Visto che ne stiamo parlando, vi regalo un'anticipazione dal libro:
A parte la solita storia (dopo il settembre i tassi cominciano a scendere, salgono prima, per fermare l'emorragia di riserve, senza riuscirci), ribadisco l'altra nota storia: non vi fu praticamente alcun effetto visibile sull'inflazione. Chi dice il contrario ha bisogno di un oculista o di uno specialista di qualche altro tipo.
Si accettano suggerimenti (ma non dovete farli a me, anzi, teneteli per voi)!
(il tasso a breve è il Money Market Rate, l'inflazione è calcolata come variazione tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo, la svalutazione come variazione del tasso di cambio lira/Ecu - per cui variazioni positive indicano una svalutazione, cioè che occorrevano più lire per acquistare un Ecu).
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Repetita juvant? Mi sa di no...
RispondiElimina...anfatti. Tanto se non vogliono vedere le "evidenze" è come parlare a un muro.
EliminaPiuttosto, il dato confortante, per quanto "ci" riguarda, è che la situazione di spesa pubblica "sotto controllo" e di conseguente saldo primario già realizzata, dovrebbe (ma dipende da chi sarà al governo, come hai evidenziato) evitarci la limitazione della crescita determinata da recessive manovre di consolidamento del bilancio (ulteriori), simultanee come nel 1992, all'espansivo ritrovato saldo del current account.
Ma certo, ai fini anche inflattivi, quello che è sconfortante è che più si va avanti nello smantellamento industriale italiano per pagare nel breve i creditori, via austerità, più si profila il pericolo dell'effetto strozzatura e della non "sostituibilità" immediata di beni nazionali a quelli importati, divenuti non più convenienti.
(Lo dico per quanti si fossero "collegati"...in questo momento, dato che sono cose già qui dette, mesi fa, che comunque fa bene ripetere per una più vasta platea...o no?)
Solo qualche dato per completare l'efficace tuo commento:
EliminaQuesto articolo e quest'altro ci danno l'idea dell'andamento della disoccupazione italiana che tanto bene fa alla curva di Phillips che ForneroMonti stanno utilizzando in Italia assieme all'aumento pressione fiscale per calmierare l'import. Le loro azioni danno il via a giusta manifestazioni di rivendicazione come questa e pure questa . Altro dato non trascurabile, la mortalità imprese italiane visibile qui (dati tuttavia non aggiornati e quindi correzioni o ulteriori fonti sono super-accettate) e qui invece quali siano le forme giuridiche a "sopravvivere" all'austerità "auto-imposta" del governo (BCE-BuBa) italiano in carica. Da notare in merito a quest'ultimo link, una volta aperto, gli indici dei fatturati visibili sulla sinistra per Industria, Artigianato, Commercio, Servizi, Turismo...direi che di questo passo caro Quarantotto l'effetto "strozzatura" diventa un pericolo non di poco conto. Saluti.
Cavolo avevo scordato questo in merito agli effetti austerità autoimposta sulla vita delle persone. Così possiamo dire che abbiamo un quadro completo della situazione. Ah, l'altro giorno sul FQ avevo postato un commento col mio "mantra" preferito: irresponsible borrowers can’t exist without irresponsible lenders . Credi che me l'abbiano pubblicato? Seeeee....
EliminaGrazie per i link ai dati aggiornati, Flavio.
EliminaNon li possono nascondere ma già accorrono puntuali i Soloni a spegnere il fuoco, ripetendo i soliti mantra del "il risanamento non va interrotto, maggiori tagli alla spesa pubblica e riduzione tassazione alle imprese", "la recessione era già preventivata" (sì, a dicembre la stima per il 2012 era -0,5% corretta al -1,2% di aprile corretto grappa al 2013...), "le maggiori esportazioni compenseranno il calo della domanda interna", "le riforme strutturali non vanno più rinviate" (ergo deflazione di salari e stipendi, ulteriore riduzione garanzie sindacali)". Più un mantra che ultimamente hanno imboscato perché la sua attuazione è imminente: "ora è il momento di abbattere lo stock di debito pubblico". Il solerte droide-vampiro Grilli qualche giorno fa aveva prevenuto i terrificanti dati Istat ricordando come le "dismissioni" varranno da sole un punto di Pil UNA TANTUM - ebbravo Grilli, ma così son buoni tutti a vendersi i gioielli di famiglia col culo degli altri!
Dopo la spremitura la svendita e tutti gli uomini del Presidente avranno finito "i compiti a casa", lasciando il cerino in mano agli utili idioti di Merkel in parlamento. Per questi l'ultimo mantra l'ha già assegnato il Presidente: "indietro non si torna, bisogna essere credibili, avanti con l'Europa". Avanti compagni progressisti, che alla fine del tunnel c'è il 1992...
PS_Secondo quelli che "Bagnai non va al popolo" il prof cosa dovrebbe fare? Andare sotto il traliccio e spiegare a quell'uomo disperato la curva di Philips? Oppure noi tutti salire sui tralicci declamandola in prosa "semplice"? Se solo la soluzione fosse così semplice...
