(...il passaggio all'iPhone 16 si è rivelato un disastro, la qualità delle dirette è peggiorata verticalmente, speriamo di capire perché, o me lo terrò come macchina fotografica e tornerò all'iPhone 12. Per questo motivo non so se avete potuto ascoltare le due domande che ho posto questa mattina, e quindi le ripeto qui...)
Prima domanda
Ma se quando in Iran c'era lo scià tutti stavano bene, c'era tanta libertà e prosperità, e le ragazze andavano in spiaggia col bikini, perché e da chi lo scià è stato mandato via?
Seconda domanda
Ma se da quando c'è la teocrazia tutti stanno male, c'è tanta oppressione e miseria, e le ragazze devono andare in giro col velo, perché la teocrazia resiste alle tante proteste che pure vediamo e condividiamo?
Conclusioni
Non sto cercando polemiche. Non sto difendendo né attaccando nessuno dei due regimi citati. Non mi interessa, perché io veramente penso che a casa propria ognuno debba potersi regolare come meglio crede, perché questo è quanto io vorrei per il mio Paese, cui questa possibilità è preclusa.
Mi interessa invece sapere se vi siete posti anche voi queste domande, o se magari conoscete, avendo studiato o frequentato quei luoghi, le risposte. Io da voi imparo tanto, sono certo che imparerò anche questa volta.
La risposta ufficiale credo sia: "perchè il credo religioso ed il punto ideologico prevalgono sulla questione economica e sul resto"
RispondiEliminaIn realtà girano filmati che mostrano che in Iran la vita attuale non è come ce la descrivono al TG. Solo che l'unico modo per sapere la verità è andarci.
Non conosco nessun iraniano, ma per esempio conosco un venezuelano, che mi diceva che la faccenda dei supermercati vuoti e di Guaidò era un invenzione dei nostri TG.
Il figlio di una collega è stato di recente in Russia e ne ha riportato l'immagine di un'economia tutt'altro che in declino.
Ecco perchè anche sul caso iraniano dubito dei media ufficiali.
A quanto ne so comunque le frontiere sono aperte e se uno vuole andare può, io una vacanza per capire ce la farei molto volentieri, ma non posso perchè farei stare troppo male i miei.
Quello che evidenzi è il punto fondamentale del problema. Ricordo che al tempo della Brexit vedevamo gli scaffali vuoti nei supermercati inglesi. Nove anni dopo gli inglesi non sono ancora morti tutti di fame, ma anzi quando c’è un problema andiamo a bussare la loro porta, nonostante che l’attuale leadership non appaia particolarmente brillante (ma forse il mio giudizio è offuscato dall’ideologia). Per non parlare di quello che leggiamo sulle fonti estere di come si vivrebbe in Italia: a sentir loro senza i loro soldi non camperemmo, fatto sta che se l’Italia ritirasse il suo contributo netto al bilancio comunitario salterebbe tutto per aria. Il punto che volevo evidenziare è esattamente questo: dato che sappiamo di non avere informazioni, perché siamo così determinati a dare giudizi perentori?
EliminaHo trovato questo video : https://m.youtube.com/watch?v=s2bUgICvCQs&pp=0gcJCfwAo7VqN5tD
EliminaMa avrebbe potuto essere non effetivamente girato a Teheran, quindi ho cercato corrispondenza tra i luoghi e le mappe di google. Il punto visibile al min 10.08 corrisponde alla Shariati Metro Station, quindi siamo effettivamente in Iran.
La prima cosa che salta all'occhio è che ci sono un sacco di donne senza alcun velo, mentre noi ce le immaginiamo tutte con il burka e la finestrella davanti agli occhi.
Il primo nemico è la propaganda, ma il secondo è l’ignoranza. Confondere l’Iran con l’Afghanistan non è proprio il massimo…
EliminaPerchè dice questo? Se inserisce Shariati Metro Station su google Maps, punta direttamente a Teheran, in Iran. Coordinate 35.762818N,51.444379E
EliminaSi riconosce bene che il luogo è quello.
Da quel poco che so dai libri di storia, i paesi del medioriente si alternano spesso due tipi di regimi: quello fascista filoccidentale e quello teocratico islamista. Le radici di questa situazione risalgono in parte al colonialismo europeo ed in parte sono interne. Diciamo che dagli anni settanta in poi c'è stato un ritorno del potere politico islamico, anche in forma radicale. Peraltro, il ruolo degli USA in questo processo è controverso e va considerato anche nel contesto della guerra fredda di allora. Questo è, in generale, quello che sono riuscito a capire io.
RispondiEliminaIl sito dell'ISTAT iraniana è https://www.amar.org.ir/en/ ma al momento non è raggiungibile.
RispondiEliminaQui un rapporto redatto da una società di Singapore che mi pare ricco di dati: https://blog.9cv9.com/a-complete-guide-to-salaries-in-iran-for-2025/?amp=1
Dati banca mondiale: https://data.worldbank.org/country/iran-islamic-rep (in effetti non mi pare siano messi molto bene)
Non si vive di solo PIL (per fortuna?).
EliminaMolto semplice: se da mo' a 100 anni l'occidente diventasse una teocrazia cristiana, loro per reazione diverrebbero una liberal democrazia islamica al fine di mantenere la loro unicità. Per loro è il fattore etnico culturale che conta: sono persiani e vogliono rimanere protagonisti. In alternativa preferiscono vivere isolati. Culturalmente ragionano come i tedeschi con l'industria manifatturiera: non vogliono importare cultura. Vogliono esportarla. Vogliono essere produttori, non passivi consumatori. Gli israeliani, che vi piaccia o meno, ragionano allo stesso modo. L'unica differenza con gli iraniani è che non hanno i numeri e quindi sono costretti ad appoggiarsi agli Stati Uniti. Ecco tutto.
RispondiEliminaLa ringrazio per lo spunto interessante
EliminaLa domanda che dovresti porti, non da leghista come si scrive qui sotto (il "cazzoc'entra" del giorno) ma da curioso, è perché io da circa un decennio almeno vedo ripetutamente nella Gran Echochamber (quora, sia IT che ENG) e la bolla di X (che riprende tantissimi post della Gran Echochamber, quindi da qualche parte una fonte esiste) le solite 4 o 5 immagini della bella ragazza iraniana che taglia la torta, le giovani donne in spiaggia eccetera. Come se dopo si fossero tutte abbruttite con la teocrazia.
EliminaEcco, insomma, sono una novantina di milioni, possibile che abbiamo solo 4 o 5 foto del prima? Due domande in più me le farei.
Ce ne sarebbe il motivo…
EliminaCaro Andreas Schmidt, sull'Iran mentono tutti spudoratamente. Si guardi questo video e mi dirà https://x.com/i/status/1935353651025109123
EliminaQuesto video è molto controverso.
EliminaQuesto (https://youtu.be/B6bsSmMQ_rc?si=IGHAmO-0MRCzxoRx) lo è molto meno. Mi dica lei se vede differenze con Istanbul. Buona visione.
EliminaDice il video "The city is home to a stark contrast between the rich and the poor." Della situazione reale in Iran oggi non so nulla ma, se fosse vero, non mi stupirebbe poi troppo in base a quello che racconto più sotto. Vorrebbe semplicemente dire che, come spesso (o sempre) accade, un regime si instaura facendo leva su un forte scontento sociale che finisce per tradire a favore di meccanismi elitari della stessa natura di quelli che ha combattuto. Il che è anche ovvio: potere di pochi, benefici per pochi, qualsiasi sia il sistema, dalla teocrazia, al comunismo, al fascismo. Per questo la democrazia è la peggior forma di governo, se si escludono tutte le altre.
EliminaE, chiedo perdono per la banalità, Grillo è vivo e lotta insieme ad Essi (TM) "facendo leva su un forte scontento sociale".
EliminaQuindi, almeno un po', il consenso popolare è necessario persino nelle più feroci autocrazie.
Non stupisce che lavorino per disattivarlo il più possibile e, stando al livello del astensione, almeno qui ci stanno lavorando bene.
La questione è infinitamente più complessa: ricordo che l'Iran è sotto sanzioni da decenni (quindi sono costretti ad essere poveri) e che in Arabia Saudita e nelle petromonarchie del golfo, dove la democrazia non c'è, la situazione interna è stabile. Quindi separerei la questione di distribuzione di ricchezza interna con il regime politico che è determinato dai fattori etnico culturali interni ad un paese. Altrimenti, se fosse solo una questione di distribuzione della ricchezza, la storia sarebbe già finita. Inoltre, siete sicuri che da mo' a 15 anni gli Stati Uniti saranno ancora una democrazia? Il regime democratico interno ad un paese (naturalmente quando c'è, perché la Cina ad esempio fa eccezione), secondo molti studiosi, è principalmente garantito dal grado di omogeneità culturale ed etnica del paese in questione. Più questo varia più ci si sposta verso ideologie universaliste, ipergerarchiche e multiculturali che hanno come fine quello di mantenere unite realtà culturali ed etniche altrimenti diverse.
