A riprova, noto come tutto concorra a distogliere l'attenzione da questo nodo cruciale: anche la rinnovata guerra di religione, alla quale aderiscono toto corde i suddetti leader carismatici. Ma forse per capire come stanno le cose basterebbe seguire i soldi. A seguito del post precedente, Filippo Ariani ha pubblicato come commento le parole che vi sottopongo qui di seguito. Sono fatti che non conoscevo - ma intuivo - e che ci fanno capire non tanto da che parte stia il sindacato [questo qui lo sappiamo benissimo: sta dalla parte dell'euro, cioè della compressione dei salari, come abbiamo esplicitamente visto nel caso di Landini] quanto perché ci stia. Dato che il vecchio comunista si lamentava, un po' nebulosamente, anche del ruolo giocato dal sindacato nella vicenda che lo aveva visto protagonista, mi è venuto in mente di condividere.
In termini accademici, il quadro analitico di riferimento per Ariani è la legge ferrea dell'oligarchia di Michels. Wikipedia ci informa che essa è stata criticata dall'eurista di riserva Panebianco, il che per noi vale a conferma della sua validità. Del resto, mica c'è solo Michels! Ci sarebbe anche Salancik, per dire, e comunque qualsiasi corso di politica economica, inclusi quelli che tengo io, a un certo punto spiega i problemi di delega - cioè di difformità del comportamento dei delegati dalle intenzioni dei deleganti - che sorgono per via del fatto che i delegati, inclusi quelli sindacali, perseguono obiettivi diversi da quelli dei deleganti, l'obiettivo più ovvio dei delegati essendo non quello di accrescere il reddito dei deleganti, ma la propria - dei delegati - sfera di influenza, aumentando le dimensioni dell'organizzazione. Ciò li obbliga da un lato a compromessi coi poteri costituiti, e dall'altro a reperire risorse. I dati che ci fornisce Filippo riguardano appunto il secondo aspetto, e credo vadano discussi, nel quadro del più ampio fenomeno della cattura oligarchica qui più volte menzionato, e che evidentemente non si esaurisce nel dato, di per sé piuttosto ovvio, che "nei regimi democratici contemporanei i super ricchi hanno catturato le istituzioni elettorali rappresentative", ma presenta anche sfaccettature più elusive e insidiose, come la cattura da parte della finanza di movimenti apparentemente "dal basso" o "di base" che dir si voglia...).
Non so quanto sono OT, ma la questione del dirottamento di risparmi
verso le pensioni private mi rimanda al “problema sindacati”: cosa (di fatto) sono? Cosa concretamente perseguono? Con quali mezzi?
Un tassello forse non secondario del mistero per cui le classi lavoratrici
hanno abboccato in toto alla beffa Euro & C., facilitando il tradimento
operato ai loro danni da tante forze “di sinistra”.
Già infastidito dalla percezione di una particolare “impermeabilità” del mondo sindacale
rispetto ai tentativi di critica del sistema di Moneta Unica (per la contraddizione
che ciò comporta con gli interessi sostanziali del lavoro
dipendente), intendevo verificare l'applicabilità in ambito
sindacale della vecchia (1911) ipotesi di R. Michels sui partiti politici, nella
parte in cui asserisce che l'obiettivo fondamentale si sposterebbe dalla
realizzazione del programma dichiarato alla sopravvivenza dell'organizzazione.
In particolare volevo esaminare la “struttura” sindacale in termini di interessi concreti, espressi
dalle voci di entrata leggibili nei bilanci, per capire se prevalevano quelle
collegate al mondo del lavoro (interessi contrastati dalla moneta unica) ovvero
alla finanza, per cui invece l'Euro è un terreno di
gioco più favorevole.
Tentativo abortito: i bilanci, pur talvolta pubblici e chiari, sono privi
del consolidato di tutti i livelli (territoriale, regionale e nazionale) e settori
(confederali e di categoria) impedendo di ricostruire con precisione i dati
complessivi. Difficile perciò andare oltre
le osservazioni da pamphlet liberista di S. Livadiotti, L'altra Casta, Bompiani
2008. Se ne conferma semmai, nella costanza dell'aliquota tipica di 1% della
paga base (v. aliquota
CGIL ), l'ordine di grandezza delle entrate totali attorno ad “un miliardo” (Livadiotti, p.
