venerdì 4 ottobre 2019

Ferrara

Sono a Ferrara per partecipare a questa iniziativa. Esco dall'albergo e mi perdo per le strade del ghetto:


alla ricerca di un po' di solitudine per raccogliere le idee (il centro essendo infestato da piddini accorsi per il noto Hajj mondialista). Penso al percorso che ci ha condotto a individuare nel giornalismo una delle minacce più attuali e concrete alla tenuta del nostro sistema democratico, e a come affrontare con la dovuta delicatezza, senza urtare le suscettibilità individuali (inversamente proporzionali al cubo della massa spirituale, per una nota legge psicofisica...), questo tema, e, preliminarmente, penso se affrontare questo tema potrà essere utile a chi mi ascolterà domani.

Rientro in albergo e ripercorro le tappe della nostra dolorosa presa di coscienza in questo blog.

L'etichetta "propaganda" ad oggi è la più utilizzata (seguita da "Sinistra" e "community"), il che ci dice qualcosa su quali urgenze avvertissimo nell'aprire il blog. Sono tornato all'inizio, scorrendo i post, godendomi alcune pagine che avevo dimenticato, come questa sul fiscal compact, fino alla prima esplicita manifestazione di insofferenza verso il lavoro della stampa, quella arrivata col centoseiesimo post: Il ritorno del terrorismo (15 maggio 2012), in cui stigmatizzavo il modo imperdonabilmente superficiale e distorto con cui Il Sole 24 Ore riportava i risultati di uno "studio" (ora c'è anche uno studio senza virgolette) riferito ai potenziali costi dell'uscita della Grecia dall'euro. Catastrofismo a manetta, ma scarsa familiarità con le quattro operazioni. La Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria è un documento abbastanza inutile: il suo scopo principale appare quello di prevenire conflitti d'interesse di natura venale, che magari esisteranno anche, ma sono certamente meno diffusi e meno insidiosi del perenne tentativo di riscrivere la storia a uso e consumo della "linea editoriale". In ogni caso, l'articolo che motivava il mio intervento non riferiva correttamente ("cioè senza alterazioni e omissioni che ne modifichino il vero significato") le "informazioni di cui dispone" (cioè i risultati dello studio UBS), semplicemente perché sosteneva, con un palese intento terroristico, che se la Grecia fosse uscita dall'euro i cittadini italiani avrebbero pagato un costo esorbitante (11000 euro a testa), costo che secondo lo studio, in realtà, sarebbe stato sostenuto dai cittadini greci. Veniva così violato l'articolo 1 della "Carta", e quindi qualcuno avrebbe dovuto applicare le sanzioni di cui al Titolo III (Della disciplina degli iscritti) della L. 69/1963 Ordinamento della professione di giornalista.

Qualcuno chi?

Questo resta misterioso, e in ogni caso l'orientamento dell'Ordine abbiamo imparato ad apprezzarlo nel tempo: in ambito economico chiunque può dire la qualunque, purché nel senso caro ai padroni del vapore.

Una settimana dopo, il progetto orwelliano di riscrittura della storia si palesava in tutto il suo splendore ne Le lievi imprecisioni del Corsera, che resta un must read di questo blog. L'articolo riportava in modo fattualmente errato tre elementi: la dinamica e l'entità della svalutazione, l'andamento dei tassi di interesse, e quello del tasso di inflazione, in occasione della crisi del 1992. La falsificazione era grossolana e motivata dal solito intento: quello di impedire un dibattito razionale sulle criticità dell'eurozona. Il mio articolo non si limitava a smentire con dati le "lievi imprecisioni" riportate dal prestigioso quotidiano, ma aggiungeva un elemento in più. Nel mostrare, ad esempio, che dopo la crisi del settembre 1992 i tassi di interesse erano scesi, non saliti (come vaneggiava il prestigioso quotidiano), non solo fornivo i dati a supporto, ma chiarivo anche la semplice logica economica che motivava l'accaduto. Spiegavo, cioè, che le cose erano andate come non potevano non andare, il che, se vogliamo, rendeva ancora più grave il tentativo di raccontare che fossero andate come non potevano andare!

Ma il prestigioso quotidiano di soddisfazioni ce ne avrebbe date ben altre, con la famosa storia della disoccupazione "come nel 1977". Con la consueta onestà Dagospia evidenziava non solo che come al solito avevamo già fornito il dato corretto, ma avevamo anche fatto una ragionevole congettura su che cosa ci potesse essere dietro questa mania compulsiva di falsificare i dati per rivedere regolarmente in pejus la storia economica del nostro paese, in particolare quella degli anni '70. Ci aiutava in questo Orwell: chi controlla il presente controlla il passato, e chi controlla il passato controlla il futuro. La riscrittura della storia aveva, anzi: ha, l'evidente fine di instillare in chi non ha vissuto quegli anni l'idea che quando l'Italia aveva margini di autodeterminazione più ampi le cose andassero molto peggio di ora (e fosse quindi molto meglio averli persi, quei margini, infilandosi nella tonnara europea).

