C'è una cosa che mi fa sinceramente impazzire, che mi "manda ai matti", come si dice qui da dove vi scrivo, nella storia dei "dazi di Trump" che tante querimonie suscita a sinistra. Una cosa di così solare evidenza che molti, evidentemente, non la vedono. Vi aiuto a metterla a fuoco con un semplice disegnino che in linea di principio non dovrebbe aggiungere molto alle vostre conoscenze:
Qui avete il saldo della bilancia dei pagamenti dell'Unione Europea a 27 verso il resto del mondo (barre, scala di sinistra, dati annuali) e il cambio euro/dollaro (spezzata, scala di destra, dati medi annuali).
Dal 2008 al 2024 il saldo della bilancia del pagamenti aumenta di 649.8 miliardi di euro. Di converso, il tasso di cambio scende da 1,47 a 1,08 (svalutazione del 26,4%, che vista dagli Stati Uniti è una rivalutazione del 35,8% - se non vi è chiaro chiedete e vi spiego).
Che cosa non funziona in questo grafico?
Semplicemente il fatto che, per come avvengono gli scambi internazionali, acquisti (netti) di beni europei implicano acquisti (netti) di valuta europea. Un forte surplus estero implica cioè una forte domanda di euro per comprare beni prodotti nell'Eurozona. Logica vorrebbe quindi che, per la legge della domanda e dell'offerta, il cambio dell'euro si rivalutasse, cioè che un euro comprasse più, non meno dollari (e di converso un dollaro comprasse meno, non più euro). Insomma: in un mondo normale le due variabili si dovrebbero muovere insieme (vai in surplus, il cambio sale, vai in deficit, il cambio scende).
Il grafico mostra invece che mentre nel 2008 con un euro compravi quasi un dollaro e mezzo, oggi compri poco più di un dollaro, cioè che l'euro si è svalutato. Il contrario di quello che dovrebbe accadere: una correlazione negativa e piuttosto forte: - 0,7. Ne consegue aritmeticamente che mentre nel 2008 con un dollaro compravi 0,67 euro, oggi compri 0,92 euro, cioè che il dollaro si è rivalutato.
Questo significa, ad esempio, che oggi noi a noi l'energia costa il 26,4% di euro in più di quanto ci costerebbe se non avessimo svalutato. Certo, sappiamo bene che il problema sono le oscillazioni selvagge del prezzo in dollari sui mercati internazionali, da cui l'euro non può proteggerci: resta il fatto che poi alla fine a noi per comprare l'energia occorre prima comprare dollari, e quindi se oggi l'euro fosse forte come nel 2008 pagheremmo l'energia molto di meno.
Di converso, la stessa cosa significa che agli Usa oggi i nostri beni costano molto meno, perché mentre nel 2008 con un dollaro si compravano solo 67 centesimi, oggi si compra quasi un euro (0,92 centesimi), e quindi a parità di prezzo in euro il prezzo in dollari dei beni europei è sceso (per comprare lo stesso euro ci vogliono meno dollari).
Visto dall'altra parte, naturalmente, questo significa che, a parità di prezzo in dollari, il prezzo in euro dei beni americani è salito, cioè che la svalutazione dell'euro ha nei fatti messo un dazio a tutti i beni prezzati in dollari: non solo le fonti di energia, come abbiamo detto, ma anche tutti i beni e servizi esportati dagli Stati Uniti.
Qual è il punto? Il punto è che l'euro si è svalutato, invece di rivalutarsi, proprio mentre esplodeva il surplus estero dell'Eurozona. Questa cosa ha due sole spiegazioni possibili, tra l'altro compatibili:
- o l'esplosione del surplus estero europeo è dovuta alla svalutazione dell'euro (che quindi si qualificherebbe come una svalutazione competitiva piuttosto aggressiva)
- oppure la non rivalutazione dell'euro in presenza di una esplosione del surplus dovuta ad altre cause (ad esempio, alla svalutazione del salari europei, candidamente confessata da Draghi al Senato) evidenzia una manipolazione della valuta da parte della Bce.
Insomma, i casi sono due:
- o la Bce ha manovrato il cambio per dare alle aziende europee un ingiustificato vantaggio competitivo;
- o la Bce ha manipolato il cambio per impedirgli di riflettere le forze di mercato (mantenendo alle aziende europee un vantaggio competitivo raggiunto in altro modo).
Non c'è nulla di scandaloso quindi nelle parole pronunciate da Trump il 27 febbraio scorso:
che, come vedete, non solo riflettono la logica economica (l'Unione Europea è una manipolatrice del mercato valutario), ma sono perfettamente compatibili con gli ordini di grandezza riflessi dai dati (tu mi fotti svalutando del 26% quando invece dovresti rivalutare? E io ti metto un dazio del 25%: uno pari e palla al centro!).
Scandalizzarsi di una misura simile, insomma, significa non sapere nulla di economia o non conoscere i dati (o entrambe le cose, cioè essere un operatore informativo).
Peraltro, e concludo, che la Bce fosse una manipolatrice del mercato valutario, o meglio che gli Stati Uniti la considerassero tale, per noi non è una assoluta novità. La schiuma di Twitter non consente di tenerne memoria, ma il blog, che è più notarile, ha messo più volte questa verità agli atti: tutta la storia ve l'avevo fatta qui nel 2019, e se andiamo a controllare che cosa è cambiato nel frattempo, anche l'ultima edizione del rapporto sulle politiche macroeconomiche e valutarie dei principali partner commerciali degli Stati Uniti accende un faro sulla nostra zona (pur non accusandoci più esplicitamente, come era fino a pochi anni fa, di manipolazione di valuta):
Il deficit degli Usa verso l'Eurozona è comunque il terzo per ordine di grandezza, e se per parlare in senso stretto di manipolazione occorre che nel periodo di riferimento siano state fatte politiche di intervento sul mercato dei cambi, che nell'ultimo anno non risultano, che questo deficit abbia risentito dell'aiutino che il Migliore ha dato alla Germania (e onestamente anche a noi) svalutando non credo sia contestabile. L'euro è decisamente e artificialmente sottovalutato. Quindi, in questo come in altri campi, prima di sbraitare contro il "cattivo" Trump, per giustificare reazioni isteriche e antieconomiche come i controdazi sul bourbon (!), sarebbe utile riflettere sulla causa degli squilibri. Io ve l'ho illustrata qui:
e "the best one" ve l'ha confermata qui:
Occorre altro?
