Scusate, ma siccome vedo che la panna monta (come al tempo della Brexit, che, ci tengo a ricordarlo, non è andata come dicevano i terroristi), mi limito sommessamente a ricordare che l'integrazione economica prevede normalmente queste tappe:
Di tutta questa storia probabilmente ci interessa la nostra situazione, che è quella di una unione economica e monetaria, cioè dell'integrazione fra:
- un mercato comune,
- un'unione doganale
- un'unione monetaria.
Tralasciando come funzionano il mercato comune e l'unione monetaria (entrambi male, perché sono incompatibili, dato che l'esistenza di un'unione monetaria obbliga i Paesi membri del mercato comune a reagire con politiche restrittive, cioè a fare competizione coi salari, abbattendo il potere di acquisto dei partecipanti al mercato, come Draghi chiedeva nel 2011 e ha rinnegato nel 2024), mi soffermo su come funziona una unione doganale, anche nota agli europei come Zollverein, dal nome del suo più illustre precedente storico.
In un'unione doganale non solo si abbattono le barriere commerciali interne all'area (cioè, per semplificare, si portano a zero i dazi fra i Paesi membri), cosa che avviene anche in una zona di libero scambio (esempio attuale: l'ASEAN), ma si adotta anche una tariffa doganale unica verso le merci che arrivano dall'esterno. I singoli membri di una zona di libero scambio, in altri termini, possono farsi concorrenza (o proteggersi) abbattendo (o mettendo) dazi verso paesi terzi diversi da quelli vigenti negli altri Paesi membri della zona. In un'unione doganale, invece, il dazio sulle merci che entrano (precisazione pleonastica, ma purtroppo occorre farla, dato il livello...) è uguale per tutti i Paesi membri.
Ora, il dazio è intrinsecamente imposto sui flussi di merci in entrata a un Paese. I dazi sulle esportazioni sono eccezioni limitatissime e circoscritte. Visto che il mondo è pieno di analfabeti soggetti al principio di autorità, ecco un riferimento utile:
Inoltre, un'Unione doganale ovviamente regola le tariffe imposte alle merci in entrate dai Paesi che ad essa appartengono, non quelle praticate dai Paesi che ad essa non appartengono, per lo stesso motivo per il quale, che so, un abbattimento del cuneo fiscale deciso dal Governo italiano non si applica ai cittadini statunitensi o neozelandesi (mi fa strano doverlo dire, ma qualcosa mi lascia intuire che è necessario).
Ne deriva che la strana idea secondo cui gli Stati Uniti non potrebbero applicare dazi diversificati ai Paesi dell'Unione Europea perché questi sono membri di un'Unione doganale o perché m'ha detto mi cuggino che er commercio è competenza esclusiva dell'Unione ai sensi dell'art. 3 TFUE non ha alcun fondamento!
Gli Stati Uniti non possono decidere quali dazi carichiamo sulle loro merci in ingresso da noi (possono negoziarlo, non deciderlo), e quei dazi dovranno però essere identici per tutti i Paesi dell'Unione Europea perché essa è anche una Unione doganale. Ma noi non possiamo decidere che gli Stati Uniti mettano dazi uniformi sulle nostre merci in ingresso da loro, perché che cosa fanno a casa loro lo decidono loro, perché non sono membri della nostra Unione doganale, e perché se anche lo fossero l'Unione doganale si preoccupa dei dazi all'import nostro (export degli altri), non all'import altrui (export nostro)! Quindi è assolutamente possibile dal punto di vista economico, logico, astratto e concreto che gli Usa decidano di applicare dazi diversificati ai Paesi membri dell'UE, perché il fatto che noi siamo una Unione doganale riguarda noi e il modo in cui abbiamo deciso di non farci concorrenza o di non proteggerci con tariffe doganali unificate, ma non riguarda loro. Tanto è vero che è già successo, e a gennaio ve ne ho fatto un esempio qui. Non solo! L'ottimo Borghi ha anche rintracciato una ammissione piuttosto ovvia di un personaggio che alcuni potrebbero considerare autorevole:
Non so se è chiaro!
Basta così, o volete dell'altro?
Lo so, questa spiegazione sembrerà assurda, perché è assurdo che la si debba dare.
