venerdì 26 giugno 2020

Dai paesi virtuosi...

Cari amici,

qui c'è un simpaticissimo addetto stampa della Commissione che vuole raccontarvi una cosa interessante. Lascio a voi le considerazioni. Per esercizio: all'estero lo scandalo è esploso il 18 giugno scorso (con relativo crollo in borsa). Andate a vedere quando ne hanno parlato i giornali italiani! L'unionismo vacilla ovunque, perfino nelle sue roccaforti più solide, ma la nostra stampa è irreggimentata.

Buon divertimento!

A.




giovedì 25 giugno 2020

La risposta alla crisi: un confronto internazionale

"Il resto è abbastanza evidente ed oggettivo, cioè il fatto che l'Italia ha realizzato lo sforzo di politica di bilancio maggiore in Europa, secondo solo a quello della Germania, per far fronte al coronavirus".

Roberto Gualtieri, Roma, 25 giugno 2020.



Per carità, sarebbe strano se un ministro parlasse male dell'operato del proprio Governo, e in particolare del proprio Ministero. Tuttavia, con tutto il rispetto, gli argomenti del Ministro non mi sembrano all'altezza delle sue ambizioni.

Intanto, se le cose stessero come dice lui, non si capirebbe perché nelle previsioni del Fondo Monetario Internazionale (che trovate qui e che riporto di seguito) l'Italia risulti il Paese con le prospettive più catastrofiche:


In effetti, se la Francia (per scegliere un Paese confinante) avesse fatto uno sforzo sensibilmente minore del nostro, non si capirebbe per quale motivo le cose le starebbero andando marginalmente meglio che da noi.

Quindi, come dire, l'argomento di Gualtieri potrebbe essere confutato facendo notare che se veramente lo sforzo fosse stato grande, evidentemente sarebbe stato fatto nella direzione sbagliata. Resterebbero poi da riscrivere tutti i manuali di macroeconomia.

Per fortuna, però, l'argomento è falso: la macroeconomia che noi conosciamo continua ad essere valida, sono le cifre ad essere diverse.

La sintesi la trovate sempre sul sito del Fondo Monetario Internazionale, da cui traggo questo grafico:


In breve, le barre rosse sono l'importo (in rapporto al Pil) delle manovre di bilancio adottate in risposta alla crisi, mentre quelle blu si riferiscono a prestiti e garanzie (la "potenza di fuoco", cioè i soldi che dovrebbero metterci le banche). Qui le cose vanno in modo un po' diverso: in termini di manovra di bilancio, cioè, semplificando, di soldi che ci mette lo Stato, la risposta dell'Italia, in rapporto al Pil, è fra le più deboli, con quella della Francia, che però è un po' meno debole (il che spiega perché anche in Francia si prevede che le cose andranno male, ma meno che da noi). Sul lato promesse (prestiti che lo Stato garantisce, senza mettere le banche in condizioni di erogarli) noi, o meglio: Gualtieri, invece, è insuperabile. La barra blu più alta è la sua, e credo che questo lo renda fiero. Non so quanto tranquillizzi gli imprenditori, ma questo è un problema suo, visto che al governo per ora c'è lui, che sa come si fa...

Se vi interessano i dettagli, sono sulla pagina del Fondo Monetario dedicata alle risposte alla crisi da parte dei vari Paesi. Alla "I" di Italia trovate questo riassunto (che dovrebbe esservi noto e di cui posso confermarvi la veridicità):


Quindi: siamo partiti coi 25 miliardi del Cura Italia, cui (dopo la parentesi del Liquidità che si è preoccupato delle garanzie) si sono aggiunti il 15 maggio i 55 miliardi del Rilancio (che è in conversione): totale 80 miliardi, ovvero il 4,6% del Pil (1,4 + 3,2).

Alla "F" di Francia troviamo invece questo:


dove si racconta che le autorità hanno disposto in aprile un intervento pari a 110 miliardi (che è più o meno dove arriveremo noi alla fine di luglio), pari al 5% del Pil, estendendo un iniziale misura pari a 45 miliardi votata in marzo. Notate che stiamo tenendo fuori anche qui il discorso delle garanzie. Capite bene che il 5% del Pil ad aprile è una cosa diversa dall'1,4 a marzo più il 3,2 a maggio.

