Oggi esce Non vale una lira - Euro sprechi, follie: così l'Europa ci affama, dello stesso autore di L'Unione fa la truffa (2001), Mario Giordano. I servizi segreti di Goofynomics, infiltrati behind enemy lines, mi avevano procurato in ampio anticipo una copia del testo (in realtà me l'aveva mandata Giordano, però un po' di complottismo risveglierà la vostra attenzione).
Il nuovo testo è decisamente più ricco di sfaccettature del precedente.
Intanto, Non vale una lira riprende e arricchisce il tema portante di L'Unione fa la truffa: la descrizione dell'elefantiaca e farraginosa burocrazia europea, espressione di un delirio statalista di impianto sovietico, posta a servizio di un soggetto politico (la cosidetta "Europa", in realtà Unione Europea), inesistente nei consessi internazionali (come Giordano ricorda con impietosa ferocia), e del tutto latente dalla coscienza civile dei suoi ipotetici cittadini.
L'analogia fra URSS e UE (anzi: EURSS) non è poi così forzata e ha, a mio avviso, una matrice profonda, facilmente intuibile da chiunque abbia rudimenti minimi di economia. Nel momento in cui si impedisce al mercato più importante, quello della valuta, di funzionare, cioè di "prezzare" ogni valuta in modo compatibile col "peso" della rispettiva economia, si creano tali e tanti squilibri da rendere inevitabili interventi correttivi dello Stato. Il disegno dell'Eurozona è questo, chiaro e confessato dai suoi stessi proponenti: creare, tramite l'imposizione di una moneta unica a paesi diversi, squilibri tali da imporre ai cittadini l'accettazione di un progetto accentratore, statalista, astorico e antidemocratico: il fatidico "più Europa".
Giordano è molto abile nel colpire la fantasia del lettore con la descrizione dell'esilarante stillicidio di erogazioni insensate e di normative assurde che da questo super-stato in fieri già promanano. Se si tirano le somme, si vede che le cifre disperse a pioggia raggiungono un totale non disprezzabile, in cambio di un ritorno pressoché nullo. E la prima cosa che viene da domandarsi è: ma perché mai i suoi colleghi che della lotta alla casta e ai suoi sprechi hanno fatto una bandiera (e una comoda fonte di prestigio e reddito) difendono con tanto accanimento la madre di tutti gli sprechi? Al di là di ipotesi complottistiche di dubbia intelligenza, credo che il motivo sia di ordine ideologico: una generazione intera di ottimi giornalisti ha accettato in modo supino l'idea dei Giavazzi, dei Padoa Schioppa, degli Scalfari, secondo cui, dato che gli italiani sono incapaci di governarsi (per assioma), le regole europee, e in particolare gli accordi di cambio con un paese a valuta forte come la Germania, li avrebbero costretti a "moralizzarsi", a "darsi una regolata". Mettendo un po' più in alto l'asticella della competitività, le imprese italiane sarebbero dovute diventare più competitive. Posti di fronte all'alternativa della disoccupazione, i lavoratori italiani avrebbero dovuto moderare le proprie pretese salariali.
Questo preteso impatto moralizzatore dell'Europa sul tessuto economico e politico del nostro paese non c'è stato perché non ci poteva essere. Sfuggiva, ai Soloni sopra citati, un dato ovvio: la moneta unica, in quanto veicolo di integrazione finanziaria, rendeva più facile, non più difficile, indebitarsi, per tutti gli operatori (pubblici e soprattutto privati) del Sud Europa, soprattutto in un momento nel quale i loro redditi venivano decurtati in termini reali.
I Giavazzi, i Padoa Schioppa, gli Scalfari ritenevano che un sistema dove indebitarsi è più facile avrebbe ridotto il ricorso al debito. Geniale, vero? I risultati si sono visti.
Ma soprattutto l'impatto moralizzatore dell'Europa non poteva esserci perché l'Europa non è più "morale" di noi. Con grande opportunità e precisione Giordano smonta i luoghi comuni autorazzisti che la generazione dei Soloni ci ha inculcato, per distruggere la nostra coscienza nazionale, nel momento stesso in cui ne lamentava la mancanza. Ad esempio, Giordano documenta che non siamo noi i soli a non utilizzare i tanto decantati "Fondi strutturali europei": altri paesi hanno ritardi comparabili o superiori, e, soprattutto, quando usano questi fondi non ne fanno un impiego molto più produttivo del nostro. Il contributo comunitario alla sagra del castrato vale quanto quello al Festival del fuoco organizzato in Inghilterra (anche se, magari, nel primo caso le braci un'utilità ce l'hanno).
E naturalmente il pesce puzza dalla testa. L'immane spreco di risorse determinato dalla doppia (anzi tripla) sede del Parlamento Europeo, conseguenza dell'opposizione nazionalistica della Francia, che desidera mantenere a Strasburgo le riunioni plenarie, è molto opportunamente ricordata nel testo, insieme al cinismo con il quale un'intera classe dirigente difende i propri privilegi mentre ordina ai suoi sottoposti la macerazione della carne.
Di tutti questi infiniti fatti, che messi in fila fanno una bella cifra, in Italia naturalmente non si parla, perché non se ne deve parlare.
Se il discorso finisse qui, sarebbe tutto sommato sterile: la solita chiamata agli scudi "anti casta", strumentalizzabile in senso ortottero in funzione di un messaggio antipolitico di corto respiro. Ma l'analisi di Giordano non si esaurisce a livello aneddotico (livello, aggiungo, da non disprezzare, perché se è pur vero che le foglie non devono nasconderci l'albero, è anche vero che l'albero si riconosce soprattutto dalle foglie).
Con grande semplicità, Giordano tronca alla radice i luoghi comuni che maggiore impatto hanno sulle menti meno scaltrite, a cominciare dal primo, quello che "l'Europa ci ha dato la pace" (e quindi, come dire, tanti suicidi sono il biglietto da pagare per evitare un numero maggiore di vittime). Ma, si chiede Giordano "Davvero
esiste una relazione causale fra le grandi organizzazioni sovranazionali e la
cessazione dei conflitti? E se è così, come si spiegano le guerre che nella
storia hanno visto protagonisti i grandi imperi (da quello austroungarico a
quello ottomano, dall’Urss agli Usa) sia all’esterno sia al loro interno?" La risposta la sappiamo: non è perché hanno firmato un pezzo di carta che gli uomini smettono di combattersi, ma è perché hanno smesso di combattersi che firmano un pezzo di carta. Oggi l'euro è fonte di tensioni, è nemico della pace in Europa, e questo Giordano lo vede e lo afferma con grande precisione. Ci permettiamo di sintetizzare così il suo messaggio: il disegno europeo è quello del superamento dei rischi di nazionalismo tramite la certezza dell'imperialismo. Non è difficile intuire a cosa porterà.
"Ogni generazione ha avuto la sua guerra mondiale. Noi abbiamo avuto l’euro".
Questo l'incipit del suo testo, un incipit forte, ma diventa ogni giorno più plausibile. Nulla servono a nascondere questa realtà i non-argomenti euristi. Ha gioco facile Giordano nel mettere in evidenza la natura scioccamente fideista, la vacuità strutturale delle argomentazioni euriste, che si defilano sistematicamente dal confronto coi fatti, salvo ricorrere a suggestive evocazioni di precedenti storici del tutto scorrelati dalle dinamiche attuali (l'Argentina, Weimar...). L'ignoranza dei più basilari principi di economia trasuda da ogni argomento a favore, e non ci sarebbe nemmeno bisogno (anche se male non fa) di ricorrere all'auctoritas dei tanti economisti che dalle cattedre più prestigiose del mondo hanno definitivamente condannato questo esperimento. Ai cittadini è stato prima suggerito e poi imposto di non fidarsi della propria percezione, ma questo gioco non potrà durare.
È anche estremamente efficace la distruzione che Giordano fa, nella seconda parte del libro, del mito del "più Europa". L'Europa ha già iniziato la propria ritirata, commenta Giordano ricordando una serie di decisioni che di fatto limitano o negano la libertà di circolazione dei cittadini europei all'interno dell'Eurozona (inibendo la mobilità del lavoro, che, già minima in Europa, sarebbe tuttavia la valvola di sfogo che la teoria economica prevede in caso di unioni monetarie infelici)! La moneta non ha creato lo Stato, e in fondo è meglio così: c'è da tremare pensando a cosa sarebbe in grado di fare uno Stato europeo i cui membri sono divisi su tutto, soprattutto in politica estera, come molto opportunamente Giordano ci ricorda.
Bene: ora la buona creanza vorrebbe che io trovassi qualche difetto nel testo, per equilibrare questo panegirico. Ci sarebbe un modo molto semplice (e molto sleale) per farlo, quello che è stato applicato, per esempio, al mio, di testo: valutarlo in funzione di un modello di lettore "ideale", opportunamente scelto dal recensore in modo da evidenziare l'incapacità del libro di rivolgersi ad esso! Certo, Non vale una lira non sarà mai adottato come testo universitario, e naturalmente non sarà mai letto da un piddino, essendo stato scritto da un giornalista di provenienza Mediaset. Personalmente tendo a vedere in questi due limiti dei vantaggi, ma questa è una mia opinione.
E allora chiuderò con due ringraziamenti a Mario Giordano.
Il primo è per aver capito quali sono state le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere il mio libro.
Il secondo è per avermi segnalato la presenza di Mister Una Proposta. Mal comune, mezzo gaudio. Ho avuto anch'io il mio Mister Una Proposta: si chiamava Mister Gesto Eclatante.
E, così come il tuo Mister Una Proposta di proposte non ne ha mai fatte, caro Mario, così il mio Mister Gesto Eclatante non ha mai fatto, appunto, un gesto eclatante, nonostante io, com'è noto, una proposta gliel'avessi fatta: "Guardi, dall'altra parte della strada c'è un distributore: lei vada lì e si dia fuoco, che noi la filmiamo col telefonino e la mettiamo su Youtube".
Non è con i "gesti eclatanti" e con le "proposte" che si cambieranno le cose, ma diffondendo il più possibile una visione equilibrata della realtà. Il testo di Mario Giordano contribuisce a questo scopo con molta efficacia e con na rara coerenza fra mezzi e fini divulgativi.
Regalatelo a quelli che amate (inclusi i presenti).
(...per inciso: Mario Giordano coordinerà la tavola rotonda fra leader politici che chiuderà il nostro incontro del 12 aprile. Avete ancora sei giorni per acquistare il biglietto a prezzo ridotto...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
ci penso io al gesto eclatante...
RispondiEliminasabato a cena intendo mangiare quintali di carne alla brace ed ettolitri di vino rosso!!
questo il mio misero contributo!
A volte vorrei riuscire ad odiarti.
RispondiEliminaEro beato, potevo vivere sereno, leggevo Repubblica.
Mò me tocca comprare un altro libro, vedo sempre con più chiarezza lo schifo, mi trovo ad ascoltare Radio Padania, leggere V.Feltri ed essere d'accordo con lui, assisto impotente ai QED
Questa conoscenza è come un tossicodipendenza: sapere mi fa male ma non riesco a smettere.
So che non ne ho bisogno, eppure sono disposto a pagare sempre più per averla.
Prof mi dica una cosa: il discorso Titanic PD era preparato? Quella meta-citazione della corda a casa dell' impiccato era preparata?
Maledizione che testa! Che invidia...
Vado ad ascoltare del rap... Pedalo....
No, non era particolarmente preparato, soprattutto la meta-citazione. Sapevo che non avrei parlato di carriole, come tutti gli altri.
EliminaE quanti l'hanno afferrato il concetto? Pochi immagino...
EliminaLo sapevo io che non era preparata. Porcazozza...
Ehi, la profezia del Plateminto!
Visualizzazioni totali:
7,770,000
70 volte 7
No Plateminto, non la benza, è che ti sta crollando addosso il catello di cartone, e dire che il buon Bagnai aveva cercato di aiutarti...
Jarno, ti capisco. Pensando a quanto mi hanno permesso di comprendere ed imparare Alberto, Antonio, Claudio, Luciano in questi due anni a volte vorrei riuscire ad amarlo, l'euro.
