Il caldo che opprime (voi) rende piacevole riandare col
pensiero a questo inverno.
Proemio
Ero a Rouen, invitato a cena da Erick, col mio collega A., en petit comité. Erick organizza una
volta al mese un piccolo party a casa
sua, “le 22 au 22” (perché è ogni 22
del mese e lui abita al numero 22), una di quelle cose dove ognuno porta
qualcosa da mangiare (e quindi io ceno prima), e dove si beve e si parla
troppo. Esperienze utili per me, sempre desideroso di perfezionare la lingua.
Antefatto
Ma A., in un 22 precedente, aveva fatto un’esperienza
spiacevole. Si era, come ricorderete, in campagna elettorale. Una campagna
elettorale che in Francia era finta quanto in Italia, ma leggermente più varia.
Avrete notato infatti che mentre in Italia la scelta è fra due destre, in
Francia la scelta era fra tre: Hollande, Sarkozy, Le Pen. Ora, si dà il caso
che Le Pen stesse cominciando a raccogliere consensi con le sue proposte critiche
nei riguardi dell’euro. E a casa di Erick, va da sé, non circolano molti
lepenisti, oh no no no, tutt’altro! Noblesse oblige. E la destra di sinistra...
o la sinistra di destra... insomma: i piddini francesi, mal reagivano a queste
provocazioni che scompigliavano le loro carte truccate in tavola. Un mazzo con
trenta assi di denari (e un asso da trenta denari, Hollande). Così, in un
crocchio di siffatti intellettuali si deprecava, stracciandosi le vesti, l’ottusità
del popolo che stava mostrando di cedere a questi richiami populisti. Perché si
sa, la sinistra è per il popolo, e al popolo perdona tutto. Gli perdona
soprattutto di cedere ai richiami elitisti (o, come nel caso mio e di A.,
etilisti). Ma non può perdonare al popolo di decidere con la testa sua. Se lo
fa, il popolo diventa populista. Il che, capite bene, è una cosa che un
intellettuale di sinistra dal popolo proprio non si aspetta, e che stigmatizza
come un gesto di profonda ingratitudine verso le élites decotte che con tanta
sollecitudine gli hanno indicato la strada. Si sa: è il PD che traccia il
solco, e la BCE che lo difende. O forse viceversa.
A. aveva forse un po’ bevuto, ma i 22 a quello servono.
Entrato nell’orbita del crocchio di intellettuali, a un certo punto (in vino
veritas) non si era potuto trattenere dall’apostrofarli, sotto lauta
ispirazione girondina (nel senso del Médoc), facendo notar loro che non ne
poteva più di questi intellettuali di sinistra per i quali la democrazia
consiste nel fatto che il popolo faccia quello che loro hanno deciso, e che
trovava pericoloso bollare come populista l’adesione di masse popolari a certe
proposte, banalizzando questa adesione come segno di scarsa cultura e scarso
afflato europeo, dimostrando però così di non aver capito nulla delle dinamiche
economiche e sociali che stavano trasformando l’euro in un massacro per le
classi subalterne.
Ecco, non sono proprio sicuro che le parole fossero queste,
ma il senso era questo: siete dei fascisti di merda e parlate pure...
Il senso era stato perfettamente colto. Immagino la scena.
Sul garrulo autocompiacimento degli intellettuali di turno (come siamo fichi,
come siamo lungimiranti, come siamo europei, come ci piace Schuman – quello
finto, con una “n” sola, perché quello con due “n” gli europei di questa fava generalmente lo ignorano, preferendo, come si sa, quella forma di musica
intrinsecamente europea che è il gez), le parole di A. erano calate come un
secchio di acqua gelida, lasciando gli astanti un pochino interdetti. Ora,
sapete che in Francia non è bienséant
parlare di politica in queste occasioni. E quindi il povero A. si era sentito
in colpa, anche perché nella sua veemenza aveva preso di petto in particolare
un vecchio amico di Erick, seminando tanto imbarazzo (percepito) quanto buon
senso (non percepito). Cose che capitano.
Ma A., che oltre a essere (come dicono a Roma) un “taglio”,
è un bravo ragazzo, si era sentito mortificato per aver introdotto una nota
stonata. Che poi male non ci stava: in fondo il gez campa di dissonanze, come il mio amico Pantegana ben sa (e del resto anche le toccate di Frescobaldi, ma
non vorrei qui aprire un difficile contenzioso: sufficit diei malitiae suae).
Svolgimento
Torniamo alla nostra serata fra maschi, posteriore al
fatidico 22 della discordia, inquinata dalla campagna elettorale che ci
impediva comunque di parlare di argomenti interessanti (tipo: le femmine).
