(Duomo di S. Rocco ad Asiago, programma: romanticismo francese. Dopodomani tocca a noi. È pieno di gente, chissà quante desinenze in "in". Verrà a fare la recensione anche qui, il nostro tuttologo preferito? Noi lo aspettiamo fiduciosi...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Mi è caduto l'occhio su questa notizia:
RispondiEliminaNuova moneta unica per l’Africa orientale
"Gli stati coinvolti (ad esempio, possono essere citati la Somalia, la Tanzania, il Mozambico, il Kenya e l’Etiopia) si sono accordati su alcuni criteri che hanno a che fare con l’ambito macroeconomico, ma non sono escluse nuove intese in questo senso.
I criteri in questione, inoltre, sono estremamente semplici: limite per il tasso di inflazione non superiore all’8% e deficit di bilancio non maggiore della soglia del 3% rispetto al Pil, così come avviene in Europa.
In aggiunta, non bisogna dimenticare il debito nazionale, il cui limite è stato fissato al 50% dello stesso Pil..."
Non ha l'aria di quello che già conosciamo?
Al di là del folklore e del battibecco, l'articolo di Monacelli, seppur interessante e con spunti che possono far riflettere (tipo gli studi citati sulla produttività), rivela un'ignoranza di fondo delle teorie keynesiane, e soprattutto del pensiero di Nicholas Kaldor. Fa un calderone, parla di keynesiani in generale, che è una sciocchezza, e si vede che non ha letto granché. Solo alcuni spunti che mi hanno fatto capire la sua confusione:
RispondiElimina1) Analisi e differenze breve e lungo periodo.
2) Prezzi guidati dalla domanda secondo la teoria keynesiana.
3) Teoria KV come se fosse solo una questione di esportazioni.
4) Una fantomatica differenza tra domandisti e offertisti che la "rivoluzione copernicana" avrebbe sorpassato con la teoria dell'equilibrio. Questo oltre che povero intellettualmente è nel migliore dei casi una rilettura della storia del pensiero economico che lascia senza fiato (come dice lui).
Qualcos'altro sicuramente che ora non mi viene in mente. Tralasciando la confusione che fa sulla tesi sviluppata nel blog (cambio iniziale, assenza dello SME ecc).
Secondo me merita una lettura, per quel dato sulla produttività anticiclica che fa riflettere, per il resto temo che l'intero impianto teorico sia semplicemente incompatibile con la realtà e il dialogo sia molto arduo. Io certamente non saprei che dire a chi scrive:
"Supponiamo di essere in un mondo in cui i mercati sono imperfettamente concorrenziali e i prezzi sono rigidi nel breve periodo. Quindi le imprese hanno un minimo potere di mercato nel fissare i prezzi."
Di solito si suppone una cosa che non esiste. Che bisogno hai di supporre una cosa osservabile quotidianamente da circa sempre?* E così altre cose.
Però leggetelo se vi interessa, è argomentato e sta sui contenuti, e già questo va apprezzato, visto il sito che lo pubblica. Restano politicamente sterili (per me), ma è un altro discorso.
*Nessuno va al mare e dice "supponiamo che lì ci sia acqua, ecco, io mi farei un bagno". Tuffati e non rompermi le palle.
Sono molto d'accordo. Anche il secondo articolo, per quanto pure contenga spunti interessanti, ignora molte questioni, come ad esempio il ruolo della persistente svalutazione interna tedesca che può essere considerata come uno shock permanente.
EliminaInoltre, vorrei far notare alcune cose: la prima è come nei dibattiti sviluppati nei commenti il "nocciolo duro" dei fermadeclinisti sembri sempre più in difficoltà. Il secondo è come gli stessi commenti di alcuni rumorosi siano una lampante dimostrazione della teoria dell'euro come vincolo esterno.
La terza cosa è come Monacelli ammetta a più riprese, sostanzialmente, che l'euro faccia schifo a livello macroeconomico-monetario (ciclo Minskiano o "di Frenkel" etc.), e che ora quell'area d'opinione sia arrocata a difendere il punto per cui l'euro non ha avuto effetti sulla produttività: e quindi sono necessarie le riforme strutturali eccetera eccetera con le quali fermeremmo il declino eccetera eccetera e potremo "andare avanti [con l'euro]" eccetera eccetera (come fare, di fronte alle obiezioni sulle "aporie del più Europa", non è chiaro).
Tutte queste le considero vittorie "egemoniche" di goofynomics.
Ma per fare un altro esempio: Monacelli fa tutto un discorso su domandisti e offertisti, facendo passare Kaldor come un keynesiano da balera. Che io sappia, Kaldor per esempio, assieme ai colleghi, ha sempre sottolineato che la non-price competitiveness è più importante della price competitiveness. Ne trovi moltissime di citazioni e discorsi attorno a questo punto. Anche la stessa legge di Thirlwall a me pare che contempli questo aspetto quando parla di "income elasticities", se non ho capito male io. Quindi secondo la logica di Monacelli, Kaldor è un offertista.
