Oggi invece è toccato all'ANSA, uno dei tanti media dei quali nel corso degli ultimi anni abbiamo imparato ad apprezzare l'equidistanza, di regalarci un momento di franca ilarità del quale le siamo sinceramente grati, con questo lancio spettacolare:
Dunque, cerchiamo di far chiarezza in questo corrusco lacerto di prosa marinettiana. Aiutiamoci con un altro
house organ dell'eurismo italiano (eh, quanto sarà tragicomico l'imminente otto settembre!): la Treccani. Mi permetto di trarne alcune definizioni:
frenare v. tr. [lat.
frenare, der. di
frenum «freno»] (
io fréno, ecc.). –
1. Moderare la velocità di un corpo [...]
2. fig. Cercare di impedire o rallentare o disciplinare un moto, una tendenza [...]
Bene. Quindi, par di capire, l'economia va avanti, ma in modo meno veloce, più disciplinato. Insomma: c'è meno crescita, ma non dobbiamo preoccuparci, perché negli ultimi mesi va meglio. Fino a qui, nulla di nuovo sotto il sole: "
Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell’avvenire.Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche, catastrofiche e deprimenti". Oggi come ieri i giornalisti tengono famiglia: non sia mai gli tocchi fare la fine degli intellettuali scomodi alla Berlinguer (Bianca)!
Passata la velina renziana, si può inserire la dissonanza, della quale nessuno si accorge: "indicatore in ulteriore calo". Indicatore? Quale? Calo? Come? "Con intensità più contenuta".
Ah, vabbè...
E il lettore gira pagina.
Ottimo lavoro, cari informatori. Ora, col vostro permesso, chiarisco come stanno le cose, partendo dalla fine. Oggi sono usciti
gli ultimi dati sull'indice della produzione industriale dell'ISTAT. L'indicatore del quale l'ignoto prosatore oscuramente farnetica (senza nominarlo) è appunto questo, del quale vi ricordo la definizione (dal glossario del sito ISTAT):
Chiaro, no? (Per i dettagli, è utile
questo).
Il lancio dell'ISTAT, oggi in homepage, è anch'esso piuttosto chiaro:
e non parla di un'economia che frena (cioè che diminuisce una velocità positiva), ma di un'economia che va a marcia indietro (cioè che ha una velocità negativa, cioè che cala: sia rispetto al mese precedente, che rispetto a dodici mesi or sono).
Ci auguriamo tutti che almeno in autostrada l'ignoto titolista riesca a distinguere la differenza fra frenare e andare a marcia indietro. Ci e gli auguriamo di non confondere i due concetti, soprattutto in corsia di sorpasso. Nel caso lo faccia, possiamo solo auspicare, nel caso ci si trovi a passare per lì, di essere al volante non di un'utilitaria ma di un TIR (magari a pieno carico,
perché...).
Sbagliarsi è lecito. Coinvolgere le vite altrui nei propri errori, molto di meno. Il segno di una derivata prima può costare una bocciatura a un esame di analisi, e la vita quando si guida un'automobile...
Detto questo, cerchiamo di capire come stanno le cose.
Non mi riferisco al mondo dell'informazione: quello è roba da stomaci forti, come voi grazie a me ormai avete imparato a capire (ad esempio: avete visto
questa storia che mi hanno raccontato in molti e che oggi Foa rende nota sul suo blog?). Mi riferisco alla produzione industriale, che conviene esaminare con due strumenti ottici, partendo dal telescopio, come spesso facciamo qui, cioè esaminandone le tendenze nel lungo periodo.
Non è la prima volta che lo facciamo, ma vale la pena di fare un ripasso allargando lo zoom.
Eccovi serviti:
Qui avete 35 anni (1980-2015) di indice della produzione industriale (ma se volete ne ho di più). Il dato sul quale nessun giornalista renziano (o montiano) farà mai un titolo è che nel 2014 la produzione industriale italiana era scesa al livello del 1986, cioè di 28 anni prima. Nel 2015 siamo cresciuti: titoloni "l'Italia riparte", per leccare il grullo del contado, ma la sostanza è che l'indice del 2015 si situa ai livelli di quello del 1987, cioè, appunto, di 28 anni prima. Quindi riparte una sega: abbiamo perso un quarto di secolo in due tranche: una grazie allo shock Lehman, e una grazie all'austerità di Monti (come abbiamo già visto partitamente
qui), e non c'è versi di recuperare questo distacco. I due fenomeni sono evidentissimi nel grafico, come pure è evidente il calo della produzione industriale durante lo SME credibile (cioè dal 1988 al 1993 circa), ovvero nel periodo in cui, in una sorta di prova generale dell'euro, i paesi aderenti al Sistema Monetario Europeo (SME) decisero di bloccare i rispettivi tassi di cambio, ed è altresì evidente la ripartenza nel 1993, dopo l'uscita dalla gabbia dello SME.
