Corrispondenza da sbrigare, poi la prefazione per un certo libro, del quale vi parlerò, che spiega quanto è buona l'Europa, signora mia!, che ci dà tanti soldi che noi non sappiamo utilizzare perché c'è tanta coruzzione, poi un paio di telefonate interessanti con persone della nostra rete (cellule dormienti), poi una breve parentesi, poi in macchina per Pescara, regalandomi un paiodi telefonate (Palombi e Giacché, per alzarmi il morale) e ora a letto. Domattina esami, e poi via, da solo, nella solitudine per un paio di giorni. Blog chiuso per ferie. Scendo mercoledì. Fa caldo, qui in riva al mare. Neve non ne troverò, soprattutto sui versanti sud, e nemmeno compagnia. Del resto, non ne voglio.
Conclusioni (e buoni propositi): siamo tanti, dobbiamo conoscerci, presto potremmo avere bisogno di noi (siccome non sarà una passeggiata, l'ultima cosa della quale abbiamo bisogno è il friendly fire). E poi bisogna smettere di perdere tempo. Il professor Bagnai, da oggi, diventa schivo. "Le faremo sapere, chiamiamo noi" è il suo nuovo modello di business. Ci sono tante cose da fare in associazione, che di girare il mondo non ne vale proprio la pena.
A proposito del perder tempo: rispondete voi agli ultimi arrivati. A me fanno cadere le braccia, e qui siamo già in troppi. Ne basteranno cento. Col resto, famo er partito...
Buonasera,
RispondiEliminaleggo questo blog da tempo ma non ho mai commentato. Prima di ritirarsi per le sue faccende, la prego di fugare un mio dubbio: la nostra prof.ssa di Macro ha sempre detto che il tasso di cambio nominale è determinato dai flussi finanziari, giacchè i flussi commerciali rappresentano solo il 2% dei volumi di scambi di valute. E' la parità scoperta dei tassi di interesse. Ciò però mi pare in contrasto con quello che afferma lei, cioè che le importazioni e le esportazioni riuscirebbero influire così tanto sulla domanda/offerta di valuta da modificare il tasso di cambio.
C'è un dissidio o sono semplicemente io un po' ignorante?
Cordialmente
Alessandro
Scusa, per facilitare la risposta, cita link preciso e metti tra virgolette la frase del prof che non hai capito.
EliminaP.s. comunque io non sono UN PO' ignorante. Lo sono molto. Beato te.
Spero che sia la risposta giusta: se si ha una valuta libera di fluttuare riequilibra nel tempo l'asimmetria tra import ed export. Ovvero se un'auto prodotta in Germania (al tempo del marco) è molto richiesta, automaticamente per acquistarla devi comperare marchi. Quindi se si comprano tanti marchi, questa valuta nei tuoi confronti si rivaluta, e la tua valuta si svaluta. Questo comporta un costo superiore dell'auto tedesca, e un costo inferiore dell'auto italiana. Indirizzando così il mercato all'acquisto dell'auto italiana.Riequilibrando così la bilancia dei pagamenti. Prof non pubblichi se ho appena scritta una sesquipedale cavolata".
EliminaSe vuoi "divertirti" vai sul sito Istat a questo link http://www.istat.it/it/commercio-estero
Eliminatroverai i dati sul commercio con l'estero dell'Italia, per quanto riguarda l'export di beni e servizi ad esempio, nel 2011 ha rappresentato una quota pari al 28% del PIL
A parte che è una domanda troppo vaga perché non tutti i paesi sono uguali, in un paese come l'Italia che ha la sua economia basata ancora sull'industria manifatturiera, per esempio, i flussi commerciali saranno più importanti rispetto ad altri paesi come il Regno Unito che fondano la loro economia sul commercio finanziario. Poi si può fare di tutto: tenere una valuta troppo alta per la propria economia, o troppo bassa, o attirare capitali esteri con tassi di interesse più alti degli altri, o non tassare i profitti delle imprese dei non residenti, alla fine si tratta di vedere se il paese in questione fa il bene dei suoi cittadini o no.
EliminaCiao Alessandro,
Eliminase solo il 2% dei flussi relativo agli scambi di valuta si riferiscono agli scambi commerciali, il 98% di flussi finanziari rimanenti a cosa sono dovuti?
Se la tua insegnante indicasse la fonte di quel dato, e delle sue considerazioni, sarebbe più semplice inquadrare il discorso. Detto così sembra che voglia fare intendere che il cambio tra le valute è deciso dal movimento fine a se stesso di capitali, e non si capisce quale senso avrebbe.