E in Germania com'è andata?

Alla "G" di Germania troviamo questo:

Un "antipasto" da 156 miliardi (il 4,9% del Pil), che venne servito il 23 marzo, cui si sono aggiunti il 3 giugno 130 altri miliardi (la famosa riduzione dell'IVA che il nostro Governo ha solo scimmiottato, creando più danno che altro).

Volendo, possiamo andare alla "N" di... Olanda (Netherlands):

dove vedete che fra misure di spesa e rinvii di entrate si arriva al 7.9% del Pil.

Naturalmente è difficile fare confronti in tempo reale, date le incertezze dei quadri normativi (bisogna distinguere fra quando le misure sono annunciate e quando sono implementate, e fra come le misure "partono" e come "arrivano"), ed è fra l'altro sul modo di annunciarle, queste misure, che il nostro Governo non ha brillato (come la vicenda dell'Iva, ma anche quelle dei vari rinvii delle scadenze fiscali, hanno ampiamente dimostrati).

Naturalmente in questa analisi siamo rimasti all'interno dell'Eurozona per carità di patria e per considerare situazioni direttamente confrontabili.

Conclusioni: il nostro Paese ha certamente fatto un grande sforzo. Quello di sopportare un Governo inefficiente, espressione di una maggioranza rissosa e avulsa dalla realtà.

Ricordo bene la faccia di alcuni senatori del PD, persone garbate e per bene di cui non faccio ovviamente il nome, quando a stretto giro dopo l'approvazione dello scostamento da 25 miliardi (per il Cura Italia) dovettero prendere atto dei 156 miliardi messi in campo dalla Germania. Erano sbalorditi: i 156 della Germania, rapportati al nostro Pil, corrispondevano all'incirca agli 80 che poi complessivamente abbiamo messo finora, che a loro volta erano parenti stretti dei 100 che stavamo chiedendo noi. Quando li chiedevamo, ci guardavano come matti. Ma dopo che la Germania aveva fatto a casa sua quello che noi chiedevamo a casa nostra, i colleghi rimasero frastornati: "Eh, ma noi non ci eravamo resi conto...". Loro, in effetti, no. Noi purtroppo sì, ma ora governano loro. Se almeno ci stessero a sentire...

Silver economy


(...nelle agenzie e nei servizi giornalistici ho visto le mie parole e non le ho riconosciute tutte. Ho pensato che fosse meglio mettervi a disposizione il video qui, perché qualche concetto espresso forse può esservi utile...)



martedì 23 giugno 2020

QED 93: quattro amici al bar

(...si ritorna ai QED lapidari, come erano in principio...)


Vi ricordate di quando qualcuno si chiese come mai l'Unione Europea fosse governata da un'istituzione che non aveva più legittimazione politica dei classici quattro amici al bar (pur avendo una maggiore capacità di cambiare il mondo; qui la versione per diversamente europei)?  Con il consueto ritardo di fase, che in questo caso è quotato a 1767 giorni (not bad!), oggi se lo chiede anche la prestigiosa stampa anglosassòne (NdCN: da pronunciare come Alberto Sordi quando doppia Oliver Hardy).

Potete essere fieri di essere qui e dovreste considerarlo un privilegio: quello di arrivare 1767 giorni prima, che, per chi se ne rende conto, è una bella opportunità. Io, a mia volta, ci ero arrivato perché questo blog mi aveva messo in contatto, e tutt'ora mi mette in contatto, con i massimi esperti mondiali di questi problemi, che ovviamente arrivano prima di me: sono un nano sulle spalle di giganti.

Con la stampa anglosassòne sappiamo cosa fare. Con l'Eurogruppo e i suoi editti dovremmo fare la stessa cosa, ma mi rendo conto che sia un po' più difficile. Io, ogni volta che sento dire "l'Eurogruppo ha deciso", allungo il numero dei giorni che passerò nel

Buio d’inferno e di notte privata
d’ogne pianeto, sotto pover cielo,
quant’esser può di nuvol tenebrata.