Il problema non sono i dazi di Trump: questi sono al più una risposta ai dazi implicitamente messi da Draghi pilotando al ribasso l'euro per tenere insieme i cocci di un'Eurozona distrutta dalle sue politiche, quelle che oggi rinnega.
Questo a voi è chiaro perché lo sapete da quando abbiamo aperto il blog, ed è chiaro anche a una forza politica. Sta a tutti noi creare una più larga condivisione di questa consapevolezza, che si basa su un principio che tutti conoscono: la legge della domanda e dell'offerta!
Buona domenica!
Fermo restando le svalutazioni competitive UE ormai assodate e dimostrate (ma scientemente ignorate dai media schierati) ho una domanda: il valore del dollaro può essere stato sostenuto da altri fattori non legati allo scambio di merci ma da richieste per esempio di natura finanziaria (magari obbligazioni in dollari usa emesse da altri paesi o altro)?
RispondiEliminaResta sempre la domanda di dove trovino gli altri paesi i dollari per comprare obbligazioni americane. Dici che se li stampano in casa, o se li procurano in qualche altro modo? Mi sembra che spesso siano i dettagli più semplici quelli che sfuggono, anche a noi, nonostante tanti anni passati insieme!
EliminaUna domanda sbagliata che non è stata sprecata; credo di aver capito (è comunque surplus).
EliminaEh, da qualche parte devono arrivare. Ora che Giuse (quello dei nanetti) ha sclerato (chissà perché, ma sinceramente me ne frego) tendete a perdere di vista questo aspetto fondamentale. Il #tuttoqua vale in casa propria, non in casa altrui... ;)
EliminaConsiderato che ormai ho perso diversi minuti a leggere post e commenti, ne approfitto per segnalare quella che reputo una leggera imprecisione.. Infatti, in quel periodo i rendimenti dell'eurozona sono stati mediamente più bassi di quelli oltreoceano e ciò ha verosimilmente innescato un trend di disinvestimenti da azioni, obbligazioni e titoli di stato dell'eurozona con contestuali movimenti di capitale in ingresso verso gli USA e conseguente apprezzamento del dollaro. Le sole partite correnti non posso o spiegare tasso di cambio. RS
EliminaQuesto è un argomento che torna spesso in superficie, e ha una sua apparente plausibilità. Il campanello di allarme dovrebbe essere che è stato usato anche da Draghi in audizione. Noi abbiamo spiegato perché i rendimenti nell’eurozona erano più bassi. Tu che la sei lunga, ci spieghi come può un’area che manipola al ribasso la propria valuta avere tassi di interesse o anche rendimenti del capitale più in senso lato alti? Secondo me non può, perché nel pacchetto “ingegnerizzazione di un surplus“ c’è anche la compressione Dell’economia. Una zona che ha distrutto sistematicamente valore non aveva valore da distribuire né al lavoro né al capitale. Questo è strettamente connesso alla sua politica di aggressione dei mercati esteri.
Elimina@rbsnt: palese esempio di manipolazione dei mercati articolato dalle banche centrali e dagli investitori istituzionali
EliminaComunque, visto che il tema torna spesso in superficie, l’osservazione merita una risposta più articolata che cercherò di darvi in settimana. Intanto, suggerirei di leggersi il post su Gollum e i tassi negativi:
Eliminahttps://goofynomics.blogspot.com/2016/05/keynes-draghi-gollum-e-i-tassi-negativi.html
La risposta articolata è lì, ma, come va di moda oggi (vedi Ventotene), può essere utile contestualizzarla.
"Altro non lieve dettaglio: i tedeschi hanno accumulato delle esorbitanti attività nette sull'estero proprio perché NON hanno fatto la bella vita (e ignorare questo dettaglio non la aiuterà a scappare prima che arrivi la Wehrmacht, cioè abbastanza presto, come i lettori più attenti del blog credo intuiscano: non penso che LORO siano sorpresi dall'insistenza con cui si parla di esercito europeo, è un punto allineato lungo una retta che qui è stata tracciata years ago)."?
Elimina"Alla fine del giro di waltzer dell'avidità liberal-capitalista, anche i capitalisti perdono. SEMPRE.
EliminaChi alla fine del giro vince SEMPRE è il nouveau régime dei grandi banchieri, quelli che appena finite le danze passano all'incasso con la guerra e le pseudo-rivoluzioni.
E via così fino al successivo ciclo di accumulazione capitalista.
"Zion è stata distrutta e ricostruita già 6 volte" (L'architetto - Matrix)
"C'è sempre un'altra via!" (Il fabbricante di chiavi - Matrix)"
È fuori tema ma penso sia importante condividere questo scritto di Massimo Bontempelli, ripescato da Marino Badiale che con lui a lungo collaborò. Massimo Bontempelli, docente liceale di Storia e Filosofia, pisano,1946/2011 è stato soprattutto un filosofo oltre che un grande storico. Scrisse tra l'altro un memorabile manuale di storia per i Licei, senza figure, che probabilmente oggi molti docenti non riuscirebbero a comprendere e un altrettanto notevole manuale di filosofia. Non essendo un accademico, le sue notevoli opere purtroppo non hanno avuto larga diffusione. Nell'ultima parte della sua vita è stato un implacabile critico dell'Unione Europea e della deriva neoliberista della scuola italiana a tutti i livelli. Per una fase ha collaborato anche con il filosofo Costanzo Preve. Questo il link allo scritto: https://www.badiale-tringali.it/2025/03/europa-massimo-bontempelli.html. Lo scritto è del 2001 ma tuttora attualissimo.
