domenica 22 ottobre 2023

Il PD e la sanità

 (...intanto una comunicazione di servizio. Il #goofy12 è sold-out. Ci eravamo dati come limite dei partecipanti quello dell'edizione 2014 - #goofy3 - e lo abbiamo raggiunto, cosa di cui non dubitavo. Alcuni un po' troppo sensibili agli umori, o per meglio dire ai fetori, dei social manifestavano pessimismo: mi viene da sorridere quando qualcuno pensa di avere più di me il polso della community... Tuttavia, siccome le norme ora ce lo consentono, cercheremo di essere un pochino più inclusivi - perché no? Prima però, per evitare problemi logistici, vorrei fare un sopralluogo nella struttura, ora che anche lì hanno capito di che si tratta, perché credo che non gli fosse chiaro. Sai, a forza di parlare di community che non c'è, magari qualcuno ci ha creduto... Sto cercando di capire se può valere la pena di aprire una lista di attesa, e intanto stiamo lavorando al programma definitivo. Ci vediamo fra un mese e tre giorni! Ma passiamo all'argomento del post...)



A sentir loro siamo al disastro! E le argomentazioni sono convincenti, convincentissime:


Un livello di tecnicismo che mai ci saremmo aspettati, in altri tempi, da operatori informativi, né tantomeno da laureati in giurisprudenza (o forse da questi ultimi sì, atteso che una delle norme non scritte della nostra Costituzione materiale è che sia imperativo - o come dicono i coglioni "mandatorio" - essere laureati in qualsiasi cosa tranne l'economia per discettare ex cathedra di argomenti economici: una caratteristica del nostro ordinamento che ci ha procurato momenti di esilarante delizia nei lunghi anni della nostra frequentazione).

E il pensiero va al primo anno di università, quando Troina, all'epoca assistente di Capaldo, per fissare le idee di una classe riottosa e distratta, esordì dicendo che "un rapporto è una cosa in cui uno sta sopra e uno sta sotto" (potrei ricordare male, ma non credo). Ecco: il PD, nella sua pulsione verso la fluidità, nel suo disorientamento programmatico e ontologico, ha un po' di difficoltà ad assegnare e comprendere i ruoli di un rapporto. Quello che "sta sotto" il PD se lo dimentica sempre: si chiama denominatore, in termini astratti, e in concreto, se i rapporti sono calcolati rispetto al Pil, si chiama Pil.

Tutta l'analisi di sostenibilità del debito fatta dagli scienziati del PD ignora il ruolo del denominatore, cioè della crescita del Pil, e su questo ci siamo più volte confrontati, quindi non mette conto insistere: sarebbe accanimento terapeutico, una cosa che, oltre a essere eticamente discutibile, costa (in questo caso costa tempo, ma io da perdere per commentare le lievi imprecisioni di Cottarelli e Galli oggi non ne ho più).

Unsurprisingly enough, dato che, come diceva la mia povera mamma, si fa tutto con la stessa testa, anche le brillanti analisi del PD sui tagli alla spesa sanitaria si basano sulla medesima logica: ignorare il denominatore.

E certo!

Perché credo che vi ricordiate tutti che grazie alle sagaci politiche di lockdown attuate da Mister Gratuitamente, politiche sulla cui validità in ambito sanitario non mi pronuncio (osservando che comunque questa strada venne perseguita dalla maggioranza dei Paesi), nel 2020 il Pil italiano collassò:


(lo dice l'Eurostat, nel caso ve ne foste dimenticati), tornando ai livelli del 1998. Mi sembra abbastanza evidente che, anche a parità di spesa sanitaria (al numeratore) un simile crollo del Pil (al denominatore) avrebbe fatto "schizzare" (come dicono gli operatori informativi) il rapporto della spesa sanitaria al Pil.

Vediamo come la mettevano i dossier parlamentari del settembre 2022 (cioè quelli fatti dal Governo cui voi, con un'ingratitudine e una mancanza di lungimiranza che vi disonorano, avete dato il benservito, il Governo del Migliore). La mettevano così:


C'era stato "er picco emergenziale" a 122 miliardi (immagino che negli uffici si dicesse "mijardi", ma questo è solo un mio educated guess), dopo di che dal 2023 sarebbe iniziato il contenimento (un grazioso eufemismo per: austerità), che nel 2024 avrebbe portato la spesa a 129 miliardi (128,8). Questo prevedeva the Best (o, secondo le opinioni, the Beast).