L'aveva detto uno che se ne intendeva: „Die Literatur ist überhaupt kein Beruf, sondern ein Fluch". Che poi, tradotto in italiano, significa beati voi...

(...dichiaro aperta la discussione generale: è iscritto a parlare Serendippo, ne ha facoltà...)

Una rapida considerazione sul debito italiano.

Qui ci sono i dati sul saldo pubblico primario (primary net balance) delle tre principali economie dell'Eurozona dal 1992 (anno della firma dell'infelice Trattato di Maastricht) al 2019, tratte dal World Economic Outlook dell'ottobre scorso:

France Germany Italy
1992 -24.196 0.152 10.647
1993 -42.178 -6.773 17.429
1994 -31.066 6.588 13.487
1995 -27.143 -119.622 30.268
1996 -10.479 -9.368 38.915
1997 -8.428 2.002 61.619
1998 6.686 9.773 50.952
1999 14.576 22.191 50.669
2000 18.473 25.384 42.427
2001 18.707 -8.65 31.219
2002 -8.677 -26.835 29.997
2003 -24.623 -23.445 19.809
2004 -18.401 -17.801 13.999
2005 -16.188 -19.436 3.379
2006 -1.147 17.92 11.13
2007 -3.061 66.81 49.49
2008 -12.246 56.534 33.863
2009 -95.664 -18.693 -16.193
2010 -91.912 -57.411 -1.347
2011 -55.222 30.912 12.889
2012 -53.23 51.083 33.629
2013 -40.517 41.967 27.778
2014 -39.766 53.312 22.026
2015 -38.473 61.835 22.077
2016 -40.137 66.803 20.788
2017 -25.982 67.519 21.331
2018 -21.352 85.973 24.497
2019 -44.403 60.385 24.878

Ricordo che il saldo primario è la differenza fra le entrate del bilancio pubblico e tutte le spese tranne quelle per interessi. Il segno negativo indica un deficit.

Noterete che, se escludiamo dal computo gli interessi (ingenti per i noti motivi), l'Italia è andata in deficit in due soli anni: il 2009 e il 2010.

Vi lascio quindi calcolare per esercizio la cumulata di questi saldi, fornendovi la soluzione. In Francia, i saldi cumulati ammontano a -716 miliardi, in Germania a 419 miliardi, in Italia a 702 miliardi.



Al netto degli interessi, l'Italia è il Paese che ha risparmiato di più, e infatti dal 1994 al 2007 il suo debito è sceso, arrivando dal 126% al 100% del Pil, nonostante l'eredità di tassi di interessi altissimi per gli standard attuali. Data la strategia di allungamento delle scadenze portata avanti con successo dal Dipartimento del Tesoro, ancora oggi il costo medio del debito, misurato grossolanamente come rapporto fra la spesa per interessi in un anno e lo stock di debito all'inizio dello stesso anno, è su valori relativamente elevati rispetto ai tassi prevalenti sul mercato. A titolo di esempio, nel 2019 la spesa per interessi è stata di circa 60 miliardi, che rapportati ai 2380 miliardi di debito esistenti a inizio anno danno un tasso medio ex post di circa il 2.5%. Per capirci, se il tasso medio fosse stato quello ottenuto alle aste del Btp decennale a inizio 2020 (0.94%) il "conto" degli interessi sarebbe stato molto minore (22 miliardi), e se invece fosse stato quello spuntato all'ultima asta (quella di inizio giugno, pari a 1.91%), il conto sarebbe comunque sceso a 45 miliardi.

Attenzione! Questo non è il ragionamento cretino di chi dice "avete fatto crescere la spesa per interessi perché è aumentato lo spread"! L'interesse pagato sui titoli è quello pattuito al momento dell'emissione e quindi lo spread in tanto influisce sul totale degli interessi pagati, in quanto influenza le ultime aste, che sono una frazione ridotta del totale del debito, tant'è che nonostante Borghi (!) la spesa complessiva per interessi continua a diminuire. Certo, se un maggiore spread si protrae per dieci anni, alla fine in media il debito costerà tutto di più, e questo è ovvio, ma il ragionamento che volevo fare qui non guarda al passato, ma al futuro, che è un futuro di tassi bassi e decrescenti.

