(...è ovviamente un'applicazione della logica eurista, sulla quale ci siamo spesso intrattenuti, l'ultima volta qui, dove trovate anche il rinvio alle cinque puntate precedenti...)
Luebete ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Un'utile sintesi":
Per come procede la discussione riguardo il riarmo europeo capisco che:
- dobbiamo armarci contro una nazione che fino a ieri combatteva con le pale e i chip delle lavatrici
- dobbiamo armarci contro una nazione che ci vuole colpire per obbligarci a comprare il suo gas che è più economico (perchè siamo furbi)
- impiegheremo anni per armarci e la nazione contro cui dovremmo difenderci aspetterà tranquillamente tutto il tempo
- dobbiamo armarci per difenderci da una nazione che se ci attacca fa scattare l'art. 5 della Nato (visto che ci siamo tutti dentro) e che rischia di essere rasa al suolo
- dobbiamo armarci contro una nazione con un PIL più piccolo del nostro e che non avrebbe i mezzi per garantire la stabilità della zona che ha conquistato
- la spesa per armarci sarà scorporata dai vincoli europei, ma dobbiamo comunque trovare i soldi perchè gli 800 miliardi erano una trovata pubblicitaria
- per armarci dobbiamo comprare prodotti bellici esclusivamente europei dopo che, avendo distrutto la nostra industria, al massimo possiamo produrre cerbottane (che forse sono efficaci contro le pale)
- dobbiamo produrre acciaio e veicoli bellici, ma io devo comprare l'auto elettrica per salvare il pianeta, così che le forze armate possono usare un carro armato che va a bitume.
- dobbiamo armarci per avere i carri armati col dubbio che i ponti sul Po possano reggere il peso
- i 70 anni di pace che ci ha dato Lueropa, erano proprio 70 e sono, purtroppissimo, finiti
- dobbiamo armarci proprio ora che l'unico conflitto europeo sta volgendo al termine
- per armarci dobbiamo fare il debito comune (denominatore o multiplo?) che però non può essere garantito dalla BCE che non è qui per chiudere lo spread (nostro)
- dobbiamo armarci, ma chiudiamo gli ospedali che così nel caso i soldati si facciano male vanno alla clinica privata
- dobbiamo armarci per difenderci i confini che però sono brutti perché "immagina un mondo senza confini"...
Io, boh...
Pubblicato da Luebete su Goofynomics il giorno 11 mar 2025, 11:42
(...sinceramente credo che non ci sia altro da aggiungere sul piano di riarmo. Sull'esercito comune avevamo già detto tutto qui anni or sono. Direi che possiamo passare ad altro...)
Come dargli torto…!?
RispondiEliminaAggiungerei dobbiamo riarmarci per difendere parte del territorio Ucraino quando per il territorio istriano legato a Venezia e quindi all'Italia Fiume compresa non abbiamo fatto nulla. Ovviamente mi riferisco al litorale principalmente. Anzi non solo non lo facemmo riarmandoci ma accettando quello che vollero francesi ed inglesi e ciò provocò, davanti all'intolleranza di questi ultimi, la reazione di Maria Pasquinelli che sparò sulla schiena al generale De Winton. Poi perché c'è lo dice il PD, i no terzo mandato, i forza Europa e i pet moderati dovremo magari prenderci la gente che lascia quei territori dopo che proprio gli avi del PD insultarono i profughi istriani. Magari poi facciamo una bella trattativa con Tajani come abbiamo fatto quando correndo dietro ad Angela abbiamo riconosciuto la Slovenia e la Croazia senza subordinare il riconoscimento alla restituzione di parte del nostro territorio e ai risarcimenti agli espropriati nostri. Mostriamo il nostro vero volto di camerieri e portieri del vincolo esterno monetario e politico che sia. Qui non c'è più razionalità ma neanche l'umiltà di provare vergogna nel non difendere i nostri interessi. La maggioranza del paese dei partiti di cui sopra compresi quelli del partito di maggioranza non hanno nemmeno amor proprio. Siamo a un livello più basso di quello della fortezza Bastiani. Probabilmente nel 1940 Buzzati aveva sentito parlare del progetto UE prima di scrivere il libro.
RispondiEliminaDissento totalmente. Non è questo il posto per revanscismi nostalgici. La storia ad uso e consumo di labari e orbaci non dovrebbe essere riscritta qua, in parte ci ha già pensato il mainstream a sdoganarla. Qua però non vorrei leggere post simili
Elimina@Dante5
EliminaChi rinnega la propria storia rinnega se stesso ( e poi si perde ) e credo che questo ( e non un "revanscismo") fosse il senso di ciò che scrive Gil.
E anche "inventarsene" una è un' altra forma di rinnegare se stessi ( e perdersi) .
E qui non mi riferisco solo alla perniciosa invenzione della "romanità fascista " ( che tu giustamente aborri) ma anche alla altrettanto perniciosa invenzione che nel 1945 noi siamo stati "liberarti" da "noi stessi".