La riscrittura della storia, insomma, era un pezzo non indifferente nella costruzione di quel percorso verso lo scontro intergenerazionale, lo stesso percorso che ora si cerca di fomentare col tema dell'ambiente, e che è così cruciale per il nostro capitalismo totalitario, quello della finanza globalista. Lo è perché la famiglia va eliminata, in quanto offre un presidio di resistenza alle pretese del capitale (semplicemente, se hai un luogo che ti accoglie non sei costretto a svendere il tuo lavoro - o la tua azienda!), e questa eliminazione, naturalmente, passa anche attraverso la disgregazione della solidarietà e del rispetto fra genitori e figli. Bisogna spiegare ai figli che i genitori non sapevano mandare avanti il paese, e che questa inettitudine dei genitori (dimostrata dai risultati catastrofici ottenuti quando comandavano loro) ha "rubato il futuro" ai figli. Vale per l'ambiente e vale per l'economia, con un parallelismo che dovrebbe inquietarci anche perché conosciamo bene chi lo ha con tanta franchezza, e forse con un pizzico di ingenuità, reso esplicito...

Così, fra 2012 e 2014, il tema della propaganda entrava a buon diritto fra gli assi portanti di questo progetto di comunicazione. Rinuncio a fare l'elenco delle tante notizie fasulle qui smontate: una quantità impressionante, uno stillicidio quotidiano che non è possibile spiegare col caso e non è possibile contrastare con la ragione. Voglio però ricordare di avere fra i primi capito dove si sarebbe andati a parare: per lasciare ai propagandisti professionisti il diritto di alterare incontrastati la realtà storica, si sarebbe inevitabilmente dovuto limitare la libertà di espressione sui social media. Era il quattro gennaio 2017, e il quod erat demonstrandum sarebbe arrivato un anno dopo, con la nomina del comitato di "alto livello" sulla lotta contro la disinformazione (cioè sulla repressione della libertà di espressione online). Circa l'altezza del livello, queste immagini parlano da sole, e scorrendo il blog avreste altre dimostrazioni.

Ma di questo credo che domani, pro bono pacis, sarà meglio che non parli.

E ora me ne vado a cena.

33 commenti:

  1. Presidente ho letto tutto il post. Ottimo.
    Poi sono tornato all'immagine del post. Mi sono chiesto: cosa regge quella costruzione? Una chiave di volta...
    Dove è? Come la possiamo spezzare?

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  2. BLUE SPIRT OF A LIGHTED MATCH. Ennesimo bagliore di fiammante azzurro ad accenderci la mente.

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  3. A domani prof., mi raccomando si goda la bellezza di Ferrara stasera. Visto che "non sa che cosa dirgli", per me sarebbe utile se nominasse brevemente la vicenda de Il Sole 24 Ore di cui parla in questo post, oppure della disoccupazione come nel 1977 secondo il Corriere, senza necessariamente andare a inquisire sul perché non siano state applicate le sanzioni del caso. Secondo me questi (e altri) casi sono esemplificativi del compito affidato ai media di prevenire il normale e corretto svolgimento del dibattito economico in Italia e nominarli potrebbe non dico far aprire gli occhi però quantomeno far dubitare un poco di quello che viene letto sul giornale o visto al TG a qualcheduno del pubblico. No?

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  4. A Singapore hanno appena approvato una legge anti fake news che dà al Governo la facoltà di stabilire ciò che è vero e falso, e prevede multe molto alte e la detenzione fino a 10 anni per chi pubblica notizie ritenute lesive degli interessi del paese: https://www.wired.it/attualita/media/2019/10/02/legge-singapore-anti-fake-news/
    Speriamo di non fare la stessa fine!

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  5. Gli ambientalisti odierni in un certo senso fanno tenerezza, mi ricordano i laputiani di Gulliver.

