Dilettissimi fratelli e sorelle,
era evidente che un'azione divulgativa che partiva da queste premesse e che ha conseguito questa efficacia (per fare un solo esempio) avrebbe suscitato malumori e invidie a sinistra, molto più che preoccupazioni a destra (preoccupazioni arrivate in ritardo, mentre la censura di sinistra è stata fulminea, come ricorderete).
Ora non è più possibile ignorare che chi si presentava in vesti "de sinistra" in realtà stava cooperando, non importa se per tornaconto o per ingenuità (preferirei il primo) a un progetto fascista. Molti lo hanno riconosciuto e hanno avuto la bontà di acclamare nel nostro progetto l'unico tentativo serio di rifondare un discorso di sinistra (con il "di" e senza virgolette) in Italia.
Non so se sia così, ma l'ovvia conseguenza, del tutto fisiologica, e segno distintivo e certo della nostra prossima vittoria, è che in rete circola, molto in ritardo, tanta merda. Chi la fa circolare commette un grave errore, perché questo è, se non l'unico, il più significativo progetto di resistenza alla distruzione del nostro paese. Chi ci attacca, che lo faccia da destra o da sinistra è ipso facto un collaborazionista - e spesso lo sa, da cui la vigliacca scelta dell'anonimato - scelta superflua, perché il nostro è un progetto non violento: qui nessuno parla di eliminare fisicamente il nemico come in certi blog "de sinistra" (ho gli screenshots, belli de casa, quindi nun ce provate...).
Quando parlo di attacchi mi riferisco, ovviamente, non alle pur lecite critiche, ma agli attacchi diffamatori (di fatto gli unici che vengono portati, visto che anche i più squallidi mentecatti provinciali capiscono che nelle idee di decine di premi Nobel da criticare c'è ben poco).
Quello che capisco poco, e non apprezzo per niente, è come mai molti di voi continuino a farsi ventilatori di cotanta merda.
Allora, facciamo così. Io ve l'ho prima detto con le buone. Siccome evidentemente non tutti possono essere brillantissimi (altrimenti non avremmo l'euro) ve l'ho ridetto oggi esplicitamente. Poi applichiamo il three strikes you are out. Il prossimo che ventila merda su queste pagine è fuori.
E vi assicuro che sarebbe veramente un gran peccato uscire dalla squadra proprio oggi che si stanno preparando cose tanto belle e tanto efficaci. Non regalate clic ai mentecatti. Me ne occuperò, ce ne occuperemo, quando sarà il momento. Riposatevi e preparatevi. L'autunno sarà un momento cruciale e avrò bisogno del vostro sostegno. Gli altri, nel frattempo, saranno stati sciacquati via dal selciato dai temporali estivi. Quanto rapidamente dipende anche da voi.
(p.s.: se vogliamo restare amici, stampate questo post e leggetelo una trentina di volte al giorno, anzi, un centinaio: impiegherete così utilmente il tempo che perdete ad abbeverarvi alle fonti dell'escremento. Occhio perché questo è l'ultimo avviso: chi ci vuole danneggiare cercherà soprattutto di distrarci, ma io non mi faccio distrarre da nessuno, nemmeno da voi. Chiaro? Bene: ora stampa e rileggi, o vattene con Dio. Come si fa a essere così idioti da non capire che la battaglia è sul fronte dell'informazione, e che chi presta attenzione a una merda gli fa un regalo enorme. Io sinceramente trasecolo! Sapete quanto ero fiero di voi, ma dopo certe performances di questi giorni capisco che è sempre bene non farsi prendere dai facili entusiasmi...).
