(…e chi vuole seguirlo non lo faccia a nome nostro…)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Attendiamo il primo nonvivotopiù che rinfacci alla Lega quel che sostiene l'alleato di coalizione.
RispondiEliminaInsomma, a quanto pare, fdI rimane un partito a trazione europeista o perlomeno finge di esserlo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda FI chettelodicoaffà...
Insomma, la lega sembra essere l'unica ad avere veramente capito cosa sia l'UE, ed è piuttosto sconfortante sapere di avere dei compagni di viaggio così "indietro nel dibattito".
Mi piace ricordare che questo ursacchiotto, nel 2011, chiese a gran voce le dimissioni dell'allora premier Berlusconi e propose un governo a guida Monti o Alfano ( sigh ! ). Voglio dire : da che parte sta ce lo ha già ampiamente dimostrato.
RispondiEliminaSettimane fa parlavo con un grosso avvocato veneto che mi raccontava come gli industriali dell'automotive erano tutti preoccupati delle vendite. Io gli ho chiesto se avessero fatto qualcosa contro il grin e lui mi ha detto che si aspettavano che Meloni facesse qualcosa. Sapete che vi dico? È giusto falliscano dal primo all'ultimo.
RispondiEliminaMah, no.
EliminaGiustamente sono preoccupati per il loro settore, come giustamente delegano alla politica l'azione. Se si sono votati quelli che hanno smantellato l'automotive a colpi di mazza (ortotteri, piddini...) allora dovrebbero un po' piangere se stessi, se hanno votato a destra è legittimo.
Gli strumenti per opporsi li ha in mano la politica, ma devono anche sostenere chi sostiene i loro interessi.
Hanno votato "a destra" perché i giornali glielo hanno detto. Perché questa gente non ha delegato l'azione alla politica, ma il cervello ai giornali. E chiunque deleghi il proprio pensiero ai giornali, soprattutto se italiani, merita il fallimento.
EliminaSo, o credo di sapere, che il bando ai motori termici al 2035 è ed è stato fortemente sostenuto da importanti settori del "mercato", tra cui le principali case automobilistiche (singolarmente e in associazione), operatori energetici di primo piano e un tessuto di medie e piccole imprese fornitrici di tecnologie per l'elettrificazione lungo l'intera filiera coinvolta in questo processo. Immagino che, a monte, ci siano anche interessi finanziari rilevanti, con molti investimenti già fatti che sono in attesa di un ritorno.
RispondiEliminaPur cambiando gli assetti politici verso destra, questi interessi permangono e se hanno un colore verde, è quello dei soldi, non quello delle foglie.
EliminaMa scusa: una cosa che obbliga TUTTI a cambiare la propria auto con una più costosa, può essere invisa alle case automobilistiche? Ovviamente no. Ci hanno condannato a una macro rottamazione pensando di guadagnarci, quando si sono accorti che avevano fatto un regalo alla Cina si sono preoccupati. Tutto qua.
Però una bacchettata sulle nocche per non aver pensato "e chi non può permettersi l'elettrico...?", ci starebbe tutta. Ma del resto c'era il precedente che anche ar bobolo la casa poteva essere fatta gratis +10% (manco un BTP!).
EliminaL'unica cosa che salva (e poteva salvare) dal pensere d'essere nel paese dei balocchi è (ed era), conoscere il goofynomics.
*** "e chi non può permettersi l'elettrico...?",****
EliminaAndrà a piedi .
Ne l "agendachenoncé" c' è pure "la città 15 minuti" ( a cui non casualmente hanno aderito tutti i sindaci piddini ) e tante altre "innovazioni" da "fattoria degli animali " (noi 😠)
Quello che vorrei sottolineare è che questo provvedimento dello stop ai motori termici non è stato voluto da Timmermans, affini e collaterali, ma è una delle strategie attuate dal sistema europeo dell'automobile almeno dai primi anni 2000. Questo per dire che quel lu grin, nun è mòrt affatto, anzi politicamente parlando, guida la Commissione e fra poco il governo tedesco.
EliminaGli industriali del settore automobilistico fallirebbero tranquillamente senza problemi economici.
RispondiEliminaI lavoratori del settore, invece, cosa farebbero?
Allora io credo che l'unico intervento statale giusto per gli industriali sarebbe la revoca del passaporto e la consegna di un documento di identità "non valido per l'espatrio" per loro e per tutti i familiari fino al quarto grado di parentela.
A seguire, il sequestro dei beni mobili ed immobili eccedenti quelli necessari per un "modesto" tenore di vita.
Per le loro industrie, invece, sarebbe auspicabile la confisca ed il trasferimento ad un'azienda controllata dallo stato.