    “Ma è più semplice spiegare codesta mania con la debolezza, comune negli uomini, di volersi occupare proprio di ciò che non li riguarda e di cui meno possono intendersi.
    Codesto popolo è sempre inquieto e in preda alle paure, e la causa dei loro perpetui timori è proprio quella che non ha mai tolto il sonno a nessuno degli altri uomini: essi stanno in apprensione per i mutamenti dei corpi celesti.
    Credono, per esempio, che la terra a forza di avvicinarsi al sole finirà con l'esserne assorbita; oppure che la superficie solare si coprirà a poco a poco di una crosta formata dalle stesse sue emanazioni e non potrà più illuminare il mondo. Dicono che se la terra è scampata alla coda dell'ultima cometa, il cui urto l'avrebbe distrutta, non scamperà alla prossima, che secondo i loro calcoli apparirà fra trentun anno e riceverà dal sole al perielio un calore mille volte più forte di quello del ferro rovente. Essa, discostandosi dal sole, si trascinerà dietro una coda fiammeggiante larga centoquattordicimila miglia; e se la terra vi passasse attraverso sarebbe arrostita e incenerita, quando anche si trovasse a più di centomila miglia dal nucleo della cometa. Essi temono anche che il sole, a forza di spandere i suoi raggi senza che la sua combustione sia da nulla alimentata, finisca col consumarsi, fenomeno che porterebbe la distruzione del nostro e degli altri pianeti del sistema solare.”

    Ferrara la città legata ai destini di due grandissimi poeti, Ludovico Ariosto:

    “Dentro a Belgrado, e fuor per tutto il monte,
    e giù fin dove il fiume il piè gli lava,
    l’esercito del Bulgari gli è a fronte;
    e l’uno e l’altro a ber viene alla Sava.
    Sul fiume il Greco per gittare il ponte,
    il Bulgar per vietarlo armato stava,
    quando Ruggier vi giunse; e zuffa grande
    attaccata trovò fra le due bande.“

    e Torquato Tasso:

    “Vorrei lagnarmi a pieno
    sfogando il duol ch’io sento,
    ma ben più ’l vostro sdegno ognor pavento.
    Dunque il meglio è ch’io taccia,
    e quel dolor sopporte
    ch’ove s’accresca fia dolor di morte.”

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  6. Post potentissimo. Cristallino. Inconfutabile.
    Grazie.

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  7. Se come penso io questo schifoso governo non arriverà a mangiare al panettone, una volta arrivati al potere dovete affamare questi luridi traditori, togliendogli i contributi statali all'editoria

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  8. Senatore Bagnai, La ringrazio.
    Per prima cosa, trasmetto questo Suo post ai miei figli. Trovo il riferimento alla distruzione della famiglia particolarmente significativo, pur in presenza di molto altro. Fin che si può, noi possiamo combattere la deriva dell'informazione solo utilizzando il web e i contatti personali.

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  9. Una lettura della realtà che viviamo così "estrema" e generalizzata mi spaventa.
    Il capitale globalista, big pharma, insomma "il gomblotto" della Annunziata, sono solo una parte della storia.
    Lei non dice mai quanti di "noi" hanno delle responsabilità (per le proprie scelte economiche e sociali nella sfera microeconomica) nell'indirizzo delle decisioni macroeconomiche.
    Spero sia solo una mia percezione distorta del mondo e che lei abbia ragione: dobbiamo sconfiggere "il sistema"... ma l'ha mai visto "Napoli milionaria"?

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    1. Credo che Il "potere" sia autoreferenziale e anche se a volte è anche in contrasto, comunque si auto protegge. Comunque è sempre presente. Poi ci siamo noi cittadini che in una qualche maniera ne veniamo condizionati; e non potrebbe andare diversamente.
      Nelle aziende, nel lavoro quotidiano, ad esempio e se ci facciamo caso, questa dinamica la viviamo tutti i giorni, anche se in piccolo.

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    2. Carissimo, quando realizzerà che il "potere" nel suo condominio è esercitato dal suo vicino di casa che con altri 3 o 4 condomini (approfittando dell'assenteismo di molti) elegge l'amministratore che vi porterà ad avere danni da incuria, da insolvenza, da totale assenza di regole certe, allora capirà che il potere risiede anche dentro di lei.

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    3. Non sempre volere è potere.

      Nel mio condominio, se voglio, posso intervenire. Alla peggio vado a vivere in campagna, così non avrei problemi di condomini.

      Se, per esteso, una autorità mi impone per esempio una moneta che condiziona profondamente la società in cui vivo, sia in città che in campagna, purtroppo non posso farci niente. Solo subire o al massimo votare per qualcun'altro.
      Questo finché il voto sarà ancora consentito...

      Se un giornale devia l'informazione, non posso farci niente, il massimo che posso fare e non comprarlo o convincere altri a non comprarlo.