Visto che tutti concordano nel constatare che ora i tassi di interesse sono a un minimo storico, e che ci resteranno ancora per un po', e visto che a differenza della Germania, dove oggi succede questo (veramente è successo da un po', ma il Corriere se ne accorge solo oggi), ieri succedeva questo, e più indietro nel tempo succedeva questo (e andando più indietro si trova dell'altro), l'Italia non ha mai fatto default e negli ultimi trent'anni ha il record di avanzo primario, non si capisce perché tanto nervosismo a proposito del debito italiano.

Certo, il debito crescerà, ma il suo rapporto al Pil crescerà soprattutto se, non facendo debito per far ripartire l'economia, ammazzeremo il Pil. A quel punto sì che il debito diventerà insostenibile, perché avremo eliminato la capacità dell'Italia di creare valore e quindi gettito fiscale con cui onorare i propri impegni (cosa che è sempre riuscita a fare). Una politica coraggiosa oggi servirebbe proprio a evitare problemi domani, anche perché ora i tassi sono bassi, domani chissà! Se i tassi dovessero riprendere a crescere, è chiaro che il momento di indebitarsi sarebbe ora! Ma in ogni caso, se la tendenza al ribasso permane, la spesa per interessi sarà destinata a diminuire e l'avanzo primario a trasformarsi in un avanzo tout court (ove lo si ritenga utile: sappiamo che non è necessario perché il rappporto debito/Pil diminuisca). In ipotesi, dopo dieci anni di interessi zero (posto che la situazione duri - e sappiamo che non durerà) il costo del debito sarebbe zero, e l'avanzo primario coinciderebbe con quello complessivo!

E allora, dobbiamo preoccuparci per uno Stato che dal 1992 ha risparmiato 700 miliardi, o per uno Stato come la Francia, che dal 1992 ne ha dilapidati altrettanti e che è in piena crisi da deficit gemelli?

A me questo sembra così evidente, ma forse sono strano io, che voi avete incautamente eletto, e avranno ragione i mercati, che voi non avete eletto, e che, a quanto si mormora nei corridoi, incapaci di usare il pallottoliere (e un minimo di prospettiva) come ho fatto io qui, ci infliggeranno un downgrade se non ci indebitiamo con il MES (cioè comandano, anche se voi non li avete votati, e fra l'altro comandano contro il loro interesse, dimostrando di non meritare il potere che si sono preso, perché la loro irrazionalità è ormai conclamata, e nel caso che qui ci riguarda si è manifestata quando hanno acclamato Monti, che ha fatto crescere il rapporto debito/Pil, come qui abbiamo detto da subito, e come qualche economista dalla non abbondantissima produzione scientifica ancora non ha capito).

Di una cosa però sono certo: al MEF non sono cattivi, non c'è nessun complotto. La subalternità ce l'hanno iscritta nella doppia elica del loro DNA, ed è, se vogliamo, il duale del loro sentirsi superuomini, del loro considerarsi una spanna sopra quei cialtroni degli (altri) italiani. Non bisogna mai dimenticare che la sinistra è fatta di italiani che si sentono superiori agli altri italiani in quanto eredi morali di quelli che hanno raccontato a se stessi di aver vinto una guerra che il Paese aveva perso, e che oggi legittimano la loro superiorità morale aderendo a quello che definiscono un progetto di pace (ignorando che la pace ce l'ha data l'aver perso una guerra), e millantando una buona accoglienza nei salotti europei - dove prendono solo sberle, senza mai restituirle! Certo, pensare che il tuo Paese sia fatto di cialtroni ti rende difficile, anzi: sgradevole e sgradito, difenderlo nelle sedi europee, soprattutto se perdi contatto con alcuni semplici dati come quelli che qui vi ho esposto e che, ne sono certo, nessun nostro governante né presente né passato ha mai opposto ai suoi "omologhi" europei, non per cattiveria, ma per ignoranza.

