Fabrice, ayant l’air de marcher au hasard, s’avança dans la nef droite de l’église, jusqu’au lieu où ses cierges étaient allumés ; ses yeux se fixèrent sur la madone de Cimabué, puis il dit à Pépé en s’agenouillant : Il faut que je rende grâces un instant ; Pépé l’imita. Au sortir de l’église, Pépé remarqua que Fabrice donnait une pièce de vingt francs au premier pauvre qui lui demanda l’aumône ; ce mendiant jeta des cris de reconnaissance qui attirèrent sur les pas de l’être charitable les nuées de pauvres de tout genre qui ornent d’ordinaire la place de Saint-Pétrone. Tous voulaient avoir leur part du napoléon. Les femmes, désespérant de pénétrer dans la mêlée qui l’entourait, fondirent sur Fabrice, lui criant s’il n’était pas vrai qu’il avait voulu donner son napoléon pour être divisé parmi tous les pauvres du bon Dieu. Pépé, brandissant sa canne à pomme d’or, leur ordonna de laisser son excellence tranquille.
(...sempre più spesso "mon excellence" si imbatte in mendicanti, cioè in quelle persone che ci offrono l'opportunità di aiutare in concreto quell'umanità per la quale tutti siamo disposti a spenderci in astratto, quelle persone che pongono, a chi voglia porsele, due domande impegnative: "come ha fatto a ridursi così?" e "io, al suo posto, cosa farei?". Ogni volta, inevitabilmente penso al giovane Del Dongo, travolto sul sagrato di San Petronio dalle conseguenze non imprevedibili della sua trasognata e impulsiva generosità. La reazione istintiva di molti, spesso anche la mia, è quella di ignorare questa presenza più perturbante che importuna. Non è facile sostenere lo sguardo di chi, abdicando alla propria dignità, si affida alla solidarietà altrui. Non lo è, perché non è facile chiedere, non è facile confessare in pubblico la propria fragilità, e di converso non è facile essere scossi nella propria certezza di essere al sicuro. Perché come è capitato a lui, così potrebbe capitare a te. Certo, anche in questo, come in altri casi, bisogna diffidare dei professionisti! Tuttavia, da un lato, non so a voi, ma a me capita sempre più di sorprendere a tendere la mano persone "come noi", persone visibilmente istruite ed educate, aggrappate disperatamente a quel minimo sindacale di decoro che le condizioni gli consentono, persone che si avvicinano sussurrando, che in tutta evidenza ancora non si rassegnano, non vogliono ammettere di essere costrette a tanto per tirare avanti. Persone, per semplificare, che vorrebbero lavorare, che un lavoro magari ce l'hanno avuto, o una pensione. Dall'altro, quand'anche fossero dei lazzaroni, resterebbe il fatto che sono uomini, e certo, se da un lato sussidiare il lazzarone è un incentivo - questo è l'argomento abituale di chi si sottrae - d'altra parte soprattutto se sei o pensi di essere cristiano ti sarà capitato di leggere "te autem faciente eleemosynam, nesciat sinistra tua quid faciat dextera tua, ut sit eleemosyna tua in abscondito, et Pater tuus, qui videt in abscondito, reddet tibi." Le opere di misericordia, insomma, per noi non dovrebbero essere un optional, e vi do una brutta notizia: nel pacchetto non è compresa solo la misericordia corporale dell'euretto abbandonato frettolosamente in mano altrui, ma dovrebbe essere anche compresa la misericordia spirituale della sopportazione e della consolazione, insomma: dell'ascolto, o, se volete, di quello che oggettivamente non possiamo dare, perché noi per primi, ahimè, non l'abbiamo: il tempo.
Del resto, potremmo anche dirci che uno Stato sociale esiste, e che dovrebbe pensarci lui. La teoria è qui, e qui. Sarebbe utile capire, caso per caso, se e quanto sovvenga ai singoli casi particolari, ma, appunto, ci vorrebbe del tempo, quel tempo che forse dovrei prendermi per questa, come per altre cose - incluso il dialogo con voi - ma che viene sacrificato in nome di esigenze più pressanti (a volerne, se ne trovano sempre).
