sabato 21 novembre 2020

QED 94: il paese più colpito.

Ma cambiamo argomento.

Nel dibattito bisogna mantenere la calma, perché solo così si riesce a mantenere lucidità, concentrazione, ed efficacia, ma anche perché così richiede quella grande sconosciuta che è la buona educazione. Gli atteggiamenti esagitati di molti di voi non mettono in pericolo solo voi (e fino a qui, una volta che ve lo abbiamo detto in tutti i modi, ove mai doveste subirne le conseguenze non perderemmo troppo tempo a piangervi), ma mettono anche in difficoltà noi! I diversamente vertebrati (diciamo così) non vedono l'ora di fare i piangina attribuendo a noi dichiarazioni e atteggiamenti vostri, di cui quindi voi siete responsabili, e non noi.

Nonostante questa ulteriore distorsione dei fatti sia oggettivamente fastidiosa, io vi esorterei a capirli, ad almeno due livelli.

Il primo è che chi ha goduto per decenni dell'inebriante sensazione di essere immune da qualsiasi diritto di critica, di poter dire letteralmente la qualunque senza verifiche, in un mondo in cui l'informazione, paradossalmente, era più effimera nonostante fosse su un supporto meno evanescente (la carta), mal si adatta ad essere sottoposto a uno stringente controllo sul web, dove resta tutto, e dove chiunque ha accesso alle fonti primarie. Oggi chi dice una cosa per un altra corre un serio rischio di essere censurato sui social, dove la peer pressure comunque esiste e che restano un formidabile strumento di demistificazione. Ne consegue, in selezionati casi, un certo vittimismo...

Il secondo, però (apprezzate la congiunzione avversativa), è che famiglia la tengono tutti (anche voi, ne sono sicuro...), e non ha quindi alcun senso insultare qualcuno solo perché la sua linea editoriale non ci piace.

Basta ignorarlo, non seguirlo, non leggerlo, non comprarlo, non dargli visibilità, il che, fra l'altro, costringe anche chi sussidia il progetto editoriale che non ci piace a sborsare più soldi per tenerlo in vita! Lo diceva Gramsci, come qui vi ho ricordato tante volte, e se al tempo di Gramsci era in qualche modo minimamente scusabile che il proletario tenesse in vita il giornale borghese dandogli il suo soldino, perché altri fonti di informazione il proletario non le aveva, oggi scuse non ce ne sono: avete accesso ai comunicati stampa dei Governi e dei sovragoverni, alle statistiche nazionali e sovranazionali, alla stampa estera (che risponde anche lei a chi la paga, come è giusto e lecito che sia, ma aggiunge varietà di prospettiva al dibattito), ecc. Quindi: oggi non ci sono scuse né per essere maleducati (non ce ne sono mai), né per continuare a finanziare chi disinforma.

Ribadita questa verità, questa volta non nel vostro, ma nel nostro interesse, cioè nell'interesse di coloro cui voi avete dato la possibilità di portare le vostre idee nei media, devo tuttavia confessarvi che qualche volta è effettivamente piuttosto impegnativo mantenere la calma. Un esempio lo avete in questo disegnino:


dopo aver preso visione del quale vi prego di rileggere questo post.

Non si deve mai dare dell'imbecille o del cretino o dell'idiota a qualcuno. Ma, oggettivamente, ci sono circostanze in cui ciò richiede uno sforzo maggiore. E bisognerebbe sempre cercare di capire con chi si ha a che fare. I tanti "esperti" (de che?) intervenuti nella discussione sotto quel post in molti casi non si erano attenuti a quest'ultima elementare norma di prudenza. Pensavano di parlare a "un senatore della Lega" (cioè a un brutto nazixenomofobofascioleghista), ma, incidentalmente, stavano anche parlando a uno che per i dati ha un certo istinto, e quindi, "conseguentemente", esortava a una certa prudenza nell'affermare che gli Stati Uniti fossero il paese "più colpito", quale che fosse la metrica adottata e indipendentemente dai criteri in base ai quali questa qualifica veniva loro attribuita da fonti di stampa.