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    4. Guardi caro Alessandro, uno dei cavalli di battaglia del prof. è il sovraindebitamento dei paesi (cittadini) della periferia; ritenere che la causa sia l'eccesso di offerta di prestiti (e bassi tassi) oppure l'imprudenza di chi si indebita è solo questione di punti di vista. Per me ci sono ambedue le concause: se gli italiani fossero stati più "scaltri" si sarebbero dotati di istituzioni e rappresentanti all'altezza e non sarebbero caduti nella trappola generando una crisi di debito privato.
      Sa com'è a tutti piace la botte piena e la moglie ubriaca.

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    5. Che palle!

      Il debito privato di Francia e Germania era ed è superiore al nostro. Per dire.
      L'Italia è sempre stata famosa per l'elevato risparmio privato.

      Un sito preso a caso:
      https://www.wallstreetitalia.com/sp-in-italia-debito-privato-di-famiglie-e-imprese-ai-minimi/

      "....Picchi si registrano in Francia dove l’indebitamento complessivo tocca il 371% del Pil, il Regno Unito al 280% o il Giappone al 371 per cento. Il perché di tale differenza lo si spiega dal fatto che il nostro paese ha sì un elevatissimo debito pubblico ma un debito privato contenuto.

      Come rivela l’agenzia di rating S&P il debito privato italiano è RIMASTO contenuto negli ultimi 10 anni contribuendo a mantenere basso il dato complessivo...."

      "..RIMASTO contenuto."

      Comunque ho amici e parenti che lavoravano da vent'anni, contratto mutuo, rata macchiana, rata TV perché erano sicuri del loro reddito ventennale e poi, nel 2011/12, di colpo di sono ritrovati disoccupati.... io stesso ci sono passato.
      Il tutto, poi si è saputo, per colpa delle misure economiche austere di monti, Europa e compagnia. Misure pressoché inutili e che non hanno risolto nulla, anzi!

      PS. A me la moglie ubriaca non piace. E la botte è mezza vuota da un bel po' di tempo. Troppo tempo..

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  10. Le leggi contro la disinformazione tracciano il solco, il controllo della magistratura lo difende.

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  11. Bagnai.....io la vorrei come Presidente del Consiglio...della Repubblica....almeno ministro del MEF....con la Sua guida ne veniamo fuori da questo disastro.

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    1. Si potrebbero accorpare... ma la squadra vince caro Matteo.

      Tu combatti contro la stampa caro A., ma chi ritiene di non esserne subalterno né è profondamente influenzato. La Psichiatria è una "stampa" più potente, più capillare, ti squalifica agli occhi della comunità, la comunità ne è sollevata.
      Loro erano i migliori.

      ... 🐞... @PontiBenedetto, prima di parlarne in sede politica si rende necessario discuterne in sede scientifica. Gli uomini ci sono. Dott. Gotzsche, dott. Tibaldi (Carpi) , dott. Loiacono lo trovi in Puglia (metodo alla salute), @M_Scardovelli, Annie Marquier è più scomoda...

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    2. Mi ricollego al #glossario materiale, non formale (chissà), "per ogni sua distrazione o debolezza... per ogni candida carezza... tanto per non sentire l' amarezza" cara Sally/Jenny - Vasco Rossi.

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  12. Di fronte a tanta cultura, umanistica ed economica,artistica e musicale,s'erge la sconcertante profondità di pensiero del nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Fioramonti.

    Il quale, parafrasando il saggio di Benedetto Croce,ha proposto un titolo più attuale :

    " PERCHE' NOI GRILLINI NON POSSIAMO NON DIRCI IGNORANTI " !

    " Perché noi Grillini non possiamo non dirci IGNORANTI "

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  13. «la famiglia va eliminata, in quanto offre un presidio di resistenza alle pretese del capitale»

    Le offro una lettura leggermente diversa: la famiglia va creata come prima tappa di un processo di frammentazione ed atomizzazione della società (o meglio di contrazione del senso di appartenenza
    ad una comunità). Il passo ulteriore è la disgregazione della famiglia stessa nei suoi singoli individui ed il venir meno della politica come dimensione pubblica dell'agire associato.

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    1. Cioè la famiglia (vediamo se ho capito bene) sarebbe stata inizialmente "preparata a tavolino" come primo attacco alla comunità, laddove l'individualismo attuale sarebbe il secondo stadio dell'attacco?

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    2. Concordo. La famiglia è il penultimo passo dell'isolamento. C'è di buono che rompere i legami di sangue è difficile, come per gli atomi.

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    3. Che significa "va creata"? Se due persone fanno sesso, lei rimane incinta e non abortisce, nascerà un bambino. La famiglia è un fatto naturale, primario. Mi sa che lei immagina una genesi socialista che non esiste.

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    4. Infatti vorrei comprendere bene anch'io cosa voglia dire con "va creata" l'amico KitKot3.