EliminaRicordare i platelminti va bene, ma non dimenticate i TIR dell'impero Moghul ( a proposito di parassiti e anche di "se non conosci non puoi giudicare")
Elimina...cioè, i valori positivi de a curtura poppe da trasmette' a ggenerazioni future (io invece ciò a curtura e cciò 'na spocchia che mme rode, quindi mme piace er gezz)
Il CET è un'associazione no-profit fondata nel 1992 da Mogol, con lo scopo di valorizzare e qualificare nuovi comunicatori professionisti nell'arte, a cominciare dalla musica pop. Perché formando persone sensibilizzate all'importanza della cultura popolare e alle esigenze etiche della comunicazione, si può efficacemente influire sulle generazioni future, trasmettendo valori positivi che altrimenti - oggi più che mai - rischiano di andare dispersi. Da allora, il CET ha diplomato oltre 2200 allievi.
Il CET è una scuola globale, la prima che coinvolge l'interezza della persona: mente, corpo e anima. Per essere punto di riferimento per chi vuole approfondire la propria ricerca interiore, per crescere insieme come una grande famiglia che ha come obiettivo la focalizzazione individuale e lo sviluppo di un vero senso autocritico per il miglioramento della propria qualità artistica.
Il CET per la sua unicità a livello nazionale è riconosciuto come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in base alla legge n. 29 del 23 febbraio 2001.
CREDITI UNIVERSITARI
Il CET è convenzionato con l'Università della Tuscia di Viterbo. Svolge per conto della Facoltà di Lettere corsi per autori che danno diritto a 10 crediti formativi. Chi si iscrive alla Facoltà di Lettere della medesima Università dopo aver frequentato i corsi di perfezionamento musicale del CET ha diritto a 10 crediti formativi. Attualmente stiamo sviluppando contatti con altre università per costruire rapporti di scambio reciproco delle attività svolte dai propri studenti.
PARTNER ISTITUZIONALI
Enti quali Regione Lazio, Regione Calabria, Regione Basilicata, Provincia di Viterbo, Provincia di Trento, Comune di Palermo, Comune di Roma, Comune di Catania hanno scelto di concedere borse di studio a studenti meritevoli e interessati a elevare la propria formazione e i propri valori. La Regione Lombardia ha concesso borse di studio ai diplomati e ai diplomandi dei Conservatori di Milano, Brescia, Como e Mantova per integrare la cultura classica con il Pop e la cultura popolare.
"È l'Europa che mantiene 139 sedi sparse in tutto il mondo e 5366 addetti, di cui 33 alle isole Figi, 37 alle Mauritius e 44 ai Caraibi"
RispondiEliminaIo che però, in quanto italiano, ho una morale deprecabile e sono antropologicamente inferiore, un posticino da dattilografo all'ambasciata europea nelle Figi, quasi quasi lo accetterei.
Fantastica la crasi EURSS... :D
RispondiEliminaMa forse è proprio per questo che i nostri sognatori ( fognatori direbbe Lei ) non si voglion svegliare... hanno inconsciamente sentito assonanza "d'ideali" e si adagiano felici e contenti nel grembo accogliente di questa DDR allargata.
Del resto oggi Rossi & Spinelli stanno benissimo agli Olli & Van (Rompoi li cojoi :D) come Marx ed Engels potevano stare a Lenin, Trockij & Zio Iosif
Certo, non avrei mai pensato di avere come unica alternativa di "risposta attiva" il voto padano o destroso... va beh, direi che non è più il caso di avere para-occhi ideologici... :D
Infatti.. invece di pararci gli occhi, faremmo meglio a pensare di pararci prima il deretano.
EliminaSiccome votare questa sinitra è come votare a destra, almeno per adesso scegliamo la parte di destra che più si avvicina ai nostri reali intetessi. Poi più avanti vedremo....
E come dimenticarsi la fantastica battaglia della Lega che prometteva (e ha promesso e non mantenuto per 20 anni) il federalismo con slogan tipo "roma ladrona e celodurismo". Ora che si trova a secco di elettori (stanchi di aspettare), cavalca l'antieuropeismo reclutando il simpatico Borghi.
EliminaMio nonno diceva che per far avanzare un'asino, basta fargli vedere una carota.
Mio nonno rispondeva che la carota almeno la vedi. Il cetriolo che hai dietro no. E indovina che fine fa il cetriolo....
EliminaCorreremo a comprarlo. Non so se Giordano lo dica, ma ricordo che palazzo Berlaymont (che vorrei veder sparire come il castello di Klingsor alla fine del secondo atto del Parsifal, ....I have a dream...) è stato ristrutturato: se non ricordo male, i lavori sono durati il doppio del tempo previsto, naturalmente con grande beneficio delle casse comunitarie. E non dimenticate che una squisita signora francese, già primo ministro in casa propria, mise il proprio dentista in posizione di rilievo all'interno della comunità (come una Minetti qualsiasi, ma sto ricordando bene). E forse andrebbe ricordato che quando il nistro padre della patria andò a capo della commissione (ricordate, quel grande scienziato provvisto di pronoia in sommo grado, come disse Tucidide di Temistcle, secondo il quale avremmo guadagnato come se avessimo lavorato un giorno di più, lavorando un giorno di meno), ci andò anche per portare una ventata di moralità, per riformare profondamente quella schifezza di commissione che con Santer non funzionò propriamente a meraviglia (qui però confesso che i miei ricordi si annebbiano e avrei bisogno che qualcuno corresse in mio aiuto, forse i miei non sono ricordi, ma allucinazioni). Poi potremmo stilare un elenco degli stipendii dei dipendenti UE, dal più basso al più alto, potremmo farlo per la gioia di quei pagliacci doppiogiochisti di moralizzatori dei miei stivali. Che faccio, mi fermo? Oppure ricordo che un mio vecchio amico dei bei tempi andat recentemente mi ha detto che ha lavorato quattro anni a Bxl alla comunità? Ma devo proprio dirvi che cosa mi ha detto? Ma no, perché divrei rovinarvi la giornata con tanta bassezza e immoralità?
RispondiEliminaLa Commissione Santer fu la prima della neonata Unione. Attenti, pronti e ...via! : tutti a rubare a più non posso, senza ritegno. Pur con le dovute cautele, la stampa di allora non potè far finta di nulla: Corriere della Sera
EliminaRepubblica
Su libero di oggi 11/03 c' è la recensione e un bell' articolo sul ciclo di Frenkel.
RispondiEliminail 12 ci voglio essere provvedo.
Ah, oggi è uscito cronaca vera con l' intervista del prof. E' un ciclo di puntate settimanali sull' euro iniziata qualche settimana fa.
Problemino tecnico.
RispondiEliminaIeri, in un'accesa discussione sul jobsact (che poi nessuno sa ancora cos'è ma io, chissà perchè un'idea me la sono già fatta: http://www.imf.org/external/np/tr/2014/tr022714.htm) ho arditamente tirato fuori il discorso che, se tagliamo il cuneo fiscale e diamo più soldi ai lavoratori aumentiamo la domanda di beni ma peggioriamo la bilancia commerciale (per quella cosa che lei ci ha spiegato che le importazioni dipendono dai nostri redditi e le esportazioni da quelli degli altri).
Quello che non mi è chiaro è in che modo il peggioramento della bilancia commerciale può far ripartire la corsa al debito (privato) dato che gli acquisti in più sarebbero finanziati con un aumento della busta paga.
Ho pensato che un aumento della domanda farebbe immediatamente ritornare i capitali (esteri) che la crisi ci aveva portato via, rendendo nuovamente facile indebitarci e facendo ancora gonfiare la bolla speculativa del credito. Ho detto giusto?
Amico caro, quando tutti noi compreremo la mela cilena, la fettina francese, il latte bavarese, l'olio di oliva spagnolo, ecc., questo significherà che dall'Italia usciranno euro. Ora, siccome gli euro in più (che servono per abbattere il "cuneo") Renzi non li stampa, questo significa che o li avrà tolti a noi (in modi che non son chiari), o saranno dovuti arrivare dall'estero. A parità di esportazioni, questa spesa verso l'estero dovrà essere finanziata da credito proveniente dall'estero. Sarà lo Stato a collocare un Btp all'estero per abbatterti il "cuneo"? Forse. Sarà una banca privata a provvedersi di liquidità estera per finanziare l'importatore? Forse, anche. L'unica cosa certa è che senza un riallineamento dei prezzi, maggior reddito significa maggiori importazioni nette di merci, e, siccome le merci si pagan, maggiori importazioni nette di merci significa CONTABILMENTE cioè inesorabilmente maggiore importazione netta di capitali.
EliminaNon è un problema tecnico: è un problema politico.
Premesso che condivido l'opinione secondo cui a monte c'è un problema politico prima che tecnico, vorrei comunque capire alcuni passaggi tecnici del problema, per cui le pongo anch'io una domanda in merito alla seguente frase, relativa alle esigenze di finanziamento dello Stato per il cuneo fiscale:
Elimina"Sarà lo Stato a collocare un Btp all'estero per abbatterti il "cuneo"?"
Tecnicamente parlando, lo Stato non potrebbe trovare i soldi per il cuneo anche piazzando un BTP presso il "mercato" nazionale, cioè una banca italiana e non necessariamente estera?
Rimarrebbe il problema relativo alla natura "privata" del debito (trattandosi di BTP piazzato presso una banca privata, per quanto nazionale), ma non sarebbe necessariamente debito "estero".
(rimarrebbe anche il problema successivo, e cioè quello derivante dal fatto che il maggior reddito nelle tasche dei lavoratori/consumatori finirebbe verso prodotti importati, dunque all'estero)
Nel caso (probabile) in cui io stia dicendo una sciocchezza, mi aiuterebbe a capire dove sbaglio?
ma la banca "nazionale" i soldi per acquistare il BTP dove li prende?
Elimina- li prende da risparmio italiano: somma zero (tanto lo stato ha rimesso nelle tasche come reddito, tagliando il cuneo, tanto di quel reddito è andato in risparmio - e non in consumo). Nessun effetto.
- li prende da risparmio estero: QED.
Dai è semplice. Il governo Renzi I è di sinistra: QUINDI taglia l'Irpef (ma anche l'Irap). Ma anche i salari, che l'atto di giobbe è il prezzo da pagare, non certo un biglietto vincente della lotteria dei disoccupati...
EliminaPer farlo distruggerà comunque reddito nazionale, ovvero la spesapubblicaimproduttiva che è di sinistra per la destra e di destra per la sinistra. Il più classico dei giochi che, da somma positiva secondo la propaganda di regime, diventa a somma zero nelle stime della Commissione europea e a somma negativa in quelle di alcuni pentiti della nota cosca di Washington (DC).
Ne consegue, logicamente e indubitabilmente, che l'Fmi è disfattista e di destra, al pari della deflazione; perché basta dire "Nous sommes socialistes!" - o "Je suis Renzi!" per i premoderni - e tutto passa.... O no?
(En passant, per quanti nel mondo delle teste in su avevano denunciato con largo anticipo la truffa "delle carte a posto", quello dell'Fmi trattasi esclusivamente di cinico e ipocrita situazionismo che colore politico non ha. Avranno capito come Santa Romana Chiesa sopravvive "nei secoli dei secoli" a se stessa...)
PS_Ma avete una vaga idea di quanto potrebbero tagliare il cuneo fiscale se solo avessero il coraggio di eliminare tutti i forestali calabresi? Anzi, a voi che siete uomini di mondo rotti a tutto dirò di più: ma avete una vaga idea di quanto potrebbero tagliare il cuneo fiscale se solo avessero il coraggio di eliminare tutti i calabresi? Si attendono proposte, possibilmente lontane da Varese e dintorni.
Ieri mi è capitato di vedere su RAI 3 "Presadiretta"... classica trasmissione in stile "Report" di denuncia attiva del terzo canale.
RispondiEliminaDevo dire che sia il servizio sulla sofisticazione alimentare nel settore oleario sia quello circa l'estrema industrializzazione del comparto suinicolo in Bassa Sassonia erano più che esemplificativi riguardo alle "politiche" comunitarie in materia alimentare, ai contributi che la grande Cermania da come soluzione della crisi nel settore.
Allora, mi chiedo: "come cazzo è possibile che quando c'è da disquisire su Antigua, Ville e bagasce varie del Reprobo le antenne del popolo bue si sintonizzano al volo e invece quando c'è da fare 2+2 con le scrofe germaniche ed il lavoro da schiavi polacchi ( domani sicuramente ucraini ) a 5 €/ora x 16 ore/die nei vari Bergen-Belsen della Bassa Sassonia il risultato fa 0,5?"
Com'è possibili che 'sta gente si faccia infinocchiare dalle rubycazzate "a progetto" e chiuda il rubinetto del gas cerebrale su dati lampanti ( proprio come l'olio che gli amici spagnoli spacciano come extravergine! :D ) che gli stessi corifei "de sinistra" trasmettono sulle loro reti occasionalmente?