Ieri "mon excellence" usciva da uno dei palazzi del potere vero, dove si era intrattenuto in questioni più o meno rilevanti con un detentore del potere vero, e a un angolo di via del Corso si è imbattuto in una signora anziana, non troppo trasandata. Ho tirato dritto, poi non so perché mi sono fermato, mi sono frugato le tasche, sono tornato indietro, e le ho affidato un pezzetto di carta non troppo stropicciato. Apparentemente quello che non cambiava la vita a me la cambiava a lei: si chiama utilità marginale! Sorpresa e confusa la signora si profondeva in ringraziamenti. E io, preoccupato da un possibile "effetto San Petronio", a dirle che non doveva, che era il minimo che potessi fare (ma evidentemente era molto oltre il massimo di quanto gli altri facevano), che le auguravo una buona giornata e che mi dispiaceva di non potermi trattenere.
E lei: "Sei una buona persona, il Signore ti dia altri cento anni!"
E io: "Grazie, ma me ne bastano molti di meno!"...)
(...ma è veramente così?...)
(...avrete constatato una certa mia fatica nel proseguire qui il nostro percorso. Non riesco più a star dietro a questa come a tante altre cose, comprese quelle che ho sacrificato a questa. Il tempo che posso dedicarvi si è compresso, la mia ora è una vita di incontri, incontri da organizzare, incontri cui partecipare, e di pratiche da istruire. La solitudine è diventata una risorsa scarsa, la lettura un paradiso perduto, inclusa quella dei vostri commenti, cui altresì non ho più tempo di rispondere, e così il dialogo fra di noi si sfilaccia...
[pausa]
[qui in mezzo ci sono state tre telefonate e infiniti messaggi Whatsapp per una bega riguardante una cosa successa in una regione]
....si sfilaccia lentamente, inesorabilmente. Sento che vi perdo e ci perdiamo mentre il momento richiederebbe che fossimo più saldi che mai, perché il nemico è in affanno, e questo lo rende particolarmente insidioso, e perché avete dimostrato, con la vostra presenza, di essere in grado di aiutarci a definire una linea più razionale (fra FinDay e voto sul MES c'è un chiaro rapporto di causa-effetto). D'altra parte, in queste pause forzate si accumulano così tanti temi, sono così tante le cose su cui vorrei confrontarmi con voi (pressoché ogni giorno si apre con una conferma degli scenari che abbiamo delineato lungo gli anni, a partire da quelli determinati dalle prevedibili difficoltà di Francia e Germania), che da un lato il motore della narrazione si ingolfa per eccesso di alimentazione, e dall'altro, però, i tempi ridotti per elaborare tutte queste conferme rischiano di confinare il blog a una stucchevole, notarile, autocompiaciuta enumerazione di cose che ci eravamo detti, perché mancano il tempo, il dialogo, il confronto necessari per capire insieme dove queste cose ci portano.
Ma siamo sicuri di non averlo capito, siamo sicuri di volerlo capire, e siamo sicuri di non essercelo già detto?
Alla fine, andremo dove era inevitabile che si sarebbe andati. Quando nel 2011 vi dissi che la Germania avrebbe segato il ramo su cui era seduta mi era piuttosto chiaro, e, ne sono certo, era chiaro anche a voi, che noi eravamo seduti su un ramo più basso. Siamo in quel ricorrente momento della storia in cui il capitalismo deve rianimare il ciclo dell'accumulazione. Qui ormai non può esserci ripresa senza ricostruzione, e per esserci ricostruzione, come vi dicevo in una delle ultime dirette Facebook, di quei lacerti di tempo che riesco a dedicarvi, deve esserci distruzione. As simple as that. Anche il "green" a modo suo era una ricostruzione, la ricostruzione di un mondo (quello green) che non c'era mai stato. Apparentemente questo ci esentava dallo spiacevole compito di distruggerlo, ma in realtà "lu grin" era ugualmente distruttivo e disgregante per il nostro tessuto industriale e per la nostra vita quotidiana, era un'autostrada verso la definitiva e totale subalternità dei nostri Paesi, e quindi non sta funzionando (s'ha mort) perché i cittadini, giustamente, non lo vogliono. C'è un'altra cosa che nessuno vuole, in astratto, ma che poi in concreto si ripresenta, e si andrà su quella lì, sui grandi classici: se debito deve essere - e non può non essere, dati gli squilibri interni all'area, squilibri autoinflitti, ma non per questo meno reali - allora debito sia, ma almeno debito di guerra, debito fatto per una "buona" ragione: la produzione e l'acquisto di armi. Siamo sicuri di non essercelo mai detto? Io sono quasi sicuro di avervi scritto più volte che le tensioni generate dalle nostre assurde regole fatalmente avrebbero condotto a una simile valvola di sfogo. L'abbattimento dei freni inibitori, se da un lato ci libera della mielosa ipocrisia che per anni ci ha presentato i conflitti coloniali come "missioni di pace", dall'altro è un elemento di ovvia inquietudine.