RispondiEliminaquesto giochetto della bce lo notai anch'io qualche anno fa ma allora lo interpretai come un favore al dollaro, che correva il rischio di indebolirsi come valuta di riserva internazionale, in conseguenza dell'acclarato predominio economico cinese e del rafforzamento dei paesi Brics. Infatti è vero anche il contrario: più la valuta è forte, più il sistema paese, e quindi anche l'economia, viene considerato solido e affidabile. Piuttosto assistiamo da qualche tempo al fenomeno opposto, cioè all'apprezzamento artificioso dell'euro che, con la perdita dell'UK prima, e la Germania in grande difficoltà poi, viene sostanzialmente tenuto in vita da una serie di balle ideologico-mediatiche di cui l'ultima in ordine di tempo è la guerra che-non-c'è. Trump con i dazi (e controdazi) forse intende riportare anche il rapporto dollaro/euro ad un equilibrio più consono tra le due super potenze economiche, portando alla luce tutte le debolezze dell'economia dell'eurozona
RispondiEliminaI documenti citati del dipartimento del Tesoro americano sono interessanti perché pongono dei criteri per definire se esista o meno manipolazione. Questi criteri comportano anche la verifica dell’operatività delle banche centrali sul mercato dei cambi. Letture sempre molto istruttive, ma il punto di fondo rimane quello che dici tu, ed è sostanzialmente la versione moderna (ma neanche tanto) del dilemma di Triffin: gli Usa devono scegliere fra la dimensione reale e quella finanziaria. Oggi vi ho segnalato nella fogna un thread di Pettis che inquadra questo dilemma in modo secondo me molto condivisibile. Sono gli squilibri interni a certe zone, tipicamente l’eurozona, che si riflettono all’esterno, e gli Stati Uniti devono scegliere sapere un comportamento accomodante, che sostenga il loro ruolo di venditori netti di prodotti finanziari, o riportare la situazione verso un equilibrio, cosa che, anche Pettis lo riconosce, Trump sta facendo.
EliminaSe fosse così allora la risposta europea (i contro dazi) fanno parte del piano trumpiano di riequilibrio geopolitico e valutario
Eliminapotrebbe essere una possibile chiave di lettura all'altrimenti incomprensibile tiro ad alzo zero nei confronti non solo della ue ma anche del canada, ad esempio; ed il punto di vista di Pettis potrebbe essere sostanzialmente corretto
EliminaChe poi mettersi a fare la guerra dei dazi contro un paese verso cui sai di essere esportatore netto di prodotti finiti (e dal quale in compenso importi materie prime, incluse quelle energetiche) mi pare il classico pugno picchiato sul tavolo (che però è di marmo e dunque ti fai male).
RispondiEliminaCerto, è ovviamente analfabetismo economico da parte di persone in cui non possiamo certo scusarlo, soprattutto considerando come si atteggiano.
EliminaC. Passera: "Abbiamo svalutato l'euro e continueremo a svalutarlo..."
RispondiEliminaA. Bagnai: "e questo susciterà reazioni nel resto del mondo..."
- Piazza Pulita, 19.01.2015
Giusto, ricordo! Povero Passera... Ma vedete come è tutto ovvio e prevedibile? Dieci anni fa già si vedeva quello che sarebbe successo: bastava essere del mestiere o avere, come voi avete avuto, l'intuito di seguire uno del mestiere.
EliminaPer chi non se lo ricordasse, il link è qui:
Eliminahttps://www.la7.it/piazzapulita/rivedila7/europa-ti-odio-20-01-2015-145299
Considerate che Passera è un banchiere, cioè una persona cui la gente affida i risparmi. Premesso che io i vostri non li voglio, una prece per chi li affida a cotanta lungimiranza! 😂
Quello che preoccupa è che a personaggi di cotanta lungimiranza vengono affidate le politiche di investimento dei fondi previdenziali che, ad esempio negli ultimi anni, avranno riempito i portafogli anche di spazzatura green, carbon neutral e via greteggiando, robaccia che da subito nel Dibattito è stata bollata come tossica ma che il mainstream presentava come una trovata fichissima che sarebbe stato imperdonabile perdere.
EliminaMentre dalla previdenza volontaria si ci può anche tenere alla larga, quella obbligatoria tocca e dato che, gira che ti rigira, l'EU sta puntando anche a quei soldi quando parla di risparmio da impiegare in maniera più produttiva cioè da convogliare nei mercati finanziari, sarebbe alquanto seccante, giunti al momento di incassare i rendimenti, sentirsi dire che purtroppissimo il capitale si è incenerito. iMercati, aaa gggeopolitiga, l'inflazzzione... Ci dispiace tanto, andrà meglio nella prossima vita.