Dalle mie ricerche ho constatato che la bilancia commerciale tra Italia e Germania ha avuto praticamente lo stesso andamento delle partite correnti. Quindi, mi sembra difficile che il saldo commerciale sia così ininfluente nella determinazione del cambio.
Guarda qui:
http://lumiebarlumi.blogspot.it/2015/09/il-commercio-bilaterale-tra-italia-e.html
Forse potrebbe essere utile chiedere alla prof.ssa di Macro quali sono le valute (e in quale % sul totale) che vengono utilizzate negli scambi finanziari: in altre parole, quali sono le monete che qualcuno tiene a riserva (e in quale misura) per utilizzarle nelle transazioni finanziarie, ossia che circolano al di fuori del circuito delle transazioni reali. Non credo che tutte le monete siano esposte alle stesso modo ai capricci della finanza...
EliminaQuesto è il link all'ultima bilancia dei pagamenti italiana (dal sito di banca d'Italia):
Eliminahttps://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bilancia-pagamenti/2016-bilancia-pagamenti/suppl_6_16.pdf
Guarda a pagina 5, la tabella A; sulla riga merci ci sono i numeri più grossi!
Alessandro ti consiglio la lettura del paragrafo 18.3 Long-Run Determinants of Exchange Rates (Determinanti di Lungo Periodo del Tasso di Cambio) di Finance, Banking, and Money.
EliminaIn particolare della figura 18.5 l'unico determinante che qui non si è mai discusso esplicitamente(§) sono le barriere al commercio (trade barriers) perché il mercato unico le ha (in teoria) eliminate.
Per il resto oltre che di import/export qui si è trattato di inflazione (price level) e produttività (productivity).
A tale proposito può essere utile ripassare i seguenti post:
* Cambio nominale e cambio reale: leggende metropolitane bipartisan;
* Sinn e l'inflazione nell'eurozona: una menzogna ripetuta mille volte...;
* Cosa sapete della produttività?;
* Il romanzo di centro e di periferia.
Se poi si ha interesse ad approfondire basta una ricerca: long-run determinants of exchange rates.
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§ il richiamo al due pesi e due misure di alcuni casi potrebbe essere interpretato come barriera (asimmetrica) al commercio?
Scusate, nel mio commento precedente ho accidentalmente cancellato alcune parole da una frase (le aggiungo in grassetto, alla frase incriminata, di seguito):
Elimina«Per il resto oltre che di import/export e di liberalizzazione del movimento di capitali (previsto dalle normative comunitarie) [infatti c'è anche un link a Il romanzo di centro e di periferia] qui si è trattato di inflazione (price level) e produttività (productivity).»
Ne approfitto per sottolineare meglio il punto; è vero che si è detto che la flessibilità del cambio serve a proteggersi:
«Volete capirlo che la famosa “svalutazione della liretta”, finché era possibile, era un semplice meccanismo difensivo contro aggressioni di questa natura?» (tratto da Cosa sapete della slealtà?)
Ovvero aggressioni di questo genere:
«... la Germania, mentre predicava il rigore fiscale agli altri, praticava una svalutazione reale attraverso un massiccio programma di sussidi diretti e indiretti al proprio sistema produttivo, via una riforma del lavoro che, come dire, se da un lato “flessibilizzava”, dall’altro doveva “sicurizzare” i poveracci che perdevano il posto (sì, la famosa flexicurity, sapete, quella cosa tanto moderna...). In pratica, lo Stato tedesco ha sussidiato l'abbassamento dei costi di produzione del sistema produttivo nazionale, facendosi carico delle varie "mancette" da elargire alle vittime delle riforme Hartz.» (di nuovo da Cosa sapete della slealtà?)
... ma bisogna sempre considerare il contesto a cui si fa riferimento, un mondo in cui vigeva la regolamentazione (c.d. repressione) finanziaria, dove i capitali non erano liberi di muoversi a piacimento:
«... i movimenti internazionali di capitali sono sottoposti a controlli, perché altrimenti i capitali fuggirebbero in cerca di miglior remunerazione altrove; ma non solo i deflussi, anche gli afflussi di capitali sono controllati...» (da Il romanzo di centro e di periferia)
Un regime di regolamentazione che si ritiene necessario adottare nuovamente per uscire dal guano:
«... Vi sembra un mondo così strano, così vetusto? Be’, avete memoria corta: fino agli anni ’80 questo mondo è stato il nostro mondo, il mondo occidentale, ed è ormai chiaro che occorre che torni nuovamente a esserlo.» (sempre da Il romanzo...)
In altre parole il dissidio che Alessandro rileva è fra l'accettazione dell'esistente come il migliore dei mondi possibili (TINA) e la memoria storica di un recente assetto economico internazionale diverso, per certi aspetti sicuramente migliore del nuovo che avanza, che ci sta riportando all'800 (se non peggio).