EliminaMi stupisce un po’ che si cerchi di rispondere a una domanda per quanto semplicistica proponendo come articolo di fede un video fatto non si sa da chi, non si sa da come, non si sa quando, e circoscritto comunque a un determinato contesto geografico molto ristretto. Io non so come è fatta Istanbul perché non ci sono mai stato, ma un paese di quasi 100 milioni di abitanti e con una discreta estensione territoriale non può essere ricondotto a un quartiere Della sua capitale. Non è una critica: semplicemente quello che dimostrano molti interventi è che ci mancano i dati per giudicare, e di fronte a questo alcuni sospendono il giudizio e alcuni evolvono verso la tifoseria. Neanche io mi fido delle verità spacciate da chi mi ha detto tante scemenze che potevo dimostrare essere scemenze. Il mio punto specifico non è la difesa di nessuno, ma la constatazione che in questo caso sono troppi gli elementi storici, culturali, economici, che ci mancano per poterci pronunciare. Non so se ci avete fatto caso, ma a molti italiani mancano le basi (storiche, culturali, economiche) per poter giudicare in modo sereno la situazione del loro paese. Ma giudicano con grande scioltezza quella degli altri!
EliminaDomande inutili per un leghista perché per un leghista , Ognuno è ( o almeno dovrebbe essere )padrone in casa sua.
RispondiEliminaMentre evidentemente è da ben prima che gli "anglosassoni" rovesciassero Mossadeq che l' Iran ha problemi con costoro ad essere "padrone in casa sua ".
Questo significa che il Komeinismo mi sia simpatico ? No, ma apprezzo che lo sciitismo non pretenda di diventare "padrone in casa mia ", come invece fa da tanti secoli il suo "fratellastro" sunnita così tanto "in buoni affari" con i suddetti "anglosassoni".
La diretta di stamattina mi sembra sia andata bene, non ci son stati problemi. Quella di ieri mattina invece dopo 6 minuti è praticamente saltata, ha cominciato a "saltare" continuamente facendo venire fuori una serie di frasi totalmente spezzate e sconnesse, segno che probabilmente stava continuando a parlare ma il telefono non ha registrato nulla di fatto.
RispondiEliminaBene, grazie. Se riscontrate altri problemi ditemelo, per cortesia!
EliminaC'è un movimento che da 50 anni sta islamizzando Paesi che prima non erano islamici (o non erano a maggioranza islamica).
RispondiEliminaÈ successo in Libano, è successo in Siria, è successo in Egitto, è successo in Iraq, è successo in Afghanistan, è successo in Iran.
E mentre prima c'era in quei Paesi una certa libertà di culto, da quando è arrivato l'Islam ha fatto tabula rasa di ogni minoranza.
Questa cosa continuiamo a sottovaltuarla in Occidente, anche Trump ha detto che non vuole un cambio di regime in Iran.
E la sottovalutiamo anche in Europa, facendo finta di non vedere che l'80-90% degli immigrati che arrivano qui oggi è di religione musulmana.
Questa gente non ha alcuna intenzione di integrarsi, anzi farà in modo a poco a poco di imporre le loro abitudini, le loro leggi, le loro usanze.
Quando lei dice "a casa propria ognuno deve potersi regolare come meglio crede", è vero. L'Italia non può comandare a casa altrui, ma questo decidere di non decidere, un po' pilatescamente, porterà anche i Paesi europei - e anche l'Italia - ad essere di qui a 50 anni dei Paesi islamici, con la Sharia e tutte quelle belle cosine medievali annesse e connesse.
C'è un movimento che da 2000 anni sta cristianizzando il mondo, ha spedito missionari in Giappone, in Cina (tutt'ora). E' il cristianesimo.
EliminaChe poi si dica che abbiamo radici cristiane, è un altro discorso. Si citano gli episodi culmine della storia, da un lato Carlo Martello che ferma l'avanzata islamica, 800 anni dopo circa l'assedio di Vienna che ferma l'avanzata turca.
Il fatto che si islamizzi il mondo non più attraverso le armi, denota il fatto che forse dal lato "spirituale" quelle popolazioni hanno una necessità, no?
Noi non siamo messi proprio meglio da questo punto di vista, mi sembra che il libbberismo(tm) abbia già fatto abbastanza tabula rasa.
C'è un movimento che da secoli deve, vuole conquistare il mondo, nell'attesa che arrivi il Messia
Elimina***C'è un movimento che da 50 anni sta islamizzando Paesi che prima non erano islamici ***
EliminaSi chiama "fratellanza islamica" ed è SUNNITA , cioè non ha nulla a che vedere con l' Iran ma molto con gli "amici del golfo" ( che la finanziano) e con gli "inglesi " , che la crearono appositamente per distruggere l' anticolonialismo arabo di ispirazione LAICA e "socialista". ( es: il Baathismo fondato appunto da un arabo CRISTIANO )
In altre parole, le ATTUALI elites sunnite sono TUTTE bene in combutta con i "masters of universe" che "parlano inglese" nel piano di "€uroislamizzazione", e i "nuovi €uropei" non arrivano per i motivi "umanitari " che ci racconta la TV.😠
I gesuiti rispondo con una domanda. Io dico perché l'Eu esiste da così tanti anni sebbene abbia prodotto così tanti danni? Perché il PD ha governato per anni e anni e ancora viene sostenuto? Se lei sa rispondere a queste domande forse trova la risposta anche alle sue. Un fattore importante però che ha protetto l Iran dalle rivoluzioni colorate è forse la sua geografia o meglio la sua amicizia cona Russia. Cioè per i russi l Iran è uno degli ultimi baluardi prima di essere completamente circondato, difficilmente lo lasciano. Per questo il regime ha vita lunga, è fortemente supportato da mosca. So che questa non è condizione necessaria alla sopravvivenza, ma ricordo che Assad da solo lui e i caccia russi ripresero la Siria dall Isis... Quindi diciamo che un supporto logistico e strategico russo è fondamentale. Poi entra il fattore sociale e da anni gli iraniani stanno in guardia dagli usa e la Cia e quindi si fidano poco di modelli esportati dall Occidente
RispondiEliminaHai ragione, le domande che poni sono ben poste. Mi chiedo se non sarebbe il caso di studiare questa storia in parallelo con le vicende di un altro Stato alla frontiera meridionale dell’impero sovietico, l’Afghanistan. Sarebbe utile esaminare, analogie e diversità, credo. Quanto alla tenuta del progetto europeo, hai ragione, sta manifestando più inerzia di quello che ci potevamo aspettare. Ho qualche dubbio però che sopravviva come entità politica per un periodo non dico comparabile alla durata dell’Iran, ma anche semplicemente a quella della Provincia di Chieti (già Abruzzo Citra).
EliminaStavo cercando delle risposte, e purtroppo mi è capitato di spulciare wikipedia riguardo al lato economico della questione (i bikini mi fanno poco effetto ormai, a meno che non presentino i cosiddetti slip "a tendina scorrevole", flagello di questa estate).
RispondiEliminaMi è dispiaciuto molto leggere su Bloomberg https://www.bloomberg.com/news/articles/2010-07-02/iran-s-central-bank-lacks-independence-parliament-s-research-center-says che secondo una sorta di Ufficio Parlamentare di Bilancio Iraniano (ne hanno uno!) la loro banca centrale ha bisogno di più indipendenza. Non pensavo fossero problemi presenti anche nel sistema bancario della sharia.
Un altro tema da approfondire.
Forse abbiamo trovato i veri invasori.
EliminaPer il poco che so sull'Iran: c'è una vita non ostentata molto simile a quella occidentale, parte della popolazione non è mussulmana, c'è una comunità iraniana in Italia in zona Polimi a cui si potrebbe chiedere.
RispondiEliminaIl PoliMI tra 10 e 5 anni fa era letteralmente imbottito di Iraniani (adesso non so). Confermo quanto lei dice, da quello che mi dicevano e da quello che vedevo.