Alla fine, la mia lassitudine, il mio disamoramento, vengono anche dal fatto che tutto vorrei tranne che scrivere il QED definitivo, anche perché di questi tempi non si sa se qualora esso si palesi ci sarebbe il tempo o il modo di scriverlo, né a beneficio di chi esso verrebbe scritto.
Ma insomma, forse sono troppo pessimista: sarà il tempo, saranno gli anni che passano, sarà la frustrazione di non potervi sempre restituire il molto che mi avete dato né prendere il molto che avete ancora da darmi, ma anche questa curiosità non possiamo scioglierla: dicono i giornali che io sono coinvolto nell'elaborazione del programma per le europee, che a mio avviso sarebbe molto semplice da scrivere: meno Europa!, e in quello che i giornali dicono ci deve essere qualcosa di vero, perché fra un po' ho una call...)
(...e quindi, pensandoci meglio, in effetti altri 100 anni farebbero comodo, soprattutto se fosse possibile riceverli in due o tre tranche da vivere contemporaneamente, perché da solo è veramente complicata! Ci vediamo presto che devo parlarvi del #midterm...)
Riguardo all' ue c'è l'approccio della Polonia che consiste nell' appoggiarsi agli Usa per non subire la potenza (economica) tedesca e la conseguente imposizione del modello ordoliberista ,che rende sempre più frequenti incontri come quello descritto all' inizio del post.Questo approccio però non è "un pasto gratis",comporta una separazione totale dal fornitore di materie prime a basso costo(Russia) che rende competitive le nostre produzioni che permettono alla nostra comunità di vivere grazie alla nostra economia di trasformazione. La condizione attuale di subordinazione a Francia e Germania porta alla condivisione con il loro destino di "area depressa" .Cosa si può escogitare per sfuggire a uno di questi due pessimi scenari?Io non ho i mezzi per ideare questa soluzione anche perchè escogitare soluzioni per la comunità è un compito per i corpi intermedi della società,partiti ,associazioni, sindacati,non singoli .
RispondiEliminaSfugge che Goofynomics è un corpo intermedio, uno dei pochi (con grande fatica) funzionanti. Tu qui sei parte di un corpo intermedio che COMUNQUE ha dimostrato di poter influire sul corso della politica nazionale. Corpo intermedio non è un modo colto di dire “cazzomene”. Corpo intermedio è un organismo sociale fatto appunto da singoli che “intermediano”. Oppure che dicono “cazzomene”.
Eliminaso che non hai il tempo per noi della community ci farebbe tanto piacere che ne avessi ma sappiamo altresì che lavori per noi cittadini di questo ti saremo eternamente grati #combattere 🥹🫶🏻
RispondiEliminaSe va avanti così ci sarà da combattere si , ma non sarà una metafora ...
RispondiEliminaEhm… Sarebbero alcuni anni che ne parliamo qui e altrove… Altrimenti pensi che mi sarei sbattuto tanto? Ovviamente visto con occhi ortotteri e ex post uno può sempre dire “ha fatto demagogia per avere la poltrona!”, ma visto ex ante, e chi c’era se lo ricorderà, era solo un disperato grido di allarme (e di rabbia), con nessuna aspettativa di essere ascoltato né tantomeno di portare a una carriera parlamentare! Basta rileggersi non tanto i primi post, quanto i primi commenti.
EliminaSpero che le forze sovraniste diventino maggioritarie e soprattutto in Francia prevalgano e in Germania e Italia (lega) si incrementino fortemente. Credo sia l'unico modo, paradossalmente per recuperare autonomie e modifiche strutturali della UE e della UEM.
RispondiEliminaIn caso contrario e soprattutto in caso di vittoria di Ursula sarà difficile proseguire come oggi senza che si arrivi a forti sconvolgimenti sociali.