Io la storia mi dispiace ma la conosco bene. Conosco bene le foibe ma conosco bene anche quanto ha preceduto le foibe. E non sto qua a dilungarmi perché su questa pagina mi sembra assurdo dibattere di questo. Tu forse appartieni al filone degli "Italiani brava gente" (prova a leggere il libro omonimo) quando si parla delle vicende della guerra. In realtà gli Italiani (col colore nero, almeno dei loro capi) hanno compiuto crimini efferati su tutti i fronti di guerra, e tra i peggiori nei Balcani. Ci sarebbe stato ampio materiale per fare un bel processo di Norimberga magari a Milano o a Salò, ma proprio perché conosco la storia so perché non avvenne. E magari in quella sede si potevano anche trattare i crimini analoghi non solo del confine orientale ma del triangolo della morte che pure conosco bene, ecc. Quindi alla fine l'amnistia Togliatti convenne a tutti, e i panni sporchi non vennero lavati. E oggi ci troviamo che c'è gente che pretendeva di fare la pulizia etnica inversa nei primi anni 90. Direi che non ci siamo.
EliminaRisponderti nel merito dei tuoi nuovi argomenti ( le foibe, "l' amnistia Togliatti" etc..) sarebbe inutile perché non hai capito il senso del mio intervento.
Eliminariguardo all' Istria e Dalmazia tutto ciò successe per l' estinzione dello stato italiano a causa della totale disfatta nella seconda guerra mondiale,che privò di ogni difesa quei territori e quei nostri connazionali .Però la resistenza e l' insurrezione ,espressioni di un potere costituente che obliterava l' ordinamento precedente ,ci permise ,a differenza degli altri sconfitti ,di darci una Nostra Costituzione che anche se parzialmente attuata fu una delle fondamenta della rinascita della Nostra Nazione
EliminaPiù che altro, il problema è che, per fare un dispetto a Trump, a Musk e agli Stati Uniti, dovremo spendere 800 miliardi di euro per comprare armi dalle industrie belliche statunitensi e hardware da Starlink.
RispondiEliminaMi dicono che oggi su 100 euro spesi in armamento 60 vanno agli Stati Uniti. Chi mi segue sa come la penso: quello che viene proposto come momento di emancipazione del nostro lembo di terra emersa è in realtà il segno più evidente e definitivo della sua subalternità ai vincitori dell'ultima guerra.
EliminaCirca metà della spesa italiana in armi è dedicata alle importazioni: circa un terzo di queste arrivano da Francia, Germania e UK. Questo, a meno di non sbattere il naso contro Surovikin, permetterà dopo di poter alimentare la retorica del avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi, adesso austerità.
EliminaGeniali! È tutto Vostro Onore.
RispondiEliminaCiao bagnai,
RispondiEliminaA proposito della questione rearm e spesa pubblica ho un dubbio e la prego, mi passi il link di un articolo del blog che mi aiuti poiché sono in confusione . Oggi discutevo con un europeista della questione rearm e gli facevo notare che sono stati fatti tagli alla spesa pubblica negli esercizi essenziali, imposti dall’Ue, e che era ingiusto che ora dovessimo invece indebitarci per armarci. Mostrai al mio interlocutore il grafico della spesa pubblica in beni e servizi in netto calo dalla stagione dell’austerity in poi(e ripresasi negli ultimi anni), ma egli, e qui vorrei che lei mi aiutasse a capire, mi rispose che la spesa in beni e servizi è una parte piccola della spesa pubblica e che, vedendo la spesa pubblica in toto, non gli risultava questo importante taglio della spesa.Questa risposta mi ha messo in crisi e volevo chiederle se ci fosse un articolo del blog che mi aiuti a interpretare bene questa cosa e a capire come rispondere a questa obiezione. Può passarmi un articolo del sui blog che mi aiuti a inquadrare meglio la questione cosicché possa capire meglio? P.S. Vi prego di non confondere me con chi ha detto queste cose quindi Keep calm e aiutatemi a capire questa questione con calma e tranquillità
Gli investimenti: intesi non come quando uno mette sotto un pedone con la macchina...😉
EliminaPerò una teoria la ho: forse, se al taglio degli investimenti pubblici una parte di questo taglio fosse finito per abbassare il debito, ciò avrebbe un effetto recessivo sull’economia(perché un conto è investire nel mercato interno, altro è di colpo dare soldi ai creditori sottraendoli dal mercato interno) ma sulla spesa totale ciò avrebbe un effetto nullo e questo spiegherebbe come rispondere a chi porta questa tesi…ma non sono un economista e vorrei un grafico che analizzi cosa sia successo. Per quanto riguarda ciò che hai scritto, la spesa per beni e servizi a cui facevo riferimento non include anche gli investimenti pubblici? Su tradingeconomics non c’è, non lo trovo, un grafico che mostri gli investimenti pubblici, quindi deduco che siano inclusi in quello della spesa per beni e servizi. Però vorrei un post, un grafico, qualcosa, che mostri se una risposta del genere sia corretta rispetto a questo tipo di contestazione, affinché non mi senta più dire “questa è solo una parte della spesa pubblica, devi vederla nel suo complesso”. Ripeto: non linciatemi, è che voglio capire come rispondere a queste contestazioni
EliminaSperando di essere utile: vai su dati.istat.it e dal menu di sinistra clicca su Conti nazionali -> Conti e aggregati economici delle Pubbliche Amministrazioni -> Uscite annuali per sottosettore -> Voci di uscita per funzione. Il totale uscite della PA per il 2023 è 1144853. La voce "consumi intermedi" rappresenta acquisto di beni e servizi, se non vado errato, ed è 121490. C'è anche "acquisto di beni e servizi non market prodotti da produttori market" ed è 53340. Messe insieme sono circa il 15% del totale. Possiamo concedere al piddino che non rappresentino la maggior parte della spesa pubblica ma mi sembrano una fetta abbastanza grossa da essere visibile, circa un sesto. Se non la vede è perché non la vuole vedere. Se ti toccano un sesto dello stipendio secondo me te ne accorgi.