Immaginate la faccia di A. quando, verso le 11, bussano alla
porta, e chi entra? Certo, proprio lui, l’intellettuale che deprecava il
populismo, quello col quale il povero A. riteneva di avere qualche motivo per
essere in imbarazzo. E in effetti avevo immediatamente percepito un pochino di
gelo, che si era però rapidamente sciolto (sempre col solvente del Médoc
rinforzato dal Calvados). Ci ritroviamo così attorno a un tavolo in quattro, a
parlare delle solite cose, perché la lingua batte dove ecc. E naturalmente loro
manifestavano le intenzioni di voto: A. per Mélenchon, Erick per Hollande (ma
poi lo abbiamo convertito), e l’amico del popolo per... Eva Joly! Ora, voi non
sapete chi sia, credo, ma ve lo spiego rapidamente: è una signora di una certa
età che si è candidata al grido di che
serais la cantitatte de tousse les français. Il lieve difetto di pronuncia
è dovuto alle origini alamanne: la signora era la candidata dei verdi, e l’amico
del popolo era verde (dentro).
E A., fatta pace, lo provocava: “perché vedi, io lo so, lo
capisco, voi che avete una fede verde (che io in linea di principio condivido:
è indiscutibile che l’inquinamento – come la spesapubblicaimproduttivabrutto,
n.d.r. – sia un male), voi che avete questa convinzione militante, siete un po’
a rischio, perché oggi l’inquinamento ha evidentemente una dimensione
transnazionale, ed è quindi chiaro che per affrontarlo occorre una cooperazione
europea. Certo, questa dimensione europea è importante. Ma il problema è che
questo tipo di cooperazione non ha nulla a che vedere con la scelta aberrante
di dotarsi di una moneta unica. Si può decidere di darsi una legislazione
ambientale uniforme, indipendentemente dalla moneta adottata.”
Ma l’amico glissava, e ampliava le vedute, parlando di sé,
che nel suo caso sarebbe stato “io”, o meglio “je”. E ci raccontava di come fosse
uscito dall’ENA (eh già, era un enarca...) ampiamente dotato di visione
europea, e di come nella sua promozione (sarebbe la classe) all’ENA, della
quale peraltro era risultato fra i primi (fantastico!), avessero fatto parte
tanti uomini politici che questa visione avevano così degnamente incarnato. E
ci narrava del suo lavoro di magistrato, impegnato in prima fila in tante
nobili (ça va sans dire) battaglie in
difesa dell’ambiente, in particolare di quello fragile (ô combien!)
dell’estuario della Senna, le cui zone umide (zones humides, e mi raccomando la liaison, altrimenti Erick vi cazzia: zonzumides), le cui zonzumides,
disais-je, sono messe a rischio dallo
sviluppo del porto, e quanto sono importanti le zonzumides, e quanto è bella la legislazione europea sulle zonzumides, che è così avanzata, così
lungimirante, che veramente dobbiamo esserne fieri, che protegge tante
specie...
Catarsi
E io, che non ho fatto l’ENA, ma ho al mio attivo un master
in pragmatismo concettuale conseguito al Dopolavoro Ferroviario di ponte
Margherita, a sentire l’enarca mijoter
nel suo brodo di giuggiole europee, mi si stava veramente torcendo il funicolo.
Sicché, arrivati all’ennesimo sdilinquimento sull’Europa che ci fa tanto bene,
profittando di una pausa (la musique
avant toute chose), piazzo lì un lapidario: “il faudrait se demander si les
ouvriers sont aussi une espèce protégée par l’Europe” (ci sarebbe da chiedersi
se anche gli operai siano una specie protetta dall’Europa).
L’amico del popolo fu, per un breve momento, verde dentro e
fuori, sperimentando una temporanea afonia. Mais
c’était de bonne guerre! Lasciai alla muta dei miei fidi levrieri il completare
l’opera, sbranando il fagiano verde ferito mortalmente da questo piccolo dardo florentin. Modesta curée per le loro fauci, ma immensa soddisfazione per un bastardo
non madrelingua (io).
E che cazzo!
Epilogo
Mentre tornavamo a casa, riflettendo sull’accaduto, dicevo ad
A.: “certo che voi francesi questa cosa delle zonzumides ce l’avete proprio nel DNA! Pensa al vostro inno: ‘qu’un
sang impur abreuve nos sillons’. Ecco: quello che l’amico verde non capisce è
che ogni zona può diventare una zona umida. Basta irrigarla col liquido giusto.
Che è quello che succederà se la gente continua a sragionare di €pa come quel
tronfio fagiano”.
Ma questo noi lo sappiamo. Come il lago di Tovel, anche l’Arbia
si colorò di rosso. E le alghe c’entravano poco. Da che mondo è mondo, se ci
fossero meno anime belle, succederebbero meno cose brutte. Memento.
E chi non piange ascoltando i Dichterliebe è piddino. Fate almeno finta, per favore...
E chi non piange ascoltando i Dichterliebe è piddino. Fate almeno finta, per favore...
Ma antipiddino (e in fondo vero europeista) par excellence è Galuppi il Buranello, giocoso, vagbondo italiano e goldoniano (e pur semidimenticato, capace di influenzare persino Mozart)...Per rinfrancarsi consiglio al sonata n.5 (performed by Arturone nostro...Benedetti Michelangeli Serbelloni Mazzanti vien dal Mare. Capperi se l'Italia ne ha da dire di cose, na vorta che si depiddinizza...)