Sul futuro stiamo lavorando.

State saldi.

mercoledì 10 giugno 2020

Ad Ascanio detto Iulo (QED 92)

Oggi qualcuno mi ha ricordato che glielo avevo detto. Quindi ora farebbe meglio a non lamentarsi, perché più si lamenta più dà conto della sua incapacità di comprendere un testo scritto.






(...ah, sì, io non sono quello del parce sepultis, no, direi proprio di no... Ma voi, con qualche limitata e qualificata eccezione, mi volete bene anche per questo, vero? Viceversa, sono molto paziente, a differenza di voi. Quando segno qualcuno, so che prima o poi mi passerà davanti. Pensate che non sono mai andato a vedere il filmato che il guitto l'artista fece per deridere la mia chiamata. Ora l'ha chiamato mia sorella maggiore, quella che mena, Lacrisi, e non so perché, ma io trovo più umoristico questo banale dato di fatto di tanti sproloqui buonisti e bellaciaoisti. Ah, questo sia di lezione ai tanti di voi che hanno cercato di fargli capire qualcosa. Vedete? Non è necessario. Basta lasciar operare le dinamiche oggettive del sistema. Quanto a noi, l'importante è desistere...)

martedì 9 giugno 2020

Senza parole

Piano Colao: Lega, è collage nostri emendamenti (ANSA) - ROMA, 9 GIU - "La lettura del cosiddetto Piano Colao lascia esterrefatti. Quello che ci arriva a giugno inoltrato è un collage patinato di emendamenti proposti a fine marzo dalla Lega in sede di decreto Cura Italia". Così in una nota il Dipartimento economia della Lega. "Si va dalla abrogazione del codice degli appalti (emendamento 91.6 della Lega), alla compensazione dei crediti certi, liquidi ed esigibili verso la PA (emendamento 68.0.3 della Lega), al rinvio degli acconti fiscali (previsto dall'emendamento 71.0.4 della Lega), alla possibilità di avvalersi dei crediti in compensazione prima della presentazione delle dichiarazioni (emendamento 62.0.14), solo per citare quattro provvedimenti urgenti per tutelare la liquidità delle aziende e rimettere in moto l'economia da noi portati al tavolo del confronto Governo-opposizioni. Saremmo ovviamente lieti", proseguono gli economisti della Lega, "se il Governo finalmente accettasse queste proposte di buonsenso. Tuttavia va sottolineato che, dopo aver promesso a marzo ascolto, ad aprile il Governo ha bocciato in Commissione tutte le proposte che ora ci ripresenta. Evidentemente, l'Italia ha perso tre mesi solo per soddisfare la vanagloria di un premier che, incapace di visione propria, vuole assumere la paternità delle idee altrui. Per farsi perdonare questo ingiustificabile ritardo e questo ennesimo sfregio alla sovranità parlamentare, gli accoliti del Governo condiscono la loro minestra riscaldata con qualche parola d'ordine alla moda, ovviamente coniugata al futuro. La loro Italia sarà green, sostenibile, digitale, innovativa, inclusiva, ecc. Un Governo composto da quattro partiti di cui tre sconfitti alle precedenti elezioni non ha alcuna legittimazione per progettare, sia pure a chiacchiere, il futuro del Paese. Un Governo nato solo per escludere la Lega, cioè il partito di maggioranza relativa, non può più tenere in ostaggio e privo di risposte concrete un Paese che fronteggia un presente drammatico". SCA-COM 09-GIU-20 16:45



(...era molto più divertente intrattenersi qui con voi di problemi solo apparentemente più astratti, che farsi prendere in giro da questi sfollati usurpatori di democrazia. Riporto qui solo per dirvi che anche se non scrivo qui, scrivo, e scrivo per voi...)

mercoledì 3 giugno 2020

Il percorso

La vostra selezione, a esito della votazione indetta nel post precedente, è questa (ve la do in ordine di preferenza decrescente, e mettendo comunque in testa il primo post, che avremmo inserito per default):

1) I salvataggi che non ci salveranno.
2) Il romanzo di centro e di periferia.
3) Cosa sapete della Grecia (fact checking)?
4) Settanta anni di pace.
5) 1992: le lievi imprecisioni del Corsera.
6) Chi ci ha tradito e chi ci sta tradendo.
7) Svalutazione e salari (ad usum piddini): il mio 25 aprile.
8) Euro: una catastrofe annunciata.
9) Eurodelitto ed eurocastigo.
10) Stampare moneta (in sette Whatsapp più uno).