EliminaInsomma, quel che voglio dire è che determinati autori erano coscienti che i due aspetti dovessero andare di pari passo, e tutto il filone di Cambridge attribuisce agli aspetti propri dell' "offerta" molto più peso di quel che gli danno altri.
Paolo, peraltro se sei interessato, come detto Monacelli esce fuori strada su diverse cose, una è che i keynesiani si perdono sulla stagflazione. Non è vero per niente, anzi, qui proprio Kaldor ne discute ampiamente. Ci vuole l'accesso al sito, però se vuoi un resoconto, qui è abbastanza buono. Come vedi non è che si son persi, anzi, una spiegazione coerente c'è stata, ma bisogna vedere se Monacelli l'ha letta. Il fatto è che Monacelli stesso discute continuamente di "equilibrio", la rivoluzione copernicana a cui si riferisce lui. Sempre il solito Kaldor ne discute in uno studio che qualcuno aveva anche segnalato qui nel blog, ora non lo trovo, comunque anche qui un riassunto buono. Questo sito è molto interessante, secondo me.
EliminaGrazie, dei collegamenti molto interessanti. Del resto sulla stagflazione anche Krugman ha fatto un discorso simile a quello dell'articolo, per cui si tratta(va) piuttosto di rincorsa tra prezzi e salari che di un fondamentale fallimento della teoria keynesiana, per cui non vedo la cosa come un'idea necessariamente discutibile e (in quanto) radicale: la banalizzazione di Monacelli è invece disarmante.
EliminaCi sono già economisti che vanno dal chirurgo a farsi asportare l'ultima i del cognome per avere anche loro la desinenza in "in".
RispondiEliminaPresenti esclusi ... ? ;-)
Eliminamagari potresti scoprire che esiste il pentagramma bivariato!
RispondiEliminaUna sera su Twitter, discutendo con 'O Munaciello e compari, mi sono sentita dire che la Curva di Phillips riguarda una previsione di inflazione, non descrive la situazione attuale. Come dire che adesso se c'è bassa inflazione e contemporaneamente alta disoccupazione è una coincidenza.
RispondiEliminaAggiungi alla lista professò, questo se incacchiato perche ti sei messo a chiedere li sordi.....credo che pensa che gli freghi il lavoro.
RispondiEliminaPer lui la soluzione della crisi è che me vendo tutto e scappo via.....sti cazzi
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2013/08/goofynomics-e-il-professorino-bagnai-e.html
Invito a leggere l'articolo a pag. 3 de Il Foglio di oggi sabato 17 agosto dal titolo "così la confindustria tedesca prospetta l'acquisto di Atene". articolo terrificante, e soprattutto in piena sintonia con quanto fu detto a Viterbo dalla dott.ssa Undiemi e da Alberto a proposito della riorganizzazione del fondo salva stati
RispondiElimina“Sì. Capisco il PD che la difende, ma è solo perchè non ha altro da dire. Se si toglie l'euro, che ci ha rovinati, tutta l'esperienza di governo del centrosinistra, con Romano Prodi e con Carlo Azeglio Ciampi, è finita. Che cosa hanno combinato gli eredi del PCI, da quando quel partito si è sciolto? Hanno procurato agli italiani un po' di miseria in più tramite la scelta di entrare nell'euro, compiuta per giunta in modo autocratico, senza alcun referendum. Mi sembra piuttosto che stiamo smantellando metodicamente lo Stato sociale proprio in nome dell'Europa…siamo di fronte a un'enorme ondata di disagio e di rifiuto da parte dei cittadini, ai quali è stato impedito di dire la loro quando dall'alto calavano decisioni pesantissime o, peggio ancora, presentate in maniera ingannevole. L'introduzione dell'euro venne esaltata come un grande passo in avanti e invece ha portato al dimezzamento dei salari. Facciamo una terapia di salasso dei contribuenti e di macelleria sociale senza limiti solo per poter dire che l'Europa, cioè la Germania con i suoi vassalli nordici, è una grande potenza? Non mi pare un valore per cui sacrificarsi. Non abbiamo un governo (se ce l'abbiamo, è quello tedesco), non abbiamo un esercito, non abbiamo una statualità di tipo elvetico o statunitense. Abbiamo solo una moneta, che serve alla Germania per imporre all'eurozona i suoi prodotti, peraltro validissimi, mentre noi italiani rinunciamo ad avere una forza espansiva sui mercati. Inoltre, per puntellare tutto ciò, bisogna bastonare la Grecia, mettere in ginocchio la Spagna, schiaffeggiare il Portogallo, stangolare Cipro….Ma neanche la Santa Alleanza arrivava a tanto. E non si intravede una prospettiva a questo calvario.” Tutta l'Europa orientale è ai loro piedi. Polacchi, sloveni, slovacchi, romeni, bulgari sono in ginocchio con il piattino in mano e riconoscono la Germania come paese leader. In fondo così si realizza il grande sogno del Fuhrer, il primo vero “europeista”. L'unico suo errore fu pensare di raggiungere quel risultato con i carri armati.”Bene, le Merkel ha raggiunto quegli scopi europeisti che Hitler non riuscì a portare a termine. Evidentemente l'euro è ben più potente dei carri armati. A parità di manipolazione mediatica e propaganda, s'intende. Luciano Canfora noto filologo e appassionato studioso di storia antica, ha recentemente dato alle stampe la sua ultima fatica (“Intervista sul potere”, ed. Laterza)
RispondiEliminaDonazione fatta (dalle ferie).
