venerdì 16 ottobre 2020

Le regole (#goofy9)

(...ma facciamo un passo indietro, e torniamo ai bei tempi in cui, grazie al conformismo e alla grossolana sottovalutazione della verità fattuale da parte degli operatori informativi, eravamo meno visibili, e quindi più liberi...)


Domani e dopodomani ci incontreremo per essere noi, perché a noi basta questo: è una cosa che molti vorrebbero avere ma nessuno ci può togliere. Avremo però l'intelligenza di capire che il percorso in cui siamo inseriti, e che è destinato a continuare ancora per un po', necessità di accortezza tattica.

Vorrei ricordarvi che grazie a questo percorso tutti voi avete appreso chi in Europa rispetti le regole.

Per gli operatori informativi, com'è universalmente noto, solo la Germania le rispetta.

Noi invece abbiamo una visione del mondo più articolata, più aderente ai fatti, e meno schiava di certi complessi di inferiorità che, se in Italia sono pienamente giustificati nel caso dei media, lo sono decisamente meno nel caso dei cittadini! Insomma: la nostra è una Weltanschauung da europei, non da europeisti.

Ad esempio, noi sappiamo, voi sapete (in gran parte perché lo avete letto qui), che i nostri simpatici fratelli nordici, dopo aver voluto nel 1992 la regola del 3% nel Trattato di Maastricht, e averla rafforzata nel 1997 col Patto di stabilità e crescita, la violarono nel 2003 e nel 2004 (come conseguenza di un massiccio finanziamento in deficit delle note riforme del mercato del lavoro) e come unica soluzione la cambiarono nel 2005, salvo tornarci sopra nel 2011 per inasprirla quando nei guai era finita la Grecia. Incidentalmente, questo blog nacque nello stesso giorno del Six pack, o più esattamente di parte di esso (i regolamenti dal 1173 al 1176 del 2011) e nacque proprio per dire nove anni prima quello che tutti dicono nove anni dopo, cioè che l'austerità era la strada sbagliata e che i salvataggi di Monti non ci avrebbero salvato). Tra l'altro, proprio in quello stesso giorno Monti iniziò a demolire il Paese imboccando una strada che lui stesso sapeva essere sbagliata.

Ma restiamo sul tema, quello del rispetto nordico delle regole...

Dopo averle inasprite nel 2011, queste regole che tanta stabilità e tanta crescita dovevano portare, quest'anno i nostri solleciti fratelli nordici, così premurosi nel costringerci a fare il nostro bene, dopo lo scoppio della pandemia, una volta constatato che la gente non moriva solo in Italia, cioè che questa volta toccava anche a loro, le hanno nuovamente sospese il 20 marzo scorso. Resta da capire quando ricominceranno ad applicarle, ma la risposta la sapete: quando farà comodo a loro, perché loro le regole le intendono così.

Noi sappiamo benissimo perché le intendono così, o meglio, lo sa chi di noi ha fatto il classico quando era il classico. Quello che accade in Europa al nostro Paese, accade a noi nel nostro Paese: i rapporti di forza non sono a nostro favore, e quindi quelle regole che la Germania (in Europa) o i piddini (in Italia) per se stessi interpretano, a noi vengono applicate.

Ne consegue che quand'anche non fossimo delle persone intellettualmente oneste e intrinsecamente rispettose delle regole (come si conviene a ogni conservatore), dovremmo essere molto stupidi per non attenerci ad esse. Ciò esporrebbe immediatamente a una copiosa messe di seccature, che nelle circostanze che ci vedono riuniti riguarderebbero non solo voi, ma anche e soprattutto me. Non escludo che tra di voi possa esserci qualcuno animato dalle migliori buone intenzioni di essere d'intralcio (chi può escluderlo?). D'altra parte, la maggior parte di voi, come ormai ho capito, fa danno con le migliori buone intenzioni del mondo. Adoro la vostra adolescenziale goffaggine! Ma se sono sopravvissuto a nove anni di dibattito (di cui sette condotti da solo contro il mondo) è perché riesco a difendermi dagli amici.

Quindi, cari amici, dopo avervi ricordato le regole di ingaggio, che sono sempre quelle, e stanno al vivere sociale come il lavarsi le mani sta all'igiene (quindi, in teoria, non rientrerebbero nella roba che ci debba essere ricordata da persone provenienti da sedi di culture millenarie diverse dalla nostra, ma su questo passons...), vi ricordo che quest'anno, nel riunirci, siamo tenuti ad osservare altre regole

Chiarirò un punto, applicando il principio better safe than sorry. A me non interessa se queste regole siano giuste o sbagliate né quale ne sia il fondamento. Il punto non è questo. A me interessa non avere seccature. Quindi a chi si è accorto oggi che esiste una aggendaaah, a chi vuole commettere er ggesto eclatante di protesta, rivolgo lo stesso cortese ma fermo invito che rivolsi, in un contesto diverso ma del tutto isomorfo, al primo di una infinita stirpe di gestoeclatantisti, il giovinotto dalla polo rossa. Oggi, con l'euro su e il petrolio giù, questo gesto è decisamente più affordable, e comunque meno sconsiderato del venire a disturbare inutilmente una riunione che deve svolgersi in modo ordinato per non prestare il fianco al commerage degli operatori informativi che incessantemente grufolano nei miei social e che infallantemente approfitterebbero di qualsiasi vostra sbavatura per appiopparci quell'epiteto che li qualifica per la feccia antisemita che sono.

Mi sono spiegato?

Poi, siccome di gesti sconsiderati è meglio non farne, se potete non fate né l'uno né l'altro. Ma in ogni caso le regole di ingaggio e i protocolli della Regione che ci ospita rispettateli.

Così resteremo amici.

A dopo...



La musica (tratto da una storia vera).

Onoro una promessa fatta questa mattina. Noi siamo tendenzialmente persone corrette. Poi, per carità, faremo anche noi i nostri errori, ma, per quanto mi riguarda, cerco di evitare il più insidioso di tutti: quello di non capire con chi sto parlando...