Il tempo purtroppo è galantuomo, e puntualmente i dati, i freddi e in questo caso macabri dati, danno ragione a chi devono darla (che poi è sempre la solita persona: che barba, che noia...).

E allora: quando venite qui, ricordatevi con chi state parlando, e quando andate in giro rispettate quelli con cui parlate.

E per oggi è tutto.


(...ah, sì, per inciso, "noi" non siamo stati d'esempio nella gestione della crisi. I numeri dicono questo, ma, come sapete, oggi in televisione 2+2=5. Siamo preparati anche a questo, e supereremo anche questo...)

domenica 15 novembre 2020

I vermi...

...sì, insomma, la feccia, i nemici del buonsenso, gli odiatori dell'umanità e della democrazia, stanno ricevendo dalla pandemia un aiuto insperato! Basta dire che certe scemenze erano vere "in a pre-pandemic world" per assolvere se stessi dalla pesante responsabilità morale, politica, e forse in certi selezionati casi penale (non per niente il codice è stato modificato!), di averle dette, di aver cioè negato l'evidenza, di essersi ritagliati una teoria economica a uso e consumo dei propri padroni esteri, e di avere in nome di questa distorsione della realtà sacrificato tante famiglie, tante imprese, tante vite...

Ma noi qui ricordiamo tutto.

(...combattere!...)

domenica 1 novembre 2020

Il rimbalzo

Il lavoro da fare è tanto e mi priva del piacere di confrontarmi qui con voi. Devo anche dire che da quanto vedo l'infezione del grillismo ha ormai dilagato. Mi è capitato non solo su Twitter (ci sta!), ma anche sui territori, di incontrare nostri elettori sensibili alla sirena del castacriccacoruzzzzione, contro cui, con una preveggenza tanto lodevole quanto inutile, cercai a suo tempo di mettervi in guardia. Non ci dovrebbe volere molto a capire che il vostro nemico è chi vi indica come bersaglio #aaaaaabolidiga, cioè "la politica" intesa come un blob indistinto, dove tutti i ruoli e tutte le responsabilità si confondono. Questa strategia comunicativa è complementare all'attacco alla democrazia rappresentativa in nome della democrazia diretta: far sì che voi non vi sentiate rappresentati, dandovi da un lato l'illusione che possiate farlo da soli (con un clic su una piattaforma eterodiretta, o con un referendum al giorno, che toglie il politico di torno), e dall'altro aizzandovi con l'idea che tanto "li politichi sò tutti uguali", per cui, siccome l'uno vale l'altro, nessuno può rappresentarvi. Con mia poca sorpresa vedo che quasi tutti cadono in questa trappola. Eppure non ci vorrebbe molto a capire che chi vuole privarvi di rappresentanza non vi sta aiutando a contare di più, ma di meno. Sorprendentemente, ad alcuni di voi sta bene così, e gli altri a quanto pare hanno cose più serie da fare che preoccuparsi per questo assalto alla democrazia.

Il risultato (raggiunto) di questa aggressione alla democrazia è che viviamo in un sistema in cui i media fanno i whatchdog dell'opposizione, anziché del Governo, in cui le masse scendono in piazza contro l'opposizione, anziché contro il Governo, e in cui molti elettori apparentemente non capiscono che in un sistema in cui le decisioni si prendono a maggioranza, il Governo, non l'opposizione, è responsabile delle scelte che vengono effettuate. Ma a molti elettori (o, più spesso, sedicenti elettori) dell'opposizione sembra naturale prendersela con l'opposizione, anziché col Governo, e perder tempo andando a seccare con atteggiamenti inutilmente aggressivi chi ha portato nel dibattito certi temi ed è finora riuscito ad evitare esiti catastrofici per il Paese (dall'utilizzo del MES, all'invio di milioni di cartelle, all'IMU sulla prima casa...). In democrazia sarebbe normale attaccare, sempre in termini civili, chi governa ed è quindi direttamente responsabile di quanto sta avvenendo (e in primo luogo di una doppia sottovalutazione della situazione, sia in termini economici che sanitari). Ma l'infezione grillina è riuscita a farvi dimenticare la grammatica della democrazia.

