venerdì 23 maggio 2025

Le auto blu, la grillanza, e il triangolo dei palazzi

Partiamo dalla fine.

Il triangolo dei palazzi è questo triangolo scaleno:


con il vertice superiore a Chigi, quello inferiore sinistro a Carpegna (individuabile per la caratteristica pianta triangolare) e quello inferiore destro a San Macuto, che poi sarebbe San Maclovio, cioè Saint-Malo (Macloviensem), che non è, come potreste pensare voi, il santo delle ostriche (che nella città cui diede il nome vanno forte, in effetti), ma un gallese, discepolo di San Brendano ed evangelizzatore della Bretagna, il cui nome pare venga dal bretone mach (ostaggio, pegno) e lou (luce, brillante), e sia quindi la versione bretone del germanico gisal (ostaggio, pegno) bertha (famoso, brillante), cioè Ghiselberto o Gilberto, e insomma dovrebbe significare una "nobile promessa", come quella, che cerco di onorare, di rappresentarvi, ma anche un "illustre ostaggio", che poi è la condizione in cui ogni tanto mi sento nell'omonimo palazzo.

Sì, perché a San Macuto (e non a Saint-Malo, purtroppo) ci sto io, precisamente lì:


Il rettangolo nero che vedete in alto a sinistra del cerchio rosso tracciato a mano libera è il tetto della nostra mensa aziendale, da cui si gode di un panorama che vale il prezzo del biglietto:


Chi sta a Chigi lo sapete, ma oggi volevo parlarvi di un altro palazzo, vicino al vertice superiore: Montecitorio.


Dall'alto si distingue bene la zona meridionale, quella edificata nel 1653 dal Bernini per i Ludovisi, costruita attorno al caratteristico cortile quadrato (come è quadrato quello di Palazzo Madama), e la zona settentrionale, edificata da Ernesto Basile all'inizio del XX secolo, dove si distingue l'emiciclo dell'aula, inquadrato dalle quattro torri angolari. A occidente del Palazzo dovreste vedere una specie di quadrilatero sbilenco dall'allure trapezoidale, questo:


circoscritto fra via di Campo Marzio a ovest, piazza del Parlamento a nord, via della Missione a est, e il palazzo dei gruppi a sud, e sì, si capisce che cos'è: è il parcheggio, che consta di due parti. Quella più settentrionale, fuori dalla zona rossa e dalle sbarre, è delimitata dalle fioriere tonde che circoscrivono un pezzo di Piazza del Parlamento, mentre quella meridionale è circondata da un muro e ha gli stalli delimitati da strisce bianche. Fra dentro e fuori, stipandole in doppia fila, ci andranno al massimo un centinaio di automobili, e naturalmente i posti auto non sono solo per i parlamentari: parcheggiano anche i funzionari. Intendiamoci: quello che vi ho descritto è il parcheggio dei mezzi propri dei parlamentari (o dei funzionari), cioè quello dove parcheggio io la mattina nel terminare le mie dirette. La maggior parte dei colleghi vengono in treno o in aereo, non hanno automobili da parcheggiare, quindi con un centinaio di posti si riescono ad accontentare quasi tutti (e nel tutti vanno anche, nelle occasioni speciali, le scorte di ministri e sottosegretari, che parcheggiano a via della Missione aspettando di recuperare chi è loro affidato).

Ancora oggi, quando qualcuno sa che faccio il parlamentare, chiede a me o al mio entourage: "Ma quindi ha l'auto blu?"

E io: "No, ho scelto il colore complementare!" (come sa chi mi segue).

Ma...

Le auto blu, questa turpe effigie del sardanapalesco spreco della casta, questo ingiusto privilegio di cui godono i corrotti politici, avranno pure un parcheggio, una rimessa, saranno pure da qualche parte, o scompaiono nel triangolo dei palazzi come gli aerosiluranti Avenger nel triangolo delle Bermude?

Certo che c'è, l'autorimessa delle auto blu! Eccola:


con le sue 600 auto blu, una per ogni parlamentare.

Che dite?

Sono sei, non seicento?

E lo dite a me!? Io lo so che sono sei, perché sei sono gli autisti della Camera: per quanto bravi siano, non ce la farebbero a guidare contemporaneamente cento auto a testa, giusto? Guidano a turno quelle sei auto che chi ha diritto di usare (io ce l'ho), a condizioni ben precise, deve prenotare in anticipo, altrimenti rischia di restare a piedi, perché gli aventi diritto all'uso di quelle auto sono i membri dell'ufficio di presidenza dell'assemblea, i questori, i presidenti delle Commissione permanenti e i presidenti delle Commissioni bicamerali e delle altre Commissioni d'inchiesta, di vigilanza, ecc. Per capirci: 15 fra vicepresidenti, questori e segretari d'assemblea, 14 presidenti di Commissioni permanenti, oltre una ventina di presidenti di Commissioni bicamerali, per un totale di circa una sessantina di persone. Diciamo che una poltrona per due sarebbe un sogno: qui abbiamo una macchina per dieci, il che comporta, per dirne una, che quando si deve andare tutti, per ridurre gli sprechi si chiama un NCC che con dei simpatici pulmini carica una decina di colleghi alla volta e li porta su al Quirinale (generalmente le occasioni importanti sono quelle sul colle più alto), facendo la spola.

