domenica 23 marzo 2025

I dazi di Draghi

C'è una cosa che mi fa sinceramente impazzire, che mi "manda ai matti", come si dice qui da dove vi scrivo, nella storia dei "dazi di Trump" che tante querimonie suscita a sinistra. Una cosa di così solare evidenza che molti, evidentemente, non la vedono. Vi aiuto a metterla a fuoco con un semplice disegnino che in linea di principio non dovrebbe aggiungere molto alle vostre conoscenze:


Qui avete il saldo della bilancia dei pagamenti dell'Unione Europea a 27 verso il resto del mondo (barre, scala di sinistra, dati annuali) e il cambio euro/dollaro (spezzata, scala di destra, dati medi annuali).

Dal 2008 al 2024 il saldo della bilancia del pagamenti aumenta di 649.8 miliardi di euro. Di converso, il tasso di cambio scende da 1,47 a 1,08 (svalutazione del 26,4%, che vista dagli Stati Uniti è una rivalutazione del 35,8% - se non vi è chiaro chiedete e vi spiego).

Che cosa non funziona in questo grafico?

Semplicemente il fatto che, per come avvengono gli scambi internazionali, acquisti (netti) di beni europei implicano acquisti (netti) di valuta europea. Un forte surplus estero implica cioè una forte domanda di euro per comprare beni prodotti nell'Eurozona. Logica vorrebbe quindi che, per la legge della domanda e dell'offerta, il cambio dell'euro si rivalutasse, cioè che un euro comprasse più, non meno dollari (e di converso un dollaro comprasse meno, non più euro). Insomma: in un mondo normale le due variabili si dovrebbero muovere insieme (vai in surplus, il cambio sale, vai in deficit, il cambio scende).

Il grafico mostra invece che mentre nel 2008 con un euro compravi quasi un dollaro e mezzo, oggi compri poco più di un dollaro, cioè che l'euro si è svalutato. Il contrario di quello che dovrebbe accadere: una correlazione negativa e piuttosto forte: - 0,7. Ne consegue aritmeticamente che mentre nel 2008 con un dollaro compravi 0,67 euro, oggi compri 0,92 euro, cioè che il dollaro si è rivalutato.

Questo significa, ad esempio, che oggi noi  a noi l'energia costa il 26,4% di euro in più di quanto ci costerebbe se non avessimo svalutato. Certo, sappiamo bene che il problema sono le oscillazioni selvagge del prezzo in dollari sui mercati internazionali, da cui l'euro non può proteggerci: resta il fatto che poi alla fine a noi per comprare l'energia occorre prima comprare dollari, e quindi se oggi l'euro fosse forte come nel 2008 pagheremmo l'energia molto di meno.

Di converso, la stessa cosa significa che agli Usa oggi i nostri beni costano molto meno, perché mentre nel 2008 con un dollaro si compravano solo 67 centesimi, oggi si compra quasi un euro (0,92 centesimi), e quindi a parità di prezzo in euro il prezzo in dollari dei beni europei è sceso (per comprare lo stesso euro ci vogliono meno dollari).

Visto dall'altra parte, naturalmente, questo significa che, a parità di prezzo in dollari, il prezzo in euro dei beni americani è salito, cioè che la svalutazione dell'euro ha nei fatti messo un dazio a tutti i beni prezzati in dollari: non solo le fonti di energia, come abbiamo detto, ma anche tutti i beni e servizi esportati dagli Stati Uniti.

Qual è il punto? Il punto è che l'euro si è svalutato, invece di rivalutarsi, proprio mentre esplodeva il surplus estero dell'Eurozona. Questa cosa ha due sole spiegazioni possibili, tra l'altro compatibili:

  1. o l'esplosione del surplus estero europeo è dovuta alla svalutazione dell'euro (che quindi si qualificherebbe come una svalutazione competitiva piuttosto aggressiva)
  2. oppure la non rivalutazione dell'euro in presenza di una esplosione del surplus dovuta ad altre cause (ad esempio, alla svalutazione del salari europei, candidamente confessata da Draghi al Senato) evidenzia una manipolazione della valuta da parte della Bce.

Insomma, i casi sono due:

  1. o la Bce ha manovrato il cambio per dare alle aziende europee un ingiustificato vantaggio competitivo;
  2. o la Bce ha manipolato il cambio per impedirgli di riflettere le forze di mercato (mantenendo alle aziende europee un vantaggio competitivo raggiunto in altro modo).

Non c'è nulla di scandaloso quindi nelle parole pronunciate da Trump il 27 febbraio scorso:

che, come vedete, non solo riflettono la logica economica (l'Unione Europea è una manipolatrice del mercato valutario), ma sono perfettamente compatibili con gli ordini di grandezza riflessi dai dati (tu mi fotti svalutando del 26% quando invece dovresti rivalutare? E io ti metto un dazio del 25%: uno pari e palla al centro!).

Scandalizzarsi di una misura simile, insomma, significa non sapere nulla di economia o non conoscere i dati (o entrambe le cose, cioè essere un operatore informativo).

Peraltro, e concludo, che la Bce fosse una manipolatrice del mercato valutario, o meglio che gli Stati Uniti la considerassero tale, per noi non è una assoluta novità. La schiuma di Twitter non consente di tenerne memoria, ma il blog, che è più notarile, ha messo più volte questa verità agli atti: tutta la storia ve l'avevo fatta qui nel 2019, e se andiamo a controllare che cosa è cambiato nel frattempo, anche l'ultima edizione del rapporto sulle politiche macroeconomiche e valutarie dei principali partner commerciali degli Stati Uniti accende un faro sulla nostra zona (pur non accusandoci più esplicitamente, come era fino a pochi anni fa, di manipolazione di valuta):


Il deficit degli Usa verso l'Eurozona è comunque il terzo per ordine di grandezza, e se per parlare in senso stretto di manipolazione occorre che nel periodo di riferimento siano state fatte politiche di intervento sul mercato dei cambi, che nell'ultimo anno non risultano, che questo deficit abbia risentito dell'aiutino che il Migliore ha dato alla Germania (e onestamente anche a noi) svalutando non credo sia contestabile. L'euro è decisamente e artificialmente sottovalutato. Quindi, in questo come in altri campi, prima di sbraitare contro il "cattivo" Trump, per giustificare reazioni isteriche e antieconomiche come i controdazi sul bourbon (!), sarebbe utile riflettere sulla causa degli squilibri. Io ve l'ho illustrata qui:


e "the best one" ve l'ha confermata qui:


Occorre altro?

Il problema non sono i dazi di Trump: questi sono al più una risposta ai dazi implicitamente messi da Draghi pilotando al ribasso l'euro per tenere insieme i cocci di un'Eurozona distrutta dalle sue politiche, quelle che oggi rinnega.

Questo a voi è chiaro perché lo sapete da quando abbiamo aperto il blog, ed è chiaro anche a una forza politica. Sta a tutti noi creare una più larga condivisione di questa consapevolezza, che si basa su un principio che tutti conoscono: la legge della domanda e dell'offerta!

Buona domenica!

100 commenti:

  1. Fermo restando le svalutazioni competitive UE ormai assodate e dimostrate (ma scientemente ignorate dai media schierati) ho una domanda: il valore del dollaro può essere stato sostenuto da altri fattori non legati allo scambio di merci ma da richieste per esempio di natura finanziaria (magari obbligazioni in dollari usa emesse da altri paesi o altro)?

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    1. Resta sempre la domanda di dove trovino gli altri paesi i dollari per comprare obbligazioni americane. Dici che se li stampano in casa, o se li procurano in qualche altro modo? Mi sembra che spesso siano i dettagli più semplici quelli che sfuggono, anche a noi, nonostante tanti anni passati insieme!

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    2. Una domanda sbagliata che non è stata sprecata; credo di aver capito (è comunque surplus).

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    3. Eh, da qualche parte devono arrivare. Ora che Giuse (quello dei nanetti) ha sclerato (chissà perché, ma sinceramente me ne frego) tendete a perdere di vista questo aspetto fondamentale. Il #tuttoqua vale in casa propria, non in casa altrui... ;)

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    4. Considerato che ormai ho perso diversi minuti a leggere post e commenti, ne approfitto per segnalare quella che reputo una leggera imprecisione.. Infatti, in quel periodo i rendimenti dell'eurozona sono stati mediamente più bassi di quelli oltreoceano e ciò ha verosimilmente innescato un trend di disinvestimenti da azioni, obbligazioni e titoli di stato dell'eurozona con contestuali movimenti di capitale in ingresso verso gli USA e conseguente apprezzamento del dollaro. Le sole partite correnti non posso o spiegare tasso di cambio. RS

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    5. Questo è un argomento che torna spesso in superficie, e ha una sua apparente plausibilità. Il campanello di allarme dovrebbe essere che è stato usato anche da Draghi in audizione. Noi abbiamo spiegato perché i rendimenti nell’eurozona erano più bassi. Tu che la sei lunga, ci spieghi come può un’area che manipola al ribasso la propria valuta avere tassi di interesse o anche rendimenti del capitale più in senso lato alti? Secondo me non può, perché nel pacchetto “ingegnerizzazione di un surplus“ c’è anche la compressione Dell’economia. Una zona che ha distrutto sistematicamente valore non aveva valore da distribuire né al lavoro né al capitale. Questo è strettamente connesso alla sua politica di aggressione dei mercati esteri.

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    6. @rbsnt: palese esempio di manipolazione dei mercati articolato dalle banche centrali e dagli investitori istituzionali

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    7. Comunque, visto che il tema torna spesso in superficie, l’osservazione merita una risposta più articolata che cercherò di darvi in settimana. Intanto, suggerirei di leggersi il post su Gollum e i tassi negativi:

      https://goofynomics.blogspot.com/2016/05/keynes-draghi-gollum-e-i-tassi-negativi.html

      La risposta articolata è lì, ma, come va di moda oggi (vedi Ventotene), può essere utile contestualizzarla.

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    8. "Altro non lieve dettaglio: i tedeschi hanno accumulato delle esorbitanti attività nette sull'estero proprio perché NON hanno fatto la bella vita (e ignorare questo dettaglio non la aiuterà a scappare prima che arrivi la Wehrmacht, cioè abbastanza presto, come i lettori più attenti del blog credo intuiscano: non penso che LORO siano sorpresi dall'insistenza con cui si parla di esercito europeo, è un punto allineato lungo una retta che qui è stata tracciata years ago)."?

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    9. "Alla fine del giro di waltzer dell'avidità liberal-capitalista, anche i capitalisti perdono. SEMPRE.
      Chi alla fine del giro vince SEMPRE è il nouveau régime dei grandi banchieri, quelli che appena finite le danze passano all'incasso con la guerra e le pseudo-rivoluzioni.
      E via così fino al successivo ciclo di accumulazione capitalista.