Infatti a questo serve Goofy. Il concetto di questo blog non è "armiamoci e partite" all'arma bianca contro il gotha finanz/capitalistico, con bastoni, caschi ecc. NO. Non è questo il punto. L'azione conclamata a cui questo blog aspira non è il "movimento", ma il "pensiero". Non ci vuole molto per fomentare l'odio e la violenza "fisica" ancorché verbale. Per quella basta Donald!! Qui si vuole combattere l'incipiente ma già attiva macchina del neo-liberismo spinto in salsa "democrat" con cui si presenta ai nostri occhi il "lodenato", con una cosa sola, una soltanto: la Conoscenza (La conoscenza è l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori). Guardiamo quanto è stato fatto in questi anni alla scuola o ai beni culturali. Distruggendo la Storia, la nostra Storia, hanno distrutto la nostra coscienza (dal latino Cum-scire "sapere insieme"). Deve essere questa la nostra grande forza. Non esiste l'uomo che ci porterà fuori da questo travaglio (nomen-omen). No. Ci hanno abituati allo "stellone" che adombra il capo degli eletti (Mussolini, Berlusconi, Prodi, Monti), taumaurghi che avrebbero dovuto perseguire, secondo i racconti dei mass media, il bene comune del nostro popolo e del nostro futuro. Non esiste ciò. Per troppo tempo abbiamo lasciato che fossero gli altri a decidere: non per nostre intrinseche colpe - i media main-stream non ci hanno mai detto la verità né tantomeno i politici - piuttosto perché ci siamo affidati, ed abbiamo affidato la nostra fiducia, a persone non meritevoli, dando per scontato il fatto che tutto ciò che ci veniva propinato (vedi querelle Boccia-Borghi ad esempio) fosse vero. Non abbiamo mai, diciamo, verificato le "tesi" dei nostri governanti. Le abbiamo assimilate acriticamente. Hanno colpito con le mezze verità le nostre menti. E noi, non avendo gli strumenti per verificarle, le abbiamo date per scontate. Partiamo da due presupposti: 1) ci hanno tolto i mezzi per una scuola che formi una coscienza condivisa ed individui culturalmente consci del proprio passato e del proprio presente 2) hanno sostituito la scuola con il media più pericoloso, la tv. Sommiamo i due addendi: il risultato è una massa di "piddini" scalcianti pronti per la centrifuga mediatica. Goofy (e il professore) sono uno strumento (il profe mi scuserà) per arrivare al "conoscere insieme". Solo "conoscendo insieme" potremo creare nuovamente quella coscienza di classe che è stata persa in questi decenni. Pensiamo a come "once upon a time" (una volta) i braccianti o gli operai lottavano gli uni accanto agli altri. Perché lavorando fianco a fianco formavano un pensiero unico e lottavano per maggiori diritti! Ora questo non c'è più: i lavoratori sono divisi, il sindacato è diviso. Solo l'Unione fa la forza. E l'unione, la coscienza e la consapevolezza di quello che ci sta accadendo intorno, sono il fine a cui aspira questo spazio e tutti i professori o altri blog che il profe ( e tutti noi) ha menzionato o ci segnala. Tutto quello che c'è qui dentro deve portare a formare persone con una precisa idea di come dovrebbero andare le cose. Solo così, con il passaparola, con la lettura, con lo studio, riusciremo a formare un pensiero critico e lottare insieme per un unico fine. Questo è quello che qui si sta preparando a mio avviso. Solo così, con la "conoscenza", riusciremo ad abbattere il nemico. Ma tutti assieme, in una unica grande "massa" pensante di individui che non accettano acriticamente ogni imposizione che viene dall'alto, ma se necessario la contestano perché sbagliata, e lottano per cambiarla. L'assopimento delle coscienze è il miglior viatico per il potere, nel cammino verso la lotta di classe "al contrario", per la vittoria. Noi dobbiamo impedirla.
Elimina2^ e ultima parte (profe non lo faccio più promesso): Gli strumenti che troviamo quotidianamente qui sono innumerevoli: quando sentiamo dirci che "il risanamento non va interrotto" dobbiamo ricordarci sempre che il tema sottinteso è quello del famoso "debitopubblico" che nulla centra con il problema imperante sul nostro paese. I conseguenti tagli alla spesa pubblica e riduzione tassazione imprese avranno due effetti, cali di PIL in percentuale identica ai tagli della spesa (ma qui Quarantotto, Istwine, o tutti gli altri mi potranno correggere) e mancato raggiungimento dei suicidi parametri di "pareggio di bilancio". La detassazione del lavoro, immagino soprattutto quello export, sono di per sé anche giuste, ma dovevano essere fatte prima, spostando l'assurda tassazione da lavoro/dipendente a rendita. Ma come può, chi vive di rendita appunto (BCE ecc.) tassare la rendita o le transazioni finanziarie? Pare di sentir parlare la FED sulla vigilanza a cui erano state sottoposte le banche poco prima del crack Lehman...il controllato che fa pure da controllore...una genialata. "Le maggiori esportazioni compenseranno il calo della domanda interna": c'è un piccolo problema, anzi tre: verso l'UEM, in piena deflazione, a chi esportiamo se la gente non ha soldi ed è disoccupata/precaria? Fuori UEM, a chi esportiamo se l'economia mondiale, causa problemi Eurozona, rallenta? Terzo: con euro rafforzato a 1,28 circa, chi cavolo compra le nostre merci? Con cambio sopravvalutato, quindi non convenienza dei nostri prodotti e svendita a "investimenti esteri", l'unica cosa a cui aspirano le cosiddette "riforme strutturali" è l'importazione di una forma di contrattazione di lavoro non dissimile da quanto già presente in Germania. Così che una volta acquisite le nostre aziende manifatturiere, possano trovare le stesse "garanzie" presenti nel loro paese. Punto. Sulla riduzione del debito pubblico UNA TANTUM, non credo ci sia da aggiungere in merito alla cazzata che Grilli, scientemente ha sparato. Svendere così il patrimonio abbatte lo stock, certo, ma in quale logica, se i mercati, come più volte detto, se ne fottono del debito pubblico ma basano i loro indicatori di "convenienza" a prestare ad un paese verificando altri parametri tutti interconnessi fra loro? noi siamo un paese con una moneta sopravvalutata che soffoca il nostro export e di riflesso la nostra economia, e per ovviare al crescente problema di deficit delle partite correnti (troppo import) andiamo, con grande arguzia, ad aumentare la tassazione ai cittadini, impoverendoli ancora di più, strozzando di riflesso il mercato interno e causando la morte delle imprese che giocano su questo campo, chiudendo i rubinetti del "pubblico" perché "spesapubblicaimproduttiva", cioè dell'unica ancora di salvezza che potrebbe essere loro d'aiuto.. Visto brevemente ciò, mi chiedo, a che cazzo dovrebbe servire abbattere il "debito pubblico"?!?!?! Grilli gli ortotteri ce li ha in testa a quanto pare...
EliminaAiiuvant,aiiuvant,
RispondiEliminainsisti per favore !!
Io ho un amico specialista,
è un proctologo,
e lo consiglierei alle persone
a cui è più facile metterlo in culo che in testa
(piddini e luogocomunisti)
e che ho smesso di considerare persone degne di risposta.
Prof c'è sempre l'altra soluzione: "togliti dai piedi, piddino coglione"...
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/09/10/news/la_francia_si_spacca_sulle_tasse_ai_ricchi_e_arnault_fa_marcia_indietro_resto-42267956/
Avendo avuto un dibattito in rete, posto una risposta che ebbi. Ossia che il tasso di inflazione non cambiò perché la manovra del Governo Amato aveva depresso la domanda interna. In assenza di quell'intervento, essa sarebbe aumentata.
RispondiEliminaO forse, in realtà e se ho capito bene, quella manovra era strettamente legata proprio alle "difese monetarie" messe in atto dalla Banca d'Italia,e, in un certo senso aveva lo stesso scopo dell'austerità espansiva di oggi (aiutare chi fa shopping dall'estero mettendo in ginocchio il Paese, amplificando gli effetti della crisi valutaria).
Vorrei capire bene quali erano i legami tra la crisi valutaria e la manovra messa in atto, allora, dal Governo. Perchè la manovra sarebbe servita ad aiutare la Banca d'Italia a "difendere il cambio"?
Ogni riferimento a persone nel nome dato all'immagine contenuta nell'articolo è puramente voluto....
RispondiEliminaSaluti a tutti.
Prof. ci piazzi almeno un index vuoto in quella cartella :-)
EliminaFatto. Dici che serve? Io sono per la diffusione della conoscenza...