Tuttavia, che il Migliore 2 dica sempre quello che vuolsi così colà, mostra che nella sostanza sia persona molto pericolosa per l'umanità. Trattasi di opportunismo carrieristico e non di presunta competenza. Ma essendo egli solo un ripetitore di frasi gradite, se a queste si allega una sua presunta capacità specifica superiore, ecco che si finisce male e determina quella scenetta tra Mussolini e Ciano, che viene riportata da qualche parte dove devo averla letta, ma che non sono poi riuscito a ritrovare sui Diari di Ciano, dove però, è da dire che, complessivamente, si può ricavare lo stesso contenuto. A guerra inoltrata il duce si affaccia alla finestra di Piazza Venezia, vede il popolo sotto che applaude, rientra e dice a Ciano: "Dicevi che non mi amano più, ma vedi come mi acclamano ancora?", e Ciano: "Duce?!, Ma li abbiamo preparati noi." Ecco, Draghi è la claque dell'élite, e l'ostacolo per quella a prendere atto della realtà. Non era lui che profetizzava lo sfascio economico della Russia? E ti pare un errorino da poco? Ed è stato poi l'unico errorino del Migliore? Certo, per il progresso della sua carriera errori non ce ne sono mai stati.
RispondiEliminaSo che non volete ammetterlo, perché dovreste uscire dalla narrazione piagnona/haitraditista, ma invece un errore l'ha fatto e come: credere che lo avremmo mandato al Quirinale. E lo abbiamo fermato noi, e ogni volta che ci ripenso godo.
EliminaPurtroppo per assestargli quel colpo era necessario vederlo nel bianco degli occhi, e durante la sua avanzata piagnoni, disfattisti e vigliacchi se ne sono andati. Qualcuno spera che tornino, io sinceramente no. Chi non ha capito una volta, non capirà nemmeno la volta dopo, e sinceramente di gente che ti compromette il buonumore non se ne sente il bisogno.
EliminaLo so bene, per il passato prossimo, e lo spero bene per il futuro. Ma non ce l'ho con l'essere umano, gli auguro ogni bene, in fondo anche i piccioni del parco hanno bisogno di qualcuno che si interessi di loro, e non è detto che quel compito sia ingrato e non sia rilassante e il giusto e meritato riposo del "guerriero". Ecco, io mi auguro che nel futuro si renda utile per questi simpatici volatili, perché altrimenti sarebbe un pericolo per l'umanità intera.
EliminaIl punto sta sempre lì però ...., speriamo che le forze economiche residue di questo paese ritornino dalla libera uscita, e non si facciano nuovamente gabbare dalla narrazione che per troppo tempo hanno voluto credere fosse proferita nel loro interesse.
Lei sta cercando di conseguire un risultato storico, direi epocale, non facile, quasi disperato, però unica strada di salvezza per tutti, con ogni evidenza. Lo disse anche Guarino con lucidità e chiarezza. L'evidenza, però, pare non essere un bene condiviso, e questo è strano e raccapricciante.
*** piagnoni, disfattisti e vigliacchi se ne sono andati***
Elimina...nel partito della meloni ( l' amica di draghi) , mentre al colle la lega ha dovuto rivotare il " piddino di prima"(insomma "un "affarone"😀).
Battute a parte, ci possono anche essere stati "motivi necessari" per un simile harakiri, ( e andrebbe politicamente articolato ) ma è comunque un dato di fatto che la politica è fatta di consenso tradotto in numeri elettorali , e se "piagnoni,disfattisti e vigliacchi" non tornano...👋🏻
Questo non è un problema per l’autore di questo blog.
EliminaCon Trump si nota anche un’altra cosa:per anni la sinistra ha accusato la destra di trovare nemici esterni ai problemi interni. La destra era quella che scaricava sui migranti tensioni sociali interne, secondo questa interpretazione. Il paradosso sta nel fatto che la sinistra ha fatto questo proprio ora: ha trovato un nemico estremo (Trump) su cui riversare colpe interne all’eurozona , visto che l’eurozona è stata la causa di questi squilibri. Ora su Trump, qualsiasi problema ci sarà, ricadrà la colpa, e l’accusa che spesso si rivolgeva alla destra, quella di riversare sugli altri i propri problemi, dovrebbe essere rivolta alla sinistra. Si stanno, banalmente, smentendo su tutto . Inoltre, per anni la sinistra ha accusato la destra di non umanizzare gli altri, di trattare i migranti come oggetti, loro però hanno demonizzato e deumanizzato Trump (e in generale le forze euroscettiche), poiché questo fa comodo alla propaganda europeista. Sono il contrario di quel che dicono
RispondiEliminaGrazie per l'articolo. Io ho una domanda: nell'Italietta della Liretta, come faceva la Lira a risultare sempre di scarso valore rispetto al dollaro nonostante la nostra forza manifatturiera? La nostra forte dipendenza dalle materie prime ed energetiche estere era sufficiente a "farci comprare" tanti dollari quanto bastava per farli rivalutare a "nostro vantaggio"?
RispondiEliminaOppure era tutta una questione di domanda interna?
Grazie prof!
Onestamente non ho capito la domanda. Abbiamo visto che nel dopoguerra il marco si è rivalutato rispetto a tutte le valute, ma rispetto al dollaro meno che alla lira, il che significa che la lira è riuscita a governare in modo da essere non troppo forte sul marco e non troppo debole sul dollaro. Bisognerebbe andarsi a rileggere i saldi bilaterali dell'epoca per capire quanto questa quotazione del cambio riflettesse gli equilibri - o squilibri - fondamentali e quanto fosse manipolata, ma non so nemmeno se siano disponibili i dati. Do un'occhiata.
EliminaSi, mi domandavo, se ho capito il meccanismo di compensazione della bilancia dei pagamenti, cosa ci fosse come contraltare alla rivalutazione della Lira negli anni 80. Noi eravamo molto forti nell'export (?) nei confronti degli USA? Cosa impediva alla Lira di rivalutare rispetto al dollaro?
EliminaÉ sufficiente la dipendenza energetica che abbiamo sempre avuto (l'energia la compri in dollari) a mantenere il cambio dollaro forte rispetto alla Lira? Se la nostra dipendenza energetica é funzionale a mantenere il dollaro forte, gli Usa ci permetteranno di renderci autonomi con la fissione nucleare?
