Conoscete don Mariano, l'hidalgo de la Sierra, quello che ignorava l'esistenza del moltiplicatore. Pensate un po', stasera mi tocca andare all'Ultima Parola a parlare della sua finanziaria, pardon, legge di stabilità (oggi si chiama così).
Argomento affascinante... no, aspetta, il termine giusto è: evanescente. Perché oltre a essere basate su una cattiva economia (come il post che ho linkato ricorda), le manovre dell'hidalgo sono appoggiate a pessime previsioni. Ecco, tanto per gradire, vi riassumo in uno specchietto le previsioni di crescita del Fondo Monetario e del nostro governo:
Nessuna particolare novità.
Quando c'era Lui (a ottobre 2011) il fondo prevedeva per quest'anno una performance non eccezionale, ma insomma almeno non negativa (0.3), con un 2013 e un 2014 in ripresa (le varie edizioni delle previsioni del Fondo le trovate qui).
Poi è arrivato l'hidalgo, e al Fondo si sono accorti abbastanza rapidamente che l'austerità avrebbe provocato una catastrofe (ma ancora non osavano dirlo apertis verbis). Così, a aprile 2012, la loro previsione per il 2012 era scesa a -1.9, con un 2013 in recessione a -0.3. Ma l'hidalgo, nel redigere il documento di stabilità, ostentava ottimismo: per il 2012 solo -1.2 (0.7 punti percentuali più del Fondo).
Per il 2013 però usava la previsione del Fondo: 0.5. Ah, be', certo: usava ad aprile la previsione che il Fondo aveva fatto a ottobre, prima che lui arrivasse a salvarci. Perché la previsione per il 2013 fatta dal Fondo ad aprile 2012 era (come vi ho detto) negativa, -0.3. Insomma: ottimismo: 0.8 punti in più di quelli previsti dal Fondo. Ma le stime non dovrebbero essere prudenziali?
L'hidalgo de la Sierra sa riconoscere i propri errori. E così, nella nota di aggiornamento emessa a settembre 2012 riconosce il disastro e segna un bel -2.4, sostanzialmente in linea con la stima del Fondo (emessa a ottobre ma nota a settembre).
Bene: e per l'anno prossimo? Su cosa basiamo le lacrime e sangue che ci attendono, a cosa ci porteranno?
L'hidalgo ormai ammette che il 2013 sarà in calo: -0.2, sostanzialmente in linea con la previsione del Fondo, ma, ancora una volta... con quella di sei mesi prima. Perché il Fondo, che nel 2013 saremmo diminuiti di -0.3, lo diceva ad aprile. Oggi dice che nel 2013 diminuiremo di -0.7.
E così, mentre le animulae vagulae blandulae del Fondo si chiedono "Are we underestimating short-term fiscal multipliers?" (a pag. 41), e si rispondono di sì (e per vari motivi tecnici che non vi spiego viene voglia di prenderli a schiaffi per una settimana...), da noi l'hidalgo de la Sierra continua a basare le sue leggi di "stabilità" sulle previsioni emesse dal Fondo mezzo anno prima, in attesa che venga Angela a sollevarlo da questo penoso esercizio, e sia direttamente lei a scriverci cosa dovremo fare il prossimo anno.
Così è, se vi pare... E se non vi pare, parliamone qua sotto (ma io non potrò rispondere).
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Piga cita uno studio BCE che ricalcola in aumento il fiscal multiplier analizzando l'impatto delle manovre post 2008...ante austerity (http://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp1483.pdf , contrariamente a quanto si ostinano ad affermare i vari Boldrin (e ad applicare gli hidalgo de el queso).
RispondiEliminaIntanto il FMI lo rialza (Blanchard stesso ne parla e la “capetta” conferma) stigmatizzando come la commissione UE lo abbia quantificato in una misura da paese del terzo mondo, mandandoci incontro a una recessione di cui era stata colpevolmente sottostimata la misura prevedibile http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-11/troppa-austerity-strangola-economia-063754.shtml?uuid=AbgV5arG&fromSearch...come dici tu si tratta di roba che conoscevano benissimo da prima.