Una piccola precisazione sui dati. Il sito ISTAT, per motivi che saprà lui e che certamente sono giustificatissimi da apprezzabilissime questioni di scrupolo metodologico, non riporta serie così lunghe. Il fatto è che se ci fosse un giornalista non renziano, magari potrebbe consultarle, e allora salterebbe fuori il titolone (che qualcuno, vedrete, farà dopo aver copiato da questo post: magari, ci scommetto, il solito Vito Lops...): "L'Italia è tornata indietro di 28 anni!" (e apriti cielo). Per ottenere una serie così lunga ho utilizzato due fonti: le International Financial Statistics nell'edizione del 2011, e il sito ISTAT, confrontando, in quest'ultimo, le serie con la vecchia base (2005) e quelle con la nuova (2010).
Sì, perché un indice, come potrete approfondire
qui, se vi serve, è un numero che serve ad apprezzare l'intensità di un fenomeno, e la sua evoluzione nel tempo. In quanto tale, esso prende un dato anno come riferimento (base), e in quell'anno, per convenzione, l'indice viene normalizzato al valore di 100. Questo permette di apprezzare a colpo d'occhio di quanto varia l'intensità del fenomeno considerato. Ad esempio: siccome l'indice che vi ho proposto in figura ha base 100 nel 2010, e nel 2014 era sceso a circa 90, vediamo subito che fra 2010 e 2014 la produzione industriale era diminuita del 10%. Mica male, eh!
La base però è convenzionale: gli istituti di statistica la aggiornano regolarmente, per il semplice motivo che quando ci si allontana dalla base i numeri diventano meno facilmente confrontabili. Non tutti infatti capiscono che mentre 10 è il 10% di 100, non lo è di 200. In un'economia che cresce è quindi utile rivedere periodicamente le basi. Questo però, almeno in teoria, non altera i tassi di variazione degli indici: semplicemente, altera la scala (convenzionale), cioè l'anno in cui l'indice vale 100.
Tanto per capirci: la serie che vi ho mostrato sopra è stata costruita partendo da questi tre ingredienti:
la serie fornita dall'IMF nelle sue International Financial Statistics (in blu), quella fornita sul
sito dell'ISTAT con la vecchia base (2005, in arancione), e la serie più recente, quella a base 2010 (sempre reperibile sul sito dell'ISTAT, in grigio). Vedete che le due serie a base 2005 praticamente si sovrappongono: nel periodo di
overlap la correlazione fra i rispettivi tassi di crescita è di 0.99. Le due serie ISTAT (a base 2005 e 2011) si sovrappongono per soli tre anni, con una buona correlazione in livelli (0.98).
(...
non avrebbe senso calcolarla fra i tassi di variazione perché ce ne sono solo due su dati annuali, ma i dati mensili vi mostreranno che l'andamento è identico...)
In definitiva, quindi, per ottenere la serie a base 2010 dal 1980 al 2015 ho retropolato la serie grigia coi tassi di variazione della serie a base 2005 (ISTAT finché c'era, poi IMF). Un minimo di sforzo, ma ne valeva la pena, per darvi questa bella notizia: siamo più giovani di 28 anni! Anzi: più giovani no: solo più poveri...
Va precisata una cosa. La manifattura è solo una delle componenti del PIL. L'industria è il settore trainante per tanti motivi, ma la maggior parte del valore aggiunto si produce nei servizi. Ne conseguono un paio di cose. Intanto, che in una certa misura è fisiologico che l'IPI perda terreno rispetto al PIL. Lo vediamo in questo grafico, dove ho espresso sia il PIL che la produzione industriale come indici con base 100 nel 1980:

Il cuneo che si allarga fra le due grandezze è determinato, ad esempio, dalla terziarizzazione dell'economia, ecc., ed è appunto in questo senso che quindi è in parte fisiologico. Il dato patologico, però, è che la divaricazione si accentua sempre quando fissiamo il cambio: fra 1987 e 1992, e poi dal 1999 (a spanna). In un paese manifatturiero come il nostro il cambio rigido non è certo l'unica causa della deindustrializzazione. Ma negare che la favorisca è impresa piuttosto ardua: credo possa riuscire solo a un traditore o a un imbecille, ma sono ovviamente aperto ad altre possibilità. Come avete visto nel post precedente, quello del disallineamento del cambio viene percepito come problema dagli economisti veri. Se me ne trovate uno che dice che il cambio sopravvalutato fa bene a un'economia come la nostra vi sarò molto grato.
Un altro dato fisiologico è che siccome l'industria è una parte di un tutto, ed è la parte più esposta alle fluttuazioni dei mercati internazionali (i beni manufatti sono
tradable, commerciabili internazionalmente, mentre i servizi molto meno - a parte per i cretini da
talk show che vanno a tagliarsi i capelli a Duisburg e a parcheggiare la macchina a Amiens: da cui discende la loro preoccupazione per una eventuale svalutazione della liretta...), accade che l'indice della produzione industriale fisiologicamente sia più volatile. La sua variazione ha una maggiore varianza, insomma, come si vede da qui:
Per i tecnici: lo s.q.m. del tasso di crescita del PIL nel periodo considerato è 1.9, quello del tasso di crescita della produzione industriale 4.5 (se vede a occhio...).