(dice: ma tu devi rispondere nel merito! Allora: io non devo niente, perché nessuno mi paga, e poi tutte le diffamazioni dei vari escrementi trovano già risposta nel libro, procedono da una non lettura o da una lettura volutamente distorta di esso. Chi ha voluto capire ha capito, fosse camionista, imprenditore, accademico, casalinga, magistrato o operaio. Chi non capisce è semplicemente un perdente accecato dalla disperazione di vedere inesorabile avvicinarsi la propria fine politica. Si potrebbe provare misericordia per persone simili, se stessero zitte, ma capirete bene che non vale la pena di rispondere ai loro rantoli - o meglio, ragli - di agonia, tanto più che la risposta, come notava ad esempio Correttore di Bozzi, nel 100% dei casi è già nel libro. Chiaro? Lasciamo che siano questi mentecatti autolesionisti a fare pubblicità a noi, ma non facciamo noi pubblicità a loro. Punto e a capo).
(ricordo: era l'ultimo avvertimento).
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Prof., vorrei capire una cosa: è indubbio che l'Italia possa andare avanti così, debito pubblico in aumento nonstante la tassazione elevata. O si ristruttura il debito, oppure giocaforza si esce dall'euro. Oppure salta l'unità d'Italia, e non lo considero un fatto remoto, perchè le gravi crisi economiche comportano sempre stravolgimenti.
RispondiEliminaProf. Bagnai, chi la attacca apertamente lo si riconosce facilmente. Ma ogni tanto qua e là ci sono siti/persone che sembrano sostenere tesi vicine o identiche alle sue, salvo poi dare segni inequivocabili di settarismo, puntualizzando ed enfatizzando piccole differenze o insinuando sospetti di vario genere. Secondo me questo è altrettanto (e per un certo verso molto più) pericoloso dei denigratori, perché bisogna restare uniti, e chi ci divide, facendo finta di sostenere le tesi che lei espone magistralmente, sta col nemico.
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo, alla lettera.
RispondiEliminaOra veramente BASTA con questi diffusori di menzogne, che hanno colonizzato già tutti i media senza eccezione.
Non tramonti il sole sulla tua ira.....
RispondiEliminaCaro professore, non si arrabbi, abbia pazienza......molta gente non sa, non capisce, non si informa, insomma è ignorante, qualcuno e' anche in malafede....... ma lei non se la prenda..... Io invece la ringrazio per l'impegno per la fatica e soprattutto per il tempo, il suo tempo, che dedica a noi attraverso il suo blog.
Mary
Esatto. Quando dici che chiunque avendo letto con cognizione di causa avrebbe potuto capire mi trovi assolutamente concorde.
RispondiEliminaGiusto ieri sera parlavo con un cuoco di una certa esperienza all'uscita di un noto locale.
Discorsi di rito, poi al solito (lo faccio sempre) chiedo come vanno le cose in quel determinato specifico settore.
La risposta di una persona certamente non colta, al netto delle sgrammaticature e dei deficit espositivi, è stata: il problema è l'euro! era meglio quando c'erano le monete nazionali, anche se avevamo minore potere d'acquisto all'estero e maggiore potere d'acquisto in italia.
Perlomeno così si lavorava.
Mi sono sentito improvvisamente sollevato, più leggero.
Stanno cominciano a capire, tutti.
Appunto. E con indicibile amaro cordoglio devo riconoscere che questa rinnovata coscienza fa più paura alla sinistra dei traditori che alla destra dei profittatori. Aristide non vuole morire.
EliminaVerissimo quello che dice euresia, capita anche a me che persone non proprio colte riescano a cogliere perfettamente quello che sta accadendo.
Eliminap.s. Certo che Aristide non vuole morire, anzi è pronto a vincere ancora una volta; la piccola flotta è in posizione e pronta nello stretto.
Un saluto
Ferie trascorse in Croazia, new entry. Cambio 1 euro contro 7,34 kn circa. Si incontrano tanti italiani perché da quando c'è l'euro conviene andare in Croazia, proprio come i tedeschi in Italia ai (bei) tempi del marco e della lira. Altro dettaglio, si circola su strade senza buche, sia in Croazia sia in Slovenia. Poi tutto cambia quando si passa il confine, si ripiomba nell'incubo della "Spending review" e di tutte le sue nefaste conseguenze. I croati non mi sono simpatici ma non li odio tanto da augurargli di entrare nell'Unione Monetaria.
