giovedì 10 aprile 2025

E sti dazi?

Ci sono almeno tre motivi per cui trovo l'argomento dazi ontologicamente poco interessante.

Il primo è di ordine assolutamente generale: se una cosa interessa agli operatori informativi, perché all'improvviso aggalla nel torbido flusso della cronaca quotidiana, possiamo essere certi che è una cosa poco interessante, perché, se non è quella che i padroni del mondo chiamano un'aringa rossa, è senz'altro una cosa di cui ci siamo occupati anni prima. Nel caso dei dazi direi che sono rispettati entrambi i requisiti: essi sono al tempo stesso una cosa che avevamo previsto dieci anni fa:

("gli Stati Uniti si adonteranno, dottor Passera!") e un simpatico diversivo per un'Unione Europea che non riesce proprio a spiegarci come mai dobbiamo spendere per riarmarci a guerra finita quei miliardi non potevamo spendere per contrastare la grande crisi finanziaria mentre era in corso.

Il secondo motivo è che l'epopea dei dazi, con i suoi toni terribilisti, si inserisce nel solco della demonizzazione dell'avversario politico che è ormai l'unico registro dialettico di cui disponga la sinistra dopo aver scelto un campo per lei innaturale (quello della difesa del grande capitale finanziario internazionale). Il problema, insomma, non è l'utilità o disutilità dei dazi (tema astratto da manuale di politica economica), quanto la disumanità dei dazidiTrump, cioè la bestialità dell'hostis humani generis, che una volta era Abberluscone, poi è stato (e tutt'ora fieramente è) Salveenee, e ora è Ciamp. In un contesto al contempo così puerile e esasperato, pensare di ricevere informazioni un minimo fattuali su cui articolare un ragionamento è piuttosto utopistico. Per chi è rimasto sotto i cocci dell'elezione di Trump come già era rimasto sotto le macerie del muro di Berlino dimostrare che Trump è un pazzo furioso è questione esistenziale, è l'unico modo per poter dare a se stessi e agli altri l'illusione di possedere un minimo di razionalità. Quale sia per la sinistra la razionalità di difendere il liberoscambismo mi sfugge (ma una volta non erano noglobal!?), ma quale ne sia l'intento tattico e identitario invece è chiaro. Parce sepultis, ma, appunto, parliamo d'altro.

Last but least, il terzo motivo di disinteresse è la loro (ir)rilevanza quantitativa (loro, cioè dei dazidiTrump), se misurata rispetto agli ordini di grandezza della macroeconomia per cui siamo passati negli ultimi tre decenni. Per farvi capire che cosa intendo, estendo al 2026 il noto grafico sull'evoluzione nel secondo dopoguerra del Pil dell'Italia in termini reali:


che a fine 2023 vi avevo proposto sul campione 1950-2023 (qui). Anzi! Mi voglio rovinare! Non vi fornisco un nuovo grafico, ma ben due: uno con e l'altro senza l'effetto dei dazidiTrump!

Eccoli qui!


e


(...i grafici sono costruiti utilizzando i soliti dati storici della Banca d'Italia, la proiezione fino al 2026 è fatta utilizzando le previsioni del WEO dell'ottobre scorso - a giorni usciranno le nuove - e il controfattuale è quello proposto qualche giorno fa da JP Morgan:


...)

Domanda: in quale grafico vengono rappresentati gli effetti dei dazi? Vedete la differenza?

La differenza, se si sa che c'è, si riesce anche a vedere: è di -0.2% nel 2025 e di -0.3% nel 2026. Per darvi un'idea, significa che nel 2025 saremo del -22.7% o del -22.9% al di sotto di quello che sarebbe il nostro sentiero di sviluppo storico, se fossimo riusciti a mantenerlo, cioè se non avessimo applicato le politiche di austerità, che significa, in buona sostanza, che il danno che ci fanno i dazidiTrump è un centesimo (0.2/22=0.009, cioè, approssimando, un centesimo) di quello che ci ha fatto l'Unione Europea.