Come dicevo in una diretta, dare un segnale di discontinuità è importante, direi cruciale, ma non risolve il problema di domanda dell’economia tedesca. Sarà una condizione necessaria (se non si verificasse resteremmo in mano ai guerrafondai) ma mon sufficiente (se non si propone un diverso modello di sviluppo andremo in mano ad altri guerrafondai). Certo che quando alcuni nostri alleati in ID pensano di risolvere tutto tagliando i parlamentari europei (ortotteri indernescional) ti cadono le braccia e pensi che la storia deve fare il suo corso…
EliminaCapisco ma intanto speriamo che accada perchè in caso contrario, vorrà dire che tutto ciò che avverrà, sarà meritato! E detto tra noi, dopo 13 anni di avvertimenti su questo blog e 13 (forse 11 dato che da un paio d'anni mi sono stufato di ripetere certe banalità) anni di sangue cattivo, persi in inutili discussioni visto il risultato politico attuale (incluse altre forze di destra che parimenti non hanno afferrato il concetto, e che solo per puro tornaconto politico sono state costrette a non ratificare il MES).
EliminaLe condizioni geopolitiche ed economiche affinchè la Germania entri in una crisi profonda che la ponga nelle condizioni di buttare a mare l'euro (parole di Prodi che diceva che mai l'avrebbe fatto) credo che siano quasi mature (crisi est ovest e elezioni americane).
Teniamoci pertanto pronti, lo dico ai duri de recchie, soprattutto ai fanatici del mondo ortottero (ovvero quelli che non essendo irrecuperabili PDini o centro - europeisti, possono ancora aprire gli occhi) perche il ladro arriverà nella notte e non farà complimenti.
La Storia ci viene raccontata come storia di guerre combattute, non di guerre evitate. Ne ho letta anche abbastanza, ma ne ricordo poca, non ho buona memoria. Vi vengono in mente occasioni in cui ci si sia andati molto vicino, per naturale evoluzione di condizioni socio-economiche (come ora, nel parallelo con la Belle Époque raccontato nella diretta) e si sia poi tornati indietro in tempo? Detto in altro modo, vi ricordate momenti passati, simili a questo, che possano darci qualche speranza, nei quali abbia prevalso la saggezza?
RispondiEliminaAnche per me la storia non è un punto di forza, però Cuba 1962
EliminaNon mi pare un contesto simile. Crisi fondamentalmente militare, evitabile senza alcun vasto riassetto socio-economico perché non determinata da squilibri di quel tipo.
EliminaAppunto, nella diretta, veniva portato a confronto un preciso periodo storico.
non si preoccupi onorevole, il suo lavoro divulgativo/disvelativo l'ha compiuto egregiamente, adesso tocca a noi italiani decidere se avere un sussulto di orgoglio o passare ancora per fessi in aeternum; se sta pensando se ne sia valsa la pena, in guerra la vita anche di un solo civile vale più della propria. hasta luego y suerte
RispondiEliminaGuru, ti voglio bene.
RispondiEliminaLa solitudine a volte è brutta: ma sempre meno della compagnia.
Non uso mai il "noi", ma farò un'eccezione.
Sappi che qua condividiamo le tue preoccupazioni, che sono anche le nostre, e che se da un lato abbiamo chiaro che non c'è più molto tempo, o non ce n'è affatto, dall'altro anche qua non sappiamo bene cosa inventarci, a parte qualche slogan, qualche invettiva, qualche perculata ai piddini; ma se guardiamo il baratro negli occhi, anche lui guarda noi e ci lascia piuttosto sgomenti.
A nessuno pare interessare né la Pace nè la Giustizia - tutto sommato solo dei vecchi miti, ai quali ci eravamo volentieri affezionati; per cui, come tante volte ci hai detto, non finirà bene.
Naturalmente, non finirà affatto, la Vita è così, ma per chi ha vissuto certi valori, tutto ciò sembra comunque assurdo e inaccettabile.
L'unica speranza è che il "vento di cambiamento" (o anche "cambiamento di vento") spiri abbastanza forte; tanta gente è stufa marcia, più di quanto sembri (che te lo dico a fare); il problema purtroppo è che è sfiduciata, e al di là dei tanti buoni motivi, non ha ben chiaro che piuttosto che niente, è meglio piuttosto.
