domenica 15 settembre 2019

Come (non) funziona - prima lezione

(...a Pontida non c'era nessuno, a parte quattro gatti che hanno vilipeso un passante. Se ve lo hanno detto, sarà sicuramente così: credeteci! Come sapete io non desidero convincere nessuno, soprattutto quando quello che vedo, o ho visto, appare radicalmente contrario al mainstream! A me basta di sapere quello che so, e di affermarlo con quella autorevolezza che "mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta" [oltre che da qualche decina di pubblicazioni scientifiche sui temi di cui parlo], fedele al patto coi miei lettori, la cui garanzia più efficace dovrebbe proprio essere il fatto che non ho mai cercato il loro consenso, né come lettori, né, tanto meno, come elettori. Sai quei blog dove quando arrivi l'autore "Trovo interessantissima questa tua osservazione... Grazie per il contributo... Torni a trovarci...". Ecco, qui non è mai andata, né mai andrà così. Esattamente come i grandi amori di Flaiano, che si annunciano in un modo preciso "appena la vedi dici: chi è questa stronza?", qui, su questo blog, le amicizie più salde e i rapporti più fecondi, quasi tutti, si sono annunciati in un modo preciso: appena leggevo il vostro primo commento pensavo: chi è questo cojone?, e glielo esternavo subito, possibilmente senza il dovuto garbo. Quelli che hanno superato la risacca ora navigano in mare aperto, di chi si è spiaggiato, anni dopo, non resta traccia, ma la comunità cresce, e incide nel dibattito sempre di più, per mille nascosti rivoli, carsicamente [per usare un aggettivo caro a uno di voi, uno dei più importanti per noi... lui sa chi è...]. Io non credo che "il coraggio intellettuale delle verità e la pratica politica [siano] due cose inconciliabili in Italia". Non è questa la mia esperienza. Ma dobbiamo intenderci, con buona pace del defunto Pier Paolo [io ricordo il giorno che lo trovarono, un suo amico era a casa nostra, capii molte cose su cui non mi soffermo...], dobbiamo intenderci su cosa sia la pratica politica. Come sempre, se un esempio vale più di mille parole, un controesempio vale più di un milione di parole. Enjoy!...)




Era di maggio, e la mia attività politica mi portava in una di quelle cittadine di provincia che tanto amo, dove le persone ancora sanno il sapore delle cose, dove la vita si snoda con ritmi più confacenti alla dignità della persona umana, perché non si è perennemente incalzati dalla fretta che l'onestade ad ogn'atto dismaga: le donne sono curate, gli uomini eleganti, le strade pulite, i negozi accoglienti. Per sostenere un nostro candidato ero stato invitato in un comitato elettorale, una sala da una cinquantina di persone in una piazza storica del centro. Giunto il momento di parlare (ricordo che si era a pochissimi giorni dal voto delle europee, che infiniti lutti addusse ai gatekeeper), parlai, dicendo non so bene che cosa, perché in dieci anni di dibattito non mi sono mai scritto un discorso, e non credo di aver mai ripetuto la stessa cosa. Suppongo che il mio ruolo, in quel contesto, fosse di richiamare l'importanza del voto europeo, perché chiunque fosse stato il sindaco, dopo il voto di maggio, si sarebbe trovato l'Europa, se non di traverso, almeno in mezzo in una sterminata serie di questioni, e quindi sarebbe stato il caso di sostenere l'unico partito che dava qualche ragionevole speranza (poi mantenuta, almeno finora) di abbandonare la linea della subalternità e dell'assenza di interesse verso quello che a Bruxelles preparavano per noi.

Fra il pubblico riconoscevo qualche volto noto, magari visto a qualche goofy, o in giro per l'Italia prima dell'inizio della mia militanza politica. A un certo punto, uno di questi amici mi interrompe dicendo: "Però noi militanti abbiamo un problema, perché la linea del partito su certi temi non è più esplicita, noi siamo confusi." C'è gente che il Vangelo non l'ha letto, o magari, se l'ha letto, non l'ha capito (e se l'ha capito non lo pratica). Ecce ego mitto vos sicut oves in medio luporum (Mt 10,16): chi non sa il latino forse, dopo aver constatato che il nostro premier era del PD (e noi lo sapevamo) magari capirà intuitivamente questa frase!

Per venire incontro alla "confusione" del militante "antemarcia", di uno di quelli che, come me, non avrebbero mai pensato di votare Lega, raddoppio di supercazzola e tiro di lungo fino all'applauso finale.