Ma io non sono mai stato comunista, perché non me lo sono mai potuto permettere.
Il problema è questo, la difesa dei lavoratori.
EliminaDirei ottimo deterrente, e proprio perché ottimo non verrà mai applicato.
EliminaLe dichiarazioni del Ministro dimostrano che FI non ha ancora capito cosa sono le organizzazioni internazionali, la loro inutilità ed i danni passati, presenti e futuri che continueranno a fare al paese. Che anche in quell'area li ci fosse l'europeismo per chi ne conosce la storia lo si sa da quel di..non fosse che si continua con il disco rotto dell'Europa delle nazioni. Progetto irrealizzabile che lascerebbe il paese in balia del più forte (stile fattoria degli animali di orwelliana memoria) sono passati tre anni e non hanno capito nulla. E aggiungo anche per fortuna che dovrebbero essere un po' nazionalisti, non si dicevano patrioti ? Per salvare le ultime aziende strategiche si nazionalizzi senza perdere tempo i settori strategici...poi che vengo pure la Sig.ra Vestalegher colei che distrusse le nostre banche con la coriferia piddina e dell'Ansa a dirci che fare andremo in procedura di infrazione e in Corte di giustizia. Poi tra qualche anno ad economia e aziende a posto me parliamo. Nel frattempo si evitino di seguire in economia le posizioni di Baldassarri hanno quel profumo ...di privatizzazione..
RispondiEliminaPersonalmente credo che trattasi di marionette al soldo del burattinaio €uropeo. Tranne la Lega sono tutti soggiogati.
EliminaFilippo Burla "Tornare potenza" quello è un libro di economia di destra (e direi di buon senso) acquistalo, leggilo da fare studiare nelle scuole come i libri di Alberto Bagnai, di Luciano Barra Caracciolo e direi Anschluss di Vladimiro Giacché...
EliminaE aggiungo se non sanno scriverlo un piano economico chiamassero Filippo Burla lui si che a differenza di altri la storia dell'IRI l'ha letta...
RispondiEliminaDimenticavo....agevolo per gli astanti: "Per il nostro Paese ci sono il già citato Draghi, il presidente di Bankitalia Ciampi, Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate che di lì a poco sarebbero state "svendute"
RispondiEliminahttps://loccidentale.it/quella-crociera-sul-britannia-prima-del-governo-tecnico/
Apprezzo moltissimo lo sforzo , ma non credo si possa già proclamare l' arresto della "agenda verde" ( quantomeno per gli €urosudditi)
RispondiEliminaNoto solo (ancora una volta) la superiorità tattica dei "fratellini(*)" che ,agendo da "nemico buono" del sistema , nel caso permanesse una innegabile ( dalla narrazione ) "allergia popolare " alla "agendachenoncè" , farebbero ancora un buon "raccolto " (elettorale") da l' albero "scosso" dai "nemici cattivi".
(*) Non nacquero infatti "just-on time" per le elezioni del 2013 dove si prevedeva una grossa "allergia popolare" al mario minor?
Forse non è chiaro un concetto: la rivoluzione verde è arrestata dalle leggi della fisica e della geologia. Vale insomma quello che vale per l’euro, che non ha contro di sé la Lega: ha contro di sé la teoria delle aree valutarie ottimali. Che ci possano essere dei gatekeeper è cosa che qui diamo per assodata! Non sarei però così meccanicistico nell’analisi.
Eliminac'è da dire però che l'euro sarà anche contro la teoria delle aree valutarie ottimali, ma sono 15 anni che "deve finire domani"...
EliminaMichele caro, Dio e l’economia non pagano ogni sabato. Io però non scommetterei né contro il primo né contro la seconda. Ognuno si regola come crede.
Elimina..." Dio e l'economia non pagano ogni sabato. Io però non scommetterei né contro il primo né contro la seconda. Ognuno si regola come crede."
Elimina" La Germania sta segando il ramo su cui è seduta" cit. Del profesore Alberto sia sul libro " Il tramonto dell' Euro" e sia sull'intervista di 2 ore fatta da Claudio Messora su Byblue 14 anni fa circa.
Da come è messa la Germania le conviene restare sul quel ramo e continuare a tagliare o scendere?
Forse ora ci sono i presupposti per mettere fine alla moneta unica, quando non lo so. Ne usciremo con le ossa rotte? Si! Ma avremo la forza di riprenderci? Spero di si.