Non ho ben chiaro, se esistono dati, che posizione debitoria aveva nei confronti degli USA l'Italia "quarta potenza industriale" e cosa effettivamente rendeva la nostra produzione così competitiva.
Grazie!
C. Passera: "Abbiamo svalutato l'euro e continueremo a salutarlo"
RispondiEliminaA. Bagnai: "... Questo susciterà reazioni nel resto del mondo"
- Piazza Pulita,
L'hai già scritto. A quei tempi andare a Piazza Lurida era produttivo e qualche chiodo si piantava...
EliminaChiedo scusa, ho ripostato solo perché credevo che la prima volta fosse andato a vuoto.
EliminaOff topic... Siccome si interessa di messa in Latino, sa che persino nella chiesa c'è stata una sorta di governo PD, una sinistra, che dal Concilio vaticano II ha portato il cosiddetto rinnovamento, ma che sa tanto di modernismo, oggi lo chiameremmo woke.. Purtroppo anche nella chiesa i posti di potere e di formazione sono stati occupanti da elementi postconciliari, e non esistendo elezioni se non per rarissime occasioni il sistema di potere è stato dagli anni 70 ad oggi in mano sempre agli stessi, che Prima erano ventenni, ora hanno 80 anni... C'è c'entra? Che si potrebbe fare il sovranismo seguendo il Concilio...Che vuoi dire che se si vuole cambiare bisogna farlo in Grande, talmente grande che però si tengono elementi passati, ma nella sostanza si stravolge, che si tiene il nome "Siamo Eu" ma entrano nuovi concetti, che si ha un esercito di pensatori che considerano inevitabile il cambiamento, che si porta avanti solo chi amico, che si occupa tutto...
RispondiEliminaLa cosa mi appassiona il giusto. So che andrò all’inferno perché non dirò mai “e sorelle”, ma so anche che molto sotto di me, conficcati nel ghiaccio, ci saranno tanti stronzi con le loro chitarre e tanti svitatori di lampadine.
Elimina***i casi sono due:***
RispondiEliminaNo, c'è anche una "tre" :lo scambio merci da l' europa per dollari compensato da dollari da l' europa alle banche americane sotto la voce "capitali & servizi".
Un sistema "perfetto" , che arricchiva i "ricchi" a danno dei "poveri" su entrambe le sponde del "mare EORUM".😠
A quando Pettis al Goofy? 😁
RispondiEliminaMagari che l'euro è stato svalutato da Draghi consentendo l'export tedesco ci sarà no nel libro di Munchau con prefazione (sigh!) di Fubini....
RispondiEliminaquesta storia del: tu mi metti i dazi? allora te li metto anche io, ma più grossi, mi ricorda certe metodologie utilizzate in guerra specialmente in territori che erano già stati occupati dai ritorsori...(uno a dieci se non ricordo male)
RispondiEliminaLa mia modesta opinione è che, semplicemente, le amministrazioni Dem USA (ma anche quelle Con) abbiano comperato il silenzio e la complicità di tutti i paesi europei sulle cose indegne che stavano facendo, in Est europa e non solo, e sulla follia generale della loro politica estera. Immagino che anche le loro banche d'affari, piene fino all'orlo del ricavato degli acquisti, abbiano fatto la loro parte in questo - sempre che non ne siano i maggiori responsabili.
RispondiEliminaPer creare e tenere in piedi "il sistema", hanno rischiato tutto, anche la loro stabilità interna.
Adesso è arrivato uno che quel sistema vuole smatellarlo (per sconfiggere loro, non certo per amore) e la cosiddetta Europa si trova col culo di fuori, e ci resterà.
Quel che mi preoccupa davvero è il riarmo tedesco, comunque: non è gente alla quale interessi capire i propri errori.
Sono banale, probabilmente.
1) Nel cassetto degli attrezzi del prestigiatore UVA vi è anche un colossale mimetismo amministrativo delle squilibri finanziari all'interno dell'EZ. Alberto sin dal suo libro ha segnalato il sito Eurocrisis Monitor, ove oggi si vede tra l'altro che anche la fuga di capitali dall Francia viene mascherata dal "giroconto" Target 2. Questi "fake" sono in realtà enormi sussidi monetari all'EZ e quindo all'euro.
RispondiElimina2) L'ingente massa di base monetaria immessa in Germania via Target2 e "proveniente" dagli altri stati (in realtà dalla BCE - linea azzurra su, su solitaria in alto del grafico presente nel suddetto sito) non pare essere stata usata per stimolare i consumi. Se ne deduce che essa è investita, direttamente o indirettamente in USA (er fruttarolone cor macellarone). Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Draghi-Silvan: https://www.youtube.com/watch?v=FYyC5YJbUXo .
3. Oggi su Bloomberg si legge: " Donald Trump’s reciprocal tariffs may be more targeted than initially anticipated. Some countries will be exempt, while the administration may also hold off on unveiling sectoral-specific levies on April 2, US officials familiar with the matter said. Stocks rose on the news, as optimism spread through the markets."
Il panico che "loro" volevano provocare non è avvenuto; infatti, Trump ha detto nei giorni scorsi che NON temeva una recessione curativa. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo short.
sarebbe utile approfondire la trumponomics soprattutto lato dazi chirurgici..la vicinanza di Musk mi induce a pensare che potrebbero essere coinvolti AI e/o computer quantici, che saranno calibrati nel corso del tempo e saranno un tool formidabile in mano al governo americano. Trump ama sfidare le potenze globali come in una partita di poker, a mio avviso
Eliminabisogna anche ricordare che agli USA non dispiace avere il $ "forte" per mantenere "l’esorbitante privilegio" (come lo definì Giscard d'Estaing) di stampare moneta a piacimento perchè tanto tutto il mondo la deve usare e l'inflazione la esportano altrove....