Poi mi ritiro nel retro del comitato per parlare coi candidati e con qualche simpatizzante.

Puntuale come una cambiale, preannunciato da quel sottile senso di inquietudine che pervade ognuno di noi quando avverte di essere fissato, e non da uno sguardo qualsiasi: da uno sguardo animato dalla volizione sottilmente isterica dell'uomo che sa, dallo sguardo penetrante di chi è corazzato di certezze, ecco che arriva l'amico. Degna persona, per carità, e a me simpatico come tutti quelli che provengono dalla mia terra materna, nonostante non godano universalmente di un'ottima reputazione, a causa del loro passato di gabellieri. Allora, un po' titubante, ma visibilmente deciso a vincere le proprie ritrosie, e a infrangere il muro del terrore che prudentemente cerco di incutere, mi si accosta, partendo, come di consueto, col piede sbagliato:

"Scusi se sono intervenuto, ma sa, noi abbiamo capito, però voi dovreste andare in televisione più spesso, perché c'è tanta gente che non ha ancora capito, e noi siamo preoccupati per i nostri nipoti..."

Io: "Lei è zio?"

Lui: "No, nonno!"

Io: "Ah, complimenti, li porta bene. Quindi, mi faccia capire: lei si è accoppiato, ha avuto un figlio, che si è accoppiato e ha avuto a sua volta un figlio?"

Lui: "Sì, certo."

Vorrei che immaginaste bene la scena, prima di andare avanti. Un grappolo di signore bene, fra cui la candidata, eleganti, distinte, interrotte dall'intervento dell'adepto, rivolgeva al nostro dialogo un'attenzione silenziosa, e io, con un tono assolutamente gelido, cattedratico, asettico:

"Bene. Ma... risaliamo questa catena di accoppiamenti. Vede, vorrei capire, visto che lei parlava di essere espliciti. Quando lei ha incontrato la nonna di suo nipote, cioè la madre di suo figlio, si ricorda com'è andata esattamente? Immagino che lei l'abbia vista, e le abbia detto una cosa del tipo: 'Ma lo sai che hai un bel culo? Mi ti vorrei proprio scopare!'"

Colte di sorpresa dal contrasto fra il tono dottorale, e il contenuto boccaccesco (d'altra parte, visto che a me non serve più, posso spiegarvi un segreto: come tutti i nemici, anche le donne vanno prese di sorpresa...), le signore eleganti, distinte, curate, non poterono fare a meno di prorompere in una risata, acuita dall'imbarazzo del malcapitato, e smorzata a fatica dalla consapevolezza che l'essere eleganti, distinte, e curate, in linea di principio avrebbe loro precluso il ridere di una battuta un po' troppo esplicita (sulla quale, non dubitiamo, qualche verme farà il consueto titolo a otto colonne - fino a quando non gli arriverà un conto a quattro zeri...).

Confuso dalla ferocia e dal successo del mio attacco, l'amico balbettò un: "Bè, no, non è andata proprio così...", alzandomi la palla per la schiacciata finale, pronunciata col più insopportabile dei miei toni saccenti:

"Bene, caro, allora vedi che quando hai un interesse serio verso qualcosa la politica la sai fare anche tu? Quello che mi interessa lo sai e mi hai votato perché interessa anche a te. Ora lasciami fare politica come anche tu sai farla."



(...non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro, o meglio: non lo avrei creduto all'inizio di questo blog, quando venivate tutti a farmi lezione di politica, e quindi io credevo che voi sapeste che cosa fosse, mentre a me non interessava, né interessava saperlo. La verità è che, come sempre, e tanto più nei commenti di un blog, chi sa fa e chi non sa insegna! Quanti casi di illustri commentatori stiamo vedendo in questi giorni sotto le macerie del muro del buonsenso! Allora, forse, vale la pena di commentare, partendo proprio dalla fine dell'aneddoto. Il patto che qui ci lega ha una natura molto peculiare, anche perché è stato stretto nel contesto di un esperimento unico al mondo come questo blog, il cui criterio metodologico è stato quello di sfidare il lettore, non di blandirlo, di respingerlo, non di attirarlo, di ostacolarlo, non di facilitarlo, per motivi che non dovrebbero poi essere così difficili da capire. Ma la dimensione social, inevitabilmente, crea qualche equivoco. Voi sentite di avere un rapporto diretto con me, come io sento di averlo con voi, e il nostro contatto quotidiano, prima soprattutto qui, e oggi soprattutto su Twitter, favorisce la (vostra) sensazione di potermi chiamare a illustrare e di dover rispondere di ogni singola mia scelta tattica, in nome dell'ammmmmmmmmmmore che voi provate per me, ammmmmmmmmmmmmore che, come quello dei fan di una qualsiasi star cinematografica, è soprattutto smodata brama di possesso.