72 riga 10), stima imprecisa ma utile alle osservazioni di cui oltre.
Si può forse
aggiungere che:
-
la perdurante indisponibilità del dato
aggregato può indicare una concreta volontà del detentore dello stesso, di impedire la conoscenza
della propria “struttura” economica,
-
nell'esempio sopra riportato del bilancio CGIL il
settore dei pensionati (potenzialmente più interessato
dei lavoratori alla stabilità dei prezzi e
di riflesso alla moneta unica) mostra un peso economico quasi equivalente a
quello dei lavoratori attivi, ed addirittura superiore in termini di numero di
iscritti.
Ho allora ripiegato su un rapido
censimento delle altre realtà verso le quali
il sindacato denota “affiliazione”, proponendone
più o meno direttamente i servizi tramite le proprie
pagine internet. Limitandomi alla CGIL (di cui soffro maggiormente le discrasie
essendo stato a suo tempo un iscritto) e scorrendo le pagine dei sindacati
di categoria, il principale riferimento esterno è rappresentato dai vari fondi
pensione negoziali
-
Servizi: FILCAMS
pagina sulla bilateralità
con rinvio a 5 fondi di previdenza
-
Funzione Pubblica PERSEO
-
Metalmeccanica:
FIOM con rinvio a Cometa
Fondapi Cooperlavoro Previlabor Previnforma
-
Chimica tessile
etc FILCTEM
fondi con rinvio a COOPERLAVORO , FONDOGOMMAPLASTICA,
FIPREM, FOPEN, FONCER, , PEGASO , www.fonchim.it, www.previmoda.it, FONDAPI, FONDENERGIA,, www.fondofonte.it
-
Lavoratori “non
tutelati” (tipo collaboratori, consulenti, etc.) NIDIL rinvia a FON.TE
Per quanto riguarda i fondi pensione,
trattasi di normali attività finanziarie di investimento, che nel 2014 hanno
operato per circa 39 miliardi/anno nel 2014 (v. tav 1.8 pag 29 in covip Relazione
Annuale 2014).
Da questo punto
di vista il problema evidente mi pare il “rischio” (diciamo così) che la grande
sproporzione di “peso” (circa 40:1) fra entità dei bilanci dei fondi pensione e
dei sindacati che li sponsorizzano, possa “catturare” l’attività sindacale
distorcendola a supporto esterno dei propri interessi. E’ vero che le cifre in
entrata del “lato sindacale” sono gravemente imprecise, ma la differenza è tale
che anche un ragionamento per ordini di grandezza può essere in qualche misura
valido
Il ragionamento
si può ampliare osservando che i link dei fondi pensione sono seguiti a ruota,
in termini di completezza e pervasività, da quelli relativi a fondi sanitari
integrativi ed attività assicurative e finanziarie, ad esempio:
-
“Conoscenza” link
a UNIPOL
e UNIPOL
Banca
-
SPI-CGIL
(pensionati) link interessante dalla sezione servizi alla Guida
SPI servizi che reclamizza le tutele individuali del patronato INCA CAF SOL UVL Mediaequa
AUSER ed altri e sponsorizza le convenzioni
con Unipol. Monte dei Paschi, Agos Ducato.
-
Servizi: la già
citata pagina sulla bilateralità
rinvia ad una dozzina di dozzina di attività sanitarie integrative
Meno rilevanti economicamente ma
sistematicamente valorizzati nel Sistema Servizi
CGIL, troviamo, INCA CAF SOL (orientamento al
lavoro) UVL AUSER
(invecchiamento attivo), Federconsumatori, SUNIA (sindacato inquilini) Mediaequa (Mediazione
civile)
Complessivamente, non riesco a
togliermi di dosso l’impressione di un “sistema” che anziché tutelare gli interessi dei lavoratori promuovendone
in primo luogo le capacità di autotutela,
si insinua, in qualità di mediatore attivo, tra la classe lavoratrice e le “difficoltà” (di qualsiasi
genere) che la vita economica tipicamente impone.