EliminaBisogna distinguere fra i consumi collettivi, cioè la posta figurativa che in contabilità nazionale descrive il consumo di servizi erogati dal settore pubblico (e che corrisponde sostanzialmente agli stipendi del pubblico impiego), dagli investimenti pubblici, e dalla spesa redistributiva. La posta realmente determinante nel causare l'infarto dell'economia italiana è ovviamente la spesa per investimento pubblico, la cui diminuzione ha spiazzato anche tanto investimento privato. Tutti i dati sono stati riportati qui.
EliminaPoi, ovviamente, vale quello che ci siamo detti qualche giorno fa: coi terrapiattisti economici forse non vale la pena di accalorarsi troppo. Se un cretino qualsiasi dice che non c'è stata austerità, prima accertati che sappia che cosa vuol dire "politiche fiscali procicliche", e poi fagli leggere l'incipit di Draghi a La Hulpe.
Un’utile sintesi su “Un’utile sintesi”.
RispondiEliminaGoofynomics è efficiente e produttivo.
D'altra parte, come nelle altre applicazioni di logica eurista, l'obiettivo non è quello di cui si finge l'urgenza. Anche in questo caso, l'obiettivo dichiarato fallirà, non ci riarmeremo pur spendendo in armi. Lo scopo non sono le armi, ma la spesa. Temete per il portafogli, temete per i tentativi di serrare i ranghi in EU, non per le bombe. Se palesemente non serve a una cosa, serve ad altro. Non è questa l'interpretazione della logica eurista che ci è nota da molto?
RispondiEliminaCorreggo: lo scopo non è (solo) la spesa (a sostegno della riconversione dell'economia tedesca): lo scopo è (soprattutto) imporre il debito comune, che sarà lo strumento con cui la leadership tedesca dell'Eurozona ci imbriglierà definitivamente. Questo nelle sue intenzioni: i risultati dipendono anche da noi.
EliminaA mio avviso, siamo giunti alla divisione del campo che qualcuno aveva anticipato: o sei a favore UE o sei contro UE, terzium non datur. Sono stati costretti ad aumentare troppo velocemente la temperatura dell'acqua: sarà complicato bollire la rana senza la disponibilità di ulteriori "tools".
RispondiEliminaNon mi farei illusioni, nel festival della "demenza collettiva" ci siamo già passati ( vedi il 1914) , ma nel dubbio ci dovrebbe preoccupare anche la recente "pandem....ia".
EliminaPer "ucrainizzarci " non ci vorrà molto , basterà martellare in TV "er poppolo" tutte sere a reti unificate👿
A livello di dichiarazioni, i vari partiti di CDX sono stati chiari su chi è a favore e chi è contro la linea proposta dalla commissione UE. Ora occorre capire quale sintesi ne uscirà in termini di indirizzo politico della maggioranza di governo e, dunque, di effettiv provvedimenti.
EliminaAl parlamento europeo, FDI ha votato a favore sul piano di riarmo proposto dalla Commissione ma, se ho capito bene, si è astenuto sulla risoluzione sull'Ucraina. PD in parte a favore e in parte astenuti. FI a favore. Lega, M5S e AVS contro.
EliminaSi scrive "tertium".
