domenica 20 febbraio 2022

Il trenino dei decreti

(...scusate, vi ho trascurato per troppo tempo - quasi un mese! - ma diciamo che da fare ce n'è stato. Torno qui con un post che dovrebbe aiutarvi a capire perché non ho da dedicarvi tutto il tempo che vorrei...)

Come forse saprete, il processo legislativo europeo è talmente farraginoso e pletorico che per consentire agli stessi addetti ai lavori di seguirne tutte le articolazioni il Parlamento si è inventato il "trenino legislativo": un'infografica impostata come i tabelloni delle stazioni ferroviarie attraverso cui ci viene consentito di addentrarci (con l'intenzione di farci perdere) nel groviglio di direttive e regolamenti in corso di elaborazione. Ad oggi, su questa bella d'erbe famiglia e di regolamenti, un'unica certezza è stato possibile maturare: che di quelli che riguardano la Commissione Finanze il ministro Franco non verrà mai a parlarci in Commissione (il ministro Tria lo faceva controvoglia, il ministro Gualtieri lo faceva di buon grado, il ministro Franco non lo fa per nulla: il Governo è bello perché varia).

In memoria di questa best practice, mi viene spontaneo chiamare "trenino dei decreti" il documento che il nostro ufficio legislativo aggiorna per tenerci al corrente su quanti e quali decreti sono in conversione in Parlamento, e a che stato di elaborazione si trovano. Bisogna partire da lì per pianificare il lavoro parlamentare, per il semplice motivo che, come vi ho spiegato diverse volte anche se in teoria dovreste saperlo (ma non lo sapete), l'art. 77 della Costituzione stabilisce che "i decreti [legge] perdono efficacia fin dall'inizio se non sono convertiti entro 60 giorni dalla loro pubblicazione". Insomma: il metodo di legiferare esclusivamente per decreto è la cristallizzazione del "fate presto"! Bisogna sempre fare presto, e quindi non bisognerebbe mai leggere le carte, perché si è sempre sotto la pressione di evitare che un decreto decada (con tutto il bailamme conseguente dalla perdita di efficacia e dalla necessità di intervenire per salvaguardare o meno i rapporti giuridici da esso creati).

Giusto per far capire che non si tratta di ipotesi astratte, l'esempio più recente che ricordi è quello del DL 209 del 10 dicembre 2021 "Misure urgenti finanziarie e fiscali", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Senato 2470. Questo decreto è decaduto 10 giorni fa, ma i suoi effetti giuridici sono stati fatti salvi dall'art. 1, c. 656, della Legge 234/21, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, che recita:


Come vedremo, altri decreti in lavorazione sono destinati a decadere, cioè erano stati emessi per non durare, ma per produrre solo effetti temporanei: sono i cosiddetti decreti "a perdere".

Per darvi un'idea, in questo momento sono in conversione cinque decreti, di cui due al Senato:

  1. il decreto-legge 21 gennaio 2022, n. 2, recante "Disposizioni urgenti per consentire l'esercizio del diritto di voto in occasione della prossima elezione del Presidente della Repubblica", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Senato 2501, incardinato presso la 1a Commissione (Affari costituzionali);
  2. il decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico", per gli amici "Sostegni ter", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Senato 2505, incardinato presso la 5a Commissione (Bilancio)

e tre alla Camera:

  1. il decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante "Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi", per gli amici "Milleproroghe", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Camera 3431, assegnato alle Commissioni riunite I Affari Costituzionali e V Bilancio e Tesoro;
  2. il decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante "Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Camera 3434, assegnato alla XII Commissione Affari sociali;
  3. il decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5, recante "Misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico e formativo", la cui legge di conversione è rubricata come Atto Camera 3457, assegnato alla XII Commissione Affari sociali;

ma siamo in una fase di bassa marea!