EliminaChiedere come è fatto un paese a chi se n’è andato da quel paese non è mai un’ottima idea, e questo qui dovremmo saperlo! I migliori amici dei nemici del nostro paese sono i nostri expat, quelli che vivono nel paese dei campanelli…
Eliminahttps://it.m.wikipedia.org/wiki/Colpo_di_Stato_in_Iran_del_1953
RispondiEliminahttps://www.paeseroma.it/editoriale/2025/06/23/parigi-e-la-rivoluzione-il-ruolo-della-francia-nellascesa-di-khomeini-al-potere-in-iran/
RispondiEliminahttps://www.notiziegeopolitiche.net/iran-uno-stato-nello-stato-pasdaran-spa/
RispondiElimina"l'esportazione della democrazia" è la chiave di lettura...chi ha inventato la "democrazia moderna", cioè i padroni del discorso, sà che quei paesi hanno una tradizione di governo autocratico, molto spesso dinastico, e si divertono di conseguenza. In questo momento storico è più utile per loro pulire il campo e prepararlo per obiettivi più complessi. Come ci intrattengono amabilmente questi simpaticoni...
RispondiEliminaCredo che la risposta si trovi nella lezione di Carlo Galli al Goofy del 2021, l'Iran è il grande rimpianto della strategia USA in quanto la sua ribellione crea una falla nell'heartland, la "zona-cuore" del mondo, e permette ai "kattivi" (russi, cinesi ecc.) di avere una via d'uscita verso il mare (e il mondo).
RispondiEliminaQuindi l’Iran è l’obbiettivo da abbattere (o conquistare) in quanto bisogna assolutamente tappare questa falla; ecco che l’Iran diventa il “kattivo” per alcuni, e il “buonoh” per altri.
Guardando il tutto sotto quest’ottica, non sono proprio stupito che le propagande lavorino per veicolare l’immagine piu’ conveniente al proprio messaggio (non necessariamente coerente).
Non credo ad alcuna di queste versioni “estreme”; anzi, in realtà non credo proprio a nulla di quello che ci viene propugnato in generale (es. Israele ha distrutto questo e quest’altro con la super mega bomba imbattibile, la Russia combatte con le pale ma è una minaccia esistenziale ecc.)
Non è nemmeno piu’ “informazione orientata, ormai viviamo nell’era della manipolazione. Non esiste nient’altro, se non in qualche blog/chat/incontro dal vivo/social (sempre meno).
(Oramai io gli “operatori informativi” li chiamo “manipolatori informativi”, rende molto di piu’ l’idea).
Sull’Iran, anche a me piacerebbe saperne di piu’, anche solo per capire come hanno fatto a tener botta e diventare una potenza regionale in decenni di semi-isolamento.
Giusto! Abbiamo almeno una spiegazione della situazione data da una persona di buon senso. Me la vado a riascoltare. Per il resto, mi riconosco molto in questo commento. L’unico pericolo è quello però di cadere in uno scetticismo radicale, tale da scoraggiare qualsiasi tentativo di informarsi, che non sia l’esperienza diretta, anch’essa non necessariamente affidabile e comunque limitata nel suo ambito di azione. Purtroppo, per il lavoro che faccio, non posso permettermi questo atteggiamento. Ho riaperto il blog, nel senso che ho ripreso un dialogo più assiduo con voi, anche per riaprire una finestra sul mondo.
Eliminaquesta spiegazione funziona egregiamente .Il ceto che elabora la strategia degli Usa,i neocon, è consapevole della finitudine di tutte le cose umane,kallipolis compresa , se non altro perchè è stato forgiato da un professore di lettere classiche di Yale .Ne consegue questa feroce determinazione nel "sigillare"la massa continentale euroasiatica e nel "fare guerre preventive" sia in Europa che in Asia.
EliminaUn fatto è sicuro: i missili, ancor più quelli ipersonici, richiedono non solo approfondite capacità fisico-matematiche, ma anche notevoli doti organizzative.
EliminaInfatti noi i missili ipersonici ancora non li abbiamo.
Ergo, il raccontino che siano solo degli scemotti tagliateste, tutti burqua e moschea non sta in piedi.
Anche il libro della Fallaci, che lessi quando uscì, mirava a delinearli in questo modo; ad oggi lo ritengo inverosimile.
[quote]L’unico pericolo è quello però di cadere in uno scetticismo radicale, tale da scoraggiare qualsiasi tentativo di informarsi,[/[quote]
EliminaO anche peggio: prendere per buona qualunque cosa si trovi su Telegram, l'unico social, credo, non moderato da terze parti.
Oramai quasi tutti i miei contatti in rubrica hanno Telegram (ogni volta che un tuo contatto lo installa ti arriva un messaggio), e nessuno lo usa per la messaggistica istantanea.
Purtroppo il 95% di quello che ci gira è roba trash, il 5% può fornire spunti di ricerca da approfondire in altre sedi.
Penso sia la prima volta nella storia in cui le autorità non hanno il controllo totale sull'informazione di massa e non so che conseguenze possa avere (positive o negative). Ad ogni modo, ad oggi, sono contento che una fonte non ufficiale, anche se non di grande qualità, esista.
L'Iran ha una lunghissima storia di potere centralizzato assoluto. È sempre stato un impero, ed è sempre stato governato da un "imperatore". Classi sociali e corpi intermedi quali nobiltà, clero, borghesia, etc... raramente hanno avuto occasione di dettare legge. In questo la storia dell'Iran ha molti più parallelismi con imperi quali Russia e Cina che non con l'Europa.
RispondiEliminaL'Iran storicamente si è sempre definito in opposizione all'Occidente, dai tempi degli Achemenidi e delle guerre in Grecia antica. Gli Iraniani sono orgogliosi di essere impero e di essere antioccidentali. Quando le cose vanno male, essi desiderano rovesciare l' "imperatore" e modernizzarsi ma ciò non significa che vogliono diventare occidentali. Un tema importante a partire dall'inizio del 1900 è la promessa di una "costituzione": gli Iraniani vogliono modernizzarsi e creare una sorta di democrazia, ma senza occidentalizzarsi troppo (suona contraddittorio, lo so, ma quale popolo non ha le sue contraddizioni?)
Per me le radici della caduta dello scià Mohammed Reza Pahlavi nel 1979 vanno ricercate nel flop della "Rivoluzione Bianca" del 1963 con la quale lo scià, grazie ad un referendum (oggi lo accuseremmo di "populismo"!) accentra tutto il potere su di sé e prova a farsi "imperatore". Una mossa che il popolo approvò! Dal 1963 lo scià agì come un re-filosofo illuminista, un dittatore liberale che obbliga il Paese a diventare più liberale e occidentalizzato, e si mette a "fare le riforme": distribuzione della terra dai nobili ai contadini, istruzione pubblica, diritto di voto alle donne, privatizzazioni.
Cosa va storto? La liberalizzazione crea disuguaglianze sociali tra contadini "fortunati", che hanno ricevuto più terre degli altri alla lotteria della ridistribuzione proletaria, e contadini straccioni; l'urbanizzazione crea ulteriori diseguaglianze con polarizzazione tra metropoli carissime e campagne depresse; lo scià è troppo sfacciatamente dittatoriale e anticlericale e si mette contro sia gli imam (esilio di Khomeini) sia la nobiltà (gli ha tolto le terre) sia la borghesia (non è abbastanza costituzionale, democratico, liberale) sia i comunisti (c'erano pure loro all'epoca) sia il popolo (occidentalizzazione, promette la democrazia ma non mantiene). Grazie al petrolio entrano tanti soldi ma vengono spesi per comprare giocattoli militari dagli Americani, come spesso accade alle petrodittature. La vita dello scià è troppo lussuosa. Il dissenso sobbolle e alla prima crisi economica seria gli fanno il cappotto perché tutti i corpi intermedi (clero, nobiltà, borghesia) si alleano contro di lui.
In sintesi: una liberalizzazione estrema, goffa, dittatoriale, sfacciata, senza crearsi appoggi nei corpi intermedi, contraria allo spirito popolare. I momenti di boom economico ci sono stati ma sono effimeri, non soddisfano, si lasciano dietro diseguaglianze che alimentano risentimenti.
La storia del regime attuale è ancora da scrivere. L'attuale "repubblica islamica" è un'anomalia storica: l'Iran è sempre stato un impero, e alla fine l'ayatollah finisce per comportarsi da "imperatore". Khomeini cementa il suo potere nel sangue del martirio della guerra Iraq-Iran. Oggi il dissenso e la crisi religiosa esistono: l'affluenza alle moschee è ai minimi storici, c'è chi diventa ateo e chi diventa cristiano; in particolare l'ascesa del Cristianesimo è un fenomeno di nicchia ma ben documentato. Molti Iraniani vorrebbero un cambio di regime ma non vogliono diventare occidentali!
La cultura, lo spirito, l'orgoglio storico e "imperiale", il sentimento religioso sono collanti forti, più forti del solo denaro, ma ciò non significa che il regime attuale sia beneamato o incrollabile. Non credo ad una occidentalizzazione o ad una balcanizzazione ma è da secoli che l'impero iraniano perde pezzi e la sua sfera di influenza si restringe.