EliminaMa il "marione" a dirci" volete la pace o le pensioni( /sanità) " è già venuto ?😀
RispondiEliminaOttimo l'intervento al TG Post in cui si citano le garanzie pubbliche se lo schema è quello della "Podenza di Fuoco'" SURE. Ci sarà supponiamo un fondo che finanzierà, non vado ad aprire su quali risorse ne costituiscono la dotazione, ogni stato darà delle garanzie per i prestiti sull'indebitamento con lo schema che se uno stato fosse inadempiente nel rimborso scatterebbe l'escussione della garanzia. Lo schema potrebbe prevedere che ove la garanzia dello stato oppure il collaterale versato in un conto magari della Commissione o della BEI non consentisse il ripago del finanziamento (ovviamente non ti diranno mai il tasso che sarà quello del momento probabilmente indicizzato) scatterebbe l'obbligazione solidale degli altri paesi che verrebbero escussi anche loro. Ma chi viene escusso potrebbe surrogare e recuperare lui il debito oppure venderlo a una SGA come avviene oggi nel mercato. Posto che la Germania non garantirà mai il debito degli altri paese. Ve lo immaginate il caso in cui il nostro debito finisse nelle mani germaniche a quali ricatti e condizioni capestro saremmo sottoposti ? E chi mandiamo a negoziare sta roba Fitto, Fazzolari, Calenda, Tajani persone per cui vale l'immortale frase da film: " Malgrado tutto, l'uomo più adatto è sempre lui. [Primo] [...] C'ha messo vent'anni a imparare quello che sa, ce ne vorrebbero altri venti per fargli cambiare idea".
RispondiEliminaPerò produrre droni (ci sarebbe un bel mercato) o munizioni antidrone, in pratica sono un involucro di plastica di mini pallini in ferro... Si potrebbe fare nelle fabbriche fiat. Servirebbe per difesa.. e si evita cassa integrazione haha
RispondiEliminaProbabilmente la cassa integrazione porta più ricchezza al paese, che riconvertire le fabbriche comprando macchinari americani (o tedeschi).
EliminaVedi moltiplicatori fiscali (ho risposto all‘altro commento con uno spunto a riguardo, da una stima di Goldman&Sachs di 0.5 per spese nel settore difesa )
Comunque il riarmo ha delle opportunità, con un non so che di età d oro del Cavaliere. Tornare a fare i concorsi pubblici non sarebbe un (termine oggi desueto ma di moda qualche anno fa) moltiplicatore?
RispondiElimina5000 VFI ad esempio sono 5000 stipendi e magari opportunità per il Sud..
Un associazione di pacifisti comunisti, cioè Goldman Sachs, stima che per ogni 100 cocuzze spese in difesa, il PIL aumenti di 50 durante due anni.
Elimina"Research estimates that additional spending on defense will have a fiscal multiplier of 0.5 over two years."
https://www.goldmansachs.com/insights/articles/how-much-will-rising-defense-spending-boost-europes-economy
Non capisco bene cosa intendano, spendi 100 oggi e il PIL aumenta di 50 ogni anno fino alla morte del sole?
O spendi 100 oggi e il GDP aumenta di 50 nel 2025 e 50 nel 2026 (nominale? la differenza col reale... dentro le bare?).
Di sicuro qualcuno più esperto potrà portare qualche esempio di studi di moltiplicatori fiscali.
Il discorso è sui concorsi pubblici, uno stipendio statale da stabilità che vuole dire crescita anche per le persone. Sul piano eu non sono d'accordo sto parlando di usare operai che sono fermi per un mercato emergente come quello dei droni
EliminaIo sono un dilettante , ma mi pare ovvio che "acquistare armi " ( all' estero) non moltiplichi proprio un bel nulla ( a parte il debito estero).
EliminaMoltiplicare "gli stipendi" da soli , invece non "moltiplica" nulla , semplicemente sposta danaro dalle tasche di chi "paga le tasse" quella dei neoassunti .
Con l' aggravante, che mentre uno stipendio " civile" dovrebbe (almeno nominalmente) produrre "beni&servizi" uno militare serve solo a "presidiare qualcosa".
Quindi che "moltiplicatore" ti attendi ? 😀
Uno stipendio dato può aumentare la domanda aggregata e uno stipendio può essere considerato moltiplicatore keynesiano poi ci sono varie considerazioni da fare ma poi lei da me che vole
EliminaSe per quello sarebbe meglio " aggregare domanda " producendo "ben&servizi" invece che "armi ", ma la questione più importante è un' altra : "la domanda aggregata " ( che si suppone di "beni&servizi" e non di "pallottole" ) come la soddisfi ? con "beni&servizi" prodotti a l' estero ?
EliminaI concorsi in realtà ci sono anche, ma bisogna vedere quali. I concorsi di tipo non generico, diciamo "tecnico" ma fuori dall'ambito informatico o economico ad esempio sono praticamente inesistenti. Stesso dicasi per i concorsi per livelli non iniziali di carriera, obbligatori perché con Brunetta se si vuol fare una progressione interna bisogna mettere a concorso esterno per lo stesso livello un certo numero di posti. Di fatto le carriere sono state fermate (ricordiamo la letterina di Draghi).