In Senato la prossima settimana ne arriveranno altri due: il "Milleproroghe", che ci arriverà "blindato" dalla Camera (quindi senza possibilità di emendarlo ma con la necessità di incardinarlo, dare i pareri, portarlo in Assemblea, votare la fiducia, ecc.), e un decreto correttivo dell'infelice (diciamo così) art. 28 del Sostegni ter, quello che ha gettato nel panico migliaia di operatori del comparto edilizio; alla Camera ne arriverà un altro, il "decreto energia". Non poca roba...

Per tornare all'unico argomento che vi interessa, di decreti "pandemici" ne abbiamo tre: i numeri 1, 2 e 5 del 2021. Di questi il DL 2/2021, che è al Senato, è "a perdere": sostanzialmente spiegava cosa doveva fare per votare chi, come me, era positivo all'epoca delle votazioni del Presidente della Repubblica. Ora le votazioni si sono concluse e il decreto può morire.

Più interessanti i due decreti alla Camera, i DL 1/2022 e 7/2022. Il primo, in particolare, è quello che reca una quantità di norme assurde e sorpassate dai fatti, fra cui l’obbligo vaccinale per tutti i soggetti che abbiano compiuto i 50 anni di età, il green pass rafforzato per l'accesso al luogo di lavoro degli ultracinquantenni, l'estensione dell’obbligo vaccinale al personale universitario, l'uso del green pass base per accedere ai servizi alla persona e a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, e la differenziazione, a seconda del ciclo di istruzione e del numero di casi positivi, delle condizioni in cui si ricorre alla didattica a distanza. Non vi so dire in questo momento che ne sarà del secondo, cioè del DL 7/2022: confluirà nel primo come emendamento del Governo? Morirà? Verrà convertito?

Pertanto i due provvedimenti più "caldi", per i temi trattati e perché sono ancora in Commissione (e quindi potenzialmente emendabili) sono senz'altro il Sostegni ter al Senato (perché il DL 2/2022 è a perdere), e il "Green pass lavoro/scuola", cioè il DL 1/2022, alla Camera (perché il DL 228/2021, cioè il milleproroghe, è stato licenziato dalla Commissione).

Circa il "green pass lavoro/scuola" (cioè obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni), lunedì dalle 10 dovrebbe proseguire la votazione degli emendamenti.

Sempre lunedì, viceversa, scade il deposito in Commissione degli emendamenti al Sostegni ter. La discussione degli emendamenti avrà quindi luogo dopo che questi saranno stati numerati e fascicolati, verosimilmente già in settimana.


(...se vi siete annoiati voi a leggere, figuratevi io a scrivere! Ma #aaaaabolidiga è fatta anche di queste cose. Ad esempio, se vuoi dire la tua, o almeno provarci, su un decreto, devi sapere quando e dove viene discusso, entro quando depositare gli emendamenti, ecc. Tutte cose piuttosto noiose, ma il nostro lavoro è anche quello di seguirle. Non so come faremo quando saremo in 200, ma sicuramente, come sostenevano i fautori della riduzione del numero dei parlamentari, il provvedimento di riduzione, come per magia, migliorerà la qualità degli eletti superstiti e della produzione legislativa del Governo. Voi ci credete?...)

13 commenti:

  1. Non mi sono annoiata affatto, senatore! Dal vostro lavoro dipende la vita (= lavoro, stipendio...) mia e di molti altri! Grazie per quello che state facendo. E comunque, per rispondere alla sua domanda finale, no.

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  2. Faccio mie le parole della signora precedente. E grazie.

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  3. Invece è molto interessante conoscere ciò che incide sulla nostra vita. Per quanti riguarda la riduzione dei parlamentari io ho votato contro, quindi..

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  4. Sulla riduzione del numero dei parlamentari, il referendum ha sputato il suo responso. E anche allora a cosa è servito cercare di spiegare ai "ratti" che meno rappresentanti il popolo ha nelle sedi dove si può in qualche modo intervenire, e peggio è? I veri "ratti" rimangono sempre tali, anche se cambia il pifferaio. Si chiama "coazione a ripetere".