RispondiEliminaMa se la svalutazione interna è il problema, perché il governo, che è espressione della maggioranza di cui lei fa parte, per il tramite di ARAN, ha appena rinnovato il contratto degli statali con un incremento del 5,78% a fronte di un’inflazione del 16,5% (2022-2024), lasciando i lavoratori con una perdita di potere d’acquisto superiore ai 10 punti? Se la compressione salariale è stata uno dei motori del surplus commerciale e degli squilibri economici, come da lei denunciato più volte, perché ora che c’è la possibilità di correggere questa distorsione si continua a seguire la stessa strada?
RispondiEliminaInsomma, mi sembra che si stia perpetuando la stessa politica che si critica.
Le rispondo io, visto che dal suo soprannome, che quelli struiti chiamano nickname, appare come uno venuto qui da poco.
EliminaÈ che ci vuole più pazienza, tanto studio, di tante discipline diverse, e un pizzico di maggior attenzione alla politica, che gli struiti chiamano tattica. L'idea di poter scovare una contraddizione volante che accorci questo lungo cammino, ovvero lo renda superfluo, è comprensibile, ma ricorda da vicino la presunta confutazione della filosofia di Benedetto Croce che Federigo Enriques credeva di aver fatto in 13 pagine, niente di meno, ricevendo in cambio da Croce un sorriso indulgente.
Scusami però ci sono tutta una serie di cose da dire. La prima: l’istat ha fatto notare nella nota il cui link ora cito(https://www.istat.it/comunicato-stampa/pil-e-indebitamento-delle-ap-2022-2024/) che la domanda interna ha avuto un impatto positivo sulla crescita del Pil del 2024. Solitamente, l’austerity si caratterizza per una compressione della domanda interna(conseguenza della compressione salariale), cosa che non è avvenuta. Se ne deduce che il governo non ha, pur avendo avuto una gestione dei conti molto prudente, compresso la domanda interna quanto invece è stato fatto negli anni dell’austerity.Secondo: all’interno della zona euro, come spiegato proprio in questo blog, si può ridirezionare la domanda nel mercato interno entro certi limiti, visto che, in caso di politiche eccessivamente espansive, la bilancia commerciale andrebbe fortemente in negativo. Terzo: A mio parere, la scelta che è stata fatta da questo governo è coerente. Non si può pretendere che un governo agisca indipendentemente dalle condizioni in cui si trova. Tutti vorremmo fare politiche economiche super espansive visto il disastro che l’austerity è stata , ma non si può prescindere dal fatto che all’interno della zona euro si deve cercare un compromesso tra lo stimolo della domanda interna e una moneta il cui valore non viene gestito in parte da una banca centrale nazionale, bensì dalla bce(il che complica le cose). Quarto: il governo non è gestito solo dalla lega, bensì da tre partiti di maggioranza, di cui uno, il partito di Berlusconi, purtroppo ancora fortemente legato all’europeismo, il che limita molto le azioni di questo governo. Comunque, secondo me, fi soffre della sindrome di Stoccolma. Come si può essere europeisti e berlusconiani, se l’Europa è stata colei che col ricatto dello spread ha umiliato ingiustamente Berlusconi? Non lo capirò mai. P.s. Mi scuso se ho commesso degli errori ma spero di aver esposto bene le mie ragioni . Autorizzo Bagnai a correggermi se ho detto castronerie sul governo
Elimina@matteo Grazie per la lezione di pazienza e studio. Peccato che per rispondere nel merito bastavano due righe, ma hai preferito la supercazzola accademica.
RispondiEliminaQuindi, la sostanza è che bisogna studiare di più per capire perché si continua con la svalutazione interna? Oppure c'è una spiegazione concreta che possa essere formulata in meno di 13 pagine?
@idivev Ah, finalmente un’analisi strutturata nell’arte nobile dell’arrampicata sugli specchi!
Riassumo: la domanda interna cresce (ma non troppo), l’austerity non c’è (però prudenza!), la BCE è un problema (ma non possiamo farci nulla), la Lega non governa da sola (quindi è innocente), Forza Italia è europeista (ma soffre della sindrome di Stoccolma).
Insomma, tutto è coerente, tranne la logica di chi vorrebbe negare l’evidenza: il governo continua la compressione salariale, che era uno dei problemi denunciati.
P.S. Sei scusato per gli errori, ma non per la supercazzola di contorno.
Quelle che tu chiami “contraddizioni” sono semplicemente compromessi. Ad esempio, tu citi che sia una contraddizione far notare che c’è la bce ma non ci possiamo farci nulla. No, non è una contraddizione, è l’ammissione di un dato di fatto. Si vede che hai letto poco o nulla il blog e ti ergi a paladino: l’Eurozona è una struttura basata sull’idea per la quale i governi nazionali cedano sovranità ad una istituzione sovranazionale, il che si traduce che un cambio di governo NON basti perché si possa cantare vittoria, poiché il governo non ha tutte le leve(soprattutto quella valutaria) con le quali poter agire sull’economia. In economia ci sono quelle che si chiamano “leve”, ossia strumenti di politica economica con cui un governo può influenzare l’andamento macroeconomico. È ovvio che, se non controlli il valore della tua moneta né la massa monetaria presente sul tuo territorio, non hai tutte le leve in mano, e questo rende difficile agire sull’economia in maniera radicale . Il punto è che tu non ti sei proprio prestato a leggere il blog ma questo blog richiede tempo per essere capito e interiorizzato. Io è da anni che sto su questo blog e commetto errori lo stesso, poiché qui si parla di una materia, la macroeconomia, complessa per cui ci vuole studio prima di giudicare frettolosamente ciò che viene scritto. Tra l’altro, lo stesso Bagnai, negli anni, aveva anticipato che sarebbe stato irrealistico pretendere che l’arrivo di una maggioranza di colore diverso sarebbe bastato. Mi fermo qui: è inutile spiegare cose che Bagnai ha spiegato meglio negli anni
Elimina***il governo continua***
EliminaPerché "la politica è l' arte del possibile" ma è impossibile sfuggire (per ora..) al timing della famosa "agendachenoncè"
La politica quindi si riduce alla scelta tra quelli che vogliono "più agenda" e quelli che "fanno resistenza" cercando di non farsi troppo male .