Se questo può suggerire anche una strategia comunicativa, lascio a te di decidere.
E d'altronde: che altro si può fare, se non lottare?
E quello faremo.
Grazie per quel che fai. Che esista qualcuno che alza la bandiera dell'intelligenza ha un valore che non riesco neppure a comunicare; ed è una consolazione, forse l'unica. Che tocchi a te di portarla (e a pochi altri) è un onore, ma immagino il peso.
Grazie Professore, i buonisti ed anti-evasionisti che vorrebbero abolire totalmente la moneta metallica hanno mai pensato che alcune tipologie di solidarietà "da strada" sono difficilmente esercitabili con il Bancomat?
RispondiEliminaUn caro saluto,
Giuseppe
Ricordo un sottosegretario del governo gialloverde lodare la Cina perché lì si poteva mendicare col POS. Chi se lo ricorda? Ci hanno già pensato, tranquillo…
Elimina"Alla fine, la mia lassitudine, il mio disamoramento, vengono anche dal fatto che tutto vorrei tranne che scrivere il QED definitivo, anche perché di questi tempi non si sa se qualora esso si palesi ci sarebbe il tempo o il modo di scriverlo, né a beneficio di chi esso verrebbe scritto" ... ahia, pure Volfango Amedeo aveva un presentimento e non voleva scrivere le ultime note del Requiem (secondo Milos Forman) ... ahia
RispondiEliminaVista la situazione, temo sia inevitabile che a un conflitto si arrivi. Sarà possibile almeno, egoisticamente, starne fuori come Italia? Purtroppo avere un'atlantista dichiarata al governo non aiuta, sbaglio?
RispondiEliminaSarebbe importante ottenere successo elettorale come Lega che sostiene politiche più distensive e neutrali, per spingere in questo senso.
Forse che un altro slogan, al fianco del condivisibile "meno Europa" possa essere "meno guerra"?
Non credo che l’atlantismo dichiarato (peraltro ex ante, come molti dimenticano) possa aggravare la situazione. Da un lato noi nella NATO ci siamo, indipendentemente dalle “dichiarazioni” di chi ci governa, e difficilmente potremmo sottrarci agli obblighi di quel Trattato. Dall’altro, le posizioni guerrafondaie e belliciste dell’UE non dipendono in modo determinante dal nostro Governo. Non è una difesa d’ufficio: è proprio che penso che ci siano processi oggettivi che vanno molto oltre le dichiarazioni dei leader e la loro capacità di influenzare la Storia.
EliminaComunque, i modi di stare dentro alle alleanze forzate sono molti, soprattutto per chi sa di contare poco o nulla nelle decisioni, e con esiti diversi. Questo, della Storia che ho letto, me lo ricordo. Applicherei, nello specifico, il motto di ben altra origine che ho nella bio di X: "Se sei piccolo, fatti ancora più piccolo". Quindi, non vedo alcun bisogno di spingersi a dichiarazioni e, soprattutto, mosse da fedelissimi. Speriamo che chi ci rappresenta lo capisca, in fondo sarebbe in linea con tanta esperienza storica italiana.
EliminaO ci si getta del tutto in mano a Washington (per poter poi tagliare ogni legame con Berlino e Parigi e ovviamente con l'UE) o affonderemo insieme a tedeschi e francesi, dunque la beffa dopo il danno di averli serviti per tre decenni. Con il governo attuale forse la prima soluzione è astrattamente proponibile. Il tema è che per convincere Washington occorre avere qualcosa da offrire a Wall Street e che Wall Street non ritenga di potersi comprare a prezzo minore dopo che siamo sprofondati insieme agli altri. Non la vedo bene.
RispondiEliminaMi sembra che siamo un pezzo avanti, no?
Eliminain effetti ... sì
EliminaPS: a naso, qui tocca sciorinare rosari (o, per i non credenti, toccare ogni ferro possible) che Trump vinca, dato che è l'unica variabile di un certo peso che potrebbe raffreddare (o almeno ritardare) la deriva bellicista innescata dagli interessi che stanno dietro agli ambienti liberal e neocon USA.
EliminaBeh dopo certe uscite dei tedeschi con le stelle e l'uniforme, mi vergogno di aver pensato che la Undiemi avesse esagerato nel pensare che il MES consegnasse l'economia di un continente in mano a loro.