Mistero.
Per una documentazione
Iacona è rimasto uno dei pochi giornalisti di inchiesta IN TUTTO il palinsesto televisivo. Secondo me una vera trasmissione giornalistica sull'euro sarebbe possibile in prima serata SOLO nella sua trasmissione.
EliminaDel resto non è la prima volta che ne parla.
Senza contare la distruzione dell'agricoltura italiana (specie di quella di qualità), dovuta alla PAC, tacendo delle norme europee sulla composizione degli alimenti e sugli additivi (tarate sulla merda nordica)
EliminaPochi anni fa l'Italia aveva una produzione cerealicola che le garantiva quasi l'autosufficienza, ora siamo a meno del 50% (grazie magica PAC)
A Giordano va riconosciuta una certa limpidezza mentale, pur inquadrata in un contesto di parte.
RispondiEliminaE questo non è poco di questi tempi.
Però il libro non lo compro, tanto ormai ce lo hai raccontato tu in sintesi.. :-)
PS: devo fare una tremenda confessione, o come si suole dire, outing.
E' un po' che me lo tengo dentro.
Qualunque cosa si dica (sacrosanta, scientifica, inoppugnabile) non riesco però a togliermi dalla testa o far passare in secondo piano le parole di Travaglio quando tu Prof eri ospite da Santoro.
E' grave?
E' passato tanto tempo ma non ho superato l'infezione, si è cronicizzata..
intendi "rimarremmo la merda che siamo"?
Eliminaguarda, io (che leggo travaglio da quando scriveva per Montanelli a Il Giornale) la vedo così:
- a) almeno saremmo delle merde per scelta, e non per costrizione
- b) hai riflettuto sul fatto che - quando non c'è alcuna effettiva possibilità di crescita, sviluppo, esercizio di effettiva sovranità/responsabilità - il comportamento razionale che residua è "arraffare tutto quello che ancora c'è, finché c'è" ? Non sarà, allora, che la perdità di sovranità, il vincolo esterno, etc. etc. siano un fattore di "immerdacciamento" potentissimo?
Datti una possibilità, e basta con l'autorazzismo.
e devo, mi spiace mic, concordare con benedetto (oh, qual nome fu mai più giusto). O se la piantassimo di parlar male di noi stessi sempre e continuativamente? giuro, ne sono veramente esausto di 'sta storia.
Eliminami pare di avere sentito da Barra Caracciolo che fu Federico Caffè a dire a Berlinguer che 'sta storia della questione morale... mmmmh
io, francamente, i miei nonni e i nonni dei miei amici, li ricordo come persona di profonda moralità.
Basta, davvero, vi prego...
@benedetto @alflig
EliminaRagazzi, calma e gesso, su... :-)
Cmq sì, intendevo esattamente quella frase, ma non stavo autoimmerdando nessuno, i presenti poi sono sempre esclusi di default, a dispetto del plurale maiestatico.. :-)
Semmai un po' di sana autocritica che rinforza le difese immunitarie.
La riflessione mi è venuta leggendo alcuni passaggi di Giordano.
Perché alla fine pure lui un po' di casta e corruzione ce l'ha messa dentro (giustamente secondo me), ha dovuto accompagnare gli argomenti tecnici con quelli di "folklore".
Però chiamarli eurosprechi è un po' come il cervo che dà del cornuto allo stambecco.
Nessuno ci ha obbligato a usare quei fondi per tenere in piedi la sagra del pisello rinsecchito o della porchetta sciroppata o del colibrì stanco.
Tutto qui.
Vabbuò... torniamo a leggere qualcosa di corposetto... vediamo cosa ci dicono le serie storiche del PIL, anche perché oggi è stata confermata l'inversione di segno
Come dite da queste parti? Daje a ride.. ahhaha
@mic1972
EliminaMi sa che il libro di Giordano dovresti leggerlo, perché il messaggio che dà lui è esattamente il contrario di quello che dà Travaglio (anche se inizialmente lo usa come grimaldello per scardinare la coccia degli autorazzisti come te).
E allora me lo dovrò proprio leggere 'sto libro, sarà utile anche se francamente non mi ci ritrovo nell'identikit dell'autorazzista.
EliminaDe coccio magari sì...
No, non è necessario che tu legga il libro se non ti interessa. Il punto che solleva Giordano è molto semplice: i fondi europei vengono sprecati ovunque. Io ho studiato la cosa dai due lati: da quello dell'utente, e da quello dell'erogatore. Posso dirti che lato erogatore (lato Commissione) ci sono precise direttive politiche affinché le procedure di monitoraggo dell'impiego dei fondi siano lasche. Questo perché in questo momento (ma in realtà da sempre) l'Europa ha bisogno di costruirsi un "consenso" come se lo costruivano i democristiani di una volta. Le fonti sono confidenziali e non mi andrebbe di non ritrovarle al posto loro la prossima volta che passo dal Belgio, ma il senso è questo. Quindi gli aneddoti che lui cita (la festa del fuoco spagnolo nel Nottinghamshire) si inquadrano in una serie di atteggiamenti politici e normativi che hanno una propria logica e che NON coincidono con una nostra PARTICOLARE corruzione endemica. Believe it or not.
EliminaMa guarda che su quello che dici mi ci ritrovo al 101%, il meccanismo descritto è molto chiaro.
EliminaHo tirato fuori la questione Travaglio non tanto per autorazzismo (personalmente poi non mi sento né una merdaccia né un disonesto né inferiore a un pari grado tedesco o svizzero, anzi..) ma semmai per auspicare una forma di sana autocritica e autodisciplina che secondo me non farebbe male avere.
Ho provato a condirla con un tono un po' scherzoso, ma vedo che mi è venuto male ed è restato solo il messaggio dell'autorazzismo.. :-)
Cmq a parte questo, il libro sarà sicuramente interessante anche se immagino non avrà tutti quegli elementi di originalità che p.es. aveva il Tramonto.
Allora credo che ci siamo capiti, anche se mi sembra che permanga un equivoco di fondo, anzi, due. Li specifico solo per evitare di essere frainteso, cosa piuttosto frequente ultimamente (forse a causa dell'allargamento della platea). Io non sono contro l'autocritica né contro l'autodisciplina, e non sono un profeta dello spreco. Assolutamente no. Lo spreco va combattuto. Ma il punto è che questo tipo di spreco NON è una peculiarità italiana.
EliminaIl secondo punto è che lo spreco di risorse pubbliche, che va evitato, è responsabilità tanto di chi le dà quanto di chi le riceve (e anzi, secondo me, un po' più di chi le dà). Nel momento in cui l'Unione Europea NON vuole fare per motivi politici un monitoraggio serio dei fondi che eroga, allora credo che autoflagellarci sia un atteggiamento tutto sommato fuori luogo. Insomma, è la solita storia che abbiamo fatto più volte con riguardo al creditore e al debitore. Noi critichiamo sempre chi ha preso i soldi (il debitore), ma anche chi li ha dati doveva stare attento, no?
Perfetto.
EliminaCmq non avevo equivocato, mi era tutto chiarissimo.
Sul punto 1 in particolare non so chi possa aver pensato a te come a un profeta dello spreco. Probabilmente qualcuno che ha litigato da piccolo con la Logica e poi non c'ha fatto pace. "B è un grosso problema" non implica che "A non è un problema".
Oppure è in malafede, e non lo so quale delle due sia peggio!
Sul punto 2 concordo al 99,9%.
Come ricevitore/debitore eserciterei una estrema prudenza nel prendere soldi (o, per usare una parola che mi piace tanto, autodisciplina), però è chiaro che il meccanismo riguardava in egual misura i due attori, su questo non ci piove.
Anche perché come giustamente osservavi prima, quasi mai si tratta di ingenuità del controllore/erogante, piuttosto di un meccanismo voluto.
E questo si tollera meno, sì.
Non so a voi ma a me, fin quando avevo un buon lavoro, le carte di credito me le hanno sempre spedite a casa (senza che io ne avessi mai fatta esplicita richiesta) accompagnate da un numero per attivarle.
EliminaLe ho sempre cestinate perché non volevo indebitarmi oltremodo e poi effettivamente non ne avevo bisogno. Poi è scoppiata la crisi e il lavoro, con il relativo reddito, è cominciato a mancare fino al punto in cui (colpa mia) ho ceduto alle lusinghe e mi sono aperto una linea di credito tramite una di queste banche perché effettivamente ne avevo bisogno (concesso da loro senza battere ciglio proprio nel momento in cui avevo meno garanzie per la restituzione....).
Quello che dice Bagnai lo capisco benissimo, essendoci passato, il messaggio che mandavano fino al 2009 era questo: "non importa se effettivamente ne hai bisogno, tu ti DEVI indebitare".
La EC dice di se stessa (i.e. 'Cicero pro domo sua'):
RispondiElimina""Il bilancio annuale dell'UE ammonta a 150,9 miliardi di euro nel 2013: una somma ingente in termini assoluti, ma pari solo all'1% della ricchezza annuale generata dai paesi UE. La maggior parte di queste risorse è spesa per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e delle comunità locali dell'UE, ed è diretta in particolare verso le regioni e le categorie sociali meno ricche, o destinata a creare posti di lavoro e a stimolare la crescita in tutta l'Unione.""
(http://europa.eu/pol/financ/index_it.htm e http://ec.europa.eu/budget/figures/index_en.cfm)
La EC impiega 34.000 dipendenti.
Per confronto, la spesa sanitaria Italiana e' di circa 115 miliardi l'anno.
Dalle fonti informative disponibili, nell’anno 2010 risultano impiegati in Italia 237.388 medici, 334.918 unità di personale infermieristico, 48.884 unità di personale con funzioni riabilitative, 45.364 unità di personale tecnico sanitario e 11.103 unità di personale con funzioni di vigilanza ed ispezione che operano nei vari livelli di assistenza: medicina primaria, riabilitazione, ospedaliera, ambulatoriale. Il personale totale che opera nelle ASL, nelle aziende Ospedaliere ed Universitarie, negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, nelle ARES ed ESTAV ammonta a 724.245 unità di cui 670.803 a tempo indeterminato, 38.568 unità con rapporto di lavoro flessibile e 14.874 personale universitario.
La tanto vituperata sanita' Italiana costa ogni anno solo i 3/4 della EC, impiega piu' di 720.000 persone (21,3 volte di piu' della EC) e dal punto di vista del beneficio sociale (prima ancora che economico) direi che non c'e' confronto.
In ospedale fanno i trapianti e curano (almeno per ora) anche chi non ha reddito, alla EC che fanno?
Se l'Italia smettesse 'sic et simpliciter' di contribuire al bilancio EC (con i suoi circa 15 miliardi annui, vedi http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit--i/Rapporti-f/Le-Pubblic/Situazione/) e distribuisse la stessa somma pro-quota tra tutti i cittadini residenti (250 Euro pro capite, circa), assumendo un moltiplicatore Keynesiano di circa 5 (credo sia di molto di piu'), si potrebbe aumentare il PIL di 75 miliardi (circa + 5%).
E' vero che nell'attuale contesto aumenterebbero le importazioni ma vuoi mettere la soddisfazione di mandare tutta questa genia di parassiti 'a lavorare'....
mi sembra un tantinello alto il valore di 5 per il moltiplicatore
Eliminami accontetnterei di una valore appena superiore all'unità
da dove hai preso questo dato?
http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/article/viewFile/10418/10302
EliminaIn questo articolo si parla di un moltiplicatore della spesa pubblica (vedi pag. 141 & pag. 144) - in tempo di recessione - anche superiore a 2.
La mia congettura (perche' di questo si tratta e forse mi sono fatto prendere dall'entusiasmo ipotizzando un valore pari a 5) e' basata sul fatto che tempo fa lessi (ma non ritrovo ora la fonte) che per i pensionati il moltiplicatore varrebbe piu' di 6 e che IMHO 250/12 Euro al mese di reddito in piu' (per ogni residente) verrebbero istantaneamente spesi in consumi alimentari e ricreativi (caso che dovrebbe, sempre IMHO, ricadere in 'caso 2 grafico 13 pag. 22' di http://host.uniroma3.it/docenti/costantini/EconomiaUrbanaLT_file/DispenseCOSTANTINI-TRIDICO_Macroeconomia_obbligatorio.pdf
(e che il Prof. mi perdoni per aver invaso un campo che non mi appartiene)
Comunque, qualunque sia il moltiplicatore, anche fosse solo 0.5, il beneficio di togliere i fondi alla EC sarebbe comunque molto maggiore dei malefici che stiamo ricevendo dalle loro assurde imposizioni economiche.
