Sono arrivato. Domattina collegamento a l'Aria che tira, non in Zoom ma con lo "zainetto" (mandano una troupe, il che mi consacrerà definitivamente come personaggio qui in paese). Dopo pranzo riunione col coordinatore provinciale. Dopodomani (ma in realtà ormai domani, cioè venerdì) sveglia prestissimo, perché bisogna essere dalla parte opposta della gigantesca montagna, a Manoppello, all'ora in cui qualcosa andò storto a Marcinelle. Poi gommista, poi due incontri coi militanti, poi si torna in quota. Dopodomani (cioè sabato) per ora è previsto solo un concerto d'organo a Carunchio, ma andrò almeno un'oretta prima per fare due chiacchiere col sindaco, e poi non so se tornare al nido del falco, o proseguire verso un non luogo che non esiste.
Non che siano proprio vacanze, ma almeno ci sono dodici gradi.
Il primo giorno libero è domenica, ma è il giorno libero di tutti, e quindi dovrò scegliere bene la montagna in cui andare da solo (e un'idea ce l'ho, ma... non la dico, per restare solo!).
Il problema più serio, quello del collegamento Internet, alla fine mi sembra risolto. Ora, per tre settimane, guarderò il mondo da questo oblò:
(sì, quello che vedete è Roio del Sangro, a sud della linea Gustav).
Se non esagererò coi grafici riuscirò anche a restare in contatto con voi. Di cose da dire ne avrei, e magari cominciamo domani, dopo la riunione di coordinamento, a meno che lo spirto guerrier ch'entro mi rugge non mi spinga verso il bosco o verso l'alto, in cerca di altri animali asociali.
Intanto, buona notte! Domani si parlerà di dazi. La cronaca ha più fantasia dei cronachisti, ma essere in squadra significa anche cercare di rendere divertenti delle cose noiose. Il gap che separa chi è qui da chi guarda la TV è incolmabile, temo, e sinceramente fra divertire voi e tentare di istruire chi nel 2025 ancora non ha capito non ho esitazioni! La vita è troppo breve per annoiarsi. Le vacanze, poi, sono brevissime (per chi ce le ha) e quindi scusandomi per aver abusato del vostro tempo mi congedo.
(...nella migliore delle tradizioni, il 10 partono le iscrizioni al goofy...)
Questa cosa di andare in montagna in solitario mi rende inquieto. È già operativa la Sua legge sulla privacy? O meglio sulla possibilità di limitarla.
RispondiEliminaMi hanno proposto una cosa in compagnia che mi fa molta più paura di una passeggiata al borgo di Carceres o alla Madonnina della neve. Vediamo quanta voglia ho di sfidare me stesso (e incidentalmente la sorte)...
EliminaSu Carceres leggi qui. Mi aveva stupito quella elaborata croce di vetta su un rilievo tutto sommato minore, poi il sindaco me ne aveva spiegato la storia: il terremoto del 1456...
EliminaBuongiorno Prof. continui a farci divertire: lasci perdere la Tv e Internet (a parte il fatto di usarlo come collegamento a noi "cittadini").
RispondiEliminaHo visto ieri che su X ha lasciato un post in cui parlava di disaccoppiamento del costo dell'energia e al contempo vagliava la scelta fra rispondere alla cloaca o lasciar perdere e andare a leggere il libro "L'impero minore" di Sergio Giraldo.
Dannazione Prof.: i suoi commenti vanno sempre più in là di quello che vuole dire. Ho cercato il libro in Internet e letto un estratto di circa dieci pagine e (wow) l'ho ordinato subito... Grazie della sua opera di divulgazione. e come diceva Confucio: "Non posso insegnarti ciò che non vuoi imparare!"
Il libro di Sergio sta agli anni '20 come "Il tramonto" è stato agli anni '10 (senza nulla togliere al libro di Claudio che racconta gli anni '10 e '20 mettendo tutto in prospettiva, ma sotto un'ottica diversa, più cronachistica, da mémoire seicentesco, che tecnico/ideologica). Insieme a Anschluss di Giacché sono quattro libri che ogni persona assennata dovrebbe avere sul proprio comodino.
EliminaComunque non era la cloaca, purtroppo: era l'aula! I cosiddetti europeisti che non hanno capito come funzionano quei mercati europei che hanno inconsapevolmente contribuito a far crescere e di cui erano così orgoglioni fino a poco fa...
Scusate, qui qualcuno commentava su "Costituzione italiana" di Giacché ma mi sa che il commento è andato perso per mio errore. Chiedo di ripeterlo e comunque assicuro che non aveva nulla di sbagliato, anzi!
EliminaAh, l'auuula... quella che non ha ancora letto Engels?
EliminaVabbé, dei danni al sistema d'istruzione perpetrati negli ultimi trent'anni in Italia ne parliamo un'altra volta...