EliminaA parte considerazioni di sicurezza (sarebbe buona cosa disabilitare lato server il listing), penso che le immagini (e non solo quelle) è bene che siano rintracciabili solo se collegate al loro contesto, per svariate ragioni (tra le quali l'indicizzazione).
EliminaGuardo il grafico e mi dico: "Questo Bagnai è un'ostetrica!". Preferisce che capiamo con le nostre forze, piuttosto che impartirci la spiegazione che noi, magari, recepiamo pigramente...
RispondiEliminaLa domanda che sorge spontanea è: ma perché nell'ottobre del '92 la lira si rivaluta rispetto all'ECU? Pippo lo sa... ("è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”)
Credo che inizialmente il su e giù fosse frutto più che altro di speculazione.... Un anno dopo la svalutazione c'è ma più contenuta e il tasso di rendimento continua a decrescere grazie al surplus della bilancia commerciale (da -29 a + 20 mld ). Questa è una mia supposizione gradiró comunque la smentita di Alberto.
EliminaCaro Eco azzardo:
Eliminaperchè subito dopo la svalutazione chi aveva raggranellato riserve in valuta "pregiata" (immagazzinata grazie a Bankitalia che aveva "sparato" tutte le riserve fra luglio e agosto per difendere il cambio) accorre a prendersi il meritato "divedendo" acquistando lire svalutate e facendo quindi "rafforzare" il cambio nominale. Profe è giusto?
Ah, e anche perchè passiamo praticamente da una situazione di indebitamento ad una di credito estero (ma quello credo che arrivi un pochino dopo e non verta sul periodo richiesto). Un saluto
EliminaIo dico che il 92 fu un periodo di ampi riallineamenti. Non solo l'Italia svalutò, ma anche altri paesi. E quando loro svalutavano, noi rivalutavamo. Notate che il grafico riporta il cambio lira/ECU.
EliminaVero!!! Non ci avevo pensato...
EliminaSe non si fosse ancora capito, NON VOGLIONO VEDERE... per gente come Boccia la negazione dell'evidenza è condizione necessaria per mantenersi incarichi/poltrone/prebende... ma davvero qualcuno pensa che gliene freghi qualcosa delle sorti della nazione? Francia o Spagna, basta che si magna (bene, se possibile, ma ci si accontenta quasi di tutto).
RispondiEliminaPoi ci saranno anche quelli in buona fede, che non capiscono di base, non sanno leggere un grafico etc: per il loro il problema è costituito dai santi fondatori (Prodi, Ciampi, etc etc), che se ne parli male è come entrare in chiesa e sputare nell'acqua santa. Ora, è sicuro che il ristrutturato/licenziato/precario/in
mobilità/disoccupato/esodato per loro non vota... non tutti ringraziano, quando vengono malamente sodomizzati... ma la dirigenza PD se ne sbatte, perche' gli ultimi sondaggi li danno al 27%, e questo è più che sufficiente (da cui il malanimo nei confronti di Renzi: la torta è ancora lì, miracolosamente, non vogliono che sia l'ultimo arrivato a fare le parti).
In un articolo di Open Democracy (“ A complex conflict constellation: distributional conflict in the euro crisis”) viene discusso come la moneta unica abbia avuto il duplice effetto di INTERNAZIONALIZZARE e SNATURARE il CONFLITTO DISTRIBUITIVO ( se si vuole, la vecchia “lotta di classe”), ovvero quel conflitto che vede tradizionalmente opposti, nella conquista di quote maggiori di ricchezza nazionali, gli interessi delle classi PIÙ ABBIENTI e quelli dei LAVORATORI.
RispondiEliminaLa tesi sviluppata è quella esposta qui di seguito.
Quando una nazione conserva o ripristina la sua valuta, la composizione degli squilibri commerciali causati da importazioni in eccesso di esportazioni avviene attraverso quello che la gente considera, spesso con indifferenza o rassegnata accettazione, solo un freddo meccanismo di autoregolazione del mercato: la svalutazione del cambio, ovvero la fisiologica riduzione del valore della moneta nazionale conseguente alla minore domanda della stessa. Essa, in un regime di cambi flessibili, avviene giorno per giorno e non di colpo, quindi non si generano shock valutari prima e finanziari dopo.
La svalutazione, dal punto di vista degli effetti sociali, in genere, non accende o inasprisce gli animi più di tanto: al più genera malcontento per l'aumento dei prezzi di certi beni di importazione non sostituibili con produzioni locali o una richiesta di aumenti salariali.
I conflitti sociali, in ogni caso, non travalicano i confini nazionali e posso essere smorzati con politiche di sostegno ai redditi più bassi. Quanto alle ritorsioni dei concorrenti, esse assumono, nella maggior parte dei casi, la forma di imposizione di dazi e tariffe sui beni provenienti dal paese in questione, ovvero blande politiche protezionistiche. In altre parole, se la svalutazione è CONTENUTA (come quella che ha recentemente sperimentato la sterlina o quella del nostro paese nel' 92), essa è quasi indolore e il vero, unico rischio è, per lo più, qualche scaramuccia a livello politico.
Quando invece una nazione rinuncia alla sua valuta per godere del privilegio ( non “esorbitante” ) dell'euro, l'onere del riaggiustamento viene a ricadere sul mercato del lavoro: la riconquista di competitività e il rilancio delle esportazioni possono avvenire solo attraverso provvedimenti COERCITIVI di liberalizzazione/precarizzazione dello stesso, la riduzione delle tutele sindacali, l'abolizione della contrattazione collettiva, la disciplina salariale, il peggioramento degli standard di vita, questo nella stessa misura, anzi più, che in Germania. In tal modo il conflitto distributivo SI EUROPEIZZA anch'esso e assume la forma di lotta di POVERI ( i lavoratori greci, spagnoli, portoghesi, italiani) contro altri POVERI ( i lavoratori tedeschi), questo perchè, come ormai ampiamente riconosciuto, le ricche elite finanziarie, industriali e politiche tedesche hanno perseguito e stanno perseguendo una politica (salariale) che prima di essere del tipo beggar thy neighbour è del tipo BEGGAR THYSELF o meglio THY WORKERS.
Per chi ha studiato una lingua diversa dall'inglese:
beggar (ˈbegəʳ) = impoverire, ridurre in miseria o in generale arricchirsi, trarre vantaggio a spese degli altri
thy (ðaɪ) = (il) tuo (forma antica o letteraria)
neighbour (ˈneɪbəʳ) = vicino ( di casa, di frontiera, ecc..)
thyself (ðaɪˈself) = te stesso (ant. o lett.)
workers (ˈwɜː.kəz) = lavoratori
Come sottolineato nei vari commenti a questa deriva, potenzialmente esplosiva dal punto di vista dell'armonia sociale e del quieto vivere tra i popoli, ha dato un contributo fondamentale l'opera di disinformazione orwelliana svolta da una certa classe politica e certi organi di informazione ( carta stampata e digitale, televisioni, ecc..) allineati, per vari motivi, non sempre onesti, disinteressati e/o sentimentalmente visionari, con i “poteri forti” che hanno voluto l'euro, contro i popoli, contro la democrazia, contro l'equità distributiva e contro la stessa razionalità economica.