Ora, ci sono alcune precisazioni che andrebbero fatte, partendo dal personale, e andando verso il politico. Intanto, io non sono vostro, e fra l'altro se mi ammmmmmmmmmmate così tanto è proprio perché ho voluto essere mio: ho urlato il mio grido di dolore in quella che ritenevo fosse una Tebaide, e si è rivelata una piazza affollata, ma ho gridato per liberare me, non per compiacere voi, e resto padrone di me, e non sarò mai proprietà vostra. Poi, perdonatemi se ve lo faccio notare, ove mai sfuggisse il dettaglio, ma stiamo lottando per liberare il nostro Paese, stiamo combattendo, e un generale non deve essere amato dai suoi soldati, né deve ogni sera dar loro il bacino della buona notte. Fuor di metafora, la politica non funziona come vorrebbero i nemici della politica: "Siamo sempre tutti in rete e ogni giorno ascoltiamo chiunque per poi decidere con la nostra testa e votare la linea cui il nostro politico, che è un portavoce, un terminale passivo la cui elaborazione non conta un cazzo, deve attenersi perché deve fare come diciamo noi". No, così funziona l'antipolitica. La politica funziona in un modo diverso. Io, noi, abbiamo condiviso con voi i nostri ideali, e voi ci avete votato perché combattessimo per essi. Noi non dobbiamo ogni giorno mandarvi un sms di bacetti, o una foto di gattini, per rassicurarvi sul fatto che non stiamo tradendo la vostra fiducia, perché, vedete, cari, permettetemi di farvelo notare con delicatezza: di tradire voi, in astratto, potrebbe anche fregarmene zero, ma non potrei mai tradire me stesso, e quelli che stanno qui si dividono in due: chi l'ha capito, e non ha bisogno che glielo spieghi, e chi non potrebbe capirlo, per cui è inutile che glielo spieghi. E allora, le cose funzionano così: voi ci avete dato la vostra fiducia, noi dobbiamo scegliere a seconda del campo in cui la battaglia si combatte la tattica più corretta per portare a casa qualche risultato, [o almeno, se il premier è del PD, per limitare lo sconfitte]. Poi voi deciderete se toglierci la fiducia che ci avete dato, quando, molto presto, si tornerà a votare. Ma l'idea che la community sia fatta di decine di migliaia di Ramfis ognuno intitolato a emettere il suo "Radames discolpati!" quotidiano perché Molinari ha detto così, perché Giorgetti ha fatto colà, perché Salvini ha detto questo, o perché tu non ha più detto quello, ecco, questa idea è sinceramente molto più vicina al fascismo dell'opinione dei nostri amici ortotteri, che a un corretto metodo politico.

Vorrei che vi rendeste conto che i corpi intermedi esistono e servono a qualcosa. Non pretendo che siano un black box sottratto al vostro controllo e su cui non possiate esprimervi. Ma se in termini di informazione la disintermediazione è effettivamente un'alternativa, l'unica alternativa, alla barbarie dei media, in termini politici la disintermediazione è stata predicata e malamente praticata da chi poi, all'atto pratico, si è rivelato prono alle più retrive logiche della politica di altri tempi, e questo qualcosa lo vorrà pur dire!