Pochi di voi hanno fatto esplicito riferimento al considerando numero 5, e pochissimi hanno motivato le loro scelte.

Naturalmente un autore è dei suoi lettori: voi siete liberi di leggere in quello che ho scritto quello che vi pare, e il problema di descrivere il mio percorso è un problema mio, non vostro!

Diciamo che se io dovessi descrivere il mio percorso in dieci mosse farei una scelta un po' diversa:

1) L'uscita dell'euro redux: la Realpolitik colpisce ancora, perché racconta come squarciai il velo di Maya, apprendendo dalla viva voce di Aristide quanto fosse fascista la natura del progetto europeo e come la sinistra si gloriasse di rivendicarla, con una tracotanza aristocratica tanto ributtante quanto ortogonale rispetto allo spirito della nostra Costituzione.

2) I salvataggi che non ci salveranno, perché fu il mio unico tentativo, abortito, di aprire un dibattito sul blog degli economisti comme il faut, cioè di quegli spregevoli conformisti dei miei colleghi, e perché pone in modo lungimirante tesi che, come sapete, i suddetti conformisti furono poi costretti a proporre come proprie (ovviamente senza citarmi, con l'onestà intellettuale che li contraddistingue).

3) Eurodelitto ed eurocastigo, perché è un buon esempio del lavoro che ho fatto con voi, e perché descrive uno degli innumerevoli incontri cui ho partecipato in cui il tradimento delle classi dirigenti di sinistra nei confronti del loro elettorato si palesava con tragica evidenza.

4) Un anno vissuto umoristicamente, perché descrive l'abietto episodio che mi motivò ad aprire questo blog, e documenta bene un errore da non fare quando hai di fronte un nemico di cui non conosci il potenziale offensivo. Loro lo hanno fatto, e io ora sono qui.

5) La solitudine, perché lì capii quando era forte e irreversibile il patto che ci legava.

6) Milano ladrona, Berlino non perdona, perché era un tentativo, credo coronato da successo (visto che vi scrivo da Palazzo Carpegna), di aprire nell'elettorato della Lega un dibattito su un punto cruciale: ogni Nord è il Sud di un'altro Nord.

7) La lezione greca e la sinistra italiana, che fu la presa d'atto di quanto sarebbe stato difficile, e probabilmente anche inutile, continuare a rivolgersi ad una classe politica i cui leader erano irrecuperabili.

8) Aspettando godo (2)..., perché documenta l'episodio che fece traboccare il vaso: la mia esclusione fascista e insensata dal convegno della sinistra di sinistra, motivata dal fatto che avevo parlato con Salveenee fasheesta. Da quel giorno fu per me chiaro che loro erano il Male e a me incombeva il compito di essere la cura.

9) Sul conservatorismo, perché è il post in cui vi annunciavo la mia scelta e le mie motivazioni.

10) La fiducia, perché testimonia che il patto scandaloso che ho stretto con voi non si è dissolto con la mia entrata in politica, che anzi è stata per molti di voi un esempio di militanza, una scelta di campo cui conformarsi.

Tranne il primo, sono tutti in ordine cronologico. Dei "vostri" salverei senz'altro il romanzo e la catastrofe annunciata. Su tutti gli altri ho delle riserve: ce ne sono di molto migliori, per convertire i piddini, di quelli che voi avete elencato, ma se voi foste in grado di convertire i piddini non verreste qui a lamentarvi di non esserci riusciti e non vi avrei consigliato, in tempi non sospetti, di desistere.

lunedì 1 giugno 2020

Goofynomics in 10 post (ci riprovo)

(...farsi capire è molto difficile e tra l'altro non è nemmeno detto che sia sempre utile. Comunque, i nostri avi ci tramandano che repetita juvant, e quindi ve lo ripeto in europeese, sul calco di una delle tante COM che ci arrivano sul tavolo...)