      "Zion è stata distrutta e ricostruita già 6 volte" (L'architetto - Matrix)

      "C'è sempre un'altra via!" (Il fabbricante di chiavi - Matrix)"

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  2. È fuori tema ma penso sia importante condividere questo scritto di Massimo Bontempelli, ripescato da Marino Badiale che con lui a lungo collaborò. Massimo Bontempelli, docente liceale di Storia e Filosofia, pisano,1946/2011 è stato soprattutto un filosofo oltre che un grande storico. Scrisse tra l'altro un memorabile manuale di storia per i Licei, senza figure, che probabilmente oggi molti docenti non riuscirebbero a comprendere e un altrettanto notevole manuale di filosofia. Non essendo un accademico, le sue notevoli opere purtroppo non hanno avuto larga diffusione. Nell'ultima parte della sua vita è stato un implacabile critico dell'Unione Europea e della deriva neoliberista della scuola italiana a tutti i livelli. Per una fase ha collaborato anche con il filosofo Costanzo Preve. Questo il link allo scritto: https://www.badiale-tringali.it/2025/03/europa-massimo-bontempelli.html. Lo scritto è del 2001 ma tuttora attualissimo.

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  3. questo giochetto della bce lo notai anch'io qualche anno fa ma allora lo interpretai come un favore al dollaro, che correva il rischio di indebolirsi come valuta di riserva internazionale, in conseguenza dell'acclarato predominio economico cinese e del rafforzamento dei paesi Brics. Infatti è vero anche il contrario: più la valuta è forte, più il sistema paese, e quindi anche l'economia, viene considerato solido e affidabile. Piuttosto assistiamo da qualche tempo al fenomeno opposto, cioè all'apprezzamento artificioso dell'euro che, con la perdita dell'UK prima, e la Germania in grande difficoltà poi, viene sostanzialmente tenuto in vita da una serie di balle ideologico-mediatiche di cui l'ultima in ordine di tempo è la guerra che-non-c'è. Trump con i dazi (e controdazi) forse intende riportare anche il rapporto dollaro/euro ad un equilibrio più consono tra le due super potenze economiche, portando alla luce tutte le debolezze dell'economia dell'eurozona

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    1. I documenti citati del dipartimento del Tesoro americano sono interessanti perché pongono dei criteri per definire se esista o meno manipolazione. Questi criteri comportano anche la verifica dell’operatività delle banche centrali sul mercato dei cambi. Letture sempre molto istruttive, ma il punto di fondo rimane quello che dici tu, ed è sostanzialmente la versione moderna (ma neanche tanto) del dilemma di Triffin: gli Usa devono scegliere fra la dimensione reale e quella finanziaria. Oggi vi ho segnalato nella fogna un thread di Pettis che inquadra questo dilemma in modo secondo me molto condivisibile. Sono gli squilibri interni a certe zone, tipicamente l’eurozona, che si riflettono all’esterno, e gli Stati Uniti devono scegliere sapere un comportamento accomodante, che sostenga il loro ruolo di venditori netti di prodotti finanziari, o riportare la situazione verso un equilibrio, cosa che, anche Pettis lo riconosce, Trump sta facendo.

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    2. Se fosse così allora la risposta europea (i contro dazi) fanno parte del piano trumpiano di riequilibrio geopolitico e valutario

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    3. potrebbe essere una possibile chiave di lettura all'altrimenti incomprensibile tiro ad alzo zero nei confronti non solo della ue ma anche del canada, ad esempio; ed il punto di vista di Pettis potrebbe essere sostanzialmente corretto

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  4. Che poi mettersi a fare la guerra dei dazi contro un paese verso cui sai di essere esportatore netto di prodotti finiti (e dal quale in compenso importi materie prime, incluse quelle energetiche) mi pare il classico pugno picchiato sul tavolo (che però è di marmo e dunque ti fai male).

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    1. Certo, è ovviamente analfabetismo economico da parte di persone in cui non possiamo certo scusarlo, soprattutto considerando come si atteggiano.

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  5. C. Passera: "Abbiamo svalutato l'euro e continueremo a svalutarlo..."
    A. Bagnai: "e questo susciterà reazioni nel resto del mondo..."

    - Piazza Pulita, 19.01.2015

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    1. Giusto, ricordo! Povero Passera... Ma vedete come è tutto ovvio e prevedibile? Dieci anni fa già si vedeva quello che sarebbe successo: bastava essere del mestiere o avere, come voi avete avuto, l'intuito di seguire uno del mestiere.

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    2. Per chi non se lo ricordasse, il link è qui:

      https://www.la7.it/piazzapulita/rivedila7/europa-ti-odio-20-01-2015-145299

      Considerate che Passera è un banchiere, cioè una persona cui la gente affida i risparmi. Premesso che io i vostri non li voglio, una prece per chi li affida a cotanta lungimiranza! 😂

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    3. Quello che preoccupa è che a personaggi di cotanta lungimiranza vengono affidate le politiche di investimento dei fondi previdenziali che, ad esempio negli ultimi anni, avranno riempito i portafogli anche di spazzatura green, carbon neutral e via greteggiando, robaccia che da subito nel Dibattito è stata bollata come tossica ma che il mainstream presentava come una trovata fichissima che sarebbe stato imperdonabile perdere.

      Mentre dalla previdenza volontaria si ci può anche tenere alla larga, quella obbligatoria tocca e dato che, gira che ti rigira, l'EU sta puntando anche a quei soldi quando parla di risparmio da impiegare in maniera più produttiva cioè da convogliare nei mercati finanziari, sarebbe alquanto seccante, giunti al momento di incassare i rendimenti, sentirsi dire che purtroppissimo il capitale si è incenerito. iMercati, aaa gggeopolitiga, l'inflazzzione... Ci dispiace tanto, andrà meglio nella prossima vita.

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  6. Tuttavia, che il Migliore 2 dica sempre quello che vuolsi così colà, mostra che nella sostanza sia persona molto pericolosa per l'umanità. Trattasi di opportunismo carrieristico e non di presunta competenza. Ma essendo egli solo un ripetitore di frasi gradite, se a queste si allega una sua presunta capacità specifica superiore, ecco che si finisce male e determina quella scenetta tra Mussolini e Ciano, che viene riportata da qualche parte dove devo averla letta, ma che non sono poi riuscito a ritrovare sui Diari di Ciano, dove però, è da dire che, complessivamente, si può ricavare lo stesso contenuto. A guerra inoltrata il duce si affaccia alla finestra di Piazza Venezia, vede il popolo sotto che applaude, rientra e dice a Ciano: "Dicevi che non mi amano più, ma vedi come mi acclamano ancora?", e Ciano: "Duce?!, Ma li abbiamo preparati noi." Ecco, Draghi è la claque dell'élite, e l'ostacolo per quella a prendere atto della realtà. Non era lui che profetizzava lo sfascio economico della Russia? E ti pare un errorino da poco? Ed è stato poi l'unico errorino del Migliore? Certo, per il progresso della sua carriera errori non ce ne sono mai stati.

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    1. So che non volete ammetterlo, perché dovreste uscire dalla narrazione piagnona/haitraditista, ma invece un errore l'ha fatto e come: credere che lo avremmo mandato al Quirinale. E lo abbiamo fermato noi, e ogni volta che ci ripenso godo.

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    2. Purtroppo per assestargli quel colpo era necessario vederlo nel bianco degli occhi, e durante la sua avanzata piagnoni, disfattisti e vigliacchi se ne sono andati. Qualcuno spera che tornino, io sinceramente no. Chi non ha capito una volta, non capirà nemmeno la volta dopo, e sinceramente di gente che ti compromette il buonumore non se ne sente il bisogno.

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    3. Lo so bene, per il passato prossimo, e lo spero bene per il futuro. Ma non ce l'ho con l'essere umano, gli auguro ogni bene, in fondo anche i piccioni del parco hanno bisogno di qualcuno che si interessi di loro, e non è detto che quel compito sia ingrato e non sia rilassante e il giusto e meritato riposo del "guerriero". Ecco, io mi auguro che nel futuro si renda utile per questi simpatici volatili, perché altrimenti sarebbe un pericolo per l'umanità intera.
      Il punto sta sempre lì però ...., speriamo che le forze economiche residue di questo paese ritornino dalla libera uscita, e non si facciano nuovamente gabbare dalla narrazione che per troppo tempo hanno voluto credere fosse proferita nel loro interesse.
      Lei sta cercando di conseguire un risultato storico, direi epocale, non facile, quasi disperato, però unica strada di salvezza per tutti, con ogni evidenza. Lo disse anche Guarino con lucidità e chiarezza. L'evidenza, però, pare non essere un bene condiviso, e questo è strano e raccapricciante.

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    4. *** piagnoni, disfattisti e vigliacchi se ne sono andati***
      ...nel partito della meloni ( l' amica di draghi) , mentre al colle la lega ha dovuto rivotare il " piddino di prima"(insomma "un "affarone"😀).
      Battute a parte, ci possono anche essere stati "motivi necessari" per un simile harakiri, ( e andrebbe politicamente articolato ) ma è comunque un dato di fatto che la politica è fatta di consenso tradotto in numeri elettorali , e se "piagnoni,disfattisti e vigliacchi" non tornano...👋🏻

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    5. Questo non è un problema per l’autore di questo blog.

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  7. Con Trump si nota anche un’altra cosa:per anni la sinistra ha accusato la destra di trovare nemici esterni ai problemi interni. La destra era quella che scaricava sui migranti tensioni sociali interne, secondo questa interpretazione. Il paradosso sta nel fatto che la sinistra ha fatto questo proprio ora: ha trovato un nemico estremo (Trump) su cui riversare colpe interne all’eurozona , visto che l’eurozona è stata la causa di questi squilibri. Ora su Trump, qualsiasi problema ci sarà, ricadrà la colpa, e l’accusa che spesso si rivolgeva alla destra, quella di riversare sugli altri i propri problemi, dovrebbe essere rivolta alla sinistra. Si stanno, banalmente, smentendo su tutto . Inoltre, per anni la sinistra ha accusato la destra di non umanizzare gli altri, di trattare i migranti come oggetti, loro però hanno demonizzato e deumanizzato Trump (e in generale le forze euroscettiche), poiché questo fa comodo alla propaganda europeista. Sono il contrario di quel che dicono

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  8. Grazie per l'articolo. Io ho una domanda: nell'Italietta della Liretta, come faceva la Lira a risultare sempre di scarso valore rispetto al dollaro nonostante la nostra forza manifatturiera? La nostra forte dipendenza dalle materie prime ed energetiche estere era sufficiente a "farci comprare" tanti dollari quanto bastava per farli rivalutare a "nostro vantaggio"?
    Oppure era tutta una questione di domanda interna?

    Grazie prof!

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    1. Onestamente non ho capito la domanda. Abbiamo visto che nel dopoguerra il marco si è rivalutato rispetto a tutte le valute, ma rispetto al dollaro meno che alla lira, il che significa che la lira è riuscita a governare in modo da essere non troppo forte sul marco e non troppo debole sul dollaro. Bisognerebbe andarsi a rileggere i saldi bilaterali dell'epoca per capire quanto questa quotazione del cambio riflettesse gli equilibri - o squilibri - fondamentali e quanto fosse manipolata, ma non so nemmeno se siano disponibili i dati. Do un'occhiata.

