...che poi sarebbero i dazi, esattamente come le "compagnie" sono società (companies), le "firme" imprese (firms), le "fattorie" fabbriche (factories), ecc. Ma non amareggiamoci con queste scene della vita di provincia.
Di dazi (e di Whirlpool) dovrò parlare fra poco dall'Annunziata. Forse è il caso di ricordare qui un paio di cosette.
Il grafico riporta l'andamento del tasso di cambio euro/dollaro misurato in dollari per euro (certo per incerto) e in euro per dollaro (incerto per certo). La quotazione di cui si parla sui media è la prima, cioè la spezzata blu, che, quando il cambio si svaluta, scende (a testimoniare che per lo stesso euro ti danno meno dollari). La quotazione incerto per certo (spezzata arancione) funziona in modo uguale e contrario: quando il cambio si svaluta, la quotazione sale (a testimoniare che per acquistare lo stesso dollaro occorrono più euro).
Il puntino rosso indica la data in cui scrissi questo articolo, dove sostenevo che (mi cito col consueto immenso piacere): "l’euro a 1.37 (diciamo 1.4, arrotondando) sul dollaro è troppo alto, come anche Prodi autorevolmente ci ha ricordato, il che apre la strada a due soluzioni: o l’euro si svaluta, o crolla sotto il proprio peso. La perdita da svalutazione quindi, da qui ai prossimi due anni, ci dovrà essere in ogni caso."
Come i miei lettori sanno, ogni tanto ci prendo, e infatti dopo il puntino rosso vedete un bello scivolone. Da 1.37 (media del mese di maggio 2014) l'euro scese a 1.08 (media del mese di aprile 2015). Soddisfazione intellettuale a parte (ci voleva poco), in pratica che cosa era successo?
Ce lo esemplifica questo semplice schemino. Se a maggio 2014 un cittadino statunitense per comprare un bene europeo del prezzo di 100 euro doveva spendere 137 dollari, ad aprile 2015, essendosi indebolito l'euro, ne bastavano 108. Le importazioni dall'Eurozona erano diventate più convenienti per gli statunitensi. Naturalmente, però, se un cittadino europeo voleva acquistare un bene statunitense dal prezzo di 100 dollari, a maggio 2014 gli basavano 73 euro, ma ad aprile 2015 gliene occorrevano 92.6, con un aumento del 26.85%. Le importazioni di beni statunitensi da parte degli europei sono le esportazioni di beni statunitensi verso l'Europa (per la precisione, l'Eurozona), e quindi, tanto per esser chiari, con un'unica semplice mossa Draghi aveva messo un bel dazio del 26% su ogni e qualsiasi bene esportato dagli Stati Uniti verso l'Eurozona.
Lo scopo era nobile, per carità: tenere i cocci insieme! Con un tasso di cambio vicino a 1.4 le esportazioni dei paesi del Sud, ma anche quelle tedesche (una volta distrutta con l'austerità la domanda, cioè la capacità di spesa, dei paesi del Sud) si sarebbero trovate in difficoltà. Troppo care! Diventava imperativo vendere a 108 dollari quello che ne costava 137 in modo da mantenere in vita l'economia dell'Eurozona.
Ma l'economia si fa in due: gli Stati Uniti ovviamente non presero bene questa mossa.
La prima reazione fu semplice: la revisione dell'Omnibus Foreign Trade and Competitiveness Act, una legge promulgata sotto la presidenza Reagan e poi rinnovata varie volte che conferiva al governo degli Stati Uniti il compito di sorvegliare l'evoluzione della competitività dei principali partner commerciali, e in particolare l'andamento delle loro valute. Con il Trade Facilitation and Trade Enforcement Act del 2015 si definivano dei precisi criteri quantitativi per l'individuazione dei paesi manipolatori di valuta e per quelli da mettere sotto osservazione. I criteri da considerare diventavano tre: entità del surplus della bilancia dei pagamenti (non superiore al 3%), entità del surplus bilaterale con gli Stati Uniti (non superiore a 20 miliardi di dollari), persistenza degli interventi sul mercato dei cambi. Il rapporto semestrale sulle Politiche Macroeconomiche e Valutarie dei Principali Partner Commerciali si arricchiva così di una nuova tabella, la lista dei paesi sotto osservazione, e naturalmente a partire dall'edizione dell'aprile 2016 (la prima a recepire le modifiche della normativa) la Germania, infrangendo due criteri su tre, veniva messa in lista, come qui sapete bene:
e lì è rimasta fino all'ultimo rapporto, quello del maggio di quest'anno (è imminente la pubblicazione di quello di ottobre).