Mmm spiacente prof ma in questo caso dissento con lei, il paragone con l'URSS non sta proprio in piedi, naturalmente qualche analogia potrà pure esserci, ma se uno cerca analogie allora può trovarle in ogni circostanza .. e qui l'analogia mi pare parecchio forzata, direi ideologica !
RispondiEliminaSi sa oggi parlar male dell'URSS ..
Intanto tralasciando le opposte ideologie alla base, a grandi linee cos'è l'UE di oggi e cos'era invece l'Unione Sovietica ?
Tutti sanno che l'Unione Europa è sempre e solo stata una costruzione fittizia, oligarchica fin dal principio, essa non ha mai avuto alcuna tipo di legittimazione popolare né alcun nesso storico o politico, non è un caso infatti che si è partiti dalla moneta per finire li, nemmeno una banalissima integrazione fiscale sono stati in grado di fare !
Come prevedibile il tutto si è ridotto ad una mera concorrenza capitalistica tra Stati nazionali appartenenti alla stessa area, per di più svuotati di ogni capacità politica
Insomma chiamare questa roba "Unione" è fare torto al termine ..
L'Unione Sovietica era invece uno Stato multinazionale e multietnico con popoli e lingue molte affini tra loro, uno enorme Stato dove almeno i cittadini erano cittadini dello stesso paese (seppur ovviamente con delle differenze) .. insomma in termini macro economici (e tralasciando tutto il resto) in un certo senso potremo definirla come una sorta di area valutaria ottimale !
Inoltre l'URSS è nata da una Rivoluzione, e non una Rivoluzione "qualsiasi" ma una Rivoluzione che ha sconvolto il mondo, dopodichè essa si è estesa anche per via di una Guerra Mondiale che ha provocato sconvolgimenti immensi, ma determinante è anche stata l'entrata nella storia di milioni di diseredati che and grazie alla sola esistenza dell'URSS (piaccia o non piaccia) ha plasmato intere generazioni di ogni parte del globo
Ci sarebbe da scrivere moltissimo in proposito e non è questa la sede, tuttavia paragonare l'UE all'URSS è un insulto, all'URSS naturalmente ma sopratutto alla Storia .. (senza doppie S !)
Che bella storia! Posso aggiungere un dettaglio? L'URSS è nata da una rivoluzione finanziata dal capitalismo tedesco. Ne aggiungo anche altri se vuoi... Dai, su...
EliminaImmagino fossero gli stessi che hanno finanziato il potere nazista: le multinazionali che formarono il cartello "IG Farben Industry". Finanzi la destra…poi la sinistra , metti le classi una contro l'altra, e fomenti rivoluzioni che ridisegnano la mappa del mondo.
EliminaBè, ormai, purtroppo. si era capito….. la rivoluzione rosso sangue, la madre di tutte le rivoluzioni colorate!…. ah dimenticavo c'è anche il "rosso garibaldino" da mettere nel conto!
@Salvatore Penzone11 marzo 2014 19:51
EliminaIl "rosso garibaldino" però va messo in conto al capitalismo britannico, non a quello tognino... conto salato pagato dagli albionici in valuta aurea ottomana... i conti del tutto poi opportunamente affondati col piroscafo Ercole...
No, ragazzi, siete troppo complottisti: sempre colpa dei tedeschi. Vi erano anche i finanziamenti della Chase e della JP Morgan a Lenin e Trotskij. D'altronde si tentano tutte per perseguire una buona accumulazione originaria (vedi Anschluss Giacchè). Poi è arrivato il seminarista di Tbilisi (Giugasvili) e ha mandato all'aria il banco. La stessa operazione fu tentata con l'alcolista Eltsin e i suoi oligarchi (sempre il puppeteer dell'abbronzato), poi il buon Vladimir, con santa pazienza, ha aspettato il momento giusto, e ora si sta prendendo le sue soddisfazioni
EliminaScusa, però non capisco (perché sono ignorante). La motivazione dei tedeschi nel far crollare il fronte orientale mi è abbastanza evidente, ma gli anglosassoni che interesse avevano a togliere al Kronprinz una spina dal fianco (destro)?
EliminaIl finanziamento tedesco alla rivoluzione bolscevica sta all'appoggio della lega all'uscita dall'euro? Anche se fosse, riusciremo a scioperare compatti (grazie all'aiuto della lega, del pope, del diavolo) per le otto ore, lo straordinario volontario, malattia e ferie pagate?
EliminaPerdonami, non ci siamo. La Lega fa le sue scelte politiche, non finanzia sottobanco movimenti "anticapitalistici". Quindi di cosa stai parlando? Vi vedo molto confusi politicamente. È anche vero che nonostante i miei sforzi siete troppi.
EliminaE' un complotto molto complesso, quello che ha portato al rovesciamento del regime zarista. Intanto, nel timing non era calcolata la ww1, perchè i finanziamenti a L&T erano molto precedenti. Lo scopo (USA e perfida Albione)era quello di rovesciare lo zar (la Russia zarista non era tanto integrata nell'economia mondiale) per portare la futura Soviestkij Rossjia nell'economia di mercato scommettendo sulla necessità di quest'ultima di chiedere aiuti economici all'occidente poi ricattarla facendo un po' come fa l'FMI coi paesi in via di sviluppo (e ora coi paesi in via di desviluppo).e impadronirsi pian piano degli assets, Poi è scoppiata la WW1 e si sono tutti un po' distratti, ma Lenin poteva ancora essere manipolabile. Il problema insormontabile fu l'arrivo di baffone (e il fatto che la USSR aveva risorse molto cospicue)
EliminaQuesto, un po' in pillole. Poi, anch'io sono ben lungi dal prendere tutto ciò per oro colato. Però non prendo come oro colato neanche il mainstream storico.
Scommetto che se 30 anni fa qualcuno avesse previsto quello che sta accadendo ora, l'avremmo preso per pazzo, e qualcuno, ancora oggi, prende alcuni di noi per pazzi, semplicemnte perchè si uniscono i puntini della storia presente
Finanziamenti a L&T in funzione anti-menscevica... T è stato menscevico... transfuga... la visione menscevica della rivoluzione avrebbe portato l'ex impero zarista, con tutte le sue potenziali, immense ricchezze disponibili, ad essere un pericolosissimo rivale per Perfida Albione e gnomi bostoniani di W.Street...
EliminaCade un altro mito: il famosissimo "nessun nemico a sinistra" altro non è che parto fervido del capitale più bieco! :D
Sicuri della loro analisi approfondita sui "bon vivant" L&T lorsignori non s'accorsero del pazzo georgiano alle terga dei Dioscuri... mal gli è ne incorse.
Ma è lo stesso tipo di analisi che portava il futuro "Ich bin ein Berliner" a teorizzare la perfetta corrispondenza agli interessi di tedeschi ed italiani dei "governi illuminati" di Adolfo e Benito.. XD
La Lega rappresentera' ben gli interessi di qualcuno - no $$$ no partiti e neppure rivoluzioni. Comunque professore io sono l'uomo comune, che cerca di istruirsi ma potrebbe non averne gli strumenti - ergo non posso che essere politicamente confuso, e (anche) da quel che ho potuto capire dal Suo libro e dai contributi a questo blog, la motivazione a votar chicchessia viene a mancare.
EliminaRimango convinto che le persone sbagliate ammorbino comunque le giuste soluzioni. Adesso sono ad Istanbul, fra colleghi e clienti giovani, come da noi non si vede ormai da un decennio e passa.
Intanto si prende ciò che fa più comodo dal libro di Giordano:
RispondiEliminail grasso del maiale :D
L’EUROPA SGANCIA, L’ITALIA SPRECA: La sagra del castrato di Longobucco con i fondi EU
E poi dici che uno si butta a destra... XD
La buona informazione in questo paese deve molto a Mario Giordano.
RispondiEliminama non eravamo quelli che non chiedono al pompiere la carta d'identità se c'è da spegnere un incendio?
EliminaNo, forse ricordi male. Non chiedevamo la carta d'identità perché volevamo il certificato di purezza etnica. Sai quanti ragli oggi nella Mancia e nell'Illinois? E intanto qui andiamo avanti, pazienti e tenaci, e quando tutto questo sarà finito sapremo chi ringraziare e sappiamo dove abita.
EliminaPer carità, viva Giordano che è contro l'Euro.
EliminaHo solo l'impressione che lo sia diventato per un puro caso: si è sempre esercitato sui pochi argomenti che non disturbavano il suo datore di lavoro: pensioni d'oro, patrimonio immobiliare pubblico svenduto alla casta, sprechi della casta (ma solo dalla caduta di Berlusconi in poi!). L'Europa rientra tra questi.
Io ho solo unito i puntini.
Questa risposta mi disorienta. Prima abbiamo avuto il formulario del bon ton da contrapporre all'impostura pude-piddina cui però è seguita una rinnovata insistenza nel chiamare le cose con il loro nome, che per quanto mi riguarda è la prima regola per una visuale ragionevolmente scevra dalle insidie della neolingua. Talvolta si è estesa oltre i limiti di quello che i bigotti facili allo scandalizzarsi per le pagliuzze altrui, ma quantomai solerti nell'auto-perdono riguardo alla macelleria sociale eseguita in proprio o in conto terzi, definiscono turpiloquio. Che a me non dispiace più di tanto, proprio perché ne riconosco e apprezzo la funzione almeno liberatoria.
EliminaIn seguito è venuto il biasimo nei confronti di chi ha reclamato una seconda Norimberga, probabilmente perché colpito nel modo più grave dalla macelleria di cui sopra.
Ora però diciamo che sappiamo benissimo chi dovremo ringraziare e dove sta di casa. Il che non suona proprio come un “chi ha dato ha dato, scordammoce 'o passato” Ancora una volta mi trovo più a mio agio con la contraddizione rispetto a quanto l'ha preceduta, il che però non toglie un certo spaesamento.
Forse non riesco a spiegarmi io, forse ho vissuto in un altro paese, forse ho avuto una percezione distorta della realtà, forse quando dico PUDE non capisco cosa sto dicendo. Per aiutarmi, Paola, puoi fare una cosa semplicissima: dirmi il nome di un giornalista che ci abbia sempre informato in modo corretto sull'euro. Se non hai risposta, in subordine puoi farti una domanda: perché Bagnai mi ha fatto questa domanda? E la risposta devi dartela da te...
EliminaCaro clack, tu sei un troll. So benissimo cosa vai a dire in giro. Vallo a dire in giro, appunto, non hai bisogno di dirlo qui, perché sei un interlocutore in malafede. Ti ho fatto fare il tuo show, torna adesso in Illinois e stacci. Se siete irrilevanti un motivo c'è, ma non chiedermi di spiegartelo. P.s.: uno di quelli da ringraziare se tu, tienilo a mente. Grazie. Fatto. Ciao.
EliminaCarissimo Alberto, immagino non pubblicherai questo commento, ma a me interessa soprattutto che sia tu a leggerlo.
EliminaIn primo luogo non vedo il motivo di usare un tono simile, quando il succo del mio commento era di sostanziale approvazione, sia pure riguardo a quella che a me appare come una contraddizione.
Allora, se solo perché ho espresso un dubbio al riguardo c'è bisogno di identificarmi come troll per delegittimarmi senza scendere nello specifico della questione, occorre davvero chiedersi chi sia più in malafede e abbia origini e strutture mentali più radicate in quel dell'Illinois .
Quanto al dire cose in giro non faccio altro che descrivere, come è nel mio pieno diritto e senza che nessuno possa sognarsi di metterlo in discussione, la mia esperienza personale. Forse se chi in prima persona ha fatto il suo meglio affinché quell'esperienza assumesse la forma che ha, e prima di dare risposte come quella di oggi alle 13:32, riflettesse maggiormente riguardo al rispetto della propria dignità prima ancora di quella altrui, forse di certi racconti non vi sarebbe proprio la base.
Detto questo, l'attribuirmi il far parte di una fazione per quale che sia, è evidentemente un'ulteriore testimonianza dell'urgenza di delegittimazione nei miei confronti.
Dunque quale cane sciolto rigorosamente al singolare, ho piena coscienza della mia irrilevanza. Anche se con la mia azione, eseguita nei limiti culturali e materiali che sono enormi e non mi sono mai sognato di negare, credo di aver messo qualche tarlo nella testa di più d'uno. Tanto mi basta per avere coscienza di aver fatto la mia parte riguardo alle questioni di UE e moneta unica. Riguardo ai quali, e a differenza di tanti altri, la mia posizione è sempre stata univoca e ben chiara. Almeno dal momento in cui ho preso coscienza della loro valenza.