LE ALTE PARTI CONTRAENTI (cioè io)

Visto questo blog.

Visto il parere del suo autore (cioè io).

Considerando quanto segue:

(1) Il blog, con i suoi 2068 post, ormai supera, malissimo contate, le 16.309 cartelle, cioè (a 2000 battute per cartella), le 32.619.327 battute, cioè, a sette caratteri per parola (considerando uno spazio e considerando che tendo a usare parole un po' lunghette: la media fino a "lunghette" è di 6.13 caratteri a parola, mentre le statistiche danno medie leggermente inferiori), circa 4.659.903 parole, cioè 3,68 volte La ricerca del tempo perduto (da cui abbiamo saccheggiato interi passaggi).

(2) Non tutti si sono letti quattro volte Proust, e quindi, si magna licet, possiamo serenamente accettare che quasi nessuno si sia letto una volta Bagnai.

(3) Ribadito il fatto che non capire quanto si legge è un diritto fondamentale dell'uomo, per il quale l'Unione Europea si adopera con particolare alacrità scrivendo norme illeggibili, e che questo blog ha tutelato adottando un approccio particolarmente respingente e introducendo la categoria di beatitudine.

(4) Si rende quindi necessario definire dei percorsi di lettura che consentano ai nuovi lettori di accedere a un numero umanamente sostenibile di articoli del post, possibilmente legati da un filo conduttore.

(5) In particolare, si evidenza la necessità, allo scopo di aggiornare la sezione Per cominciare, di arricchirla con un percorso di lettura politico che illustri per quali motivi nell'attuale contesto europeo chi sia animato da un genuino spirito di solidarietà umana e sociale verso le classi più fragili e di reale apertura ed accoglienza verso gli altri popoli non possa che schierarsi con un partito conservatore.

(6) Questa esigenza è accresciuta dall'emergere di ripetuti e insistenti episodi di diffamazione del lavoro qui svolto da tutti noi, episodi che oltre ad avere una risposta nelle sedi giudiziarie competenti (laddove gli ultimi fatti di cronaca ci lascino ritenere che possa valerne la pena), deve avere innanzitutto una risposta sul piano culturale.

(7) Una precedente richiesta in tal senso rivolta alla comunità dei lettori ha generato un accesso inconsulto di beatitudine di cui al considerando numero 3, traducendosi in un ingestibile fritto misto di sconclusionate e verbose manifestazioni di affetto senza alcuna segnalazione di post, o nell'indicazione dei post più illeggibili perché più tecnici e meno politici, e quindi assolutamente inutilizzabili ai fini evidenziati dal considerando numero 5.

(8) L'analisi delle risposte ha evidenziato una netta preferenza per Il romanzo di centro e di periferia e per I salvataggi che non ci salveranno, nonostante fosse stato esplicitamente chiarito che quest'ultimo post, essendo il primo del blog, sarebbe comunque stato inserito in qualsiasi percorso di lettura, ed era quindi perfettamente inutile menzionarlo.

(9) Lo spoglio delle preferenze dei lettori ha portato a una lista di 96 post (incluso il primo, che era stato richiesto di non considerare), corrispondente statisticamente a 219.963 parole, cioè a un testo situato in termini di dimensioni fra Moby Dick e l'Ulisse di Joyce.

(10) Ribadito che chi non ha capito finora merita tutto (e in effetti lo sta avendo), ma che motivi di umanità vietano di imporgli un percorso di lettura così pesante.