Nel frattempo però in "terza classe" l'acqua continua a salire mentre su nei "ponti alti" se la passano ancora bene e "l' orchestra suona".
I vincoli di bilancio non sono una risposta sufficiente?
Eliminala germania si sta affrancando da questa spada di damocle dei vincoli di bilancio..nonostante l'insistenza di Bagnai nel non voler andare incontro a chi ha spadroneggiato per 20 anni nella UE, io valuterei la possibilità di riflettere sulle conseguenze che un mancato appoggio ai tedeschi (sotto pressione da tutti i punti di vista) possa significare nell'era Trump in modalità marchese del grillo
Eliminahai ragione da vendere, ora passa alla fase 2 e proponi un paio di suggestioni sul da farsi (niente supercazzole però); chissà che al governo non prendano spunti dai tuoi utili suggerimenti
RispondiEliminaEcco le truppe cammellate che scattano in formazione appena uno osa mettere in discussione il Leitmotiv del blog: chi recita la litania dei vincoli di bilancio, chi suona il violino sul Titanic, chi chiude la discussione con l’infallibile “Bagnai l’ha già detto”.
RispondiEliminaRetorica?!
E certo, davanti a chi risponde con automatismi, con frasi fatte, con il dogma intoccabile e con sentenze di rito, il ragionamento diventa superfluo. In fondo, perché riflettere quando è così comodo ripetere i soliti mantra?!
L’importante, dopotutto, è sentirsi dalla parte giusta della Storia™, no?!
Che barba, che noia! Di diversamente intelligenti che venivano qui a parlare di "truppe cammellate" ne abbiamo visti a iosa e sappiamo che conto tenerne. Qui il punto è uno e uno solo: tu vieni, senza saper nulla di economia né di politica, a fare polemica politica in un blog di economia. Inevitabilmente dici scemenze andando alla ricerca di contraddizioni che non ci sono. I salari reali nel 2024 sono cresciuti del 2.3%, più del Pil. Questo dice l'ILO. Va da sé che per non farci fottere nel modo descritto nel post successivo dobbiamo essere prudenti, ma quello che si può fare lo stiamo facendo, non solo e non tanto qui, quanto in UE, dove il periodo del "signorsì", che ti piaccia o meno, è terminato (sì, ho visto i tuoi tentativi livorosi e sciocchi di sminuire l'importanza del NO al MES: continua così, si gode molto a leggerti...)!
EliminaAh certo, +2,3% sui salari reali nel 2024… e allora? Forse bisognerebbe ricordare che questo aumento è la diretta conseguenza del crollo registrato nei due anni precedenti: -3,3% nel 2022 e -3,2% nel 2023. Dopo aver perso quasi 6,5 punti percentuali in due anni, un rimbalzo tecnico era inevitabile.
EliminaInfatti, i salari reali rimangono 8,7 punti sotto il livello del 2008. In altre parole, il lavoratore italiano medio oggi ha meno potere d’acquisto di 15 anni fa.
Inoltre, questo aumento è in buona parte il riflesso di un’inflazione in calo, che ha semplicemente rallentato l’erosione dei redditi reali. Se nel 2022 e 2023 l’inflazione ha bruciato i salari, nel 2024 il solo fatto che i prezzi abbiano rallentato ha permesso una risalita tecnica. Ma questo non significa che le condizioni economiche siano realmente migliorate.
Quindi, prima di parlare di scemenze, bisognerebbe distinguere tra un trend positivo e un recupero tecnico dopo una batosta. Dopotutto, anche chi cade dal quinto piano rimbalza un po', ma eviterei di chiamarlo un rimbalzo salutare.
Il punto non è se oggi c’è un +2,3%, ma se il sistema economico consente una crescita stabile e sostenibile. E finché i salari reali restano sotto i livelli di 15 anni fa, la risposta è semplice: NO.
Ma beh, queste cose lei le sa meglio di me, che sono un diversamente intelligente… E proprio perché le sa, sa anche come impacchettarle nel modo giusto per non farlo notare. In fondo, un elettore ben informato potrebbe sempre diventare un elettore meno fedele, no?!
P.S. A me del MES, detto per inciso, fregasega e di Calenda ancora meno.
Scrivi “ In fondo un elettore ben informato potrebbe sempre diventare un elettore meno fedele” la cosa bella è che dici queste cose dopo che Bagnai, ben prima del tuo commento, ha scritto un post in cui mostra il grafico completo dell’andamento degli stipendi (nel post “ I manipolatori: venticinque anni di storia del salario reale). Se avesse voluto mentire, non avrebbe pubblicato i dati di cui parli anche il tuo commento, non trovi? Inoltre il blog è stato aperto per denunciare le distorsioni di mercato avvenute con l’entrata della moneta unica, PRIMA che lui entrasse nella lega, e già all’epoca portava le stesse teorie che porta ora, per cui non mi pare che ci sia stato un cambio determinato dall’appartenenza politica alla lega. Ti ha semplicemente fatto notare, nel commento, che i salari reali, dopo il crollo a causa del rialzo dell’inflazione improvviso, si stanno lentamente riprendendo. Detto questo, se vuoi la risposta alla tua domanda (se il sistema economico consente una crescita stabile e sostenibile), la risposta è banale(per chi ha studiato): un sistema in cui il valore di una valuta è dissociato dai fondamentali macroeconomici, porta a distorsioni di mercato, distorsioni che vengono corrette tramite il contenimento salariale , secondo la famosa massima “ se non svaluti la moneta, svaluti il lavoro”(cit. fassina).