EliminaInoltre il problema andrebbe visto in prospettiva. I cococo Prodi-Treu (cioè UE-sindacato) sono del 1997 e prima c'erano i cosiddetti "contratti di collaborazione" informale. L'età media del precariato negli anni 2000 era di 35 anni. Chi è riuscito a essere assunto nel settore pubblico è andato poi a sbattere contro la riforma del pubblico impiego del 1992 prima e con la Madia poi, vale a dire con il taglio degli scatti stipendiali e con la scomparsa delle carriere. In tante amministrazioni i posti da quadro direttivo (livello EP o equivalenti) sono stati decimati dalle "razionalizzazioni" madiane e i dipendenti sono rimasti inquadrati nelle stesse categorie da decenni.
Insieme alla scomparsa di fatto dei servizi pubblici (sanità, trasporti, ecc.) e alla privatizzazione delle utenze questo dà ben poche prospettive sia a livello di pensione (stiamo parlando di meno di mille euro al mese) che di poter realmente pianificare una vita che non sia solo ristrettezze per far fronte alle spese incomprimibili. Al punto da augurarsi che le amministrazioni non possano rifiutare le domande dei dipendenti di rimanere in servizio fino a 71 anni, altro che quote varie, perché altrimenti appena in pensione si finisce alla Caritas.
In più adesso invece di mettere fondi sugli scatti stipendiali le PA stipulano costosissime assicurazioni sanitarie per tutto il personale anziché su base volontaria (il ripugnante welfare aziendale). Tanto per essere sicuri di orientare la spesa pubblica nella maniera giusta e di smantellare sempre più quello straccio di sanità pubblica che si vuol far finta di tutelare.
Un serio discorso sui dipendenti pubblici e sui loro salari (altro che efficienza), invece di limitarsi a deplorare i tetti agli stipendi degli alti dirigenti, a latrare come fa qualche benemerito commentatore qui sopra, o a elargire perle del genere "va bene che stiano male tanto votano tutti PD", per non parlare dell'incommentabile Morelli, sarebbe proprio da fare.
Sono d'accordo, anche se è giusto che chi vuole il nobile fine europeo assaggi un pochino i mezzi per realizzarlo.
Elimina"dobbiamo armarci per avere i carri armati col dubbio che i ponti sul Po possano reggere il peso"
RispondiElimina"e in effetti, ci aveva ragione l'Etiope, un carrarmato, da qui a Torino, sull'autostrada, non ce lo possono fa' passare" (cit.)
Da giovane aveva intuizioni fulminanti. Del resto, siamo vissuti per tre anni sotto la dittatura de "l'amico mio etiope", no?
Elimina"mai lasciare sprecata una buona crisi" cit. W. Churchill
RispondiEliminaE se mandassimo a trattare in UE con il grande spirito patrio che li contraddistingue Marattin e Serendippo ?
RispondiEliminaI mi
RispondiEliminaDopo la famosa frase "armiamoci e partite" leuropa ci regala un nuovo paradigma "armiamoci e pagate".
RispondiEliminaDirei armiamoci ed indebitatevi ....
EliminaDimmi perché piangi
RispondiEliminaDi felicità
E perché non mangi
Ora non mi va
Dimmi perché stringi
Forte le mie mani
E coi tuoi pensieri ti allontani
Io ti voglio bene
Questo non lo so
Stupido testone
Dubbi non ne ho
Anche se il futuro ha dei muri enormi
Io non ho paura e voglio riarmarmi
Non armarmi per il gusto di qualcosa di diverso
Ma tu credi che sia giusto far la guerra a tempo perso
Non armarmi e mi accorgo quant'è vera una bugia
Se il tuo amore non valgo non armarmi ma non mandarmi via
Non armarmi perché vivo all'ombra
Non armarmi per cambiare il mondo
Tanto il mondo non si cambia
E siamo tutti specchi
Fatti per guardarsi
E diventare soli e vecchi
Non armarmi per morire dentro
In una guerra di rimpianti e di ripensamenti
Non armarmi per restare a terra
Invece di volare come questo nostro amore deve fare
Piovono petardi su questa città
Se la gente vuole ma quanto male fa
Noi ci alziamo in volo e loro sono fermi
Sola in mezzo a questo cielo non lasciarmi
Non lasciarmi, non lasciarmi
Ho sbagliato voglio dire non armarmi
Non spezzare i miei sogni
E il mio cuore con questi non armarmi
Non armarmi per il rosso della rabbia che c'è in noi
Tu lo sai che non posso non riarmarti nemmeno se lo vuoi
Non armarmi, ti farò soffrire
Negli inverni che ci sono a volte nel mio cuore
Non armarmi per dimenticare né per vendicarti
Ma soltanto per amore no, non armarmi
Non armarmi e ci voliamo incontro
E ci caschiamo l'uno dentro l'altro sorridendo
Questo amore è bello come il sole
Dopo un acquazzone come due sukhoi
Stretti per la mano
Non armarmi
No, non armarmi
Non armarmi
No, non armarmi
No, non armarmi
ma un bel fondo sovrano dove far convergere i risparmi privati ed indirizzare investimenti ad uso e consumo delle convenienze italiche? lo chiedo per i miei amici fruttaroli e macellari
RispondiEliminaComunque gli europeisti mi fanno paura, proprio oggi ci pensavo. Prima del rearm facevano i finti pacifisti, erano quelli che contrapponevano se stessi a cattivi nazionalisti che vogliono la guerra; ora, improvvisamente , hanno cambiato la loro agenda politica inseguendo l’Europa, il che significa che, una volta che cadrà l’euro, cercheranno necessariamente qualcun altro che detti loro l’agenda politica visto che non sono in grado di averne una propria.Hanno una palese incapacità di decidere autonomamente, facendosi sempre dettare tutto da un ente esterno: altrimenti non si capirebbe come abbiano fatto a giustificare tale piano. Sono persone pericolose e solo ora mi rendo conto di quanto lo siano.Ho sempre avuto idee diverse da loro ma non pensavo fossero a tal punto pericolosi. Ora mi fanno paura queste persone
RispondiEliminaMi sovviene che gli stessi personaggi contrattarono via Whatsapp , suggellando con contratti secretati, l'acquisto di armi contro il coronavirus (=vaccini) americani e tedeschi durante la pandemia. Ma sicuramente non andrà a finire come l'altra volta, o no?