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    2. Si, mi domandavo, se ho capito il meccanismo di compensazione della bilancia dei pagamenti, cosa ci fosse come contraltare alla rivalutazione della Lira negli anni 80. Noi eravamo molto forti nell'export (?) nei confronti degli USA? Cosa impediva alla Lira di rivalutare rispetto al dollaro?
      É sufficiente la dipendenza energetica che abbiamo sempre avuto (l'energia la compri in dollari) a mantenere il cambio dollaro forte rispetto alla Lira? Se la nostra dipendenza energetica é funzionale a mantenere il dollaro forte, gli Usa ci permetteranno di renderci autonomi con la fissione nucleare?

      Non ho ben chiaro, se esistono dati, che posizione debitoria aveva nei confronti degli USA l'Italia "quarta potenza industriale" e cosa effettivamente rendeva la nostra produzione così competitiva.

      Grazie!

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  9. C. Passera: "Abbiamo svalutato l'euro e continueremo a salutarlo"
    A. Bagnai: "... Questo susciterà reazioni nel resto del mondo"

    - Piazza Pulita,

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    1. L'hai già scritto. A quei tempi andare a Piazza Lurida era produttivo e qualche chiodo si piantava...

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    2. Chiedo scusa, ho ripostato solo perché credevo che la prima volta fosse andato a vuoto.

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  10. Off topic... Siccome si interessa di messa in Latino, sa che persino nella chiesa c'è stata una sorta di governo PD, una sinistra, che dal Concilio vaticano II ha portato il cosiddetto rinnovamento, ma che sa tanto di modernismo, oggi lo chiameremmo woke.. Purtroppo anche nella chiesa i posti di potere e di formazione sono stati occupanti da elementi postconciliari, e non esistendo elezioni se non per rarissime occasioni il sistema di potere è stato dagli anni 70 ad oggi in mano sempre agli stessi, che Prima erano ventenni, ora hanno 80 anni... C'è c'entra? Che si potrebbe fare il sovranismo seguendo il Concilio...Che vuoi dire che se si vuole cambiare bisogna farlo in Grande, talmente grande che però si tengono elementi passati, ma nella sostanza si stravolge, che si tiene il nome "Siamo Eu" ma entrano nuovi concetti, che si ha un esercito di pensatori che considerano inevitabile il cambiamento, che si porta avanti solo chi amico, che si occupa tutto...

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    1. La cosa mi appassiona il giusto. So che andrò all’inferno perché non dirò mai “e sorelle”, ma so anche che molto sotto di me, conficcati nel ghiaccio, ci saranno tanti stronzi con le loro chitarre e tanti svitatori di lampadine.

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  11. ***i casi sono due:***
    No, c'è anche una "tre" :lo scambio merci da l' europa per dollari compensato da dollari da l' europa alle banche americane sotto la voce "capitali & servizi".
    Un sistema "perfetto" , che arricchiva i "ricchi" a danno dei "poveri" su entrambe le sponde del "mare EORUM".😠

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  12. Magari che l'euro è stato svalutato da Draghi consentendo l'export tedesco ci sarà no nel libro di Munchau con prefazione (sigh!) di Fubini....

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  13. questa storia del: tu mi metti i dazi? allora te li metto anche io, ma più grossi, mi ricorda certe metodologie utilizzate in guerra specialmente in territori che erano già stati occupati dai ritorsori...(uno a dieci se non ricordo male)

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  14. La mia modesta opinione è che, semplicemente, le amministrazioni Dem USA (ma anche quelle Con) abbiano comperato il silenzio e la complicità di tutti i paesi europei sulle cose indegne che stavano facendo, in Est europa e non solo, e sulla follia generale della loro politica estera. Immagino che anche le loro banche d'affari, piene fino all'orlo del ricavato degli acquisti, abbiano fatto la loro parte in questo - sempre che non ne siano i maggiori responsabili.
    Per creare e tenere in piedi "il sistema", hanno rischiato tutto, anche la loro stabilità interna.
    Adesso è arrivato uno che quel sistema vuole smatellarlo (per sconfiggere loro, non certo per amore) e la cosiddetta Europa si trova col culo di fuori, e ci resterà.
    Quel che mi preoccupa davvero è il riarmo tedesco, comunque: non è gente alla quale interessi capire i propri errori.

    Sono banale, probabilmente.

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  15. 1) Nel cassetto degli attrezzi del prestigiatore UVA vi è anche un colossale mimetismo amministrativo delle squilibri finanziari all'interno dell'EZ. Alberto sin dal suo libro ha segnalato il sito Eurocrisis Monitor, ove oggi si vede tra l'altro che anche la fuga di capitali dall Francia viene mascherata dal "giroconto" Target 2. Questi "fake" sono in realtà enormi sussidi monetari all'EZ e quindo all'euro.

    2) L'ingente massa di base monetaria immessa in Germania via Target2 e "proveniente" dagli altri stati (in realtà dalla BCE - linea azzurra su, su solitaria in alto del grafico presente nel suddetto sito) non pare essere stata usata per stimolare i consumi. Se ne deduce che essa è investita, direttamente o indirettamente in USA (er fruttarolone cor macellarone). Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Draghi-Silvan: https://www.youtube.com/watch?v=FYyC5YJbUXo .

    3. Oggi su Bloomberg si legge: " Donald Trump’s reciprocal tariffs may be more targeted than initially anticipated. Some countries will be exempt, while the administration may also hold off on unveiling sectoral-specific levies on April 2, US officials familiar with the matter said. Stocks rose on the news, as optimism spread through the markets."
    Il panico che "loro" volevano provocare non è avvenuto; infatti, Trump ha detto nei giorni scorsi che NON temeva una recessione curativa. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo short.

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    1. sarebbe utile approfondire la trumponomics soprattutto lato dazi chirurgici..la vicinanza di Musk mi induce a pensare che potrebbero essere coinvolti AI e/o computer quantici, che saranno calibrati nel corso del tempo e saranno un tool formidabile in mano al governo americano. Trump ama sfidare le potenze globali come in una partita di poker, a mio avviso

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  16. bisogna anche ricordare che agli USA non dispiace avere il $ "forte" per mantenere "l’esorbitante privilegio" (come lo definì Giscard d'Estaing) di stampare moneta a piacimento perchè tanto tutto il mondo la deve usare e l'inflazione la esportano altrove....

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  17. Ma se la svalutazione interna è il problema, perché il governo, che è espressione della maggioranza di cui lei fa parte, per il tramite di ARAN, ha appena rinnovato il contratto degli statali con un incremento del 5,78% a fronte di un’inflazione del 16,5% (2022-2024), lasciando i lavoratori con una perdita di potere d’acquisto superiore ai 10 punti? Se la compressione salariale è stata uno dei motori del surplus commerciale e degli squilibri economici, come da lei denunciato più volte, perché ora che c’è la possibilità di correggere questa distorsione si continua a seguire la stessa strada?
    Insomma, mi sembra che si stia perpetuando la stessa politica che si critica.

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    1. Le rispondo io, visto che dal suo soprannome, che quelli struiti chiamano nickname, appare come uno venuto qui da poco.
      È che ci vuole più pazienza, tanto studio, di tante discipline diverse, e un pizzico di maggior attenzione alla politica, che gli struiti chiamano tattica. L'idea di poter scovare una contraddizione volante che accorci questo lungo cammino, ovvero lo renda superfluo, è comprensibile, ma ricorda da vicino la presunta confutazione della filosofia di Benedetto Croce che Federigo Enriques credeva di aver fatto in 13 pagine, niente di meno, ricevendo in cambio da Croce un sorriso indulgente.

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    2. Scusami però ci sono tutta una serie di cose da dire. La prima: l’istat ha fatto notare nella nota il cui link ora cito(https://www.istat.it/comunicato-stampa/pil-e-indebitamento-delle-ap-2022-2024/) che la domanda interna ha avuto un impatto positivo sulla crescita del Pil del 2024. Solitamente, l’austerity si caratterizza per una compressione della domanda interna(conseguenza della compressione salariale), cosa che non è avvenuta. Se ne deduce che il governo non ha, pur avendo avuto una gestione dei conti molto prudente, compresso la domanda interna quanto invece è stato fatto negli anni dell’austerity.Secondo: all’interno della zona euro, come spiegato proprio in questo blog, si può ridirezionare la domanda nel mercato interno entro certi limiti, visto che, in caso di politiche eccessivamente espansive, la bilancia commerciale andrebbe fortemente in negativo. Terzo: A mio parere, la scelta che è stata fatta da questo governo è coerente. Non si può pretendere che un governo agisca indipendentemente dalle condizioni in cui si trova. Tutti vorremmo fare politiche economiche super espansive visto il disastro che l’austerity è stata , ma non si può prescindere dal fatto che all’interno della zona euro si deve cercare un compromesso tra lo stimolo della domanda interna e una moneta il cui valore non viene gestito in parte da una banca centrale nazionale, bensì dalla bce(il che complica le cose). Quarto: il governo non è gestito solo dalla lega, bensì da tre partiti di maggioranza, di cui uno, il partito di Berlusconi, purtroppo ancora fortemente legato all’europeismo, il che limita molto le azioni di questo governo. Comunque, secondo me, fi soffre della sindrome di Stoccolma. Come si può essere europeisti e berlusconiani, se l’Europa è stata colei che col ricatto dello spread ha umiliato ingiustamente Berlusconi? Non lo capirò mai. P.s. Mi scuso se ho commesso degli errori ma spero di aver esposto bene le mie ragioni . Autorizzo Bagnai a correggermi se ho detto castronerie sul governo

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  18. @matteo Grazie per la lezione di pazienza e studio. Peccato che per rispondere nel merito bastavano due righe, ma hai preferito la supercazzola accademica.
    Quindi, la sostanza è che bisogna studiare di più per capire perché si continua con la svalutazione interna? Oppure c'è una spiegazione concreta che possa essere formulata in meno di 13 pagine?
    @idivev Ah, finalmente un’analisi strutturata nell’arte nobile dell’arrampicata sugli specchi!
    Riassumo: la domanda interna cresce (ma non troppo), l’austerity non c’è (però prudenza!), la BCE è un problema (ma non possiamo farci nulla), la Lega non governa da sola (quindi è innocente), Forza Italia è europeista (ma soffre della sindrome di Stoccolma).
    Insomma, tutto è coerente, tranne la logica di chi vorrebbe negare l’evidenza: il governo continua la compressione salariale, che era uno dei problemi denunciati.
    P.S. Sei scusato per gli errori, ma non per la supercazzola di contorno.

