperiferia de Leuropa doveva sottostare: non intralciare l'enorme arbitraggio finanziario reso possibile dal trattato di Maastricht e dall'unione monetaria.

Arbitraggio? Sì, arbitraggio: così si chiama prendere a prestito nel nucleo e prestare con spread ai mal-investitori della periferia senza subire rischi di cambio e senza alcun controllo sui movimenti dei capitali. Una colossale macchina da soldi, la cui già enorme potenza era ulteriormente amplificata dal mercato dei derivati, grazie al quale si diluivano i rischi di credito nell'oceano degli ignari e polverizzati investitori globali.

Alberto parla di droga, e mai metafora fu più calzante. Come nel narcotraffico fisico, nel narcotraffico finanziario tutti si sono sporcati le mani: i coltivatori (ingegneri e top manager finanziari) , i cartelli dei trafficanti (le grandi banche del nucleo, cresciute in Germagna sino a diventare un stato nello stato ) , i cartelli degli spacciatori ed la loro rete di "down the line dealers" (le grandi banche commerciali periferiche e le numerose banchette che le contornano) i governi, i responsabili dei controlli a tutti i livelli: pubblici e privati, nazionali ed internazionali, i partiti e le forze politiche, tutti pro-Maastricht e pro Euro (ricordo che la "costituzione europea" da noi fu votata all'unanimità ed il fiscal compact con dibattito praticamente zero).

È stato questo il business che ci ha fatto ricchi lavorando un giorno in meno. È stato questo il miracolo dell'Euro. È stata questa la fonte di accumulo di capitale finanziario che ora permette la fase due: sfruttare la mobilità incontrollata del lavoro.

Quindi, cari moralisti falliti e vigliacchi, chi di voi è senza Maastricht scagli la prima pietra.


(...ecco, non prendetevela, ma questo mi sembra un contributo più pregnante e costruttivo che venire qui a parlarmi del Maalox che avete preso ascoltando Amato: ci ricorda alcune cose che non dovremmo mai dimenticare, in particolare una, e lo fa in modo sintetico e efficace. Qualcuno che aiuta c'è. Ce ne sono molti, in effetti, altrimenti questo show non potrebbe andare avanti...)

41 commenti:

  1. il commento di Charlie Brown - che è lui ma non sei tu - mi fa venire in mente due cose: 1 - Caro Visco, alla fine si ridimostra che se pensavi di essere élite, c'è sempre in giro una élite che è più élite di te;2 (in una domanda) - è ipotizzabile che il sistema piddiota, davvero alla frutta nei sondaggi che forse non ci mostrano, nella prospettiva di una vittoria a destra, possa pensare di piazzare in quel posto qualcuno che domani dia seriamente fastidio sulla storia dei minibot? (ovviamente questo sarà però pubblicamente sostenuto con tutti le questioni che nascono dalla "mancata vigilanza", cercando in qualche modo di darsi una risciacquata alla coscienza)

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  2. Citando sempre De André, e riflettendo su questo post e quello precedente, mi viene in mente la descrizione perfetta della Sinistra nostrana "si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran (poca) dignità"

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  3. Partecipanti al capitale della Banca d'Italia al 30 settembre 2017
    ENTE PARTECIPANTE
    QUOTE
    1 Intesa Sanpaolo S.p.A.
    50.923
    2 UniCredit S.p.A.
    43.038
    3 Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.
    18.602
    4 Generali Italia S.p.A.
    14.484
    5 Banca Carige S.p.A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia
    12.093
    6 Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
    9.000
    7 Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro
    9.000
    8 Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense
    9.000
    9 Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi
    Professionisti – INARCASSA
    9.000
    10 Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri – Fondazione
    ENPAM
    9.000
    11 Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.
    8.500
    12 Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
    7.500
    .
    .
    .
    .
    119 Banca del Monte di Lucca S.p.A
    2
    TOTALE
    300.000

    E non aggiungo altro

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    1. Va benissimo. Hai detto il niente, gli aggiungi il niente e resta il niente.

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  4. A me fa arrabbiare molto che Stefano Feltri, De Bortoli, Bersani, etc. ne approfittino per instillare "subliminalmente" nella persona comune (che spesso, come a volte succede anche a me, non ha tempo o strumenti per un'analisi più approfondita) l'indipendenza della banca d'Italia manco fosse un cardine costituzionale, sfruttando il sentimento adesso popolare e maggioritario anti-Renzi. Mi "cazzei" pure, dicendo che è ovvio che sono i nostri nemici e che tante persone tra cui lei l'hanno scritto da tanto tempo... tanto sono arrabbiato lo stesso; anche perchè, probabilmente, se non avessi letto lei non ci avrei mai fatto caso.
    Quindi (nonostante la sua futura "cazziata") le dico grazie perchè la divulgazione richiede impegno, sforzo e dedicazione.