Elimina@Luisa: dipende da dove vai in Slovenia, non sempre si circola su strade senza buche. Il paese di mia suocera ha strade pegiori delle nostre, prima dell'euro cercavano di ripararle e ora non hanno più soli. Prima del loro ingresso vedevo strade curate, ora le stanno lasciando andare. Del resto questo è il favoloso mondo dell'unione europea
EliminaFacciamo volutamente a meno di questi" fabbricatori di zoppi e accattoni" e dei loro gentili collaboratori.........
RispondiEliminaConfermo alla lettera quanto esposto dall'amico euresia; adotto lo stesso approccio diciamo a latere del più e del meno; test con esito positivo anche su produttore di uva moscato sessantenne sicuramente non esperto di macroeconomia e in balia dei cinegiornali LVCE.
RispondiEliminaHo molta speranza.
Vi abbraccio tutti.
Davide
Messaggio ricevuto chiaro e forte, attendo davvero con curiosità le cose nuove....
RispondiEliminaQuesto blog, come per MR. Neuro e tanti altri è diventato un imprenscindibile compagno di vita, una boccata di aria buona in mezzo a tanta aria viziatissima che era quasi riuscita a soffocarmi. Ancora Grazie, Albero per il tuo lucido ed efficacissimo impegno.
Sara un autunno molto caldo,più torrido di questa estate,da un lato mi eccita ma mi fa anche un po paura,guidare il timone italia potrebbe diventare decisivo quando il mare inizierà ad agitarsi di nuovo,e sappiamo che lo sara,non vorrei che dal timone vacante spuntassero dei capitani dall'accento straniero a decidere la nuova rotta.
RispondiEliminaSono d'accordo e mi fa piacere leggere questo post.
RispondiEliminaMeglio così perché a me non ha fatto piacere scriverlo.
EliminaCapisco il perché non sia stato piacevole. Le persone non fanno più nemmeno lo sforzo di pensare prima di scrivere, condividere e dare peso a certe "notizie". Rilassiamoci, il monte Toc sta cominciando a crollare, la verità supererà la diga spazzando via l'euro e le cazzate.Scusate il paragone con una tragedia ma anche questa lo è!
EliminaFaccio l'ufficiale giudiziario come lavoro, giro tutti i giorni per eseguire pignoramenti e sfratti di decine di aziende, in questi due anni ne ho viste chiudere e fallire in modo esponenziale, parlo con decine di professionisti e imprenditori, medi e piccoli... nessuno di questi (e dico nemmeno uno) ha mai espresso una sola parola a favore dell'euro!
RispondiEliminaIo devo fare un po di mea culpa, perché qualche volta, nel leggere qualche porcheria in blog di anonimi Ars-i di invidia, mi facci prendere e rispondo.
RispondiEliminaPerò adesso mi sembra chiaro che sbaglio 2 volte, una perché perdo tempo e due perché do importanza ad un codardo disinformatore.
Detto questo, anche alcuni squallidi "dibattiti" su twitter mi stanno disgustando, perciò credo che un ritorno alle origini (seguire Goofy dove poter lasciare un commento che supera i 140 caratteri) per me sia la soluzione migliore.Visto che di persone con cui confrontarmi con calma, ne trovo già tante nella vita reale.
Non voglio rovinare proprio adesso il percorso intrapreso con Goofy.
Grazie prof.
Sono d'accordo, Twitter è utile per raccogliere e diffondere informazioni, ma non è una chat, non è un luogo di approfondimento, ed è popolato da provocatori. Usare con cautela.
EliminaSono d'accordo con Leo, infatti non ci ho mai perso tempo, tanto che non sono nemmeno entrata nel contatore di molti "siti". Anche perché nella vita reale non ho mai incontrato nessuno che facesse riferimento a qualcuno di loro, e sì che ho parlato con tanta gente!