Vorrei che applicaste a me, a noi, il principio metodologico che vi ho sempre esortato ad adottare, a partire dalle stucchevoli discussioni su "ma Prodi era in buona fede?" La mia risposta è sempre stata "e chi se ne importa! Un politico si giudica dai risultati." E i risultati, aggiungo, prendono tempo, e vanno valutati in un contesto complessivo. Di imbecilli fanatici della purezza etnica disposti a intavolare discussioni di ore per una parola decontestualizzata ne ho avuti abbastanza a sinistra e non ne tollererò a destra. Fra l'altro, questo metodo è il metodo del nemico, cioè della stampa, e quindi chi lo usa non può aspirare ad essere considerato amico. Semplicemente, viene bloccato. I contributi che non mi interessano non trovo interessante leggerli e non trovo utile vedermeli sottoposti. Che cosa vogliamo (la libertà) è chiaro a tutti. Ora non è più il momento di ragionarci sopra. Noi stiamo combattendo e lo faremo a modo nostro con o senza il vostro sostegno. Quanto essere espliciti o prudenti, quanto apparire o non apparire sui media, e così via, lo decidiamo noi, perché al fronte ci siamo noi, dove ci avete mandato voi, che non siete lì con noi - perché i social, al più, sono comodo retrovie... Ricordatevi di dove eravamo, di dov'era il dbattito, nove anni fa, ora che ogni giorno sui giornali internazionali leggete cose che qui avete letto cinque o sei anni fa. Il premier uno e bino non ha capito, come gli ho detto in aula, che avere a disposizione economisti che le cose le vedono prima poteva essere un vantaggio. Se voi siete qui così numerosi, è perché lo avete capito. Quindi: restate saldi, e ricordatevi, anche a vostro uso personale, come (non) funziona la politica! Se non altro, vi sarà utile ad avere dei nipoti...)

38 commenti:

  1. Ok alla delega. Ma fate questo referendum per abolire la parte proporzionale. Non se ne può più di giochini.

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    1. ecco subito il primo che ha letto e capito il suggerimento del nostro Generale di Brigata .

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  2. Ho figli, ma non nipoti (ancora). Posso permettermi di non fare politica e sono felice di condividere gli ideali con lei. Faccio il medico ed oggi ho molto condiviso le sue parole rivolte a chi le chiedeva di occuparsi di borse di studio per gli specializzandi. "Finché non tocca me non mi interessa". I medici si sono trasformati in un'enorme congrega di biscazzieri e spero, presto, di non appartenere più ad un ordine di pecore senza testa ma con un portafoglio gonfio. Quindi? Grazie. Io mi fido .Buon lavoro. Io non sarei in grado. Se avrà successo ne avrò vantaggi anche io come tutti gli Italiani. E poi... Vuol mettere leggere il blog di una persona che sa che i puntini sono tre? Sono già un passo avanti. Auguri. A lei e quindi a noi tutti

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    1. Se posso sottoscrivo il suo pensiero che è anche il mio.

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  3. Messaggio recepito forte e chiaro. Non disturberemo i manovratori augurandoci che la tattica sia appropriata e la strategia lungimirante.

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    1. Veramente il messaggio era che non stavamo manovrando un gran che e che qui non disturbate mai. Il punto è che se voi avete tempo per commentare ogni virgola di dichiarazioni fatte in contesti che ignorate, per esigenze tattiche che sarebbe inopportuno e complesso spiegarvi, e magari vi vengono anche riportate in modo distorto, noi non abbiamo purtroppo il tempo di venirvi dietro in questo gioco appassionante, perché giocare è bello e fa crescere, ma qualcuno deve anche lavorare! ;)

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  4. E' qualche mese che ripeto (con parole mie) questi concetti, perche gli IMBEC...ehm.. scettici che "Borghi e Bagnai non contano piu un cazzo nella lega", "Salvini ha fatto retromarcia sull'euro!", "La lega è ultraliberista ed europeista ha tradito i sovranisti!"... Io non ho mai capito perche NESSUNO di questi cialtroni-imbelli ..ehm... disillusi, incapaci di documentarsi, NON riescano a comprendere la tattica e la strategia, e si dimentichino SEMPRE dell'obiettivo finale, credendo tutto facile. Ma QUI, su QUESTO blog, ho imparato che anche se non capiranno MAI, dobbiamo batterci, e vincere, anche per loro.... e vado di disegnini... Ma che faticaaaaa pero!

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  5. Bagnai,lei mi tenga dotto e io deciderò se sostenerla. Dal 2012 ad oggi l'ho ringraziata un paio di volte e sono convinto perché la seguo di doverlo fare ancora. Non dia nulla per scontato. Le auguro un lungo cammino politico con l'augurio che il trasformismo opportunista non la scalfisca.

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  6. Forza presidente, continui a essere chiaro che noi abbiamo bisogno di intellettuali onesti nel esprimere cio che pensa.

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  7. "I contributi che non mi interessano non trovo interessante leggerli e non trovo utile vedermeli sottoposti".

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  8. "appena la vedi dici: chi è questa stronza?"

    Confermo! La prima volta che ho visto un mio tweet condiviso dal Prof. (era SOLO prof allora) ho scritto: "quale onore, un RT dal mio Vate".