RispondiEliminaOvviamente ( e anche questo è stato già osservato ) dire la verità oggi avrebbe il suo costo.
Avrebbe un costo inanzitutto per la provinciale classe politica italiana che vuoi per incompetenza, vuoi per incoscienza o per un FREE-RIDER PROBLEM (menefreghismo), vuoi per semplice vanità ( o SUPERBIA?; per la differenza vedere il PS) hanno fatto di tutto per non perdere l' “appuntamento con la storia”. E ci sono evidentemente riusciti.
Avrebbe un costo anche e soprattutto per la Germania. Oltre al danno economico generato dalla ridenominazione dei crediti tedeschi in lire, pesos, dracma, ci sarebbe il DANNO REPUTAZIONALE.
Secondo l'analisi di alcuni giornalisti per la prima volta dal secondo dopo guerra i tedeschi si sono sentiti veramente in diritto di non provare più sensi di colpa e di assumere quella che gli anglosassoni chiamano l'HIGH MORAL STAND (= una posizione di superiorità morale). Essi sono stati i protagonisti di una narrazione, quella ufficiale, propagandata fino ad oggi dai loro organi di stampa, in cui i cattivi erano gli altri: gli sfaticati lavoratori dell'allegro e festaiolo club mediterraneo e i politici mercenari da essi eletti come rappresentanti, con il loro folto e costoso seguito di parassiti: burocrati, parenti, amici, amici degli amici, intrallazzatori e profittatori, variamente corrotti e corruttori. Tutti questi “peccatori” “meritano” oggi una “punizione stile vecchio testamento” nella forma di un'intransingente austerità.
Man mano che, dati alla mano, emerge che le classi dirigenti tedesche hanno una responsabilità di primo d'ordine nelle tribolazioni che sta vivendo il nostro continente e, in particolare, il popolo greco, è ovvio che i tedeschi, anche quelli incolpevoli, ovvero vittime loro stessi, rischiano di apparire, una volta di più, come i malvagi ( e come malvagi, essi hanno, nelle crude parole utilizzate in un altro blog, “un curriculum di tutto rispetto” ) di turno, ovvero di questa brutta storia ( è opinione condivisa che, oggi come oggi, l'Europa della moneta unica, o se si vuole “la casa comune europea” tanto cara ad una certa sinistra “figlia dei fiori” e romanticamente sognatrice, almeno nelle parole, rischia di somigliare più all'Unione Sovietica e alla Yugoslavia che agli Stati Uniti d'America ).
Caro Humble Learner,
EliminaNon posso che essere d'accordo.
Proprio ieri un tedesco ha comprato le sigarette e non è uscito finché il tabaccaio non gli ha dato uno scontrino, non c'è stato verso di fargli capire che non serviva perché il tabacco è monopolio di stato. Appena è uscito ho osservato che era una vittima della propaganda. Al che è cominciata la discussione, tutti dicevano che il prossimo anno verranno con le lire, che dobbiamo uscire dall'euro (eravamo una decina tra indigeni e turisti), ad una signora che ha nominato l'inflazione sono saltati addosso dicendo chissenefrega, meglio un po' d'inflazione che la disoccupazione, il precariato e le aziende che chiudono.
Un altro tedesco più anziano che parlava un po' italiano e inglese molto simpaticamente ci ha chiesto di capirlo, gli hanno detto che l'Italia era sull'orlo del fallimento, lui viene qui e trova che il cibo è migliore, la gente più sorridente, le donne più belle di sua moglie, per non parlare del mare e del paesaggio. Ha anche detto che sarà difficile ci facciano uscire perché comincerebbero i problemi con i lavoratori e gravi tensioni sociali che rischierebbero di far deflagrare la federazione tedesca dato che sono più di 20 anni che la colpa della riduzione in miseria del popolo è addossata prima ai tedeschi dell'est e poi agli altri popoli dell'UE. Il signore ci ha detto che i tedeschi dell'est si considerano annessi, usurpati del loro tessuto produttivo e ridotti in semischiavitù (sono i più precari e sottopagati) e gli altri cominciano ad avere dubbi sui "sacrifici" fatti da oltre 20 anni per la patria, con la complicità dei sindacati, ci ha raccontato che ci sono state manifestazioni a favore dei greci lo scorso inverno. E la propaganda è diventata più aggressiva perché i problemi politici della posizione tedesca di difesa a oltranza degli interessi della plutarchia sono più evidenti. Quindi probabilmente aumentaranno gli stipendi in Germania, concederanno qualcosa alla BCE e faranno affari in giro per l'Europa, per andare avanti ancora un po' anche se a lui non dispiacerebbe tornare a trovarci con le lire il prossimo anno.
Insomma il vincolo esterno serve anche ai tedeschi e i piddini di tutta Europa sono uniti.
(Humble house(ex)wife)
p.s. ieri dal bagno i clienti salutavano dicendo: - Allora al prossimo anno con le lire!
Grazie per le testimonianze dirette descritte (=le testimonianze dei lavoratori tedeschi) e per aver accompagnato con le stesse e la simpatia e il calore umano proprio dei tuoi interventi le fredde analisi economiche e sociologiche che ho cercato di riassumere al meglio.
EliminaConsiderato il fatto che la Germania non è stata, contrariamente a quanto si vuol far credere, un POLO DI CRESCITA per l'Europa ma le sue esportazioni sono aumentate a danno di quelle di Italia, Spagna, Portogallo...e non a danno della Cina o di altri paesi dell'area extra-euro, certi osservatori parlano della situazione degli ultimi dieci anni anche come dell'ennesima GUERRA FRATRICIDA di questo vecchio continente scatenata dalle velleità egemoniche delle elites tedesche.
RispondiEliminafree-rider (fri:'ˈraɪdəʳ, chi viaggia senza pagare) problem = atteggiamento di disinteresse per le conseguenze causate da azioni EGOISTICHE a discapito della comunità = cura esclusiva del proprio personale tornaconto.
PS: La differenza fra superbia e vanità è che la prima è un profondo e fermo convincimento della propria SUPERIORITA', mentre la seconda è un “corteggiare” (=cercare di impressionare) gli altri perchè maturino il suddetto convincimento, così che un giorno esso diventi una certezza personale. La superbia è spesso altezzosa e silenziosa, la vanità è generalmente loquace. I due atteggiamenti non sono sempre giustificati da reali pregi e qualità eccezionali.
Sume superbiam quaesitam meritis.
Non so il latino ( del resto non sono nata nella capitale culturale d'Europa; piuttosto in una mosquito-riddled backwater ) ma suona bene in chiusura (da un tocco di GRAVITAS).