Vi sarete forse persi il simpatico scambio fra Peter Navarro, presidente del Consiglio Nazionale per il Commercio Estero degli Stati Uniti, e la signora Merkel, dove il primo accusava la Germania di approfittare di un euro estremamente sottovalutato per sfruttare gli Stati Uniti e gli altri paesi europei, e l'altra rispondeva, in modo lievemente inconferente, parlando di indipendenza della Banca centrale... Se anche fosse vero (e non lo è) che la Germania non influisce politicamente sulle scelte della Bce, ci sono mille altre cose che potrebbe fare a casa sua e che gli economisti le chiedono da anni per sanare gli attuali squilibri che vedono il suo surplus estero a circa 300 miliardi di dollari! Ad esempio, aumentare i propri investimenti pubblici (e quindi il proprio Pil e a ricasco le proprie importazioni).
Che gli Stati Uniti avrebbero reagito era sufficientemente ovvio per chiunque. Del resto, che l'euro sia troppo debole per la Germania lo confermano studi della stessa Bce (posteriori a quelli citati nel nostro studio, che già confermavano la stessa cosa):
La metodologia usata ve la descrissi qui tre anni fa, i risultati sono abbastanza eloquenti: nel 2016 solo per la Germania (e marginalmente per la Francia) l'euro risultava una valuta troppo debole (di circa il 5%), mentre per gli altri paesi era più o meno prezzata correttamente. Il punto è che nell'Eurozona o è in equilibrio la Germania, o sono in equilibrio gli altri, e quando il buon senso consiglia di non penalizzare troppo gli altri, l'unico modo per evitarlo è dare un vantaggio ingiusto alla Germania.
Se poi Trump (ma prima di lui Obama!) se la prende, non è perché è cattivo dentro, come sosteneva un bizzoso Katainen alla conferenza interparlamentare europea: è solo che quando è troppo è troppo.
Alla prima occasione utile, quella offerta da un'istituzione della globalizzazione, il Wto, con il suo lodo sul caso Airbus/Boeing, la reazione non si è fatta attendere. Guarda caso, i dazi che Trump mette ai prodotti europei sono della stessa entità del dazio che Draghi è stato costretto a mettere sui prodotti Usa con la svalutazione del 2015 (e anche qui non erano mancati colpi di avvertimento: Trump aveva apertamente dichiarato di considerare Draghi un manipolatore)!
Questi sono fatti, abbastanza separati dalle opinioni, mi pare.
Le conclusioni le lascio tirare a voi. Ora io mi devo tirare a lucido per non sfigurare nel salotto dell'Annunziata...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Visto il programma.
RispondiEliminaA mio avviso ospiti totalmente impreparati e soprattutto refrattari a seguire i ragionamenti (corretti) del prof.
Peccato.
Tutto chiaro, tranne una cosa.
RispondiEliminaQuesto non può comportare degli squilibri all'interno dell'economia tedesca e quantomeno sperare che si ravvedano parzialmente? I tassi negativi che ne derivano non possono fare male alle banche tedesche? Ma allora perché ancora riescono a galleggiare? Chi pagherà tutto questo?
Oppure far ravvedere in qualche modo la Germania è un compito che spetta solo ai politici degli altri stati europei?
Ecco arriva lei e io da povero analfabeta funzionale non solo leggo il post, mi inalbero. Poscia dopo che ho contato fino al duemilacredici. Arriva il p...uo che dice..indovina imdivinello.
RispondiEliminaUN FULMINE... SOLO UNO
FREGA SEGA SE MI BECCA DI STRAFUSO
SCUSI L'ESERNAZIONE.
La soluzione, come più volte ha ribadito, è l'uso della leva fiscale per rivitalizzare la domanda interna. Un calo delle imposte, lato lavoro, favorirebbe l'adeguamento dei redditi al sistema di prezzi interni, riequilibrando potenzialmente I consumi, anche in compensazione del calo di domanda estera di alcuni prodotti made in IT che sarà innescato, presumibilmente, dal regime di dazi USA, rafforzandone il mkt ed evitando crisi occupazionali. Nei confronti delle imprese produttrici (almeno di alcuni di quei beni), invece, sarei un po' più cauto nel somministrare la stessa medicina, visto che la proprietà delle stesse è riconducibile dal 2017 ad investitori finanziari esteri (tra poco, forse, extra UE) i quali traggono i frutti dell'investimento realizzato esclusivamente dalla peculiare localizzazione geografica del marchio, il che costituisce ovvie barriere all'uscita. In caso di minaccia di abbandono, si potrà validamente agitare lo spauracchio della nazionalizzazione, sfidando i competenti su un tema "de sinistra".