    Saluti cordiali

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    1. Mi autoproduco talmente tanto malocs (come si scrive?), che mi sento di sollevare il Feltri dalle proprie responsabilità.
      Approdai nella seconda metà degli anni '90 alla facoltà di scienze politiche a Bologna, l'ateneo dei Prodi, dei Pombeni, dei Panebianco, dei Pasquino e via discorrendo...a Franco Piro devo la vita quindi lo assolvo. L' indipendenza della banca centrale era ed è un dogma da trasmettere ad ogni studente. Del divorzio mai un accenno.
      Stefano, mo' però studia...

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    2. Anche io l'ho notato. Ne parlava il noto -ONI nella sua rubrica in onda alla radio dei padroni. Indipendentemente da chi è (o era) al potere, il refrain fa parte del noto spin che la politica (brutta) mette le sue mani (sporche) sulla Banca centrale (integerrima) per corromperla.

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    3. Ho finito ora di ascoltare integralmente la trasmissione di Radio anch' io che, contro ogni mia previsione, inquadrando il dibattito nel confronto preliminare tra i prof. Alberto Bagnai e Pietro Reichlin, proietta immediatamente l' ascoltatore all' essenza del tema cardine, omesso oppure affrontato in termini dogmatici (come appunto lo affrontano sia Reichlin che, purtroppo, anche Giorgio La Malfa - membro del comitato scientifico di Asimmetrie).
      Che il principio dell' indipendenza delle Banche Centrali "...una teoria vetusta, pre-keynesiana, del XIX secolo, neanche del XX, smentita dallo stesso Draghi..." (questo è il tenore dell' intervento di Bagnai), sia presupposto da ogni interlocutore come dato di natura, ci mostra quanto il dibattito al Goofy 5 dell' anno scorso tra Bagnai, Borghi e i vertici di Banca Nazionale Ceca e Banca Nazionale Ungherese sia in breve tempo approdato in una trasmissione radiofonica di approfondimento della RAI.
      Dopo l' invito di Massimo Bray, questa è l' ulteriore prova della lungimiranza politica della nostra comunità.

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    4. Prprio così, il lieve sospetto è venuto anche a me, che l'ostilità popolare a un personaggio come Renzi potessere trasformarsi in appoggio all'ideale della indipendenza della Banca d'Italia, specie se lo avalla una istituzione costituzionalmente super partes come il Presidente della Repubblica.
      Certamente è un effetto non voluto nè cercato, ma comunque reale.
      Non penso invece che Renzi o i suoi sodali siano più élite di Visco ed è del resto già chiaro sin da ora che l'ex Presidente del Consiglio, su questa faccenda, ci sbatte il grugno.

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    5. In effetti -oni fa rima con padroni, i quali, a loro volta...

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    6. Se la banca d'italia deve essere indipendente allora anche le forze armate devono essere analogamente indipendenti, considerato che svolgono la stessa funzione.

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    7. @Tenerone Dolcissimo, chiedo perdono!
      Indipendenti da "chicchecosa"?

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  5. Una bella fotografia che congela il grande scheletro (dell'albero), fuori dall'armadio.

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  6. PS: Dal canto mio ho visto solo la parte del video in cui parlava lei, saltando Amato e compagnia. Non avevo due ora da buttare ieri sera né Maalox in casa. Per cui non so perchè siano tutti così arrabbiati coi suoi interlocutori in quella discussione. Le offro "ciecamente" la mia solidarietà per essersi esposto coraggiosamente ad un "uno contro tutti" e a un dolore al fegato / noia, per difendendere il lavoro contro il capitale

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    1. Perdoni la mia insipienza, ma per caso il video cui si fa riferimento è quello del convegno alla Treccani di Roma del 12 ottobre 2017, in tema di Europa possibile?
      Se è così, avrei da dire un paio di cosette sul convegno.

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  7. Con Leuropa di Maastricht si sono portati avanti con il lavoro e sono prossimi all’assalto finale:

    http://www.lastampa.it/, ore 13,41

    “Allarme Ocse: “L’Italia un paese per vecchi. I giovani sono più poveri e senza lavoro”.

    “Un nuovo rapporto mostra che entro il 2050 saremo il terzo paese più anziano al mondo, dopo Giappone e Spagna”: ce lo dice Lascienza.

    House Rich, Cash Poor…

    La propaganda contro i figli invecchiati del baby-boom prosegue incalzante: se l’ultimo grande genocidio di massa del mondo occidentale su portato avanti dalle SS, il prossimo sarà nel nome delle SSS: sistematico, silenzioso, spietato.

    Consiglio per gli acquisti: Jan Gross, Un raccolto d’oro (Einaudi). “Più che una monografia, un saggio sul nesso storico esistente fra la distruzione degli ebrei d’Europa e l’appropriazione della loro roba”: avanti i prossimi.