Per entrare a ragion veduta in questi numeri, però, occorre una precisazione. I rapporti al Pil considerano il Pil nominale, cioè ai prezzi correnti. Insomma: quello che varia non solo per effetto dell'aumento (o diminuzione) delle quantità fisiche di beni e servizi scambiati, ma anche per effetto dell'aumento (o diminuzione) del loro prezzo. Il motivo è ovvio: le voci di spesa vanno in bilancio ai prezzi correnti (non avrebbe senso fare altrimenti in un bilancio), per cui le si rapporta al Pil anch'esso ai prezzi correnti.

Il profilo del Pil nominale è leggermente diverso da quello del Pil reale:


anche se in definitiva racconta la stessa storia, ma con un dettaglio, quello di cui noi qui ci eravamo accorti subito: dopo la crisi ci sarebbe stata inflazione (da offerta). Per questo motivo nel secondo grafico (quello del Pil nominale) la ripresa post-Covid è più accentuata: perché considera anche il contributo dell'inflazione.

E ora entriamo nei numeri, vedendo prima quello che è successo e quello che sarebbe dovuto succedere secondo il governo PD, e poi quello che sta succedendo e succederà col governo non-PD (perché la summa divisio per me resta questa).

La storia va così:


dove i numeri sono quelli della Tabella riportata sopra, cui ho aggiunto il Pil nominale, distinguendo fra quello storico (cioè quello che nel 2023 sappiamo essere successo fino al 2022) e quello implicito (cioè quello che nel 2022 si poteva desumere dal valore della spesa sanitaria in milioni e dal valore del rapporto spesa sanitaria/Pil).

La prima cosa che salta agli occhi è una certa qual ignoranza crassa da parte di chi si straccia le vesti perché questo Governo avrebbe fatto un taglio criminale alla spesa sanitaria portandola dal 7.2% del Pil nel 2020 al 6.2% nel 2025. C'è sempre quel fottuto problema del rimettere le lancette del calendario... Le cifre che espongo qua sopra provengono da un dossier pubblicato il 28 settembre 2022. Il Governo Meloni avrebbe giurato 24 giorni dopo (capito? Non prima: dopo). Quindi il taglio dal 7.4% al 6.2% era stato previsto e implementato nella NADEF dal Migliore. Ma tutto questo Elly pare non lo sappia, e si potrebbe argomentare che forse lo abbia mai saputo. Oppure, ed è un'ipotesi ugualmente plausibile, lo sa, o almeno lo ha saputo, ma finché il taglio era fatto da the Best one andava bene, perché lui era uno di loro: lo stesso taglio fatto da noi invece non va bene, anche se i numeri sono, anzi: sembrano esattamente gli stessi.

Ancillarmente notiamo che le stime di the Best one si sono dimostrate leggermente imprecise, ma di questo non possiamo fargliene una colpa: praticamente tutti hanno toppato, sottostimando sia la crescita reale (per autorazzismo) che l'inflazione (per l'incapacità di comprendere che le politiche green avrebbero contribuito a renderla persistente), quindi questo è un peccato veniale. Da cosa lo intuiamo? Prendete ad esempio l'anno 2021. Il dossier del 2022 sul finanziamento del sistema finanziario nazionale dava per il 2021 una spesa pari a 127,834 milioni, ovvero al 7,2% del Pil. Ma nel 2021 il Pil (nominale) è stato di 1,822,345 milioni, e il rapporto fra 127,834 e 1,822,345 è 7.0%, non 7.2%. Insomma, se ragionassimo à la Schlein diremmo che il Governo del migliore ha tagliato la spesa ecc.. Ma quello che è successo è una cosa diversa: le stime del Migliore non erano migliori di quelle di tanti altri Governi (e questo, lo ripeto, ci sta...).

Perché però sopra ho detto che i numeri del nostro Governo sembrano uguali a quelli del Governo Draghi? Ma semplicemente perché i rapporti al Pil saranno anche gli stessi, solo che... il Pil è cambiato, rispetto alle previsioni di Draghi, e di molto!

Questo tema è stato anticipato da Claudio Borghi nel suo magistrale intervento in dichiarazione di voto alla NADEF:


Applicando la logica del suo ragionamento al caso in specie, potremmo recuperare la Tabella che ha fatto stracciare le vesti al PD:


(la trovate a pagina 63 di questo documento), e chiederci quanto sia, in miliardi, il 6.2% del Pil previsto per il 2025 (per non parlare del 6.1% previsto per il 2026). Ci assiste in questo un'altra tavola della NADEF:


che esplicita, insieme ai sentieri tendenziali e programmatici della finanza pubblica, le traiettorie del Pil nominale (la trovate a pag. 16). In base a queste informazioni (che, come vedremo, non sono le più recenti) la situazione è la seguente:


e quindi il 6.1% (non 6.2%) del 2025 equivarrebbe a 134.3 miliardi, cioè a quasi 5 miliardi in più di quelli previsti dal PD (e sui quali quindi il PD non frignava). In realtà la situazione è diversa e per certi versi migliore. Riferendo alla 10° Commissione del Senato il 17 ottobre (la NADEF è uscita il 30 settembre) sui pretesi "tagli" alla sanità, il ministro Schillaci ha riferito che nel 2024 il Fondo sanitario toccherà quota 134 miliardi, cioè quasi sei in più di quelli che prevedeva di stanziare il PD (qui trovate il video).