(11) Ricordato che i 95 post elencati (96 meno il primo, che comunque si considera inserito nel percorso), sono, in ordine alfabetico:

1992 le lievi imprecisioni del Corsera
A rata der mutuo
Ad Ascanio detto Julo
Amatrice dormitio virginis
Audizione informale alla commissione finanze
Azincourt una storia europea
BDSM lampredotto
Brexit (again)
Brexit: qualche cifra
Caro Emiliano ti scrivo
Chi ci ha tradito e chi ci sta tradendo
Confidenza fra uomini di sinistra
Cosa sapete della grecia
Cosa sapete della produttività
cosa sapete della slealtà
Cronaca di una crisia annunciata
Debito e corruzione nel mondo
Declino produttività flessibilità euro
Dixit dominus
Do you remember me volume II
Endogenous money for dummies
Euro una catastrofe annunciata
Eurodelitto ed eurocastigo
Fu vera Gloria
I collaborazionisti
I lettori di copertine e il contenuto
I poverini sono pericolosi
I tassi schizzeranno
IDE quelli che l'euro ci protegge
Il buono, il brutto e l'azero
Il dividendo dell'euro reloaded
Il metodo Furbini
Il metodo juncker
Il metodo juncker e le neuroscienze
Il NO ai media
Il romanzo di centro e di periferia
Keynes vs Tabellini
Keynesianesimo per le dame 1
Keynesianesimo per le dame 2
La crisi, la svendita e micuggino
La dignità
La filosofia del piddino: inflazione e maieutica
la germania e la crisi dell'eurozona
la locomotiva d'europa
La notte di S. Lorenzo goofy4
La resistenza all'euro
La salute e la crisi
La vittoria di tsipras
L'aritmetica del debito pubblico
Lascienza
L'austerità fa male
Lavoro mobile o scala mobile
Le ricette veloci di Giampiero Friedman
L'errore del liberista
L'Europa lo vuole: Goofy su Byoblu
L'uscita dell'euro redux
Maastricht e l'aritmetica del debito pubblico
Mani pulite poteva funzionare?
Marina e Gianluca
Marshall-Lerner
Menzogna e verità
Mi faccio un regalo
MMT no grazie per ora
Monti fact checking
Non mi guardi in faccia il mio 24 marzo
One year later (Brexit)
Ortotteri e anatroccoli
Ortotteri e anatroccoli
PD delendum est
Per i coglioni
Perché le donne non fanno più figli
Piccolo dizionario per non passare
Premiata armeria hellas 1
Premiata armeria hellas 2
Produttività salari crisi logaritmi
QED 37 la germania riassunto per i politici
QED 52 la grecia al tempo della troika
QED 53
Qed 73 perché le donne non fanno più figli
QED fuoriserie
Quanto vale una rosa
Quelli che facciamo il referendum
Renxit: perché non votare PD
Se so magnati tutto frignolo
Sechiular staghnieiscion
Settanta anni di pace
Stampare moneta
Stampare moneta l'esperienza italiana
Sul conservatorismo
Svalutazione e salari ad usum piddini
Terza globalizzazione e primo maggio
The awanagana approach to monetary theory and policy
Una fastidiosa inutile caduta di stile
Vamva who
Zingy 3 cambio e autorazzismo

(12) I post elencati al considerando 11 saranno da qui in avanti definiti come i post "nominati".


HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1 - Votazione dei post più significativi. I lettori del blog hanno facoltà, a decorrere dalla pubblicazione del seguente post e fino alle ore 24 del 2 giugno 2020, di votare nei commenti in calce a questo post da un minimo di uno (perché zero non avrebbe senso) a un massimo di dieci post del blog scelti nella lista dei nominati di cui al considerando 11.

Articolo 2 - Cause di esclusione. I commenti recanti l'indicazione di ulteriori post, o non recanti l'indicazione di alcun post, saranno avviati serenamente allo spam.

Articolo 3 - Clausola generale europea. Alla fine farò come mi pare, ma grazie per averci creduto.

Fatto a Barrea il primo giugno 2020.



(...domani è la festa della Repubblica, e io sarò in piazza ad Avezzano. Date un senso a questa lieta ricorrenza aiutandomi a selezionare con intelligenza - la beatitudine non va sottovalutata, ma qui occorre intelligenza, che non è intelliggenza, ma di questo parliamo un'altra volta - i post che possano aiutarci a de-piddinizzare quei nostri fratelli che attualmente vacillano. L'importante è desistere, e questo ve l'ho insegnato io, ma ogni tanto può essere utile anche insistere...)