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    1. Quelle che tu chiami “contraddizioni” sono semplicemente compromessi. Ad esempio, tu citi che sia una contraddizione far notare che c’è la bce ma non ci possiamo farci nulla. No, non è una contraddizione, è l’ammissione di un dato di fatto. Si vede che hai letto poco o nulla il blog e ti ergi a paladino: l’Eurozona è una struttura basata sull’idea per la quale i governi nazionali cedano sovranità ad una istituzione sovranazionale, il che si traduce che un cambio di governo NON basti perché si possa cantare vittoria, poiché il governo non ha tutte le leve(soprattutto quella valutaria) con le quali poter agire sull’economia. In economia ci sono quelle che si chiamano “leve”, ossia strumenti di politica economica con cui un governo può influenzare l’andamento macroeconomico. È ovvio che, se non controlli il valore della tua moneta né la massa monetaria presente sul tuo territorio, non hai tutte le leve in mano, e questo rende difficile agire sull’economia in maniera radicale . Il punto è che tu non ti sei proprio prestato a leggere il blog ma questo blog richiede tempo per essere capito e interiorizzato. Io è da anni che sto su questo blog e commetto errori lo stesso, poiché qui si parla di una materia, la macroeconomia, complessa per cui ci vuole studio prima di giudicare frettolosamente ciò che viene scritto. Tra l’altro, lo stesso Bagnai, negli anni, aveva anticipato che sarebbe stato irrealistico pretendere che l’arrivo di una maggioranza di colore diverso sarebbe bastato. Mi fermo qui: è inutile spiegare cose che Bagnai ha spiegato meglio negli anni

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    2. ***il governo continua***
      Perché "la politica è l' arte del possibile" ma è impossibile sfuggire (per ora..) al timing della famosa "agendachenoncè"
      La politica quindi si riduce alla scelta tra quelli che vogliono "più agenda" e quelli che "fanno resistenza" cercando di non farsi troppo male .
      Nel frattempo però in "terza classe" l'acqua continua a salire mentre su nei "ponti alti" se la passano ancora bene e "l' orchestra suona".

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    3. I vincoli di bilancio non sono una risposta sufficiente?

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    4. la germania si sta affrancando da questa spada di damocle dei vincoli di bilancio..nonostante l'insistenza di Bagnai nel non voler andare incontro a chi ha spadroneggiato per 20 anni nella UE, io valuterei la possibilità di riflettere sulle conseguenze che un mancato appoggio ai tedeschi (sotto pressione da tutti i punti di vista) possa significare nell'era Trump in modalità marchese del grillo

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  19. hai ragione da vendere, ora passa alla fase 2 e proponi un paio di suggestioni sul da farsi (niente supercazzole però); chissà che al governo non prendano spunti dai tuoi utili suggerimenti

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  20. Ecco le truppe cammellate che scattano in formazione appena uno osa mettere in discussione il Leitmotiv del blog: chi recita la litania dei vincoli di bilancio, chi suona il violino sul Titanic, chi chiude la discussione con l’infallibile “Bagnai l’ha già detto”.
    Retorica?!
    E certo, davanti a chi risponde con automatismi, con frasi fatte, con il dogma intoccabile e con sentenze di rito, il ragionamento diventa superfluo. In fondo, perché riflettere quando è così comodo ripetere i soliti mantra?!
    L’importante, dopotutto, è sentirsi dalla parte giusta della Storia™, no?!

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    1. Che barba, che noia! Di diversamente intelligenti che venivano qui a parlare di "truppe cammellate" ne abbiamo visti a iosa e sappiamo che conto tenerne. Qui il punto è uno e uno solo: tu vieni, senza saper nulla di economia né di politica, a fare polemica politica in un blog di economia. Inevitabilmente dici scemenze andando alla ricerca di contraddizioni che non ci sono. I salari reali nel 2024 sono cresciuti del 2.3%, più del Pil. Questo dice l'ILO. Va da sé che per non farci fottere nel modo descritto nel post successivo dobbiamo essere prudenti, ma quello che si può fare lo stiamo facendo, non solo e non tanto qui, quanto in UE, dove il periodo del "signorsì", che ti piaccia o meno, è terminato (sì, ho visto i tuoi tentativi livorosi e sciocchi di sminuire l'importanza del NO al MES: continua così, si gode molto a leggerti...)!

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    2. Ah certo, +2,3% sui salari reali nel 2024… e allora? Forse bisognerebbe ricordare che questo aumento è la diretta conseguenza del crollo registrato nei due anni precedenti: -3,3% nel 2022 e -3,2% nel 2023. Dopo aver perso quasi 6,5 punti percentuali in due anni, un rimbalzo tecnico era inevitabile.
      Infatti, i salari reali rimangono 8,7 punti sotto il livello del 2008. In altre parole, il lavoratore italiano medio oggi ha meno potere d’acquisto di 15 anni fa.
      Inoltre, questo aumento è in buona parte il riflesso di un’inflazione in calo, che ha semplicemente rallentato l’erosione dei redditi reali. Se nel 2022 e 2023 l’inflazione ha bruciato i salari, nel 2024 il solo fatto che i prezzi abbiano rallentato ha permesso una risalita tecnica. Ma questo non significa che le condizioni economiche siano realmente migliorate.
      Quindi, prima di parlare di scemenze, bisognerebbe distinguere tra un trend positivo e un recupero tecnico dopo una batosta. Dopotutto, anche chi cade dal quinto piano rimbalza un po', ma eviterei di chiamarlo un rimbalzo salutare.
      Il punto non è se oggi c’è un +2,3%, ma se il sistema economico consente una crescita stabile e sostenibile. E finché i salari reali restano sotto i livelli di 15 anni fa, la risposta è semplice: NO.
      Ma beh, queste cose lei le sa meglio di me, che sono un diversamente intelligente… E proprio perché le sa, sa anche come impacchettarle nel modo giusto per non farlo notare. In fondo, un elettore ben informato potrebbe sempre diventare un elettore meno fedele, no?!
      P.S. A me del MES, detto per inciso, fregasega e di Calenda ancora meno.

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    3. Scrivi “ In fondo un elettore ben informato potrebbe sempre diventare un elettore meno fedele” la cosa bella è che dici queste cose dopo che Bagnai, ben prima del tuo commento, ha scritto un post in cui mostra il grafico completo dell’andamento degli stipendi (nel post “ I manipolatori: venticinque anni di storia del salario reale). Se avesse voluto mentire, non avrebbe pubblicato i dati di cui parli anche il tuo commento, non trovi? Inoltre il blog è stato aperto per denunciare le distorsioni di mercato avvenute con l’entrata della moneta unica, PRIMA che lui entrasse nella lega, e già all’epoca portava le stesse teorie che porta ora, per cui non mi pare che ci sia stato un cambio determinato dall’appartenenza politica alla lega. Ti ha semplicemente fatto notare, nel commento, che i salari reali, dopo il crollo a causa del rialzo dell’inflazione improvviso, si stanno lentamente riprendendo. Detto questo, se vuoi la risposta alla tua domanda (se il sistema economico consente una crescita stabile e sostenibile), la risposta è banale(per chi ha studiato): un sistema in cui il valore di una valuta è dissociato dai fondamentali macroeconomici, porta a distorsioni di mercato, distorsioni che vengono corrette tramite il contenimento salariale , secondo la famosa massima “ se non svaluti la moneta, svaluti il lavoro”(cit. fassina).

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    4. Scusa, forestiero, non ti senti un po’ stupido non solo e non tanto a non capire il rischio che il me costituiva per noi quanto a confondere il mancato recupero da uno shock inflazionistico che nessuno (tranne noi, ma noi non contiamo nulla e questo è un altro discorso) aveva previsto Con una politica deliberata di compressione salariale fatta di aggressione ai diritti dei lavoratori di tagli degli investimenti per creare disoccupazione di tagli dello Stato sociale per fiaccare la resistenza delle vittime? Pensi che siano la stessa cosa? Puoi scrivermi: sono la stessa cosa! Dai, scrivilo, tanto la tua faccia non la vede nessuno(per fortuna data l’ora).

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    5. Senta, vedo che anche stavolta preferisce l’invettiva alla discussione e poi sarei io il teppistello. Non ho confuso lo shock inflazionistico con una politica deliberata di compressione salariale: ho semplicemente fatto notare che, a differenza di altri paesi, in Italia i salari restano più al palo. Altrove il recupero c’è stato. Io indico la luna, e lei si accanisce sul dito. Ora siete voi al governo. Basta blaterare, se non siete capaci passate la mano.

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    6. Caro forestiero, ascoltando il tuo ragionamento si evince che:

      1) I governi precedenti hanno fatto "compressione salariale". Giusto? Se è stato accumulato un divario X tra salari e inflazione dal 2008 ad oggi, ciò è avvenuto ad opera di governi quasi esclusivamente europeisti nell'arco di tempo in questione. Parliamo di una ferita inflitta nel corso di 17 anni. Qual è il tuo giudizio sull'operato dei precedenti governi? Hanno fatto bene?

      2) La perdita di potere d'acquisto nel 2022 e 2023 è, per tua stessa ammissione, uno shock inflazionistico inaspettato, piuttosto che una politica deliberata del governo Meloni. Giusto? Dunque il governo Meloni non ha fatto "compressione salariale" di proposito, ma si è trovato di fronte ad un imprevisto. Sopra dici testualmente che: "Non ho confuso lo shock inflazionistico con una politica deliberata di compressione salariale".

      Resta dunque al governo Meloni soltanto l'anno 2024 da mettere sotto accusa. Alla luce dei 2 punti sopra, la tua personale conclusione è che il governo Meloni è colpevole di "compressione salariale" perché non basta recuperare +2,3% sopra l'inflazione nel 2024, no, deve recuperare 17 anni di perdita di potere d'acquisto in un colpo solo, altrimenti avetetraditooooohoho!

      Con questa logica qualunque aumento di stipendio sotto X può essere criticato perché non è sufficiente, non basta, mentre sull'operato dei governi precedenti che hanno causato volutamente tale perdita di potere d'acquisto non sentiamo profferir verbo.

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    7. Da qui in avanti si esce dalla zona civile dialettica e si entra nella zona palese malafede. Ma abbiamo pochi dubbi. L’atteggiamento “passive aggressive” del forestiero indica chiaramente un animus trollandi, ma come vedete dal letame può nascerenun fiore…

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    8. Caro Aquilone, vedo che voli alto… ma sempre nella direzione del vento!
      1. I governi precedenti hanno attuato una politica di compressione salariale? Bene, anzi male. Peccato che il governo attuale, invece di invertire la rotta, stia seguendo la stessa strada, con misure inefficaci e insufficienti. Dire che "gli altri hanno fatto peggio" non giustifica il nulla di oggi. Se per anni i salari sono stati sacrificati, il minimo sarebbe cambiare passo, non rifugiarsi nell'alibi del passato.
      2. Nel 2024 i salari sono aumentati? Sì, di poco, e comunque meno di quanto servirebbe per colmare il divario accumulato. Un piccolo rimbalzo non segna la fine della compressione salariale: indica solo che la perdita è stata lievemente attutita. Il punto è che manca una politica strutturale per rilanciare davvero i salari. Un’elemosina non cambia la sostanza: il problema resta, solo nascosto sotto il tappeto.
      A me questa sembra una critica legittima. Non sono certo qui a prendere le difese dei governanti – non è il mio mestiere – ma a denunciare ciò che trovo ipocrita e ingiusto.
      P.S. Quanto al "letame", forse sarebbe il caso di ripulirsi la bava al cavo orale: così conciato, sembra più un pennivendolo qualsiasi che un servitore dello Stato.