“In the long run” il moltiplicatore in paesi in situazione di cambio fisso (e in libertà di movimento dei capitali) era stato generalmente indicato come ben oltre 1, da:
- il ben noto studio di Blanchard-Perotti del 2002 (toh, Blanchard+bocconiano ante mission);
- qui, dal FMI, studio del 2009 (!) http://www.imf.org/external/pubs/ft/spn/2009/spn0911.pdf;
- anche qui, http://www.offnews.info/downloads/w16479.pdf
dove peraltro si sottostima l’effetto sui quarter (molto meno in the long run) proprio a causa della diffusa filosofia di “reprimere”, attraverso "coevi" o immediatamente successivi aumenti di tasse e tagli di spese, gli effetti altrimenti largamente positivi sia di consumption che di investment del governo, in omaggio alla teoria, stupidamente “prociclica”, di ridurre il debito come autonoma misura fiscale (aspetativa che, come dice lo stesso studio, altera il comportamento “naturale” degil operatori in vista delle scontate manovre di austerity)
obiettivamente, il nostro caro leader ,(caro nel senso di molto costoso per noi e per la nostra economia),come si potrebbe definire oltre che "sobrio" ; inetto ? stupido ? superficiale? incompetente presuntuoso ? supervalutato arrivista ? cooptato ? snob-ignorante ? ignorante-snob? sborrone anglofilo ?disgraziato e portatore di disgrazie? venduto? traditore ?
RispondiEliminaLe ultime 2
EliminaMejo Di Pietro a sto punto! Ma se o sorteggiamo?
EliminaIper sostenuto dalle caste
EliminaNel caso qualcuno volesse qualche ulteriore supporto alle tesi del prof... Voxeau offre ulteriori spunti di riflessione già ampiamente dibattuti...
RispondiEliminaE pensare che rischiamo di avercelo come presidente della Repubblica,ma si... abbiamo avuto Ciampi e Napolitano, cosa possiamo pretendere dalla penisola che non c'e.
RispondiEliminaCaro Mariano Montov presto ci sarà la tua Austerlitz.... E allora le tue illusioni e bugie si scontreranno con la dura realtà. Chissà se troverai dei cespugli dove scappare e nasconderti...
RispondiEliminaTutto assolutamente condivisibile, prof.
RispondiEliminaPerò c'è un dettaglio della manovra di stabilità sul quale mi farebbe molto piacere un suo commento: che ne pensa della proposta di alzare l'IVA e abbassare le imposte sul reddito da lavoro (a parità di gettito)? So che era una proposta avanzata inizialmente da alcuni studiosi francesi, secondo cui - per come funziona il meccanismo dell'IVA intracomunitaria - dovrebbe essere isomorfa rispetto ad una svalutazione monetaria. La stessa proposta era peraltro stata valutata positivamente dal prof. Piga.
Da povero idiota dedito ad una libera professione dico la mia. Mi sembra una teoria omodossa. "a parità di gettito" se si alza l'Iva e si diminuiscono le imposte sui redditi il gettito cala perché cala la "compliance fiscale", questo è poco ma sicuro. Infatti proporzionalmente l'aumento di un punto percentuale dell'iva ordinaria (5& del totale, dal 20 al 21%) ha prodotto un calo delle entrate Iva! Di conseguenza a me va bene comunque, perché così rimangono più soldi in tasca ai cittadini, ma Lei scommetto che non sarebbe d'accordo...Mi permetto poi di far notare che le aliquote sui redditi sono a livelli demenziali, ma questo è sicuramente un OT. Se Lei però è a favore della crescita ritengo che solo un taglio delle aliquote sui redditi ed il mantenimento (almeno) delle aliquote delle imposte sui consumi favorirebbe davvero la crescita, quindi un aumento delle entrate fiscali (le aliquote basse favoriscono la "compliance fiscale") e di conseguenza un "equilibrio di bilancio" raggiunto senza austerità (una sorta di keynesianesimo praticato dalla Reaganomics degli anni '80...). Adesso mi aspetto gli strali del Prof perché sicuramente ho detto cose inesatte o fuorvianti, ma il mio pensiero di uomo della strada è questo.
Elimina@Michele Bisognerebbe veder la parità di gettito come vien ottenuta, se con la sola riduzione delle aliquote, o con altri mezzi di sostegno per le fasce a più basso reddito (al di sotto del primo scaglione). L'IVA la pagano tutti consumando, indipendentemente dal livello di reddito, mentre i benefici fiscali di una riduzione delle aliquote andranno solo a vantaggio di chi ha reddito. Quindi chi non lo ha, o non ne ha a sufficienza per entrar nel primo scaglione, non avrà nessun beneficio dalla riduzione delle imposte sul reddito. Mi sembra che l'aumento dell'IVA, rendendo più care le merci vendute, si rivela sempre più come strumento utilizzato per riequilibrare il saldo delle partite correnti riducendo i consumi e quindi le importazioni.