RispondiEliminaprofessò ci ho provato ad ascoltare questo Schumann ma non provo gnente... è già troppo tardi?
RispondiEliminaUnd merke bald ich bin schon lange kalt
So kalt, mir ist kalt ...
No, no, non è troppo tardi: il prossimo treno per la Siberia parte fra poco...
EliminaE chi non riconosce nella dissociazione mentale di Florestano, Eusebio e compagnia carnevalando il modello culturale dell'Europa che verrà, peste lo colga!
RispondiEliminazonzumides: possibile ci siano normative €pee in materia?
RispondiEliminaLo sapevo che avreste buttato tutto in caciara! Che gente: solo a quello pensate! E al chiurlo e all'avocetta chi ci pensa? Il fagiano, appunto. Similia similibus.
EliminaE se non si può far caciara il 14 luglio... :-)
EliminaE capperi se ci sono...zone umide, parchi relativi, vincoli..sugli uccelli..."nidificanti" (che te credevi?), delimitazioni contestate, destinazioni compatibili e insediamenti produttivi, verifiche di assoggettamento a valutazione di impatto ambientale, fasce di rispetto, criteri (demenziali) di computo, concetto di attività agricola compatibile (e piscicoltura), salvaguardia di aziende venatorie pre-istituzione, di pianificazioni urbanistiche e insediamenti preesistenti, accavallamento di previsioni regionali provinciali, di "ambito", comunali, e tutti a litigare tra loro e con cittadini e associazioni con scopi contrapposti, e così via...Grazie all'Ue posso sperimentare la deflazione salariale (sono cottimista: in pratica il compenso diminuisce via via che aumenta la quantità di lavoro necessaria per ottenere la stessa, anzi, una minore retribuzione).
EliminaPeraltro le direttive UE sparano ad alzo zero prescindendo da ogni valutazione di "pressione antropica", mica una piccolezza, e i nostri rappresentanti, europeisti entusiasti, sono sempre tra i massimalisti sui "livelli di tutela" in sede di iter della direttiva, in modo che a casa, in sede di recepimento, fanno un pò come je pare (la casa della libertà) e le mazzette fioccano...Viva l'europa, ciò!
Quarantotto, sei troppo tecnico, si vede che vuoi andare a palazzo Chigi. Io invece consiglio a te a e antonino "Ricado dal tuo pube", per restare in tema (voi che siete giovani).
Eliminabello lo stile di quarantotto, sembra di leggere Gadda
EliminaPaolo
Ecco un'altra previsione che comincia ad avverarsi
RispondiEliminaLa Germania comincia a importare dalla Spagna operai.
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/07/la-germania-comincia-importare-dalla.html
Da notare che i media mainstream non entrano nel dettaglio e parlano solo di accordo programmatico.
Roberto Seven
Sono la persona che si fa più commuovere dalla musica di Schumann che io conosca. Penso che ognuno dovrebbe lasciarsi commuovere dalla musica di Schumann più di quanto lo facciano le altre persone che lui conosce. Non è un paradosso, non più di quanto lo sia questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Mercantilismo
RispondiEliminaCi si può provare, sulla falsariga di Rm XII, 10
Ma oggi il centro studi di confindustria produce un bel rapporto su come sarebbe poco conveniente uscire dall'euro.
Eliminahttp://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2012/07/CSC-uscita-euro.pdf
Trovo il documento maldestro in più punti, ma posso ancora, marginalmente, capirlo da parte di confindustria.
In questo post però si parla di operai, e io mi (in realtà VI) chiedo allora, ma perchè i sindacati finora sono completamente muti sulla faccenda-euro?
Perchè professore, mi corregga la prego se sbaglio, ma qui mi pare che il "recupero di competitività" possa avvenire in due modi: o svaluto la moneta (rapido, equo per tutti i residenti) oppure svaluto i salari dei lavoratori dipendenti (lungo, doloroso, molto iniquo, considerato che già son quelli che pagano più tasse).
E allora mi chiedo: perchè davanti a questa alternativa i sindacati nemmeno considerano la prima opzione?
Sì, è la solita solfa che stanno ripetendo da qualche giorno, adesso mi toccherà rispondere a questi dilettanti, hanno rotto. I sindacati hanno evidentemente preso i loro trenta denari. Mi sembra che Cremaschi lo abbia anche in qualche modo ammesso, no? Cosa che non tutti hanno preso bene.
Eliminacerto che sti francesi, sempre un passo avanti a noi italioti. Tre destre invece di due. E noi a rosicà...
RispondiEliminaSe si coglie l'ironia, può anche andar bene Little Tony, o la nostra rivisitazione (a proposito dei populisti che approfittano della assenza di offerta da parte della sinistra alle istanze del popolo che ragiona con la pancia perchè con la pancia sente i morsi della fame).