Sai, oggi girano tanti fenomeni del “copia e incolla“, ma chi aveva visto come sarebbe andata a finire resto io, come tu ricordi. Aggiungo che non ci voleva una grande perspicacia: bastava essere del mestiere e non essere offuscato da pregiudizi o conflitti di interesse. Insomma: bastava non essere un bocconiano. Avendo visto 14 anni fa che fine avrebbe fatto “la Germania”, penso di essere legittimato a formulare alcuni educated guess. Qui si torna al solito tema del reificazione su cui Ale Isro ci ha dato tante soddisfazioni. Il problema non è “che cosa convenga alla Germania”, perché la Germania non esiste come individualità soggettiva decidente. Esiste una miriade di decisioni spinte da una razionalità individuale che non necessariamente si traduce in una razionalità collettiva, nonostante il desiderio (qualora ci sia) di interessi economici costituiti di influenzarla, servendosi eventualmente della classe politica. Non decide oggi “la Germania” se tirarsi fuori dal suo vicolo cieco in questo caso, come non lo decise nel 1945. Nonostante la classe politica abbia manifestato una capacità di fare inversioni a U superiore a quella che mi aspettavo (ma non nella narrazione colpevolizzante verso i paesi del sud, nota bene), questo non sarà sufficiente a riorientare il modello di crescita mercantilista che è connaturato a quella particolare antropologia, un’antropologia basata su un complesso di inferiorità immotivato che si traduce in una volontà di supremazia altrettanto immotivata.
EliminaGrazie per la risposta professore. Non commento spesso, non ho le capacità intelluttuali di un economista, avendo studiato elettronica e pratico elettrotecnica ( diverse ma al contempo simili). Posso dire con con certezza che in questo blog ho
Elimina" imparato", forse meglio dire che ne sono stato messo a conoscenza su come funziona l'economia tra paesi etc etc..
Nel frattempo leggo qui, ascolto le sue interviste e sorrido ogni volta che succede ciò che Lei disse che sarebbe successo.
Stefano
"neutralità tecnologica". Ok per le auto.
RispondiEliminaPer la produzione di energia invece?
Perché se vige il principio di neutralità tecnologica, corriamo il rischio che installiamo tanti pannelletti di silicio siciliani, vedi 3SUN o tante girandole e scatoline al litio cinesi.
Poi, sull'idea in generale di lasciar fare al mercato, parliamone: in linea di principio credo che i governi dovrebbero governare anche il mercato, se c'è un bene superiore da proteggere. Altrimenti staremmo ancora con gli schiavi. Però capisco che discorsi di questo genere dovrei farli solo in campagna elettorale, se decidessi di candidarmi.
Come sempre scritto da smartphone, perdonate i refusi.
Il costo di tenere una discussione aperta è quello di lavoro di dover spiegare l’ovvio. Un docente di politica economica insegna i fallimenti del mercato, ha un lavoro in quanto il mercato fallisce, quindi non è a me che devi segnalarli. Chi è qui da un po’ avrà capito, forse parentesi ed è un gigantesco forse), che questa mia affermazione richiede un livello di lettura più raffinato. Semplicemente, quello che faccio è richiamare alla coerenza i pasdaran del mercato. L’unione europea è mercatista, ma poi impone scadenze, regole, criteri qualitativi di allocazione delle risorse svincolati dalla dinamica del vettore dei prezzi di equilibrio, un’economia di piano e di sussidio che nulla ha a che vedere con quei principi liberali di mercato da cui si pretende di trarre ispirazione.
EliminaConcordo in pieno. Penso però che il messaggio vada in qualche modo modulato in base al mezzo e al target. So che è una missione impossibile, però: quanti nel blog sanno cos'è un fallimento del mercato? E quanti, di quelli che hanno letto quella nota, lo sanno? E quanti, nella popolazione italiana, lo sanno?
EliminaIo so che Lei sa, però se non lo menziona, do per scontato che non sia un distinguo così importante. E allora il messaggio si appiattisce e diventa una cosa che forse nemmeno voleva dire esattamente in questo modo.
Si, sembra che stia rubando il lavoro al pedante, abbiate pazienza.
In effetti ci deve essere qualcosa di sbagliato nel mio modo di comunicare, lo dicono i risultati. È del tutto evidente che io aspiro a una poltrona in politica, ma parlo in modo così oscuro che nonostante questo Blog sia aperto da 14 anni, ancora non sono riuscito a entrare in parlamento. È una dura lezione di umiltà con la quale devo confrontarmi ogni giorno. In compenso, se qualcuno non capisce quello che dico o ha bisogno di spiegazioni ulteriori, io sono qui per darle (come sto facendo). C’è qualcuno che ha bisogno di un corso introduttivo sui fallimenti del mercato?
Elimina:) grazie. Apprezzo sempre le sue risposte, anche quelle più dure. Fosse una strana forma di fascinazione.