    Se sono un catastrofista sono in buona compagnia: http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2017/10/benvenuti-in-cambogia.html

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  8. L'importante è non dire: "ci vuole ben altro" che la rimozione di Visco.

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  9. Ottimo intervento, per la Popolare di Vicenza I giornali hanno abbaiato fin qui contro Zonin e Visco, senza rendersi conto che cio' che ha fatto saltare il banco e una signora banca nell'anniversario del sui 150 anni - passata attraverso la guerra d'Africa, di Libia, prima guerra mondiale, Etiopia e II guerra mondiale) sono stati i parametri europei applicati asininamente nei confronti di un istituto troppo esposto con i suoi prestiti ad artigiani e industriali veneti e toscani.

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  10. "E perchè cognosceva le rigorosità passate avergli generato qualche odio, per purgare gli animi di quelli popoli, e guadagnarseli in tutto, volse mostrare che se crudeltà alcuna era seguita, non era nata da lui, ma dall’acerba natura del ministro. [p. 29] E, preso sopra questo occasione, lo fece mettere una mattina in duo pezzi a Cesena in su la piazza con un pezzo di legno e un coltello sanguinoso a canto. La ferocità del quale spettacolo fece quelli popoli in un tempo rimanere soddisfatti e stupidi. Ma torniamo donde noi partimmo."

    (Machiavelli, Il Principe, Cap. VII)

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  11. “ 1) Un viandante mi diceva: vivere è diventato impossibile. I padroni opprimono il popolo, lo spremono fino all'ultima stilla. Non sai più dove sbatter la testa. E poi ci sono i popi. Quelli vivono così: scorticano fino all'ultima copeca l'orfano, la vedova. E chi cerca la verità, chi sta col popolo, lo agguantano. Quanta buona gente hanno impiccato!
    Lui va, e ce ne sono migliaia come lui - e questo è il mezzo più potente di propaganda.
    2) Prima c'era san Francesco ora c'è Darwin.”

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  12. Eh, ma se il "Compagno Visco & C." vigilavano e mettevano un guinzaglio al "Debito privato facile", per le regole Europee che scoraggiano/vietano di fare altro "debito pubblico cattivo", poi la crescita economica si fermava anche in tempi di vacche grasse e questo lor signori non lo volevano.

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  13. il pd è come un orologio rotto che segna l'ora giusta 2 volte al giorno:con questa mozione ha attaccato ,giustamente ,l' indipendenza della banca centrale dalle istituzioni democratiche.Ma ,come un orologio che segna l' ora giusta solo 2 volte al giorno,è inutile ,anzi dannoso, quindi comunque "pd delendum est"

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  14. Chissa' come mai nessuno parla mai di certe SEGNORINE che hanno fatto carriera grazie a Banca d'Italia ... e continuano a far carriera!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ah, saperlo!!!!!

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  15. Mi perdoni, ma la tentazione di scrivere 'bell'articolo prof' è tanta...

    In ogni caso penso che Visco e Fazio non si lascino così gratuitamente cetriolare. O risponderanno e ne vedremo delle belle o è già pronta una 'buona uscita' di qualche tipo.

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  16. Ok, lo so, "io l'avevo detto nel..." è matematicamente il risultato di una operazione che dà come risultato l'inutilità del moltiplicando...

    Eppur lo dissi.

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  17. Anche io ho visto/ascoltato solo il suo di intervento: mi son risparmiata il Malox e il vomito nel rimirare Amato, depositario di tutti i segreti delle malefatte italiane prima, durante, dopo Craxi e oppresso da almeno 1000 cariche onorifiche ed i tromboni/trombette che lo circondavano...Bravo professore, come sempre!

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  18. Per essere truffati ci vogliono due parti, l' attiva e la passiva.
    La truffa, perchè di truffa si tratta, avvenuta in ambito bancario attraverso i prodotti finanziari venduti agli ignari pensionati, non è molto diversa dalla truffa della moneta unica e di tutto ciò che ad essa è associato fino ai livelli più perifici e capillari della domanda e dell' offerta (ovvero dell' ECONOMIA, come citato nel titolo di questo blog).
    Lo dobbiamo alla politica, ed ai padri nobili della Patria che incapaci di governare, hanno voluto che governasse il "vincolo esterno" rendendo palese la loro inutilità ma anche a noi tutti che per decenni non abbiamo sentito e continuiamo a non sentire la "puzza" della truffa ai nostri danni (io provo con forza a tenermene ben lontano) e ciò è reso evidente dagli esiti elettorali e dai sondaggi.
    Personalmente nei due ultimi decenni, probabilmente a causa di eventi personali negativi, (come diceva zio Giulio che era un intenditore in materia, l' esperienza è la somma delle fregature) sento la puzza di truffa da lontano e per decine di volte ho rifiutato di imbarcarmi in proposte indecenti e bisogna che i conterranei imparino a loro spese a tenersene lontani; la generale truffa della moneta unica, però, ce la abbiamo e per ora ce la teniamo, ma possiamo fare molto per allontanarcene almeno punendo senza pietà gli emuli di coloro che ce la mollarono dicendo che avremmo avuto il Paradiso Terrestre al posto dell' Inferno della Liretta.