RispondiEliminaMi raccomando... nel video non è presente il banner "IRONIA" ma da parte nostra dovrebbe risultare scontata... almeno spero :-)
Un omaggio implicito ad Alberto Bagnai... Presto ne arriverà uno esplicito (sperando che gradisca entrare nel nostro lessico satirico)
http://www.youtube.com/watch?v=1dbJuOx7Wbg
E per chi proprio non ci credesse, a conferma della nostra deriva populista "arcoriana", ecco l'investitura "telefonica" del CAV.
(Ah, sappiate che anche questa in molti l'hanno creduta vera. Tanti piddini, tanto onore)
http://www.youtube.com/watch?v=jvxv4DKBs-g
PS: professor Bagnai, se riesco a finanziare la cosa mi piacerebbe farti venire a Palermo... ho in mente un bel forum sul neocolonialismo, la questione meridionale a cerchi allargati, e le prospettive delle autonomie locali... Avrei in mente di invitare tanti economisti di caratura mondiale, i famosi "premi nobel di Berlusconi" per intenderci ;D
Grazie di tutto
Buongiorno prof.
RispondiEliminaI miei 8 giorni a Caramanico purtroppo sono finiti, anzi forse dovrei dire per fortuna, visto che sono stati otto 22 del mese! E infatti sono in surplus con la bilancia di casa
La cara Europa, anzi ormai una parola unica PIÙEUROPA, vuole trattare tutti i suoi cittadini allo stesso modo, e dopo le lacrime, il sangue e i soldi degli Irlandesi, dei Portoghesi e dei Greci, ora chiede le lacrime, il sangue e i soldi degli Spagnoli.
Naturalmente il tutto con gli Italiani nel cuore... Del mirino PIÙEUROPEO
Dall'assemblea del PDDDD Bersani...."...mai promettendo l'impossibile, mai raccontando favole...." Intanto l'Istat ci dice che a giugno galoppa l'inflazione....che nel nostro caso dicesi Stagflazione....o mi sbaglio?
RispondiEliminaArbeit macht frei
RispondiEliminaAnnette Schavan (D) e Josè Ignacio Wert (E) hannom siglato l’ importazione “umanitaria” di forza lavoro.
Non più carri ferroviari sigillati .... “ce lo chiede l’Europa” .
Questo è (N)euro delirio ….
That’s all, folks
"una di quelle cose dove ognuno porta qualcosa da mangiare (e quindi io ceno prima)"
RispondiEliminaIn Francia la tragedy of the commons colpisce pure i banchetti? Pensano tutti di mangiare a sbafo e non portano nulla? :)
Scusa ma la tragedy of commons non c'entra molto, qui eventualmente si potrebbe parlare di free riding. Il problema però è un altro: commuove vedere quanta gente è convinta di saper cucinare! Sempre meno, però, di quella convinta di capire l'economia... Morale della favola: io cucino a casa mia e porto due o tre bottiglie (o quel che l'è). La salute è importante...
Elimina"Da che mondo è mondo, se ci fossero meno anime belle, succederebbero meno cose brutte.": eheheh!
RispondiEliminaIn effetti, professor Bagnai, i fautori del “più Europa” ci stanno conducendo ogni giorno di più verso un disastro, perché è evidente che se oggi le cose vanno male, supermario garantisce che domani andranno peggio.
RispondiEliminaNel frattempo dobbiamo anche sorbirci l'ennesima “discesa in campo” dello smarrito di Arcore. E già questo la dice lunga sullo stato di salute della politica italiana. I più zelanti nel riproporre l'imbarazzante evento sono quelli di Rainews24, la cui missione consiste nel rassicurare l'elettorato del Pd che tutto sta andando per il meglio in eurolandia - e con un nome così, già si intuiva che sarebbe finita male.
L'aspetto divertente della faccenda, si fa per dire, è la reazione allarmata di Oscar Giannino, che giovedì scorso ha rivolto un appello di questo tenore ai suoi abituali ascoltatori: «Oggi 12 luglio, San Giovanni Gualberto, mi sento di dirvi dal profondo del cuore senza per questo mettere in imbarazzo la radio che mi ospita, radio 24, che a questa notizia (il ritorno di Berlusconi) alcuni di quelli che la pensano come me, credo non pochi, decidono in questa maniera con un appello di chiedere a tanti di voi italiani di reagire [per] dare vita a un'altra cosa che nell'offerta politica non c'è, costruendola dal basso [...] Vedremo, di sicuro tornare a diciotto anni fa non è cosa che possa attirare chi è avanti d'età come me».
Ci mancava solo la discesa in campo del damerino alla von Hayek, per dare una connotazione grottesca alla campagna elettorale.
Ma vedi il damerino austriaco, economista con zero pubblicazioni, quanto piace a Di Cori? Gli piace quanto Donald, economista con zero cervello...