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    9. Sul punto 1 sei un po' evasivo. La politica di compressione salariale subita dal 2008 in poi è "bene" oppure "male"? Dire che gli altri hanno fatto peggio magari non giustifica chi è venuto dopo, ma intanto cominciamo a dirlo: gli altri hanno fatto peggio? Per qualche motivo sei refrattario ad esprimere giudizi in merito.

      Sul punto 2 ritieni che manchi una politica strutturale per rilanciare davvero i salari... vedremo. Magari a fine legislatura avremo qualche numero in più per esprimere dei giudizi. Nel frattempo il dato del 2024 ha segno positivo.

      Personalmente non riesco onestamente a mettere sullo stesso piano chi, da una parte, il problema l'ha creato volutamente in 17 anni e passa (e lo perpetuerebbe se fosse al potere), e chi, d'altra parte, invece lo ha ampiamente illustrato e denunciato per anni e si sta adoperando per fare qualcosa per risolverlo.

      A te invece sembra che aver subito un danno X in vent'anni non importi, ma se chi viene dopo non ripristina l'intero danno X nel giro di due anni ti lamenti che i salari sono al paloooohoho!

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    10. Se tu non capisci neanche la causa per la quale succedono certe cose, non puoi pretendere di indicarne agli altri la soluzione. Fin dall’inizio hai detto che il problema sono i bassi stipendi, quando, in verità, se avessi seguito il blog, sapresti che la compressione salariale è la conseguenza dell’essere entrati in una unione monetaria per cui non basta, come proponi, alzare gli stipendi, poiché non hai capito la logica in base alla quale questi siano stati abbassati. Ma tanto tu vuoi le soluzioni scritte in due righe, chiami supercazzole accademiche ragionamenti che non vadano oltre le due righe. Detto questo, in un continente la cui crescita del Pil è inferiore dell’1% l’anno(nel 2023 l’Eurozona è cresciuta solo dello 0,4 e nel 2024 le stime provvisorie dicono 0,9) è ovvio che non si possa pretendere, da questo governo, che l’economia italiana ( e quindi anche gli stipendi) crescano in modo tale da risolvere, nel breve periodo, problemi accumulati in venti anni, banalmente perché l’eurozona ha tassi di crescita bassi che zavorrano anche quello italiano. Se volessimo risolverli in tempi più brevi, dovremmo crescere molto di più ma è ovvio che, se il continente cresce così poco, ci si deve accontentare di dati più contenuti. La spiegazione tecnica è che il governo italiano in teoria potrebbe anche stimolare l’economia perché crescesse molto di più della media europea, ma questo implicherebbe, visto che non possiamo svalutare, un peggioramento della bilancia dei pagamenti anche molto grave, insostenibile nel lungo periodo. Il governo fa ciò che si deve fare: sostenere l’economia perché cresca, senza che le importazioni aumentino a dismisura. Bisogna comprendere la complessità del reale prima di dare giudizi: tutti vorremmo stipendi più alti già da domani ma, se siamo immersi in un’unione monetaria che si basa sulla compressione salariale, è ovvio che non si possa chiedere al governo più di quanto possa fare nei limiti che il sistema gli impone. Già il fatto che cresciamo più della Germania è già un grande risultato.

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    11. Caro Ivedev, chissà perché il tenore dei suoi interventi mi evoca, sia detto bonariamente, l’immagine del Soldato Švejk… sempre pronto a eseguire gli ordini con zelante entusiasmo, senza mai mettere in dubbio la catena di comando.
      Mi spiega, allora, il senso del suo ragionamento? Se ho ben capito:
      1. I bassi salari non sono il problema, ma una logica conseguenza dell’adesione all’unione monetaria.
      2. Tuttavia, visto che siamo dentro l’euro, alzarli sarebbe impossibile senza causare squilibri nella bilancia dei pagamenti.
      3. Quindi il governo fa bene a non fare niente, perché tanto non si può fare nulla.
      Brillante! Un capolavoro di giustificazione dell’immobilismo: si riconosce il problema, lo si descrive con dovizia di particolari, si certifica che è irrisolvibile e si conclude con un "accontentatevi"! Un po’ come dire a un naufrago che l’acqua è alta per via della marea, quindi tanto vale annegare con dignità.
      E poi, mi scusi, ma è quasi commovente questo suo "se avessi seguito il blog, sapresti"… Ormai il blog è il nuovo Vangelo, il Verbo che illumina i pochi eletti. La realtà, invece, è secondaria: basta impacchettarla bene e diventa quello che fa più comodo.
      A proposito di realtà, vogliamo parlare del pastificio IRPEF? Quel meccanismo fiscale che, come denunciato dai sindacati, ha finito per aumentare la pressione fiscale su alcune fasce di lavoratori anziché alleggerirla? Il governo ha detto che avrebbe posto rimedio. Bene, aspettiamo di vedere se lo farà davvero o se anche stavolta dovremo accontentarci delle vostre lezioni di teoria economica e degli inviti alla pazienza.
      Ma la sostanza resta una: i salari italiani sono bassi, il divario con gli altri paesi non si riduce, e mentre lei mi esorta a "comprendere la complessità del reale", io vedo che il reale, invece, resta immutato.
      Ma immagino che il problema sia mio: non ho abbastanza fede nel blog.

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    12. Mamma mia, si vede che non hai capito nulla. Questo accade quando non si aprono i libri però si tenta di argomentare.A te manca il rapporto tra salario e prezzo della merce. Non ho detto che non si possano del tutto alzare ma che I salari si possono alzare a patto che questi ultimi non creino squilibri di prezzo rispetto alla concorrenza europea, tradotto, che seguano una traiettoria che non si discosti troppo dalla media europea. Il che significa che , se i salari italiani salissero troppo rispetto alla media europea, non potendo noi svalutare, le nostre merci diventerebbero troppo poco competitive. Questo aumenterebbe le importazioni(poiché converrebbe comprare merci da altri mercati, non da quello interno) e peggiorerebbe la bilancia dei pagamenti. Per questo ho scritto che bisogna necessariamente stare al passo dell’eurozona, in quanto un tasso di crescita troppo alto renderebbe le nostre merci non appetibili. A te manca la comprensione del commercio internazionale e per questo fai fatica a capire i discorsi . Il punto è che ha ragione bagnai: sei un diversamente intelligente , a cui mancano i pezzi per capire le cose, ma che pretende di giudicare. Leggiti i libri , prima di scrivere cavolate

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    13. Caro Aquilone, vedo che continui a volteggiare in cerca della corrente giusta… ma alla fine giri sempre intorno!
      1. Ti rispondo volentieri: la compressione salariale è stata un danno. È stata un danno allora, ed è un danno oggi. La differenza è che chi è al governo oggi aveva promesso di cambiare le cose e invece continua sulla stessa linea, smentendo le sue stesse promesse mirabolanti. E ammettiamo pure che “gli altri hanno fatto peggio”, in che modo questo migliorerebbe la situazione attuale? Stiamo discutendo del presente, non facendo l’autopsia ai governi passati per trovare alibi a quello attuale.
      2. Certo, vedremo a fine legislatura. Ma intanto, nel 2024, l’aumento salariale è stato minimo e non sufficiente a compensare il divario accumulato. È un dato di fatto. Se tu avessi un debito di 100 e qualcuno ti restituisse 5 all'anno dicendo "abbiamo invertito la rotta", ti sentiresti soddisfatto? O penseresti che ti stanno prendendo in giro?
      3. Hai ragione: chi ha governato in passato ha creato il problema. Ma chi governa oggi aveva garantito di risolverlo e non lo sta facendo. Gridare "abbiamo denunciato il problemah per anni" non è una soluzione. Se chi denunciava ieri si dimostra inefficace oggi, la denuncia si trasforma in un pretesto per mascherare l’inazione.
      4. No, non mi aspetto che si risolva tutto in due anni. Ma almeno che si cominci a fare qualcosa di serio, invece di nascondersi dietro alibi e rinvii.
      Il governo ha promesso di correggere il pasticcio IRPEF dopo le proteste dei sindacati: vedremo se lo farà davvero o se sarà solo l’ennesima toppa su una nave che continua a imbarcare acqua.
      Morale della favola? Il problema non è il passato, ma il presente. E mentre tu aspetti di vedere "a fine legislatura", il tempo passah..

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    14. Caro forestiero, o sei scemo o sei in malafede o tutte e due, ma soprattutto ti sfugge un dettaglio: quando questo blog è stato aperto lo scarto fra il Pil effettivo e il Pil tendenziale già si era aperto ma era di poche decine di miliardi. Adesso è di oltre 400 miliardi. Quindi di stare a sentire Uno che viene qui con la sua verità in tasca sinceramente ce ne passa presto la voglia e per questo credo che tu possa scusarci. Dopodiché, se vuoi avere ragione te la diamo: hai ragione. Sei contento? Hai ragione. Hai senz’altro ragione tu. Un aumento di 2,3 punti percentuali dei salari reali, il secondo più alto dopo il rimbalzo post COVID dal 2000 ad oggi, è senz’altro un pessimo risultato. E allora, visto che hai ragione, rilassati: gli elettori ci puniranno, no? Visto che ne sei così convinto, perché senti anche il bisogno di venire qui a fare la tua propaganduccia da quattro soldi? È questo che stride, capisci?

      Ma hai senz’altro ragione tu e ti ringraziamo per lo sforzo che fai per riportarci sulla retta via. Siamo sinceramente commossi. Grazie! E scusaci se non abbiamo fatto +25% del Pil per rimediare in un anno al disastro fatto dai tuoi mandanti. Scusaci!

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    15. Senta, non faccia il leone da tastiera, perché di sbruffoncelli che battono in ritirata ne ho visti tanti, e sono certo che, vis-à-vis, questa sua nonchalance nell’insultare gratuitamente si affievolirebbe parecchio. O quantomeno non la eserciterebbe con la stessa spavalderia da bullo da remoto.
      E comunque, al di là delle sue pose da duro di tastiera, gli elettori vi hanno già presentato il conto, vi hanno già puniti.
      La Lega è finita a fare la comparsa in un governo dove altri dettano la linea. Sgonfiata come un soufflé mal riuscito, quando ha dovuto misurarsi con la Meloni ha mostrato tutta la sua inadeguatezza, scivolando da forza trainante a ruota di scorta.
      Quindi sì, continui pure con il sarcasmo e le battutine. Ma forse sarebbe più utile chiedersi perché quelli che dovrebbero “capire la complessità del reale” non riescono più nemmeno a convincere i propri elettori.