Come ovvia conseguenza, le azioni
tipiche verso problemi quali l’insufficiente
entità delle pensioni, le inefficienze della sanità pubblica e della giustizia, l’eccessiva
complicazione del fisco (etc.) quasi fatalmente non saranno mai rivolte in
primo luogo ad eliminare le cause, bensì ad offrire
servizi sostitutivi od integrativi, promuovendo per i lavoratori il ruolo di
vittime da assistere, purché se ne restino
sufficientemente passivi salvo i rari momenti di mobilitazione comandata.
(...diciamo che in termini scientifici una simile ipotesi trova supporto, come ho succintamente cercato di illustrarvi in premessa. Quando i dati si conformano alla teoria, magari è una coincidenza, o magari, come credo in questo caso, una fregatura. Chi sa parli. Il regime eurista sopravvive grazie a Stampa e Sindacati. Ci siamo capiti, no?...)
"Chi sa parli."
RispondiEliminaAnche perché spazi dove parlare ce ne sono. Esiste un certo blog che funge da luogo di resistenza, una certa associazione...
Che bello!
RispondiEliminaAppresi dell’esistenza della “Legge legge ferrea dell’oligarchia” di Michels leggendo le “Note sul Machiavelli” di Gramsci: da allora è una chiave di lettura che mi porto sempre in tasca, e apre quasi tutte le porte.
O.T.
RispondiEliminaOra su RaiNews24.
Migranti: l'Austria pronta ad inviare agenti in Ungheria, dopo che da settimane già presidiano la frontiera.
Ma l'Ungheria l'ha chiesto o... più €uropa per tutti?
Non ho tempo per fare ricerche attive, purtroppo, ma ho sempre avuto il sospetto che il ruolo di UNIPOL, entità assicurativa assunta al ruolo di primattore nazionale guardacaso in concomitanza con l'adozione dell'€uro nonchè coinvolta direttamente in operazioni finanziarie con altri soggetti europei, abbia un'importanza non secondaria nella posizionamento politico di sindacati e PD. Nella mia città uno dei tanti sportelli UNIPOL è a fianco dell'ingresso alla CGIL.....
RispondiEliminaLeggendo il post mi è venuta in mente la vicenda accaduta a miei clienti, presidente e direttore di alcune cooperative, iscritte a una associazione di categoria maggioritaria. Lavoravano per enti pubblici che, come è notorio, non rispettavano mai le scadenze, mettendo in serie difficoltà i fornitori di beni e servizi, avevano adottato come sistema per sopravvivere la richiesta di dilazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali emesse a seguito del mancato pagamento degli oneri. A un certo punto lo studio commercialistico “dimenticò” di presentare la domanda di dilazione e Equitalia pignorò tutti i crediti ponendo fine alle aziende e togliendo il lavoro a qualche centinaio di lavoratori. Avevo sempre avuto la sensazione che non fosse stato un caso (al caso io non credo) e neppure un errore. Ma discutendone con i clienti dovevo ammettere che non riuscivo a trovare alcun motivo perché lo studio professionale avesse dovuto provocare il disastro volontariamente. Ma ora un’ipotesi che potrebbe essere più che un’ipotesi mi si è presentata senza essere in alcun modo sollecitata, in punta di piedi e all’improvviso, insomma come solo la verità sa fare.
EliminaEro stata incaricata dagli stessi clienti tempo prima di formulare un parere sulla richiesta, o meglio sull’imposizione, giunta dall’associazione, secondo la quale le aziende associate avrebbero dovuto investire le quote di TFR in fondi di investimento predeterminati da loro. I miei clienti lo sanno che io li difendo solo se sono convinta che abbiano ragione (a mio giudizio esistono due modi di avere ragione: quello che deriva dalla legge e una ragione che aderisce a principi generali, morali, etici che prevale sulla legge e che induce a lottare sino in fondo). Stilai il parere e ovviamente fu contrario a quello che andava a predicare la associazione. Non ricordo bene i termini della questione ma ebbi gioco facile perché la mia tesi di laurea molto datata, 1° dicembre 1982, verteva proprio sulla riforma del TFR emanata in quel lontano anno. Ricordo però che dissi ai clienti che si sarebbero inimicati la loro associazione di categoria.