EliminaOra, dopo tanto tempo di impegno e di mal di fegato, è così facile riuscire a veicolare l'informazione corretta, a far capire quello che sta accadendo e che tutti hanno sotto gli occhi e vivono sulla loro pelle.
Insomma, è inutile perdere tempo con quelli del "perché sì" fino all'altro giorno o ancora adesso, quando anche i piddini diventano expiddini.
Un'amica expiddina di quelle convinte, e pure commerciante, proprio ieri sera è venuta a casa mia per dirmi che grazie a quello che le ho spiegato si è incazzata come una iena nell'ascoltare alla radio l'espertone di turno affermare che la svendita porterà alla diminuzione delle tasse ... perché il problema è il debitopubblico... ecc. E non solo, sta spiegandolo anche ai tanti commercianti che chiudono o hanno chiuso, tanto che il suo negozio che era in una delle vie principali del commercio ora sembra essere in mezzo al deserto.
Mi ha anche detto che quando ha cominciato a capire, dopo che abbiamo leticato di brutto (ma c'è la shock economy, è quindi giustificato il trattamento shock al piddino, a maggior ragione se è un amico), è rimasta incredula per un po', ma poi è subentrata la rabbia e la voglia di dire a tutti come in effetti stanno le cose.
... è l'effetto del moltiplicatore keynesiano!
Oggi ho provato anche io a prendere un libro a caso e ad aprirlo. E leggo: "ributtante otre gonfio di serioso nulla". Ho pensato subito ai tanti tronfi e boriosi provocatori in cui ci si imbatte su twitter (in particolare ad uno dal lungo cv). E' divertente e consolante vederli incalzati (con dati e argomenti) dalle truppe cammellate e dai mastini per le loro lievi imprecisioni. Ma altre cose sono pura spazzatura. Giusto non perderci tempo amplificandone i miasmi.
Elimina"L'autunno sarà un momento cruciale e avrò bisogno del vostro sostegno". Ci saremo, quando vuoi! Banzai!!
RispondiEliminaUna prece però, che qualcuno tenga l'elenco dei mentecatti, di modo che non ne scappi neppure uno.
RispondiEliminaSi bisogna stare lontani dai veleni, se si puo', la televisione e la rete ne sono inondati. Ne' immettersi nella psicosi del "a questo devo rispondere per forza" perche' si finisce per essere paralizzati ed e' il cretino di turno che decide come spendi il tuo tempo se a mille provocazioni rispondi mille volte. C'e' di meglio da fare. Goofynomics e' uno dei posti dove ci si puo' abbeverare di segnale riposandosi dal rumore, cerchiamo di mantenere l'aria serena anche se i tempi sono cupi.
RispondiEliminaUn'altro blog - di altra natura ma che si occupa ugualmente della situazione in cui ci troviamo - e che mi pare sia un esempio
di come si possano raccontare fatti assolutamente drammatici con umana pieta' e sincero intento di capire [e se l'autore non ha unito i puntini poco gli manca] e' Greek Crisis. Traduco a braccio dal francese una poesia di Elytis inclusa nel post linkato, perche' si addice a Goofynomics.
"Tenere il sole fra le mani senza esserne bruciati, trasmetterlo come una torcia a quelli che verranno dopo di noi, e' un atto doloroso ma, io credo, un atto benedetto. Noi ne abbiamo bisogno. Un giorno, i dogmi che mantengono gli uomini in catene saranno sconfitti di fronte a una coscienza inondata di luce perché' unita al sole. E giungeranno le rive ideali della dignità' umana e della libertà'"
Merci d'avoir remarqué mon blog, ainsi que le parallèle entre la situation italienne et grecque.
EliminaPanagiotis Grigoriou
Anthropologue et Historien - Auteur du blog greekcris.fr
C'est un peu mon travail: http://www.itf.org.ar/pdf/documentos/87_2012.pdf
EliminaHo letto solo ora la polemica di tale Riccardo Trezzi sulla quotazione dei cambi e l'impossibilità di svalutare più del 100%. E si è pure scritto "If you think you can devalue more than 100%, please don't bother". Che significa circa: non parlo con chi conosce la materia, solo con gli altri.