    Una chicca dal quotidiano dei Vescovi che riprende un paper di OECD, sulla diseguaglianza in una Italia che invecchia; ma possibile che nessuno dei nostri Pastori di Anime abbia letto "Il Tramonto dell' Euro" o IPF?. Magari lo capivano dal 2012!

    Oh, mo' Alberto mi riasfalta e si becca la seconda dura reprimenda di Rockapasso!

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  19. Nell'affare Visco-Banche-Renzi-PD, ricorderei anche il fatto che il governo voleva creare una banca solida nel Triveneto, tramite fusione Pop Vi e Veneto Banca. Poi invece hanno deciso di regalarla ai milanesi di Intesa. Complimenti.

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  20. Marattin a Borghi che sosteneva che il gettito tributario è aumentato ed è diminuito quello contributivo, oggi, si parlava di diminuzione della pressione fiscale: "La pressione fiscale è in rapporto al PIL".
    Capite che assist ai governi di C.S.? Il PIL è salito, ergo la pressione è diminuita!

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  21. Hanno anche errato nella politica fiscale.
    La mentalità PIDDINA impediva loro di approvare politiche fiscali adatte alla situazione che favorisse la prosperità dei più.
    Da sempre la politica fiscale è inadatta a stimolare lo sviluppo economico in Italia.
    Il peggio del Fisco Italiano è il differenziale nel carico fiscale riservato alle varie tipologie di contribuenti.
    Se è vero che la pressione fiscale in Italia è del 42-43%, essa però rappresenta una media dove abbiamo punte di carico fiscale del 60-70%.
    Maastricht ha fatto il resto: indebitati e tassati ad oltranza.

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  22. Sinceramente più del passato continuo ad esser preoccupata del futuro, lo sono dal 2010, e ritengo che più che gli NPL quello che fa gola sono i risparmi degli italiani

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  23. La campagna elettorale: quanti problemi mette in risalto.
    Tutta roba che è li da una vita (in bella vista, non nascosta) e di cui non si sono mai occupati.
    Come quelle giunte comunali che rimandano le manutenzioni stradali fino alla prossimità della fine del mandato.

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  24. Io resto un inguaribile pessimista, ci sarà una guerra molto più simile a quella convenzionale che non a quella finanziaria in atto ormai da anni.
    Un amico dice che l'Italia non hai mai fatto rivoluzioni e perciò non è nel nostro DNA riversare il malcontento sulla classe dirigente in modo prepotente, ma io non sono d'accordo con tale affermazione. Io credo che l'italiano abbia sempre agito quando messo alle corde, forse perché siamo di indole buona e generosa (e questo lo riscontro da sempre, sia al nord che al sud), tendiamo in minor misura a ricorrere a proteste poco più che formali.
    Il termometro qui al nord, in quel nord che era così schifosamente opulento solo 20 anni addietro da non avere nessun disoccupato (anzi c'era il problema opposto), sta iniziando a segnare temperature mai viste e non certo per il referendum di domani, di cui a molti in totale sincerità non importa molto.

    Il problema percepito è l'immigrazione, la leva di ricatto, pro-aziende, sui salari data dalla disoccupazione (qui siamo al 8,6%, sopra la media lombarda del 7,4%), la spesa secondo molti mal gestita dalla P.A. eccetera. C'è poca consapevolezza, ma moltissima rabbia. La mia impressione è che tale rabbia si manifesterà in rassegnazione, però temo che diventi violenza e spero di sbagliare su tutta la linea.

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  25. Il patetico e controproducente Lannutti lo lascerei stare. Un simpatico eurista della prima ora, convertitosi maldestramente, dai toni tribunizi inappropriati (a meno che il loro scopo non sia quello di screditare una battaglia giusta) e dagli orizzonti culturali non eccessivamente ampi. Le associazioni dei consumatori sono il Male, per il semplice motivo che hanno contribuito ad affermare il principio secondo cui le classi subalterne si difendono con la deflazione. La mela non cade mai lontano dall'albero, né tantomeno lo fa il broccolo, che, per sua natura, non deve nemmeno cadere (e quindi non ha mai avuto in vita sua nemmeno una effimera opportunità di osservare le cose dall'alto).

    Quanto al resto, lo stucchevole dibattito su "erano in buona fede" mi ha cordogliato per sette anni e continuerà a farlo, quindi ego te absolvo. Ma Lannutti, cortesemente, no: mai più.

    Grazie.

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