Ma il PD piange.

Non che non ne abbia motivi: ne ha e come! Come Pietro, per dire. Ma i dolori del PD non dipendono dalla spesa sanitaria. Dipendono dal fatto di dover pagare il prezzo del tradimento. E non è col gioco delle tre carte su percentuali e valori assoluti che può farselo perdonare o può farcelo dimenticare, perché per capire il suo giochino scemo non occorre essere un matematico o un economisto. Anche un medico ci arriva benissimo:

Notate, fra l'altro, che si spende di più in un Paese che sta meglio di come il PD pensava di lasciarcelo, cioè con un Pil non solo nominale, ma anche reale, più alto. Quindi questo Governo può piacere o non piacere, ma sicuramente su una cosa ha fallito: non sta riuscendo a fare la macelleria sociale che il PD avrebbe fatto, con l'applauso del PD!

Quindi va tutto bene?

No.

In un Paese in cui la TV di Stato mette una fake news (o meglio, una fake truth) nei propri titoli direi che per definizione tanto bene non può andare. Ma soprattutto, se intraprendi un percorso politico lo fai per migliorare le condizioni del tuo Paese, dei tuoi concittadini, e il meglio ha una cosa in comune col peggio: non trova fine!

Date un'occhiata al primo grafico: facendo meglio di quello che aveva dichiarato di voler fare il PD, nel 2022 ci troviamo col Pil del 2006, cioè di sedici anni prima. Annosa situazione più volte affrontata in questo blog e frutto della scellerata austerità. E abbiamo ancora quelli che ci accusano di essere spendaccioni ("urge ridurre il deficit!", mentre ci accusano di tagliare la sanità!

Ma se tutto questo litio di cui tanto si parla, invece che alle batterie con relativi fuochi d'artificio, lo dedicassimo a ciò per cui da tanto tempo lo si usa con successo? Il disturbo bipolare del PD trarrebbe giovamento, forse, da un trattamento farmacologico. Stabilizzato l'umore dei nostri avversari, potremmo indurli a riflettere con ponderatezza sul fatto che se il Paese li schifa è perché trova abietta la strategia di volere il male del Paese per causare un problema al Governo in carica, quando non sia il loro. Non si spiegherebbe altrimenti perché la stessa incidenza della spesa sanitaria sul Pil li fa ululare quando significa sei miliardi in più di quelli che, a pari incidenza ma minor Pil, esso medesimo PD aveva annunciato, senza fare un plissé, di voler allocare.

Sed de hoc satis.

Ora devo occuparmi della maggior tutela.

(...altro tema che richiederebbe un lungo post, e sul quale, però, il PD ha ragione: duole dirlo, ma come ogni orologio rotto può capitare che ti sia di aiuto, se lo consulti al momento giusto...).

22 commenti:

  1. Beh, ma loro oltre a "The Beast" hanno anche "Beauty"... Quindi non c'è storia: il Bestiario armocromatico vince sempre (e Lei che è un musicista dovrebbe conoscere il ruolo delle Crome...).

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  2. Sono contento di questa lezione perché ho fatto l'identico ragionamento l'altra sera a una persona che mi accennava al taglio della spesa sanitaria. Non sono ancora sicuro che votare serva ma ho maturato la certezza che studiare con lei sia assolutamente necessario :)

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    1. Secondo me gli Unionisti sono contentissimi che la gente pensi che votare non serva, anzi, giubilanti proprio.

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    2. quanto meno hai capito che studiare sia necessario ed è la notizia più bella del mondo 🤩

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    3. Quando ho sentito della polemica sul taglio delle spese sanitarie (in rapporto al PIL) mi sono subito ricordato che il DEF del precedente governo le prevedeva già in discesa. Certo, non avevo i dati dati sotto mano e la mia spiegazione era molto meno dettagliata di quella del Prof; Ma sono contento di essere riuscito a rispondere in modo appropriato al mio interlocutore. Studio 1 propaganda 0. Palla al centro.

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  3. TV 📺 di stato... Cambiare qualche casella in viale Mazzini per tirare acqua al proprio mulino ?