Secondo i siti web che ho consultato si tratta di una citazione oraziana e significa “Sii superbo nella misura giustificata dai tuoi meriti”.
I cimiteri comunque sono pieni di persone “insostituibili”, che sono state sostituite. ( George Clemenceau )
...e di lettori che pubblicavano commenti a puntate (Alberto Bagnai). Tu però almeno scrivi bbene...
EliminaRimanendo in tema di DANNO REPUTAZIONALE, esso riguarda anche le banche, ma queste, com'è noto, non si fanno problemi. Non si fanno problemi neppure se lo Stato, violando uno dei dogmi sacri del credo neo-liberista, si fa GRANDE per salvarle. Ciò vale soprattutto in America dove lo Stato, a detta di certi politici collusi con la finanza, non dovrebbe esistere per prendersi cura dei suoi cittadini più “prigri” e “incapaci” dalla culla alla tomba, ma, evidentemente, per salvare le varie AIG, Citigroup, Bear Sterns.... tutte le volte in cui, prese da un attacco di “irrational exuberance” [i'ræʃənəl ɪg'zju:b(ǝ)r(ǝ)ns], finiscono per mettere a repentaglio la loro stessa esistenza e spesso anche la salute dell'economia statunitense e mondiale ( perchè, si sa, se gli USA prendono un raffredore, ovvero non consumano più, gli altri paesi si ritrovano con la polmonite, ovvero con una “recessione” e, nel caso di stati come la Cina, disordini di piazza, in corso ).
RispondiEliminaIl danno reputazionale dovrebbe esserci anche a carico di certi politici e/o economisti, dal pedigree più o meno illustre, cheerleadersˈ(tʃɪəˌliːdəz) di quel trentennale esperimento neoliberale e di quelle perverse politiche regressive riconosciute in una certa letteratura economica come una delle premesse del fallimentare progetto della moneta unica. Come sottolineato in varie pubblicazioni (alcune risalenti alla fine degli anni'90 o inizio del nuovo milennio; per esempio Bell, S. 2002 !! “Convergence Going In, Divergence Coming Out: Default Risk Premiums and the Prospects for Stabilization in the Eurozone.” ), essi hanno evidentemente creduto, oltre che nei guadagni di credibilità e nella forza disciplinante dell'euro:
- nella possibilità di implementare politiche fiscali in una moneta straniera (= una moneta che il governo italiano non può né stampare, né prendere in prestito dalla BCE, ovvero una moneta che può procurarsi solo tassando il settore privato e/o indebitandosi sui mercati finanziari, questo in competizione con le imprese )
- in un concetto di Stato avente come unica preoccupazione quella di tranquillizzare i mercati piuttosto che la crescita e l'occupazione
e, si può aggiungere,
- nella generosità di una Germania che si “sarebbe presa cura di tutti”, ovvero dei simpatici “cuginetti prodighi” del Sud.
Il tempo ci dirà l'entità e le conseguenze, SE MAI CI SARANNO (non é che la meritocrazia sia il forte di questo paese), del suddetto danno reputazionale.
PS1: Come specificato da vari papers, tranquilizzare i mercati significa realizzare un surplus di bilancio così da:
- garantire il servizio del debito senza ricorrere a comportamenti “di tipo Ponzi” ( = emissione di nuovo debito per pagare gli interessi su quello vecchio = “Ponzi finance” nella teoria di Minsky );
-poter rimborsare (e ritirare dal mercato) quei titoli che non vengono rinnovati.
PS2: Premi Nobel a parte, un altro economista affiliato al Levy Institute osservava, in tempi non sospetti (=nel lontano 1999), che i mercati, in presenza di una crisi, avrebbero richiesto ai governi europei un consolidamento fiscale, cioè un taglio alle spese, come condizione per accordare loro FIDUCIA e CREDITO. Il rischio, puntualmente confermato, ovvero previdibile e previsto, era quello di dover attuare politiche pro-cicliche in una fase di stagnazione o depressione dell'attività economica (Forstater, M. 1999. “The European Economic and Monetary Union: Introduction.”).
Caro Bagnai,iuvant iuvant semper iuvant !
RispondiEliminaNon demoralizziamoci se qualche piddino si prostra
"Haec omnia tibi dabo, si cadens adoraveris me!”,
Né se qualche seme viene disperso.
"..una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. 5 Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. 8 Un'altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9 Chi ha orecchi oda».
L'importante è fare la propria parte (di bene).
Ad maiora
Se proprio vogliamo andarci giù di latinorum, a costoro sembra piu' appropriato "Probitas laudatur et alget" , intendo ovviamente costoro come i laudantes... (povero Giovenale, massacrato da deliranti traduzioni e interpretazioni sparse per la rete...)
RispondiEliminaLa chiarezza di questo grafico è commovente!
RispondiEliminaForse ho capito come funziona il meccanismo. Provo a spiegarlo (se sbaglio autorizzo a bacchettarmi senza pietà).
RispondiEliminaIl tasso di interesse sale per attirare capitali, ossia i marchi di cui si ha disperatamente bisogno per difendere il tasso di cambio (la "lira forte", ancorata allo SME).
I mercati, però, sanno che "la lira non è forte" e questo si riflette anche sui titoli pubblici, che in lire sono denominati. Infatti il famigerato spread era oltre i 700 punti (proprio perché, come oggi, sanno che gli viene attribuito artificiosamente un valore che non hanno, e questo lo si sconta con un tasso di interesse elevato, soprattutto nel lungo periodo, esattamente come oggi). Le finanze pubbliche non possono che andare sotto stress, ma per continuare a tenere il gioco debbono, in un certo senso, "resistere" anche loro e quindi ecco che arriva la famosa manovra da 96.000 miliardi. In cosa si inquadra, quindi, la manovra del Governo Amato? In un meccanismo volto a difendere un tasso di cambio, ossia volto ad attrarre marchi in Italia che, a loro volta, possano essere "bruciati" per acquistare le lire vendute a raffica dagli speculatori, come in un moto perpetuo. E questo fino a quando questi ultimi non "mollano la presa".
Alla gente, si disse quello che si dice oggi: la favola per cui, per colpa della castacorruzionebrutto, "siamo sull'orlo del baratro".
Il tasso di inflazione, in tutto questo, ha un andamento che appare del tutto indipendente dalle altre variabili, a testimonianza del fatto che l'identità svalutazione=inflazione è falsa. Nè la stessa manovra, pur essendo molto pesante, sembra incidere sull'andamento, che appare sostanzialmente costante.
Dovrei aver capito qualcosa (forse), adesso. :-)
Ma i poveri piddini che insistono: be', però l'inflazione non ci fu perché la manovra Amato... Ne son successe tante di cose in quell'anno. La prima cosa che dovrebbero cacciarsi in testa o dove entra è che il pass-through non è uno.