Osservo con disincanto questo trionfo del grillismo.

Da un lato ne traggo la soddisfazione intellettuale di aver comunque intuito con precisione anni fa quanto esso fosse una forza di conservazione e non di cambiamento. Il messaggio è chiaro: siccome "li politichi sò tutti uguali", siccome "è tutto un magna magna", se si è scontenti bisogna attaccare l'opposizione quanto il Governo, o, meglio ancora, invece che il Governo. Quindi il Governo non sarà mai messo di fronte alle sue responsabilità, proprio perché nell'encefalo dell'elettore mediano infettato dal grillismo il responsabile è #aaaaabolidiga, non il Governo.

D'altro canto dispero, come del resto ho sempre disperato, di poter assistere a un esito democratico di questa crisi. Le parole che dissi in conferenza dei capigruppo a febbraio (non trasformiamo un'emergenza sanitaria in emergenza autoritaria) avrei fatto meglio a non dirle, perché come tante altre scritte su questo blog si sono avverate. Alla dimensione religiosa conferita al dibattito dall'europeismo, con tutto il suo corredo di totem e tabù, si aggiunge ora l'infezione grillina: non solo non si possono affrontare in modo razionale certi temi, ma l'essenza stessa del dialogo politico è sovvertita dal fatto che per gli elettori i ruoli sono indistinti, al punto che è impossibile, ad esempio, mettere di fronte alle proprie responsabilità chi, dopo essersi presentato come forza antisistema, ha deciso per perpetuare se stesso di accompagnarsi alla forza politica che ha attuato questo programma!

Vedo riproporsi, su una scala più ampia (ora che molti che dormivano si sono svegliati), le dinamiche che hanno caratterizzato il Dibattito (cioè questo blog) ai suoi inizi. Vedo tanti volenterosi che in buona o in cattiva fede inquinano il confronto abboccando con adorabile ingenuità a qualsiasi diversivo, prendendo toni esagitati che screditano argomenti di per sé anche corretti, ma di cui in un contesto così radicalizzato occorrerebbe fare un uso intelligente (che, come ormai abbiamo capito, non è un uso intelliggente(TM)). Sono stati del tutto inutili i miei reiterati appelli alla prudenza sui social. Vedo tante persone che mi seguono, e non capisco perché, dal momento che mi sembra di non essere riuscito ad insegnargli molto. Anche il più fondamentale dei miei insegnamenti, che è, del resto, il più ovvio, viene regolarmente messo da parte: il vostro mondo è una loro rappresentazione, dove "loro" sono quei media di cui qui, nel corso di un decennio, vi ho documentato le tecniche manipolatorie e le oggettive distorsioni della realtà.

Ma neanche questo è stato capito.

La cosa non mi affligge oltremodo, un po' perché saetta previsa vien più lenta (anche se, non lo nascondo, alcuni membri di questa community, alcune persone che conoscevo, mi hanno deluso, o forse quello che mi ha deluso è stata la mia incapacità di intuirne l'effettiva consistenza, o, per dirlo in altro modo, l'ingenuità con cui continuo a dare credito all'essere umano), e un po' perché nonostante continui a credere nel valore dell'individuo, e nel fatto che in certe circostanze l'uomo (se è tale) possa fare la differenza, non mi sono mai illuso di poter né da solo né in eletta compagnia sovvertire certe tendenze della Storia, proprio perché, come sapete e come è documentato in questo blog e nel Tramonto dell'euro, sapevo di essere immerso, con tutti voi, in un racconto della crisi costruito per togliere alle vittime capacità di reazione.

E quindi?

E quindi continuo a fare il mio lavoro, cioè a combattere.

E voi, vi prego, cercate di ragionare, e in ogni caso siate prudenti.