RispondiEliminaErano WhatsApp o SMS?
EliminaAdesso viene il dubbio anche a me. Mi sembra che si sia sempre parlato di SMS ma all'inizio di chat whatsapp. Nell'ultimo caso basterebbe chiedere alla Montagna (di zucchero).
EliminaE da chi li dovevamo comprare i vaccini? Dai russi e dai cinesi?
EliminaSempre ispirato dalla diretta di oggi, visto che temevo che si andasse a parare lì, quanto riportato è lo schema classico di come ci vengono comunicate decisioni già prese. L'altroieri era l'austerità, il libbberismo di quelli che bisogna chiudere le banche alla Grecia, ieri la comunicazione su vaccini e morbo della terra di Qin (per inciso, da piccolo mi spaventavano certe scene di Shining, ora la VDL che fischietta l'Inno alla gioia mentre si lava le mani) e oggi è la comunicazione di come vengono comprate le armi.
RispondiEliminaNel quarto impero, qualcuno sulla bolla dopo vent'anni non l'ha capito, ci siamo già.
Ma il punto non è questo.
Il punto è che questi vogliono DI NUOVO aprire due fronti. Come andranno contro alla Russia ancora non mi è chiaro, perché la maginot di là è andata. Ma fare la guerra su prodotti finanziari contro gli Stati Uniti penso sia il modo perfetto per farli davvero incazzare.
Un’altra lezione della storia che il genio pretenzioso qua sotto evidentemente ignora, ma tu per fortuna no. Adesso attenti a dove mettete i soldi!
EliminaAh, che capolavoro di sofismo selettivo! Si prende un problema complesso, lo si riduce a una serie di caricature e poi si demolisce, uno spaventapasseri fatto su misura. Con l’immancabile classico: 'e gli ospedali?'. Perché, ovviamente, la spesa militare e quella sanitaria sono un gioco a somma zero, come se senza carri armati i pronto soccorso fiorissero come margherite e i posti letto si moltiplicassero per magia. Un ragionamento che gioca più sulle emozioni che sulla realtà. Ma certo, meglio far finta che la storia non abbia mai insegnato nulla.
RispondiEliminaLa storia insegna che gli invasori “europei” della Russia (Napoleone e Hitler) perdono. La storia insegna che allearsi con la nazione germanica non è un’ottima idea, e infatti quando ci siamo sfilati dall’alleanza con loro e gli abbiamo combattuti abbiamo vinto, prendendogli anche un pezzo di territorio, mentre quando ci siamo alleati con loro abbiamo perso, perdendo anche un pezzo di territorio. Tu che storia hai studiato, caro?
EliminaC'è stato anche un momento di squisita strategia politica in cui pur alleandoci con loro e perdendo (perché loro avevano vinto), un pezzettino di territorio ce lo siamo preso comunque. Ma erano altri tempi.
EliminaIl perfetto ragionamento del Pinco Piddino che studia alacremente su Repubblica per migliorare la propria ignoranza
EliminaSuvvia, l'ho scritto di getto (e si vede) per farci due risate.
EliminaComunque, stante un vincolo di spesa, se spendi di più da una parte ne devi spendere meno dall'altra, quindi sì, se spendi meno in carri armati, hai più soldi da spendere in ospedali (o altro). Poi personalmente ritengo che servano anche i carri armati, ma non era quello il punto. Il punto è che ci hanno obbligati a chiudere gli ospedali per risparmiare e ora ci dicono che DOBBIAMO spendere di più in armi dimenticando che anche gli ospedali, in guerra, hanno una loro utilità.