EliminaSolo un appunto: pare che i tagli all'IRPEF salteranno in ragione di un accordo per non aumentare l'aliquota IVA intermedia del 10%. Rimane quindi il +1% sull'aliquota ordinaria 21%. Infine niente più retroattività su stretta detrazioni e deduzioni, che scatterà solo dal 2013...
EliminaDaje Albè!
RispondiEliminaTra un po' dovrebbero uscire anche le previsioni della Commissione Europea sull' andamento dell'economia italiana. Intanto già a maggio hanno rivisto al ribasso le stime rispetto al novembre 2011:
RispondiEliminastime novembre 2011: +0,1% per il 2012; +0,7% per il 2013
stime maggio 2012: -1,4% per il 2012; +0,4% per il 2013
http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/forecasts/index_en.htm
No Aloisio, io definirei Don Mariano de las Casas y Paloma come un perfetto esecutore di un piano concordato cola' dove si puote, by the powers that be....
RispondiEliminaDovemo guadagna' de meno, guadagnnniiiiamo troppo, ecco, semo troppo ricchi, e pallo pe' me.
Stavo leggendo nel frattempo una notizia interessante che viene di la' dall'Oceano, la' dove vive il Mitt che ci ha dato dei clochards:
http://www.zerohedge.com/news/2012-11-02/and-not-so-pretty-record-low-rise-average-hourly-wages
Mi sembra che anche li' i salari arranchino alquanto, sono al di sotto dell'inflazzzzzione....quindi, da che pulpito viene il predicozzo, loro che hanno scatenato questo pandemonio...sono piu' accattoni di noi....
Oddio il mio salario non cresce dal 1929 adesso che ci penso, dalla grande e unica depressione.
Alla faccia di quelli che dicono che, grazie a Monti, abbiamo riacquistato stima e credibilità.
RispondiEliminaGuardi professore, mi spiace proprio doverlo dire, ma l'aggettivo che sintetizza al meglio l'attività dell'uomo in loden è quello che ha usato Donald.
Ma non possiamo fare la secessione? La Repubblica di Goofy: premier e ministro dell'economia Alberto Bagnai e poi le altre cariche a Tringali, Badiale, Borghi, Becchi, Byoblu, Quarantotto, ecc. e cittadinanza d'onore a Farage (ma lo sa che tiene una bara a dimensioni reali con stampato il simbolo dell’euro e una caricatura di Van Rompuy? ahhahha che fenomeno!!!)
http://www.ilgiornale.it/news/leurodeputato-nigel-faragela-germania-merkelvi-sta.html
perdonate l'ignoranza, ma qualcuno mi spiega come fa l'FMI a dire che nel 2014 ci sarà una ripresa dello 0.5% se l'Euro sta andando verso lo scatafascio?
RispondiEliminacioè, ho l'euro casca entro il 2014 oppure vorrebbero dirci che anche mantenendo l'euro nel 2014 vi sarà la ripresa di cui parla Monti, sebbene ritardata di qualche semestre.
ps: con questo commento non metto in discussione cio che dice il Prof. Bagnai ne tanto meno quello che si è detto in precedenza. vorrei solo che qualcuno mi spiegasse come è pèossibile che ci sia ripresa tenendo ancora l'euro!
Ne discutevo giusto un paio di giorni fa con i fermatori di declino su FQ, e ringrazio Flavio per il link al lavoro di Portes, che di fatto confuta le tesi di Giles (che a sua volta criticava alcuni dei precedenti lavori citati anche da 48).
RispondiEliminaIn particolare, mi sembra che la tesi di Portes sia particolarmente in sintonia con l'impianto keynesiano: se nelle fasi di crescita il moltiplicatore "potrebbe" essere inferiore ad 1, e rendere possibile l'abbattimento del debito pubblico attraverso misure di "austerita'" (comunque a quel punto anti-cicliche), in una fase di recessione succede esattamente il contrario: il moltiplicatore risulta ben superiore ad 1 e la tattica dei rigoristi risulta somigliare ad "un patto suicida" (cit.).