Viceversa se si avesse maggior consapevolezza di aver portato il gioco Petroliniano del "Bravo! Grazie!!!" a un'estremizzazione non so se più compulsiva o macchiettistica, forse si potrebbe iniziare una riflessione riguardo ai propri scopi e alla percezione che si offre nei confronti di un uditorio che non abbia perduto del tutto la capacità di analisi.
Ma se quell'uditorio, proprio in base alle sue residue capacità di analisi si cerca di allontanarlo, diviene molto difficile trovare differenze con il tipico comportamento del PUDE.
Com'è nel mio carattere non porto rancore nè per questa nè per altre uscite fin troppo sopra le righe. Proprio per questo mi sento di darti un consiglio fraterno: cerca di non andare troppo oltre i tuoi limiti, finiresti soltanto con il perdere per strada un numero di pezzi sempre maggiore e quindi recare danno a quello che di buono hai costruito.
Ti rendo noto, infine, che anche Quarantotto mi diede del troll a seguito di un mio intervento sul reddito garantito che poneva in luce le contraddizioni non tanto del suo discorso quanto di quello dei frequentatori del suo blog, salvo poi tornare sui suoi passi. Staremo a vedere se anche tu saprai riconoscere i tuoi errori, marchiani peraltro.
Tu sei questo, no? Quindi, perdonami, sei uno che non capisce moltissimo. Qui non c'è nessun "bravo-grazie". Mi dispiace, non è un pollaio, è un blog. Se vuoi il pollaio sai dove trovarlo. Inutile insinuare miei cambiamenti di rotta o mie strane accondiscendenze. Non attacca. È il gioco insulso della delegittimazione che non funziona. Ora ti risponderanno, se lo ritengono, quelli che secondo te hanno perduto quella capacità di analisi che tu elargisci a piene mani!
EliminaUna osservazione pacata a margine: io i "pezzi" che ho raccolto, e che tanta invidia suscitano in tanti altri, li ho raccolti perché non li volevo. Questi "pezzi", come tu ci confessi fraternamente, non sei riuscito a raccoglierli. Io credo di sapere perché, ma applico altrettanto fraternamente la prima legge della termodidattica.
Buon ritorno nell'assolata Mancia, la terra della libertà di pensiero.
P.s.: se non sei quello, è uguale.
EliminaBagnai me lo domanda perchè quel nome non esiste. Giusto?
EliminaProbabilisticamente è strano però. Evoluzionisticamente si può forse dedurre che è il sistema nel quale operano che ha selezionato i meno preparati e indipendenti. Sono altre le qualità necessarie alla sopravvivenza (anche nel suo ambiente, credo) e questo rimane un problema anche per il futuro. Chi abbia plasmato il sistema dell'informazione pensavo di saperlo, ma forse mi sbaglio.
Lei ha ragione, la fame aumenta e questo pollo deve essere cucinato con gli ingredienti disponibili (grazie per l'esempio accessibile anche a noi femminucce).
Mi perdoni, il mio punto di vista è diverso: dopo aver sbagliato (e quanto) a dividere il mondo acriticamente tra filoB. e antiB. non volevo dividerlo (acriticamente) tra proeuro e antieuro.
Rispetto il suo lavoro, perciò sparisco.
Paola carissima, non hai bisogno di sparire per rispettarmi e puoi benissimo non essere d'accordo con me. Il punto che sollevi è pertinente. Il modo in cui la "sinistra" vi ha infinocchiato (voi, mi spiace) è stato quello di polarizzare il dibattito su un falso problema (o, per meglio dire, su un falso aspetto - le scopate - di un problema non prioritario: Berlusconi).
EliminaQuesto vuol dire che non dobbiamo polarizzarci rispetto a un vero problema?
Non credo.
L'euro è il fascismo. Chi lo accetta è fascista, chi lo rifiuta è antifascista. Lo rifiuta per finta, per opportunismo? Non mi interessa se mi permette di diffondere (e lui stesso diffonde) un messaggio corretto.
È così difficile?
Sinceramente, l'essersi polarizzati su un problema sbagliato non mi sembra implichi il non schierarsi rispetto a un problema giusto, quindi a me sembra che le nostre posizioni siano compatibili.
La mia stima per le femminucce è infinita, e sinceramente al di là del fatto che mi andava (perché mi andava) di ferire Rosanna (perché sono un po' maligno, e se mi infastidiscono attacco), devo dirti che personalmente a parte le differenze anatomiche, che per motivi fisiologici mi interessano sempre di meno e delle quali confesso di aver colto essenzialmente solo l'aspetto ludico nella mia esistenza (non essendo laureato in medicina), personalmente non vedo alcuna differenza ontologica fra maschietti e femminucce. Va da sé che comunque io in ogni mercato tendo a vedere sia l'offerta che la domanda, il che mi porta a emettere giudizi che sono spesso in contrasto con la morale corrente, ma questo non c'entra assolutamente nulla col dibattito qui in corso.
Dimenticavo, caro Alberto: da buon troll, su FQ ho combattuto giornate intere difendere i tuoi post dalle orde luogocomuniste.
EliminaMa forse quello non lo hai letto.
Clackuccio, no, mi dispiace, non ho tempo di seguire la canea che i miei articoli scatenano sul FQ, come pure, credimi, non ho molto tempo di tracciarti su CDC e di ricordarmi quello che scrivi. Mi ha colpito che tu avessi capito così poco di una situazione piuttosto complessa, ma in fondo non è colpa tua e spero sia giovinezza, che assolutamente non è un difetto, come non lo è l'attempatezza. A parte questo, siamo in democrazia, quindi fai un po' come ti pare. Non hai difeso i miei post: hai difeso il buon senso. Se lo incontro, gli dirò di ringraziarti (visto che a quanto pare non lo hai fatto per te stesso).
EliminaEvidentemente anche in Mediaset hanno capito che non possono andare avanti in un'Italia costantemente in crisi. Trovo l'istinto di conservazione un segnale di sana e robusta costituzione. Infinitamente meglio dell'autorazzismo a sfondo depressivo. La RAI e' ben lontana dall'arrivarci e rischia la stessa fine della televisione pubblica greca, come più volte detto qui. Inoltre il fatto di aver scritto l'altro libro nel 2001 lo pone al riparo da ogni accusa di "cambio di casacca" dell'ultimo minuto. Dalla recensione mi sembra di capire che sia un testo utili per gli ortotteri, sempre in cerca della corruzione negli affari pubblici. I piddini, invece, vista l'origine dell'autore, purtroppo ignoreranno il libro. Infine quelli tendenzialmente di destra e i leghisti leggeranno lo volentieri. Tutto e' utile alla causa in questo momento.
RispondiEliminaPiano segreto? Ahò, altro che piano... qui ci arriva una sòla certa. :D
RispondiEliminaSi stan preparando gli allevatori dello Spreadsetter di Monti, mica gli gnomi di Via Nazionale... svegliateli. XD
Il piano segreto per uscire dall'€
La legge della domanda e dell'offerta. Più ci saranno euro contrari e più ci saranno offerte, sia politiche che giornalistiche mirate ad accontentare la massa.
RispondiEliminaStrategia di marketing? Sicuramente, come quella che è avvenne per farci entrare ora ci sarà per farci uscire.
visto che qualcuno si è arricchito sulla crisi, e dunque sulla pelle della gente, se qualcun altro adesso fa due euro per divulgare l'idea di uscire e convincere... beh, ti confesso che ci posso anche stare.
Eliminaa patto che poi l'uscita ci sia :-)
Scusate, vorrei chiarire un concetto. Il libro di Giordano è molto efficace per penetrare in un certo mercato. Tenetelo presente. Come da copione, poi, sono i fan del "movimento dal basso" che storcono il naso quando qualcuno che parla al cosiddetto "basso" pubblica un testo che al cosiddetto "basso" con efficacia si rivolge. Non è un po' strano? Non lo so. Però comincio a rompermi di molto i coglioni, ve lo confesso...
EliminaProf. non si incazzi, non sempre tutti capiscono (io per primo) e qualche volta un suo commento come questo sopra aiuta a capire.
Eliminaà la guerre comme à la guerre..basta dirlo.
Ahem.... Certo, l'URSS è nata da una rivoluzione e le rivoluzioni non si fanno senza morti... ma le repubbliche recalcitranti vennero spesso costrette all'adesione all'Unione con la pistola puntata alla tempia, e i travasi di gruppi etnici da uno stato all'altro furono una politica scellerata (ricalcata da Tito in Jugoslavia) perseguita per stemperare le identità nazionali, e nel lungo periodo abbiamo visto cosa ciò abbia provocato. Ma anche nel breve: gli ucraini cattolici appoggiarono con forza l'invasione tedesca, fornirono Waffen SS etc.... si sorvolerà elegantemente sul funzionamento del Comecon, forse non del tutto estraneo a questione ungherese prima e cecoslovacca poi (e all'epoca non c'erano in gioco i quattrini che la CIA ha messo a disposizione delle varie rivoluzioni colorate o floreali)... In più la Madre Russia non è che se la passasse bene, già negli anni 70: doppia circolazione di rublo e dollaro in certe aree, file ai negozi di alimentari (visto di persona, da ragazzino, nell'allora Leningrado, e correva l'anno 1977)... Breviter, non innalzerei l'URSS a grande faro di civililtà (cosa che fra l'altro fa molto comintern post portem)...
RispondiEliminaI trasferimenti di gruppi etnici non sono così scellerati, visto che a memoria ogni regime (ma non solo) li ha ripetuti e li ripete, basta vedere le politiche cinesi in Tibet e Xinjian, pensaci.
EliminaAppero'... in effetti li ha forse inventati Oliver Cromwell , incoraggiando la colonizzazione dell'Irlanda del Nord da parte sopratutto di lowlanders scozzesi protestanti. In effetti il risultato di lungo termine è stato fulgido.
Elimina...e ora ce li chiede l'Europa (anche se a giorni alterni), quindi devono proprio essere una bella idea!
EliminaSì, ci sono casi fallimentari e altri meno, voglio dire che i trasferimenti etnici sono tra gli elementi alla base della costituzione di stati/imperi e chi più ne ha più ne metta.
EliminaAll'esempio che fai tu della colonizzazione dell'Irlanda potrei rispondere con la colonizzazione di un'area ben più grande, che poi nel 1776 si mise per conto proprio e da allora se la passa abbastanza bene.
Egr. Prof. Bagnai,
RispondiEliminaprendendo spunto dal discorso, volevo ricordare a chi è di Torino che sabato 15 marzo ci sarà un intervento di Borghi Aquilini, che illustrerà i 31 motivi per uscire dall'euro...L'incontro è patrocinato dalla Lega Nord e per il partito sarà presente l'On. Salvini.
La saluto cordialmente.
Luca sa Torino
Beh o bè, a voler usare una dicotomia cartesiana applicata allo scibile EURSS è facilmente riscontrabile la natura duale dei fatti; da una parte le proposte verbali che prospettano scenari di progresso, dall'altra le azioni pratiche che portano dritte dritte al medioevo (la grande differenza è che oggi ci si lava di più...).
RispondiEliminaSe le cose stano come dice il libro, a me pare tanto una economia araba.
Le classi sociali devono restare statiche nel rapporto tra loro ma dinamiche al loro interno a seconda della quantità di ricchezza che gli viene erogata, naturalmente a pioggia e senza alcuna vera programmazione organica, una sorta di elemosina.
Sono sicura che il libro di Mario Giordano sia un libro interessante e che dimostri la sua correttezza intellettuale del momento, non mi riesce però di celebrarlo come paladino della libertà d’informazione, né gli farei un panegirico, visto che fino a ieri, mi sembra di ricordare, è stato un leccaculo del Berlusca, il quale a sua volta, mi sembra di ricordare è stato ed è ancora uno dei protagonisti delle disgrazie dell’Italia …
RispondiEliminaQuello che vale per altri quindi, vale anche per lui.
Benissimo. Abbiamo trovato il colpevole, Berlusconi. Sei allineatissima con Peter Yanez su questo. Senti, allora fai una cosa: mettiti intorno una bella cintura di esplosivo e vai ad Arcore a farti saltare, no? Se il problema è che c'è il lupo cattivo, su, un po' di coerenza, risolviamolo! Più passa il tempo e più capisco la profonda verità delle parole di Guerani. L'euro ve lo meritate, ve lo meritate tutto, ve ne meritate di più. E uno dei motivi è che vi rifiutate di farvi aiutare ad uscirne. Io sinceramente (mi ripeto) comincio ad averne le balle piene.