Carissimo,
Eliminala Sua è un raffinato mix di cherry picking storico e falsa analogia, per poi chiudere con una fallacia dello storico post hoc: siccome in passato è andata in un certo modo, allora andrà sempre così.
Ma visto che è un uomo di spirito, le rispondo così:
Ah, la storia è grande, ma va compresa, se letta a metà, diventa sospesa.
Napoleone e Hitler, che bella accoppiata,ma il mondo di oggi è un’altra annata.
L’alleanza coi tedeschi? Un tema spinoso, ma starne lontani non è sempre un riposo.
Se il passato insegna, guardiamolo bene, senza ridurlo a comode scene.
Un brindisi alla storia, quella completa. Prost!
***cui pur alleandoci con loro e perdendo (perché loro avevano vinto)***
EliminaMa anche allora stavamo dalla "parte giusta"; anche quello era "gioco inglese", perché c'era un ' altro "impero" da far saltare😎
La "minaccia tedesca" è venuta dopo...😀
L' inglese Toynbee su questo esito "sorprendente" ( non è poi saltato ANCHE "l' impero inglese" ? 😀) ci ha basato l' essenza della sua concezione storiografica , che evidentemente ne l' elite inglese ne le attuali elites europoidi non hanno studiata: fare bene attenzione PRIMA a quello che si fa, perché anche " avere successo " potrebbe avere conseguenze disastrose.
Al forestiero: carissimo, non sei né il primo nell’ultimo che viene qui a fare sfoggio di cultura (presunta) senza arrecare alcun reale contenuto. Quelli come a te dopo un po’ si stancano, quindi non ho neanche bisogno di stancarmene io. Sarebbe facile invece dimostrare che si ha qualcosa da dire in merito: quelle che tu individui come riduzioni semplicistiche, quelli che definisci i sofismi selettivi, sono talmente tanti che ce ne sarà almeno uno sulla quale vorrai esercitarti per smentirlo o per smontarlo, dall’alto della tua filosofia, allieve costo di distoglierti per un momento dallo specchio dove contempli la tua splendida individualità. Sono molto curioso di vederti entrare nel merito, ma qualcosa mi dice che non lo farai, o almeno non lo farai senza subire qualche danno. Make my day!
EliminaCarissimissimo,
Eliminavedo che l’argomento non è cosa si dice, ma chi lo dice. Curioso, specie per chi fa parte di un partito che si dice abbia un accordo con Russia Unita salvo poi discettare sulle alleanze sbagliate.
Quanto al confronto militare con la Russia, una rinfrescata alla memoria non guasterebbe: tutte le volte che ha cercato di spingersi oltre i propri limiti, cioè di farla fuori dal vaso, ha subito disfatte pesanti. Dalla Guerra di Crimea alla Prima guerra mondiale, fino al collasso dell’URSS. Senza dimenticare la debacle con il Giappone nel 1905, che demolì il mito dell’invincibilità russa.
Che dire poi della falsa analogia tra l’Italia di oggi e quella del Patto d’Acciaio, ignorando scientemente che la Germania non è più il Terzo Reich e che l’Europa non è più un’ammucchiata di stati rivali. Insomma, seleziona i fatti a piacere e scarta tutto ciò che non torna utile.
Ma veniamo al punto chiave: se l’Europa non deve rafforzarsi militarmente, qual è la sua alternativa? Affidarci solo alla NATO? Alla stessa NATO che Trump ha più volte minacciato di smantellare o di abbandonare gli alleati che non spendono abbastanza? Oppure la soluzione è allearci con la Russia, magari in cambio di petrolio a basso costo? Ce lo mette il suo leader una buona parola con lo Zar? Perché se la sua logica porta qui, più che strategia, è sudditanza mascherata da realismo.
Accusa gli altri di specchiarsi nella propria vanità, mentre costruisce una narrazione su misura per sé e i suoi seguaci.
La SStoria ha la pessima abitudine di smentire chi la piega ai propri comodi.
La questione degli ospedali invece ha senso, si tratta di coerenza in politica economica: se per anni è stato detto che non si può fare debito, filosofia in base alla quale si sono chiusi anche molti ospedali, questo principio dovrebbe valere anche per le armi. Poi parliamo di storia, quella recente: l’applicazione del ream, sull’elettorato, avrà lo stesso effetto dell’austerity, ossia una perdita di popolarità dei partiti che lo appoggeranno, poiché la base elettorale non sarà mai disposta ad accettare che, a fronte di un welfare a cui sono stati applicati dei tagli, si spendano miliardi in armi. I partiti che si oppongono al rearm banalmente non vogliono perdere l’appoggio della propria base : Nessuno vuole fare la fine del PD che, per piegarsi all’Europa, ha portato avanti battaglie contro il suo stesso interesse. Non c’è bisogno quindi di parlare di storia vecchia secoli fa: basta studiare la storia politica del pd per capire che è poco saggio applicare alla lettera ciò che arriva da Bruxelles.