Per carità!

Non voglio banalizzare!

Lo 0,2% del Pil è pur sempre una cosa intorno ai 4 miliardi di euro (dipende dalla base dei prezzi utilizzata: con quella usata dal WEO vengono 3,86 miliardi), cioè una roba che, se la avessi in tasca, probabilmente non starei qui a parlare con voi (anacoluto di cortesia...).

D'altra parte, però, una roba simile è pur sempre di dimensioni inferiori all'errore statistico normalmente incorporato nelle stime del Pil. Per darvi un'idea, e tornando indietro a tempi meno turbolenti di quelli pandemici e bellici, il tasso di crescita del Pil del 2017 stimato nel 2018 dal WEO era di 1.5% (per l'esattezza: 1.502: quelli del mestiere sanno su che carta stampare i decimali dal secondo in giù...), mentre nel 2020 lo stesso tasso risultava essere di 1.7% (0.2% in più, appunto), per effetto delle normali revisioni statistiche. Inutile che vi dica che dopo pandemia e guerra le cantonate prese sono state (scusabilmente) di ordine molto superiore, perché il Pil, va sempre ricordato, è una stima. Dire quindi che i dazidiTrump abbasserebbero la crescita del Pil di 0.2% significa dire che non la abbasserebbero.

Ci sono naturalmente diverse stime, non solo quelle di JP Morgan, ma la stragrande maggioranza degli operatori prevede impatti largamente inferiori a un punto percentuale e la Banca Nazionale Greca (per dirne uno) prevede un impatto di 0.3% per l'Eurozona (lo stesso ordine di grandezza previsto dagli economisti di ING), che è compatibile con uno 0.2% per l'Italia, perché a essere più colpita, lo sappiamo tutti, sarà la Germania, e quindi se la media della zona è 0.3% noi saremmo al di sotto.

Ci sarà pure un motivo, no, se tutti gli imprenditori che sento io, imprenditori reali, non percepiti attraverso la lente deformante degli operatori informativi, non si abbandonano alla disperazione?

Vi faccio un esempio tratto da una chat vera, quella con un imprenditore che sicuramente tutti conoscete ma di cui ovviamente tutelerò l'anonimato:


[14:28, 08/04/2025] Uno De Passaggio: Auguri buon onomastico

[18:57, 08/04/2025] Caro Uno De Passaggio, che pensiero gentile! Ho scoperto così che esiste anche un Sant’Alberto di Gerusalemme che si festeggia oggi! Io mi ero attribuito, nella mia connaturata modestia, il Sant’Alberto Magno che si festeggia il 15 novembre… Come stai?

[18:59, 08/04/2025] Uno de Passaggio: Io bene , Tu ? Perché tutta sta panna sui dazi ? ognuno si adeguerà , poi in 25 anni il dollaro ha oscillato fra 0,83 ed 1,60 e non è morto nessuno, come mai sto gran casino?

[19:00, 08/04/2025] Alberto Bagnai: Me lo chiedo anch’io! 😂

[19:00, 08/04/2025] Alberto Bagnai: La risposta credo sia che devono mostrificare Trump.


La gente col cervello ragiona così, perché chi sui mercati internazionali ci lavora sa, fra l'altro, che quella della stabilità dell'euro era una solenne bufala, tant'è che, come vi ho spiegato qui, le oscillazioni del cambio euro/dollaro sono state sostanzialmente del medesimo ordine di grandezza di quelle del cambio lira/dollaro!

Del resto, il dazio del 25% (o di quel che l'è, perché fra le varie cose che mi pregio di avervi detto nelle mie dirette mattutine c'era anche che prima si doveva vedere se i dazi sarebbero stati applicati, e ancora non lo sono stati - la strategia negoziale di Trump ormai mi sembra piuttosto chiara, no?) è appunto il recupero di una svalutazione competitiva del 26% che va avanti da anni.

