Non bastavano le lettere del tipo "Ciao prof., quand'è l'esame?"...
Dove il problema non è il "Ciao prof.". Quello sinceramente mi rimbalza, sapete che sono molto informale. Il problema è sempre il solito, l'unico problema: IO.
Perché l'esame... di quale materia? (Politica economica? Economia Politica II? Economia Politica? Economia e Politica della Globalizzazione? Econometria?) In quale università (Gabriele d'Annunzio? La Sapienza? Leonardo da Vinci?)
IO sa chi è, e quindi pensa che lo sappiano tutti!
Aiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuto...
Allora: a me fa piacere venire a trovarvi, però vi scongiuro, siate un minimo sensati, cercate di capire. Li vedete quei numeretti qui a destra? Ecco... Se a quei numeretti sottraete uno (che sareste voi) rimangono sempre piuttosto grandi, no? Ed è un bene, che lo siano, siamo d'accordo, vuol dire che il messaggio passa e si diffonde, ed è importante, per questo, anche andare "sur teritorio" (come dicono qui), e a me fa piacere farlo.
Però dovete capire che se mi avete scritto a marzo, o peggio ancora ad agosto (quando ero schiacciato dal libro), da parte mia sicuramente mi sarò dimenticato tutto. Quindi inutile che mi scriviate "allora prof viene", perché non ho più idea di dove io debba venire. Abbiate pietà.
Siate cortesi: fatemi una proposta dettagliata, spiegandomi:
1) chi siete (magari citando la corrispondenza precedente che avrò sicuramente dimenticato)
2) l'istituzione che invita (sito web?)
3) il tipo di evento (presentazione del testo, conferenza - isolata o in un ciclo)
4) il pubblico atteso (abbiate pietà, non fatemi spostare per tre persone)
5) le date, nel modo meno fumoso possibile: due o tre fra le quali poter scegliere
E a questo punto io (sì, io) potrò dirvi se ce la faccio (molto volentieri) o no (molto dispiaciuto).
Chiaro, no?
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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Post graficamente stupendo.
RispondiEliminaCatastroika
RispondiEliminaÉ un buon documentario. Credo sia interessante.
Mmm...
RispondiEliminaIo penso che sia doveroso per io (scusate, volevo dire me) citare il padre di tutti gli "io", colui il quale ha fondato la filosofia sul principio "IO=IO", ovvero sull'IO assoluto .
Era dal primo post sull'IO che io volevo linkarlo per io (cioè, volevo dire per il non-Io... scusate, io volevo dire per voi).
Scherzo io, è un maestro anche io (azz.. me, cioè, io volevo dire lui).
Io penso che io sia un po' confuso.
Schneider [mio, cioè, volevo dire D(')IO]
"Ciao prof, quand'è l'esame?"
RispondiEliminaCon cose come questa potrei scriverci un libro. Anche perché quelli che non scrivono ai prof scrivono a noi (sì prof, lavoro nel tuo stesso settore e neanche tanto lontano).
"Non riesco a prenotarmi all'esame?" Quale? Boh?
"Non funziona la pagina" Hai provato con la copertina?
"Non accetta la password" Magari è sbagliata...
"Aiutatemi" Ad impiccarti?
...e così via senza, ovviamente, dire mai chi siano. Fino a colui che ha superato tutti; però lui almeno ci ha messo la faccia essendosi presentato di persona nel mio ufficio.
"Non riesco ad accedere all'area studenti"
"Ha controllato nome utente e password?"
"Sì, sono corretti. Eccoli" E mi fa vedere i suoi dati di account.
"Faccia attenzione che nella password maiuscole e minuscole fanno differenza"
"Certo, la A e la F le metto maiuscole"
"Guardi che anche la X è maiuscola"
"Ah, ma perché, la X c'è anche maiuscola?"
Confesso che non sono riuscito a rspondergli.