Ma visto che funziona così, allora meglio togliersi il pensiero, così poi passiamo ad altro.
Aggiungo però una sottolineatura politica. Forse di questo strano trucchetto (consistente nel fatto che i membri di una unione doganale devono avere dazi uniformi in entrata, ma possono subire dazi diversificati in uscita, per il semplice motivo che i loro dazi in uscita in realtà sono i dazi in entrata di Paesi terzi che decidono loro quanto far pagare e a chi perché nulla hanno a che spartire con le logiche di una Unione doganale cui non appartengono!) sarebbe meglio non parlare troppo, e il negoziato bilaterale sarebbe meglio farlo (come staranno facendo Francia e Germania) anziché annunciarlo. Va bene che la turba così si sommuove e "laika" (voce del verbo "laikare", ma anche nome di un cane che finì male), ma nell'affermare certe cose si mettono inutilmente in imbarazzo i membri di Governo, si costringono altri membri di Governo a dire leggere imprecisioni, e soprattutto si afferma una cosa che l'arbitro che gioca con i nostri avversari non è disposto ad accettare: che il progetto unionale è fallimentare. E perché turbare così un personaggio cui invece deve andare la nostra riverenza e il cui sogno non va turbato? Ci sono situazioni in cui le cosa vanno fatte, non dette. E se chi ci dovrebbe sostenere nella nostra battaglia di buonsenso non lo capisce, amen! Siamo veramente così convinti che ci occorra il consenso di chi, per soddisfare il proprio narcisistico bisogno di aver votato "le persone giuste", costringe sistematicamente le persone giuste a fare la cosa sbagliata, cioè a svelare al nemico le sue posizioni?
Io no.
Ma io sò strano...
Scusate se sono un po’ off-topic ma volevo chiedere se conoscevate il paradosso del fisico europeista.Questo paradosso, molto carino, spiega l’assurdità delle tesi europeiste. Quando entrammo nell’euro, la tesi, sostenuta dai giornali, era che la valuta forte, avendo aiutato la Germania, avrebbe aiutato anche noi. In pratica, si isolava una variabile(il valore di una specifica valuta) e si presupponeva che avesse i medesimi effetti su economie diverse. Si può pensare ad un’analogia per mostrare il paradosso di questa tesi. Poniamo il fatto che un asteroide colpisse la Luna. Una volta colpita la Luna, i fisici calcolano lo scostamento della traiettoria lunare a seguito dello scontro con l’asteroide. Poniamo il caso, quindi, che un altro asteroide, della medesima grandezza, dovesse colpire Giove nel giro di qualche settimana. I fisici si riuniscono per prevedere quale sarà lo scostamento sulla traiettoria di Giove . Un fisico, però, perde il senno e ragiona come gli europeisti: per lui è inutile calcolare lo scostamento della traiettoria di Giove poiché lo si è già fatto con la Luna per cui, essendo il meteorite uguale, l’effetto dovrebbe essere il medesimo. Ai nostri occhi, parrebbe un ragionamento assurdo; non si può pretendere che un oggetto, in condizioni diverse, produca lo stesso effetto e chiunque riconoscerebbe che Giove, avendo una massa maggiore, non reagirebbe allo stesso modo della Luna. Bene, l’errore logico compiuto dal fisico è lo stesso degli europeisti: quello di presupporre che si possa prevedere che una variabile(l’euro) abbia lo stesso effetto, benefico, indipendentemente dal sistema economico di riferimento, come se si potesse prendere il caso della Germania, con la sua valuta forte, e astrarlo, applicandolo a condizioni diverse. Penso sia un aneddoto molto educativo
RispondiEliminaGrazie del chiarimento Bagnai, un po' risponde e chiarifica il polverone di questi giorni... Sarebbe bello vedere dazi diversificati e ancora più bello sarebbe vedere post invecchiati malissimo scritti ieri della sinistra... Sarebbe bella la fine dell era in cui si indossano capi firmati e poi però fatti a 3 dollari al giorno in zone povere del pianeta... E intanto poi però i bilanci sono multimilionari... Chissà se anche i dazi possono redistribuire la ricchezza, cioè portando qualcosa in occidente, magari si ricava qualcosa di meno, ma si fa il vero made in Italy...