    BANNATA.

    Con affetto. LVIX (arsenaleK)

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  9. Voto un certo partito rappresentato da certe persone poiché l'obiettivo che persegue è anche il mio, io non avrei mai la capacità di provarci da sola (solo in quel caso potrei muovermi decidendo io le mosse), delego altri e nel momento in cui lo faccio mi "fido", mi "affido", confido nell'impegno che è anche il mio per interposta persona che si raggiunga lo scopo, il come e il quando lo decide chi sta sul campo. IL risultato non è garantito ma fin quando la meta è anche la mia(questo si mi importa) non sono certo io che so come va raggiunta. Purtroppo troppo spesso siamo tutti allenatori se si tratta di calcio, politologi strateghi esperti(quando mai), se si tratta di politica

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  10. “Se poni una questione di sostanza, senza dare troppa importanza alla forma, ti fottono nella sostanza e nella forma.”
    Giovanni Falcone


    “Una bussola ti indica il nord dal punto in cui ti trovi, ma non può avvertirti delle paludi, dei deserti e degli abissi che incontrerai lungo il cammino. Se nel perseguire la tua destinazione ti spingi oltre, non curante degli ostacoli, e affondi in una palude... a che serve sapere il nord?”
    Daniel Day-Lewis - Abraham Lincoln

    Il fatto di condividere gli obiettivi è cosa diversa da ritenere che siano stati fatti degli errori. Non credo negli illuminati.
    PS. Il nostro incontro sul suo blog è iniziato flaianamente.

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  11. "Una delle bizzarrie più divertenti nel mondo, è che gli uomini credono sempre di sapere ciò che è loro necessario sapere. Guardateli parlare di politica, questa scienza così complicata; guardateli parlare di matrimonio e di costumi."

    Stendhal, Dell’amore

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  12. La vita "smart" induce nell' elettore la pretesa di immediatezza a qualunque dichiarazione di intento. Il fatto che in politica non possono esistere le guerre lampo è la cosa più difficile da fare accettare all' elettore che non dispone di strumenti di lettura un minimo sopra la media. L' aspetto per noi penalizzante è la potenza di fuoco di cui dispone il mainstream per le sue azioni di ingegneria sociale e manipolazione della percezione degli eventi. Però siamo nel giusto e questo è ciò che conta di più. Ognuno di noi deve fare il suo nel quotidiano senza pretendere cose impossibili da chi sta già facendo miracoli.

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  13. Condivido in toto però aggiungo che un generale non solo non manda sms di bacetti, ma non manda manco foto di pizze e panini; in ogni caso non sarà quello a farmi cambiare idea perchè se una cosa indigna un giornalista, di solito non merita di essere presa in considerazione.

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    1. Dimentichi il Sol dell' Avvenire... a volte basta una "pizzetta", o una manciata di Ceres... La "cosa" va capita, altrimenti non esiste.

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  14. Se è vero che l'impianto dell'eurozona per le proprie contraddizioni interne è comunque destinato a collassare, ora che Francia e Germania cominciano ad accorgersi dell'insostenibilità anche per le loro economie delle regole europee, non era meglio restare al governo con il M5S chiedendo il famoso rimpasto con la sostituzione di Tria e ripetere il tiro alla fune con la Commissione Europea, sapendo che stavolta avrebbero dovuto cedere maggiormente (anche se difficilmente avrebbero approvato 50 mld di deficit). Non credo che Di Maio fosse contro questa strategia (ha più volte criticato l'eccessiva "prudenza" di Tria e era favorevole ad un utilizzo dei risparmi su RdC e quota 100 per altre forme di investimento piuttosto che a garanzia dei parametri fiscali). Non credo che Lei e la Lega siate a favore di un'Italexit unilaterale, quando probabilmente sarà Trump con la guerra dei dazi a costringere l'Europa ad abbandonare l'attuale moneta unica.

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    1. E al posto di tria chi proponevi?

      Mi meraviglio che non ci abbia pensato nessuno... (sono ironico)

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    1. ...te lo ricordi, eh? Devo dire che è stata una scena abbastanza memorabile!

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  16. Sia lecito però sperare in una opposizione "durissima" alla modifica del numero dei parlamentari...sono persuasa che i franchi tiratori sarebbero assai numerosi. Dopotutto "nel segreto della scheda Dio ti vede e Grillo no".