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  4. Ma la cosa che mi fa ridere è il fatto che chi prima giustificava tutto,anche quando l'europa distruggeva interi stati come la Grecia,ora trova il pelo nell'uovo in qualsiasi cosa. A mio parere,se vuoi essere credibile ,devi essere polemico con tutti. Se si tenta di fare i criticoni solo con un governo a noi non allineato,si perde credibilità ,che è quello che hanno perso questi giornaloni . Aggiungo che, se certa stampa fosse stata critica con l'Europa come lo è con noi,quest'ultima sarebbe collassata subito. Invece no,dobbiamo tenercela e subirci critiche inutili

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    1. In verità a fine 2018 stranamente era stata presentata dalla maggioranza del conte primo , un dispositivo di legge che avrebbe interrotto il finanziamento pubblico alle testate giornalistiche e fonti di informazione, di fatto questa riforma è naufragata 🤔

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    2. Ma il commento non riguardava questo fatto. Era più una riflessione generica sul modo in cui bisogna fare critica.

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    3. Tanto se la suonano sempre e comunque allo stesso modo e per i loro interessi, a queste condizioni è meglio tarpare le ali , ancora prima che la disinformazione di massa prenda il volo.

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  5. Ma è’ lo stesso PD del milardo di debito nella Sanità in Emilia-Romagna?

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  6. "(...) se intraprendi un percorso politico lo fai per migliorare le condizionj del tuo paese (,,,)"
    Questa è per me la parte più oscura del quadro. Consuetudine vuole che evocando il bastone si usi far balenare una qualche carota, un sol dell'avvenire, le magnifiche e progressive, e si capisce. Ma qui non solo va male, bensì ci si prospetta di peggiorare domani, si morirà per Maastricht perchè questa è l'unica promessa. L' Europa è così: Mala Strana, e Stare Mesto.

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  7. A parte l'ovvio ringraziamento per lo spiegone, però mi pare che non si tenga conto dell'inflazione.

    I 122 mld del 2021, adeguati con l'inflazione prevista, dovrebbero corrispondere a qualcosa vicina a 140 mld nel 2025.
    Sempre che non stia dicendo una cazzata, nel qual caso mi scuso.

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  8. È una questione che mi sono posto anch’io pur senza avere dubbi, credo di aver inteso che nella Nadef della bestia il Pil era più basso e quindi comunque i sinistri avevano preventivato di spendere meno miliardi di quanti se ne spenderanno ora. Invece un’altra questione mi si è riproposta leggendo il post, inflazione persistente. Ora dato per scontato che non torneremo ai tassi negativi (forse, perché con l’aria che tira, si sta come d’autunno sugli alberi le foglie…) per quanto tempo persisterà questa inflazione e quindi per quanto tempo dovremo sopportare i tassi alti della BCE?

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  9. Ma è davvero ragionevole immaginare una traiettoria in crescita del PIL da qui al 2026? Considerando il disastro prodotto su di esso dalle politiche "green" e soprattutto dal volere dei padroni di oltreoceano? Che di fatto sembrano proprio voler affondare l'economia europea? La Germania si è fermata, quanto impiegherà a fermarsi anche l'Italia, che della Germania è molto spesso ridotta a terzista? Se il PIL non dovesse aumentare come previsto ma dovesse ad esempio risultare stagnante (cosa che non mi pare affatto improbabile, con le prospettive attuali), nel 2025, con una spesa sanitaria su PIL del 6,1% ci ritroveremmo con una spesa sanitaria complessiva di 111 miliardi, cioè meno di quella del 2018. E' pacifico che l'atteggiamento del PD sui conti sanitari è capzioso, ma non è una novità. Non è forse ridicola la campagna sul salario minimo proprio da parte di coloro che hanno fatto di tutto per svalutare il lavoro in Italia? Ciò non toglie che bisogna valutare l'entità della spesa sanitaria in un modo che restituisca un'immagine più veritiera dei servizi offerti, e in questo senso calcolarla mostrando il dato della spesa sanitaria complessiva, oltre al rapporto su PIL, mi sembrerebbe significativo. Leggo che "non si è mai raggiunto un livello simile di finanziamento del sistema sanitario", sta di fatto però che la medicina territoriale è ormai inesistente, gli ospedali provinciali chiusi, il numero di posti letto pari ad un terzo di quello del 1990. Dove li spendiamo tutti questi danari, mi verrebbe da dire? Forse in farmaci per curare i danni prodotti da altri farmaci? (Ad esempio i cosiddetti vaccini?...)

