Un amico su Twitter mi ha suggerito di farvi vedere una cosa: lo scarto fra previsioni IMF e realtà negli ultimi sette anni. Lui ha fatto il lavoro per la Grecia, e io lo faccio per l'Italia. Ci metto anche il futuro, visto che ora, grazie a voi (e a loro), ho anche una palla di vetro (il modello di a/simmetrie): alle altre due ci aveva pensato mamma...
Utilizzo le previsioni contenute negli scenari World Economic Outlook del secondo semestre, emessi a ottobre per i cinque anni successivi (cioè più o meno alla data in cui abbiamo utilizzato il nostro modello per fare le nostre previsioni). Notate che nel 2007 lo scenario pubblicato era a un anno. Notate anche che utilizzo i tassi di crescita previsti e li applico al valore storico consolidato dell'anno in cui la previsione è stata emessa. Questo perché nel momento in cui la previsione viene emessa il dato dell'anno in corso ovviamente non è ancora disponibile. Per lo stesso motivo, nell'ultimo scenario abbiamo considerato sei, anziché cinque tassi di crescita, ovvero ci siamo ancorati (per le previsioni 2014) all'ultimo dato disponibile (quello del 2013) estrapolando fino al 2019 con i tassi previsti dal FMI, e con quelli previsti dal nostro modello.
I risultati sono, come dire, eloquenti:
Pare evidente che le centraliniste del FMI, come quelle della Confindustria, attacchino all'ultimo dato disponibile sempre la stessa spezzata. Non deve essere un lavoro difficile: un babbuino con un righello potrebbe fare di meglio. La conseguenza è che sbagliano sempre (ma questo va anche bene: ogni previsione è necessariamente errata...), e che però sbagliano praticamente sempre nello stesso modo. Su nove scenari considerati, sette peccano di ottimismo, uno solo di pessimismo (perché nel 2010 pensavano che avremmo fatto peggio) e uno non si sa, perché manca ancora il dato definitivo di quest'anno.
Quanto al nostro scenario, se dovesse andare più vicino alla realtà del loro, non sarebbe una grande sorpresa: ci vuole veramente molto poco. Io credo che pecchi di ottimismo, per i motivi che vi ho spiegato nel post precedente (sostanzialmente, perché è basato su quadro macroeconomico internazionale emesso da quegli inguaribili ottimisti del FMI: ma se il resto del mondo crescerà meno di quanto credano loro, lo stesso accadrà a noi). La cosa interessante, dal mio punto di vista, è che nonostante noi e loro ci basiamo sulle stesse "esogene" (cioè sulle stesse previsioni di crescita e inflazione nel resto del mondo) loro ottengono risultati moooooolto più rosei dei nostri. Questo è ovvio, perché i nostri modelli sono diversi, ed è quindi normale che estrapolino scenari diversi. Ma la domanda da farsi è: quanto è "ritoccata" la previsione del loro modello? Dopo trent'anni passati a lavorare sui dati, io so che il dato la sua storia vuole raccontartela, e che questa storia contiene molte, ma molte informazioni su come andranno a finire le cose. Quando il previsore toppa sistematicamente è perché non ha ascoltato il dato, o meglio, perché lo ha ascoltato, poi ha risposto al telefono e ha fatto un bel ritocchino (tecnicamente si chiamano "add factor", in italiano le chiamiamo "zeppe").
Ci siamo capiti.
Ora, sta a voi far capire al resto del mondo, inclusi eventuali imprenditori non ottusi (che suppongo siano una maggioranza silenziosa), l'importanza di avere un centro studi che non dipenda né da Squinzi né da Obama, per capire bene cosa ci sta succedendo e prepararsi a quello che ci accadrà...
(torno a studiare: stasera alle 19:30 Vivaldi alla chiesa di S. Maria Regina Pacis con la Cappella Ludovicea...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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Sono i valori del PIL in euro? Se così è, secondo asimmetrie torneremmo al valore del 2011, solo nel 2019; bella cura quella di Monti. Il malato si riprende dopo 8 anni.