Quindi, se ho ben compreso la domanda, la tua Prof di macro afferma che il saldo delle partite correnti di un paese sia percentualmente ed economicamente irrilevante. Cioè, se non produci beni da esportare, fottitene, importali indebitandoti....tanto qualcuno che ti fa credito lo trovi. Ma per caso la Prof di cui parli è parente di oscaretto nostro ?
EliminaMa caro Alessandro, i flussi finanziari quando dall'estero arrivano dentro un paese si chiamano anche importazioni di capitali. E i flussi finanziari quando da un paese vanno all'estero si chiamano anche esportazioni di capitali. Sono sicuro che se lo chiedi alla tua prof di macro te lo dice anche lei. Quindi anche tu ora potrai rispondere al perché nonostante l'eurozona sia in surplus commerciale abbia svalutato di quasi un 30 %. O perché la Cina nonostante sia sempre stata in surplus commerciale abbia tenuto il cambio sotto controllo. Una curiosità: le importazioni e le esportazioni di merci si chiamano anche flussi commerciali. E per finire io faccio il camionista, sono uscito con quaranta sessantesimi da ragioneria e non ho mai avuto una prof di macro. Ce la potevi fare anche te, basta una comprensione meno superficiale del testo.
RispondiEliminaBuon trekking, Profe, però... cuidado, invii le sue coordinate alla security di a/simmetrie e non accetti Caffè da sconosciuti (senno' er partito non lo famo più)
RispondiEliminaComunque l'assideramento è una bella morte...
EliminaSoprattutto perché prima di morire senti talmente caldo che ti spogli (ma a quel punto, inutile dirlo, il cervello è già andato in pappa) a/simmetrie anche lì...
EliminaDa romantico quale sono, preferisco la morte rossa. Anche se pure la prospettiva di rimanere vivo mi alletta...
EliminaRiscrivo perché credo di non essere riuscita a inviare il commento; se invece, arrivato, fosse stato cestinato, ok.
EliminaEra il commento allo scambio di battute di @roberto b e di @Alberto Bagnai:
Maschiacci mattacchioni!
Commento al commento: visto come sono caduta in basso? Ma ci ho pensato da sola, prima di venir defenestrata dal KPO :-)
A mio ulteriore disdoro, aggiungo, rivolta al Prof e a chiunque: soprattutto, non accettare caramelle dagli sconosciuti.
Quanto ai chewingum e ai baci...di dama, sospendo il giudizio.
Prof...eta consiglio corso accelerato di eskimese per approfondire sistemi di autoassideramento per persone che si ritengono inutili e vogliono migliorare l'economia della tribù. Ma poi vorrei suggerire anch'io qualche individuo a cui applicarlo. Lei non faccia scherzi da prete e si porti anche la sciarpetta di quelle imposte da mammà a tutti noi. Anche perché abbiamo bisogno di un chi ci illustri con chiarezza la tecnica per unire i puntini. Specialmente a chi, come me, che non ha più una memoria ad alta capacità di ritenzione. Mi ha fatto piacere il post in cui accennava alla tesi di astrofisica e ho apprezzato l'ampliamento del concetto di spin alla rotazione testicolare. Anche perché questo nuovo aspetto include un'altra categoria di fenomeni e ne sancisce la definizione: gli spin-doctor. Questi ultimi stimolano in me una rotazione testicolare molto violenta la cui velocità si approssima a quella della luce e quindi bisogna considerare gli effetti relativistici complicando molto i calcoli. A parte le battute. Il riferimento alla fisica mi ha fatto riprendere il testo universitario e il primo pensiero che si è affacciato prepotentemente alla mente è stato: "Cavolo (per parlar polito)! Questa roba la hi studiata più di mezzo secolo fa."
EliminaMi è venuto un po' di scoramento, ma poi mi sono ripreso ricordando un articolo più o meno dello stesso periodo che illustrava un esperimento svedese per combattere il rincoglionimento senile, che consisteva nel far ripetere a 50enni il corso di studi del liceo. Io avendo superato abbondantemente l'età presa in considerazione sono partito direttamente dall'università. In passato non nascondo di aver tentato con Economia, ma devo prima rimettere bene in funzione la memoria. Per ora mi basta di contribuire all'attività di a/simmetrie con i 5x1000 e rispettando il programma che avevo lanciato diversi mesi fa con lo slogan "un caffè al giorno leva l'€ di torno".
Si goda la due giorni.