EliminaDue coincidenze non fanno un indizio? Non è quello il blog dove regolarmente ci informano sui loschi complotti della finanza internazionale demoplutogiudocattomassonica? Certo, che bello il mercato: eliminiamo i cattivi (Berlusconi, gli speculatori, la casta) e il problema è risolto (magari con un goccio di MMT, degna angostura per questo cocktail di cazzate). O no?
Non volevo alimentare polemiche e quindi questa perla, con annessa mia riflessione, l'avevo messa da parte. Ma visto che abbiamo rotto gli argini...
EliminaScrive Sergio Di Cori Modigliani: «Nel resto d’Europa avevano detto e scritto: “La Grecia verso il referendum: o dentro o fuori l’Europa”. Era falso. Gli unici a essere contro l’Europa sono i nazisti di Alba Dorata. Come in Italia. Gli unici a odiare l’Europa sono la Lega Nord, la Destra, Casa Pound, tutta la criminalità organizzata e quella parte del PDL ancora controllata da Berlusconi che teme arrivi la mannaia del Diritto sulle sue aziende. A questo si può aggiungere qualche frangia di mentecatti sparsi un po’ dovunque.»
Mi auguro non consideri mentecatto anche chi non odia l'Europa (che non è l'UE, ovvio), ma abbia raccolto abbastanza informazioni per ritenere che il più Europa, presunta panacea della crisi, costituisca una roulette russa per la democrazia che già oggi non sta messa bene.
Ma sentiti pure libero di alimentare polemiche, figurati. Il personaggio in questione è donaldiano, e, come vedi, tout se tient. Avevo qualcosina da dirgli, del resto, magari ci tornerò sopra. Così, per saggiare la sua statura (intellettuale).
EliminaSì, ho sempre pensato che quando le coincidenze sono più di tre, non sono più tali.
EliminaSeguo il blog di Di Cori, così come molti altri che offrono spunti di riflessione su argomenti di attualità politica – evito i siti complottisti, dove si inizia parlando, che so, dell'assenza di democrazia all'interno degli organi istituzionali Ue e si finisce a parlare di “rettiliani” -, ma in effetti ogni tanto mi lascia di stucco, sia per la superficialità con cui giunge a determinate conclusioni, sia per quello che a me pare un eccesso di fiducia nel genere umano. Intendiamoci, io credo che l'“Uomo” tenda a nobili ideali, ma penso anche che sia “più facile morire per le masse che viverci accanto” (è una frase che ho letto da qualche parte, attribuita a Trotsky).
Comunque mi sembra che il ritorno di B. sulla scena sia un'invenzione dei paladini del “piùeuropa”, resisi conto che l'insostenibilità dell'euro è ormai di palmare evidenza. Ossia chi detiene davvero il potere ha pensato di usare B. per spaventare quelli che non sarebbero andati a votare nel 2013 perché scoraggiati dalla infima qualità dell'offerta politica. Uno ascolta B. che straparla di uscire dall'euro con l'incompetenza che gli è propria quando parla di cose che non capisce – quasi tutto -, e corre a votare lo schieramento pro-euro: il trio ABC, o qualsiasi altro imbroglio stiano studiando.
E infatti Rainews24 è già al lavoro da giorni: terrorizza l'elettore medio mostrando B. per tutta la giornata, evocando cupi scenari e fosche rimembranze di un passato di cui molti avrebbero fatto volentieri a meno.
Non so se donaldiano sia una definizione corretta, sempre che non abbia cambiato idea da metà Marzo di quest'anno.
EliminaIl 16 Marzo 2012 pubblica sul suo blog una intervista al nostro papero preferito. Nei commenti, a chi lo accusa di essere «saltato sul carro del vincitore» (la vincita sarebbero i 2000 di Rimini: le persone ormai ragionano[?] solo in termini di audience) risponde così:
«Il fatto poi che io non abbia sostenuto Barnard è risibile. Perchè avrei dovuto sostenerlo? Io stesso ritengo che la MMT sia inapplicabile in Italia e quindi pragmaticamente inefficace, il che -in un paese normale- avrebbe dovuto spingere tutti a dibattere sulla questione sui giornali, alla tivvù, e sentire tutte le voci per animare il dibattito. Invece è scattata la censura. Quindi, ho ritenuto opportuno sostenere chi è rimasto vittima oggettiva della censura.»
Non so se è donaldiano sotto il profilo tecnico (come tu dici, trova inapplicabile la MMT, affermazione impegnativa perché nessuno sa cosa essa sia), ma lo è, e molto, sotto il profilo culturale. Volevo scriverci un post, ma non mi sembra il caso di perderci tempo.
EliminaEd ecco una bella analisi della situazione portoghese, di cui si parla abbastanza poco, e che, purtroppo, non contiene sorprese.
RispondiEliminaPortugal – Please Switch The Lights Off When You Leave!
http://www.economonitor.com/edwardhugh/2012/07/14/portugal-please-switch-the-lights-off-when-you-leave/
Roberto Seven
Profe, ma adesso scrive di sé anche in terza persona? Le epiche gesta del Cavaliere Nero? Cmq, alla Letteratura si perdona tutto.