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  17. Anche l'ex VPM oltre al premier uno e bino non vi ha capito tanto a voi economisti keynesiani. Ieri da pontida citava nientepopodimeno che la Thatcher e Spinelli due splendidi esempi di liberismo ed atlantismo. Altro che economia umanistica ed europa dei popoli. Ma sarà la politica che (non) funziona così come quella volta delle titubazioni o titubanze prima del voto e non voto alla von derleyen.

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  18. In termini idealistici: la politica intesa come dialettica tra il dire e il fare!

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  19. Daje de telegram. È bellissimo essere costantemente informati.

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    1. Sono contento che ti piaccia. Naturalmente, siccome ci sono certamente degli infiltrati, li dico solo quello che si può dire. Il resto ve lo dovete immaginare.

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  20. Ragazzi, ma ancora qui stiamo ? Arrivati a questo punto del percorso, abbiamo veramente bisogno che il Prof. ci spieghi le bbbasi ? Siamo forse dei bimbi che devono essere rassicurati dal papà ? Io non posso credere che ci sia qualche autentico lettore del blog che ancora creda a quanto legge sui giornali e che ripeta il ritornello “Salvini doveva fare questo, ma perché la Lega non ha provato a fare quell’ altro … “ Gli strumenti per capire ci sono, ce li forniscono quotidianamente Alberto ed il nostro Claudio Borghi, basta leggere.

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  21. Approccio con il prof. Scrivo un messaggio pieno di rabbia in conseguenza del trattamento riservatogli in una trasmissione tv. Lui non lo pubblica e ci fa un post (La violenza) che conservo gelosamente. Una lezione che ancora oggi mi accompagna. Il mondo è abbastanza grande per contenere sia noi che loro ma noi oggi siamo di più. Grazie prof.

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    1. Per chi non se lo ricordasse (perché, si sa, io sono il nazista negazionista che minaccia di morte i colleghi ecc.).

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  22. Prof noi l'abbiamo capito... so i leghisti che non l'afferrano

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  23. Post bellissimo e, soprattutto, totalmente condivisibile,se solamente si fa qualche sincero sforzo per capire "la ragione degli altri" e per riflettere con un po' di spirito critico,scevro da perniciosi fanatismi,supponenti e distanti,per eccesso di faciloneria dalla vera realtà effettuale.Sinceri complimenti, prof.Bagnai!

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  24. io vi seguo da due anni... e mi fido ciecamente di voi... e sono orgogliosa di avervi votato alle europee del 2019... siete i miei eroi... e sarete ricordati nei libri di storia... e so che non ci tradirai... perchè resterai fedele a te stesso...

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  25. Grazie. Un ripassino mi ci voleva...

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  26. io le ho proprio detto: “ma lo sai che hai un bel culo?”. avevo vent’anni; io e la mia sposa abbiamo poi creato sei maschi, siamo diventati nonni e abbiamo ora sessantacinque anni.
    Molte cose sono difficili:
    - far convivere il fatto che lei ha ragione ma che io non ho torto;
    - rendersi conto che la politica è una brutta bestia (che ti affascina) e ammettere di non avere il carattere per fare politica;
    - sapere che quando ti viene “la vena” e devi prendere decisioni, è bene dormirci sopra una notte;
    - decidere cosa fare il mattino dopo quando la vena, ancora li bella gonfia e pulsante, ti imporrebbe un bel calcio nel culo a taluni senza concedere loro la terza chance (due bastano e avanzano per capire);
    - capire che non lo posso fare e sperare che lo faccia al più presto il mio rappresentante che fa politica per me;
    Due anni, due lunghi anni trascorsi a studiare per cercare di capire. Ho acquistato uno spazio web dove ho raccolto tutto; sul mio comodino un foglietto con nome utente e password; i miei nipoti così potranno, se vorranno, capire cosa è successo nel 19/20/21.
    Mi sento sempre “in attesa” che accada qualche cosa di risolutivo; ogni notte sogno il mare e la preda che verrà; ogni sera mi addormento e mi dico “sarà domani”. Un loop infinito come nel film con Antonio Albanese “è già ieri”.
    Ogni pomeriggio poi la stessa domanda: “cosa posso fare di utile? posso servire o è meglio che io vada a pescare?”
    Io e la mia sposa, quella con il bel culo, favoleggiamo di andare a vivere a Filicudi e mollare tutto. Il nostro dovere lo abbiamo certamente fatto. Abbiamo la coscienza pulita. Ci penso sopra ancora un po’.
    con stima
    Martino Cortella

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