Qui:
trovate un'utile sintesi di tante cose che si siamo detti ultimamente, ma anche non tanto ultimamente.
Se non lo aveste sentito, ve lo segnalo. Molto di più oggi non posso fare, ho due appuntamenti importanti in settimana, domani con investitori, e sabato all'evento pre-congressuale di Ancona:
dove dovrò esporre le tesi economiche (ovviamente non tutte: la parte che mi compete, quella macroeconomica).
Un'utile occasione per far capire a chi non se ne fosse accorto (tipicamente iSondaggisti e iComunicatori, cioè il Male con la M di cioccolata) che lu moderatisme s'ha mort, e magari per ricordare a tutti perché:
Perché dovremmo essere alla C di crescita e siamo alla D di depressione, e quando eravamo alla B di Bagnai (e di Borghi) qualcuno lo aveva pronosticato...
Se volete assistere all'evento di Ancona iscrivetevi tramite questo modulo. Spero di vedervi.(...ogni tanto riesco anche a essere ipocrita e falso, quando la causa lo richiede...)
Detta in sintesi: l'UE vuole fare debito (e altri tagli a welfare) per comprare armi USA, di modo che gli USA possano ridurre gli impegni bellici in Europa, liberando risorse per fare politiche a favore dei cittadini americani. Alla fine la guerra in Ucraina ha raggiunto lo scopo voluto, che era anche indebolire l'UE. Se poi Russia e USA normalizzeranno le loro relazioni (mentre l'UE continuerà a tenere il muso a Putin e a osteggiare Trump) avremo aggiunto la beffa al danno. Senza contare che l'inistenza tutta europea sul green ad oltranza serve a finanziare un exit meno brusco di Wall street dagli investimenti ESG. Non c'è che dire: la leadeship "renana" dell'UE le ha azzeccate proprio tutte.
RispondiEliminaTra l‘altro se tutto va bene gli USA useranno l‘incasso della vendita di armi per comprarsi e rimettere in funzione Nord Stream 2, tramite Matthias Warnig, un faccendiere ex-Stasi (i tedeschi si che sanno fare i conti col loro passato…). Chapeau
EliminaPs: Trump ha detto pubblicamente che non punta a vendere ancora più LNG all‘europa (ne compriamo già tanto). L‘acquisto di NS2 sarebbe coerente con questo.
Per come procede la discussione riguardo il riarmo europeo capisco che:
RispondiElimina- dobbiamo armarci contro una nazione che fino a ieri combatteva con le pale e i chip delle lavatrici
- dobbiamo armarci contro una nazione che ci vuole colpire per obbligarci a comprare il suo gas che è più economico (perchè siamo furbi)
- impiegheremo anni per armarci e la nazione contro cui dovremmo difenderci aspetterà tranquillamente tutto il tempo
- dobbiamo armarci per difenderci da una nazione che se ci attacca fa scattare l'art. 5 della Nato (visto che ci siamo tutti dentro) e che rischia di essere rasa al suolo
- dobbiamo armarci contro una nazione con un PIL più piccolo del nostro e che non avrebbe i mezzi per garantire la stabilità della zona che ha conquistato
- la spesa per armarci sarà scorporata dai vincoli europei, ma dobbiamo comunque trovare i soldi perchè gli 800 miliardi erano una trovata pubblicitaria
- per armarci dobbiamo comprare prodotti bellici esclusivamente europei dopo che, avendo distrutto la nostra industria, al massimo possiamo produrre cerbottane (che forse sono efficaci contro le pale)
- dobbiamo produrre acciaio e veicoli bellici, ma io devo comprare l'auto elettrica per salvare il pianeta, così che le forze armate possono usare un carro armato che va a bitume.
- dobbiamo armarci per avere i carri armati col dubbio che i ponti sul Po possano reggere il peso
- i 70 anni di pace che ci ha dato Lueropa, erano proprio 70 e sono, purtroppissimo, finiti
- dobbiamo armarci proprio ora che l'unico conflitto europeo sta volgendo al termine
- per armarci dobbiamo fare il debito comune (denominatore o multiplo?) che però non può essere garantito dalla BCE che non è qui per chiudere lo spread (nostro)
- dobbiamo armarci, ma chiudiamo gli ospedali che così nel caso i soldati si facciano male vanno alla clinica privata
- dobbiamo armarci per difenderci i confini che però sono brutti perchè "immagina un mondo senza confini"...
Io, boh...
😄 ma ci sarebbe da 😭: non so se è solo la propaganda che ci crede idioti oppure se è la leadership UE che è idiota.