RispondiEliminaIl giorno dopo ho cenato in un ristorante greco (a Parigi). Quando ho discusso brevemente con il titolare della situazione nel suo Paese, lui ha riassunto con una sola parola: CARESTIA.
La crisi greca la conosco grazie (oltre al Prof) a blog quali vocidallestero, orizzonte48, ecc.
Ma la parola "CARESTIA" mi ha lasciato un amaro in bocca difficilmente descrivibile.
Appoggiando l'iniziativa di asimmetrie SO di aver fatto la cosa giusta, l'unica possibile.
Magari saremo sconfitti, ma battersi per questa causa è per me un onore che voglio condividere con voi.
Nel 2010 due cervelloni dell’Università di Harvard e del Maryland, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, hanno pubblicato un lavoro sulla prestigiosissima American Economic Review con la quale dimostravano che rapporti debito/PIL superiori al 90% sono associati a tassi di crescita economica significativamente più bassi, e in media nulli o negativi.
RispondiEliminaE così il carissimo Olli Rehn, commissario UE per l’Economia, ha tuonato:
«È ampiamente riconosciuto, sulla base di seria ricerca scientifica, che quando i livelli del debito pubblico salgono oltre il 90% tendono a presentare una dinamica economica negativa, la quale si trasforma in bassa crescita per molti anni.»
E così il via al Fiscal Compact e alle politiche di austerità dell'eurozona.
Dettaglio non trascurabile per noi, ma, a quanto pare, trascurabilissimo per Nostri Euroburocrati: altri econoministi hanno recentemente rivisitato il lavoro di Reinhart e Rogoff (R-R) e si sono accorti della presenza di errori metodologici e, addirittura, di un errore grossolano nei calcoli statistici effettuati tramite il foglio di calcolo Excel, al punto che la vicenda ha preso ironicamente il nome di EXCELGATE.
R-R hanno cercato di giustificarsi ma il premio nobel Paul Krugman li ha, letteralmente, ridicolizzati e continua a farlo dalle pagine del NYTimes.
Viene da chiedersi: ma è mai possibile che accada una cosa del genere? e ci hanno fatto pure inserire il pareggio di bilancio in Costituzione? Non bastava l'euro? le politiche monetaria e fiscale del Nostro Paese a quale Paese sono state mandate? i nostri mezzi di informazione (a parte internet) non dicono nulla?
Siccome volevo far crescere la mia rabbia oltre il limite contenibile, avevo intenzione di nutrirla leggendo Europa kaputt di Rinaldi ma non riesco a trovarla nelle edicole del ferragosto romano.
RispondiEliminaSarà a causa del ferragosto?
Mi sembra che la distribuzione sia molto in ritardo.
Sapete come reperirlo?
Comprato a Palermo e letto. Ne vale sicuramente la pena.
EliminaSpero di potergli fare i complimenti di persona al Goofycompleanno...
Caro Paki impresa molto ardua. Per qunto mi riguarda ho trovato il libro di Rinaldi in edicola alla stazione dopo aver girato decine di edicole.secondo l'autore bisogna insistere con gli edicolanti che lo richiedano a Piscopo editore.Casomai vai il12 sett alla presentszione del libro alla Camera e li lo troverai.
RispondiEliminaGrazie per info, non ne ero al corrente.
EliminaFarò di tutto per esserci, sarà certamente un bel meeting
Argh, vedendo le foto della console dell'organo (mi sembra un Mascioni) ho avuto un leggero attacco d'invidia per l'organista del Duomo di S.Rocco.
RispondiEliminaE' cosa rara invece vedere organi a canne nelle chiese costruite di recente, come nella mia parrocchia di città dell'hinterland milanese, dove bisogna accontentarsi di organi elettronici (un Gem nel mio caso).
Rientrando invece sull'argomento economia, rilevo che la crisi si vede anche da questo mio punto di osservazione di organista liturgico: fino al 2011 i matrimoni erano sui 15 all'anno di media nella mia parrocchia, nel 2012 brusco calo a 6, quest'anno se ne prevedono 3 o 4. E il costume è cambiato: non più cerimonia di matrimonio singola, ma matrimonio all'interno di normale celebrazione di messa domenicale, per diminuire i costi di organizzazione da parte degli sposi (compreso il costo dell'organista, ma di questo non ne faccio un dramma visto che lo spirito con cui suono è per il piacere di suonare in chiesa, per cui in questi casi non faccio comunque mancare niente del repertorio nuziale classico).
...e non sei ancora arrivato a quelli che ti dicono che preferiscono usare un lettore mp3 perché costa meno...
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