Ecco a me sembra che il cerchio di chiuda, mi sembra di aver trovato la motivazione a quella “dimenticanza”, e ciò che è più sconcertante lo studio professionale era molto lontano politicamente dall’associazione, e tale fatto mi aveva sviato allora, non certo oggi.
P.S. per ovvie ragioni non posso indicare alcun nome o sigla.
Mi scuso per il disastro informatico ...
Industrie non competitive? Ecco una città che ha una bella industria competitiva, innovante e funzionante. Un giorno la compra una multinazionale, poi la multinazionale la consocia a una sorellina brasiliana con debiti spaventosi. La bella industria diventa improvvisamente passiva e i nuovi padroni propongono 'il salvataggio' 1) superriduzione del personale; 2)trasferimento della parte innovativa in altra sede; 3) delocalizzazione di molti servizi a precari supersfruttati e licenziabili.
RispondiEliminaParabola non edificante, copione visto e rivisto per il paese 2.0 ...
Segnalo, a chi fosse interessato, il testo di Roberto Michels del 1909 La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia. :)
RispondiEliminaGrazie! L'unico blog letto da migliaia di persone che non rispetta le regole dei blog!
EliminaPer approfondire sul problema dei partiti (e forse per capire qualche lato oscuro dei 5s), segnalo lo scritto della filosofa Simone Weil, Nota sulla soppressione dei partiti politici, traduzione di Giancarlo Gaeta, «Diario», anno IV, n. 6, giugno 1988, pp. 3-20.
EliminaGiusto per riprendere commento di pupipupi, segnalo che la Magneti Marelli pare essere sul punto di essere acquisita da Samsung http://www.ilsole24ore.com/art/motori/2016-08-03/fonti-samsung-l-acquisto-magneti-marelli-123057.shtml?uuid=ADQ0GW1 per circa 3mld di dollari...
RispondiEliminaSono solo Rumors, vedremo.
EliminaRumors sulla cessione di MM esistono già da 5 anni. Sono in tanti che vorrebbero aquistare MM, il motivo, MM è al assolta avanguardia sulle tecnologie di illuminazione per veicoli, come lo era anche Ansaldo STS sui sistemi di segnaletica ferroviaria che fù ceduta per un pezzo di pane, lì i gestori erano gli imbecilli del governo. Alla faccia dei pirla che dicono che l'Italia è un paese tecnologicamente sottosvilupato. Clienti di MM sono tra l'altro Daimler, BMW, Audi note per la loro alta qualità.
Secondo mè vendere MM ora per abbassare i debiti non ha molto senso. Aspetterei i risultati delle vendite della nuova Giulia, Maserati Levante è del successivo Alfa Romeo SUV, tutti prodotti Premium con alto margine. Sè i risultati sono positivi, i debiti si abbasseranno automaticamente. Attualmente FCA è sotto pressione dei analisti proprio per i debiti, tanti analisti hanno dei forti dubbi che FCA non sia in grado di abbassari i debiti. Stessa cosa è successo nel 2009, allora tanti analisti non credevano che Fiat sarebbe riuscita a risanare la carcassa Chrysler, si sbagliarono. Chrysler è risanata è attualmente è l'asino che caga oro per Fiat. Ora FCA si concentra sul risanameto di Alfa Romeo (con i profitti di Chrysler). Traguardo è posizionare Alfa Romeo nel segmento Premium con alti margini di profitto. Se avranno successo, lo stabilimento di Cassino l'anno prossimo tornerà alla piena occupazione è Marchionne avrà tappato la bocca degli analisti come già nel 2009. Gli americani sono leggermente incazzati perchè FCA si stà occupando troppo per Alfa R. è troppo poco per Dodge. Dodge per gli americani è un pò come Alfa Romeo per gli italiani, scordandosi che Dodge senza Fiat oggi sarebbe nel cimitero della Auto come anche Jeep che ha un certo valore storico. (2° GM)
Installa la tastiera di Google ti prego (o qualunque altra con meno parole accentate in modo assurdo). Quella che stai usando fa venire i nervi. Anzi, i nerví!