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    1. Perché non dovrebbe essere ragionevole puntare a far crescere il PIL? È ovvio che tutto ciò che va nella direzione contraria delle politiche di austerity, va assolutamente messo in pratica. Tanto ormai dovremmo saperlo che tutto ciò che vorrebbe la EU (o meglio, alcuni psicopatici che hanno un loro obiettivo), non è coerente con ciò che vorrebbero farci credere (salvare il pianeta e il futuro dei gretini). E poi bisogna vedere cosa vogliono quelli che tu chiami i "padroni di oltreoceano". È chiaro che, però, bisogna crederci. Perché è sempre e comunque un gioco di squadra (altrimenti si fa la fine che fecero quelli che gridavano: abbolidiga, sottuttiuguali, magnatevepurequesta, nonvadopiùavotare, ecc.).

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    2. Non ho detto che non è ragionevole puntare a far crescere il PIL! Sarebbe una sciocchezza. Ho detto che (forse) fare i calcoli sulla sanità prevedendo un PIL crescente in questa congiuntura politico-economica è un po' azzardato, e potremmo ritrovarci, puntando tutto sul PIL crescente, ad avere invece un PIL stagnante (che mi pare probabile) e una sanità conseguentemente sottofinanziata (se il rapporto spesa sul PIL diminuisce). Quel che ho cercato di dire è che forse varrebbe la pena di trovare anche altri modi per valutare l'entità del finanziamento necessario al sistema sanitario per funzionare a dovere, senza che ci siano attese plurimensili per qualunque prestazione, carenze endemiche di posti letto e di personale, ospedali lontani decine e decine di Km dai cittadini. E sinceramente non capisco come ciò sia possibile se, come sostenuto in una dichiarazione citata nel post, si andrebbbe verso "il più alto finanziamento della sanità mai raggiunto". E meno male! Se non fosse così, visto l'evidente degrado della sanità pubblica, forse avremmo già gli ospedali pubblici chiusi?

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    3. A mio parere, questo governo deve necessariamente prevedere un PIL crescente. Perché questa è la precondizione per attuare determinate politiche piuttosto che altre. E sulla questione Sanità: non penso sia realistico attendersi i miracoli. Dopo 40 anni di distruzione (la data di inizio è opinabile: io la colloco al 12 febbraio 1981), già dovrebbe essere sufficiente avere cognizione di causa. Però rimane sempre preferibile evitare la Legge di Murphy (preferendole quella di Laffer; sempre parere personale, ovviamente).

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  10. Una persona diagnosticata bipolare è capace di autocritica (forse troppa), che paga durante le fasi depressive.
    Io nel PD non ho mai avvertito una profonda autocritica.
    Continuo a non capire certe analogie (affascinanti quanto oscure), se parliamo di analogie.

    Ho appena finito di leggere L' istituzione del male mentale, critica dei fondamenti scientifici della psichiatria biologica, Furio di Paola, epistemologo e filosofo della mente.
    Analizzando la letteratura scientifica delle neuroscienze e della psichiatria negli anni '90 (《la decade del cervello》, l' apogeo del riduzionismo biologico, un mito, una promessa della psichiatria che le neuroscienze smentiscono), l' autore giunge a conclusioni opposte alle sue Prof. (pare, a dir la verità non ho ben compreso la sua posizione, anche perché non lo sappiamo).
    Laddove psichiatria e neuroscienze avrebbero dovuto sposarsi, empiricamente divorziano, e questo basta a negare legittimità scientifica alla psichiatria e ai suoi trattamenti (imposti anche non in regime di TSO con ricatti vari - è costituzionale?), in questi termini si esprime Di Paola, giungendo a negare alla psichiatria anche lo status di scienza medica (cioè c'è un male, non ne conosco la causa e l' eziologia, quindi lo psichiatra opererebbe su basi empiriche, non sa quello che fa, ma artigianalmente funziona): è una critica radicale supportata dalla ricca letteratura che l' autore cita. Aggiungo che Di Paola partecipò ad eventi formativi nei servizi psichiatrici territoriali, non è psichiatra, ma pare abbia collaborato in certi contesti.
    Non è un tema irrilevante, e in Goofynomics è argomento ricorrente, e ciò mi turba.
    Il testo di Di Paola è del 2000, ed è introvabile.
    L' ho trovato in biblioteca.

    P.s. Ricordo un passaggio del testo, in cui l' autore parla di ostracismo nei confronti degli psichiatri critici del proprio lavoro.
    Non dovrebbe esserle indifferente Prof.

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  11. Se #Laing ha ragione...
    È grave Alberto.

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  12. È una vita che ci rifletto sperimentando sulla mia pelle.
    Mi aspettavo qualche considerazione in più.

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