EliminaBerlusconi non è IL COLPEVOLE, ma uno DEI COLPEVOLI, insieme a TUTTO IL PD, e se vediamo strapparci di mano la democrazia giorno dopo giorno le colpe le possiamo distribuire in maniera equanime tra tutte le forze politiche ora al governo.
EliminaGrazie a LORO, ALL’EURO, all’UE, la democrazia è finita, il lavoro è finito, e proprio questa mattina ne ho avuto la testimonianza diretta, perché il genitore di un ragazzo che fa la 2° Liceo classico, per altro bravissimo e studioso, mi ha detto che non sa se gli farà fare l’Università, perché l’altro figlio è laureato da 4 anni e non trova lavoro.
Dunque una classe politica, che ci ha imposto l’euro, che ci imporrà pesanti sacrifici, che non risolverà il problema della disoccupazione giovanile al 43% è UNA CLASSE POLITICA CRIMINALE.
vede, gliel'ho appena scritto, questo commento non lo avevo ancora visto... mi aricomplimento per la pazienza.
EliminaCoraggio, quando tutto questo sarà finito, potremo dilettarci a scrivere la storia (quella vera), a partire dagli eroi di mani pulite e dai santini di Ventotene, passando dagli intellettuali creati in vitro dal Centro Ricerche Fiat (Umberto Eco e Furio Colombo), per arrivare ai moralisti all'amatriciana, ai vecchi mal vissuti e agli apri-scatole-di-tonno.
EliminaI followers assomigliano sempre più agli aristotelici del momento, che pur di dare ragione al capo, sono pronti a calpestare le sofferenze altrui senza alcun rimorso.
EliminaSi chiama zerbinismo, della peggior specie.
La storia vera non potrai mai scriverla, perché non te lo permetteranno mai, così come non hanno permesso di chiarire tutte le nefandezze storiche che hanno affossato questo paese:
Eliminatangentopoli, strategie della tensione, stragi di stato, trattativa stato mafia, Falcone e Borsellino, P2, 3,4,5, Licio Gelli, e i Severgnini di turno ... compresi quelli che hai citato tu che saranno sempre riveriti e rispettati, come il nostro capo di stato.
Berlusconi non c'entra nulla? Allora neppure i giornalisti.
EliminaIn questi anni chi ha controllato il 95% dell'informazione televisiva e una discreta parte di quella scritta?
Ma si sa, lui è sempre esente da colpe, è solo l'utilizzatore finale.
D'altra parte anche le lancette di un orologio fermo segnano l'ora giusta due volte al giorno ... Comunque per andare contro il tabù imperante dell'Europa ci vuole coraggio e quindi onore al merito, anche se è ovvio che Giordano troverà lettori principalmente presso il suo pubblico. Anche perché, caro Professore, mi sembra che a destra in tanti sono già pronti al "gran rifiuto" dell'euro (e un paio di partiti già si sono attrezzati per cavalcare lo scontento) mentre nella cosidetta sinistra c'è una chiusura pressoché totale (il Signore acceca chi vuole rovinare). Vero è che questa sinistra italiana, già minoritaria, uscirà ancor più ridimensionata alle prossime elezioni. Quel giorno, vedrà, parecchi ex-elettori orientati a sinistra se ne andranno a fa' na bella gita fori porta.
EliminaRosanna, la storia vera la stiamo già scrivendo. Tu sei una brava ragazza (secondo me un po' attempatella, a occhio) molto volenterosa. Ottime virtù, da dedicare a qualcos'altro, te lo dico con grande affetto. Qui stiamo giocando alla guerra, che notoriamente è un gioco da maschietti. Le femminucce giocano a giochi più intelligenti.
EliminaCiao.
Allora, cerco di spiegarmi per l'ultima volta (ULTIMA), dopo di che ve ne tornate nelle fogne dell'Illinois a ragliare contro i padroni da fucilare e contro Bagnai liberista, ok?
EliminaIo ho uno scopo piuttosto evidente, non mi sembra di essermi nascosto dietro un dito: devo cuocere un petto di pollo. Ora, accade che qualche tempo fa Roma sia stata distrutta da un incendio acceso da un Berlusconi d'antan. Cosa faccio? Siccome il fuoco è "de destra" cuocerò il mio pollo mettendolo sotto l'acqua corrente? Magari sarà anche buono (non credo), ma magari prenderò la salmonella.
Non mi voglio sposare Giordano. Se al mio lavoro ha fatto attenzione lui anziché quell'ignavo di Ferrero, e se lui mi esprime solidarietà, mentre tante merde mi insultano, il problema, perdonami, è di Ferrero, delle merde, e di chi non capisce, come te, cara Paola. Scambiati l'indirizzo con Rosanna. Vi troverete fuori dall'euro senza nemmeno saper come, avendo solo rotto il cazzo a chi cercava di tirarvi fuori, e, ne sono certo, vorrete anche che vi si dica grazie!
Grazie!
Professore stia attento che che la Boldrini potrebbe alzare il ditino anche verso di Lei!! Comunque mi complimento, da romano, per l'ottimo uso (condivisibile nel caso del duo sopracitato) delle migliori espressioni della nostra lingua romanesca, vero monumento della plebe di Roma (G.G. Belli dixit), che provocano, sempre, una vera catarsi liberatrice. La saluto romanamente, more Manfredi https://www.youtube.com/watch?v=kH_fWrEzx68
EliminaAi giovani e intelligenti virgulti e guerrieri del blog,
Eliminaun caro saluto dalle fogne dell'Illinois,
da una follower un po' attempatella, che si diletta di cucina jamaicana ...
Condivido, amaramente visto che ho amici e parenti fognatori, le riflessioni dell'Autore a riguardo:
EliminaPurtroppo l'avversario a sinistra è sempre "antropologicamente" diverso... nemico sozzo e immondo. Ci si concentra sull'eloquio di genere ( disquisizioni di dotta morale cistercense, analisi e ricostruzioni "scientifiche" di percorsi delinquenzial-professionali ) dimenticando che "er popolo", come i nostri amici a quattro zampe, legge molto bene il linguaggio del corpo, le mimiche... il "vero messaggio" nascosto dei nostri eroi de sinistrà... che raramente si discosta NEI FATTI da quello degli schiavi berlusconensi :D
Ci si condanna, così, ai prossimi "aridatece" in beata idiozia. C'è sempre questa semplicità di un messaggio da veicolare: "Cave Berlusconem, Satana certissimus est"... e in un battibaleno dall'assemblea fumosa permanente di chi si dimentica di essere sì, da più di un cinquantennio, classe dirigente del paese, "a ladri, mannaggia ahò 'sti disgraziati..." si passa a Grillo & The Ortodotteris in giacca e cravatta al 21%!
Bravi, Bene, Bis.
@ Rosanna: se i nostri eroi, ora neo-vignaioli-cincinnato-in-pectore o neo-scrittori-prossimi-ricercatori-sacro-Graal-in-Africa-ma-momentaneamente-a-Manhattan-domiciliati, avessero fatto IL LORO PORCO LAVORO "de sinistra" non ci sarebbe stato un Cavaliere Nero Arcoriense in politica... non così a lungo, almeno. E non mi riferisco certo alla fuffa del conflitto d'interesse... perenne degli altri ;)
PS i vari Nutella, Giordano (Franco), il mitico "Lothar dei poveri" Rizzo, Turigliatto & Diliberto...l'immagini-fico Vendola... e tutta la diaspora del PRC post Bolognina... per misericordia, neppure li considero... i loro cervelli sono in fuga aerospaziale da un dì, come l'ex compagno astronauta Guidoni ha capito ben presto :D
Tra l'altro pare che il pupillo di Silvio stia superando il maestro. A parte queste sciocchezze, c'è un evidente antipatia-simpatia che credo ognuno di noi riservi a questo o quel personaggio pubblico, giornalisti compresi.
EliminaIo personalmente penso che gli spazi a destra si siano aperti non grazie ad una conversione sulla via di Damasco, ma ad un preciso interesse POLITICO, ovviamente strumentale, e sono convinto che se il vento dovesse cambiare non ci sarebbero particolari problemi poi a chiuderle tutte queste porte... questo in linea generale e generalizzando. Poi c'è la questione un po' dietrologica del "tal giornalista lo avrà fatto per questo o quest'altro motivo", ma scendendo nel particolare si cozza contro un piccolo problema: nessuno può entrare nelle teste di questo o quel giornalista per conoscere la verità.
Quindi io mi tengo le mie personali antipatie e riflessioni in merito, del resto credo nel valore della discrezione, e rifuggo dall'idea di sparare sentenze verso comunque persone dotate di una propria coscienza... non solo, ma lo ritengo irrilevante, non solo ai fini della guerra di cui parla il prof, ma anche di un improbabile percorso di accertamento della verità (che notoriamente non è mai così semplice da afferrare).
Se non ho capito male il pensiero del prof, il punto è: questa o quella iniziativa ci può essere utile? Alla fine si riduce tutto a questo. Alberto è poi abbastanza intelligente per capire e vedere eventuali trappoloni (che potrebbero anche esserci), quindi, pur con punti di vista differenti (anch'io la vedo un po' diversamente sulle sfumature, in questo caso come su Paragone mesi fa, e anche in quel caso contava il risultato, che poi c'è stato), ritengo che ci si possa fidare del suo giudizio in circostante come queste.
Scusate l'intromissione...
Cara Rosanna, la maturità è una virtù. Ma, purtroppissimo, non ci sono free lunch.
EliminaProf, senza intervenire nel merito: a mio parere sei andato pesante, con Rosanna Spadini - donna di nome e di nick o solo di nick - e con tale a me del tutto ignota Paola.
EliminaIntendo: ti sei mai trovato a rivolgerti a un nick maschile con l'esortazione paternalistica ad impiegare altrove le pur buone qualità che gli attribuisci, con la motivazione che gli uomini devono giocare al gioco stupido della guerra a cui lui, più intelligente, non risulta adatto? L'ipotesi non inverosimile che faccio è quella di uomini, intelligenti o no, non adatti a giocare alla guerra, a cui non mi risulta, leggendo qui, tu abbia mai detto di astenersi perché "più intelligenti".
Non obietto al "non hai capito proprio", sotteso, e nemmeno tanto, alla risposta data a Rosanna Spadini, la medesima che credo indirizzeresti a un nick maschile, ma all'invito di farsi più in là in quanto, a tuo dire, più intelligente perché donna, che rimane un invito a farsi da parte per
lasciare agli uomini le loro intese, larghe o no che siano.
Obietto dunque alla questione di genere tirata in campo dove proprio mi pare superflua, perché tutti possiamo capire, non capire, capire male o parzialmente. E tutte, a mio parere, dobbiamo rivendicare anche il diritto ad avere ottusità, ignoranze, stupidità e grettezze senza che il giudizio negativo conseguente venga mascherato da un elogio che nel contesto suona assai sospetto.
A questo punto non so se sono stata chiara, se ho capito (?), se sembro (??) intelligente (???) e in quale ambito.
Attempatella sono, anche se dicono che non sembra.
Ora porto via le..., quelle che ho e quelle che non ho, e anziché riflettere sulla sessualizzazione del linguaggio, come dice un'amica, smetto di me..rlo a tutti comprese tutte (grammatica!) e vado a pulire i fornelli che fanno proprio schifo.
Perdonami, carissima e attempatella anche se non sembra Adriana. Qui non ci sono double standard. L'argomento ad Berlusconem è da minus habens, dove l'habens può essere maschile o femminile, a me non interessa. Se uno insulta tutta una categoria (followers "zerbini") solo perché gli (le) si fa notare che sta ragionando come un piddino, mi sa tanto che è un problema suo. La mia specialità non è il fioretto. A casa mia la gonna la porto io, del resto, quindi ti assicuro che il problema non è proprio questo. Ovviamente, se uno mi rompe, lo colpisco dove lo sente meglio. Sbaglierò, ma del resto sono prontissimo a pagarne il prezzo, ad esempio chiudendo il blog e mettendomi alla finestra a vedere quello che succede. A me non me ne frega niente, capisci? Io non voglio proprio niente. Rosanna invece vuole proprio tanto che io vada nella sua natia città padana. E io non ho la forza di andarci. Non ho la forza. E allora, scusa, sai...