RispondiEliminaLeggendo l'intervista a Renaud CAMUS,arrivo a concludere:a)gli ANTIRAZZISTI non necessariamente sono SANTI;i RAZZISTI non necessariamente sono DIAVOLI!Dire questo,nella libera Francia,è ancora periglioso.Ne sa qualcosa appunto R.Camus, scrittore quanto mai coraggioso e controcorrente : le sue idee vengono bollate come 'VIOLAZIONE DI PUBBLICO DECORO ".Alcune clamorose violazioni:1)Per tanti Immigrazione è un termine anacronistico rispetto ai nostri giorni. Ed è lemma utilizzato dai bugiardi, dai collaborazionisti. Oggi siamo vittime di invasione, colonizzazione, precipitazione etnica;violenza, delinquenza grande e piccola, ciò che chiamo nocence,sono tutti mezzi di conquista. È assurdo sostenere che non ci sia colonizzazione e conquista perché non esiste, ufficialmente, esercito conquistatore. L'esercito conquistatore sono quanti rendono impossibile la vita agli indigeni!2)La grande sostituzione è semplicemente il nome di un crimine contro l'umanità in corso mentre parliamo: la distruzione degli europei, dell'Europa e della sua civiltà.Che cosa ha scatenato la morte per inedia dell'Europa?«Tutto inizia con la piccola sostituzione, che ha sostituito la cultura europea con una subcultura, divenendo condizione della grande sostituzione: la scuola e il suo insegnamento dell'oblio; il mondo dell'intrattenimento dalla televisione allo sport che concorre a un massiccio rincretinimento , e infine le droghe, la cui distribuzione è nelle mani dell'occupante!3)La grande sostituzione è semplicemente il nome di un crimine contro l'umanità in corso mentre parliamo: la distruzione degli europei, dell'Europa e della sua civiltà:tutto inizia con la piccola sostituzione, che ha sostituito la cultura europea con una subcultura, divenendo condizione della grande sostituzione: la scuola e il suo insegnamento dell'oblio; il mondo dell'intrattenimento dalla televisione allo sport che concorre a un massiccio rincretinimento , e infine le droghe, la cui distribuzione è nelle mani dell'occupante!4)Gli immigrati sono l'arma della sostituzione globale, una miscela di ultra-liberalismo finanziario e post-industriale, del taylorismo e fordismo (le componenti essenziali), del totalitarismo dei campi di concentramento, eredità di nazismo e comunismo sovietico, sì, e infine l'ANTIRAZZISMO GENOCIDA ».«Il razzismo ha rovinato l'Europa, ma l'antirazzismo l'ha resa una baraccopoli impazzita e iperviolenta. E la novità è che oggi l'antirazzismo è molto più pericoloso del razzismo. Una volta era la protezione legittima di razze particolarmente a rischio: oggi ha cambiato totalmente direzione, e indica la volontà genocida di farle sparire tutte. Di fonderle in Materiale Umano Indifferenziato (MHI), conforme ai voti alle industrie umane, che richiedono un uomo intercambiabile. Il razzismo dovrebbe cambiare significato e designare l'amore per le razze, il desiderio della loro felice conservazione per tutti.Quanti si oppongono al remplacement sono i veri ecologisti: gli unici a lottare davvero per la biodiversità umana e culturale!5)Siamo nel mezzo di un «crimine contro l'umanità» e nessuno sta facendo nulla per contrastarlo?La gente è drogata, inebetita, paralizzata dall'eterna propaganda e da sensi di colpa. Mai nella storia gli strumenti di controllo della mente sono stati così raffinati e pervasivi. Allo sterminio degli ebrei, l'Europa ha scelto di rispondere con la distruzione degli stessi europei e della loro civiltà. Meno assassinii, ma tutto molto più organizzato. Iniziando dalla piccola sostituzione culturale in modo che nessuno si rendesse conto di niente , per arrivare alla grande sostituzione, etnica e politica. Basta guardare la linea della Merkel: per espiare la Shoah causa un olocausto al suo Paese, destinando il suo popolo alla sparizione. L'Europa non smetterà mai di pagare il crimine commesso contro gli ebrei. Eppure nella sua follia accoglie i musulmani, che ovunque fanno scappare gli ebrei!
RispondiEliminaPer droga in mano agli occupanti ("L'esercito conquistatore sono quanti rendono impossibile la vita agli indigeni!")