Grazie, mi sembra una lettura utile.
EliminaLo scià acquistò il potere grazie all' intervento di potenze esterne e cercò in tutti i modi di radicare il suo potere ,non riuscendoci .Il ceto militare dell' Iran ,l' attuale vero signore del Paese, acquistò come lo scià il potere grazie allo sforzo di altri,i religiosi , ma a differenza di esso mise le radici grazie alla difesa del Paese dall' aggressione irachena.Mettere le radici ,le barbe,cioè diventare "stato profondo"è la necessità più impellente di chi acquista un nuovo principato "con l' armi altrui e la fortuna" .Vediamo qui come la conquista dello "stato profondo"da parte del pd negli anni tra il 2010 e il2022 permetta a questa formazione "l' attraversata del deserto"dell' opposizione
Elimina" Dall’altra parte Cesare Borgia, chiamato dal vulgo duca Valentino, acquistò lo stato con la fortuna del padre, e con quella lo perdé; nonostante che per lui [10] si usassi ogni opera e facessi tutte quelle cose che per uno prudente e virtuoso uomo si doveva fare per mettere le barbe sue in quelli stati che l’arme e fortuna di altri gli aveva concessi."
EliminaL'Iran infastidisce l'anglosfera perché è un impero con cultura ed identità pluri-millenaria, ben precedente all'Islam, dunque è una cultura più difficile da penetrare e "corrompere" rispetto agli altri paesi del medio oriente. Prova ne sia che il regime change a favore dello Scià è stato ribaltato decenni dopo e anche gli Ayatollah sono esponenti di un islam persiano che si distingue dagli altri stati - inter alia - perché esistono gerarchie rigorose che decidono e indicano l'interpretazione delle scritture. Finché reggerà la "faida" Sunni-shia, l'Iran non sarà un vero rischio (l'Iran non ha mai manifestato tendenze espansive territoriali nella zona, limitandosi alle alleanze con alcuni paesi), ma se la faida tra sciiti e sunniti venisse messa da parte (ed Erdogan è quello che l'ha capito e dunque più spinge perché finisca, in nome del ritorno ad una Umma che includa tutti) allora l'Iran potrebbe in effetti diventare una potenza regionale che può impensierire l'occidente. In sostanza, invece che dell'atomica iraniana dovremmo preoccuparci del fatto che tanti governi della regione vadano dietro a Erdogan.
RispondiEliminaCaro Bagnai francamente non ti facevo tipo da iPhone, averne addirittura 2... Vergogna! :)
RispondiEliminaImo Samsung è meglio e costa relativamente meno.
Per quanto riguarda Iran & C. , prima o poi coloro che, ipocritamente non si fanno i cazzi propri , e trovano la pagliuzza nell’occhio dell’altro senza avere prima levato la trave dal proprio, avranno ciò che meritano.
Ad un mio fornitore cinese di Ningbo che anelava la democrazia in Cina e , pensa te, nel contempo (primi anni 2000) mi parlava di Berlusconi :), pronunciando il cognome di Silvio in maniera molto corretta, dissi. “ Ringraziate il vostro presidente Xi Jinping ,che se non altro fa gli interessi della Cina e del suo popolo. La democrazia che pensi tu NON esiste, neanche in Occidente. Oggi a distanza di anni mi ha dato ragione.
Due cose: effettivamente sto pensando di passare ad Android per via della sua integrazione con Google. Interessante il fatto che in Cina si ponessero il problema di una astratta e stilizzata democrazia. La cosa un po’ mi sorprende.
EliminaSe consideriamo che il concetto di democrazia come la intendiamo oggi è post grande guerra, non sembra tanto strano che la Cina con una lunga tradizione decisamente non democratica in questo senso e maoista per un relativo breve periodo, si sia guardata un po' attorno. Gli stessi USA post rivoluzionari fondano su una concezione delle cariche pubbliche ispirate alla Roma imperiale (sto citando Graeber) e si ponevano il problema di non dare un voto 1:1 anche a chi non possedeva nulla, da cui il potere di voto a una "neo-nobiltà" terriera (e questo sistema sembra incredibilmente vetusto oggi).
EliminaE da questo punto di vista c'è anche la contraddizione che negli ultimi anni l'elettorato americano vorrebbe sempre più il presidente che fa tutto con una firma, il grande ritorno dei tuttosubitisti.
https://www.youtube.com/watch?v=JhKOe0uEDrI
RispondiEliminaLa situazione iraniana non la conosco non essendoci mai stato, però avendo lavorato in Bosnia ed in Iraq posso testimoniare che le realtà locali differiscono molto da quella che è la descrizione che troviamo nei giornali o sentiamo in tv.
RispondiEliminaNel 2002 parto per Sarajevo con l’indottrinamento mediatico che nei Balcani c’erano due fazioni: i cattivi Serbi confinati nella perfida Repubblica Srpska ed #iBuoni mussulmani, abitanti della progressista Federazione di Bosnia ed Erzegovina.
Nel 2004 in Iraq la situazione si era ribaltata ed i mussulmani erano improvvisamente diventati cattivi (e, quindi, conservatori); tuttavia l’esperienza maturata dall’altra sponda dell’Adriatico aveva generato in me gli anticorpi che mi hanno reso immune alla propaganda e quindi ho affrontato la mia avventura in Mesopotamia privo di preconcetti (esperienza che poi ho ripetuto anche l’anno successivo).
Avendo la possibilità di vivere per mesi in quei luoghi, studiandone la storia e parlando con le popolazioni locali ti rendi conto che le situazioni sono molto più complesse di come ti vengono raccontate in Italia, ma più in generale in occidente. I diversi modi di vivere, di organizzarsi e di pensare si sono sviluppati attraverso processi che sono durati secoli e non possiamo avere la presunzione di “imporre” ad altri il nostro modello di società, lo stesso vestito non va bene per tutti!
In questo blog è abbastanza scontato affermare che questa dicotomia mediatica, che descrive i fatti come una eterna lotta tra il bene ed il male (dove a seconda della convenienza #iBuoni diventano cattivi e viceversa), è strumentale ad orientare l’opinione pubblica per fargli accettare anche una cosa orribile come la guerra, ma purtroppo fuori di qui è molto più difficile.
Quando senti fischiarti contro dei 7,62 esplosi da un kalashnikov o scampi ad un attentato per puro caso, realizzi quanto può essere ignobile l’essere umano, anche perché ti rendi conto che stai rischiando la tua vita non per difendere il tuo Paese, ma perché stai tutelando gli interessi economici di qualche multinazionale (perché in Iraq non servivano chissà quali esperti per capire che non avevano le infrastrutture per utilizzare le armi di distruzione di massa, figuriamoci produrle o detenerle).
Non so se ho risposto alle domande, ma avevo voglia di riportare la mia esperienza.
È uno fra tanti commenti che affrontano il tema fondamentale: quello della distorsione delle informazioni di cui disponiamo per formarci un giudizio, e mi sembra che lo faccia in modo particolarmente efficace. Non deve essere semplicissimo inserirsi per motivi lavorativi come corpo estraneo in un contesto culturale molto diverso dal nostro, soprattutto se lacerato da tensioni spesso secolari e per noi non perfettamente comprensibili. Da quando faccio il politico, ho capito la difficoltà di esprimersi in un contesto locale, in una qualsiasi iniziativa organizzata da un’articolazione provinciale del partito, senza urtare qualche suscettibilità a qualsiasi livello (dalla faida campanilistica a quella tribale a quella più squisitamente politica). Questo, ovviamente, nel contesto pacato e sonnacchioso delle civili province italiane, dove le ultime guerre formali risalgono a qualche secolo fa e l’ultima guerra civile risale a un’ottantina di anni fa. Non riesco nemmeno ad immaginarmi quanto si debba stare attenti a come ci si comporta in contesti meno leggibili…
EliminaNell'estate del 1981 avevo quindici anni e andavo già in spiaggia nella fatidica Montesilvano. Quell'anno il nuovo bagnino era un ragazzo di 28 anni, straniero, dai tratti caratteriali molto poco comuni e che il pure originalissimo gestore dello stabilimento non smetteva mai di chiamare qui e là appellandolo a gran voce "Felicità!", traducendo, a suo dire, il significato del nome Farid. Era iraniano, uno dei primi profughi del regime khomeinista appena insediato. Era efficiente e velocissimo, prestante e abile nel lavoro che sbrigava a velocità impressionante. Però era anche solitario e ostentava un notevole orgoglio nello sguardo. Trattato con sgradevole sufficienza dalla maggioranza dei bagnanti in tempi in cui lo straniero a servizio non godeva ancora dei privilegi della simpatia delle anime buone, finì per fare amicizia solo con me che, pur crescendo evidentemente un’anima becera di destra, ho sempre provato simpatia per i deboli della situazione. In quegli anni di ostilità verso il raro profugo, mi sentivo un accoglione ante litteram. Anche mio padre, medico, lo prese in simpatia quando gli rivelò di essere uno studente di medicina al suo paese e di desiderare di continuare quegli studi in Italia. Fatto sta che durante le sere estive, quando era di riposo e veniva a spendere in cene e birra dal suo datore di lavoro più di quanto avesse guadagnato il giorno, mi raccontò la sua storia, le sue idee sul suo paese e quelle sul futuro che si attendeva. In seguito, feci amicizia con diversi suoi connazionali stabilitisi a Pescara per le stesse ragioni, tutti studenti tra i venticinque e i trent’anni, per lo più medici e architetti. Con più d’uno rimasi amico e in contatto per anni, ognuno ebbe un destino diverso, più o meno gratificante, lui finì per laurearsi in Medicina a Pescara e poi girò il mondo stabilendosi in USA e poi in diversi altri paesi, perfino in Russia, prima che non ne sapessi più nulla.