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    16. Caspita! Da un cuor di leone che si nasconde dietro l’anonimato mi aspettavo una simile indignazione, a dire il vero. Faccio rispettosamente notare che io sono uno dei due che in segreteria politica ha detto che la scelta di Draghi ci sarebbe costata, quindi non mi insegni nulla. Forse dovresti ricordarti (non solo tu, a dire il vero) del perché è stata fatta: per evitare che il governo più a sinistra della storia repubblicana sciacallasse sulle Regioni a guida Lega. Rispetto a Conte, Draghi ad alcuni sembrava che desse garanzie, e qualcosa si è visto in effetti. Dopo di che, sai come abbiamo sostenuto lealmente e convintamente Draghi nel suo progetto di fare il Presidente della Repubblica! Il nostro sacrificio è stato in parte ricompensato.

      Mi rimane un dubbio: ma perché vieni a straparlare di politica in un blog di economia? Comunque fai pure: come vedi ti trovo molto funzionale allo svolgimento della discussione.

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    17. Inoltre mi fa ridere quando scrive che noi seguiamo il blog come se fosse una religione. In verità, ciò che è scritto su questo blog è semplice macroeconomia. Il merito di questo blog non è quello di portare tesi necessariamente nuove, ma di spiegare banali concetti di macroeconomia a chi per anni ha avuto una visione della stessa distorta e infantile. Io leggo molto la stampa internazionale, poiché mi piace leggere giornali che non siano europei, e spesso ritrovo delle analisi molto simili a quelle del blog. Definire questo blog una ‘religione’ significa non essersi informato abbastanza e credere che qui si pratichi chissà quale misticismo, come se la macroeconomia fosse, non so, una scienza occulta o settaria

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    18. Sto male da lunedì; maledetta influenza!, e ancora ho la febbre. Dunque sarò perdonato se non ho potuto vedere prima il suo gentile riscontro al mio sottocommento, del resto neanche posto sotto la mia replica. E dunque, pongo il mio ulteriore commento qui, dopo aver dovuto constatare, proprio sotto questo suo ulteriore intervento, che forse mi ero sbagliato sulle innocenti finalità di un nuovo venuto. Vede, il mio intento era chiaramente pedagogico, una deformazione professionale, di cui spesse volte ho io stesso beneficiato, si trattava di un consiglio efficace, glielo giuro, sempre presupponendo la buona fede.
      Ad esempio, io qui venni 13 anni fa, ignaro di tutto, ho altre competenze di base, e mica firmai subito cambiali in bianco! Eppure troppi puntini si sovrapponevano e io non tracciavo la congiungente. Dopo qualche tempo, per colpa, o merito, del proprietario di questo sito, forse più colpa che merito, vengo sollecitato, non io specificamente ma tutti e in pubblico convegno asimmetrico, a tener in conto anche gli acerrimi oppositori tecnici, del resto invitati anche nei sopraddetti convegni. Ed io entro nell'agguerritissimo sito di questa miriade di tecnici qualificati, e acerrimi oppositori, di cultura profondamente anglosassone, diciamo. Lei potrà immaginare i miei primi interventi quanto fossero diffidenti e velatamente sarcastici, come appunto il suo qui, e venni accolto, come dovevo, con la proverbiale irruenza del suo maggiore alfiere, che invitato anche lui al convegno di cui sopra era stato apertamente sarcastico. Ma il Bagnai ci era andato a pranzo insieme, non poteva essere solo un puro serpente, dunque accolsi il suo rimprovero e l'oceano in rivolta degli altri professori che mi stigmatizzavano, giustamente dal loro punto di vista, ma lo accolsi prima di tutto perché l'allora alfiere del liberismo rutilante, allegò alla sua critica feroce un retrogusto pedagogico, appunto, una sollecitudine verso l'ignorante per sollevarlo dal suo stato miserabile. Era un omaggio e una sfida. Io la raccolsi, rimasi sul sito a commentare, cercai di capire anche le ragioni dell'altra sponda, con lealtà ma senza fanatismo. È il fanatismo il nemico, su questo siamo d'accordo, spero, ma è la storia a farsi giudice. Io grazie, o per colpa, di questi due economisti, addirittura decisi di indagare direttamente tutta la faccenda nei luoghi deputati a ciò, e mi ri-iscrissi alla mia attempata età a Statistica, Economia, Finanza e Assicurazioni, perché così c'era tutto quello che occorreva, e mi sarei fatto da solo un parere personale e indipendente su una questione che in questi ultimi quindi anni è diventata di vita o di morte per tutti noi, come è sempre più chiaro.
      Quell'economista ostile, ora si va facendo sempre più vecchio e irascibile, ultimamente sempre più inacidito e scostumato, e ha perso certamente il suo intento pedagogico; le sue tesi sono sempre meno effettive e sembrano solo un moto a ripetere. Qui invece, a quanto sembra, e fino ad oggi, la storia continua a risplendere, è un fatto, non un tifo.
      Perciò, l'unica cosa che posso augurarle, è veramente di avere più pazienza, vedrà che anche quella che ora le appare una mia supercazzola, supercazzola non è. È, invece, solo che ci vuole un poco più di pressione, ma esiste il modo per procurarsela. Non si acquisisce però di furia, e men che meno allo stadio.

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    19. Matteo caro, mi dispiace per l'influenza, ma devo dire che, nonostante la febbre, sei riuscito a sfornare un trattato sulla tua crescita intellettuale che farebbe impallidire le Confessioni di Sant'Agostino.
      Da umile forestiero, mi sento onorato di assistere al racconto della tua ascesa dall'ignoranza alla sapienza economica, con tanto di pellegrinaggi nei templi della statistica e pranzi iniziatici con prof. Bagnai.
      Mi colpisce soprattutto la tua teoria della pedagogia "con retrogusto", che sembra un mix tra l'arte del sushi e il manuale del perfetto iniziato: prima ti insultano, poi ti educano, poi ti fanno risplendere nella verità. Una via spirituale davvero suggestiva, anche se a me sembra più la descrizione di un rito di nonnismo accademico.
      E comunque, se la storia è giudice e "continua a risplendere", forse è il caso di chiedersi se illumini ancora la realtà o solo le vecchie glorie. Ma capisco che tra un convegno asimmetrico e un'altra iscrizione all'università, il tempo per guardare fuori dalla finestra scarseggi.
      In ogni caso, ti auguro una pronta guarigione: magari con qualche linea di febbre in meno la prossima volta mi risparmi il romanzo di formazione.
      Cordialità.

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    20. Noi ti auguriamo, invece, di tornare dopo aver studiato macroeconomia. La cosa ridicola dei tuoi commenti è che parli di un argomento che non conosci e vuoi comunque avere un confronto. Fai analisi che solo una persona che non ha mai aperto un libro può fare.Un saluto

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  21. Titolo a tutta prima pagina del Corriere di oggi: "Dazi: no del colle, frenata di Trump". Hanno scritto davvero così!

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  22. Professore oggi nella diretta l'ho vista alterata... Coraggio... Il processo è lungo, Nemo profeta in patria... Cioè quando si è rivoluzionari non si viene spesso capiti, veda i piu grandi profeti della storia, spesso venivano derisi o allontanati... Non deve aspettarsi riconoscimenti immediati, il suo lavoro però serve molto, veda No mes, si inizia a parlare di Ventotene ecc se pensa di non essere capito si può fare un opuscolo con immagini scritto for dummies per dare strumenti anche a chi non ha fatto economia, non tutti hanno gli strumenti per capire, un video o libricino o post facili con immagini sarebbero utili

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    1. per aspera ad astra..però ultimamente Giorgetti una mano potrebbe anche darla

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  23. Ah beh su rete 4 l'economista Del Debbio dice questo silenzio del WTO sui dazi .. è come se l'OMS durante la pandemia non avesse detto nulla .......... sipario grazie...

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  24. Ma non si doveva usare la dicitura UVA?

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  25. Insisto su un punto: 40 miliardi non sono 400 miliardi. A 40 miliardi si potevano anche tollerare gli sciocchini saccenti che dall’alto del loro nulla sapere venivano a provocare. A 400 chi ha previsto il disastro ritiene di aver di meglio da fare (e in effetti ce l’ha, e ce l’ha perché ha previsto il disastro). Certi commenti li sblocco solo perché vi ci divertiate. L’unica cosa che aggiungono alle nostre conoscenze è la certificazione del livello dei nostri antagonisti.

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    1. Prof, apprezzo la sincerità: almeno ora sappiamo che certi commenti vengono pubblicati non per il confronto, ma per l’intrattenimento della claque. Del resto, in un blog che si atteggia a bocca della verità, serve pur qualcosa che spezzi la monotonia della liturgia, che metta in scena un piccolo teatro dove ognuno recita il suo ruolo. Comunque, se il criterio di pubblicazione è il livello degli antagonisti, spero almeno che la mia performance abbia soddisfatto lo standard atteso. O un’onda di sdegno, che a queste latitudini sembra la stessa cosa.

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    2. Ma benedetti figliuolo, perché continui a leggere nei miei interventi qualcosa di diverso di quello che c’è scritto? Ho semplicemente espresso il rammarico che la controparte non sia in grado di esprimere interlocutori più interessanti di uno come te, che non mi sembra stia aggiungendo molto. Chiarisco ancora una volta perché. Se la tua è una critica politica, la sede non è questa e comunque il problema è degli elettori, che, visto che tu hai ragione, presto lo risolveranno (a meno che tu non sia della sinistra aristocratica che gli elettori li disprezza, e quindi non sia disposto a ritrovarti dopo le prossime elezioni al recriminare su quanto sia stupido il popolo). Se la tua è una critica economica, hai ricevuto decine di osservazioni circostanziate alle quali non hai risposto. Per questo trovo molto deludente il tuo atteggiamento. Dopodiché, è un fatto che se non puoi essere un interlocutore, resti un dignitoso Sparring partner.

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    3. Ma qui tu commetti un grave errore: la scienza si basa sulla capacità di prevedere gli eventi. Se il blog ha assunto per molti un ruolo molto importante, lo ha fatto perché testi come il Tramonto dell’euro di bagnai avevano previsto, in anticipo, tutto ciò che sarebbe successo dopo in termini di andamento macroeconomico. Lo hanno previsto anche perché, onestamente, non ci vuole un genio a prevedere che, se tagli gli investimenti pubblici in una unione monetaria, l’economia collassa e si riprende lentamente, facendo delle esportazioni il proprio traino. Ma si è arrivati ad un punto in cui anche le banalità devono essere ridette costantemente. Tra l’altro, anni e anni fa (sarà stato il 2012?), anche io fui criticato aspramente da Bagnai, ma onestamente capisco il fatto che, a dire cose banali a persone che non accettano che l’Unione monetaria sia disfunzionale, si possa diventare irritabili, lo sarei stato anche io(anche se non sono mai stato fan dell’euro). Quello che secondo me rende le persone irascibili è che qui non si sta citando la teoria della relatività o la meccanica quantistica, ma banale macroeconomia del primo anno. In nessun manuale o testo è scritto che esiste un’austerià “espansiva”, come la definiva chi giustificava le politiche di Monti, nessuna persona con un minimo di raziocinio direbbe che è giusto cedere il controllo della propria valuta ad un ente terzo che ne regoli, indipendentemente dalle esigenze dei singoli paesi, il prezzo e la quantità. Che sia una follia lo si capisce subito e chi continua a giustificare, nonostante lo scostamento immane di 400 miliardi, lo fa con malafede o perché non vuole vedere.