RispondiEliminaUna cosa che non capisco è perché il caldo opprima solo noi. Nemmeno il caldo è più democratico come una volta.
Scusa, quale sarebbe la terza persona? "Io che non ho fatto l'ENA" mi sembra prima persona... Il caldo ti opprime molto troppo, come direbbero loro...
EliminaFai come me: fatti una bella corsetta alle dieci di mattina. Poi, se torni, la giornata ti sembrerà fresca...
EliminaMah, mi pare che il Monsieur A. del récit parli con molte (troppe?)licenze poetiche sue, Profe (Mélenchon a parte, ma la Marine e l'etilismo inclusi). Mentre nella Catarsi lei affronta di petto la chose togliendo la parola al "povero A." Cmq., ottimo questo capitolo della Piddineide sans frontières.
EliminaQuanto al caldo (qui è d'un humide poilu), è ancora una volta colpa dell'euro - che manca per installare un condizionatore.
Non volevo credere che proprio tu non avessi capito una beneamata fava... ma alla fine doveva succedere!
EliminaSperiamo che sia successo due volte: la prima e l'ultima, e comunque hai sempre il mio affetto.
Solo che... Se dico che A. è un mio collega, vuol dire che A. è un mio collega. Non avrebbe alcun senso inventare una storia simile: non devo certo trincerarmi dietro una terza persona per dire cose che qui ho detto (e ripetuto) sui giornali! Viceversa ha un senso non fare il suo nome, anche se questo blog in Francia ancora non viene letto (a differenza di quanto accade in Spagna e Grecia) perché pensano di non averne bisogno.
Ti faccio anche presente che sul blog è un conto (dovere d'ufficio),ma in società a me non piace schiacciare le merde: preferisco evitarle, anche quando ho bevuto, e comunque reggo piuttosto bene (meglio di A.), il che mi permette di restare compos mei e di non avere nulla à regretter dopo (cosa che ad A. era invece successa - ma secondo me sbagliava, ed è anche per aiutarlo a capire che mi sono permesso la mia battuta sugli operai).
Mi rendo però conto del fatto che vivendo (almeno telematicamente) in questo paese di schiavi saccenti (presenti esclusi, ovviamente) ti torni strano che qualcuno all'estero possa fare delle riflessioni che qui facciamo solo noi. Ma strano non è. Certe cose che qui ci diciamo e che sembrano "rivoluzionarie" in Francia sono abbastanza di dominio comune. Certo, non è che ci siano da farsi troppe illusioni. Il mazzo è truccato anche lì. Ma un minimo di senso alla parola democrazia ogni tanto si incontra qualcuno che riesce a darlo. Quindi, per farti un esempio, i titoli di "Le Monde" sugli "opposti populismi" si sono immediatamente rivelati un boomerang (e quella linea di contrattacco è stata subito abbandonata). Significa che non c'era solo A. a pensarla come me.
Qui da noi è molto ma molto più difficile. Il che rende scusabilissimo il tuo primo e ultimo equivoco!
E' fatta. A settembre partono 3 mesi di CIG ordinaria per mancanza di ordinativi ed in assenza di novità significative, ovvero commesse di lavoro di un certo peso, a fine anno si chiude baracca. Dopo 18 anni. In pratica sono senza lavoro. Già avevo intuito dove stava il marcio e questo blog me ne ha dato ulteriore conferma tecnica (nonchè politica). Ne farò tesoro per le mie scelte future.
RispondiEliminaMa non ti servirà a nulla perché tutti i partiti politici e "antipolitici" che potrai votare saranno schierati compattamente a favore della scelta grazie alla quale hai perso il lavoro. Il che significa che la prima fondamentale pietra del colpo di Stato è stata l'adozione del maggioritario, fatta, ovviamente, per far dispetto al nemico di turno (Craxi). Ricordiamocelo e ricominciamo da lì.
EliminaSalve mi chiamo Alessandro, studio all'Università di Siena, sono uno studente di scienze politiche per passione (no perchè "intantomiprendounalaureapoisivedrà"). Ho scoperto da poco questo blog e sto passando molte delle mie ore estive a leggermi tutti questi articoli. Quindi probabilmente non sto sfruttando al meglio la stagione estiva; o forse perché in assenza di un'occupazione stabile o forse perché ho finito gli esami (in realtà mi manca un esame di spagnolo) o forse perché sono temporaneamente senza una compagna femminile stabile non ho niente di meglio da fare.
RispondiEliminaNonostante ciò faccio i complimenti al Prof. Bagnai e lo ringrazio, per il coraggio, per la competenza, perché scrive meglio di chi dovrebbe scrivere per professione, perché mi sembra d'aver capito che suona il flauto, perché ascolta buona musica e perché parla molte linque fra cui lo spagnolo che io non ho voglia di studiare.