EliminaIo purtroppo sono cresciuto con la lega che portava avanti un certo tipo di discorso con le invettive del senatur, quindi per tanto tempo ho avuto dei paraocchi che mi facevano pure strabico. Ahimè solo il dubbio in se stessi aiuta a levarseli.
RispondiEliminaA suo tempo mi ha aiutato ad uscire dallo strabismo anche (questo anche è retorico, del resto questo blog non esiste) leggere un po‘ del lavoro di Borjas, un’economista americano che ha trattato il tema dell’immigrazione, arrivando sulla base di studi anche empirici che gli immigrati arricchiscono una nazione, e gli immigrati impoveriscono i lavoratori deboli (cioè tutti, visto che la classe media sparisce). Insomma un paese più ricco, ma più squilibrato (un gac per chi bazzica questo blog).
Un suo vecchio, ma attuale, articolo di opinione si trova qui:
https://www.politico.com/magazine/story/2016/09/trump-clinton-immigration-economy-unemployment-jobs-214216/
Ma siccome vediamo che le regioni rosse fanno quello che vogliono e mettono in pericolo settori industriali e la vita delle persone perché non agiscono per evitare le esondazioni dei fiumi, perché non fare una legge del genere? Legge ciaone Bagnai
RispondiEliminaEcco una versione del testo della legge, modificata per enfatizzare l'obbligo spettante delle Regioni di tutelare i territori e evitare le esondazioni dei fiumi. Ho mantenuto la struttura formale.
Legge n. [XXX] del [data]
Disposizioni per l’obbligo regionale di tutela del territorio e prevenzione delle esondazioni dei fiumi
Art. 1 - Finalità e ambito di applicazione
La presente legge ha come finalità la tutela del territorio e la prevenzione delle esondazioni dei corsi d’acqua, obbligando le Regioni a garantire la sicurezza dei cittadini, dei beni e dell’ambiente attraverso interventi mirati e continuativi.
Le disposizioni della presente legge si applicano a tutti i fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi delle acque pubbliche di cui al Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e a quelli individuati dalle Regioni e dalle Autorità di bacino distrettuale.
Art. 2 - Obbligo regionale di tutela e prevenzione delle esondazioni
Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono obbligate a tutelare il territorio e ad adottare tutte le misure necessarie per evitare le esondazioni dei fiumi, mediante interventi strutturali e gestionali, da pianificare e realizzare entro il 31 dicembre di ogni anno a partire dall’entrata in vigore della presente legge.
Gli obblighi di cui al comma 1 comprendono:
a) la redazione e l’aggiornamento annuale dei Piani di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA), con obbligo di includere interventi specifici per la tutela degli alvei fluviali e la prevenzione delle esondazioni;
b) la progettazione e la costruzione di opere idrauliche, quali argini rinforzati, casse di espansione e sistemi di deviazione delle acque, idonee a garantire la sicurezza del territorio;
c) la manutenzione regolare degli alvei fluviali, con rimozione di sedimenti, detriti e ostacoli che possano favorire l’esondazione;
d) la tutela e il ripristino delle aree naturali di espansione delle piene, vietando interventi edilizi o antropici che ne compromettano la funzione;
e) l’adozione di sistemi di monitoraggio in tempo reale dei livelli idrici, con obbligo di comunicare tempestivamente alla popolazione i rischi di esondazione.
Art. 3 - Coordinamento e vigilanza
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, definisce entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge le linee guida nazionali per l’attuazione degli obblighi regionali.
Le Regioni presentano al Ministero una relazione annuale, entro il 30 giugno di ogni anno, sullo stato di attuazione degli interventi di tutela e prevenzione, con indicazione delle aree a rischio e delle misure adottate per evitare esondazioni.
Art. 4 - Finanziamenti
Per l’adempimento degli obblighi di cui all’articolo 2, è istituito un Fondo nazionale per la tutela del territorio e la prevenzione delle esondazioni, con una dotazione iniziale di 250 milioni di euro annui per il triennio 2026-2028, iscritto nel bilancio dello Stato.
Le Regioni sono tenute a cofinanziare gli interventi con risorse proprie per almeno il 20% del costo totale, integrabili con fondi europei.
Art. 5 - Sanzioni per inadempienza
Le Regioni che non ottemperano agli obblighi di tutela e prevenzione delle esondazioni di cui all’articolo 2 sono soggette a una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 100.000 e 1.000.000 di euro, commisurata alla gravità dell’inadempienza e al danno potenziale causato, comminata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Le somme derivanti dalle sanzioni sono riversate nel Fondo di cui all’articolo 4.
Art. 6 - Entrata in vigore
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.