Io ovviamente mi rifiuto e vado a piedi.

E quindi?

E quindi la storia che i parlamentari scialacquerebbero i vostri soldi (ed emetterebbero CO2) viaggiando in lungo e in largo in auto blu è una panzana inventata da delinquenti cui solo dei cretini potevano credere. La grillanza in fondo è questo. Duole tuttavia constatare che ci hanno creduto in 60 milioni di italiani, il che, se non vogliamo (perché non vogliamo) prenderlo come dimostrazione della loro scarsa intelligenza, dobbiamo però prenderlo come dimostrazione della grande forza persuasiva della propaganda, che ha fatto credere a 60 milioni di italiani che 600 auto potessero essere parcheggiate in 60 metri quadri, e, per chiudere con una nota positiva, come una dimostrazione di quale miracolo sia la democrazia: babbei simili, usando il loro diritto di voto costituzionalmente garantito anche ai babbei, non sono riusciti a far fallire il Paese più bello del mondo, che resta ancora in piedi nonostante gli sforzi dei suoi più accaniti e formidabili nemici: quelli interni!

Perché una domanda su dove venissero parcheggiate, queste 600 (e ora, in teoria, 400) auto blu forse (dico forse) chi era ed è così graniticamente convinto della loro esistenza avrebbe dovuto porsela, no!? Il suolo, al centro di Roma, è una risorsa scarsa, ma mai quanto i neuroni dei posseduti dalla grillanza.

Con questa farina, amici cari, dobbiamo impastare ogni giorno, e se il pane che vi offriamo non sempre vi piace, considerate come è stata adulterata la materia prima!

Nel nostro dizionario è scritto: "oggi è facile documentarsi", e ve ne ho appena dato una prova. Un cellulare e Google Maps bastano a fare a pezzi il mito fondativo della grillanza (sono convinto che al tempo di Marco Aurelio le bighe blu dei senatori saranno state oggetto di appassionate perorazioni, o almeno questo ci dicevamo, quando ero al Senato, con una piacevole e spiritosa assistente parlamentare).

Vedete quanto poco ci vuole a prendervi in giro? Ma vedete anche quanto poco ci vorrebbe, presumendo la buona e non la cattiva fede, a fare strame delle menzogne che i delinquenti forgiano per fuorviarvi?

E allora, forse, dovremmo fare una riflessione sul concetto di rappresentanza e di delega. Ma ce la riserviamo a domani.

Per questa sera vi lascio calcolare quanti metri sarebbe alta una catasta di 600 auto blu rimessate in uno spazio di 60 metri quadrati. Visto che le elementari non sono più quelle di una volta, l'intelligenza artificiale vi aiuterà...

50 commenti:

  1. Momento nostalgia... Quando l informazione si fissava per settimane su un argomento tipo auto blu o spread e martellava in continuazione... Almeno adesso forse i giornalisti sono meno monotoni questo glielo si può riconoscere haha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensandoci però su quanti temi inutili ci hanno fatto penare?

      Elimina
    2. Questo è il tipo di presa di coscienza che ci occorre.

      Elimina
  2. Il libro la Casta non lo hanno scritto i grillini però, ma gli autorevoli operatori informativi del Corrierone..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché secondo te, un progetto strutturato di aggressione alla classe politica di un paese come quello messo in opera da mani pulite in poi non prevede anche il coinvolgimento delle testate storicamente legate agli interessi del grande capitale internazionale? O, detto in altro modo, e visto che frequenti questo Blog da un po’, quindi sai che non ci siamo stupiti quando i 5 stelle si sono legati al PD, veramente credi che gli ortotteri siano un movimento nato dal basso? Nella storia delle “reti di condizionamento” di cui parla Benini questi due pezzi possono stare benissimo insieme. Ti ricordo che Casaleggio, prima di offrire i suoi servigi a Grillo, li aveva offerti a Di Pietro: https://lespresso.it/c/politica/2021/2/26/cinque-stelle-e-idv-andata-e-ritorno-quando-eravamo-io-beppe-grillo-e-gianroberto-casaleggio-il-racconto-di-antonio-di-pietro/37944.