Vogliamo parlarne delle cause di questi dazi? Vogliamo interrogarci su come agire su di esse, su come ricomporre gli squilibri interni all'Eurozona evitando così di esportarli verso il resto del mondo, con ovvie reazioni?

Non credo che qui da noi si sia ancora pronti ad affrontare un dibattito serio sulle cause del problema, che sono quelle che vi ho descritto al primo convegno del Dipartimento Economia Lega (e da anni su questo blog).

Motivo per cui, quando mi intervistano sul tema del giorno, mi viene tanto da rispondere: "Ah, sì, certo, Trump!... E sti dazi?"


(...ma speriamo che il Signore mi preservi dalla tentazione di farlo stasera:


Non vorrei mancare di riverenza alla Terza Camera della Repubblica...)

23 commenti:

  1. Non reprima la sua tentazione ed entri nella storia della televisione italiana! 😂

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  2. Trump viene descritto come un pazzo, a me sembra che sia un abilissimo giocatore, forse in America hanno un AI pazzesca che usa Elon haha oppure Trump è un uomo che ha costruito un impero, non può venire etichettato come un folle, con quel filo di superiorità che si crede sempre di avere la sinistra... Eppure con la sua tattica ha costretto a venire da lui, salvo si voglia dazi, e così facendo ci aiuta anche a deligittmare EU, dovendo andare come singoli stati e non come unione

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    1. Intanto ha portato l’aliquota media da circa il 2% a circa il 10% creando un’ondata di entusiasmo in borsa! Lo scopriremo solo alla fine, ma per ora mi sembra che stia giocando con un certo successo sfruttando le narrazioni terroristiche che gli costruiscono addosso.

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  3. Ma sono il solo a intravedere un cambio di paradigma dietro la parola magica "dazi"? Avete notato il casotto che accade alle borse mondiali al solo pronunciarla? In una sola settimana il mondo ha virato di 180° ed è tutto più chiaro e comprensibile adesso, altro che 'sti dazi'

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    1. in effetti la cina imbufalita e i mercati di tutto il mondo impanicati sono tanta roba

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    2. Il fatto che se annunci di decuplicare l’aliquota media dei dazi ci sia qualche turbolenza a me non sembra un cambio di paradigma. Una cosa simile avrebbe provocato reazioni simili in qualsiasi momento fosse avvenuta.

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    3. intanto la trattativa ufficiale USA/UE, con accordi sottobanco dei singoli paesi (ognuno evidentemente a difesa dei propri prodotti), non saprei se definirla tragicomica o patetica; in entrambi i casi la Meloni è chiamata ad uno sforzo fuori dal comune per portare a casa il risultato (la cazzimma non le manca, per fortuna)

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    4. Ray Dalio paventa addirittura l'abbandono del dollaro come valuta di riserva; non una personalità credibile al 100% ma comunque testimonia una possibilità a cui molti iniziano a credere. Intanto il dollaro scende come non ci fosse un domani, invece di rafforzarsi, mah!

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  4. Ho notato anch'io l'intensificarsi dello sforzo mediatico di mostrificazione nei confronti di Trump. Su BBC radio il livello di alcuni commenti è:"Ci vorranno generazioni per recuperare i danni fatti da questi dazi, messi senza alcun senso da questa amministrazione irresponsabile bla bla..." Insomma, il messaggio è: siamo in balia di un pazzo scatenato.

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    1. Roba da far impallidire la Brexit! Qui hanno le mani libere.della Brexit, come ricorderete, non potevano parlare più di tanto ex ante, perché non potevano ammettere che la consideravano possibile. Un problema che chiaramente non si pone nel caso dei dazi, dove quindi si procede secondo la sana regola del rutto libero.quando puoi vai a vedere le valutazioni quantitative, trovi roba che è all’interno dell’errore statistico. Certo che se alimenti il terrore, nei mercati qualcuno che ci crede e ti viene dietro lo trovi sempre. Sono le classiche situazioni in cui conviene avere i saldi e tenersi da parte tutte le cazzate che vengono dette.