RispondiEliminaMessaggio ricevuto Onoré❗️🫥
RispondiEliminaStrumenti non convenzionali come dumping dei prezzi o fiscale su alcune aliquote potrebbero essere utili in certe trattative sottobanco, e anche la valuta di scambio consente margini di manovra, in linea puramente teorica
RispondiElimina***Ci sono situazioni in cui le cosa vanno fatte, non dette***...
RispondiElimina... così come ci sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate...
Ma se anche " i nostri" si abbuffano di "panna montata" ( aka TV) la domanda dovrebbe essere: ma questi sono veramente "nostri" ?
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Prof, se Trumpone applicasse all'Italia la formula super semplificata che ha utilizzato per calcolare le "discounted tariffs" (mi fa impazzire! Come se dovesse vendere una macchina usata! :)) ci troveremmo con dazi al 31,8%!!!(La metà del rapporto tra il nostro surplus beni vs USA di 42,7mld e i 67,2mld di importazioni Usa da Ita).
RispondiEliminaAlla fine ci è andata bene con solo il 20%.
Mi domando come donaldone userebbe questo dato al tavolo delle trattative.
Meno male che le regole per i nemici si applicano e per gli amici si interpretano e che lui, presumibilmente, veda questo governo come amico. Devo dire che Giorgia è stata molto abile in questo.
tutto molto chiaro e fin troppo esaustivo...negoziare sui nostri prodotti spetta a noi e non alla UE; la mia riflessione è invece molto generica sui prodotti americani con un prezzo diverso da nazione a nazione, per ragioni di quantità differenti o per accordi bilaterali su determinate forniture etc. In questo caso ritengo che la UE non possa entrare nel merito di un'eventuale trattativa sottobanco imponendo un dazio unico per tutti i suoi stati membri perchè il prezzo finale della transazione lo decide il fornitore in base a sue convenienze, con il rischio che possa saltare la fornitura (ad es. fonti energetiche fossili). Ragionamento da goofy dumb, chiedo venia
RispondiEliminaBagnai ma ha notato che come 80 anni fa ci siamo messi contro Russia e Usa? Ma che capolavoro europeo haha come sempre la guida tedesca fa approdare a certi risultati, una coazione a ripetere... E come 80 anni fa ci si chiede, ma davvero la Germania vuole vincere contro due superpotenze? Bhe la risposta sembrerebbe di sì, dato che esperti dicevano noi siamo X milioni loro sono Y milioni famogli il culo... Chissà speriamo che si ravvedano prima che sia troppo tardi anche se rinunciare al sogno della guida tedesca bhe è difficilissimo e dobbiamo ancora arrivare ai bimbi che assaltano i carri armati adesso sembra circa il 43 haha
RispondiEliminaHaha e bhe possono essere invocate come attenuanti per il reato di “turismo del dibattito”.
EliminaMi scuso se sembro un turista del dibattito, forse lo sono, ma la seguo da molto, però ricordi la parabola dei vignaioli dell ultima ora, e porti pazienza, come l impero romano che accoglie nuovi popoli o come la chiesa che accoglie i pentiti abbia pazienza con i novizi
EliminaDio perdona, l’ortografia no. Pensa che abbiamo respinto con perdite perfino il tentativo piddino di sovvertirla con la ə!
EliminaChi propone come „assurdi“ i dazi differenziati, lo fa forte della conoscenza „se i dazi fossero 5% per le merci dalla Frisonia e 45% per le merci dalla Puglia, io sposterei la mia azienda in Frisonia“. Cosa che puoi fare agevolmente se:
RispondiElimina- credi che i dazi durino decenni;
- non produci nulla (come fanno molti operatori informativi, producendo aria fritta col loro malpagato e comunque troppo pagato lavoro)
- o se sei un ricco rampollo figlio di rampolli (quindi produttore di oligarchi, al minimo).
Purtroppo queste ultime due categorie dominano il discorso sui massmedia (chiedo venia, ho dovuto assistere i miei fortunatamente e meritatamente pensionati genitori a casa loro per una settimana, ho potuto godere di un 10-11 ore al giorno di la7… no worries, sono sopravvissuto, loro anche).