RispondiEliminaMa la cosa che mi preoccupa e che la mia innata malafede mi porta a sospettare, dopo la pubblicazione del paper di asimmetrie, è che qualcuno (penso a vari personaggi), se ne escano dicendo: "vedete anche Bagnai dice che ci riprenderemo, pensate se usciamo dall' euro cosa sarebbe accaduto, interessi alle stelle, PIl che cala del 30% e si riprende dopo 20 anni, taglio di pensioni, licenziamenti etc.etc".
Anch'io non ho chiaro a quali valori si riferisca il grafico.
EliminaPenso che sia il Pil italiano, o sbaglio ?
Credo di si, in euro a prezzi costanti; qui ci sono i dati in dollari, su OECD che andrebbero però trasformati in euro tenendo conto del cambio. Non sono riuscito per ora facendo la ricerca "GDP constant PRICE ITALY" a trovare di meglio.
EliminaL' altra cosa che noterei dalle curve esposte, è che per tornare ai lvelli del 2007 con l' ultimo agg.to IMF andiamo al 2025 e con ASIMMETRIE, se va bene al 2030. Qui c' è l' effetto Monti che pesa circa 5/6 anni secondo IFM e almeno 10 per ASIMMETRIE (peggio di Attila TACCI SUA), il resto dipende dalle politiche della UEM (euro), cioè circa 10 anni in più.
Tutto a occhio, col righello visual-mentale. Cosa ne pensi?
Indeciso se guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto me la vedo nera .
RispondiEliminaE dire che gli esperti del IMF sono tra quelli che formano la famosa troika, che qualcuno vorrebbe far arrivare in italia a governarci perche' non siamo capaci di farlo da soli.
RispondiEliminaIMF sbaglia sempre ma Bankitalia dovrebbe coprirsi di ridicolo, ma non lo fa.
EliminaDai un occhiata ai grafici del PIL più probabile, dei bollettini economici, sbagliano sia in positivo che in negativo.
- bollettino 59 (1° 2010), pag 45 previsto + 0,7% fine 2010 risultato + 1,7%;
- bollettino 63 (1° 2011) pag 45 previsto +0,9% fine 2011 risultato + 0,4 %;
- bollettino 67 (1° 2012) pag 45 (qui cominciano i dolori e danno due dati; - 1,2% e - 1,5% (Monti credo destasse qualche dubbio). Risultato 2,3%.
- bollettino 71 (1° 2013) previsto -1% fine 2013 risultato - 1,9%.
Questo per il PIL, ma anche gli altri parametri soffrono di gravi errori di previsione.
Cosa dire? Paghiamo, perchè la paghiamo noi, una struttura elefantiaca che ha più funzioni limitate rispetto al periodo lira e che dopo 4 anni di errori, ancora non ha imparato a tener conto degli scostamenti rispetto alle previsoni, al fine di creare un algoritmo che aggiusti il tiro.
Sarebbe bello che ai funzionari della elefantiaca struttura fosse azzerasto lo stipendio per sei mesi in caso di previsioni più ottimiste dello 0,2% rispetto alla realtà: sono sicuro che alla fine avremmo previsioni molto, ma molto più affidabili. Quelle attuali servono solo alla vendita di calmanti che bisogna prendere per evitare di distruggere il televisore, ogni volta che ineffabili cosiddetti giornalisti riferiscono di queste strampalate previsioni nei telegiornali.
Elimina@Luca Righi
Eliminaavessero almeno operato bene in questi anni, come vigilanza bancaria, cioè la funzione principale dell' Istituto. Carige, Monte Paschi, solo gli ultimi casi. Ma se la vigilanza ed altre competenze non ci sono più, la struttura, in termini di n° di dipendenti ha subito riduzioni? Io non credo, oggi sono oltre 7000 (7300) e si continua ad assumere, ma farò ulteriori ricerche per non dire cose errate.