EliminaVorrei finire lo scambio qui, però mi permetto di osservare che non è così scontato che Lei sia in parlamento per le sue doti comunicative. Ci sono veramente tante variabili. Essere buoni comunicatori non è condizione né necessaria, né sufficiente, vedi alle voci Di Pietro (non necessaria) e Giannino, Boldrin e compagnia (non sufficiente).
La cosa che apprezzo veramente tanto di lei è la disponibilità. Sarebbe bello se tutti i parlamentari avessero questo rapporto diretto col proprio elettorato.
EliminaCaro, non preoccuparti assolutamente, se posso rispondo, altrimenti ti lascio un po’ appeso.io ho anche raccontato ultimamente la storia di com’è andata. Se io non avessi messo su questa community, avendo (io) l’idea di convocare in un luogo fisico una community virtuale, sopportando il relativo sforzo organizzativo, e conferendo a questa community un’identità con questo blog, che è la nostra storia, il nostro diario di bordo, e con il mio libro, che resta il principale riferimento ideologico delle persone che qui sono raccolte, se non avessi messo Matteo Salvini di fronte a 600 persone che erano venute lì per me, il 18 gennaio 2018 Matteo non avrebbe deciso di candidarmi, perché a un segretario di partito serve il consenso, e io quel consenso ideologico lo avevo, e tuttora ne godo. E secondo te, questo consenso, molto ampio e stratificato, deriva dalla mia produzione scientifica o da quella che all’università si chiama “terza missione“? Quelli che tu citi non sono né buoni comunicatori né economisti monetari. In una crisi causata dalla moneta unica, sono quindi sostanzialmente inutili in una crisi usata dall’adozione di una moneta unica da parte di un’area valutaria non ottimale, e tali li ha ritenuti il popolo nella sua imperscrutabile saggezza.
EliminaApplausi a scena aperta. Ho apprezzato molto la risposta.
EliminaGrazie!
continuano ad assaltare i risparmi degli italiani...chissà da dove arriveranno gli incentivi? e i soldi per l'industria bellica che auspica il migliore? butti fuori il MES dalla porta e ti rientra comunque dalla finestra in altra forma.
RispondiEliminaSiamo tutti perfettamente consapevoli del fatto che il PNRR è un MES che ce l’ha fatta. Per questo siamo assolutamente contrari a qualsiasi ipotesi di debito comune, che sarebbe ovviamente un ulteriore passo avanti nel commissariamento del paese. Quella è stata una battaglia vinta, ma nessuna vittoria, come nessuna sconfitta, è definitiva. Bisogna continuare a lottare.
EliminaE continueremo a lottare per quello in cui crediamo in un mondo senza valori ...almeno abbiamo dei principi e un domani risponderemo per noi e non per gli altri ...mi piace molto questa frase la rileggo quando sono giù per motivi personali (e non è che questo periodo sia ottimo ...) "La vittoria era vicina, ma il potere dell'anello non poteva essere annullato. Fu in questo momento, quando ogni speranza era svanita, che Isildur, figlio del re, prese la spada di suo padre.
EliminaSauron, nemico dei popoli liberi della Terra di Mezzo, fu sconfitto".
Sarà un sogno ma è il mio sogno e spero anche il vostro...
I forzisti faranno bene a prendere una posizione netta e precisa. Questa cosa dello stare un pò di qua ed un po di là non serve più ad un cavolo. I cittadini si sono stancati di questo modo altalenante di fare politica. L'Europa così come è fatta, con questi obblighi, noi elettori non la vogliamo. Siamo stanchi dei "celochiedeleuropa", delle direttive europee e via dicendo..... qualche mese fa mi sono comprato la macchina nuova, Nà bella turo diesel che và na favola e se lascio per un minuto la mano davanti al tubo di scappamento non si sente neanche un pò di puzza di diesel....ma insomma: sti device con le ruote teneteveli voi cinesi, a noi europei (non europeisti) ce piace er magico turbo diesel!!!!!!!!!.........poi quando l'elettrico sarà veramente conveniente certamente lo prenderemo in considerazione..........
RispondiEliminanel caso non fosse stato già segnalato...: "EU decorum cracks over green agenda". https://www.politico.eu/article/eu-decorum-cracks-over-green-agenda-trade-climate-action-agriculture/ .
RispondiEliminaEr dibbattito (o meglio: i "riposiz") atterra pure su quella fogna di Linkedin :-)
Chiedo scusa per il discorso auto
RispondiEliminache volevo un po' ampliarlo sulla questione occupazionale , una domanda mi sorge a cui non riesco a rispondermi ,com'è possibile che in contesti dove viene richiesta manodopera non si riesca a trovarla?nonostante il tasso di occupazione visto questa crisi sia a rischio di tanti posti di lavoro persi ?