EliminaIn realtà sta già succedendo da anni e con risultati che stanno per essere catastrofici.
Bisognerebbe approfondire perchè la Mogherini abbia risposto che non c'erano notizie da fonti indipendenti.
RispondiEliminaPremesso che in quanto a benedizioni io non metterei limiti alla provvidenza, mi auguro che i suoi 100 anni e oltre saranno rappresentati da chi fa tesoro dei suoi insegnamenti e cerca di proseguire nella strada che ci ha più volte indicato e che vorrà indicarci ancora per molto. Credo ci sia il modo di essere utili fuori e dentro le istituzioni, ma che serva un esercito di persone con molte capacità. Io nel mio piccolo, come posso e forse indegnamente, cerco di farlo più di prima, da quando un triste destino ha negato la possibilità di farlo a qualcuno che lo faceva invece in modo eccellente. Anche oggi, ad esempio, leggendo la giurisprudenza recente su un argomento importante per la dignità delle persone, ho avuto l' ennesima riprova di quanto lunga sia la strada per avere un'amministrazione della giustizia almeno sufficiente e credibile. E sappiamo bene che la strada altro non può essere che politica, perché, parafrasando un recente tweet di Fax, è inutile far ricorso dopo, quando prima è stata ceduta la sovranità dello Stato. (Sono contenta se per una volta su quello che i giornali dicono ci sia qualcosa di vero). Buon lavoro.
RispondiElimina1.Chi vuole può seguire le dirette; chi non vuole si è già arreso: si starà succhiando il pollice avvolto nella coperta di Linus? (Noi portatori di menti non alfabetizzate matematicamente siamo fatalmente più sensibili alle immagini, e i media lo sanno)
RispondiElimina2. Il caffè lo paghiamo un euro (e venti?) in tutta Europa, ma intanto non abbiamo piu soldi nemmeno per andare a trovare i nonni e far loro vedere i nipotini, o loro sussidiano noi o noi sussidiamo loro, per non parlare delle vacanze, in vacanza ci siamo quando siamo a spasso, qualche idiota chiede il finanziamento per non essere da meno di parenti e colleghi, vedremo quanto durerà.
3. Il significato simbolico dell'Europa della pace ci viene, almeno qui ai piani bassi ma non bassissimi del corpo sociale, da come abbiamo imparato quel po' di storia e di letteratura, da quadri antichi come dai film, e non è affatto facile disimparare i criteri aviti di lettura della realtà per riscoprirla nuovamente, riappropriarsene e trasmetterla a figli e studenti; ma intanto il processo si è interrotto e le immagini che dominano i trentenni di media cultura sono diverse da quelle che dominano noi, spaventosamente diverse da quelle dei ragazzini che fra 4 anni voteranno per la prima volta: ormai viene tutto da là, e quindi? La casalinga di Palermo può solo aggiungere che c'è più Europa in una pagina di uno qualsiasi dei libri per bambini e ragazzi che legge con sua figlia, che in tutto il mostruoso apparato tecnoburocratico che giustifica il colonialismo atlantico sul vecchio continente agli occhi di quelli che ci disprezzano e avvallano la lotta al contante perché "NOI non vogliamo pagare le tasse", mentre Amazon e Ferrero ne pagano l'1% in Lussemburgo o in qualche altro staterello-Versailles lEuropeo, a quelli sì che piace l'Unione Europea che annienta i popoli europei succhiando loro il sangue, come nelle fiabe popolari la falsa sposa che si finge Europa (non avrai altra Europa all'infuori dell'€uro).
4. Chi ancora crede di fare il partito sovranista dal basso dovrebbe (e potrebbe se volesse) capire che se al parlamento arrivano ultimatum da CSM per recepire le direttive del IV Reich su eutanasia (fine vita for dummies) e AGENDA LGBQT+ propaganda pedofila nelle scuole (coppie gay per i gonzi che ancora ci credono), vuol dire che il parlamento sta diventando sempre piu un organo dalle funzioni estetiche, le decisioni le ha già prese lo straniero e l'orologio corre... chi può aiuti a fare le barricate!!!