      Elimina
    2. E infatti questo spiega per quale motivo nessuno sia riuscito perlomeno a smentire o dire a mezzo stampa che delle vendordicimila auto blu in realtà ce ne sono meno di una decina. Chissà come mai poi le riprese al tiggì sono immagini di repertorio delle solite auto blu uscite dal parcheggio nell'82 (si fa per dire).

      Elimina
    3. Casaleggio, Gazia, democrazia diretta, ognuno vale uno, decrescita felice, voto On Line: ma se si vota via web per esempio la segretezza del voto dove va a finire???

      Elimina
  3. *** che resta ancora in piedi nonostante gli sforzi dei suoi più accaniti e formidabili nemici: quelli interni!***
    Beh credo che LORO abbiano trovato "la cura" a questa spiacevole ( per LORO) "resilienza": meno italiani "vecchi" e più italiani "nuovi".
    Una "operazione" ovviamente fatta propria anche dai "vecchi" nemici interni per il loro innato ( e ottuso) "collaborazionismo"😡

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami, ma trovo questo commento abbastanza insensato e anche inopportuno. Il tema dell’immigrazione con questo non c’entra assolutamente nulla.

      Elimina
  4. Ma credo che nessuno abbiamo mai sostenuto che i parlamentari italiani avessero un auto blu a testa, ci mancherebbe anche. Nel libro citato sopra (che non ho letto) si parlava di "presidenti di circoscrizione con autoblu". Da una "veloce ricerca su internet" pare che nel 2007 le autoblu fossero 100.000 ma magari non è vero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bisognerebbe capire come si fa il conto. Se in questo totale ci mettiamo anche le scorte dei magistrati, mi sembra chiaro che il numero sale, anche perché, piaccia o meno, il contesto è questo qui: https://www.italiaoggi.it/economia-e-politica/attualita/quel-volo-di-stato-negato-a-lo-voi-da-alfredo-mantovano-o8cogkcq. Sono lieto che nessuno abbia sostenuto che ogni parlamentare ha un’auto blu (auto è femminile e quindi ci va lapo strofo… 😂). Resta allora da risolvere il grande mistero del perché ogni persona che incontro sia convinta che io ce l’abbia, e del perché in un elegante salotto televisivo, una caricatura di imprenditore me la abbia attribuita. È un mistero col quale posso tranquillamente convivere.

      Elimina
    2. La definizione stessa di “auto blu” andrebbe precisata. Secondo me la maggior parte delle persone pensa che in parlamento ci siano 600 autisti. Fate un po’ la prova e poi raccontatemi!

      Elimina
    3. Falsi ricordi dei discorsi impostati (non da sprovveduti) del capo ortottero.
      Se avessero continuato ancora per qualche anno con la ka$ta il benzinaio avrebbe creduto anche ai poteri psichici.

      Elimina
  5. Caro Bagnai, ormai Goofynomics è molto di più di un blog di economia.
    E’ anche un blog che, grazie a te, mette in opera le opere di Misericordia spirituale . Soprattutto : consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste .
    Deo gratias. Che Dio ti benedica.

    RispondiElimina
  6. Probabilmente perché per il ruolo che ricopre si è portati a pensare che lei ce l’abbia. Non averla non mi sembra un grande merito.

    Sempre dalla testa ricerca emerge che oggi le auto disponibili per la pubblica amministrazione (comprese le "auto grigie" operative) sono meno di 30.000, quindi forse qualche anno fa era effettivamente scappata la mano. Non trova?

    Spero di avere messo tutti gli apo strofi in modo corretto.

    RispondiElimina
  7. *utili. La persona è utila, le persone utili.

    RispondiElimina
  8. Ma poi quanto costa un auto blu? 1000/1500 euri al mese se fosse noleggiata, 3000/4000 l'autista? Comunque 1/5 di quanto costa un parlamentare??? Se fosse utile al parlamentare nell'aumentare la efficacia e l'efficienza del suo operato io le pagherei anche una per ognuno e pure il muletto!!!

    RispondiElimina
  9. ***auto blu che non hanno mai potuto esistere perché non c’è mai stato il posto in cui metterle***

    E qui sorge la domanda sul perché la defunta classe politica si sia allora lasciata cucire addosso questo "abitino" quando essa ancora aveva tutti i mezzi per difendersene.

    Io credo che , non con le "autoblu" ,ma con altri "eccessi" essa, nei "ruggenti '80" , aveva pesantemente degradata la propria immagine pubblica cadendo così in una trappola mediatica da cui non poteva certo uscire contestando la sola "narrazione delle "autoblu".

    RispondiElimina
  10. è lo stesso principio per cui nella fogna, dopo la questione posta dal PdR sul ponte, dicono che i ministri dell'Interno e delle Infrastrutture sono mafiosi. Che poi è il principio del sesomagnatitutto o delle monetine che volano davanti al Raphael.