Riguardo i fondi europei... una piccola e modesta esperienza personale:
RispondiEliminaQualche ideuzza che mi frulla nel cervello ce l'ho ancora, niente di sconvolgente suppongo, ma ognuno ha le sue piccole vanità ed ambizioni da portare avanti. Sono andato a cercarmi bandi di finanziamento per lo sviluppo di nuove tecniche e piccole innovazioni nel settore della climatizzazione degli edifici. Horizon 2020 Work Programme 2014-2015 mette a disposizione un bel pò di soldi anche in quel settore. Il programma è molto articolato con varie fasi, requisiti ecc.
Ovviamente tutto in inglese, con procedure amministrative, allegati tecnici e quant'altro per definire modalità di accesso e requisiti delle proposte da finanziare.
Vado al sodo: fino a 50.000 Euro di finanziamento non ci sono particolari requisiti per le piccole e medie imprese, salvo il fatto che per accedere ai bandi occorre affidarsi a studi specializzati perché comunque si tratta di roba tosta (a livello di adempimenti burocratici). Ma quello che mi ha sorpreso è che per accedere ai finanziamenti più corpulenti (1.500.000 Euri !) c'è un requisito di idoneità (eligibility condition) che richiede di essere almeno 3 entità legali indipendenti e soprattutto ciascuna delle quali deve essere stabilita in un differente stato dell'unione! Mi domando, anzi, vi domando: quante imprese italiane, greche, spagnole ecc. hanno questo requisito? Si può dire che siamo ancora una volta di fronte all'ennesima asimmetria? il più forte sarà sempre più forte ed i deboli sempre più deboli!?
OT, con riferimento alla fogna: certo che siamo migliori,
RispondiElimina"due concetti in un'unica parola: EU-rope"
esatto
Eliminahttp://www.nostimonimar.gr/wp-content/uploads/2015/02/yourope.jpg
"Per accedere ai bandi occorre affidarsi a studi specializzati perché comunque si tratta di roba tosta (a livello di adempimenti burocratici)"
RispondiEliminaRispetto alle analoghe domande di finanziamento nazionale dei bandi MIUR e' tutto molto piu' semplice (secondo me si puo' e si deve fare tutto da soli).
Ti consiglio a questo proposito di consultare il sito APRE.
http://www.apre.it/ricerca-europea/horizon-2020/
Trattandosi di bandi europei e' ovvio che debbano partecipare soggetti indipendenti di almeno tre nazionalita' diverse, non c'e' nulla di strano.
Di norma, oltre alle almeno tre aziende di nazionalita' diversa, sara' bene associare anche uno o piu' enti di ricerca (per es. una universita' pubblica).
Il progetto di ricerca, da presentare all'apertura di una 'call', deve rispettare i principi di complementarieta' e di sussidiarieta' (anche se non e' scritto esplicitamente non deve cioe' far nascere il benche' minimo sospetto nell'esaminatore che si voglia riciclare lavori gia' fatti o che senza finanziamento il lavoro non si farebbe proprio).
Chi propone il progetto (cioe' il Coordinatore, colui che stipula il contratto con la EC in caso di successo della proposta e che funge da collettore dei finanziamenti di tutti i partecipanti) deve sollecitare quindi la partecipazione di altri soggetti indipendenti fino al raggiungimento di almeno tre nazionalita' (e per questo si puo' richiedere il supporto dell'APRE).
L'assegnazione dei contratti (in caso di eleggibilita' del progetto presentato) avviene in base alla graduatoria dei punteggi e fino ad esaurimento fondi.
Una PMI (SME in inglese), purche' rispetti i requisiti minimi di affidabilita' economico-finanziaria (capitale netto adeguato alla quota di partecipazione nel progetto e nessun bilancio in rosso nei tre anni precedenti) puo' richiedere all'atto della stipula del contratto con la EC (e della sottoscrizione obbligatoria del 'consortium agreement' tra tutti i soggetti partecipanti) fino al 35% del valore totale del finanziamento massimo previsto.
Per ottenere il resto del finanziamento (e fino a concorrenza del 100%) si deve prevedere nel GANTT di progetto una rendicontazione con cadenza almeno annuale.
In Horizon 2020 sono condiderati costi eleggibili il 100% delle spese di personale (+ 15% di 'overhead' forfettario), il 100% delle spese di viaggio e soggiorno e le quote degli ammortamenti dei materiali per i soli periodi di utilizzo nel progetto (i.e. se serve per esempio strumentazione speciale meglio affittarla che acquistarla...).
Il primo passo da compiere e' comunque l'ottenimento del PIC (codice di accreditamento EC) perche' tutto l'iter di presentazione avviene per via telematica e senza PIC non si possono scaricare tutti gli allegati dei bandi.
In bocca al lupo.
Traduzione: assumetelo!
Elimina:-)
"È strano come un consiglio visto dal basso assomigli a un curriculum!?"