RispondiEliminaMa in quelle estati degli anni ’80-’90, perché la loro comunità si fermò lì a lungo, frequentandoli ebbi modo di farmi un’idea della società e del paese da cui provenivano. Prima della rivoluzione, tutti loro erano i felici rampolli privilegiati dell’alta borghesia iraniana, avevano vissuto gioventù dorate all’insegna dell’ammirazione degli usi occidentali. Erano abituati a avere tutto e qui da noi lavoravano solo perché farsi inviare denaro dalle famiglie non era sempre semplice, oggi avevano molto e spendevano molto, domani niente e erano costretti a guadagnare qualcosa in attesa del prossimo arrivo di liquidità. Lavoravano con l’atteggiamento di principi in esilio, con precisione ma altezzosamente. Erano consapevoli di essere stati un’élite in un paese di masse molto diverse da loro. Avevano vissuto i vantaggi dei ricchi in una società molto verticale, dove la vita facile e piacevole era privilegio di pochissimi, erano dovuti fuggire dalla repressione e dagli odi che temevano e pensavano che avrebbero potuto fare ritorno se la rivoluzione avesse fallito. Nessuno di loro era religioso, tutti bevevano alcol in abbondanza, usi occidentali in una mentalità da satrapi. Ma decine di milioni di iraniani erano molto diversi da loro, in tutto e per tutto. Ecco, mi feci l’idea che la rivoluzione avesse fatto leva con facilità e successo sul desiderio di rivalsa sociale in un contesto di estrema disparità e che neppure loro riuscissero a capire perfettamente perché l’Iran che avevano amato potesse essere inviso a tanti iraniani, al punto da condannarsi alla tirannia religiosa piuttosto che perpetuarlo. Un sentimento di sconcerto che, però, non sembra estraneo a tante élite nella storia più antica e recente.
Per un iraniano (ma anche probabilmente per un italiano), se ti definisci iraniano ma NON vivi da iraniano, ma pretendi di governare gli iraniani, semplicemente sei nemico degli iraniani. Trovatemi un cinese o un giapponese dell'elite che si comporti così.
EliminaMa non è tanto il rifiuto "a comportarsi da .." a caratterizzare le elites coloniali , anzi le elites coloniali mantengono tutti i difetti "nazionali " su cui spalmano solo i comportamenti che scimmiottano o gli vengono richiesti dai loro "superiori" .
Quello che veramente contraddistingue le elites coloniali è sentirsi "arrivati" nel loro ruolo di "sciumbasci"
Posso portare solo una testimonianza di valore aneddotico, ma che potrebbe illustrare una certa medietà della situazione locale.
RispondiEliminaPer qualche anno (metà '80-2005 ca.) la mia famiglia intesa in senso lato ha frequentato una famiglia iraniana.
Padre operaio nel settore petrolifero sul Golfo, poi migrato a Teheran, madre casalinga, tre figlie e due figli oggi grosso modo tra i settanta e i quaranta, quindi non ceti superiori o particolarmente istruiti. Confermo: per le figlie, minigonna, spiaggia e bikini, qualche battibecco col padre in merito ma niente drammi. Religione: come da noi, in teoria sì, però ovviamente fede islamica, mamma un po' più osservante ma in modo molto lasco, padre e figli giovani sostanzialmente indifferenti.
Alla Rivoluzione un figlio e una figlia sono nel Tudeh (partito comunista messo fuori legge dallo Scià e in seguito massacrato da Khomeini), ma a quanto ne so senza compiere particolari azioni. Una figlia parte per l'Europa quasi subito per studiare, fa una vita totalmente laica e "occidentale" senza problemi, al massimo si richiama alla tradizione zoroastriana in modo appunto laico, in avversione alla teocrazia che si installa. Molto delusa dal disinteresse dell'allora PCI o cos'era per il suo paese. Un'altra figlia sposa un musulmano osservante, smette le minigonne, mette il velo e soprattutto intesta al coniuge ogni cosa che guadagna o che possiede, è una professionista, fa il medico, guadagna bene ma non ha un centesimo di suo perché in una brava famiglia musulmana si fa così. Il figlio grande si trova a dover combattere nella guerra con l'Irak senza gravi conseguenze.
Qualche anno dopo, con i pasdaran divenuti polizia religiosa che imperversano (genere calcio del fucile in faccia per strada se una donna si ferma a guardare una vetrina, velo alle bambine e comunque un controllo capillare di ogni aspetto della vita), questo fratello, che per lavoro ha contatti con il mondo occidentale, porta di fatto via la famiglia in Europa. Partono prima gli anziani e i più piccoli. Olanda, che significa: casa, scuola di lingua olandese, assegni per i genitori anziani, studio. Poi parte la cognata coi bimbi (di cui non so nulla), infine il marito. Ora sono dispersi tra Canada, Olanda, Germania e Francia.
Ma l'Olanda non ha significato la fine dei problemi: i due fratelli più giovani, senza rimpiangere Islam o Iran, penano non a adattarsi ma a trovare la loro strada. Passano il tempo tra ribellione e apatia, senza riuscire a intraprendere un percorso di autonomia. Cambiare tutto per un mondo sconosciuto non è per forza senza conseguenze.
I più grandi senza mezzi termini rimpiangono Mossadegh, cioè quelle politiche economiche di nazionalizzazione del petrolio, riforma agraria piena occupazione e stato del benessere finanziato appunto dai proventi del commercio petrolifero spazzati via dal golpe UK-USA nel 1953.
La diaspora iraniana è vasta, questo, unito alle persecuzioni politiche lanciate dal regime khomeinista poco dopo il '79 spiega probabilmente il consenso interno del regime e le contestazioni giovanili: chi ha potuto se ne è andato, chi è nato dopo oggi è - giustamente - insofferente.
Siamo orfani, questa è la verità. Mi è stato però detto che Barra Caracciolo è impegnato, non ha tempo …, il ruolo che ricopre …, forse non ha chi collabora per il sito, e comunque, poi, anche qui si è tornati a discutere. Però sempre in orizzonte economico, molto concreto, a volte persino brutale. Mi è già successo tanti anni fa; infine la concretezza della realtà richiama in pianura, dove scoppiano conflitti guerreggiati, e non ci si può concedere più il lusso di rimanersene a discutere sulle sdraio al sole in sanatorio d'alta montagna. Epperò subito qualcosa manca, i discorsi mica erano completati, mica s'erano conclusi!
EliminaSiamo storicizzati prima del tempo.
Pardon: si legga "rimpiangono Mossadegh, cioè quelle politiche economiche di nazionalizzazione del petrolio, riforma agraria, piena occupazione e stato del benessere finanziato appunto dai proventi del commercio petrolifero spazzatE via [le suddette politiche] dal golpe UK-USA nel 1953."
EliminaCon che, tutto il mondo è paese, o tutti i proletari si sarebbe detto un tempo. Continuo a ritenere la dimensione economica prevalente per importanza, giacché essa modella tutti gli aspetti e le possibilità della vita, a partire dalla salute (quanta ipocrisia nelle cosiddette politiche di pari opportunità e quanto calo dei salari effettivo nello smantellamento del SSN e nell'obbligo di fatto di un'assicurazione sanitaria, magari pagata coi soldi pubblici da parte delle amministrazioni via quell'obbrobrio del "welfare aziendale" che questo governo continua scientemente a perseguire passo dopo passo).