    RispondiElimina
  11. Mi chiaro è il punto. Credo che però quello delle auto blu non sia l'esempio migliore da portare a riguardo del "progetto di odio sociale" dal momento che se in 15 anni sono passate da più di 100.000 a meno di 30.000 probabilmente il problema c'era e non era certo dove fossero parcheggiate.

    Mai detto per altro di volerle togliere a magistrati minacciati dalla mafia, non faccia come l'imprenditore della televisione.

    RispondiElimina
  12. Vedo che non riesco a farmi capire, ma non è poi così essenziale.

    RispondiElimina
  13. Non so se sia opportuno ma vorrei provare ad allargare un minimo l'orizzonte. Ci hanno fatto volutamente percepire la questione degli sprechi in maniera molto distorta con tutta probabilità per aumentare il livello di scontro e di odio tra classi. Questo tipo di atteggiamento è deprecabile anche quando si riportano fatti e cifre comunque veri o quantomeno verosimili. Quando invece si attira l'attenzione su questioni irragionevoli o non vere ma soprattutto per allontonarla da altre vere e molto gravi diventa un crimine. Una delle questioni gravi e vere è per esempio il fatto che sono stati massacrati gli stipendi ma soprattutto è stato tenuto scientificamente alto il tasso di disoccupazione, peraltro funzionale al precedente. Tenere le persone a casa senza lavorare è la cosa più disfunzionale ed antieconomica che si possa fare, è il più grande spreco concepibile e poi ci vorrebbero convincere che lo spreco sono le troppe auto blu??? Ma roba da matti.

    RispondiElimina
  14. Ma poi è lecito sostenere che il reddito e i benefici debbano essere proporzionali alle responsabilità? E che i parlamentari di responsabilità ne hanno molte? Ed è anche un lavoro difficile?

    Secondo me troppi suoi colleghi si vergognano a sollevare questi argomenti.

    Personalmente il parlamentare boy scout non mi ispirerebbe alcuna fiducia.

    RispondiElimina
  15. Io mi chiedo quanti di coloro che invidiano le auto blu, perche' ritengo che questi argomenti si fondino sull'invidia, vorrebbero benefit aziendali e l'auto assegnata dall'azienda; non avendo auto aziendale proiettano la rabbia sulla fantomatica e presunta auto blu del parlamentare che, sempre secondo proiezione, e' causa di tutto lo sfacelo che vedono.

    Smontare gli argomenti e' facile, ma si devono smontare i meccanismi che generano le proiezioni grilline.

    RispondiElimina
  16. La manovra a tenaglia contro l'istituzione parlamentare è stata condotta su fronti diversi ma convergenti: la magistratura con Mani Pulite, la stampa con La casta di Rizzo e tutti i suoi numerosi epigoni, e in una seconda fase, quando ormai la fiducia nei 'politici' era già stata ormai colpita a morte, sono entrati in campo i demagoghi grillini, cui spettava il compito di portare il movimento anti-casta dentro il Parlamento. E loro lo hanno fatto, convincendo la gente che togliere il vitalizio a un ex deputato o tagliare i costi della carta da fotocopiatrici fossero gesti rivoluzionari in favore del popolo. Infine con la riduzione del numero dei parlamentari 'per ridurre i costi della politica' è stata completata l'opera, e qui hanno dovuto aderire tutti i partiti, perchè chi si fosse messo di traverso avrebbe subito la gogna mediatica, e quindi la legge costituzionale è passata con voto unanime in entrambi i rami del Parlamento. Nel frattempo, grazie al lavorio instancabile della stampa di sinistra, la credibilità delle istituzioni è stata interamente traslata sulla figura del Capo dello Stato, che ne fa largo uso per influenzare/condizionare l'attività di un governo sgraditissimo alle forze politiche di cui egli è diretta espressione.

    RispondiElimina
  17. Ho un vuoto di memoria a proposito di conseguenze dell'odio sociale di cui sopra: la Lega da che parte stava quando i grillini misero ai voti la diminuzione del numero dei rappresentanti del popolo? Mah...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo, so che è complicato da capire e che può sembrare un modo per sfuggire alle proprie responsabilità, ma questo Blog non nasce per discutere le scelte della Lega, bensì per anticipare gli eventi. Dopodiché, visto che mi rendo conto che la gnagna “e allora la Leka” necessariamente mi accompagnerà da quando sono diventato un parlamentare di quel partito (ed era questo il principale motivo per il quale avevo grossi dubbi sull’opportunità di accettare la candidatura), non mi sottraggo alla tua domanda scioccamente provocatoria. La riduzione del numero dei parlamentari era nel programma della Lega alle elezioni politiche del 2018. Che tu ci creda o meno, io non lo sapevo neanche, perché con Salvini avevo parlato di altre cose e a lui interessavano altre cose (il momento del voto al referendum è stato un momento particolarmente complesso). Inutile dire che io non ero e non sono d’accordo. Tu qui stai parlando con chi ha spiegato per filo e per segno la political economy degli ortotteri, con chi ne ha chiarito il ruolo di gatekeeper che adesso dovrebbe essere evidente a tutti:

      https://goofynomics.blogspot.com/2012/07/ortotteri-e-anatroccoli.html

      e con chi ha previsto nel 2016 che si sarebbero per questo motivo alleati col PD:

      https://goofynomics.blogspot.com/2016/09/fantapolitica.html

      La Lega, se vogliamo parlarne, nasce come partito dell’antipolitica. Ne sono più consapevole ora di quanto ne fossi quando ci sono entrato per il semplice motivo che per una buona parte della mia vita mi sono disinteressato di politica. Nell’articolo pubblicato sul manifesto ad agosto 2011 davo del partito un giudizio sostanzialmente negativo (e grazie tante: ero di sinistra!), paragonando l’emergere delle camicie verdi in una unione monetaria incompiuta come quella italiana al probabile riemergere delle camicie brune in una unione monetaria incompiuta come quella europea. Inutile dire che ora vedo le cose in modo un po’ diverso, non nel senso che unioni monetarie inefficienti non producano polarizzazione politica e svolte conservatrici, ma nel senso che riconosco il percorso che Matteo ha fatto fare alla Lega in termini di progetto politico. C’è poi anche il fatto che nel frattempo ho conosciuto politici di vari partiti e ho potuto farmi le mie opinioni. Il commento di Gianni Pinelli qua sopra, che ti piaccia o no, è molto più ancorato ai fatti del tuo. Dopo 30 anni di lavoro in una direzione, nessun partito ha il coraggio di affermare con orgoglio le ragioni della politica e del sistema dei partiti. Visto che il tuo problema è la Lega, dovresti riconoscere che la Lega è l’unico partito che ha al suo interno degli intellettuali che questo problema se lo pongono e lo pongono agli elettori nei termini in cui secondo me va posto: volete contare di più o di meno? Il resto è trollaggio che qui non interessa molto.

      Elimina
    2. Fu il prezzo del compromesso inserito nel governo giallo-verde, a conferma che i compromessi sono spesso politicamente necessari ma altrettanto spesso ..compromettono politicamente .😎

      E qui anch'io ho un "vuoto di memoria " : 'sta cavolata (grillina ) il cui danno comincia adesso a venire a galla, di quale cosa politicamente fondamentale ( per la lega) fu "il prezzo" ?

      Elimina
    3. Non mi sembra un commento molto centrato, atteso che, come ti ho detto, sia i gialli che i verdi volevano la stessa cosa. Una cosa che, peraltro, io non volevo. Comunque, come è sufficientemente noto e come chiarisce il libro di Claudio, io all’epoca non ero a nessun tavolo(e anche qui grazie tante: ero appena entrato e non avevano nessuna prova che potessi essere un mediatore sufficientemente affidabile!). Quindi, se qui interessano queste cose che a me non interessano, bisogna prendere la porta, uscire, e andare a citofonare Borghi, che invece era a quel tavolo, o più semplicemente comprarsi il suo libro. Non ci sono comunque accenni a questo tema specifico.

      Elimina
    4. Detta così sembrerebbe una responsabilità di Borghi, che invece mi pare poi votò ( motivatamente ) contro il taglio dei parlamentari.
      Che quindi non ne parli nel suo libro è probabilmente solo "carità di patria".

      Elimina
    5. Ok, allora te lo dico in francese: pezzo di diversamente intelligente, mi spieghi che cazzo c’entra Borghi o i 5 Stelle in una cosa che era già nel programma della Lega PRIMA che si palesasse l’opportunità del governo giallo-verde? Simpatico ellissoide di rotazione, la Lega, per assecondare la china ormai ampiamente imboccata da tutti dell’antipolitica, voleva la riduzione dei parlamentari nel contesto del centrodestra! Questa è quindi forse l’unica cosa su cui NON c’è stato negoziato. Quanto ai singoli voti in aula se vuoi te li faccio controllare, ma qui stiamo parlando di altro, cioè del fatto se questo fosse o meno oggetto di scambio coi 5 Stelle e non lo fu perché non poteva esserlo perché il mio partito voleva questa cosa stupida (come poi ha voluto Draghi, per dire…) PRIMA di pensare di allearsi coi 5 Stelle. Ma scusa, fine pensatore politico: tu credi che l’unico ad aver capito che cos’erano gli ortotteri si sarebbe candidato in un partito che prima delle elezioni avesse dichiarato di volersi alleare con loro? Quello NON lo avrei mai accettato.