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  14. Poi, o poco prima la crisi economica, qualche giornalista ha pure fatto una brillante e fulminante carriera politica.
    Uno pare sia diventato presidente del parlamento europeo.
    Merito loro? Può essere... dipende dai punti di vista.

    PS. Alle ultime europee credo che a Ferrara la lega da sola abbia superato il 50%. In provincia sicuro. Intorno al 53% più o meno.

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  15. "Ai padroni del vapore" , suona molto da rivoluzione industriale

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  16. Il problema è che i giornali e i MSM in generale, nonostante continuino costantemente a perdere copie/ascolti/credibilità, riescono ancora ad influenzare (o meglio infettare) l'opinione pubblica con una sequela quotidiana di assolute troiate che finiscono con il diventare il tema del giorno e del dibattito politico, a totale detrimento di una democrazia un minimo sana o quantomeno desiderabile; ciò ovviamente spiega il perché gli esponenti del nostrano capitalismo straccione non ci pensano nemmeno a privarsi dei rispettivi gruppi editoriali, ma questa non è una novità nè uno "scandalo", lo sapevamo e c'è una letteratura sterminata su questo.

    Quello che mi inquieta di più è l'assistere ad un inarrestabile istupidimento generale; mettendo da parte i giornalisti (che, senza offesa e a parte quelli che dissimulano, sono per me per un buon 85% dei totali imbecilli), c'è un'intera categoria di persone (intellettuali, artisti ecc) ormai completamente imbevuta di pensiero magico, che fa fatica ad elaborare concetti un minimo sensati e razionali, non so se per conformismo o totale imbecillità.

    Detto questo, come si fa a vincere una narrazione che (su ogni singolo tema riguardante la nostra stessa esistenza) riesce, con argomenti infantili ed emotività spicciola, a fare breccia in modo così efficace? Ogni tentativo di resistenza a quello che, a tutti gli effetti, è un assedio continuo, somiglia al cercare di svuotare il mare con un secchio.

    C'è un'intera generazione (la mia, ma anche le più "nuove") che è in larga parte completamente incapace di pensare. Volete davvero spaventarvi? Guardate cosa dicono i più importanti influencer gggiovani di Youtube (non sottovalutatene il ruolo) e avrete l'idea dell'abisso che abbiamo davanti.

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  17. Qualche esempio più specifico riguardante YouTube?

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  18. Comunque confrontarsi col pensiero capitalista liberale oggi è come confrontarsi con la cristianità nel Medioevo: qualcosa che abbraccia tutto e in cui si è immersi, quasi pesci in boccia di vetro piena d'acqua...
    Ma non esistono ordini eterni, dunque neppure il pensiero magico di ora lo sarà.

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  19. Aspetto collaterale ma non secondario: in Italia la famiglia e' alla base della micro-impresa (anche media in molti casi) .
    Attaccare l'etica della famiglia cosi' come tradizionalmente concepita mina anche l'etica dei rapporti economici che governano le gestioni aziendali familiari.
    In termini marxiani: mina la "struttura" del nostro capitalismo tascabile e sociale , sostituendola con una "sovrastruttura" fintamente "di sinistra" .
    Cosi' come "Etica Protestante e spirito del capitalismo" possono collegarsi alla "struttura" della germania del 1800 , altrettanto si puo' dire di "Etica cattolica e spirito dell'imprenditore" in Italia.
    Marx identifico' due classi sociali in competizione.
    Ma oggi sono ancora solo due ?
    O siamo in presenza di una terza classe sociale (egemone) che sta rompendo la "struttura" ?
    Se prendete la definizione di "struttura" e "classe" in Marx e la verificate oggi le classi sociali sono almeno 3 e non piu' 2.
    La nostra costituzione e' pensata per armonizzare 2 classi sociali antagoniste , ma va in crisi se sono 3 o piu' .
    Il concetto puo' essere una boiata ma mi pare che funzioni: rileggere le definizioni di Marx oggi , buttare via le conclusioni di Marx , rifare il percorso col materialismo storico e scoprite che il risultato e' diverso da 150 anni fa.

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  20. Spero che a cena il prof. Bagnai abbia apprezzato le caratteristiche della cucina ferrarese, tanto diversa da quella della mia città di Bologna. Cosa ha mangiatp? Pasticcio? Tortellacci? Salama da sugo? Personalmente sono molto contenta che i suoi post si siano di nuovo intensificati su questo blog, che è stato tanto importante per me. Grazie

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  21. Una parola sola e la sola parola che vale sempre la pena spendere, senza tema che sia di troppo. Grazie.

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