Aggiungo: in Olanda il padre, l'ex operaio, si era integrato benissimo, e si ricordano le sue uscite in bicicletta nel villaggio dove vivevano e nei dintorni. Chi non ci stava volentieri era la moglie, che si era chiusa praticamente in casa. Forse non è un caso che proprio la figlia più piccola, adolescente all'epoca dell'espatrio, abbia avuto poi le maggiori difficoltà nel decidere cosa fare di sé stessa. Il fratellino era ancora un bambino e dopo un periodo di ribellione adolescenziale sembra se la sia cavata meglio.
Dei cinque fratelli, la figlia sposata al musulmano osservante e la sua famiglia sono i soli rimasti in Iran.
Matteo caro, orfano inconsolabile! Com’è che te ne esci ripetutamente con questa lagna? Volete la magistratura indipendente, ma poi volete che un magistrato tenga un blog militante! Bisogna capire quello che si vuole, no? E perché non torni un po’ a rileggertelo orizzonte 48? Capiresti che uno dei suoi punti di forza è proprio quello di offrire una lettura in chiave macroeconomica della realtà, agganciando il modello costituzionale italiano a un modello ben preciso di sviluppo economico e sociale, quello che almeno alcuni dei costituenti avevano in mente. Il tuo anelito verso un discorso completato, concluso, si scontra contro il principale messaggio mio, ma anche di Claudio e anche di Luciano: non arriverà il momento in cui si potrà fare almeno della militanza, il discorso non sarà mai chiuso, i problemi non saranno mai risolti in modo definitivo, l’illusione di averli risolti sarà la madre della successiva generazione di problemi, occorre tenere sempre viva l’attenzione. Dovrebbe essere un feticista di orizzonte 48 a insegnarci questo, visto che quel blog, in effetti, altro non è che una lunga e esauriente spiegazione di come la carta con la quale si è voluta suggellare la conclusione di un conflitto proponendo un modello sociale pacificatore sia stata stravolta e tradita in 1000 modi, aprendo la strada a ulteriori conflitti. Dove sbaglio?
EliminaQuello che mi accadde tanti anni fa, non fu di essere richiamato dal filosofico sanatorio alla prima guerra mondiale, non potrei essere così vecchio, ma ho comunque potuto vedere la seconda guerra civile italiana, e ripenso con sgomento a quando un mio amico, un fratello amico, improvvisamente e inaspettatamente mi disse che non era più il tempo di pensare, ma era arrivato il tempo di agire. Chi l'avrebbe mai detto che si potesse dar peso a un pensiero squinternato come quello di Toni Negri? Ora, anche da questa commovente storia famigliare, e malgrado l'evidenziamento particolare, io non sono in grado di dedurre proprio nulla. Praticamente si tratta d'una famiglia iraniana esplosa in tutti i rivoli dell'esplosione storica iraniana. C'è di quelli che non hanno potuto rinunciare all'occidentalizzazione delle minigonne e biciclette; i disagiati di seconda generazione, alcuni nostalgici altri incompiuti; i dispersi e no assimilati in decine di realtà e culture diverse; e infine la donna medico che si autoburca. Tra chi rimpiange lo Scià e chi rimpiange Khomeini, e chi addirittura Mossadegh, niente di meno, di un biennio di 75 anni fa, tra Zaratustra e Marx dovrei indignarmi per un golpe UK-USA del 53? E allora le foibe?
EliminaDi tutta questa esplosione famigliare mi rimane un solo rinovato sgomento: la donna che si autoinserraglia. Ecco a me verrebbe da dire che costei è la vergogna del genere femminile, una che calpesta fiumi di sangue di lotte e umiliazioni e salari da bambini e discriminazioni e stupri di milioni di donne del 900, se non anche dall'epoca dei sumeri di quegli stessi luoghi. E con ciò vorrei rilevare il limite della pur nobile frase finale del nostro ospite: “io veramente penso che a casa propria ognuno debba potersi regolare come meglio crede”; essa manca di cogliere un punto, ahimè cruciale: la disposizione alla tolleranza è pur sempre un'assunzione occidentale, una scelta occidentale, e dunque: una imposizione occidentale!
Caro Onorevole
Eliminalei ha fin troppe cose da fare per seguire il pensiero non sempre lineare di un anonimo frequentatore del blog, dunque sbaglia a interpretarmi, e sbaglia in questo: quando dico che i discorsi non s'erano completati e conclusi, mica esprimo anelito alla loro conclusione, il contrario, proprio perché i discorsi non erano conclusi, e questi discorsi non possono concludersi per loro natura come anche lei rileva qui, piango appunto la stasi dei miei amati siti, non leggendo più giornali, e ora di orizzonte48 allo stesso modo in cui piangevo la contrazione degli articoli di questo blog dal 2018 al 2022. Anche se, detto tra noi, non ho mai pensato neanche un minuto che lei si fosse dato al bere mangiare e ruttare, questo lo disse lei forse perché avrà sentito il fiato sul collo di altri suoi conoscenti che erano stati più maliziosi. Perciò sottoscrivo, anzi mi sveno su questo concetto: “i problemi non saranno mai risolti in modo definitivo, l’illusione di averli risolti sarà la madre della successiva generazione di problemi”, anche per un altro motivo che si aggiunge e di cui dicevo qualche settimana fa: i non addetti ai lavori tendono a dimenticare, io tendo a dimenticare, siamo circondati da un mondo accanito sulla disinformazione e i concetti svaporano, e vanno ribaditi, rivisti e riadattati giorno per giorno. Per me orizzonte48 è stata la sempre rinnovata dimostrazione della messa in opera di metodi surrettizi, paternalisti, disonesti, spregevoli, di un vero e proprio tradimento del popolo, della costituzione tanto più dilaniata proprio da coloro che più pretendono di dichiararsi come i più autentici discendenti dei partigiani che quella costituzione scrissero col sangue. Dunque, vi ho sempre visto un completamento del discorso macroeconomico e non una loro appendice, proprio in vista del fatto che i discorsi non si chiudono e che gli elettorati, di volta in volta, invece di ragionar per conseguenze: un tempo s'affidarono a Berlusconi, poi indignati si affidarono ai tecnici, poi al PD, poi a Giggino, e anche a Salvini ma senza insistere, poi all'avvocato con la zazzera, e ora alla biondina tutto pepe, senza chiedersi di tutti questi chi ha mantenuto sempre fede ai suoi concetti.
In uno dei principali organi di propaganda piddina, tutte le sere richiamano la Fornero, perché? Eppure sanno che è invisa, e che il vecchio D'Alema e Bersani ne hanno dette tante sul tornare verso i lavoratori, ma la Schlein, chiamata in campo per lo stesso malinconico scopo di Gattuso, continua ad apprezzare molto la vecchia economista torinese, e io mi chiedo, forse perché si fa il calcolo che alla fine gli elettorati infine, disamorati anche della biondina tutto pepe, non avranno tante altre caselle da scrociare?
Insomma, pure agli imprenditori italiani bisogna continuamente rispiegare che sono loro il boccone principale sulla tavola. Ed ecco il perché vengo ogni giorno con sempre nuova apprensione a leggere i miei siti preferiti. Comunque su orizzonte48 la smetto, prometto che la smetto e mi rassegno.
Caro Onoré, seppur in ritardo, del quale mi scuso, mi pregio rispondere ai tuoi 2 quesiti.
RispondiEliminaPremesso che il mio soggiorno in Iran per motivi di lavoro, lo trascorsi nell’83 quindi a regime teocratico già ben consolidato, duró circa 6 mesi.
1ª Risposta
I demeriti che facilitarono la caduta dello Scià (aldilà di macchinazioni geopolitiche che non conosco e nelle quali non mi addentro) si possono riassumere nel classismo esasperato messo in atto dallo Scià e dall’uso “spropositato” che egli fece della Savak. Quindi repressione contro i contestatori e impoverimento delle classi già deboli; quindi l’estremismo religioso attecchì facilmente in queste fasce di popolo (l’estremismo religioso ha sempre vita facile con la povertà e l’ignoranza).
2ª Risposta
Perché la teocrazia ha creato un ambiente ancora più repressivo ma, per contro, ha bisogno anche e soprattutto delle classi medie. Buon ultimo (parere personale che ti ho già espresso ieri dellà) la crescita all’interno dei pasdaràn è dell’esercito di un’ala moderata che considera un suicidio l’aver gridato per anni ai 4 venti di voler cancellare Israele dalla faccia della terra. Tant’è che Israele, pur essendo dotato di armi nucleari, non ha mai rivendicato la medesima opzione. 👋🏼
Ho trovato questi due video dove parla una persona apparentemente preparata (ma forse sinistroide):
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=QfQws8h0B-E
https://m.youtube.com/watch?v=M7gkjGyE_AA
In particolare mi sfugge, ammesso che sia così, perchè per avere l'egemonia occorre essere in deficit commerciale. Comunque parte da questo assunto per fare un parallelo tra Repubblica Romana (poi divenuta Impero) e USA oggi.