EliminaAllora: se da me viene un piddno e mi dice "ho capito che il pass-through" non è uno, poi discutiamo del perché e del percome. Va da sé (e la scansione della crisi lo dimostra) che anche in quella occasione la crisi fu usata come arma di ricatto politico. Cioè: la crisi è servita alla manovra, non viceversa.
Che poi, sempre provando a cercare di capire, "ad usum me stesso", mi sembra che il sistema così concepito sembra dipendere quasi esclusivamente dai capitali esteri. Il cittadino italiano risparmia in lire, quindi non è strumentale alla politica adottata. Chi porta i marchi dall'estero, invece, può e deve essere corteggiato, si potrebbe dire, "in nome del cambio".
EliminaConfesso che è tutto molto complesso da capire. Ma se uno non si sforza quanto meno di provarci, sarà sempre vittima. Di Monti/Giavazzi o Barnard/Grillo non fa poi tutta questa differenza, mi sa.....
Dopo la cacciata di Lama dalla Sapienza, tanti anni or sono, ecco la cacciata di Fassina
RispondiEliminaPer chi vuole arrivare subito al sodo, minuto 2 e 42".
Ci sono cose che non si possono comprare...
EliminaSchneider (per tutto il resto)
Fassina va al popolo... che non aspettava altro!
EliminaLOL "Per il sig. Bagni (sic): non rinfacci ad altri il "terrorismo luogocomunista"(ma che è????) o "scopi subdoli", quando lei è il primo a rigirare le frittate estrapolando dati parziali e decontestualizzati, per sostenere la sua tesi!"
RispondiEliminanotare che il soggetto in questione riporta i tassi di interesse medi dal 91 al 95 per poi dire che con l'ingresso nell'euro i tassi si sono abbassati drasticamente.. senza però notare la totale mancanza di inerenza delle sue affermazioni con l'articolo del prof che parla d'altro..sigh
Dai che il 12 settembre forse finisce l'euro truffa.
RispondiEliminahttp://www.investireoggi.it/economia/12-settembre-2012-sara-la-fine-delleuro/
Attenzione: Antonio Borghesi si difende pubblicamente dall'accusa di essere un criminale dell'inflazione(!).
RispondiEliminaProf, c'è una sorta di replica di Antonio Borghesi sulla storia dell'inflazione in seguito alla svalutazione del '92, sul suo sito. Io non ho capito dove vuole arrivare, anzi, non ci capisco niente. Le va di darci un'occhiata? Le lascio il link.
RispondiEliminahttp://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=523&Itemid=1
http://www.wallstreetitalia.com/article/1430365/politica/italia-fuori-dall-euro-e-criminali-dell-inflazione.aspx
Eliminasi anche su wallstreetitalia
"Quanto a Borghi sostiene che l’alto tasso di disoccupazione sarebbe un antidoto alla crescita dell’inflazione. Come dire che se usciamo dall’euro, ad esempio passando dall’attuale 10% di disoccupazione al 20% , forse non avremo inflazione. Alla faccia dei disoccupati!"
Eliminama secondo voi, uno che scrive questo ha capito quel che dice Borghi?
Ma secondo voi un economista d'azienda ha nozione della curva di Phillips?
EliminaLombroso non aveva poi tutti i torti...
Elimina"La mattina del 16 aprile il Dottor Bernard Rieux , uscendo dal suo studio, inciampò in un topo morto in mezzo al pianerottolo. Al momento non vi fece caso e, scostata la bestia, discese le scale; ma non appena nella strada gli venne il pensiero che quel sorcio non era al posto suo, e tornò indietro per avvertire il portiere."
RispondiEliminaEcco ci sono indizi ,come il sorcio ,che mi fanno pensare : Monti e il governo tecnico mon dovrebbero stare lì. Che faccio rimuovo Camus e me la racconto, la favoletta. o aspetto che passi l'epidemia di peste?
Comunque grazie a lei e ai commentatori di Gofy , almeno sorrido.
Salve Prof, e tutti i lettori,
RispondiEliminastavo leggendo il seguente pezzo di Soros
http://lettura.corriere.it/debates/ultimatum-a-berlino/
(a proposito qualcuno l'ha letto? cosa ne pensate?)
Cmq ve lo sottopongo per richiedere, se possibile, chiarimenti in merito alla Autorità Fiscale, che Soros invoca come elemento stabilizzatore dell'EZ
Viene detto che Autorità Fiscale si incaricherebbe di EFSF (in via di pensionamento) e ESM (se approvato, ma immagino lo sarà)
Sostanzialmente mi pare un Meccanismo che abbia poteri particolari e che, più che altro, serva ad imporre (severi) Piani Fiscali ai Paesi che dovrebbe aiutare.
I miei dubbi sono:
1) Ma c'è bisogno di un tale nuovo elemento ?
Il suo lavoro non lo possono fare gli attori già presenti ?
(BCE, ESM, ...)
2) Sia nel caso in cui ve ne fosse bisogno oppure oppure nel caso in cui si possa fare tutto con ESM, è vero che quest'ultima entità è dotata di caratteristiche Tipo-FMI che le permettono di non subire decisioni unilaterali da parte degli Stati indebitati e che quindi possono rivalersi cmq sul patrimonio di questi ultimi?
3) Ma quindi Soros non auspica, implicitamente, che si acceleri nella direzione relativa alla creazione di un'entità in grado di permettere ai Paesi Creditori di rivalersi sui Debitori, anche in caso di abbandono da parte dei primi dell'Euro ?
altro passaggio folle.:
RispondiElimina"Quanto a Borghi sostiene che l’alto tasso di disoccupazione sarebbe un antidoto alla crescita dell’inflazione. Come dire che se usciamo dall’euro, ad esempio passando dall’attuale 10% di disoccupazione al 20%, forse non avremo inflazione. Alla faccia dei disoccupati!"
CI RINUNCIO.. ma significa il contrario!
stando nell'euro aumenta la disoccupazione quindi l'inflazione resta bassa!
facciamo come l'argentina che diventa negativa (deflazione)..
E meno male che il problema dell'IDV erano i Razzi e i Scilipoti :)
EliminaProf. legga questo post del deputo Idv Borghesi. Afferma delle sue presunte "omissioni" in merito alla svalutazione avvenuta nel 1992. Poi mi chiedo, come faccia l'Idv a definirsi anti-liberista
RispondiEliminahttp://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=523&Itemid=1
mi piace che quando parla dell'italia anni 70 non citi lo shock petrolifero.. mica avrà influito??
Elimina2012-2014: prezzi internazionali *crescenti* causati dalla crisi di wall street 2007.2008??? ma che sta a dire costui?? ma dove vive, che generi di importazione consuma (germogli di peyote messicano?)....