      Più chiaro così? Volete fare raffinati ragionamenti, ma poi prescindete dalla cronologia dei fatti. Del resto, avete creduto alle 600 auto blu della Camera…

      In amicizia e stima (inmutata)…

      Elimina
    6. O immutata, con assimilazione (che oggi va di moda).

      Elimina
    7. Tieni, assecondiamo la tua pigrizia mentale, che non è mai foriera di vette di pensiero, ma tant’è (il principio secondo cui si fa il pane con la farina che si vale anche e soprattutto per i blog e i suoi lettori!). Che c’è scritto qui a pagina 21 con lo stesso corpo di una clausola di un contratto assicurativo?

      https://www.leganord.org/component/phocadownload/category/5-elezioni?download=1514:programma-lega-salvini-premier-2018

      “È bene che Camera e Senato vengano ridotti nel numero…”

      Nota bene: questa sottolineatura non la trovi invece nel programma di coalizione, quello che fu depositato ai sensi di non so quale ridicola legge. E visto che hai scarsa familiarità con la storia, con i programmi, con la politica, ma vuoi parlarne (lo capisco benissimo) ti aiuto anche con questo programma, che trovi ad esempio qui:

      https://citynews-today.stgy.ovh/~media/61331423243841/programma-lega-pdf.pdf

      Questo vuol dire che se c’è stato un negoziato, verosimilmente è stato prima, al tavolo della relazione del programma, a cui non so se ha partecipato Claudio (mi pare che nel libro dica di sì, ma non ne ho ricordo diretto perché mentre questo programma veniva elaborato, io scrivevo il mio blog e mai pensavo che mi sarebbe stata offerta una candidatura, mentre conoscendo il partito posso garantire che acquisti elaborazione abbia partecipato Siri), mentre ho ricordo diretto (perché me ne informava passo passo) della sua partecipazione al tavolo del cosiddetto “contratto di governo“, dove possiamo anche immaginare che la spinta maggiore ha inserire questa minchiata fosse dei gatekeeper, ma dove con assoluta certezza non ci fu una particolare opposizione da parte nostra, per il semplice motivo che questa cosa la volevamo prima che ci venisse chiesta. “La volevamo“ significa la voleva chi era seduto al tavolo del programma elettorale della lega prima delle elezioni, quindi ovviamente non io. Dopodiché, c’è un’altra cosa che non capite ed è il funzionamento di un partito. Strano, perché io che non sono un raffinato politologo come voi l’ho capito subito.

      Elimina
    8. C’è una cosa però che forse non è chiara a voi raffinati politologi del giorno dopo, del tutto immemori delle vicende storiche di quel periodo. Noi all’epoca facemmo campagna contro i 5stelle. Il partito in cui entravo non era la Lega Nord dell’antipolitica, di Roma ladrona, del secessionismo. Era la Lega Salvini cui avevo dato senza volerlo un contributo di idee fondamentali con il saggio del 2012 che era poi stato condensato da Claudio nel “Basta euro!” di cui avevo scritto la prefazione, cosa per la quale passai anche i miei guai professionali in Francia, dove venni accusato di essere un lepenista. Se anche avessi letto il programma (e a me i programmi non interessano perché sono uno strumento di marketing per i gonzi), mai avrei potuto pensare in campagna elettorale e prima ancora all’atto di accettare la candidatura che avremmo perpetrato, ove mai fossimo giunti al potere, quanto era stato previsto dalla volontà dei gatekeeper grillini. Chiaro questo?

      Elimina
    9. Scusa, preciso, perché capisco che devo essere molto didattico con chi non sa assolutamente di cosa stia parlando. Di programmi ce ne furono almeno tre:

      1) Programma elettorale della Lega Salvini premier, elaborato a fine 2018 in autonomia, suppongo con il prevalente contributo di Siri e del sociologo e sondaggista Amadori (Armando dà sempre grande impulso alle iniziative programmatiche, avvalendosi degli esperti di sua fiducia, quindi penso che fosse all’origine anche di quella): il taglio c’era. Per inciso, ricordo che esisteva anche una ipotesi di correre da soli perché soprattutto ai colleghi del Nord l’alleanza con Forza Italia stava un po’ stretta (ovviamente io di tutto questo non sapevo nulla e non ne potevo intuire i motivi essendomi disinteressato storicamente della politica militante).

      2) Programma elettorale di coalizione di centrodestra, depositato in forma identica dai tre partiti della coalizione: il taglio non c’era. Possiamo immaginare che un eventuale “negoziato“ sia avvenuto in quella sede, non al successivo punto tre, perché i colleghi di Forza Italia erano motivatamente contrari al taglio. Non ho alcuna idea di quale fosse la posizione di Fratelli d’Italia all’epoca, ma all’epoca questi ultimi erano un piccolo partito irrilevante.