Detto questo, passiamo al microscopio, cioè ai dati mensili recenti. Eccoli qui:
...e purtroppissimo non ci si capisce niente! Il
signal della tendenza di lungo periodo è quasi completamente offuscato dal
noise del ciclo stagionale. Vedete ad esempio che bel tonfo in ogni agosto, quando le fabbriche ancora aperte (sempre di meno) chiudono per ferie (sperando di riaprire)?
Ora, mi piacerebbe molto parlarvi del ciclo stagionale, delle
oscillazioni armoniche, delle
radici complesse dell'unità, della
formula di Eulero, dei
filtri passa-banda: insomma, riprendere il discorso che avevo iniziato a Tignale, condividendo con voi quel cibo che solum è mio, certo prendondola un pochino larga (partendo da Pitagora...), ma che proprio non vi interessava, perché a voi non interessano le cose interessanti.
"Professore, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro..."
"Bene, caro, parliamo dell'euro.
Ma tu chi sei?"
"Non importa, professore,
io non sono nessuno, ma la prego, mi parli dell'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro, l'euro,
l'euro..."
Un incubo...
A parte il fatto che preferisco la vera superbia (la mia) alla falsa modestia (la vostra: fate tanto gli umili de sta ceppa, ma appena vi gratto con l'unghietta trovo molto spesso dei piddini a 24 carati, tutti convinti di essere mooooolto fuuuurbi, salvo poi incavolarvi con gli altri se non siete in grado di spiegargli le cose che non avete capito...), a parte il fatto che presentarsi è
EDUCAZIONE, ovvero rientra nell'insieme delle cosiddette #lebbasi, senza le quali sarebbe buon senso non arrischiarsi in società, e a parte il fatto che l'ultimo al quale hanno risposto "sono Nessuno" è finito molto male - e io non ho nessuna intenzione di finire altrettanto male, quindi quando mi incontrate:
1) o mi evitate;
2) o mi dite chi cazzo siete;
3) o vi stronco finché ho almeno un occhio sano;
a parte tutto questo, se c'è una singola cosa che dovreste aver capito da me in questi cinque anni è che se c'è una cosa poco interessante per un
vero economista è l'euro (e la sfilza di QED di questo blog dovrebbe provarlo a sufficienza).
Ma
passons. In fondo ci si affeziona a tutti, e anche voi, con le vostre strane patologie, siete di compagnia. Quindi, invece delle perle, vi do il buon pastone dell'ISTAT. Ingrassatevi con i suoi dati destagionalizzati (dai quali Carlucci mi insegnò
illo tempore a diffidare: e sì che chi li produce alla fine sono suoi allievi...):
Ecco: qui avete il destagionalizzato mensile vecchia base (in blu) e nuova base (che parte dal gennaio 2010). Potrete constatare dal periodo di
overlap che le due serie hanno dinamica sostanzialmente identica. Se le aggiuntiamo, otteniamo questa serie (base 2010):
di cui qui vi mostro i tassi di variazione tendenziale (mese su stesso mese dell'anno precedente):
e qui vi mostro cosa è successo da quando ho aperto questo blog (cioè dal novembre 2011, che incidentalmente è anche la data in cui Monti ha preso servizio):
Non so se è chiaro: dei tre governi che dovevano salvarci (Monti, Letta, Renzi) solo il primo ha lasciato un qualche segno apprezzabile in termini statistici: il primo. Peccato che fosse un segno meno. Il grullo del contado, con tutto il rispetto per alcuni dei suoi tecnici che conosco, ma che sono impastoiati per i noti motivi, non è riuscito a far gran che. Ha trovato l'indice della produzione industriale a 91.6 nel febbraio 2014, e ce lo rende a 91.8 nel giugno 2016, in calo da un massimo di 93.2 a gennaio 2016 (non esattamente un Everest).
Ben 2 decimi di crescita, da 91.6 a 91.8, in due anni!
Data questa prestazione, #iostocolgiornalistachedeveobbedireallavelina!
Porello!
Deve essere veramente difficile far passare per un successo, o comunque per un miglioramento ("meglio ultimi mesi"), o almeno non far passare per un totale insuccesso, una roba simile.
Sulla tomba di questo ignoto milite, sulla tomba di questo Pulitzer misconosciuto, riverenti porremo la stele che ricorda gli sconfitti di una battaglia meno ignobile, combattuta da un regime non meno ignobile: "Mancò la fortuna, non il valore"!
E comunque, amico giornalista, resisti. Presto le cose cambieranno, e potrai tornare a dire cose più sensate.
Quelle che ora, chi volesse leggerle, dovrebbe venire a farlo qui...
(...
la morale della favola è che siamo incartati come una caramella, e non possiamo aspettarci alcuna ripresa fino a quando non usciremo dall'euro. Secondo me nei prossimi mesi molti si sfileranno da Renzi e lo lasceranno a prendersi in faccia l'esplosione di MPS, sperando di poter poi rientrare a gestire la bonanza del dopo euro. Ne abbiamo parlato più volte, ma queste dinamiche ormai sono palesi e a questo proposito vi consiglio di seguire sempre assiduamente Dagospia, che, per quanto posso verificare, è sempre molto attendibile...)