Eliminadate un occhiata alla sua biografia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Borghesi
Ex liga veneta.... che ci sta a fare nello stesso di De Magistris? Ah, ok, giustamente è stato ricordato che era lo stesso partito di scilipoti e razzi...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaNon ci credo... dice che il riferimento per la crisi attuale non è la crisi del '92, ma quella del '71/'76.
RispondiEliminaPur di aver ragione risalirebbero alla crisi in cui Caino uccise Abele. Le risulta che in quell'occasione le pecore siano state svalutate professore? Visto che Caino iniziò a vagare per il mondo direi che la disoccupazione fu crescente, o lo si deve considerare come incremento degli scambi internazionali? Si prepari...
Ehi, ragazzi! Io sto lavorando per voi (finita la prima parte del libro, un massacro - vedi grafico sopra)... Volete sapere come finisce... Dai: ve lo dico:
EliminaQuattro angioloni co le tromme in bocca
Se metteranno uno pe’ cantone
A ssonà: poi co’ ttanto de vocione
Cominceranno a dì: "Fora a chi ttocca"
A questo proposito, non sbranate tutto l'on. Borghesi, lasciatene un femore anche a me, perché ho preso una decisione sull'ultimo pezzo di parlamento che mi dava una speranza...
Salve a tutti, e grazie Bagnai di tutto quello che fa per noi. Sono nuovo, ma spero di averci capito qualcosa dopo 2 mesi che leggo. Comunque ho commentato sul profilo di borghesi (http://www.facebook.com/pages/Antonio-Borghesi/263149730412888?ref=ts). Magari qualcuno più preparato di me può darmi una mano?
RispondiEliminaHo postato questo: "Quindi secondo lei, se ho ben capito, dal '91 al '95 i prezzi internazionali erano calanti? Posso sapere cosa intende con questa frase? Che per caso l'inflazione mondiale era negativa? Ci sta raccontando che dal 91 al 95 il mondo ha subito un quinquiennio di deflazione? Dove ha preso questi dati? Inoltre lo spread a 40 dal 91 al 95, da dove esce? Potrei sapere da dove escono questi dati? Per quant
o riguarda l'inflazione, nella sua egregia tabella, come l'ha calcolata? Ha sommato l'inflazione annua dal 71 al 76, e invece per il 91-95 ha preso quella media? Mi può spiegare questi 2 dati: 1971-76 inflazione 50%, e 1991-95 inflazione 4% da dove escono? Li ha trovati nel database del manuale delle giovani marmotte? Un' ultima cosa. Suppongo che lei giudichi il debito pubblico fondamentale per il calcolo inflattivo post svalutazione, altrimenti non lo avrebbe inserito nella tabella giusto? Quindi mi sta dicendo che un debito pubblico del 53% crea un'inflazione maggiore post-svalutazione di uno del 105%? Perchè è questo che dice la sua tabella. Ne deduco che il nostro debito pubblico attuale al 120% sia un toccasana. A meno che non mi dimostri che 53 sia un valore più vicino a 105 di quanto non lo sia 120. Ma lei si rende conto di quello che scrive?"
@Hello-Fo
EliminaQual'è il problema?
Un piddino dice che l'inflazione degli anni '70 è stata causata dalla svalutazione e che c'è correlazione tra le due variabili? Non c'è problema. Basta un po' di memoria e..ma io sta cosa degli anni '70 l'avevo già letta, mi sembra sia già stata affrontata e ...si...qualche mese fa... anfatti
grazie Prof.
Chiedo venia per il "qual è" con l'apostrofo. Me ne sono accorto subito dopo aver postato, ma ormai era troppo tardi.
EliminaUn piddino mi ha suggerito di grattare con l'unghia sul monitor e cercare di toglierlo: niente da fare, proprio non se ne va.
Prof hai dato del criminale a Andrea Giuricin e Antonio Borghesi.Peraltro ben meritati per le fesserie che hanno sparato!
RispondiEliminahttps://secure.wallstreetitalia.com/article/1430365/politica/italia-fuori-dall-euro-e-criminali-dell-inflazione.aspx
Prof si avvicinano le elezioni bisogna avere visibilita!
Carissimo, ti ringrazio per la solidarietà ma temo che tu non abbia capito una fava. Claudio Messora ha montato un'intervista che ho rilasciato a luglio con le asserzioni dilettantesche di due illustri sconosciuti con zero pubblicazioni scientifiche internazionali rilasciate, a settembre. Quindi io a loro non ho dato proprio nulla: è stata una scelta di Claudio, così come è stata una scelta di questi due parlare di cose che eccedono la sfera delle loro competenze. Tutto qui. Della visibilità non me ne fotte niente, non fosse altro che perché in mezzo a tutta questa merda non vedo proprio dove potrei candidarmi, se lo volessi! Ma sapete bene che NON lo voglio.
EliminaDopo di che, terrorizzare la gente fornendo cifre scollegate da qualsiasi riferimento fattuale, storico, economico ed econometrico, in un periodo come questo, è un'operazione criminosa, per il semplice motivo che questo tipo di disinformazione rischia di indurre le persone a gesti avventati che possono danneggiarle economicamente.
Sarebbe meglio che tutti mantenessero la calma e che chi si presenta in televisione parlasse a ragion veduta.
Presto capiranno di non avere altra scelta che comportarsi così.
P.s.: questo è il repertorio più ampio di pubblicazioni scientifiche internazionali in ambito economico disponibile in rete. Buona ricerca.
Sbaglio io o usare come riferimento il periodo 72-76 è particolarmente assurdo? Se è vero che l'inflazione fu in quel periodo del 50% è anche vero che le retribuzioni, visto il periodo di lotte sindacali, devono essersi alzate di parecchio, cosa che non viene considerata dal nostro.
EliminaSpero di aver imparato bene, ma inizia a sembrarm ovvio che la scelta è un po' tra risparmi (sicuramente eroso dall'inflazione) e redditi (che portano inflazione, ma con i quali sostanzialmente la gente ci campa).
Un effetto il tuo commento l'ha già sortito anche se non pubblicato(o rimosso?). L'inflazione é passata dal 4% al 16% nel 91-95. Correzione chiaramente non dichiarata dalla serie: "speriamo non se ne sia accorto nessuno".
RispondiEliminaBorghesi non ti preoccupare ormai lo sanno tutti di che pasta sei fatto. Un impasto di materia organica!
ieri sera l'onorevole si è degnato di rispondere e ha chiesto scusa per aver riportato la media e non l'accumulo.. oltre tutto in 4 anni, con una media del 4% l'inflazione non è del 16% ma questo non glielo contestiamo dai!
RispondiEliminaComunque adesso si limita a dire che ha già fornito i dati che spiegano le sue tesi. Ho l'impressione che si sia accorto che l'italia non è piena di cialtroni. Poi parlare di inflazione su 5 anni per giudicare la risposta alla svalutazione... vabbè
EliminaUscita dall'Euro e necessità di importazioni
RispondiEliminaSalve, premetto che non ho studiato economia, parlo solo per impressioni, e spero che non si offenda nessuno se la domanda sembrerà stupida; vi assicuro che cerco solo di capire.