      3) contratto di governo del cambiamento, redatto a un tavolo cui sicuramente Claudio era presente: il taglio c’era. Fatto sta che quel “contratto” venne fatto con la farina che si aveva, e quella che avevamo noi era la farina, cioè il programma elettorale, di cui al punto 1 qua sopra. Quindi, al punto tre, il tema del taglio non fu oggetto di negoziato perché era negli ingredienti della torta di merda che venne confezionata.

      Elimina
    10. Oltretutto non eravate i soli al comando ma in un alleanza in cui eravate minoritari, e quando si è in un'alleanza è chiaro che bisogna ingoiare qualche rospo per ottenere qualcos'altro.

      Secondo me quello che molti non capiscono è che il voto è un atto di fiducia.

      Noi da casa non possiamo conoscere esattamente tutti i dettagli che portano a certe scelte, semplicemente diamo fiducia ai nostri rappresentanti che agiscano per il meglio.

      Anch'io non condivido diverse vostre scelte, ma so che la pensate come me, quindi se avete preso quelle decisioni, evidentemente anch'io se fossi stato in voi non avrei potuto fare di meglio.
      So che LA PENSATE COME ME, questo è l'importante.

      E lo riscontro anche in alcune considerazioni di contorno che fate (sia lei che Borghi), che mi colpiscono perchè corrispondono a ciò che ho sempre pensato; alcuni esempi:
      - Il post sui parrocchetti a Roma
      - La frase: "L'auto è libertà" di Borghi
      - Il "programma" è marketing per gonzi

      Leggere ciò che scrivete e trovarci in bella copia il mio pensiero mi fa molto piacere e mi dà fiducia (nonostante il mio nome:)

      Detto questo, posso aggiungere che la sensazione percepita da casa (erronea ok, ma elettoralmente le percezioni contano), è che quando eravate alleati con i M5S le istanze leghiste fossero più rappresentate di adesso.

      Il mio più grosso dispiacere è vedervi rinchiusi nel limbo dell'8%.

      Elimina
    11. Altra cosa che molti dimenticano è che prima che Matteo Salvini avesse l’idea di attingere al consenso ideologicamente motivato e concretamente organizzato espresso da questo blog il partito era confinato al 4%. Quindi diciamo che per quel che mi riguarda, penso che il lavoro fatto qui abbia inciso, ma questo è un discorso laterale. Il tema centrale invece è quello che sollevi tu, probabilmente essendo l’unico che ha recepito il senso del penultimo paragrafo del post. Credo che vada fatta una riflessione sul metodo, e potrebbe essere interessante, finché me ne ricordo, riferirvi di un seminario a porte chiuse organizzato da a/simmetrie con Riccardo Ruggeri sul tema della organizzazione aziendale (o comunque di realtà aggregate complesse). Una osservazione che non gli ho fatto emerge proprio da questa discussione, ma voglio parlarvene con calma.

      Elimina
    12. Mi scuso. Mia intenzione era partire dalla infelice castrazione (limitazione del numero di rappresentanti) per segnalare spiritosamente che l'antipolitica ha nei politici stessi potenti alleati degli addetti alla comunicazione e della magistratura travalicante (il proprio ruolo costituzionale). Cosa e se poi ci sia dietro qualcuno che muove i fili io non so. Comunque potrebbe giovare costituire una "lega anti diffamazione dei rappresentanti del popolo", con un codice deontologico per i politici che vi aderiscono (come nelle professioni) e con l'obiettivo di sfatare miti e calunnie.

      Elimina
    13. Ma non devi assolutamente scusarti, il tuo commento, anche se mi è apparso provocatorio (e le regole di ingaggio in questo blog sono di reagire alle provocazioni) è stato foriero di precisazioni molto utili, cui ne aggiungo una ultima: siccome il karma esiste, le prime vittime di questo scellerato provvedimento sono state proprio quelle che inebriate esse stesse di odio sociale e non particolarmente brillanti dal punto di vista della riflessione politica e costituzionale avevano assecondato la grillanza. In soldoni: molti di quelli che volevano il taglio dei parlamentari non sono rientrati in parlamento, io che non lo volevo ci sono rientrato. Alla fine, come diceva mia suocera: “Dio vede e provvede“. Anche questa precisazione, un senso ce l’ha, soprattutto per chi sa quali siano le logiche che oggi portano a una candidatura in parlamento. Ti ringrazio ancora per il commento, perché visto che tanto capisco di non potermi sottrarre alla polemica politica politicante, tanto vale prendere il toro per le corna. Forse dovrei prendere questi commenti e farci proprio un post per metterli in evidenza.

      Elimina
    14. ***la spinta maggiore ha inserire questa minchiata fosse dei gatekeeper, ma dove con assoluta certezza non ci fu una particolare opposizione da parte nostra***

      E questo è il fatto che capiscono tutti gli "ellissoidi" e che rende ora "arduo" impostare una battaglia nel senso contrario.