RispondiEliminaMa è serio? O era uno sfottò, un divertissement, una boutade, un testo d'avanspettacolo, un siparietto da vaudeville?
Certo che poi uno non ha dubbi, anche se stesse dicendo cazzate, verrebbe convinto dal livello delle critiche.
Devo scrivere a Corsetti per segnalargli la figura di merda che questo suo PhD student gli sta facendo fare.
EliminaIeri ho approfittato dei saldi e sono entrato da Benetton per acquistare a mio figlio il tanto agognato jeans super attillato. Sconto 50%. Ho chiesto all commessa se potessi avere uno sconto del 101%.
EliminaMi è bastata la sua espressione. Spiegate voi a lei come effettuare uno sconto del 250% per cortesia, grazie. Anche del 500% o 1000% per favore. E se vi riesce, anche del 12980%. Grazie!
Montana, se lei non capisce il linguaggio degli economisti, parli con le commesse. In economia è normale indicare come devaluation rate l'incremento della quotazione incerto per certo. Solo uno sciapetto euronativo con zero pubblicazioni (come quello del quale si parlava) può ignorare questo elementare dettaglio. Lo spiritoso lo faccia con suo figlio. Gli argomenti che lei tocca con tanta sicumera sono argomenti dai quali dipende la vita delle persone. Sa, se a lei non interessano i figli degli altri, poi magari agli altri non interesserà suo figlio. Quindi le do un consiglio: si avvicini con rispetto e disponibilità all'ascolto alle persone e alle cose che non conosce. Arricchirà gli altri e se stesso. Grazie.
EliminaSegui il labiale, Montana.
EliminaLa quotazione incerto per certo risponde alla domanda «quanta valuta A mi serve per acquistare un'unità (1) di valuta B?»
Poniamo il caso che il tasso di cambio passi, in un certo periodo di tempo, da 2 a 8, cioè se all'inizio delle nostre osservazioni 2 unità della valuta A acquistavano un'unità di valuta B, al termine del periodo servono 8 unità di valuta A per acquistare un'unità di valuta B.
Di quanto è aumentato il tasso di cambio? Di 6 (8 - 2). E 6 quanto è rispetto al tasso di cambio iniziale (2)? Il triplo (6 / 2 = 3), cioè il tasso di cambio incerto per certo è aumentato del 300%.
Ma se mi servono più unità di valuta A per comprare un'unità di valuta B vuol dire che la valuta A si è deprezzata rispetto a B, in questo caso del 300%.
Quello che sturba te e quell'altro col pieìcdì (e tanti altri suoi amici, anche ben più titolati) è veder espresso con un incremento una perdita di valore (relativo). Non avete ancora ben compreso l'osservazione di Pippo, riportata sotto al titolo del blog.
Ammetto di essere probabilmente l'unico de coccio che non ha compreso in pieno il post; ovvero, mi sembra di capire che ci sono personaggi che spesso si celano dietro anonimato e che, in modalità ghost-shadow (fa tanto di fumetto hard-boiled...) usano Twitter/Facebook/Forum_vari/mail_privata_del_prof per gettare merd...emh, discredito sul lavoro del professore.
RispondiEliminaSolo che non capisco perché il prof si rivolge ai lettori di questo blog che, per commentare, devono essere registrati.
A meno che, mi viene da pensare, sono tizi che commentano in anonimato qua dentro e Bagnai non pubblica i loro interventi...ma se così è, non avrebbe senso dire "three strikes you're out".
Se sono tizi che commentano dall'esterno, in altri siti o attraverso quella ciofeca di Twitter, ancora non avrebbe senso bloccarli, perché NON possono essere bloccati.