Ora se in quello che dico ci ritrovate dei mantra e dei luoghi comuni per favore mettetemi in condizioni di andare a capire dove e perchè.
Uscendo dall'EUR e con una svalutazione della moneta, la necessità di importare dei beni credo (ad occhio) sia molto differente che rispetto alla situazione del 1992. Non ho dati a conforto, ma l'impressione che ho è che rispetto al 1992 oggi c'è un tessuto industriale devastato.
L'impressione che ho è che ci ritroviamo una massa di pessimi laureati che non sono in grado di realizzare in Italia i prodotti ed i servizi di cui la nazione ha bisogno, ed un sistema formativo "inguaiato" dalla richiesta della laurea facile; l'università da tempo sforna disoccupati (il paradosso è che riesce molto più facilmente a lavorare un idraulico che non un laureato).
Svalutando, non finiremmo ad avere in realtà necessità maggiore di importare beni e servizi?
PS Non sono un troll, non sono un seguace/attivista di un movimento, sono uno della famigerata generazione dei perduti che ha messo su famiglia ma ancora non si raccapezza su come funziona il mondo.
Egr Rag Cazzaniga,
Eliminanon posso fornire dati statistici per il complesso del sistema industriale italiano, ma il mio settore lo conosco benino, quindi due considerazioni le posso fare.
a) Rispetto al 1992 il tessuto industriale è devastato: verissimo, ma vivaddio non è morto. Le strutture sono ancora lì, in molti casi, e i lavoratori qualificati in mobilità pure. Quindi la ripartenza mancata per mancanza di strutture e manodopera la vedo improbabile, ora. Tra tre anni, chissa', se continua di questo passo.
b) I pessimi laureati: concordo che il 3x2 (ops, 3+2) è stato devastante, ma miracolosamente in molti casi la qualità del laureato tecnico italiano risulta superiore alla media occidentale. Questo non lo ha detto mai nessuno, o quasi, ma i dati sulla "fuga dei cervelli" parlano chiaro riguardo la residua capacità formativa del nostro sistema universitario. In ogni caso il laureato che entra in un contesto industriale ha bisogno di formazione sul lavoro, quindi finché c'e' tessuto industriale c'e' speranza. Se il tessuto industriale sparisce del tutto, ciao ciao.
c) Svalutando da che mondo è mondo le importazioni diminuiscono e le esportazioni aumentano, non saprei fornire case studies sulla base di dati statistici qualificati, ma la mia esperienza di esportatore verso le aree non euro questo mi dice (il che ovviamente significa che è la valuta sopravvalutata che favorisce le importazioni e deprime le esportazioni - che poi sarebbe la durissima realta' che viviamo di questi tempi). Parlare di valuta forte agli esportatori è parlare di corda a casa dell'impiccato.
@humble_
RispondiEliminaun mio amico che vive a Berino mi ha spiegato un anno fa, grosso modo, gli Hartz IV.
e mi dice che a Berlino la disoccupazione è al 18% (immagino un dato simile al centro d'Italia).. ovvio che nell'est tedesco non siano messi bene!
ma in Italia i nostri super giornalisti (tra cui Travaglio) ci dicono che loro l'integrazione l'hanno fatta...
Certo che l'hanno fatta: con il cambio dei marchi 1:1 i tedeschi dell'ovest hanno (dis)integrato l'industria dell'est, (chissà chi ci ha guadagnato), creato la massa di disoccupati necessaria per poter avere una forza lavoro sottopagata e comprato in saldo il poco che rimaneva di ancora appetibile.
EliminaRicorda qualcosa (lebensraum a parte)?
@Ciro
RispondiEliminaovvio e allora che facciamo? crolliamo, ci facciamo sotterrare?
si ripartirebbe piano piano.. lo Stato potrebbe favorire nuovi poli industriali a via dicendo.
ma ci vogliono anni!
l'euro è un processo di 40 anni.. ovvio che non si risolverebbero i problemi in 39 gg!
Complimenti per il post sul Fatto!
RispondiEliminaPiù di 650 commenti in meno di 24 ore.
Peccato che molti sono di piddini che straparlano di alta politica, progetti globali, visioni di ampio respiro, senza guardare i numeri e limitarsi a commentare quelli.
Addirittura un certo Never8 attribuisce l'uccisione di Libero Grasso alla Lira!
Se l'Euro fosse arrivato prima chi lo ha ucciso ci avrebbe ripensato. Ho avvisato il 118 per il T.S.O.
@Lorenzo:
RispondiEliminaammesso che sia vero che la contrazione della domanda ha condotto ad una riduzione dell'incremento dei prezzi qual è il problema?
rammenta che l'inflazione dipende in parte dalle dinamiche salariali e che in crisi difficilmente si chiedono aumenti!
ciò dimostra appunto che la relazione tra svalutazione e inflazione non è facile da comprendere! e oltre tutto il problema riguarda il rapporto lira-marco e non lira-dollaro!
di quanto abbiamo svalutato contro il dollaro?
oh, ma quel 3.5%+3.5% voleva sottointendere questo? ahahahhaa
quindi il genio cosa voleva intendere? che una svalutazione del 7%.. bah!
su chi difendi chi.. beh, all'epoca c'era un problema con la BdI perché si giocava con il cambio, oggi non possiamo fare nulla.
ma allora come oggi eravamo in crisi e quindi l'idea di fondo era ed è quella di "segare" il bilancio pubblico per rassicurare chissà quali mercati (impossibile visto che le dinamiche inflazionistiche rendevano le nostre merci via via meno competitive).
OH, mi pare fico leggere di economia e rispondere a questi zozzoni! ahahahah
vorrei portare all'attenzione sua prof, e degli utenti, questo grafico:
RispondiEliminahttp://www.google.com/publicdata/explore?ds=d5bncppjof8f9_#!ctype=l&strail=false&bcs=d&nselm=h&met_y=balance_of_payments_ratios_to_gdp&fdim_y=ratio_type:1&scale_y=lin&ind_y=false&rdim=region&idim=country:DEU&ifdim=region&hl=it&dl=it&ind=false
Cioè il saldo della bilancia dei pagamenti tedeschi.
Non vi pare ricalchi le varie unioni monetarie?
Mi pare proprio di sì.
EliminaQuesta la dovete leggere. Stavo cercando di discutere con Borghesi sulla sua pagina.
RispondiEliminaHo deciso di smettere dopo questo scambio:
io: [omissis]Lo spread medio dal '91 al '95 fu rispettivamente: 4,9%, 5,6%, 4,8%, 3,7%, 5,4% [omissis]
Borghesi: Lo spread si esprime in punti base e non in percentuale...già questo dimostra che non sa neppure di cosa stia parlando
Io ci rinuncio.