EliminaScusa, forestiero, non ti senti un po’ stupido non solo e non tanto a non capire il rischio che il me costituiva per noi quanto a confondere il mancato recupero da uno shock inflazionistico che nessuno (tranne noi, ma noi non contiamo nulla e questo è un altro discorso) aveva previsto Con una politica deliberata di compressione salariale fatta di aggressione ai diritti dei lavoratori di tagli degli investimenti per creare disoccupazione di tagli dello Stato sociale per fiaccare la resistenza delle vittime? Pensi che siano la stessa cosa? Puoi scrivermi: sono la stessa cosa! Dai, scrivilo, tanto la tua faccia non la vede nessuno(per fortuna data l’ora).
EliminaSenta, vedo che anche stavolta preferisce l’invettiva alla discussione e poi sarei io il teppistello. Non ho confuso lo shock inflazionistico con una politica deliberata di compressione salariale: ho semplicemente fatto notare che, a differenza di altri paesi, in Italia i salari restano più al palo. Altrove il recupero c’è stato. Io indico la luna, e lei si accanisce sul dito. Ora siete voi al governo. Basta blaterare, se non siete capaci passate la mano.
EliminaCaro forestiero, ascoltando il tuo ragionamento si evince che:
Elimina1) I governi precedenti hanno fatto "compressione salariale". Giusto? Se è stato accumulato un divario X tra salari e inflazione dal 2008 ad oggi, ciò è avvenuto ad opera di governi quasi esclusivamente europeisti nell'arco di tempo in questione. Parliamo di una ferita inflitta nel corso di 17 anni. Qual è il tuo giudizio sull'operato dei precedenti governi? Hanno fatto bene?
2) La perdita di potere d'acquisto nel 2022 e 2023 è, per tua stessa ammissione, uno shock inflazionistico inaspettato, piuttosto che una politica deliberata del governo Meloni. Giusto? Dunque il governo Meloni non ha fatto "compressione salariale" di proposito, ma si è trovato di fronte ad un imprevisto. Sopra dici testualmente che: "Non ho confuso lo shock inflazionistico con una politica deliberata di compressione salariale".
Resta dunque al governo Meloni soltanto l'anno 2024 da mettere sotto accusa. Alla luce dei 2 punti sopra, la tua personale conclusione è che il governo Meloni è colpevole di "compressione salariale" perché non basta recuperare +2,3% sopra l'inflazione nel 2024, no, deve recuperare 17 anni di perdita di potere d'acquisto in un colpo solo, altrimenti avetetraditooooohoho!
Con questa logica qualunque aumento di stipendio sotto X può essere criticato perché non è sufficiente, non basta, mentre sull'operato dei governi precedenti che hanno causato volutamente tale perdita di potere d'acquisto non sentiamo profferir verbo.
Da qui in avanti si esce dalla zona civile dialettica e si entra nella zona palese malafede. Ma abbiamo pochi dubbi. L’atteggiamento “passive aggressive” del forestiero indica chiaramente un animus trollandi, ma come vedete dal letame può nascerenun fiore…
EliminaCaro Aquilone, vedo che voli alto… ma sempre nella direzione del vento!
Elimina1. I governi precedenti hanno attuato una politica di compressione salariale? Bene, anzi male. Peccato che il governo attuale, invece di invertire la rotta, stia seguendo la stessa strada, con misure inefficaci e insufficienti. Dire che "gli altri hanno fatto peggio" non giustifica il nulla di oggi. Se per anni i salari sono stati sacrificati, il minimo sarebbe cambiare passo, non rifugiarsi nell'alibi del passato.
2. Nel 2024 i salari sono aumentati? Sì, di poco, e comunque meno di quanto servirebbe per colmare il divario accumulato. Un piccolo rimbalzo non segna la fine della compressione salariale: indica solo che la perdita è stata lievemente attutita. Il punto è che manca una politica strutturale per rilanciare davvero i salari. Un’elemosina non cambia la sostanza: il problema resta, solo nascosto sotto il tappeto.
A me questa sembra una critica legittima. Non sono certo qui a prendere le difese dei governanti – non è il mio mestiere – ma a denunciare ciò che trovo ipocrita e ingiusto.
P.S. Quanto al "letame", forse sarebbe il caso di ripulirsi la bava al cavo orale: così conciato, sembra più un pennivendolo qualsiasi che un servitore dello Stato.
Titolo a tutta prima pagina del Corriere di oggi: "Dazi: no del colle, frenata di Trump". Hanno scritto davvero così!
RispondiEliminaProfessore oggi nella diretta l'ho vista alterata... Coraggio... Il processo è lungo, Nemo profeta in patria... Cioè quando si è rivoluzionari non si viene spesso capiti, veda i piu grandi profeti della storia, spesso venivano derisi o allontanati... Non deve aspettarsi riconoscimenti immediati, il suo lavoro però serve molto, veda No mes, si inizia a parlare di Ventotene ecc se pensa di non essere capito si può fare un opuscolo con immagini scritto for dummies per dare strumenti anche a chi non ha fatto economia, non tutti hanno gli strumenti per capire, un video o libricino o post facili con immagini sarebbero utili
RispondiEliminaper aspera ad astra..però ultimamente Giorgetti una mano potrebbe anche darla
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