Tutti e due ottimi post, fate un ottimo lavoro ad asimmetrie. Proverò a leggere il paper, ma dubito fortemente di essere in grado di capirlo e di apprezzarlo perciò mi fido di voi e del vostro lavoro.
RispondiEliminaSulla diffusione, sarà fatto, anche se gli imprenditori che conosco io, ahime, sono tutti maledettamente euristi. Ci proverò.
Condivido il rischio espresso da Alberto49... ma ho già pronto il regalo di Natale giusto come antidoto.
Vado OT, musicalmente parlando, è stato lei a scegliere il clavicembalo come strumento o è il clavicembalo che in qualche modo ha scelto lei ?
Semplice curiosità.
Buona serata
Quale? Così lo preparo anch' io, Davide, ammesso e non concesso che per me sia possibile!
EliminaIl regalo di Natale giusto è: L'Italia può farcela. Prima o poi gli verrà voglia di leggerlo.
EliminaPrima o poi vorranno cominciare a capire.
Io di imprenditori illuminati ne vedo veramente pochi. Sarò pessimista, ho magari una visione ristretta e parziale, fatto è che quasi la totalità di quelli che incontro hanno un unico grande pensiero: le tasse. Hai voglia a spiegare che le tasse non c'entrano con la crisi, che sono una conseguenza invece che la causa e bla bla bla. Ma probabilmente è anche colpa mia che sono un pessimo divulgatore. In ogni caso ne ho maturato la convinzione che questo sia un limite del sistema delle PMI. Il piccolo imprenditore, tutto preso dalla smania quotidiana di governare il suo piccolo regno, smazzandosi piccoli e grandi problemi quotidiani, con a volte (troppe) la smania di accumulare denaro, non ha la preparazione culturale e sopratutto l'apertura mentale sufficiente per fare il saltino di qualità e alzare la testa per guardarsi intorno. In questo le varie associazioni non aiutano certo, non capendo il problema di fondo e non riuscendo a creare, mi passi il termine, una coscienza di classe tale per cui passi l'idea della riconquista della sovranità nazionale monetaria. Ed è triste assistere a certe riunioni (io sono associato ad Apindustria) dovendo combattere sempre con gli stessi luoghi comuni.
RispondiEliminaComunque il mio contributo da piccolo imprenditore (ad oggi 3500 €) l'ha avuto. Spero di poter replicare l'anno prossimo.
Sono d'accordo con ciò che dici.
EliminaPer molti imprenditori è un problema di preparazione culturale e di apertura mentale.
Ma anche i dirigenti di Confindustria, o altre associazioni di imprese, hanno gravi responsabilità in tal senso.
Allora, provo a fare una sintesi di ciò che ho capito:
RispondiElimina1) Il Fondo Monetario Internazionale (IMF) è un ente di pessimisti cronici (forse volutamente);
2) Il modello di AsimmetriE si basa sulle ipotesi del Fondo Monetario Internazionale (IMF);
3) Ecco perché i risultati di AsimmetriE sono più pessimistici di quelli ottenuti da IMF che, invece sbagliando, fa copia e incolla sempre della stessa linea spezzata.
Non sento, non parlo, non vedo, uso solo il righello. Chissà se, trattandosi alla prova dei fatti di un lavoro ripetitivo a bassa specializzazione, anche gli analisti IMF sono minacciati dalla compressione dei salari?
RispondiEliminaPiù che un Golia, un Polifemo. Sappiamo già che Nessuno ha la responsabilità del suo errare.
Mi stupisco che vi stupiate , un giorno di tanti anni fa camminando in montagna ho conosciuto un ragazzo ( allora eravamo tali ) che lavorava a Roma nel centro meccanografico vicino alla Cecchignola giusto per capirsi , mi raccontò che arrivò il ministro del momento e fecero fare a tutti un mese di sabati e domeniche ad elaborare dati e previsioni , stampata la relazione la lessero e dissero 'non sono i dati che ci aspettavamo , chiusero la relazione , ne fecero una 'a mano' e pubblicarono quella , Chi ha il potere in mano e nessuno che contesta , fa i cavoli che vuole , tanto passati 6 mesi più nessuno si ricorda come erano andate le cose , ora ci salva un po internet ma il grosso della popolazione è contento di dimenticare , del resto è il meccanismo insito nel cervello che ci fa dimenticare il dolore per renderci sopportabile la vita .