Gli stessi fermatori di declino non hanno voluto (o saputo) commentare altri due punti a mio avviso critici: 1. Davvero non vi spaventerebbe veder volare i profitti e il know-how di Finmeccanica all'estero (in caso si verificassero i tanto auspicati investimenti esteri) 2. Davvero non vi preoccuperebbe veder arrivare la bolletta del gas con su scritto "Gazprom"?
Si potrebbe dire di che questi signori s'illuminino di nulla, in fondo è meno inverosimile il mondo Pirandelliano:
RispondiEliminaIo sono colei che mi si crede...
"Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?"
Mi pare, che gli schiaffi (ma tanti) siano un bella soluzione, in attesa del nostro 14 Luglio.
P.s.: diffondo diffondo:)
Continuo ad avere un grande dubbio. Alberto ci ha più volte parlato del moltiplicatore Keynesiano. Ma del demoltiplicatore Beferiano non ne parliamo? Cioè, mi piacerebbe sapere se le vessazioni fiscali (intendo redditometri, studi di settore e simili) possano incidere negativamente sul PIL oppure sono ininfluenti? Oppure sono le aliquote altissime che uccidono la propensione al consumo?
RispondiEliminaDal Blog di Grillo:
RispondiElimina"E sarà proprio in vista delle elezioni politiche che, rispetto ai programmi regionali, il MoVimento dovrà discutere al suo interno, ed elaborare una soluzione nuova ed originale, il problema fondamentale del nostro Paese: quello della posizione italiana in Europa e del destino della moneta unica. Mentre tutti i partiti politici (se si esclude quel che resta della Lega Nord) sono “allineati” con la posizione del Governo dell’ “europeismo” ad oltranza, il MoVimento potrà - e dovrà - dare una nuova “scossa” alla politica italiana. "
Incoraggiante.
“Non basta il rigore di bilancio, senza sviluppo la tenuta dei conti non è sostenibile”, dichiarò supermario lo scorso giugno.
RispondiEliminaDa convinto supply-sider Monti fece questa dichiarazione per preparare il terreno alla “cessione di una quota dell'attivo del settore pubblico”, operazione che spesso coincide con la svendita agli amici degli amici, e che probabilmente assesterà un colpo fatale al sistema produttivo italiano, peggiorando una crisi sociale ed economica che si sta protraendo oltre i naturali limiti di sopportazione.
Ovviamente Monti non prende nemmeno in considerazione la necessità di riequilibrare salari e pensioni: per un chicago-boy fuori tempo massimo come lui il riequilibrio salariale è blasfemo.
Nel '94 Monti salutò con favore la “discesa in campo” di Berlusconi. Undici anni dopo, nonostante l'evidente incapacità a governare del sire di Arcore, Monti espresse apprezzamento nei suoi confronti in un'intervista a L'Espresso.
Più recentemente Monti ha elogiato la riforma Gelmini, e la politica aziendale di Marchionne. Su Gelmini, l'avvocato bresciana laureatasi a Reggio Calabria, è inutile soffermarsi; di Marchionne è sufficiente citare le sue parole a commento del flop di vendite della Fiat 500 negli Usa: “Abbiamo fatto una grandissima cavolata”.
Il 20 gennaio 2012, ospite a Otto e mezzo, Monti dichiarò che le liberalizzazioni potrebbero “portare un incremento del Pil del 10%”, e aggiunse che “se l’Italia arriva ad un grado di flessibilità come c’è negli altri paesi nel campo dei servizi ci sarà un aumento della produttività del 10% nei prossimi anni e, grosso modo, del 10% anche del prodotto interno lordo”.
Il 24 gennaio Monti dichiarò alla stampa: “la crisi dell’euro non c’è... l’Italia è cambiata e sta sulla strada dell’uscita dalla recessione, è ormai lanciata verso la crescita e lo sviluppo”.
E infatti...
Dichiarazioni dello stesso tenore Monti ne ha fatte a bizzeffe, e in genere preludono ad un acuirsi della crisi.
Del resto, nel 2005 l'uomo fu insignito del Premio internazionale assegnato dalla Hayek Foundation per essersi distinto nel promuovere il libero mercato. Sul libero mercato von Hayek aveva le idee chiare. Secondo lui, il modello di stato sociale si riduceva alla necessità di “fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi”.
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_02112012_2034_449220778.html Sembra un bollettino di guerra del noto Regime. Anno 1943, direi....
RispondiElimina