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  5. ...mentre da formigli ci gustiamo un tomaso montanari (do per certo che si sappia chi sia quest'uomo...spero di non offenderlo qualificandolo geneticamente...) che ci spiega tutto su dazi, borZa e strategie politiche giuste e sbagliate...

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  6. oggi l'€ è a 0.87 sul $, in caduta tendenziale non controllata; tra 90 giorni? qualcuno azzarda un'ipotesi?

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    1. "...per un $, in caduta tendenziale..." tempo per una Cbdc da parte della Fed, anche se Trump non sembra essere molto d'accordo

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  7. Il crollo del prezzo del petrolio, invece, passa in sordina. Eppure dovrebbe fare la gioia dei materiaprimisti. Aggiungiamoci anche che Putin finanzia la sua guerra in Ucraina con il petrolio, quindi indebolirne le finanze dovrebbe essere un'ulteriore causa di giubilo (e forse uno degli scopi di Trump per condurlo al tavolo delle trattative). E non dimentichiamoci degli ambientalisti: non volevano ridurre le emissioni di anidride carbonica? Una minore domanda di petrolio dovrebbe salvare il pianeta.

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    1. penso sia dovuto al timore di un'impennata repentina della produzione e ad un ritorno in grande stile delle fonti energetiche non rinnovabili (nucleare incluso)

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    2. La "caduta" del prezzo del petrolio è una decisione saudita ed è un atto "ostile" contro iran e russia che Bin Salman evidentemente "concede" a Trump dopo averlo ripetutamente rifiutato a Biden.
      Tutte pedine che vengono piazzate sulla "scacchiera" e che ci dicono che avremo un 2025 "molto interessante".

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  8. Nel discorso di passera, c’è un problema centrale, ossia la definizione di moneta forte: il concetto di forte è un concetto relativo, per cui bisogna sempre spiegare rispetto a cosa una valuta debba essere “forte”, in quanto nessuna cosa può essere “forte” in astratto, senza un termine di paragone. Una valuta “forte” ,quindi, rispetto a quale parametro è tale? Io non capisco proprio questi discorsi, poiché in ambito scientifico usano tutta una serie di aggettivi e termini che non hanno senso: anche l’aggettivo “credibile” dal punto di vista scientifico non ha senso, come misuri la credibilità di una moneta? Boh! Solo sentendolo, ci si rende conto che fa un discorso illogico

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    1. "discorso" illogico" : "supercazzola"= "stimato banchiere": "magliaro"
      La proporzione è solo nel fattore " credibilità"😎

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  9. "Per chi è rimasto sotto i cocci dell'elezione di Trump come già era rimasto sotto le macerie del muro di Berlino dimostrare che Trump è un pazzo furioso è questione esistenziale, è l'unico modo per poter dare a se stessi e agli altri l'illusione di possedere un minimo di razionalità. Quale sia per la sinistra la razionalità di difendere il liberoscambismo mi sfugge"


    ...così come rimarranno sotto le macerie anche della UE.
    Stavolta definitivamente.

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  10. Ultimamente su Trump ho sentito di tutto, specialmente sull'arbitrarietà dell'importo dei dazi. Un commentatore finanziario ha affermato che la considerazione di Trump che l'IVA (VAT) sia un fattore limitante l'export degli USA verso l'UE sarebbe errato. Ho quindi fatto notare, senza ricevere risposta, che in realtà a me sembrava corretto il ragionamento di Trump, potendosi scrivere (ma è una mia modesta opinione da non commentatore finanziario )


    Δ₁₂=(VAT₁ + DAZI₁)-(VAT₂ +DAZI₂)

    o se si vuole scriverla diversamente:

    Δ₁₂= (AUSTERITY₁+ DAZI₁)-(AUSTERITY₂ +DAZI₂).



    P.S. Comunque anche il fatto di dire che i dazi di Trump saranno recessivi per l'economia USA e poi per ritorsione voler mettere dei dazi agli USA non è male come nonsense. Ora vado a tagliar l'erba del prato, visto che domani piove.

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