Quello che mi è chiaro è che, siccome l'opera di Bagnai sta raggiungendo la fatidica massa critica, oltre la quale diventa esplosiva, è inevitabile che si moltiplicheranno quelli che getteranno palate di merda sul suo lavoro e sulla sua persona. Il prof ne è consapevole: hanno paura di quello che Goofynomics rappresenta; non un covo di personaggi sfigati in cerca di professore che si lamentano dell'euro e del politico di turno - per quello c'è il blog di Grillo-, quanto un centro di dibattito articolato, gestito da un regista, su cause ed effetti della politica economica vista finora.
Non c'entra nulla, ma in fondo facciamo pur parte delle “grande famiglia europea”.
RispondiEliminaUn paio di settimane fa Letta spiegò che il prossimo ingresso nell'EZ di “Riga, Belgrado e Zagabria testimoniano il grande successo dell'€”. Ciò conferma che la retorica eurista è mendace, e che Letta farebbe bene a misurare le parole e a contenere gli entusiasmi perché le “grandi opportunità dell'ingresso nell'Ue” non hanno sortito gli effetti sperati in Croazia: è appena entrata ed è già stata declassata da Standard & Poor's che ha rivisto l'outlook «da stabile a negativo, mantenendo però il rating BB+/B per il Paese balcanico. [...] I benefici della recente adesione della Croazia nell'Ue, inoltre, rimarranno "limitati" a causa dei problemi strutturali del Paese, dei vincoli sulle riforme fiscali imposti dalla politica, dell'indebitamento pubblico e privato e di un ambiente esterno non favorevole».
In parole povere, i croati non otterranno oggi il fantomatico “dividendo dell'€”, e domani nemmeno perché nel frattempo l'€ gli avrà ingessato l'economia, bloccandoli in una situazione senza via d'uscita.
Del resto, in una recente intervista a Bloomberg News, il premier socialdemocratico della Croazia, Zoran Milanovic, aveva già messo le mani avanti, prospettando “grandi possibilità di sviluppo, un nuovo mercato, nuove occasioni a condizione che si lavori duramente. Non dimenticando però il rischio concreto di finire tra i perdenti”.
Se è vero, come diceva Mark Twain, che è più facile ingannare le persone che convincerle di essere state ingannate, d'ora in poi i croati avranno un nuovo argomento di conversazione al bar: come diventare “competitivi per reggere alla pressione della Cina”.
La massima di Mark Twain me la stampo e la appendo in ufficio
EliminaSono andato in Bulgaria dopo 2 anni , nonostante sia dal 2008 che non aumentano gli stipendi anche li colpa della crisi e della solita Cina ( ma sti cinesi li possano ... fanno ormai tutto loro , vendono a tutti e il mondo è completamente nelle loro mani , fossero gli indiani figli di una dea kalì avrebbe piu senso ) in ogni caso a Sofia c'è un fermento da paure , si costruisce ovunque , sembrano tutte rose e fiori se non fosse che i prezzi sono raddoppiati , dell'aspirina triplicati e anche a loro dicono che i greci non hanno voglia di lavorare ed è per quello che sono in crisi... come noi del resto , il messaggio che passa in continuo è questo , a tutti quanti mi dicono ste cose gli chiedo sempre di andare in loco e convincere ad un sano suicidio di massa allora , risolutivo e indolore . Che poi è la stessa cosa che auspicano tutti quanti quelli che parlano di un ' imminente risoluzione della crisi : giovani vecchi e bambini fate i vostri 4 stracci e andate a li mortacci vostri. Ritornando ai Bulgari che stavano meglio quando stavano peggio , sono tutti decurtati dal 3° o 4° o 5° dello stipendio ma 'fortunamente ' il Leva è agganciato all'€ mani e piedi
RispondiEliminaa proposito di quelli che lavorano poco...(l'articolo non è più recentissimo ma non mi pare sia stato già linkato)http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-31/classifica-ocse-dove-lavora-191819.shtml
Eliminae se lo dice il massimo organo del pude
Banche nostrane che comprano a manetta debito italico , preparare le terga per salvarle con la nostra paghetta......intanto orchestrina e tutti ballano felici
RispondiEliminahttp://notizie.tiscali.it/ultimora/feeds/13/08/03/t_42_20130803_ECO_TN01_0013.html?ultimora&sub=ultimora
Ma se la svalutazione (e la rivalutazione) di una moneta è la variazione del prezzo della stessa in termini di un'altra moneta, perché non sarebbe possibile svalutare più del 100% ?