EliminaA meno che tu non stia usando il PC di casa... In quel caso.... :-)
EliminaLongagnani
EliminaI'm sorry.
Si, PC di casa, con tastiera programmata in lingua tedesca. Devo lavorare di più sulla grammatica italiana. Asche auf mein Haupt and Cool Down. :))
OT
Sembra che la banca centrale Svizzera si stia trasformando in un Hedge Fund.
Il post conferma la mia 'teoria dell'Aspirina(tm)'. Un po' come il sussidio di cittadinanza, non si cura delle cause ma ti offre un placebo per farti star zitto e alleviare temporaneamente i sintomi.
RispondiEliminaAggiungo che in caso di forte crisi, trovo naturale che le grandi organizzazioni pubbliche si arrocchino per autopreservarsi, abdicando (ma cercando di non darlo ad intendere) al loro ruolo istituzionale. Io, nel mio piccolo e con qualche rara eccezione, lo noto nella classe docente universitaria. Partono dagli assiomi imposti dall'alto (che sono assurdi, ma conviene adeguarsi ad essi) e ne consegue un comportamento che è al limite del ridicolo. La situazione è speculare a quella descritta nel post, ovvero non mettere in discussione gli assiomi e fare i salti mortali per tentare di far quadrare le cose.
RispondiEliminaComunicazione di servizio: il link al bilancio CGIL 2014 non funziona. I bilanci si trovano qui:
Bilanci CGIL
Grazie
EliminaIn fabbrica ci ho litigato con i rappresentanti della cgil (l'ho scritto in piccolo apposta),ci stanno rifilando la solita sola sul contratto metalmeccanico e quando gli ho chiesto se conoscevano i meccanismi deflattivi causati dall'euro mi hanno risposto che l'euro e' una decisione politica e loro non possono nulla...Basito visto che da sempre il sindacato esercita pressioni politiche ho deciso che non meritano alcuna considerazione ed al momento opportuno i nodi verranno al pettine.Da un metalmeccanico di Reggio Nell'Emilia Grazie prof per il suo tempo come vede serve ed anche gli operai stanno prendendo coscenza del tradimento.
RispondiEliminaLa segmentazione del lavoro, di cui hai parlato nei due libri, è l'obiettivo principale in UEM, a partire dalle riforme tedesche del famoso Hartz.
RispondiEliminaPer come io ho conosciuto i rappresentanti sindacali, da un punto di vista aziendale di responsabilità, in cui ero collocato, non credo ci siano molte differenze comportamentali qui da noi, soprattutto ai livelli più elevati.
E d'altronde, come ignorare la composizione della commissione lavoro che ha prodotto il Jobs Act!
Prima era solo collateralismo sindacato-politica, nell' epoca dell' euro, è diventato necessario incorporare politicamente gli esperti del sindacato, nei partiti politici, di cui la CGIL è capofila a livello professionale, per dare in culo (mi sia perdonata la chiarezza) al meglio, ai cosidetti rappresentati; sempre secondo quei meccanismi ben collaudati di cui sopra, e questa è la terribile forza della mafia sindacale (mi sia consentito questo parallelismo).
Domanda al cavaliere nero. La teoria mainstream sui consumi è basata sulla aspettative razionali e quindi sul livellamento dei consumi al tempo t sulla base delle aspettative razionali sul reddito permanente dell'agente rappresentativo (saving for rainy day, della serie prima che finisco sotto i ponti del Tevere...). Ovviamente ci sono poi tutte le verifiche empiriche che sembrano dimostrare una scarsa reazione (rispetto a quella prevista dalla teoria) ad una innovazione del reddito. Ma la domanda che continuo a pormi è: qualcuno ha fatto delle stime, sulla base di quella teoria, di quanto si sarebbe contratto il consumo a fronte di una riforma delle pensioni che avrebbe influenzato permanentemente, in basso, il reddito permanente delle generazioni sandwich e dei ggiovani (senza contare il contesto macroeconomico)?