Al netto delle frasi sprezzanti verso Trump, mi pare degno di eventuale confutazione
Beh, se sei in surplus commerciale sei un fornitore. E se un fornitore pesa troppo, il cliente lo cambia. Nella posizione più fragile ci sei tu, anche perché sei più esposto, e tendenzialmente cresci meno del possibile. Alla lunga diventa finanziariamente e politicamente insostenibile, se sei qui hai tutti gli strumenti per capirlo. Se invece sei in deficit commerciale (essendo un paese sviluppato, non certo un isola del pacifico), sei il cliente. Il mondo ti sta a sentire di più, perché sono gli altri ad aver più da perdere. Inoltre se sei in deficit commerciale avrai flussi finanziari tendenzialmente importanti, perché della tua valuta la gente deve pur farsene qualcosa. Anche questa posizione alla lunga diventa difficile e costosa da sopportare, non a caso gli imperi cadono. Quello che è certo è che se sei in surplus permanente è perché Mazzoli i tuoi lavoratori e/o gli altri.
EliminaComunque l'Aifon è da piddino.
RispondiEliminaEgregio Onorevole,
RispondiEliminale scrivo per un ragionamento che non risponde in maniera puntuale alle sue domande (evito l'analisi storica e geopolitica).
Mi interessa osservare che si può governare con il bastone, oppure con la carota.
Negli ultimi secoli il cristianesimo ha cercato di "governare" con la carota, mentre l'islam ha usato il bastone. In passato, anche la chiesa cristiana ha usato parecchio il bastone.
Nelle democrazie liberali vi è, o dovrebbe essere, un equilibrio tra bastone e carota. Un eccesso di liberismo potrebbe però limitare l'utilizzo del bastone da parte dello Stato, a vantaggio di una minoranza di cittadini.
Esiste poi un terzo approccio (complementare) di governare, che prende il nome di "stella", il quale cerca di ispirare e motivare le persone. Credo che questo approccio sia abbastanza assente al giorno d'oggi.
Un saluto,
Fabio
Tutti i contributi sono davvero interessanti, grazie. Da diversi di questi (@Raffaele Aquilone @ATS @Pernitz) emerge come un aspetto forse centrale per comprendere la Rivoluzione Iraniana sia da ricercare nello scontento di una parte di popolazione, che non beneficiava dell'occidentalizzazione (con tutte le sue contraddizioni) del paese. Da questo, ed è una conclusione banale mi rendo conto, si capisce che uno dei motivi per cui si "idealizza" il periodo di governo di Mohammad Reza Pahlavi è perché nel suo regime la vita degli iraniani ci veniva raccontata come simile alla nostra, "comprensibile", e quindi rassicurante. Uno specchio dei valori occidentali.
RispondiEliminaDurante la pandemia osservavo milioni di italiani che si facevano andare bene un trattamento che invece io trovavo odioso. Secondo me lo scià è stato cacciato perché il malcontento è stato incanalato da una leadership politica, oggi pare che nessuno sia in grado di fare altrettanto.
RispondiEliminaNon mi sembra una risposta convincente. D’altra parte, l’origine “punturina“ del ragionamento non lasciava presagire delle conclusioni molto illuminanti. Tanto per dirne una, ci sarebbe la questione dei numeri. Non eravate “mijoni”, come si è visto quando abbiamo cercato di difendervi.
EliminaNon appartengo al popolo dei "punturini", solo mi sono espresso malissimo, provo a sviluppare meglio il concetto: il malcontento popolare è bestia strana, che appunto magari si disperde e sfoga in inutili rivendicazioni stile "punturini", o addirittura rafforza un regime, visto che un regime ha molti più strumenti per condizionare le pulsioni delle masse rispetto ad una leadership alternativa. In Iran le leadership alternative davvero tali mi pare non ci siano.
EliminaPrima risposta facilissima: perché quei polli dei progressisti, per detronizzare lo scià, si sono alleati con il clero pensando - non so come - che poi avrebbero potuto gestire il paese a braccetto con i santoni.
RispondiEliminaSalvo poi essere messi fuori gioco e passando, sostanzialmente, dalla padella dello scià alla brace della teocrazia.
In definitiva, si è trattato del classico e clamoroso autogol piddino.
Una sola domanda ho in testa da tempo. Se il nostro (europeo) nemico è la Russia ed abbiamo deciso di armarci per difendere i nostri (europei) confini, che sono arrivati fino ai paesi baltici e che potranno arrivare chissà dove, come pensiamo di difenderci da un paese che possiede migliaia di testate nucleari e che in caso di evento tragico per loro sarebbe plausibile aspettarsene l'uso? Nessuno parla di questa necessità, cioè di un programma di armamento nucleare europeo. Forse gli USA non ne sarebbero felici e ci bombarderebbero come con l'Iram?
RispondiEliminaScusi Bagnai ma solo io vedo accettare il 5% Nato= maggiore flessibilità necessaria EU= fine patto stabilità= batosta alle burocrazie?
RispondiEliminaPiù ingenui di così si muore ( o si è piddini 😠)
EliminaI soldi per la GUERRA ( che di questo solo si tratta) ci saranno accollati "a debito" , "debito" che poi verrà pagato con la PROPRIA "roba" da chi avrà avuto almeno la fortuna di aver salvato la PROPRIA pelle😠
Di sicuro significa rafforzare la NATO e quindi indebolire la prospettiva di un esercito UE.
EliminaVero, però attenzione che non sono soldi per la GUERRA bensì anche per la SICUREZZA. E come l'Italia saprà "interpretare" il termine SICUREZZA potrebbe riservare degli sviluppi interessanti. Ad esempio: certe infrastrutture che servono anche ai mezzi militari, non servono solo ai mezzi militari. La difesa dei confini marittimi implica anche la difesa da immigrazione potenzialmente foriera di rischi di sicurezza e via discorrendo.
EliminaAh ah , tu credi? Anche se Starmer sta cercando di raccontare 'sta favola agli inglesi ( ..del tipo "vecchio" 😀) ,non sono certo "russi" quelli che ci invadono per mare...
EliminaCredo che tu non abbia capito quel che ho detto. In ogni caso di Starmer mi interessa fin lì, se non per il fatto che andando avanti così probabilmente riuscirà a far rivoltare gli inglesi contro di lui.
EliminaAnche Claudio afferma ciò... O si cambia il patto di stabilità o è difficile pensare che si possa fare tutto. Piddino è chi non sfrutta le occasioni per cambiare
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPerchè nell'escatologia zoroastriana, alla fine dei tempi, una figura messianica, il Saoshyant, guiderà le forze del Bene alla vittoria e quindi alla redenzione del cosmo e quindi si sono lasciati sopraffare dall'Islam attendendo una sorta di "Messia" come gli ebrei? (ok, chiedo scusa...)
RispondiEliminaRisposta scettica (filosoficamente): il mondo - e l'uomo - non è perfetto! Tutto dipende dall'interpretazione che di esso si dà.
RispondiEliminaCredo che ciò lo si apprenda - o meno- durante la propria infanzia cognitiva, la quale è soggettivamente esperita ed altrettanto individualmente elaborata.
E se dell'uomo non può esser sicuro il giudizio, si pensi a quanto lo può esser quello di un'intera società.
Da essere che è capitato per un effetto "Collaterale" in questo mondo.
P.S.Ovviamente - o quasi - tale scepsi coinvolge l'intero "nostro" essere in questo mondo - normalmente a beneficio più altrui che nostro - fortunatamente per noi stessi.
I miei genitori han subito un regime change, han conosciuto il regime precedente e quello, direi quelli, successivi.
RispondiEliminaMi han raccontato del consenso al regime precedente, dei suoi pregi e dei suoi assurdi difetti, ma assieme a loro ho vissuto il regime che ci ha portato alla situazione attuale, con i suoi pregi e gli assurdi difetti.
Forse noi siam stati molto aiutati dall'esterno, piu' di quanto, al momento, sembra l'intenzione di fare in Iran, quindi presumo che l'eventuale change dovra' avvenire con prevalenza di forze interne. Cio' sempre che le informazioni che abbiamo siano corrette, e io non credo.
Non so come finira', forse la maggiore probabilita' e' piu' verso un cambio generazionale che di vero e proprio regime, ma leggendo molto, ascoltando molto, sono arrivato alla conclusione che nessuno ci avra' preso: la situazione e' molto complessa e veloce nei cambiamenti e penso che anche gli attori, pur "bravissimi" vadano molto a braccio.