RispondiEliminaEs.
-Ora che siamo alla fine del semestre europeo chi si ricorda ancora bene le parole del nostro simpatico SLOGANISTA SPAVENTA GUFI ? pochi o nessuno e visto che non si ricorda bene , all'apparir del vero , si obbietta in 2 modi
-'ma veramente ha detto ciò ?'
o
-' si vabbè ma si sa che i politici ne dicono di cose è politica '
I dati li conoscevamo ma vederli spalmati così è davvero impressionante. Bravi Brancaleone e Bagnai che hanno costruito questo grafico "stupidproof".
RispondiEliminaSarebbe carino, se qualcuno è in grado, fare lo stesso lavoro con i dati OCSE che ogni tre mesi vengono rivisti al ribasso, e con la scansione trimestrale...sai che chioma fluente che viene fuori?
Il sabato è il giorno, in cui i diversamente economisti si lasciano andare: "Poi c'è un'altra differenza, apparentemente più minuta, rispetto alla slavina partita nel 2009-2010. Infatti l'Irlanda, che allora fu tra i roimi paesi a crollare, sta uscendo a discreta velocità dal gruppo dei paesi di coda dell'Eurozona; lo dicono i dati e lo certificano i mercati"
RispondiEliminaUn caso classico di LOGISTICA: FIFO ("first in first out").
EliminaL'italia non è innovativa
RispondiEliminaClimaveneta (società del gruppo DeLclima) é stata selezionata come fornitore unico dei 48 refrigeratori tipo free-cooling per il data center e delle 4 pompe di calore per riscaldare gratuitamente un'area uffici di 20.000m2, attigua al data center, recuperando il calore smaltito dai refrigeratori, senza alcuna emissione locale di CO2, senza alcun consumo di acqua e senza glicole. La potenza frigorifera termica totale supera i 70 MegaWatt. - See more at: http://www.trend-online.com/ansa/fta180453/#sthash.qAGaZq89.dpuf
Ribadisco quanto già scritto, e cioè che un modellista che sbaglia tutte le previsioni può sbagliarle:
RispondiElimina1) in modo casuale, e allora ha un modello che non funziona e può scegliere tra cambiare il modello e cambiare mestiere
2) in modo sistematico e allora, se si ostina a non correggere il modello (ad esempio in modo banalissimo, scalando il valore medio delle sovrastime dai risultati ottenuti), è in mala fede. Cioè mente consapevolmente. Il che, quando mi causa una perdita economica e morale, si configura come reato.
Ora, come dipendente pubblico, io sono danneggiato in 4 modi: blocco dello stipendio, che mi riguarda direttamente, blocco delle assunzioni e crollo dei fondi disponibili, che rendono il mio ente inefficiente e non in grado di erogare i servizi dovuti, impossibilità a programmare onestamente le spese, per cui dobbiamo gestire contratti anche decennali per i quali ogni anno ci vengono ridotte le risorse (col risultato che non abbiamo i fondi necessari ad onorare gli impegni di spesa).
Ma chi lo fa il PIL del 2015? La microevidenza empirica che vedo è che moltissimi imprenditori si stanno trasferendo all'estero, chiudono, delocalizzano, ristrutturano, tentano di vendere, liquidano, falliscono ma non crescono e non investono. Ormai i clienti (Italiani) sono solo all'estero!
RispondiEliminaSe mi dite che il PIL del 2015 sarà maggiore del 2014 mi viene spontanea la domanda " ma chi lo fa questo pil del 2015?" Visto che quasi tutti quelli che facevano il pil negli anni scorsi stanno sparendo con i metodi di cui sopra. Forse vivo nel posto sbagliato e vedo gli imprenditori sbagliati!