EliminaGrazie della risposta, chiara e persuasiva.
EliminaGrazie a te. Non son persuaso nemmeno io, veramente. L'unica cosa della quale sono più o meno certo è che Natura matrigna mi ha dato il dono di individuare gli altrui nervi scoperti. Se così non fosse non farei 2000 commenti sul Fatto Quotidiano. Ubi commoda, ibi et incommoda (per voi).
EliminaMaestro, lei riesce sempre ad andare a tempo! Non solo ha perfettamente ragione a promuovere tutti i libri che propongono l'uscita dall'euro a prescindere da chi li scriva; ma conferma questa "linea" di inclusione, di unione di tutte le forze anti euro, con la - praticamente - contemporanea pubblicazione di un suo articolo su Cronaca Vera, un periodico che non mi risulta dia spessissimo spazio a economisti. Anzi, il suo articolo viene pubblicato proprio in un numero della rivista che affronta lo scottante tema delle "attempatelle", ehm... in perfetta sincronia con la discussione su questo blog!
EliminaAho' che ffforza!!!
da bambino mi chiedevo come potesse essere che gli esseri umani in Sicilia fossero diversi da quelli della Valle d'Aosta (dico, all'epoca era modello di rettitudine per noi siculi).
RispondiEliminapurtroppo cresciamo in una società che fa del razzismo (o autorazzismo) un leit motive culturale.
il tramonto dell'euro, il libro di Caracciolo, di Giacchè e questo spiegano che obiettivamente non è così!
le belle e brutte cose ci sono ovunque (con grunadi evidentemente diversi ma ci sono!).
spesso si confondono i retaggi storici (la Sicilia per esempio ha millenni di invasioni dietro le spalle.. cacchio, un po' imbastarditi in tutti i sensi lo saremo o no?) con presupposti che non c'entrano poco.
in poche parole, facciamo a meno di ominucnicoli come Severgni
Un grafico riassume più di mille parole....
RispondiEliminaItaliani: ancora favorevoli all’ Euro, ma crolla la fiducia verso Unione Europea
Qualcuno saprebbe spiegare le differenze fra un euroscettico, un eurocritico, un antieuropeista e uno contrario all'euro? mah!!
Un mesetto fa ero a cena di un amico conosciuto qui sul blog, parlavamo di questo, di come mai ancora nessun divulgatore, avesse ancora occupato il "settore" ora vedo che è arrivato. Del resto, se ho votato Zombia per un sacco di anni, chi mi da il diritto di storcere il naso? Credo che ormai dovesse essere chiaro a tanti o tutti, esclusi gli ultimi arrivati. O no?
RispondiEliminaScusate, io forse non sarò un grande politico, ma mi spiegate, appunto, che interesse avremmo a fare gli schizzinosi con chi condivide la nostra battaglia e può dargli visibilità? Io posso anche non aver apprezzato Giordano in certe sue manifestazioni, ma non sono stato tradito da lui. Sono stato tradito da Ferrero, Bersani, ecc. Se vi preoccupa tanto Giordano, forse votavate Forza Italia...
EliminaGrazie.
RispondiEliminaProfessore, lei ci ha rovinati con l'Euro, abbiamo aperto gli occhi ed oggi è durissima.
RispondiEliminaOggi ho visto la puntata di quinta colonna con Giordano, e si è parlato delle eurofollie del suo libro.
Sono rimasto senza parole, con le mani nei capelli e ancora più rabbia: ammesso che avessero ragione sui nostri mali, perché mai un sistema totalmente burocratico dovrebbe avvantaggiarci? Mi sembra di essere in un grande Truman Show ambientato in un manicomio! I più matti sono i piddini, zero testa e tutto fanatismo irrazionale.
Inizio a pensare che l'unico modo di uscirne è demolire tutto... leggi, istituzioni, etc e ripartire da capo. Noi abbiamo già 120.000 leggi e loro vogliono farne di più?
p.s. ho appena visto 1 frazione di pravdaBallarò: inutile dire che la giornalista è "andata in europa" come la studentessa-italia "cattivona" da "correggere".
Non so come esprimere a parole una tale manipolazione, da voltastomaco, con i burocrati che alla fine se la ridevano.
Il libro di Giordano (al pari degli articoli di Feltri, la collaborazione di Savona, ecc) vale moltissimo perché è un autore adeguato a "quella che una volta era la classe rivoluzionaria par excellence (la borghesia)".
RispondiEliminaSperando che si risvegli dal suo stato di "sottoproletariato lobotomizzato" prima che si trovi ad essere impotente servitù della gleba.
Prof, non le sembra che postare un link dal sito del Corriere sia un pochino, ma dico solo lievemente parziale (specie per argomenti politici di questo tipo) ?
RispondiEliminaQueste "rivelazioni" poi non sono nulla di nuovo, quell'articolo si basa ampiamente su un vecchio scritto di Der Spiegel del 2008 che a sua volta si rifà a dei non meglio specificati documenti secretati dei quali non si è avuta nemmeno una verifica storica certa ..
Si tratterebbe in pratica di un unico documento del 1918 nel quale sarebbe cancellata una frase o due nella quale si farebbe riferimento ad alcuni precedenti finanziamenti di matrice tedesca
E' un documento vero ?
E' un documento falso ?
Finora nessuno ha provato che sia vero e visto l'andazzo generale non credo lo sapremo mai, sopratutto se è falso ..
Ma anche qui nulla di nuovo davvero, già nel 1917 una velata propaganda dei Socialisti Rivoluzionari (allora al governo con Kerenski) sostenne che Lenin poteva essere una spia, il motivo principale di queste accuse era dovuto al suo rientro in patria in sella al ben noto vagone piombato, tuttavia Lenin stesso ne era cosi consapevole che decise di usufruire di quel treno in compagnia di altre delegazioni non bolsceviche (tra cui il Bund Ebraico allora in esilio) proprio per evitare illazioni di questo tipo...
Detto questo non mi scandalizza affatto che in quel periodo possa esserci stata una contiguità d'interessi tra i Bolscevichi ed il governo imperiale tedesco; i primi volevano assolutamente la pace in modo da realizzare i loro scopi, i secondi invece volevano la resa incondizionata della Russia di Kerensky e l'annessione imperialista delle terre contese, in questo senso la propaganda pacifista di Lenin gli sarebbe tornata utile.
Tra l'altro all'epoca nessuno avrebbe mai potuto immaginare che il governo provvisorio si sarebbe sfaldato in pochi mesi, tant'è che tutti i giornali dell'epoca consideravano i Bolscevichi come una piccola fazione oltranzista
Tant'è vero che subito dopo l'Ottobre la Germania non esitò un solo instante a partecipare al famoso cordone sanitario che avrebbe dovuto in un certo modo soffocare nella culla il nascente Stato Sovietico
Insomma la storia è un attimino più complessa e la politica non è sempre (anzi quasi mai) cosi lineare come alcuni complottisti moderni vorrebbero far credere.
I "puristi" possono pure barcamenarsi in mille illazioni ma la storia è piena di questa cose.
Però a latere di una cosa possiamo essere sicuri, pur con i suoi mille difetti fino a quanto l'URSS è stata rappresentata nella cartina geografica anche noi occidentali di riflesso abbiamo avuto diritti sociali, uno Stato nazionale, una relativa pace (seppur armata) ed una speranza di un mondo migliore e più equo, dal 1991 abbiamo solo cocenti sconfitte, guerre, ingiustizie e tragedie .. ed oggi ci hanno pure sottratto lo Stato ..
Senti, caro, io voglio bene a tutti, ma per volerne a te devi spiegarmi come fa un articolo del 2001 a citarne uno del 2008. Per il resto (e a prescindere dall'esistenza di storiografia in merito), io non mi scandalizzo del fatto che le cose costino e che quindi qualcuno debba pagarle. Mi scandalizzo quando qualcuno strumentalizza "le masse" dando loro la sensazione di decidere qualcosa, quanto, ahimè, nella maggior parte dei casi è stato lui a decidere per loro. Ammetto del resto facilmente che la decisione del singolo possa essere più sensata di quella delle masse. Ma mi dà molto fastidio la presa in giro, non so se sono chiaro.
EliminaEgregio Samir, si stava meglio durante la guerra fredda? Sì ok, mi sembra la tesi della Napoleoni. E' una tesi da saggista. Che non centra il punto, di cui ha parlato il prof ma anche e diffusamente Cesare Pozzi (in una conversazione con Barra Caracciolo, sul suo blog), e cioè che il mutamento di paradigma culturale dominante che ha portato alla fine del lungo periodo postbellico di repressione finanziaria è avvenuto non in un periodo di distensione, ma in un periodo di "riscaldamento" della guerra fredda (fine 70- primi 80). Ovvero la radice dei guai non deve essere datata col crollo del muro di berlino, ma un decennio prima.
EliminaPer quel che riguarda i bolscevichi non condivido il suo entusiasmo: all'epoca avessi dovuto scegliere tra schierarmi dietro un Zinoviev o a fianco degli ammutinati di Kronstadt mi sarei ritrovato tra quelli che gridavano "Abbasso i bolscevichi! Tutto il potere ai soviet!". E comunque ormai tutto questo è storia antica. Il problema della ricostruzione di una sinistra italiana può interessarmi, quello della rianimazione delle sinistre marxiste-postmarxiste lo lascio ad altri - ha il sapore dell'antistorico.
Samir, mi spiace demolire "miti e certezze granitiche" ma il finanziamento tedesco dell'ultima fase della Rivoluzione d'Ottobre è fatto acclarato e assodato da più di un ventennio...
Elimina...Ma in questa sorta di "patto col diavolo" tra Vladimir Ilic e il Kaiser tedesco erano rimaste per oltre settanta anni una quantità di domande irrisolte. Fino a che punto la Germania aiutò Lenin? Ci fu solo il "passaggio" offerto sul treno, o anche altro? La risposta è giunta solo ora, grazie alle rivelazioni che escono dagli archivi del Comitato Centrale del Pcus. L' imperatore Guglielmo II non fornì solo un mezzo di trasporto ai cospiratori bolscevichi, ma regalò loro decine di milioni di marchi. La scoperta, pubblicata dal settimanale Stern, si avvale dei numeri di conto corrente bancario, delle date e dell' entità dei versamenti, per dimostrare che la rivoluzione del ' 17 fu finanziata dal Kaiser e dai tedeschi. Un' accusa spesso avanzata dai nemici di Lenin, ma sempre smentita dall' Urss e dalla Germania. Il 18 giugno del ' 17, per esempio, un magnate dell' industria della Ruhr spedì 350 mila marchi su un conto a nome di Lenin in Svezia. L' 8 gennaio del 1918 un versamento della Reichsbank arrivò a Leon Trotskij. E il 3 marzo dello stesso anno la Germania ottenne il risultato di questa sua politica segreta: la Russia bolscevica firmò a Brest-Litovsk una pace "separata" con il "nemico" tedesco. Senza i cui soldi ed aiuti, forse la Storia sarebbe andata un pò diversamente. Per mettere a tacere la coscienza, Lenin insistette per pagare almeno di tasca propria il biglietto del treno da Zurigo alla Svezia. Che, in realtà, non era proprio "blindato", come si volle per evitare contatti tra i "comunisti" e il "nemico" durante il tragitto in Germania. Era solo chiuso a chiave. Tanto che, durante una sosta a Francoforte, uno dei bolscevichi scese in stazione a comprare birra per tutti.
Una cervogia (tiepida) per la rivoluzione! :D
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/11/cosi-il-kaiser-finanzio-lenin.html
A proposito di follie EC.
RispondiEliminaVolete coltivare l'insalata in giardino come faceva il vostro bisnonno e tutti gli antenati prima di lui?
Oppure farvi un piccolo orto domestico per risparmiare qualcosa sulla spesa?
Vendere e/o barattare i prodotti dell'orto con i vicini di casa?
Attenti a quello che fate!
La solerte EC vigila su tutti noi per evitare che possiamo coltivare specie vegetali non registrate (perche' senza il vaglio preventivo della EC tutte le specie vegetali non registrate sono 'ipso facto' da considerarsi potenzialmente pericolose e 'non sostenibili', qualunque cosa 'non sostenibile' possa significare per l'insalata, le melanzane, le zucchine ed i pomodori!).
http://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/pressroom/docs/proposal_aphp_en.pdf
Ovviamente nei 150 miliardi l'anno del suo budget la EC non poteva includere anche il 'servizio' (chiamiamolo cosi') di registrazione delle specie vegetali, certo che no, questo servizio di estrema utilita' sociale (guai a chi ride) costa e quindi bisogna che qualcuno lo paghi.