"La borghesia finge inoltre una umanità sconfinata — ma soltanto allorché lo richiede il suo interesse particolare — così nella sua politica e nella sua economia nazionale. Essa si tormentò per cinque anni a dimostrare agli operai che desiderava, soltanto nell'interesse dei proletari, di abolire le leggi sul grano. Tutta la questione è questa: le leggi sul grano, che tengono più alto il prezzo del pane di quello che non lo sia negli altri paesi, tengono alto pure il salario e rendono difficile al fabbricante la concorrenza contro agli altri paesi, in cui il prezzo del pane e quindi il salario sono più bassi. Abolite le leggi sul grano, diminuisce il prezzo del pane e il salario si avvicina a quello degli altri paesi civili d'Europa, il che ad ognuno sarà chiaro, secondo i principii sopra sviluppati per i quali si regola il salario. Il fabbricante può quindi più facilmente far concorrenza, cresce la domanda delle merci inglesi e con essa la richiesta di operai. In seguito di questa richiesta aumentata, crescerà di certo un po' il salario verranno occupati gli operai senza pane: ma sino a quando dura questo? La «popolazione superflua» dell'Inghilterra e specie dell'Irlanda, è sufficiente a provvedere degli operai necessarii all'industria inglese, pure se questa si raddoppiasse; in pochi anni il lieve vantaggio dell'abolizione delle leggi sul grano sarebbe pareggiato, seguirebbe una nuova crisi e noi saremmo alla stessa condizione di prima, mentre il primo stimolo nell'industria accelerebbe pure l'allargarsi della
popolazione. I proletari vedono tutto ciò chiaramente e lo hanno detto centinaia di volte in faccia ai borghesi; ma ciononostante la razza dei fabbricanti, che ha a cuore
soltanto l'immediato vantaggio che le apporterebbe l'abolizione delle leggi sul grano, e che è abbastanza limitata da non vedere come pure ad essa non possa venire alcun vantaggio duraturo da questa misura, mentre la concorrenza dei fabbricanti tra di loro riporterebbe ben presto il guadagno dei singoli al più alto livello; ciononostante adunque, questa razza grida sino ad oggi innanzi agli operai che tutto avviene per loro bene soltanto, che soltanto per i milioni di affamati i ricchi del partito liberale contribuiscono con centinaia e migliaia di sterline alla cassa della Lega contro le leggi sul grano — mentre ognuno sa che essi gettano la salsiccia per avere il prosciutto, che essi calcolano di guadagnare dieci e cento volte tanto, nei primi anni, con l'abolizione delle leggi sul grano.
La situazione della classe operaia in Inghilterra - (1845) - Friedrich Engels
Grazie della chicca del brano di Engels, dal che si comprende come più di 100 anni fa, Federico e Carletto avessero capito tutto e che, stringendo stringendo, dopo più di 100 anni, siamo sempre ai soliti punti: lotta di classe e rapporti di forza.
EliminaProf. mi sono guardato dieci minuti "L'aria che tira" aspettando lei. Un vero fioretto ascoltare le esperte economiche... La Fornero ha affermato che "adesso la ringraziano per strada del fatto che ha mandato la gente in pensione con tre anni in più di anzianità". E la De Romanis, vabbé. Mi conforta il fatto che, come ci ha insegnato lei gli avversari vanno ascoltati sempre. Per rispetto e per educazione.
RispondiEliminaPerò ripenso ad una frase di un libro di Paulo Coelho, che credo suonasse pressappoco così:
"Il male per farti sbagliare all'inizio ti seduce;
se non ci riesce, ti spaventa;
se ancora non ci riesce ... ti esaspera"
Sarebbe bello ci fosse sul blog una pagina con la lista dei libri essenziali che tutti dovrebbero leggere.
RispondiEliminaComunque, ci sono passato oggi al Nido. È davvero un posto incantevole in questa stagione. Buone vacanze, anche se indaffarate.
RispondiEliminaDevo lasciarmi un pò di tempo per processare il tutto, perchè sono stati giorni molto, molto intensi da tutti i punti di vista, ma vorrei dire due cose, se posso (e in qualche modo mi dispiace, perchè risulterà tutto così sterile e "piatto" rispetto alla realtà).
La prima è che non credo ci siano altri posti che mi abbiano commosso e affascinato (ma anche disorientato) quanto l'Abruzzo, e le persone che ho conosciuto lì (ma va detto che sono fortunata, perchè ovunque vado ho la fortuna di incontrare persone fuori dal comune). E sono tanto grata di poter tornare a Campotosto in ottobre in veste meno turistica, per rivedere alcune di loro.
La seconda cosa è che "Lu mont de li camiccie" mi ha dato un solenne (e meritato) ceffone. Mi scoccia ammettere che da qualche parte nel retro della mia coscienza c'era l'idea che una cima di "soli" 2564 m non rappresentasse un problema. E invece tra GPS non pervenuto ed altro, ho avuto una lezione con i fiocchi, anche se per fortuna non troppo dura, e ho continuato a rimuginarla per tutta la sera. Neanche la genziana di Mauro mi ha consolato (però ho dormito come un sasso, e Mauro avrà da ridere per i prossimi due mesi)
Alla fine, forse i maestri che si amano di più sono anche i più severi, non quelli accondiscendenti.
Prossima cima, sempre ad ottobre, monte Corvo. Magari trovo qualcuno che sale con me, in caso contrario... Spero di non commettere gli stessi errori...