RispondiEliminaMi sa che tale Riccardo Trezzi stia ponendo in atto quella che io chiamerei "strategia Rogoff" : continuare a sostenere una tesi erronea a dispetto dell'evidenza.
Buongiorno professore,
RispondiEliminascrivo qui il mio primo commento. Sono un frequentatore del blog da qualche settimana e sto seguendo le sue "istruzioni per l'uso del blog", pertanto tornerò subito nell'ombra a studiare. Le volevo solo dire una cosa a proposito di questo post: lei si preoccupa della merda che le gettano contro e del fatto che ci siano suoi lettori che contribuiscono a farla circolare; tuttavia l'opera meritoria e preziosa (... nonché gratuita ...) in cui si sta cimentando a mio avviso comporta ben altri rischi che non qualche palata di letame in faccia, soprattutto se la sua attività di "riattivatore delle intelligenze" degli italiani avrà sempre più successo. Questo perché l'euro non è solo un cancro che ci sta ammazzando, ma per molti (in Italia e fuori) è un grandissimo affare. Cosa che lei certamente saprà benissimo. Quindi - e chiudo - le faccio i miei migliori auguri e le assicuro che la ricorderò nelle mie preghiere (faccia altrettanto !).
Marco Scanavacca
Direi che nel momento stesso in cui si inizia a parlare di collaborazionismo, si ha la consapevolezza di essere nel mezzo di una guerra. Stando almeno a quel che dice wikipedia riguardo a qusto termine.
RispondiEliminaIn quanto tale, che sia condotta con mezzi militari o meno (cfr. Guerra senza limiti, autori Qiao Liang e Wang Xiangsui, prefazione e postfazione del generale Fabio Mini) comporta l'impiego di violenza. Che nella fattispecie ha un obiettivo di conseguimento del controllo monopolistico delle risorse economiche e materiali, da ottenersi mediante l'impoverimento degli stati europei e dei loro popoli, che ne determnerà l'asservimento.
Ora, io sono uno strenuo avversario della violenza, in particolare quando se ne fa oggetto chi non può difendersi, primi fra tutti gli animali.
In questa posizione vedo però una contraddizione, che a me sembra irrisolvibile.
Nella questione di cui stiamo trattando, l'antefatto è che quelli che potremmo definire i nostri avversari hanno fatto un ampio uso di violenza già per arrivare allo scopo che si erano prefissi.
Ciò lascia supporre che nel momento in cui sperabilmente acquisiremo il sopravvento, non fosse altro che per implosione della moneta unica, coloro i quali erano giunti per via violenta così vicini al loro obiettivo finale per poi vederselo sfuggire dalle mani, reagiranno facendo un uso ancora più massivo di quella stessa violenza.
In tali condizioni, come faremo a difendere le posizioni raggiunte e i risultati che avremo ottenuto dall'attacco dell'avversario, che si immagina sarà senza quartiere?
Non voglio difendere assolutamente i sostenitori dell'eliminazione fisica del nemico, ma come sarà possibile assicurare che esso non ci proverà di nuovo, con mezzi sempre più sofisticati, ingannevoli e ad ampio spettro, che già la situazione attuale dimostra non avrà alcuno scrupolo a utilizzare?
Sinceramente non credo che per allora l'umanità nel suo insieme avrà raggiunto un livello di etica e consapevolezza tali da aver debellato definitivamente quelle forme patologiche di accumulazione compulsiva che sono alla base della situazione attuale.
E spero che questa domanda non sia uno dei tre colpi dopo i quali si è out.