""The competent national authorities and the Agency should charge fees for the
processing of applications, the formal and technical examinations and for each year of the registration period. This would be necessary to ensure the necessary resources for the overall system of registration of varieties, and that the main beneficiaries of that registration bear the costs for the functioning of that system. Rules concerning the fixing of those fees should be set out in this Regulation.""
Chi sa quali altri mirabolanti provvedimenti della EC ci aspettano nel campo ortofrutticolo!
Non sono forse in molti a sapere che, ad esempio, per le banane (Reg. EU 2257/04) “il calibro è determinato dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice, dal grado, cioè dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale”.
Capito? No? Peggio per voi! Cambiate frutta!
Se poi andate al mercato e la lunghezza della banana sul bancone non supera i 14 cm. (vai Rocco, vai, per te il problema della misurazione per confronto con le l'appendice naturale non si pone), il venditore è nei guai, salvo che il frutto in questione non provenga dalle Azzorre, da Cipro o da Creta, per come consentito dal Regolamento EU 228/06.
Pure per i meloni vi è una normativa ad hoc.
Il Regolamento (1615/01) è perentorio sul fatto che il peduncolo non può superare i 2 cm.
Quanto alla cicoria, anch’essa regolamentata dall’EU, in nessun caso, hanno stabilito gli intransigenti commissari, il suo diametro potrà misurare meno di 2,5 cm., se di lunghezza inferiore a 14 cm.
Chiudo perche' sono animato da istinti omicidi e questo non e' bene.
Ricevo da Arvàro, er fruttaròlo der Mercato Trionfale:
Elimina"'Azz, me sa che me tocca chiude er banco e emigrà in Arbanìa, sinnò qui me fanno carcerato.
E chi me devo pijà pe' garzone, 'n'ingegniere?"
E' una gabbia e ogni provvedimento legislativo aggiunge qualche sbarra in più.... Bisogna uscirne al più presto!
Eliminapiù che una gabbia, è una rete da pesca molto elastica, con maglie strette quanto basta per catturare i pesci piccoli, e maglie larghe abbastanza per far fuggire i pesci grandi
Elimina@Bagnai
RispondiEliminaPardon ha perfettamente ragione sulle date, un'inchiesta fu fatta da un giornalista tedesco ma era di un giornale diverso, proveniva infatti del settimanale Stern.
Articolo che a quanto mi par di capire è ancora più vecchio di quello che ha postato lei (pare sia del 1993)
Sto facendo un po' di ricerche in rete ma essendo a digiuno di tedesco non è facile trovare l'articolo originale!
Quindi poi dovrebbe venire quello del Corriere che ha postato lei (2001) ed infine arriva pure quella di Der Spiegel (2008)
Curiosamente tutte e tre arrivano solo dopo il crollo del muro (e dire che dal 1917 ne era passato di tempo per le verifiche!) e tutte e tre ambiscono ad essere le uniche a dire una parola definitiva ..
Nel frattempo dove sono questi misteriosi documenti ?
Dove si trovano ?
Chi ne ha verificato l'autenticità ?
Cmq prof (al di la di questa piccola diatriba) non si preoccupi anch'io le voglio bene ! :-)
È per quello che sto attento. Ai nemici so badarci da ne. Anche Sankara fu ucciso da un amico, come sai. Detto questo, la diatriba in effetti è abbastanza sul nulla, visto che per lo più verte su documenti che furono fatti distruggere. Gli storici sapranno. Il punto che mi interessa mettere in rilievo è analogo al tuo. Tu dici: perché i documenti son saltati fuori a muro crollato? E io potrei risponderti: e perché il "movimento dal basso" saltò fuori a servitù della gleba abolita?
EliminaSon belle domande, vero?
Non so se è chiaro cosa voglio mettere in evidenza.
El pueblo unido jamás será vencido. E' verissimo, infatti non si menziona se appunto il popolo unito sia il reale beneficiario delle vittorie!
Elimina@Bagnai
RispondiElimina> perché il "movimento dal basso" saltò fuori a servitù della gleba abolita?
Beh abolita è un eufemismo, le condizioni Russe dell'epoca erano a dir poco abominevoli, sopratutto nelle campagne! ..
In fin dei conti sono convinto che sia stata la guerra prolungata + le condizioni disperate ad aver fatto precipitare il tutto, il governo borghese avrebbe anche potuto reggere se solo Kerensky l'avesse fermata al momento oppurtuno anzichè continuare con quell'assurda agonia .. però ovvio la storia non si fa con i se e non sapremo mai come sarebbero andate le cose se ..
Cmq a dirla tutta tentativi rivoluzionari importanti ce n'erano già stati in precedenza (1905), parlo dei cosiddetti populisti, ma erano per lo più dediti al mero terrorismo fine a se stesso per cui, insomma nessun movimento decente si vide all'orizzonte, almeno fino al 1915 ..
Pensi che lo stesso fratello maggiore di Lenin venne impiccato per aver attentato alla vita dello Zar, questo tanto per dire quanto erano diffuso il fenomeno populista e quali inutili metodi usava.
> Gli storici sapranno.
E' proprio questo che non mi convince prof, se questa storia fosse verificata come mai tutte queste ambiguità di fondo ?
DIamine stiamo parlando di uno degli eventi chiave del XX Secolo !
Io francamente non ci credo, daltronde relativamente al comunismo novecentesco ho svariati motivi per non credere a quasi nessuna delle cose che giornalmente ci racconta la stampa occidentale, sopratutto quella italiana che è pessima a dir poco
Questo non per minimizzare gli eventuali errori di quel sistema (ce ne sono stati parecchi) ma solo perchè determinati fatti si possono sempre leggere e/o interpretare con occhi diversi, per non parlare dei veri e propri falsi di cui la stampa abbonda .. guardi oggi con l'Ucraina insomma ..
> Anche Sankara fu ucciso da un amico
Già purtoppo .. però quello è avvenuto in un altro periodo storico :-/
> Son belle domande, vero?
> Non so se è chiaro cosa voglio mettere in evidenza.
Si si penso di aver intuito :-D
Comunque tornando all'oggi vorrei nuovamente cogliere l'occasione per ringraziarla, in questi due anni tra blog e video ho imparato tantissimo, c'erano un mucchio di cose che non mi erano chiare per ovvi motivi tecnici, oggi invece lo sono e con la consapevolezza (anche tecnica) che mi ha dato la mia incazzatura contro il sistema è più che raddoppiata, ma a me da masochista convinto mi va bene cosi :-)
Sono d'accordo su tutti i fatti, non mi ritrovo molto sul metodo, ma credo dipenda dal fatto che questo non è il mio terreno. Ad esempio: certo che le condizioni nel 1905 alla fine non erano migliori che trenta o quarant'anni prima, e certo anche che la guerra sicuramente le peggiorò. Ma quale sia stata la differenza determinante fra 1905 e 1915 nell'assicurare il successo del "movimento" non so se sia possibile capirlo, non so se sia una domanda sensata, non so se qualcuno abbia risposto.
EliminaIo studio i fallimenti del mercato, cioè le situazioni nelle quali agenti scoordinati, agendo in virtù di un movente razionale, non concorrono a un bene superiore. Secondo me esistono anche i fallimenti dell'offerta di rivoluzioni, con motivazioni analoghe, e la differenza fra un successo e un fallimento credo che la facciano due cose che con il "basso" hanno poco a vedere: la personalità di qualcuno, e i soldi di qualcun altro.
Questo mi mantiene su posizioni piuttosto scettica rispetto agli aggiogatori di somari, ma naturalmente la strada è lunga, non sono sicuro di percorrerla tutta, e ognuno disperde le proprie energie come vuole. Di sicuro fate bene a non fidarmi di me. Io sono uno che normalmente ringrazia, ma se posso farne a meno evito volentieri...
@Bagnai
RispondiElimina> Ma quale sia stata la differenza determinante fra 1905 e 1915 nell'assicurare il
> successo del "movimento" non so se sia possibile capirlo, non so se sia una
> domanda sensata, non so se qualcuno abbia risposto.
Beh direi che i motivi fondamentali sono almeno due.
1) Una guerra criminale e insensata che ha spezzato la vita a milioni di persone, sopratutto sul fronte orientale, veda per dettagli:
http://www.lagrandeguerra.net/ggdati2.html
2) L'organizzazione ferrea e la maturità dei partiti di opposizione, allo Zarismo prima ed al governo provvisorio poi ..
Inoltre in campo contro lo Zar non c'erano mica solo i Bolscevichi, prima e durante la guerra si formò un vastissimo fronte che andava dalla borghesia, (diciamo più illuminata) a socialisti moderati di matrice parlamentarista per finire appunto con i Bolscevichi, che appunto (come le dicevo) all'epoca del famoso vagone piombato erano solo una delle tante fazioni antigovernative in campo, forse nemmeno la più importante anche se la più seria
Oltre a ciò non sono neanche da sottovalutare i continui rovesci militari dovuti ad un'organizzazione politica del sistema Zarista totalmente inadatta a supportare un conflitto mondiale di quelle proporzioni (persino per quei tempi).
Insomma il tutto poteva bastare ed avanzare non per una ma per dieci rivoluzioni!
Se ha tempo e voglia per approfondire quel periodo può sempre leggere un rapido sunto da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_russa
Ovviamente Wiki non è la bibbia e molti dettagli rimangono mancanti, però da un quadro abbastanza chiaro degli eventi
Qui se vuole anche una rapida raccolta degli scritti di Lenin (dal 1895 al 1923)
http://www.marxists.org/italiano/lenin/
Alcuni di questi scritti forse la potrebbero interessare, specie quelli relativi alla guerra e alle valutazioni e analisi che fece il leader Bolscevico vivendole in prima persona
> Di sicuro fate bene a non fidarmi di me. Io sono uno che normalmente ringrazia,
> ma se posso farne a meno evito volentieri...
Per parte mia non si tratta affatto di fidarsi o meno, cerco semplicemente di farmi un quadro complessivo sia degli eventi storici che di quelli economici, infine unire i puntini in modo da avere un grado di consapevolezza almeno decente seppur mai definitivo..
Lei è un'economista e come tale svolge la sua analisi di studio e ci da informazioni, questo lavoro per noi è a dir poco fondamentale, un tassello vitale per districarci all'interno della situazione odierna che è per lo più basata su fatti meramente economici, tuttavia per avere un quadro complessivo la sola economia non basta e lo vediamo perfettamente tutti i giorni .. come definire altrimenti tutte le insensatezza economiche dell'UE ?
I cetrioli si diceva, le banane .. ma l'Ucraina o la Libia no ?
Che senso ha prendersi l'Ucraina che ha centinaia di miliardi di debiti pregressi e non ha nulla da offrirci in termini economici ?
Chiaro che c'è dell'altro .. io oltre all'euro ho timore anche di "questo altro" .. mi fa paura perchè ci vedo parecchio sangue ..
Quindi mi pare ovvio quindi che dietro ci sarà pure la Geopolitica, ci sono interessi di classe che non sono sempre facilmente individuabili ecc .. ecc ..
Insomma ognuno giustamente fa la sua parte, sta poi a noi prendere il meglio da tutti quelli che hanno cose interessanti da insegnarci, o almeno io la vedo cosi ..
Scusa carissimo, non è che qui non si parli di Ucraina...
Eliminauna cosa che mi sento di dire e che ho scoperto da ragazzino.. non esiste la persona intelligente o capace in assoluto!
RispondiEliminauna volta (ehi, ero adolescente) credevo che certe qualità fossero universali ma via via ho visto persone intelligenti e con una certa cultura avere opinioni completamente sballate su certi argomenti.
invece ho visto operai (dico, persona con terza media o diploma) essere brillanti in certi aspetti.
OH, non è questione di classe sociale bensì di altro!
ovvero, puoi essere una cima ma avere opinioni stupide su un certo argomento.
così in generale se questo bravo giornalista dice bene su un argomento chi se ne frega se pecca in altri!
come al solito viene in soccorso il prof: se avete bisogno di operarvi al fegato pretenderete un esperto in questo operazioni e non un oculista!
riassumendo: è banale prendersela con Giordano per alcuni suoi aspetti.. d'altro canto arriviamo al solito discorso ovvero quello dell'uomo ariano tutto perfetto
Sarà contento di sapere che ha allargato il suo pubblico e lo hanno messo in testata:
RispondiEliminahttp://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11566328/Il-piano-segreto-per-uscire-dall.html