RispondiEliminaVisto che hai già tutte le ipotesi di partenza in frigo, perché non farsi le stime da sé, in casa, e stupire i commensali? Ecco una semplice ricetta:
EliminaA) Prendi l'omino rappresentativo perfettamente razionale e informato: il modo più semplice è sommare Uccio il muratore a Hillary Clinton e dividere per due, ma puoi complicarlo a piacere.
B) decidi quale teoria economica egli razionalmente seguirà (è diverso se è uno di ciCago che ritiene razionale aspettarsi che le pensioni oggi influenzino il reddito domani, o un keynesiano che ritiene razionale aspettarsi che pensioni decenti sostengano la domanda, la crescita e l'occupazione e migliorino le aspettative future di reddito).
C) Moltiplichi per 66,6 milioni (popolazione futura da te stimata)
D) Sottrai gli effetti del contesto macroeconomico, stimati nel paper di un prof che vuoi citare perché sta nelle commissioni di concorso.
E) Metti l'impasto nel lucido cranio di Ricchiardo Pagliuzza e fai cuocere finché diventa croccante.
F) Anche se i dati escono un po' bruciacchiati, non preoccuparti di confrontarli alle verifiche empiriche: basta cospargere il tutto di interpretazioni montate che ti garantiscano ricche consulenze presso le banche e assicurazioni che investiranno la buonuscita dei poveracci. Anche un posto in politica va bene però, dipende da quanto vuoi essere visibbbbile.
Et voilà! La tua giustificazione del perché le Riforme erano sono e saranno necessarie è servita!
Grazie. Mi sembra di capire che non è stata fatta (questa era la mia curiosità). Io non la farò mai quella stima perchè, anche se non si è capito, diciamo che non sono molto convinta delle ipotesi alla base di quella teoria...
EliminaGrazie Prof. per la risposta, l'aveva già sottolineato (http://www.byoblu.com/post/2013/11/02/monti-confessa-stiamo-distruggendo-la-vostra-domanda-interna.aspx). Chiedo scusa non sono riuscita ancora a vedere tutto il materiale
Eliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/03/crescita-studio-bce-corruzione-e-scarso-rispetto-delle-leggi-fanno-ristagnare-il-pil-nonostante-le-riforme/2952825/amp/
RispondiEliminaScusate, è OT, lo so, ma senza scomodere il prof, qualcuno potrebbe aiutarmi a capire da dove saltano fuori questi dati? Quanto sono attendibili? Possono essere interpretati diversamente?
Grazie
Bella domanda; da dove traggono quei dati? La tabella Roubini, il grafico a barre di calcolazione della BCE (dicono sources WBW and ECB calculation, e molto strana la nota in cui riparametrano i dati tra 0 ed 1) da dove partono per dare quelle tabelle? Dai dati di Transparency basati sulla percezione o dalle sentenze passate in giudicato. o hanno un data base basato sui valori reali accertati degli importi corruttivi transati, che tra parentesi sono transati in nero!
EliminaInteressante poi il parallelo tra efficacia delle riforme Renzi, Jobs Act in particolare ed il supposto livello di corruzione; questa cosa, consentimi, mi fa davvero divertire per un milione di ragioni!
Un articolo che definirei per i gonzi!
Io mi attengo a questo rapporto OECD del 2014 (dati al 2013) su "BRIBERY INTERNATIONAL, serio e basato sui dati reali, purtroppo non ce ne è uno più aggiornato, dove al primo posto come corruttori (pag 33 del rapporto) ci sono gli USA ed al secondo la Germania, e a pari merito al 4° posto ITALIA SVIZZERA E UK; i dati numerici sono USA 128, Germania 26, Corea 11, It Sv e Uk 6. Germania batte Italia 26 a 6; e se uno corrompe all' estero, e ci sono i dati, perchè non dovrebbe corrompre in casa, soprattutto se non ha ancora ratificato la convenzione ONU sulla corrrrrrruzione!