Eliminaintendi propaganda che fa leva su autorazzismo (tutti imbecilli e/o furfanti tranne me), quindi su l' amor proprio? L' uscita dalla subalternità, senza adeguati strumenti culturali, si traduce in psicofarmaci, business di un certo ordine di grandezza.
Per un verso o per l'altro sono tutti manipolatori di valute, lo sono gli USA (che oltretutto hanno il leggero vantaggio di essere moneta di riserva mondiale e quindi grandi esportatori di valuta), lo sono i cinesi (che hanno imaprato dagli USA) lo sono gli europei e lo sono i giapponesi. La relatà è che quando qualcuno pretende di mettersi alle manopole dell'economia agendo su questo o quel pulsante di pianificazione non si fa che dare origini a fenomeni non controllabili ma che alimentano la pretesa di ancora maggior pianificazione scatenando eventi ancora più bizzarri. Del resto il cartone di topolino stregone nel cartoon fantasia non ha insegnato nulla a nessuno. Nel 1971 Nixon pensava di aver inziato la grande magia mettendo la parola fine alla già fiacca convertibilità delle valute e adesso le scope hanno già preso i secchi in mano e cominciato a danzare per il mondo. Certo i supercapitalizzati della finanza si leccano i baffi dato che sono i primi beneficiari della manipolazione e stanno facendo soldi a cappellate ma la storia come sapete non finisce bene.
RispondiEliminaNon sono completamente d'accordo. La Cina e il Giappone sono al 3% di surplus, la Germania è all'8%. Un conto è difendere la competitività dei propri prodotti, altro conto è fare del mercantilismo al riparo della moneta unica svalutata.
EliminaCi stiamo dimenticando la preziosa lezione di Keynes e la sua preoccupazione, costante fino agli ultimi anni della sua vita, circa l'importanza degli avanzi e dei disavanzi della bilancia commerciale nella genesi degli squilibri più gravi tra Stati e nella generazione di conflitti.
Ricordiamo le tragedie del 900 e dimostriamo di aver imparato qualcosa da quegli errori.
https://www.ilsaggiatore.com/libro/moneta-internazionale/
Riassumendo...
EliminaRisposta a Voto libero.
RispondiEliminaIn realtà la polemica in Germania è alta, ma da noi non se ne parla, perché forse molti sarebbero costretti ad aprire gli occhi.
I tassi negativi fanno male alle banche e ai risparmiatori tedeschi, ma non solo. Parola di Unicredit.
https://www.ilsole24ore.com/art/tassi-d-interesse-negativi-conti-pro-e-contro-la-mossa-bce-ACD85ig?refresh_ce=1
https://www.investireoggi.it/economia/il-capo-di-unicredit-vuole-colpire-i-conti-correnti-con-i-tassi-negativi/
Ok. Quindi? Tutto questo a cosa può portare? Può mettere alle strette i politici tedeschi?
EliminaForse sarebbe stato il caso di far partire il grafico dal 2006, cosi si sarebbe visto il salto del cambio da sotto 1.2 a circa 1.6 a seguito delle politiche monetarie della federal reserve. Non ricordo nessuno che parlò di "dazi" (ma non ho letto tutti i suoi post). Dazi e politiche monetarie mi sembrano cose molto diverse. Poi che politici disinvolti come Trump mirino a confondere le acque per motivi politici, è un altra storia.
RispondiEliminaConosco una marea di colleghi che hanno perso il posto alla Whirlpool l'avessi saputo prima li avrei invitati ad ascoltarla...
RispondiEliminaHo visto la puntata.
RispondiEliminaPremetto che non avrei neanche il diritto di obiettare - non essendo un elettore del vostro partito.
Però - da lettore del blog - volevo dire che non sono d'accordo con la ricetta di abbassare le tasse per reagire al dumping fiscale di paesi come l'Olanda.
Siamo sicuri che le inversioni straniere dirette siano quello che serve alla nostra economia?
Oppure sul fatto che parlare di nazionalizzazioni sia inutile perché non si può.
Perché la Francia può e noi no?
Sarò pure ingenuo (massacratemi se volete) ma - dal basso della mia ignoranza - queste domande mi sorgono spontanee.
Cordiali saluti.
Questo ritorno di Bagnai alla divulgazione sine ira et studio prelude forse a un suo cambio di "fase"? Un distacco dal leghismo più "salviniano"? Boh.