EliminaLa sua risposta è un elegante esercizio di schivata: attacca sul personale, si rifugia nella retorica e lascia intatti i punti sostanziali. Vediamo:
Elimina1. Russia e confini – Prima dice che la Russia non perde mai, poi che non esce dai suoi confini naturali. Peccato che Ucraina e Georgia abbiano subito invasioni e occupazioni. Ma forse il concetto di "confine naturale" è flessibile a piacere.
2. Germania e Terzo Reich – Insiste sull’egemonia tedesca come se il contesto storico fosse immutabile. Un’ossessione caricaturale che ignora 80 anni di realtà politica ed economica.
3. Trump e NATO – Dice che Trump non smantellerà nulla, ma ignora le sue minacce esplicite e il rischio concreto di un disimpegno americano. Fidarsi ciecamente di Washington mentre si demonizza l’Europa non è prudenza, è miopia strategica.
In sintesi, non entra nel merito, si rifugia nel determinismo storico e nell’insulto. Ma, d’altronde, quando mancano argomenti solidi, resta solo il teatro.
Tra l'altro non vedo molto facile che la Commissione possa adottare misure restrittive (non finte, ma efficaci) per imporre che i capitali europei (dunque anche il frutto del surplus della bilancia commerciale) siano re-investiti prevalentemente in strumenti finanziari e in attività europee. Se Wall street se la prendesse a male, la Commissione Vonderlayen non avrebbe vita molto lunga. Il rearmUE è dunque il tentativo di fare cose poso utili (e dannose per alcuni Stati membri) per non arrivare a dover fare quelle che sarebbero utili per tutti, esponendosi al rischio di subirne le conseguenze.
RispondiEliminaCi sono delle difficoltà anche se basta emanare "il gran decreto" (ad esempio, come fai a imporre un disinvestimento forzato dalle banche, perché c'è sempre il problemino del prezzo), certo il giochino funziona anche come quello del condizionatore di LVI.
EliminaDel resto hanno più volte dimostrato che tanto i soldi sono i tuoi, quindi, dove sta il problema?
Le merci e i capitali del resto circolano liberamente perché lo concede Leuropa.
PS: questa cosa qui, se succedesse, sarebbe interessante
RispondiEliminahttps://www.ft.com/content/b1bf0858-d7d5-489d-8d61-02997d2f4aec
O ancora meglio, avevo dimenticato un altro orrore di tipo finanziario, l'Euro digitale. E' anche più semplice, senza dover mostrare di emanare editti liberticidi: spengo gli investimenti in azioni USA di qualunque forma siano (fondi, azioni ecc...).
RispondiEliminaAnche questo è un ottimissimo modo per ottenere una reazione americana molto evidente e molto democratica.
Scusate, visto un po’ trascurando ma sono giornate molto complicate perché un congresso di partito visto da dentro è un pochino più complicato che visto da fuori (come pressoché tutto, del resto). Oggi, per dirne una, dopo aver perso due ore dietro ai deliri di un template PowerPoint sul quale non mi dilungo, ho dato una sistemata alle mie slide per l’evento di domani in Ancona, poi le ho convertite in PDF per girarle a chi dovevo girarle (ora ho dei capi), Poi mi sono fatto la valigia e me ne sono venuto a Chieti per intervenire su Rete 8, poi ho preso di nuovo la macchina e sono venuto in Ancona dove prima ho fatto una prova delle slide, e ora giaccio pressoché esanime in un letto d’albergo, con di fronte a me la prospettiva di doverle rifare da capo, dopo averle lette per capire che cosa c’è scritto. È tutto materiale che dovreste conoscere salvo forse due slide con due grafici che penso di non avervi mai presentato in quel modo e che quindi forse più tardi vi sottopongo, così mi fate capire se sono abbastanza espressivi.
RispondiEliminaMi viene in mente : "Non si deve mai andare in Germania, Paolo"
RispondiEliminahttps://youtu.be/BYOOdK-cZUk?si=r7q0G_BdaWDs_VP8
E fu così che alla maniera pet moderata e "con grande senso di responsabilità" la Croazia trovò le risorse... https://lavoce.hr/attualita/croazia-imposta-sugli-immobili-i-primi-bollettini-a-settembre
RispondiEliminaCome direbbe Pellegrina, dobbiamo dispiacerci che chi ha desiderato l'euro paghi per permetterselo. Restiamo umani!
EliminaCon i croati, non tutti, magari anche no...
RispondiEliminai piddini da fieri antiimperialisti sono mutati prima in lacchè dello zio Sam e ora in valletti di una baronessa tedesca , passando dalle dipendenze di un borghese a quelle di un' aristocratica
RispondiElimina"Sta Russia po' esse fero e po' esse piuma" (semicit.).
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