EliminaFacendo considerazioni con la stessa serietà scientifica della BCE potremmo dedurre che sì la causa dei nostri guai odierni è la corruzzzzione, ma siccome prima dell'Euro non c'era, allora l'Euro è la causa della corruzzzione... (ma come, l'Euro non doveva far diventare magicamente tutti più onesti??).
EliminaLa BCE ha semplicemente realizzato che nessuno più può credere che le sue politiche funzionino, e allora passa alla seconda fase (stesso copione Grecia), siamo in crisi perché scansafatiche e corrotti. Se li lasciamo continuare seguirà terza fase, Troika, ovvero i commissari liquidatori eurovestiti che svendono l'Italia per soddisfare il creditore tedesco.
Qui le strade sono due, e oggi abbiamo ben tre giornali che si cimentano nella questione, La Repubblica, Il Corsera e La Stampa.
EliminaAlberto ne parla da almeno otto mesi e questi scoprono l' acqua calda ad agosto 2016. La situazione rende obbligatorio non fingere più e non fare regali al venditore di fumo fiorentino, pena trovarsi con il culo per terra, mediaticamente parlando, potranno almeno dire, "Io l' avevo detto", si ma quando l' hai detto? Ovvio che una cosa del genere è possibile solo in UEM , Germania inclusa (parlo di Paesi cosidetti democratici)! Ormai siamo a livelli che non temo di definire, da fine seconda guerra mondiale, dove in Italia e Germania si vendevano notizie di super armi da soluzione finale (ovviamente tutte balle).
Il professore si è già scomodato.
RispondiEliminaApprofittane.
Ci sarebbero poi anche due libretti, che qualcosa al riguardo mi pare spiegassero...
Grazie Enrico, colpa mia, sono andato troppo di fretta nella richiesta. Seguo da tempo il blog, ho letto i due libretti e le varie spiegazioni del prof. riguardo il tema della corruzione.
RispondiEliminaMi riferivo a "quei" dati specifici e all'interpretazione data della BCE. Sono abbonato al Fatto dalla prima ora ma comincio ad averne pieni gli zebedei di certi articoli.
Quei dati specifici. Dice chi li genera: "What does a number mean to you? Each year we score countries on how corrupt their public sectors are seen to be."
Elimina"Are seen to be", qualsiasi cosa voglia dire e a chiunque lo abbiano chiesto, è il solito numero che non si sa bene cosa misuri e che torna sempre buono a scopo di mistificazione, come in questo caso.
Interessante, cercherò di approfondire la legislazione di settore. Anche perché salvo i trattamenti di favore da essa previsti (tipo sulle aliquote fiscali), l'esame del bilancio (almeno nel caso del fondo "Perseo" in essere nel settore lavorativo cui appartengo), disponibile in http://www.fondopegaso.it/doc/bilanci evidenzia per il 2015 (direttamente scaricabile in http://www.fondopegaso.it/doc/30768/bilanci/pegaso-bilancio-2015-web-low-lock.pdf ) che sia dal punto di vista degli effettivi gestori degli impieghi (pagg. 9-10) che per ripartizione geografica degli stessi (investiti in Italia per proporzioni del 15-18% circa nei casi "dinamico" e "bilanciato" e che raggiungono il 43% solo nel caso "garantito", il fondo in questione è a tutti gli effetti una "normale" attività finanziaria sovranazionale.
RispondiEliminaInsomma, la struttura è:
lavoratori - (fiducia nello sponsor sindacale) - brand "Perseo" - settore finanziario
Ovviamente circolazione delle risorse economiche nell'immediato è tale per cui esse si muovono da sinistra verso destra.
Riguardo invece alla circolazione del potere, va tenuto presente che la futura erogazione di prestazioni dipende (o almeno molti ritengono inevitabile che dipenda) dal mantenimento di "stabilità e redditività" del settore finanziario, per cui i lavoratori ben difficilmente adotteranno pensieri e comportamenti troppo indocili