Non ho certamente risposto alle due domande del post, ma porto la complessita' che mio padre e mia madre mi han raccontato di prima, porto la complessita' per la quale, anche sapendo che siamo nel mezzo di una soluzione sbagliata, non riusciamo a convincere i molti illusi che "qualcuno dira' che c'e' un modo migliore".
comunque, a parte gli scherzi, la risposta ai quesiti di cui sopra credo la si possa trovare nei primi minuti di questo contributo che linko qui di seguito: https://www.youtube.com/watch?v=mW2P4bDj-yg
RispondiEliminaUn video veramente interessante, grazie.
EliminaSi, in effetti su quel canale si trovano livelli di approfondimento su certi temi che offrono spunti di riflessione. Felice di esserti stato utile.
EliminaPerché non è possibile una rivoluzione i, n Iran adesso? Cerco di rispondere alla seconda domanda, alla prima in parte hanno già risposto anche se più che dalla "rivoluzione bianca" del 1963 bisognerebbe almeno partire da Mossadeq e la prima nazionalizzazione delle risorse petrolifere con il conseguente colpo di stato ordito da CIA e GB. Il potere attuale in Iran si fonda sull IRGC ex Pasdaran, questi controllano un esercito che è più sviluppato delle altre forze armate ma soprattutto sono un enorme agglomerato economico che dispensa lavoro, benefici ecc. Questo unito a forze di polizia ovviamente estremamente ramificate porta alla difficoltà di agire contro un blocco sociale che controlla tutto e da cui dipendono le sorti personali di tanti cittadini. In un certo senso assomiglia alla nostra situazione e al PD che una sua base elettorale data da chi fa professione di fede de sinistra e "antifascista" e chi più prosaicamente col PD ci porta a casa lo stipendio.
RispondiEliminaAlmeno giornalisti indipendenti come il team di byoblu, oppure la verità.info ancora possono offrire un "ventaglio" di informazioni differenti da quelle dei telegiornali che neanche seguo più, purtroppo i lettori di tali testate indipendenti vengono sempre utilizzati per attacchi discriminatori, come giusto che sia , la sindrome del tifo da stadio ormai ha "contagiato" quasi tutti ...
RispondiEliminaProbabilmente per lo stesso motivo che i vedeva vandeani e il popolo di parigi pensarla in modo diametralmente opposto.
RispondiEliminaPersonalmente riporto solo una mia esperienza personale.
RispondiEliminaCirca una 20ina di anni fa ebbi la possibilità di fare una esperienza di studio in UK, nello studentato conobbi una coppia di Iraniani (sposati) che erano lì, lui per studiare, lei lavorava (mi pare).
Scambia quattro chiacchiere e facemmo uno scambio culturale culinario (una sera fecero da mangiare loro, un'altra io).
Ricordo che:
- lei non portava alcun velo o abbigliamento che tipicamente associamo all'islam
- mangiavano molte verdure
- ritenevano Teheran (su domanda esplicita) molto sicura anche di notte, perchè non dormiva mai e quindi difficilmente ti trovavi da solo.
Riguardo alle domande non saprei cosa rispondere.
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RispondiEliminaPrima domanda: contiene una affermazione non totalmente vera : non tutti stavano bene con lo scià .
RispondiEliminaLo scià è stato cacciato da una rivoluzione non contrastata da tutti (Carter compreso) che ha avuto nel clero la mano attiva.
Il sostegno a Khomeini fu il risultato di una coalizione eterogenea che includeva il clero sciita, la classe media, i lavoratori, i mercanti del bazar e gruppi politici di opposizione, uniti dall'obiettivo comune di rovesciare lo Scià.
Tuttavia, molti di questi sostenitori furono successivamente emarginati o repressi quando Khomeini consolidò il potere, instaurando una Repubblica Islamica teocratica.
La copertura mediatica occidentale e la neutralità di alcuni governi stranieri contribuirono indirettamente al suo successo.
Sinteticamente: l'occidente sperava e pensava che il "francese" Khomeini fosse una brava persona .
Lo scià ebbe tempo dal 1953 al 1979 per pacificare il paese e portarlo in occidente .
Commise lo stesso errore di Trujillo : diventare paranoico uccidendo gente alla cavolo e questo ai presidenti USA non piace .
Seconda domanda:
Perché chi poteva andare via se ne è andato , perché il clero detiene il controllo della forza interna .
Perché il controllo sociale è rigido con gli oppositori politici ma è lasco con gli amici e gli amici degli amici .
Alla voce "vedi Cuba e capisci tutto" , rapportato alle realtà dimensionali dei due paesi .
Mossadeq ha fatto la stessa cazzata di Castro: nazionalizzare, in questo caso l'azienda UK che estraeva il petrolio, senza compensare adeguatamente gli investimenti fatti da UK e USA .
La posizione ideologica che il socialismo sia più etico del capitalismo è alla base di proposte non orientate alla ricerca di una soluzione .
Come se in Angola i pozzi perforati e messi in funzione da ENI ci venissero sequestrati con la proposta di una compensazione sul valore attuale delle azioni della compagnia .
Saremmo contenti ?
La sola via che vedo per l'Italia è appoggiare i Curdi : sia in funzione anti Iran teocratico sia in funzione anti Turchia .
Post che condivido integralmente come approccio, metodo e principi! Abbiamo assistito a un dibattito manicheo sui social, è davvero molto difficile esprimersi a riguardo. La mia regola di principio è che a livello umano distruggere la diversità antropologica o culturale ha forti conseguenze come distruggere la biodiversità. Non è un mistero che certa cultura politica di destra vorrebbe occidentalizzare pure i pinguini imperatori : nello specifico radere al suolo ogni forma di islamismo in nome della "guerra santa" per i valori dall'Occidente. Quanto questo approccio ideologico dello "scontro di civiltà" (ma non si accorgono di essere "diversamente progressisti?") abbia creato problemi di immigrazione e bande di sradicati nel Mediterraneo ovviamente sfugge. È una caratteristica degli imperi e delle società di tendenze universaliste ed ecumeniche creare una forte mobilità umana e attirare le persone nelle " metropoli imperiali". Quando si parla di Ayatollah comunque non vedo mai fare due considerazioni :
RispondiEliminaA) Perché non c'è lo stesso odio e ansia di sradicare il male nei confronti dei Sauditi che non sono certo migliori
B) Dov'è tutto il sostegno al "ba'athismo" ovvero a quel movimento politico e culturale arabo che si è battuto per una condizione migliore della donna nel mondo islamico? Non sfuggirà ovviamente il fatto che tale movimento ha prodotto fenomeni come Saddam Hussein, Gheddafi e Assad, con le contraddizioni che conosciamo. Tuttavia, visto che quando si parla di Iran di solito i valori(h) prevalgono su politica e realismo mi domando perché Assad, Saddam Hussein e Gheddafi non abbiano ricevuto la stessa clemenza che ha ricevuto lo Shah come giudizio politico. Le politiche dell'anglosfera evidentemente sono state molto più pragmatiche da qualche secolo rispetto alla propaganda che sento dato che per mere questioni di convenienza politica hanno spesso sostenuto gruppi islamici integralisti come gli wahabiti al potere nella penisola arabica (i Saud sono stati messi al potere dagli inglesi in chiave anti-ottomana eppure nessuno si è scandalizzato : l'islam turco è pura dolcezza a confronto di quello wahabita) o i vari salafiiti e deobandi in Pakistan e Afghanistan. Voglio dire che per ragioni di pragmatismo politico l'Occidente non ha guardato il "prima la minigonna" nel sostenere Tizio o Caio nel mondo islamico. È quindi surreale vedere e sentire certe cose. A proposito di Turchia, nessuno si è scandalizzato del grande potere che l'esercito ha secondo la costituzione kemalista, ci si è compiaciuti di vedere come tagliavano barbe, scioglievano alcuni ordini religiosi e obbligavano a non indossare certi abiti https://it.m.wikipedia.org/wiki/Riforme_di_Atat%C3%BCrk è curioso come in nome del "prima la minigonna" certe carenze democratiche e violazioni della libertà individuale di tenore sovietico siano state sempre tollerate.
In conclusione : il mondo è sempre più complesso del bianco e del nero e il fatto che quelli bravi, quelli progressisti abbiano sempre parlato di eurocentrismo (salvo poi essere pure loro assolutamente ignoranti : nel loro tendere a proteggere qualunque etnia tranne la nostra sono altrettanto digiuni di storia e cultura asiatica e africana) non ci esime dal conoscere storia e cultura non-europea prima di esprimerci su certi argomenti. Ma anche senza arrivare a questo basterebbe avere perlomeno un approccio più laico.