RispondiEliminaLeghismo dossettiano? ... ma lui è troppo materialista😔
EliminaIl totale dei surplus mondiali è circa 1200 miliardi di dollari, ovviamente eguale alla somma dei deficit (inclusi i paesi esportatori di petrolio). Sarebbe interessante analizzare se negli ultimi 70 anni si sia mai verificato che un'area valutaria abbia mai realizzato per 6 anni consecutivi circa il 25/30% del totale e (sostanzialmente 2 paesi coprono insieme da soli questo valore percentuale)
RispondiEliminaBuonasera, ho appena sentito il suo ultimo intervento a sky. Lei, Borghi, e Rinaldi, mi avete fatto credere davvero che la Lega fosse diventata il partito anti sistema. Nella sua intervista sopracitata, ritengo penoso il modo in cui ha glissato la domanda sulla permanenza nell’euro. Non sono io certo uno di quelli le che lei definisce faciloni, capisco e comprendo le difficoltà di portare a termine un simile progetto, ma devo con enorme rammarico constatare che l’obbiettivo distante ed agognato da un popolo stremato, è ormai uscito dalle Vostre destinazioni.
RispondiEliminaBorghi è sparito dalla circolazione non posta più video da agosto e non si vede o legge da nessuna parte, e lei, professore senatore, ha scritto l’epitaffio sulla tomba di un desiderio di rivalsa e di rinascita che affonda le radici negli occhi sereni del chiarissimo prof Auritri.
Sono sgomento, vedere il video di Vox italia che accusa la lega di cui lei fa parte, in cui lei è sicuramente voxe chiave sull’economia, che accisa la Lega, e quindi lei, di essersi allineati ai dogmi cospoliti liberisti bluette mi ha farro male. Ho qindi voluto aspettare di sentire da lei, professor Bagnai, i fatti relativi a una delicata questione. Ho pensaro che Galloni, Fusaro e gli altri si sbagliassero, che fosse una sparata per mangiucchiarVi qualche voto, invece no, Lei, con quella intervista ha confermato tutto. Ed io, che vi ho dato quello che di più prezioso ha un cittadino, il suo voto, ora ho paura, di averlo sprecato.
Come lei ci ha insegnato in questo blog con i vari QED, tutti i nodi vengono al pettine. Se tu basi la tua economia sull'esportazioni ecco che vedi i dazi come una catastrofe, se invece avessi dato spazio alla domanda interna, con tutto quello che ne consegue ecco che ai dazi tu davi la giusta importanza, perchè se il parmigiano te lo comprano gli italiani, magari in quantità maggiore rispetto a quello che fanno ora avendo in mano salari decenti, alla fine se ne vendi di meno in America pazienza, Così come per le lavatrici, noi avevamo industrie di elettrodomestici importanti ma hanno chiuso proprio per mancanza di clienti, se invece di stare dietro al mercantilismo tedesco e alle conseguenti politiche, vedi modello Monti, oggi non avremmo avuto bisogno di una multinazionale come la Wirlpool.Questo ragionamento si porta dietro anche tutto il discorso sovranista, perchè è la globalizzazione che fa si che si possa delocalizzare senza problemi, tutti abbiamo inneggiato all'aboliziene delle frontiere senza capire che le frontiere per noi che viviamo del nostro lavoro non sono un problema, mentre lo sono per i capitali, quindi ci hanno convinto che il concetto di nazione è obsoleto e noi ci siamo cascati in pieno ed ora non sappiamo come rimettere insieme i cocci, perchè quello che ci sfugge è che in questo mondo tutto è interconnesso, l'effetto farfalla è proprio l'esempio calzante.
RispondiEliminaHo visto il programma dell'Annunziata..
RispondiEliminaE' risultato evidente che, essendo esperta in FUFFA e non essendo esperta di fatti economici per sua stessa ammissione in altra puntata del suo programma, ha posto molte domande a casaccio rivolte ai soggetti sbagliati.
Ha così piu volte chiesto ad operai e sindacalisti della Whirpool quali soluzioni dare alla crisi occupazionale e rimproverando gli stessi di non essersi accorti che la Whirpool diceva una cosa e ne faceva un'altra. Ad un certo punto della trasmissione sembrava che fosse colpa dei lavoratori, della loro ingenuità e della loro scarsa preparazione sul fronte della politica economica, se ora rischiano di perdere il posto di lavoro.. Come si potrebbe dire..al danno si e' aggiunta la beffa.
Nessuna domanda ovviamente seria all'esponente del Governo che si aggrappava continuamente ad una Europa che ci protegge e ci difende e soprattutto cesura e bavaglio a qualsiasi risposta seria del nostro Bagnai (mi si perdoni l'affettuoso nostro).
Pietro Valeri