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    4. Caro Ivedev,
      è sempre interessante vedere con quanta passione si difende l’idea che l’economia sia una scienza esatta, basata sulla previsione degli eventi. D'altronde, come tutti sanno, gli economisti sono ottimi anatomisti e pessimi chirurghi: operano a meraviglia sul morto e martirizzano il vivo.
      Non che voglia sminuire il valore del blog e delle sue previsioni, ci mancherebbe! Ma mi sorge un dubbio: se l’economia dipende dagli economisti all'incirca quanto il tempo dipende dai meteorologi, allora forse non è che, più che prevedere, si è semplicemente descritta una tempesta dopo aver visto i nuvoloni all'orizzonte?
      Capisco poi l’irritabilità di fronte all’incomprensione delle "banalità" della macroeconomia. Dopotutto, paradigma dell’economista è non spacciarsi da profeta, ma pare che qualcuno faccia volentieri eccezione, soprattutto quando la profezia è retroattiva.
      In ogni caso, complimenti per la pazienza nel ribadire ciò che per molti dovrebbe essere ovvio. Se non altro, il dibattito rimane vivace... e il cane, anche se morto, continua a essere sezionato con grande perizia.
      P.S.
      Un doveroso ringraziamento agli autori degli aforismi.
      Tutti grandi economisti, che evidentemente avevano ben chiaro il paradosso della loro stessa professione.

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    5. Ah, ma quindi sei anche epistemologo! Chissà perché, me l’aspettavo… Sì, scusami, lo so che la cosa ti dispiacerà, ma fra i tanti pregi che hai l’originalità purtroppo ti manca. L’ultimo che “l’economia non è una scienza” non sapeva né cosa fosse la scienza né cosa fosse l’economia e credo che abbia avuto delle vicissitudini piuttosto serie con l’azienda che dirigeva. Non te le auguro, ovviamente, ma ti esorto a capire, a te che ti nascondi dietro questo sibillino pseudonimo per spiattellarci la narrazione di senso comune, quella elaborata da economisti della statura di Oscar Giannino, che qui c’è uno che a viso aperto è andato contro questa narrazione, spiegando non solo che le cose sarebbero andate in un modo diverso, ma anche perché e come. Quello che ai mediocri come te non va giù non è tanto il coraggio, perché voi che siete esterni a quell’ambiente profondamente conformista e fascista che l’Accademia non potete neanche immaginarvi quanto ce ne possa volere per dire una parola originale là dentro, ma il fatto che queste non siano state previsioni a casaccio, ma precise diagnosi basate su modelli peraltro abbastanza convenzionali. Tutte le vostre accuse a me di essere un guru, ai miei lettori di essere truppe cammellate, alla prova dei fatti sono semplice proiezione psicanalitica. Forse non hai bisogno di noi…

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    6. Nessun mistero né nel mio nick né nella persona che lo anima, è proprio quello che c'è scritto: un forestiero..
      Quanto al coraggio, è vero, ci vuole coraggio a passare da Gramsci a Salvini senza rischiare un torcicollo aggravato; ma resta il fatto che qualcuno è passato da un professore di periferia a un senatore della Repubblica, con tutti gli "annessi e connessi".
      Chissà, forse è un salto di qualità che riesce a spiegarsi solo con una buona dose di auto-riflessione, che mi immagino ben assistita da uno psicologo esperto. Se ce l’ha fatta lui a guardarsi allo specchio dopo una metamorfosi del genere, sono sicuro che avrà trovato il professionista giusto per dargli qualche consiglio su come non perdere la testa mentre affina il proprio... "senso di se stesso".
      Quindi, c'è speranza per tutti, me compreso..

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    7. Infatti l’errore che lui commette è presupporre che siano solo teorie di Bagnai. Invece, addirittura prima dell’euro, si sapeva che(uscirono già saggi a riguardo) un’eventuale unione monetaria europea avrebbe causato enormi distorsioni di mercato, quindi non è assolutamente una teoria che Bagnai crea da zero. Poi si fa anche un’altra confusione: in tutte le scienze, anche le scienze che percepiamo come esatte, c’è un margine di errore, per cui il fatto che non sempre le previsioni economiche siano esatte non toglie all’economia la denominazione di scienza. Se un medico dicesse ad un diabetico che avere la glicemia alta lo condurrà alla morte, anche se lui non può prevedere il momento esatto in cui muore, ciò non toglie che la sua previsione abbia senso, poiché sa i meccanismi di fondo che aumentano la possibilità che l’organismo muoia(chi è diabetico sa a cosa faccio riferimento). Ciò che rende la macroeconomia una scienza, quindi, non è la previsione esatta di ogni minima crescita del Pil, bensì la comprensione delle cause di fondo per le quali lo scenario macroeconomico si muova in una determinata posizione.

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    8. Dai, su, che dietro ogni mediocre c’è anche un invidioso, lo sappiamo, ma non è il caso di far vedere così! Per chi il mio percorso lo ha seguito, quindi non per te, anche se potresti recuperare leggendo il blog perché è tutto pubblico e tutto documentato da video, non c’è in realtà nulla di strano nell’aver iniziato un percorso rivolgendomi alla sinistra sul manifesto e del militare, adesso nella Lega. Come ben sa chissà di cosa parla, è molto più strano e in ogni caso molto più difficile da capire come mai chi nel 1978 sapeva che l’integrazione monetaria sarebbe stato un percorso di “recessione e deflazione anti- operaia” abbia poi potuto plaudire all’euro e alle sue conseguenze, essendo anzi il più feroce attuatore di queste conseguenze. Ma questo credo che tu lo intuisca: dietro la tua petulante acredine si intuisce una consapevolezza più o meno razionale dell’essere dalla parte dei carnefici.

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    9. Ohibò! Dunque, parole ardite vogliono far schermo alla vuotaggine, e l'ignoranza orgogliosa s'incallisce. Speravo che un racconto personale, inizialmente simile al suo, la potesse aiutare. Ma qui, si vorrebbe passare subito dalle tabelline, anzi forse addirittura dalle somme su dieci dita, a parlar di relatività generale. Beh, ci vuole un ammirevole coraggio anche a tentare, si deve riconoscere; sulla riuscita dell'impresa sarei ad avere qualche dubbio. Fin qui, ho provato a consigliare di studiare, ma mi rendo conto che non a tutti piace star 3 mesi sopra i libri, per poi dormir male, o non dormir per nulla, la notte prima dell'esame, prendersi uno spavento al titolo dello scritto, e sopportare un'ora, un'ora e mezza, se va bene, di interrogatorio di terzo grado, anche sulle note a piè di pagina, però questa sarebbe la strada maestra, mi dispiace, e non per un solo impegno, ma per parecchi impegni tutti assai stressanti. Si rende conto che tutto ciò non è possibile scontarle? Ma poi, infine, basterebbe almeno un poco di pazienza e molte letture, perché comunque, cinque più sette fa sicuramente dodici, ma come si fa a passare alla relatività se non si imparano le derivate, e qui addirittura parziali? Lo capisce che è IMPOSSIBILE? Perché vuole continuare a rendersi ridicolo?
      A meno che, lei non sia il solito redivivo Serendippo burlone tornato a far scherzi sotto falso nome. Ma, se così, allora le chiedo: possibile che le 5 stelle abbiano ancora soldi da buttare? Oppure è passato agli sponsor dei salvatori della patria Monti-Fornero? Certo, ai vecchi difensori del lavoro di soldi ancora gliene restano, anche se sempre meno. Beh, se cosà, ce li saluti caldamente; queste loro eroiche imprese son cose che non si scordano, nessuno le scorderà mai. Meglio tifar la juve che la metastasi.

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    10. Senta, Matteino, mi scuserà se non sono riuscito ad arrivare in fondo a quella prolissa e pretenziosa arringa che chissà nelle sue intenzioni avrebbe dovuto travolgermi. Ma sa com’è, tra una metafora scolastica forzata e una predica sullo studio, mi è bastato scorrere qualche riga per riconoscere il solito pessimo copione: un guazzabuglio di pedanteria, sussiego professorale e l’immancabile condiscendenza di chi scambia l’autoreferenzialità per autorevolezza.
      L’insopportabile convinzione che senza il timbro di qualche esamificio non si possa nemmeno osare esprimere un pensiero.
      Mi spiace deluderla, Matteino, ma non è recitando il ruolo del precettore ottocentesco che si squalifica un interlocutore: casomai, è farfugliando in modo contorto e con quella supponenza da maestrino frustrato che si rivela la propria insicurezza.
      Dunque, come si dice:"ne deve mangiare di brioche" prima di poter dare lezioni, e nel suo caso il digiuno si preannuncia lungo.
      Per il resto, continui pure con i suoi voli pindarici su Serendippo, Monti, Fornero e la Juve: sono certo che almeno loro, a differenza mia, le daranno tutta l’attenzione che desidera e merita.

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    11. Mamma mia che brutto esempio finale! È la febbre, è stata la febbre Sragiono è evidente! Non potevo scrivere inter? ma anche milan, o qualsiasi altra cosa? M'he venuto proprio l'innominabile? È la febbre, chiaramente è la febbre.

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    12. A te paiono ragionamenti contorti poiché non sei abbastanza informato. Io, quando leggo bagnai e gli altri, capisco senza troppi problemi. Perché? Banalmente perché le cose si studiano a dovere e solo tramite lo studio le si capiscono. Se io andassi all’ultima lezione di analisi 2, pur facendo tremila domande al prof, difficilmente riuscirei a capire i discorsi che egli fa, se prima non ho seguito le altre lezioni. È ovvio. Il punto è che per anni la macroeconomia è stata trattata come una pseudo scienza, nella quale valgono frasi fatte e semplici ragionamenti casalinghi, ma non è così: l’economia è anche matematica, modelli macroeconomici e così via . Se si parte dal presupposto che l’economia sia una materia complessa, allora l’approccio che si avrà sarà totalmente differente: si prendono i libri, si studiano , si confrontano i dati e si capisce tutta una serie di dinamiche(io ad esempio lessi anni fa il primo libro di bagnai, dopo essermi appassionato alla macroeconomia per altre vie e su altri autori). Anche se, a dirla tutta, certe incongruenze dell’eurozona le si capiscono anche avendo un minimo di nozioni di storia dell’economia e di legge della domanda e dell’offerta. Basti vedere l’incongruenza sul mito della produttività, quando è ovvio che, se i salari sono bassi e quindi la domanda è bassa, non ha senso essere produttivi se non hai abbastanza clienti a cui offrire il prodotto. Oppure l’idea che sia indifferente la valuta che viene usata, cioè che non cambi nulla negli scambi internazionali tra lira ed euro, peccato che la valuta che usi influenza il prezzo dell’oggetto che vendi nei mercati esteri, e questo ha un impatto notevole..