5. Evidentemente per chi nasce alfiere o torre o cavallo è più dura rassegnarsi a fare da pedone anche quando la situazione DISPERATAMENTE LO RICHIEDE, di quanto non sia duro guardare la gente impoverirsi in una silenziosa disperazione, lì si fa finta di niente, tranne quando ci si deve mettere in posa; del resto se ci sono quelli che si finanziano l'autopubblicazione per metterla nella libreria del proprio salotto e regalarla a parenti e amici, non potendo imporrarla agli sfortunati studenti come fa Burioni, allora ci devono essere anche gli oltranzisti dello zerovirgola; io in quell'alveo sono entrata fiduciosa e da lì me ne sono andata stomacata, ma senza rinunciare al voto: come si diventa pescatori di anime?
RispondiElimina6. Far tornare quelli che si sono arresi e aprire menti che finora non si sono aperte sono due azioni che passano per la stessa strada?
7. Possiamo escludere gli utili idioti dall'appello alla patria e alla comunità di destino (per dirla alla Sapelli): quando non saranno più utili si spera che prendano una pedata nel didietro anche loro...
8. Anneddottica (con obiettivi minimi per gli ultimi sovranisti): in provincia di Piacenza c'è un'azienda che si occupa di trasformazione dei prodotti alimentari, come tante altre; danno lavoro a moltissimi stagionali da maggio a ottobre, i quali nel periodo restante si arrangiano con mille lavori e grazie al sussidio di disoccupazione riescono in qualche modo a tirare avanti: quanto manca prima che sia l'UE a decidere se il sussidio può essere erogato o no? Tramite IA magari; quanti pannelli solari e pale eoliche occorrono per far funxionare i macchinari industriali di una sola di queste imprese che ancora sostengono il peso del fisco x ordine dello straniero? Quanto terreno agricolo e boschivo si deve sacrificare x avere colonnine elettriche su tutte le strade? Come cambierà chi non potrà comprarsi quegli orribili bidé ambulanti? Quando sento al telefono gli amici che pure ci lavorano in queste fabbriche, mi invidiano l'aria pulita di Palermo, non sapendo cosa sia la disperazione o la rassegnazione senza dignità di chi un lavoro non ce l'ha se non si sposta al nord.
9. Proposta cretina da mamma ignorante: le sezioni locali dei territori non possono andare in qualche liceo artistico a chiedere progetti x murales da realizzare sulle pareti delle ultime fabbriche che raffigurino in pieno transizione ecologica tra sogno e realtà? I giovani non si coinvolgono solo coi DJ set negli hub vaccinali
10. Quando col padrone di casa si è parlato di come si trasforma dall'interno la SCIENA in laScienzah se il finanziatore da pubblico diventa privato, ho omesso di confessare che le prime volte che ho sentito i Burioni & Co. pontificare di vaccino, mi è venuto in mente l'indovino Prolix, quello di "Asterix e l'indovino", che profetizzava ai galli e scodinzolava in ginocchio davanti al centurione romano.
Onorevole, scusi se ho trasformato il tutto in 10 Unità Didattiche di Apprendimento, mj rimetto sempre al giudizio dell'illustre moderatore
Grazie di tutto sempre, buona Pasqua a e lei e a tutti, che possa essere occasione di ravvedimento, dato che potrebbe esse l'ultima.
Eppure tante cose da costruire e ricostruire ce ne sarebbero, tutte quelle andate alla malora a causa dell'austerità (case, scuole, ospedali, strade, ponti, ferrovie).
RispondiEliminaIl problema è che dopo anni che ci han detto che non potevamo spendere perchè "non c'erano i soldi" ora non possono venirsene fuori con "ah scusate, ci eravamo sbagliati" e quindi devono giusticare le spese con cause di forza maggiore con robe del tipo "noi non verremmo perchè il debbito è brutto, però ci sta Putin che è tanto cattivo". Non potrebbero trovare scuse meno distruttive?
Ma appunto l’avevano trovata! Era “lu grin”! Purtroppo non ha funzionato. Per il resto hai perfettamente ragione: siamo arrivati al punto in cui per restringere la fetta (che va al lavoro) dobbiamo restringere la torta (del reddito/prodotto nazionale) e questo non lo so vuole, ovviamente, perché se si restringe la torta (ad esempio perché hai tagliato gli investimenti pubblici oltre il limite necessario per far alzare la disoccupazione e scendere i salari, e arrivando al punto in cui danneggi la produttività) si restringe anche l’altra fetta (i profitti), ma naturalmente non puoi dire “ci eravamo sbagliati”, e naturalmente, come l’esperimento sociale da cui passiamo ha dimostrato, solo la minaccia esistenziale diretta può portare ad accettare l’inaccettabile.