      E pure risponde alla mia ( ironica) domanda: i 5S lo volevano "fortemente"e lo ebbero "gratis".

      E alla fine di ben 6 precisazioni sappiamo che questa come tutte le c....te è politicamente "orfana" ( ma una "oggettiva" responsabilità di qualcuno sarà 😎)
      "Con immutata stima" ( cit.)

      Elimina
    15. Guarda che non devi convincere me che fosse una minchiata, non devo convincere te che io non la volessi, e se tu ti interessassi di politica sapresti benissimo chi all’interno del mio partito la voleva. È una cosa tipicamente antipolitica, quindi tipicamente Lega Nord non Lega Salvini premier. Per questo motivo non capisco questa discussione, anche se, come tutte le discussioni, una sua utilità ce l’ha avuta.

      Elimina
    16. Minchiata o no che fosse e al netto di chi fosse la paternità, quali sarebbero gli impatti negativi adesso che il taglio è stato fatto? Qualcuno si è accorto della differenza?

      Almeno abbiamo 200 auto blu in meno (sto scherzando...).

      Elimina
    17. Ce ne siamo accorti tutti! Io nella legislatura precedente avevo tre Commissioni (finanze, inchiesta banche, vigilanza cdp), in questa quattro (finanze, affari europei, enti gestori, covid). Già questo fa capire il livello di ulteriore bordello da gestire. Purtroppo er bobolo sovrano ha una rappresentazione distorta del lavoro parlamentare, identificandolo con l’aula. Non è per quello che serve il numero e non è su quello che si miaura il lavoro…

      Elimina
  18. A guardare le cose a mente fredda sembra incredibile aver preso per buona una costruzione narrativa così facilmente demolibile. Eppure è successo, a me come a molti altri, e troppi continuano, anche di fronte alla semplice logica, a mostrarsi diffidenti, come se avessero perso la capacità di leggere la realtà autonomamente, o almeno di porsi domande. Zappaterra dice che andrebbero smontati i meccanismi del pensiero grillino. Penso contemporaneamente che ha ragione e che sia ormai inutile, perché mi sembra che siamo molto "oltre", in una fase dove la popolazione a forza di sensazionalismi e lievi imprecisioni si sia ormai desensibilizzata. E questa acquiescenza mi sembra molto peggio della rabbia e dell'invidia, e molto più difficile da "smontare"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, ma aggiungo una sfumatura. Senz’altro l’acquiescenza è un problema, ed è in fondo il risultato che si voleva raggiungere fomentando l’odio sociale. C’è però un altro problema, che vedi bene nelle osservazioni del passante qua sopra: la totale assenza di memoria storica da parte degli elettori. Siamo in un mondo post-orwelliano, nel senso che la riscrittura del passato per controllare il futuro viene effettuata nel presente non dal potere, ma direttamente da chi vi è sottoposto! Capisci perché da tempo dico che bisognerà che le cose vadano molto peggio, perché alla fine vadano un po’ meglio…

      Elimina
    2. Si, credo mi sia sempre più evidente. Questa riscrittura della realtà da parte di una popolazione senza memoria storica e sospettosa forse non può che portare ad una ulteriore erosione del rapporto tra elettori ed eletti, perché come dice Tommaso, il voto è espressione di fiducia, una cosa che si costruisce su una percezione di competenze, integrità e condivisione di valori. Tutti aspetti che non possono sopravvivere in un quadro compromesso in questa maniera

      Elimina
  19. Per sdrammatizzare, l'angolo del buonumore: ho chiesto davvero all'intelligenza artificiale, quella di Google per essere precisi. Il pappagallino elettronico, preso da un afflato consulenziale, ha generato un papiro di 7 pagine che farebbe inorgoglire ogni powerpointificio degno di questo nome. Se volete farvi due risate:

    https://drive.google.com/file/d/1zJLxddIwX5p58Syy_OOEMMtJ8p3OhGEj/view

    Passerà anche questa.

    RispondiElimina
  20. A inizio 2014 bazzicavo un meet-up grillino (sono stata giovine anch'io, pur essendo nata vecchia).
    Ricordo distintamente il giorno in cui mi resi conto di essere seduta in mezzo a una manica di imbecilli, durante un'accorata discussione su come il tagliare i vitalizzzzi avrebbe permesso di ridurre il debito pubblico.
    Alla mia domanda "scusate, ma come fa una misura del genere a impattare sul debito pubblico di uno Stato di sessanta milioni di abitanti?" le espressioni degli astanti tradirono un certo imbarazzo. Imbarazzo che fu rapidamente sostituito dalla più classica e moralista delle repliche: "sì vabbè, lo sappiamo che non avrà un impatto diretto, ma intanto danno il buon esempioh!".

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.