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  5. Sono molto, ma molto, preoccupato per la situazione che descrive, perche'non vedo come se ne potra' uscire.La riduzione dei parlamemtari e'un errore, ma cio' che piu'temo e'il disinteresse che riscontro nelle persone con cui parlo nei confronti delle lesioni ai diritti e soprattutto la rassegnazione.

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  6. Grazie Senatore...speriamo davvero in un miracolo, qui siamo allo stremo sia psicologicamente che economicamente!
    :-(

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  7. chissà perché si chiama "milleproroghe"...

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  8. Perché non ci parla del carattere profondamente antidemocratico del governo di unità nazionale? Nelle altre nazioni europee si è usato raramente, in caso di guerra. In Italia viene invece proposto come unica via per "fare cose".
    Allora aboliamo la democrazia, in Italia non funziona. Torniamo al Papa re. Basta ipocrisie, basta giustificazioni ridicole.
    Il suo capo Salvini dice che dire no al governatore è peccato,fare l'opposizione è un compito banale ed inutile, oltre che ostacolo per "fare cose".
    Senza opposizione non c'è democrazia, anche se ho notato che i leghisti tendono a dissentire dai decreti che la Lega ha firmato (cioè tutti).
    Se la Lega dissente dalle iniziative governative deve solo uscirne. Questa è la macchina democratica. Fingersi opposizione stando in maggioranza è ipocrisia, e raggiro con finalità antidemocratiche.

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    1. Allora:

      1) di che cosa parlo qui lo decido io;
      2) non capisco che cosa significhi "dire no al governatore";
      3) se senza opposizione non c'è democrazia, non capisco perché quando dissentiamo dalla linea del Governo non dovremmo dirlo;
      4) in politica chi se ne va ha perso: cortesemente se vuoi perdere fallo tu, ma non dire a me come devo combattere perché non hai alcun titolo per farlo.

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  9. non lo trovato noioso anzi spero che continui a spiegarci questi dettagli legislativi che spiegano com'è l'attività dei parlamentari 🙂

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  10. Ho visto e ascoltato adesso su ByoBlu, una sua intervista. È la prima volta che la sento, devo dire che è piacevole verificare l'esistenza di un essere pensante... ormai convinta della loro estinzione. Allo stesso tempo non riesco a capacitarmi come lei lavori all'interno di un partito come la Lega facendosi rappresentare da uno come Savini, totalmente analfabeta scolasticamente e incapace di comunicare un pensiero strutturato. Rimane comunque mia scelta seguirlo, leggerò anche i suoi libri(se ne ha scritto, verificherò) La domanda è //*lei è certamente un bravissimo professore, però se i suoi allievi non hanno l'istruzione per seguirla nei suoi ragionamenti, lei parla da solo... //* Questo è il nocciolo della questione. Azzerando la scuola verso il basso, iniziato tutto con il 6 (sei) politico, hanno spento i cervelli, così da poterli gestire a loro piacimento. Morale, senza istruzione (seria) non ci sarà mai conoscenza da parte dei cittadini, infatti non si ribellano mai, in quanto non conoscono i loro diritti e neanche i doveri. Sono anestetizzati tutti come i polli allevati in batteria... /Che tristezza! Buon lavoro!

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    1. Guardi, è ancora peggio di così! Il vero problema sono quelli che credono di aver capito. Il problema dell'istruzione è il facilismo, che fa rima con fascismo. Guardi ad esempio com'è ridotta lei! Le hanno fornito un messaggio che lei può capire, perché è un messaggio facile ("Salvini buzzurro analfabeta"), lei se l'è bevuto, non solo senza verificare se fosse corretto, ma senza neanche porsi il problema risalente di accertare di avere strumenti per verificarlo, e su questo basa le sue analisi!

      In effetti la scuola del 6 politico ha fatto tanti danni, inclusa l'incapacità di rendersi conto dell'estensione dei danni.

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