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    13. Il forestiero.... Sì, confesso di avere una decisa preferenza per coloro che manifestano di volermi migliorare. Sono poi in grado, e qui mi dispiace deluderla, di capire quando mi si vuol far perdere tempo. Capisco però che, se lei trova oneroso leggere venti righe, allora studiare, ad esempio, le 355 pagine del libro di Economia Politica di Corsi e Roncaglia che mi ritrovo sulla scrivania proprio adesso, e non è dei più voluminosi che ho dovuto studiare riga per riga ma adesso questo ho sul tavolo da ieri perché mi serviva per controllare una cosa, ebbene è Mission Impossible. E non ho molto altro da aggiungere per lei.
      Per chiunque altro.... Naturalmente, le cose che ho scritto sopra, son sicuro che potranno servire a tutti voialtri che siete più ben disposti e soprattutto che volete essere più umili e modesti verso il vostro stesso sapere, perché altrimenti è solo sindrome di Dunning-Kruger. Si parte parlando d'economia, o di qualsiasi altro argomento, e, quando tira brutta aria, si finisce a dire che son tutte chiacchiere. Fatale!

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    14. @prof.
      Capisco la strategia: sguinzagliare in avanscoperta personaggi assurdi, dai nickname impronunciabili, con nomi di volatili e affini, che improvvisano interventi al confine tra il delirio mistico e la pura demenzialità. Quando non si può rispondere nel merito, si prova a screditare l’interlocutore sommergendolo di rumore di fondo. Peccato che certi trucchetti siano ormai roba da antologia… Nice try, but not quite.
      S lijepim pozdravom!

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    15. Guarda che io qui non sguinzaglio nessuno! Non ne avrei il tempo. Qui chi viene parla, salvo che non diventi eccessivamente petulante, come te (per fare un esempio), nel qual caso dopo un po' mi secco e lo metto in spam. Quello che non sta rispondendo nel merito a tutti noi sembri stranamente tu, ma sicuramente siamo tutti noi a sbagliare, e tu sei da solo nel giusto, quindi ti siamo grati per continuare a onorarci della tua presenza.

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    16. Ma ‘il voi’ chi è? Il voi non esiste. Non è niente, neanche un'ombra nel pensiero collettivo, neanche una particella dispersa nell’universo del reale. Lei e il suo blog non siete altro che un esercizio sterile di autocompiacimento, un salotto di chiacchiere vacue, un’accozzaglia di elucubrazioni autoreferenziali che si specchiano compiaciute nel proprio nulla. Vi illudete che il vostro delirio teorico lasci un’impronta nel mondo, quando invece il mondo vi ignora. La realtà è che il potere d’acquisto è in caduta libera, come certificato da ILO, e mentre gli stipendi si sgretolano sotto il peso della stagnazione, voi continuate a giocare con le parole, come illusionisti da fiera che cercano di distrarre il pubblico mentre il trucco fallisce sotto gli occhi di tutti.
      Ma veniamo al punto: non sono certo io, umile forestiero, a dover dare risposte. Io non ho chiesto di guidare il paese, non ho promesso di risollevarne le sorti, non ho imbonito gli elettori con miraggi irraggiungibili. Questo compito spettava a voi, ai grandi profeti delle soluzioni facili, quelli che si stracciavano le vesti contro il disastro salvo poi nascondersi dietro cavilli e giustificazioni quando il palco si è trasformato in tribunale. Quando c’era da promettere la luna, ‘il voi’ era in prima fila, con proclami altisonanti e facili slogan. Ora che è il momento di rispondere, vi rannicchiate dietro il paravento delle scuse, come un venditore ambulante colto in flagrante mentre rifila merce avariata.
      Ma state tranquilli: fuori da questa vostra bolla autoreferenziale, il mondo vi ignora e va avanti senza il voi. La vostra rilevanza è pari a quella di un'eco in una caverna abbandonata: rimbalza per qualche istante, poi svanisce nel nulla da cui è venuta.

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    17. Il “noi” è una community la cui esistenza è riconosciuta dalle fonti che tu consulti come fonti scientifiche (Wikipedia), e di cui si sono occupati sociologi e politologi, una community abbastanza peculiare perché qualcuno (io) ha avuto l’idea di radunare in un luogo fisico i tanti appartenenti a una comunità virtuale, facendo un esperimento che a distanza di anni ancora manifesta una sua fecondità. È tanto autoreferenziale e irrilevante che diversi membri di essa sono stati coinvolti in politica in ruoli di rilievo, per non parlare del fatto che i saggi che hanno scritto sono stati spesso dei bestseller.

      Quanto ai luoghi comuni che continui a ripetere sulla caduta del potere d’acquisto, che ti preoccupa oggi che si è interrotta, mentre non eri con noi quando ne annunciavamo in anticipo il manifestarsi, e quanto al tuo continuo slittare dal piano dell’argomento economico a quello della critica o meglio della tifoseria politica, abbiamo già detto. Hai ormai esaurito tutto il repertorio dei cretini che qui ti hanno preceduto negli infiniti anni precedenti (il guru, l’Università di provincia, le truppe cammellate, l’autoreferenzialità, eccetera eccetera). Attenzione: non sto dicendo che tu sia un cretino, ma che loro senz’altro lo erano e lo abbiamo dimostrato, e che se tu usi loro argomenti, pur non essendolo, lo sembri. È un rischio che corre chi si inserisce in una community che esiste da anni senza darsi la pena di prendere atto di quelli che vengono considerati (legittimamente) dati acquisiti del dibattito. Per essere più specifici: il rischio di non apparire eccessivamente originali. E infatti, perdonami, ma il tuo rischio è di apparire eccessivamente banale. Ci sarebbe da fare un discorso su che cosa ti spinga a venire qui a fare quella che tu credi un’azione di critica ed è nei fatti un’azione di mero disturbo, del tutto tollerabile peraltro, ma sinceramente non credo ne valga molto la pena. A mio avviso è un segnale positivo: dà fastidio, e non potrebbe essere altrimenti, che gli argomenti che qui abbiamo sostenuto per anni ricomincino a indirizzare la linea politica di un partito Non irrilevante. Questo però è un dato che interessa a te. In questa sede a me non interessa.

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    18. Con quali serie intenzioni si chiedono precisazioni tecniche in una disciplina che si considera non essere una scienza? Se l'economia non è una scienza, perché mai ci si ostina a sprecarsivicivisi, non è meglio lasciarla ai perdigiorno della banda del buco? Suvvia non insista più, abbiamo capito il suo punto, che del resto ci è stato presentato innumerevoli volte e da innumerevoli forestieri de passaggio e con uguale piglio e ruvidezza; abbiamo analizzato tutto con pazienza e ogni disponibilità nel dettaglio sempre!, ma manco er sague c'ha fatto uscì.
      Mia suocera buonanima raccontava un aneddoto di un contadino di Guardiagrele. Pare che l'asino si fosse piantato e non volesse più procedere malgrado sollecitazioni insistenti e ripetute. Allora il cafone si rivolse al ciuccio dicendogli, tradotto dal dialetto: “Per intelligenza mi puoi battere, ma non per cocciutaggine.”

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    19. Ma poi, la cosa assurda è che, ancora, pensi che le tesi esposte nel blog siano solo nostre! Ma hai mai aperto la stampa internazionale? Del mercantilismo tedesco, degli squilibri commerciali che l’euro ha portato con sé si parla da DECENNI. Poi, Bagnai non ha mai promesso la luna, ha semplicemente fatto notare che sarebbe stato difficile che un’unione monetaria, basata sulla compressione salariale, avrebbe reso contenti coloro che si illudevano che sarebbero diventati più ricchi. Se vogliamo dirla tutta, chi ha promesso la luna è quell’insieme di forze politiche che , all’inizio degli anni 2000, diceva che l’euro avrebbe portato ricchezza, che l’eurozona sarebbe stato un paradiso in terra: LORO hanno promesso la luna e sono stati smentiti dai fatti e ora, al posto di ammettere che, no, con l’euro la popolazione si è impoverita, accusano chi critica l’eurozona di vendere la ‘luna’ ; ma non siamo stati noi a dire che con l’euro avremmo guadagnato di più lavorando un giorno in meno, non siamo stato noi a dire che l’euro avrebbe evitato le cosiddette svalutazioni competitive(poi è accaduto che l’euro si è svalutato pesantemente contro il dollaro), non siamo stati noi a illudere le persone che sarebbe bastato cambiare valuta e aderire ad un’ unione monetaria perché tutto si risolvesse. Bagnai,ma anche io e gli altri, non ha mai detto che il ritorno ad una sovranità monetaria significherebbe il paradiso in terra, che lavoreremo un giorno in meno per guadagnare di più, ha semplicemente detto che è idiota pensare che un’unione monetaria, che è la rinuncia al mercato valutario interno all’area euro, avrebbe risolto i problemi dei paesi europei, anzi, semmai, li avrebbe ingigantiti creando asimmetrie commerciali. Chi ha venduto la luna siete stati voi: vatti a rileggere le interviste degli europeisti all’inizio degli anni duemila, dove si diceva che con l’euro l’Europa si sarebbe trasformata in un paradiso, che l’euro sarebbe stata la soluzione a tutto. Oggi, sotto queste interviste, trovi improperi di chi si è reso conto che fossero falsità, che il tasso di crescita del Pil italiano(ma anche dell’Europa tutta) è nettamente rallentato da quando abbiamo adottato l’euro . Chi ha promesso la luna siete voi, chi ha detto baggianate alle persone siete voi europeisti e ora che la frittata è fatta, al posto di chiedere scusa, andate in giro a offendere chi, presi i libri in mano, si è reso conto che dicevate boiate. Un saluto

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  26. Se non ho capito male, un altro indicatore significativo per valutare la "svalutazione competitiva" di una valuta rispetto a un'altra sono i real effective exchange ratios. Ho provato a tracciare i REER di USD ed EUR (dati Worldbank dal 1980, considerando per l'UE solo ITA FRA e GER, prima nelle valute locali e poi in Euro), e se non ho fatto male i calcoli, vedo che dal 2014 l'Euro ha avuto una svalutazione relativa "reale" rispetto al Dollaro di circa il 33%, quindi addirittura maggiore della svalutazione nominale del cambio. Se il mio ragionamento è valido, potremmo dire che i dazi del 25% sono in un certo senso anche "generosi" nei nostri confronti?

    Foglio Excel:
    https://docs.google.com/spreadsheets/d/1r6MUOsRW7SfY7s6TyBjjgyRe9W9LbcKJs3xdQiOk5rs/edit?usp=sharing

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