Il pezzo di Schumann era bellissimo, non lo conoscevo e approfondirò, del romanticismo tedesco apprezzavo soprattutto la letteratura, non ho pianto, però mi sono commosso con allegrezza.
Però viste le politiche che si stanno attuando nella Grande Germania e nelle sue future colonie direi che questo brano è molto più adatto, anche per lo scenario per cui è non so se giustamente o ingiustamente sfruttato:
http://www.youtube.com/watch?v=QcvdvnSMk1M
Ah, ma se studi a Siena avrai sentito il mio "nom de famille" ogni tanto... Eh già...
EliminaNon parlo lo spagnolo (ancora).
Chi scrive per professione deve scrivere per tutti, quindi generalmente legge robaccia e poi fa un corsodiscritturacreativa. Io non voglio scrivere per tutti, la merda non mi piace e non mi diverte, quindi ho un ingiusto vantaggio su certi professionisti, del quale non voglio approfittare. Ti ringrazio per essertene accorto, in ogni caso.
Comunque: apprezzo il fatto che preferiresti una compagna femminile stabile al blog. Ma perché non due o tre instabili? Non so, è solo un'ipotesi, io ho smesso... L'importante è non pensare troppo all'economia.
A questo proposito, di Schumann consiglio molto anche la musica da camera strumentale (forse meglio questa, che ha un po' più di "tiro"), ma è certo che nel Lied esce meglio: senti a 2:14 l'anima che spiega le ali, ecc.
Questo non possono togliercelo, e del resto non possiamo darglielo. Per questo motivo, è bene ricordarlo, abbiamo già vinto.
Ma per piangere davvero ci vuole questo! http://www.youtube.com/watch?v=s5gVuzNsIvA
Eliminagentile prof. bagnai mi piacerebbe che commentasse l'art. di guido rossi sul sole24ore di oggi domenica 15 luglio intitolato " le cause vere del male italiano" perchè ci leggo tanto di quel moralismo inutile applicato all'economia...
RispondiEliminagiuseppe dezio
ps. peccato che pur vivendo a pescara gli incontri organizzati da lei e dai suoi colleghi mi siano sfuggiti completamente - forse qualche manifesto in più per le vie della città non sarebbe male metterlo -
Come ho detto più volte, non mi interessa commentare le opinioni di ogni signor Bianchi o (in questo caso) signor Rossi. Mi sembra che tu abbia le tue idee, e mi fido.
EliminaCome ho detto più volte, preferisco i commenti con i link embedded, perché se io lavoro tanto, bisogna che lavoriate un po' anche voi.
Come invece non ho detto mai, perché lo ritenevo inutile, un convegno scientifico non è un concerto rock e quindi normalmente non lo si pubblicizza per le strade. Può piacere o non piacere, ma è così. Chi segue il blog sa che degli interventi più salienti è stato dato e sarà dato ancor più conto attraverso il blog stesso.
Ora dubbi sulla tripla A di Berlino (nulla di nuovo per Goofy, solo una conferma)
RispondiElimina"... un report di Mediobanca securities metteva in guardia contro il 10 e lode alla Germania. Davvero merita il voto di massima affidabilità che si traduce nella tripla A? Dopotutto è un Paese che non batte più moneta e che non può permettersi di perdere per strada i compagni di classe meno virtuosi del Club Med.
Paesi come l'Italia, la Spagna, e mettiamoci pure la Francia, che, tutti e tre insieme, assorbono la metà dell'export tedesco. [...]
Una situazione che alla lunga è incompatibile con la convivenza nella moneta unica. [...]
A furia di tirarla, la corda si spezza. Se l'euro non dovesse resistere alle pressioni, l'economia tedesca dovrebbe fare i conti con una situazione in cui il Club Med da cliente si farebbe concorrente low-cost. Se invece, più ragionevolmente, si arrivasse a costruire davvero una casa comune in Europa, dove condividere oneri e onori, la Germania dovrebbe dire addio alla stagione dei capitali regalati. I rendimenti dei Bund inevitabilmente tornerebbero in territorio positivo, con automatiche perdite in conto capitale per chi ci ha investito negli ultimi mesi. Ma dei rischi nè dell'uno nè dell'altro scenario, la tripla A della Germania mette minimamente in guardia gli investitori. Che, felici e ignari, continuano a rifugiarsi nel "safe-heaven" teutonico"
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-07-15/dubbi-tripla-berlino-142244.shtml
Grilli: ecco come ridurremo di 20 punti il debito in cinque anni
"Per ridurre il debito pubblico, «la strada praticabile è quella di garantire, con un programma pluriennale, vendite di beni pubblici per 15-20 miliardi di euro l'anno pari all'1% del Pil». Lo propone il neoministro dell'Economia, Vittorio Grilli in un'intervista al Correre della Sera."
(e ci voleva un governo tecnico per fare 'ste stronzate?)
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-07-15/grilli-ecco-come-ridurremo-145953.shtml
Professore, invece non capisco bene cosa sta facendo Hollande... qui dicono "tassa e spende".