EliminaE di nuovo mi viene in mente la favola di Re Mida malato di accumulo di tesori che finì col rischiare di morire di fame per la bramosia d'oro, lui si era ravveduto però. Questi che stanno nella cabina di comando non ascoltano nessuno e non consentono di formulare opinioni contrastanti, come si fa a fermarli in tempo... oltre tutto non c'è più tempo
EliminaBuonasera Prof.,
RispondiEliminaper quel che può valere, in questi anni non sento di averla persa, tutt'altro. La ammiro molto per il lavoro che sta facendo.
Saluti,
Fabrizio
RispondiEliminaNon mi preoccuperei eccessivamente.... abbiamo resistito anni nella difesa della posizione.... a onor del vero non è facile.... le cose si fanno perché si sentono e punto... siamo esseri umani... mi fermo qui...
Buonasera a tutti. Da tempo seguo il professore che saluto. Ho avuto il piacere di documentarmi sui suoi libri e ne condivido i punti di vista e oggi, ahimè, anche le preoccupazioni. Non ho mai fatto politica ma oggi capisco che è arrivato il momento di schierarsi. Sino alla psicopandemia non pensavo fosse indispensabile... Ho avuto le mie idee e come tanti ho votato chi prometteva cambiamenti compreso gli ortotteri... Da allora ho visto crescere in modo esponenziale irrazionalità e coercizione e ho subito come tanti per necessità la punturina.... la irrazionalità dell'evento mi ha permesso di cercare e collegare tutto a quanto letto anni prima sull'euro. Oggi voto lega per lei, il dr Borghi, Rinaldi e anche Salvini al quale riconosco anche se polentone che ha scelto con abilità persone di qualità. Non è più il Salvini anti terroni.... e io non sono più quello di anni fa. Si cambia....Nel profondo sud dove lavoro come medico in Sicilia sono molto pochi quelli che hanno colto anche per linee generali le origini del problema e quindi le conseguenze.... Penso che diffondere conoscenza sia l'unica cosa possibile da fare. Nel mio piccolo ci provo. Sono a disposizione della community se qualcuno ha bisogno di aiuto o una idea per portare la verità anche ai siciliani. Seguivo il povero Triolo quando ero su facebook ... Ma ahimè ci ha lasciato. In Sicilia si dice "unni cari lu sceccu si susi".... Dove l'asino cade si rialza da solo... Ce la faremo comunque vada.... Le considerazioni di Pertini sugli italiani sono sempre valide... serene festività a tutti
RispondiEliminaLeggendo l'ottimo sito Analisidifesa.it mi sento abbastanza tranquillo sul fatto che la guerra (almeno nel breve periodo) non possiamo farla, ma non perché manchi la volontà (le mani stanno prudendo a molti), semplicemente perché al momento gli arsenali europei sono vuoti, infatti mancano armi e soprattutto munizioni; e inoltre mancano gli uomini, visto che gli eserciti sono in carenza cronica di personale.
RispondiEliminaA tal proposito vi consiglio queste letture:
1 https://www.analisidifesa.it/2024/03/il-bellicismo-delleuropa-disarmata/
2
https://www.analisidifesa.it/2024/03/armiamoci-e-partite/
Magari tra 5/6 anni la situazione sarà diversa e leuropa avrà investito 300/400
miliardi per riempire gli arsenali e creare l'esercito leuropeo, ma considerando i tempi biclblici che leuropa impiega a prendere le decisioni, ne dubito.
Potrebbe essere più probabile solo la prima parte del piano, massicci investimenti a "debito buono" per riempire gli arsenali a "scopo difensivo" per far ripartire l'economia, ma senza andare in guerra. D'altronde fra non molto ci sarà la torta della ricostruzione Ucraina da spartirsi, e a fine guerra il gas russo (da acquistare in modo diretto o indiretto) tornerà una materia prima molto appetibile per leuropa, ovviamente previo permesso di acquisto ammerigano (tramite Trump?).