E' giusto tassare così tanto? Perché lui può spendere (e non lo fanno saltare)? Sta cercando di mantenere le promesse elettorali o sta facendo quello che lei aveva previsto?
http://www.iltempo.it/politica/2012/07/05/1350523-ricetta_sbagliata_hollande.shtml?refresh_ce
Alcuni post addietro scrivevo che il saggio di Fassina " il lavoro prima di tutto" pur cn tutte le ambiguità della seconda parte, aveva comunque il merito di guardare alle cose politiche da punto di vista macroeconomico.
RispondiEliminaQuesto intervento di Fassina è importante,riconosce i problemi dell'euro.
Caro Domenico,
Eliminanon so come dirtelo... lo spettacolo di questi cadaveri politici è ripugnante, rassegnati e passa ad altro.
Mi sono fermato alla frase fatidica "area euro, Europa e Italia sono due facce della stessa medaglia". Cruciale l'identificazione fra Europa e aurea euro. Traduciamola, questa frase: "sono un servo sciocco delle tecnocrazie bancarie che vi hanno messo nelle condizioni nelle quali siete, ho tradito i miei concittadini e i principi di quella scienza economica che ho studiato (forse, da qualche parte) prima di intraprendere la carriera politica, ma ora sparerò qualche fumogeno per evitare di dover pagare il conto dopo l'8 settembre".
Sì, lo so: ora queste parole ti sembrano dure, ma non preoccuparti: è solo perché sei un po' lento. Io di saper arrivare prima degli altri alla conclusione corretta, da quando ho aperto questo blog, l'ho dimostrato diverse volte. Succederà anche il contrario, ne sono certo. Tu tieniti stretto (a) Fassina, e vedremo come va a finire.
A me questa gente fa schifo. Ti dirò: mi fa più schifo di Donald, perché comunque finora ha fatto più danni (anche se in un certo senso è un minor ostacolo al cambiamento). Non so, trovo difficoltà a ringraziare chi mi sottopone uno spettacolo così triste. Comunque grazie per il pensiero, dai...
se posso segnalare un altro che parla di 8 settembre prossimo venturo: http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100018656/two-steps-closer-to-growth-liberazione-and-the-italian-lira/ dal titolo "Two steps closer to growth, liberazione, and the Italian lira". Desolante che cose simili non le dica un qualche giornalista italiano; è pur vero che fatte leggere al piddino di turno cosa gli han confermato? il complotto anglosassone contro l'euro...
Eliminariccardo t.
Conoscendoti (come blogger) so che ti sei contenuto ( è segno che mi vuoi bene e mi sopporti). Ma io ti segnalo questi piccoli eventi non per farti stare male ( lo sai che la simpatia è reciproca),ma per il semplice fatto che sono piccole breccie in cui si può cominciare a lavorare da dentro.Insomma da oggi anche nel PD è legittimo dire che L'euro non è una AVO e che questo crea seri problemi di natura economica. PENSA TE SE TI SEGNALAVO L'INTERVENTO DI D'ALEMA 10 MINUTI E PASSA SI ARIA FRITTA, COME MINIMO MI CANCELLAVI A VITA DAL BLOG :-)
EliminaD'Alema chi?
EliminaComunque, guarda, per me "lavorare da dentro" certa gente significa semplicemente salvargli la pelle (in termini politici). Giusto invece che paghino per quello che hanno fatto, andandosene. Il loro partito deve essere cancellato dal panorama politico e i loro elettori devono avere la forza di inventarsene un altro. Non c'è più la base? Bene: ci pensi lei.
Per rew: ottima scoperta, veramente "spiscioso". Questo lo mando in giro...
EliminaPerò l'8 settembre è stato seguito da un periodo di 18 mesi di guerra civile (ora mutatis mutandis, non sarà così sanguinoso, ma certo not a cup of tea)...
Estote parati...
L'articolo del Telegraph sarebbe da tradurre e da far circolare il più possibile. Fa strage dei tanti luoghi comuni sulla situazione italiana che spesso confinano col più bieco e stupido razzismo, luoghi comuni che del resto alcuni (inutili) commenti all'articolo ripropongono autisticamente: sembra che fin troppa gente si limiti a leggere il titolo prima di correre a postare le proprie perle di saggezza. In questo tutto il mondo è paese, anche se si notano alcuni piddini infiltrati, come quello di "oddio, mi si svalutano i risparmi!" E fatti svalutare il salario, coglione, così non ne avrai mai più di risparmi...In fondo l'articolo ripropone le stesse cose che Goofy dice da anni, e il paragone con l'8-IX mi farebbe pensare al buon Ambrose che si nasconde tra di noi qui sul blog...
EliminaPerdonatemi, ma Oscar Giannino è un semplice giornalista che penso abbia fatto un master di non so che (si vanta di averne fatto uno).
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Oscar_Giannino
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RispondiElimina“il faudrait se demander si les ouvriers sont aussi une espèce protégée par l’Europe”
RispondiEliminaNon!